Tour dell’Irlanda fly&drive

Uno splendido viaggio in terra celtica. Quindici giorni alla scoperta della magica Irlanda
Scritto da: Kastamat
tour dell'irlanda fly&drive
Partenza il: 06/07/2013
Ritorno il: 21/07/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Motto Irlandese: Nothing about us, without us, is for us. (Niente di noi, senza noi, è per noi)

Giorno 1

Partenza da Bergamo con volo RyanAir destinazione Dublino. Dopo qualche ora atterriamo a Dublino, sono le 22.30 e fa effetto vedere che la luce naturale è ancora tanta, sembra di essere al tramonto. Dall’aeroporto troviamo subito l’AirCoach che ci porta diretti in centro a Dublino con una spesa davvero limitata. Scesi in centro ovviamente non abbiamo idea ne di dove siamo e tanto meno di dove dobbiamo andare…e qui tastiamo per la prima volta la gentilezza e la cortesia degli Irlandesi, nello specifico dei Dublinesi. Una coppia giovane ci vede in difficoltà con la mappa del centro di Dublino, si avvicinano e ci chiedono se abbiamo bisogno. Non conoscono il nostro albergo, ma ci indicano comunque la strada per arrivare in zona. In effetti chiedendo ancora informazioni ad un taxista arriviamo proprio al posto giusto. Facciamo la registrazione, posiamo le valigie e via subito a farci la nostra prima Guinnes della vacanza in un pub a pochi metri dall’albergo.

Giorno 2

L’albergo non è il Grand Hotel, ma ci siamo riposati abbastanza, ora dobbiamo affrontare la prima giornata in quel di Dublino! Iniziamo a girare, cartina alla mano, un po’ alla cieca, cercando di seguire un po’ l’istinto. Restiamo colpiti da questa capitale perché sembra ordinata e tranquilla, anche nel traffico non assistiamo alle classiche scene che si vedono ogni giorno nelle nostre grandi città. Ci rechiamo al Tourist Office a prendere qualche informazione e a prenotare l’escursione verso l’Irlanda del Nord che faremo due giorni dopo. Giunge quindi il momento anche per la prima “Full Irish Breakfast”. Un po’ pesantuccia per le nostre abitudini, ma garantisce di non sentire fame almeno fino a metà pomeriggio, il che potrebbe essere vantaggioso. Inizia il tour di Dublino. Dal Tourist Office andiamo verso nord, attraversando O’Connel Street con i suoi monumenti e la sua modernità. Ci spingiamo talmente in periferia da arrivare nei pressi del famosissimo Croke Park, dove si disputano ogni anno le finali del GAA, una federazione di giochi gaelici. Da fuori sembra il classico stadio ma ci facciamo tentare e compriamo i biglietti per il tour guidato. Sebbene il tour sia tutto in inglese ci viene consegnata una guida in italiano che aiuta a mettere insieme i pezzi di racconto che riusciamo a tradurre in real time. Il tour dura quasi due ore, consiste nella visione di un filmato e poi si passa a visitare il “dietro le quinte” per passare poi alle tribune e infine ai box per i vip. A noi è piaciuto molto, certo un minimo di interesse per lo sport ci vuole, se no è coma andare in un museo e non amare l’arte… Terminato il tour andiamo a bere qualcosa in un pub lungo la strada, è incredibile, siamo in Irlanda, ci sono 30 gradi e un sole caldissimo, mah. Visto che siamo in periferia passeggiamo costeggiando il fiume Liffey, facciamo una sosta al parco di Merrion Square, facciamo anche una sosta in St.Stephen’s Green per terminare in Grafton Street. E’ giunta l’ora di cena, per fortuna qui mangiano tutti molto presto e visto che siamo digiuni da colazione ci adattiamo in fretta alle abitudini locali. Oggi è la giornata delle prime volte, infatti ci gustiamo la prima Irish Stew e un buon pasticcio di pesce il tutto accompagnato da una buona birra stout irlandese. Dopo cena, approfittando della luce facciamo sosta a vedere la statua di Molly Malone, risalendo poi per Grafton Street e Temple Bar. Per oggi siamo abbastanza provati, andiamo in albergo, ci facciamo una doccia, riposiamo un’oretta e poi di nuovo fuori, in Temple Bar a gustarci una buona birra nella movida dublinese, prima di tornarcene in albergo a goderci un meritato riposo.

Giorno 3

Terzo giorno, abbiamo in programma una gita fuori porta, quindi ci svegliamo abbastanza presto, facciamo colazione e poi dritti in O’Connel Street per cercare la stazione degli autobus. Acquistiamo due biglietti per Howth, si potrebbe fare anche con la Dart ma ci sembra più caratteristico farlo con il bus di linea. In effetti è bello ma si fanno una miriade di fermate, con la Dart avremmo risparmiato almeno un’ora tra andata e ritorno. Con il bus arriviamo fino al capolinea, sul promontorio che sovrasta il paesino di Howth, quasi a picco sul mare. Da qui ci incamminiamo a piedi verso la cima della strada dove c’è un ampio piazzale adibito a parcheggio. Da questo piazzale si possono seguire un paio di sentieri più o meno panoramici e impegnativi che portano ad esempio al faro di Baily oppure permettono di scendere verso Howth passeggiando sulle sulle scogliere a picco sul mare. Iniziamo il sentiero verso il faro, seguendolo fino a metà inerpicandoci in mezzo a arbusti e erbacce, potremmo proseguire ma optiamo per tornare indietro e imboccare il sentiero più tranquillo e battuto verso il porto. Il porto di Howth è più che altro commerciale, tante barche di pescatori e molte barchette per turisti che fanno la spola con l’isola dal nome suggestivo di Ireland’s Eye (che si trova a poche centinaia di metri di fronte al porto). Ci sono diversi bar e ristoranti ma vista la bellissima giornata di sole scegliamo di pranzare con un Fish&Chips da mangiare in un bel giardino affacciato sul porto.

Rientriamo quindi a Dublino con l’autobus, ci perdiamo un paio di volte in centro città ma alla fine riusciamo a trovare la fermata dell’autobus che ci porta dritti in prigione! La Kilmainham Gaol è una vecchia prigione dentro la quale sono stati rinchiusi i personaggi più importanti della storia dell’Irlanda libera. E’ un bel tour guidato, ovviamente solo in lingua inglese con opuscolo in italiano. Dopo un giro di circa un’oretta dentro il vecchio carcere riprendiamo la strada verso St.James Gate, meglio conosciuto come Fabbrica della Guinness! Inevitabile il tour guidato nella Guinness Storehouse, veramente ben strutturato e interessante, con audioguide gratuite, 5 piani da visitare e molti spazi interattivi. Da provare l’esperienza della spillatura della propria Guinness. E’ il caso di dirlo, sono geniali, coinvolgono il visitatore dal primo all’ultimo minuto. Indimenticabile anche poter sorseggiare la propria pinta appena spillata nello Sky bar con vista a 360 gradi sul tramonto dublinese. Terminato il tour visitiamo ancora i giardini della St.Patrick’s Cathedral e vediamo questa imponente chiesa da fuori (purtroppo era chiusa), dopo di che vediamo la Christ Church Cathedral, ci fermiamo a fare cena in una brasserie poco distante da Temple Bar, vicina anche all’albergo. Sono addirittura le 20.30 e nessuno più ci serve cena, quindi il primo che ci dice si diventa il nostro miglior amico della giornata. Dopo cena ancora una volta un salto al pub per l’immancabile birretta serale il tutto in una bella atmosfera di festa e musica live. La notte è ancora giovane ma dobbiamo andare a riposare, domani ci spetta una levataccia per la gita in Irlanda del Nord.

Giorno 4

Ultimo giorno a Dublino. Ci svegliamo presto, alle 6.30 e ci dirigiamo in O’Connell Street alla fermata dell’autobus che ci porterà a Belfast. Il tour prevede una sosta a Belfast di un paio d’ore con la possibilità di visitare il museo dedicato al Titanic oppure di fare un tour politico della città con i Black Taxi. Optiamo per il tour in taxi e ne restiamo molto colpiti. Innanzitutto per la storia politica che ha afflitto questa regione per decenni e tuttora resta una ferita aperta. Al di là degli schieramenti politici è comunque una bella esperienza. Dopo Belfast si va tramite la strada costiera fino al Selciato del Gigante. La giornata non aiuta molto, c’è foschia e mista all’umidità che arriva dal mare il paesaggio è suggestivo ma non spettacolare come ci si aspettava. In generale il sito turistico è ben organizzato e ci sono diversi percorsi in base al tempo di permanenza. Noi purtroppo non abbiamo molto tempo, l’autobus deve ripartire e quindi un paio d’ore e siamo di nuovo in carrozza. Tutto sommato il mini tour non è male, consigliato per chi ha poco tempo perché si vedono diverse cose senza soffermarsi realmente su nessuna. La nostra guida comunque è stata molto gentile e super chiacchierona…purtroppo i ben noti problemi con la lingua non ci consentono di seguire il filo logico dei racconti al 100%. L’arrivo previsto a Dublino è per le 20 circa, troviamo traffico in autostrada causa incidente e iniziamo a temere di dover di nuovo girare mezza città per mangiare qualcosa. Per non rischiare a pochi passi dall’albergo, a metà strada da Temple Bar, c’è un ristorante brasiliano che ci sembra interessante. Essendo un ristorante non hanno problemi a servirci la cena alle nove di sera, mangiamo e andiamo a farci due passi in centro, ci godiamo l’ultima birra e l’ultimo concerto dublinese. Domani si inizia l’avventura.

Giorno 5

Sveglia alle 7, finiamo di preparare la valigia, lasciamo la camera e ci dirigiamo con calma verso la fermata dell’AirCoach che ci porterà dritti in aeroporto. Giusto per meritarsi la mia stima scopro con piacere che sulle linee AirCoach è presente il WiFi gratuito a bordo! Folle, se si considera che in Italia un servizio simile costerebbe almeno 1 euro in più sul biglietto. Va beh, nel frattempo arriviamo all’aeroporto, aspettiamo la navetta che ci porta in zona autonoleggi, cerchiamo il nostro noleggiatore e andiamo a prendere la macchina. Come sempre gli autonoleggi sono delle fregature, dobbiamo discutere sulla macchina che è già scassata, sull’assicurazione che ho fatto prenotando online “tuttocompreso” ma scopro che così non è…e via dicendo! Finalmente si parte, alla prima rotonda, come da copione, sbagliamo strada e ci ritroviamo in pieno centro di Dublino! Ringraziando il navigatore satellitare in qualche modo riusciamo ad uscire dalla città e ci incamminiamo verso Kildare. Il paese è piccolo e non offre molto, ma facciamo due passi e visitiamo la chiesetta.Ci fermiamo a fare provviste al supermercato lungo la strada così nel frattempo inizio a prendere dimestichezza con la guida. Ci dirigiamo quindi verso Carlow, cittadina carina, anche qui un paio di chiese e le rovine del castello oltre che una fontana dedicata ai martiri per la liberazione. Facciamo pranzo mangiando un gelato mentre passeggiamo e poi di nuovo in macchina in direzione Kilkenny. Kilkenny è veramente molto bella, ci passiamo il pomeriggio passeggiando tra il castello, le viuzze del centro, il lungofiume, le chiese e i negozietti. Facciamo una tappa a metà pomeriggio per una birretta visto che fuori fa caldo e il sole picchia abbastanza. Proseguiamo il nostro giro e facciamo cena sempre nel centro. Ci dirigiamo quindi verso Waterford dove abbiamo prenotato per la notte, ad una prima occhiata la città ci piace, si vede che non è vitale come Kilkenny ma sembra comunque carina. Ci sistemiamo in camera e usciamo a fare un giro per la città, quasi tutti i locali sono chiusi, ci godiamo il tramonto sul fiume e passeggiamo tranquilli nel centro dove peraltro non c’è quasi nessuno. Utilizzando la mappa della città presa in albergo vediamo quasi tutti i punti di interesse segnalati e prima di ritornare in albergo facciamo ancora una sosta in un pub.

Giorno 6

Ci svegliamo abbastanza presto e ne approfittiamo per andare a rilassarci un’oretta nella spa dell’albergo, già che c’è ed è pagata… Jacuzzi, pozza gelida, bagno turco (nell’ordine consigliato da un altro cliente). Dopo una gran bella dormita e questa pausa rigenerante, siamo pronti per andare a fare colazione. La colazione è a buffet ed è sia continentale che irish. Scegliamo un’abbondante irish full, spettacolo! Carichiamo il bagaglio e partiamo alla volta di Dungarvan. Neanche il tempo di fare qualche chilometro e già deviamo per Tramore. In realtà il paesino di Tramore non lo vediamo, andiamo verso la spiaggia per vedere la bassa marea. Chilometri e di spiaggia e mare lontanissimo, tutt’intorno moltissimi Surf Point pronti ad iniziare la loro giornata non appena il mare tornerà ad alzarsi.

Una breve passeggiata in riva al mare e poi andiamo verso Dunmore dove pare si possa vedere una colonia di otarie. A dirla tutta delle otarie neanche l’ombra però infilandoci in una stradina stretta finiamo in una baia molto piccola e decisamente selvaggia e bellissima. La favola dura poco, nell’arco di una mezz’ora iniziano ad arrivare molte persone, presumibilmente locali, che hanno deciso di trascorrere una giornata al mare visto che anche oggi il clima è estremamente mediterraneo e la giornata è soleggiata. Torniamo sui nostri passi in direzione Dungarvan, piccola località dove facciamo sosta per acquistare il pranzo. Ripartiamo quindi alla volta di Youghal per vedere le famose spiagge…In effetti sembra di essere sul set di Baywatch, 5km di spiaggia percorribili anche in macchina, moltissimi surfisti, gente pronta a fare barbecue e picnic, tanto c’è spazio per tutti!

Si è fatto tardi, decidiamo di andare verso Cobh. La città è particolare, parcheggiamo lungo la ferrovia e camminiamo 5 minuti prima di arrivarci. Girato l’angolo finalmente si vedono le case, l’imponente cattedrale che domina la città, la viuzza che taglia dal porto alla collina piena di case di tutti colori diversi, il museo del Titanic, il parco, i ragazzini del posto che fanno la gara di tuffi dal molo, chi l’avrebbe mai detto…è un vero peccato non avere abbastanza tempo per fermarci. Non riusciamo neanche a passare per Cork, rimandata al giorno successivo.Dobbiamo infatti arrivare al b&b prenotato in un paesino che neanche troviamo sulla mappa e successivamente fare cena. Sempre affidandoci al santo navigatore impostiamo le coordinate e arriviamo dritti in cortile. Il b&b è in piena campagna, con vista sulla baia sottostante, adiacente ad un campo con tante mucche curiose. La vista dalla camera è magnifica. Per cena andiamo nel vicino paese di Kinsale, a circa 15 minuti di macchina. Kinsale è bella, caratteristica, ha un bel porticciolo turistico ma per i nostri gusti è addirittura un po’ snob. Pazienza, ottima cena, due passi in centro, riprendiamo la macchina e ci facciamo ancora un giro per le colline prima di rientrare a dormire. Per domani il programma prevede il Ring of Kerry!

Giorno 7

Colazione irish abbondante insieme ad una comitiva di americani che incontreremo ancora diverse volte successivamente, carichiamo le valigie, facciamo due parole con le mucche è ci mettiamo in marcia in direzione Cork. La città si presenta molto trafficata, moderna e vivace ma ad essere sinceri non ci è piaciuta molto. Se mai torneremo in Irlanda non le dedicheremmo più una mattinata, sicuro! Lasciata Cork proseguiamo il nostro giro verso Macroom che sembra anche un bel posto ma noi lo attraversiamo soltanto perché la nostra meta è Kenmare. Il paesino sicuramente è bello e meriterebbe di essere visitato ma purtroppo c’è una festa di paese con migliaia di persone e non esiste la possibilità di parcheggiare. Iniziamo a vedere le indicazioni per il Ring of Kerry. Arrivati a Sneem proseguiamo per Castlecove, per il Lambs Head e arrivati a waterville ci fermiamo e facciamo il nostro primo bagno nell’oceano! Ripartiamo alla volta di Cahersiveen per concludere la parte finale dell’anello passando per Glenbeigh, Killorgin ed infine Aghadoe, dove pernotteremo.La Guest House è stupenda, ci facciamo una doccia rigenerante, ci riposiamo un attimo e poi andiamo a Killarney per la cena. Killarney dista pochi minuti di auto da Aghadoe, è una bella cittadina, è sabato e c’è molta gente, mangiamo e facciamo due passi per il centro. C’è musica, ci sono i negozi aperti, c’è vita! E’ una bella città viva e giovane.

Giorno 8

Sveglia un po’ più tardi, ci godiamo un po’ di riposo visto che è domenica. Fuori il tempo è coperto ma le previsioni danno bel tempo. Staremo a vedere. Colazione light con yoghurt e frutta fresca, chiudiamo le valigie e ripartiamo alla volta della penisola di Dingle. Prima di arivarci però dedichiamo ancora un’oretta del nostro tempo al Ross Castle di Killarney, poco fuori dalla città.Il castello è ben tenuto, è affacciato su un lago abbastanza grande, ci fanno addirittura delle minicrociere con la barca che durano un paio d’ore. Tuttavia scegliamo di proseguire in direzione Dingle passando per la spiaggia di Inch. Un lembo di terra che sembra quasi con giungersi con un altro lembo dall’altra parte dell’insenatura, sembrano appunto due pollici, molto caratteristico, anche qui si va in spiaggia con la macchina ed è davvero una sensazione particolare. Raggiunta finalmente Dingle vi facciamo un paio d’ore di sosta, la visitiamo, facciamo pranzo al sacco al porto godendoci un bel sole caldo. Dingle tutto sommato è un bel paesotto, ne vale la pena fermarsi. Dopo il pranzo ci gustiamo il gelato di Murphy’s, rinomata gelateria del posto…E’ un po’ caro per i nostri canoni però bisogna provarlo e in effetti il gelato al gusto di mare e il gelato all’irish coffee sono veramente speciali. Prima di partire ci gustiamo ancora una buona birra nera in un pub del porto e ripartiamo verso Slea Head. Lungo la strada ci fermiamo ad ogni curva per ammirare lo splendido panorama, arrivati a destinazione ci fermiamo, dopo un po’ di foto ci infiliamo il costume e via a fare il bagno. Incredibilmente l’acqua non è neanche tanto fredda e così approfittiamo per rinfrescarci dalla giornata calda e afosa. Una volta asciugati e ricomposti ripartiamo verso la nostra meta finale, Tralee. Sarà che abbiamo ancora in mente l’ultima guest house, ma qui pernottiamo in una struttura veramente brutta, il personale non è neanche gentile e tutto questo non può che condizionare il nostro pensiero sulla città, vuota, con tutti i locali chiusi nonostante sia domenica. Ripieghiamo su un fish&chips e una birra prima di tornare in camera sperando che arrivi in fretta la mattina.

Giorno 9

Complice il letto piccolo, scomodo, attaccato al muro e con un tubo che batteva proprio nella schiena la nottata non è stata per nulla riposante. Come se non bastasse la colazione è veramente scadente, anche se ci impegniamo non riusciamo proprio a farci andare a genio questo posto! Come se non bastasse ci prepariamo al giorno più noioso che abbiamo in scaletta. In effetti giriamo a vuoto da Tralee verso Limerick. Durante il viaggio qualche breve deviazione per qualche castello mezzo diroccato. Facciamo pranzo al sacco nella cittadina di Adare dove godiamo dell’accompagnamento musicale di un gruppetto di bambini di una casa famiglia che fanno un bel concertino di musica folk irlandese, guadagnandosi applausi e anche un po’ di soldi da parte del pubblico improvvisato. Dopo pranzo riprendiamo la strada verso Limerick, la guida non dice nulla, la città ci sembra molto industriale, per evitare di ripetere l’esperienza Cork decidiamo di non fermarci e passiamo oltre, in direzione Bunratty Castle. Ecco in questo posto una sosta la consigliamo vivamente. Oltre al castello hanno ricreato una ricostruzione di un villaggio tipico e di botteghe artigiane, ci sono diversi animali per fare foto, un bel giardino con fiori coloratissimi e il pomeriggio vola letteralmente. Dopo questa piacevole sosta proseguiamo il viaggio in direzione Kilkee, un’altra oretta di macchina e arriviamo al nostro b&b verso le 18. Il posto è carino, la camera è spaziosa e il letto sembra comodo. Usciamo per fare una passeggiata in riva al mare, ci sono molti ragazzi che fanno surf nella baia o che fanno i tuffi dal molo, il tempo è un po’ grigio e ventoso ma tutto questo conferisce al posto un tocco di magia irlandese… Facciamo cena in un locale situato nella via principale del paese (le vie sono al massimo 4), mangiamo e beviamo benissimo, passiamo una piacevole serata e terminiamo ancora con una passeggiata sull’enorme spiaggia. Complice la stanchezza della notte prima rientriamo abbastanza presto, bisogna riposare perché il prossimo obiettivo sono le Cliffs of Moher!

Giorno 10

Sveglia sul presto, doccia rigenerante, facciamo una mini colazione, valigie in macchina e ci incamminiamo… La prima destinazione è il faro di Loop Head, a circa 30km da Kilkee. Il faro è sulla punta di una scogliera e domina un paesaggio molto suggestivo. Le scogliere che lo circondano sono bellissime, è divertente cercare di scovare i nidi di gabbiani e altri uccelli dentro gli anfratti creati da pioggia e vento. Facciamo il giro tutto intorno al faro visto che non è ancora aperto per le visite. Rimaniamo incantati dal vento, dal mare che si infrange sulle scogliere, e dal senso di silenzio che ci circonda, ma queste scogliere per quanto belle, non sono che un antipasto di quello che vedremo alle Cliffs.

Lasciato il faro ci dirigiamo verso Spanish Point, segnalato su tutte le mappe, e anche sulla guida ma onestamente non ci colpisce più di tanto. E’ un punto panoramico bello ma non molto diverso da quelli visti nei giorni precedenti. Giunti alle Cliffs la prima cosa che ci colpisce è il centro visitatori. Molto bello, moderno e scavato nella collina in modo da non deturpare troppo l’ambiente circostante. Seguiamo un percorso dal centro verso la scogliera di sinistra camminando e camminando e camminando ancora. La nostra camminata dura circa tre ore e qualcosa come 5km (andata e ritorno), 5km ricchi di soddisfazione nonostante le vertigini. Scattiamo una marea di foto, il panorama ad ogni passo merita di essere immortalato e ricordato. Ripartiti dalle Cliffs transitiamo per Doolin, città che ci sembra bella anche se non ci fermiamo e continuiamo la nostra marcia verso il Burren. Durante il viaggio passiamo per il punto panoramico di Black Head, rinomato e segnalato sulle guide. Purtroppo dopo aver visto le scogliere delle Cliffs, sia il faro di Black Head, che il Burren stesso risultano un po’ deludenti. Sulla guida notiamo che c’è un sito archeologico poco distante da dove ci troviamo, il dolmen di Poulnabrone. Per un breve tratto le indicazioni stradali ci aiutano, il navigatore no.Improvvisamente anche le indicazioni spariscono, giriamo avanti e indietro per qualche decina di minuti e abbandoniamo l’idea di visitare il sito archeologico.

Ci rimettiamo quindi in marcia verso la nostra destinazione serale, Galway. Appena arrivati ci fiondiamo all’ufficio del turismo a raccogliere informazioni per le isole Aaran. Che dire, sono le 17.57 e l’ufficio chiude alle 18. Nonostante questo il ragazzo con cui parliamo riesce in tre giri di orologio a darci tutte le informazioni che ci servono, compresa una cartina di Galway, un sorriso di benvenuto e un augurio per trascorrere una buona permanenza, chapeau. Cerchiamo sulla mappa la via per il B&B, poco distante dal centro. Ci accoglie la proprietaria che ci porta subito a vedere la camera prima di consigliarci un paio di mete per la sera. Il B&B non è dei più belli e moderni e siamo un po’ delusi, tuttavia non ci perdiamo d’animo, sistemiamo le valigie, ci cambiamo e usciamo in centro per la sera. Galway si rivela una cittadina molto interessante, moderna e animata. Non a caso è un importante centro universitario dell’Irlanda. Facciamo cena in un pub in centro, poi decidiamo di vivere la città girandone il centro storico affollatissimo a piedi. Ci imbattiamo in un gruppo di suonatori di strada veramente bravi, nel giro di pochi minuti si viene a formare un discreto pubblico e così, tra una ballata blues, qualche ballerino improvvisato e gente che batte le mani a ritmo e si diverte sembra di essere in una festa di paese. Il meglio però deve ancora arrivare perché ad un certo punto ci viene chiesto di allontanarci e lasciare libera la strada, ben presto ne capiamo anche il motivo…Stanno sfilando i ragazzi del centro universitario di arte moderna, con draghi sputafumo comandati da biciclette e accompagnati da musica suggestiva. Se fino a poche ore prima Galway ci serviva solo come tappa intermedia, ora possiamo dire che Galway ci piace, siamo felici di esserci fermati e un domani chissà, ci torneremo. Rientriamo nel B&B dopo questa serata mondana e ci prepariamo ad affrontare la prossima tappa: l’isola di Inish Mor.

Giorno 11

Abbiamo il traghetto a metà mattinata quindi ci concediamo qualche minuto di sonno in più. Scendiamo a fare colazione, rigorosamente irish, e scambiamo quattro chiacchiere con i proprietari. Don, il marito, capito che siamo italiani ci mostra con orgoglio la foto di suo fratello, ex giocatore dell’Aston Villa, che marca niente meno che un signore chiamato Platini! Terminata la colazione ringraziamo e salutiamo questa simpatica coppia, prepariamo l’auto e partiamo alla volta del terminal traghetti di Rossaveel. Ci era stato detto che era possibile visitare le Aaran con l’auto e invece scopriamo che dobbiamo lasciarla in un parcheggio e effettuare la nostra escursione a piedi. Acquistiamo i biglietti, un po’ cari ma in fondo vivono di turismo, è giusto così, speriamo meriti! La nostra barca ci porta fino a Inish Mor, l’isola più grande delle tre che formano l’arcipelago. E’ un’isola selvaggia, molto bella, non offre molto da un punto di vista del divertimento o del comfort ma la natura e i panorami e il silenzio valgono il prezzo pieno del biglietto. L’isola si può visitare a cavallo, in bici, in autobus o nel modo più bello… a piedi. E proprio camminando verso la punta dell’isola partendo dal porto abbiamo modo di vedere moltissimi animali, cavalli, pecore, mucche e addirittura una colonia di otarie. Nell’esplorazione dell’isola siamo finiti in una piccola baia con acqua cristallina e spiaggia bianca, per un attimo sembrava di essere in Sardegna, forse l’acqua era un po’ più freddina ma un bel bagno non ce lo siamo negati. La baia si trova a metà dell’anello che ci siamo riproposti di percorrere quindi una volta asciugati dopo il bagno ci rimettiamo in marcia sulla dorsale dell’isola che la attraversa centralmente fino al porto. Mancano poco meno di due ore all’imbarco, siamo un po’ stanchi della camminata e decidiamo di fare merenda visto che arriveremo tardi alla macchina e ancora più tardi a Clifden, nostra meta finale per la giornata. Ci mangiamo un panino e lo accompagnamo con una buona Guinness fredda seduti al tavolo di un bar affacciato sul mare, attendiamo l’imbarco e rientriamo al parcheggio a recuperare l’auto. In marcia verso Clifden, attraversando nell’orario del tramonto gli splendidi paesaggi che ci offre una delle più belle regioni d’Irlanda, il Connemara! Poco meno di un ora di viaggio e siamo al b&b, bello da fuori e ancora meglio all’interno. Avevamo prenotato una stanza king per essere più comodi, mai scelta fu più azzeccata. La proprietaria è una gentile e simpaticissima signora che ci ricorda Mrs Doubtfire, ci accompagna in camera e ci da istruzioni per la colazione del giorno seguente. Ci facciamo una doccia rigenerante, non avendo necessità di cenare scendiamo in paese, parcheggiamo e ci facciamo una bella passeggiata a scoprire qualche curiosità. Nella piazzetta ci sono un paio di locali, scegliamo il primo che ci capita sotto tiro e ci mettiamo comodi a sorseggiare un paio di birre per concludere questa giornata stancante ma piena di soddisfazioni. Il locale è carino, non troppo affollato e offre musica live tipica coinvolgente suonata da due ottimi musicisti. Queste prime ore nel Connemara promettono bene, anzi… benissimo!

Giorno 12

Colazione un po’ sotto le aspettative dato il posto, ma non è un problema visto che abbiamo dormito alla grande e finalmente ci siamo svegliati riposati e freschi. Ci mettiamo in strada e come prima sosta abbiamo la splendida Abbazia di Kylemore, affacciata su uno specchio d’acqua e circondata dai boschi del Connemara, una location veramente magica. Lungo il tragitto assistiamo a scenari a dir poco spettacolari, ci fermiamo molto spesso per fotografare cielo, montagne e boschi che magicamente si specchiano nei tantissimi laghi dando vita a giochi di immagine molto suggestivi. Lasciamo il Connemara in direzione Westport dove imbocchiamo la strada costiera R319 che ci porta fino alla penisola di Achill Island. Siamo nella regione del Mayo, dopo aver fatto pranzo ad Achill ci fermiamo per una sosta pomeridiana e una passeggiata nella città di Ballina. La città è piccola ma ordinata e silenziosa, facciamo una passeggiata lungo il fiume che la attraversa soffermandoci ad osservare i pescatori di salmoni all’opera. Purtroppo per loro in un’ora non ne hanno preso neanche uno… Torniamo all’auto e ripartiamo verso Sligo, nostra meta serale. La città di Sligo è abbastanza trafficata, moderna, ha un bel centro ma purtroppo ci sono molti locali e attività chiuse, segno di una crisi che ha colpito anche queste zone più ricche. Ci fermiamo a fare cena nell’Italian’s Quarter, una piazzetta con molti locali “tipici” gestiti da italiani infrangendo la regola del “non mangiare italiano all’estero”, appunto…Torniamo all’albergo per bere una birra al bar approfittando della connessione WiFi per aggiornarci con il mondo, per sentire gli amici in Italia e per curiosare le tappe del giorno seguente.

Giorno 13

Siamo quasi a fine vacanza e la stanchezza si fa sentire, però siamo in ballo e vogliamo continuare a ballare. Oggi ci mettiamo in viaggio verso il Donegal. Poco fuori Sligo si trovano le cascate di Glencar. Siamo arrivati talmente presto che non c’era ancora neanche il paninaro, probabilmente nei fine settimana questa zona è molto turistica, per fortuna nostra oggi non c’era anima viva. Muovendoci un po’ alla rinfusa con l’auto passiamo per Mullagmore e ci fermiamo per pranzare a Ballyshannon. La città è piccolina, speravamo di trovare un market per farci un panino e fare un po’ di provviste, non troviamo nulla se non qualche take away orientale. Casualmente troviamo un locale che a dire il vero sta ancora servendo le colazioni, è mezzogiorno, siamo italiani, siamo senza colazione e abbiamo fame! Ordiniamo menù mare con gamberi e un ottimo salmone. Finalmente con la pancia piena possiamo ripartire verso Donegal dove sostiamo per fare qualche acquisto e per vedere il Donegal Castle. Abbandonata Donegal ci dirigiamo alla volta delle Slieve Leagues, non riusciamo a vederle perché l’escursione in barca delle 16 è saltata, pazienza, la faremo la prossima volta! Torniamo sulla strada principale che porta a Glencolmchille, un piccolissimo paesino di pescatori in fondo ad una vallata, ci fermiamo per fare il bagno in una piccola baia, sabbia bollente e acqua cristallina, relax assoluto. Dopo la pausa mare ci rimettiamo in viaggio verso Ardara, non la visitiamo anche se sembra bella, ma già solo per la strada panoramica che ci conduce fin qui ne vale assolutamente la pena. La nostra destinazione per la notte è Bunbeg. Non si può neanche chiamare cittadina perché è veramente piccola, più che altro è un centro di villeggiatura per Inglesi, vista la vicinanza con l’Irlanda del Nord. La camera è spaziosa e pulita e graziosa nonostante l’albergo non sia di recente costruzione. Dalla finestra si gode di una bella vista su un porticciolo, tutto intorno solo rocce campi. Per cena andiamo verso il villaggio di Bunbeg che è in realtà poco più grande della frazione dove alloggiamo, ci fermiamo lungo la strada in un locale che fa da bar, pub, taverna, ristorante, discoteca e via dicendo. Due belle birre gelate per aperitivo e due maxi hamburger molto buoni. Per il dopocena facciamo circa 1 km di ritorno verso l’hotel e ci fermiamo al Bean Haag Pub. Ci prendiamo due Guinness e assistiamo ad una cosa abbastanza insolita, almeno per noi. Poco alla volta iniziano ad arrivare persone del posto e non, portando con se degli strumenti. Ci sono adolescenti accompagnati da genitori e persone già avanti con gli anni, nessun problema. Uno alla volta si prendono una sedia, si mettono intorno ad un tavolo e iniziano a suonare, di li a poco possiamo godere di una bella irish jam session che ci lascia letteralmente a bocca aperta. Purtroppo la stanchezza non ci aiuta e non ci fermiamo più di tanto al pub, peccato, chissà cos’altro ci avrebbero fatto scoprire! Rientriamo in albergo e ci prepariamo per l’ultima giornata nella verde Irlanda.

Giorno 14

Siamo giunti al penultimo giorno, abbiamo parecchi kilometri da macinare quest’oggi quindi meglio iniziare con una robusta irish breakfast! Il tempo è soleggiato e caldo, l’aria di mare aiuta a rinfrescare un po’ e a togliere l’afa ma le previsioni, anche per oggi, danno temperature tra i 25 e i 30 gradi (siamo sicuri di essere in Irlanda?). Percorriamo il tratto costiero a nord per poi iniziare a scendere in direzione Letterkenny da dove prendiamo poi la strada veloce che ci riporta a Sligo ripassando per Donegal. Breve sosta rifornimento a Sligo e poi diretti verso Charlestown. Arriviamo a Charlestown abbastanza presto, oggi non siamo riusciti a goderci l’Irlanda come avremmo voluto. Prendiamo possesso della stanza che in realtà è un vero e proprio appartamento, andiamo a riconsegnare l’auto all’aeroporto di Knock, prendiamo un taxi e torniamo verso la base. Proviamo ad esplorare la città cercando qualcosa per la sera, ci infiliamo in un locale per bere una birra da merenda e poi torniamo in stanza a riposare un paio d’ore.Avendo a disposizione la cucina e non essendoci alcun tipo di ristorante in paese se non dei take away o delle pizzerie decidiamo di comprarci qualcosa al supermercato. Dopo cena scendiamo di nuovo in piazza e andiamo a bere l’ultima Guinness prima di andare a dormire.

Giorno 15

Kathleen, la proprietaria dell’appartamento è puntualissima. Alle 7.15 come promesso è davanti alla porta che ci aspetta. Carichiamo le valige in macchina e ci dirigiamo all’aeroporto. Pur essendo piccolino è moderno e ben organizzato. Ci incuriosisce il fatto che venga richiesta a tutti i passeggeri una tassa di 10 euro che andranno a contribuire al sostentamento dell’aeroporto stesso, una sorta di autofinanziamento. Anche se dispiaciuti, finalmente si parte. E’ stata una vacanza bellissima e indimenticabile, non vediamo l’ora di ritornare anche se… casa è sempre casa!



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