Tour dell’Argentina

Alla scoperta del parco dell'Iguazu, il poco conosciuto nord-ovest e Buenos Aires
Scritto da: Elvira 1
tour dell'argentina
Partenza il: 11/08/2018
Ritorno il: 26/08/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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12.08.2018

Domenica mattina arrivo a Buenos Aires con volo Alitalia da Roma. Trasferimento all’aeroporto Aeroparque e volo per Iguazù. Arrivo in Hotel Loi Suites Iguazu: bellissimo hotel in un magnifico contesto naturalistico e belle e spaziose camere, ma considerato il costo avremmo potuto scegliere anche un hotel nel centro di Puerto Iguazú, visto che per raggiungere il centro del paese è necessario il taxi. La sera cena al Aqua: bel ristorante, ma cibo discreto.

13.08.2018

Visita al parco di Iguazù lato Argentino. Dopo aver pagato il biglietto di ingresso ed essere entrati è possibile riservare la gita in gommone. Abbiamo deciso di farla subito e di rimandare al pomeriggio il giro dei tre circuiti del parco. Spettacolare. La gita è ben organizzata e merita il costo sostenuto. Sul lato argentino sono tre i percorsi che si possono effettuare: il circuito superiore, quello inferiore e il circuito della Garganta del Diablo. Consiglio di cominciare da quello inferiore, per poi continuare con il superiore e finire con la Garganta del Diablo. Inutile descrivere l’emozione provata e la bellezza del posto… La sera cena da Tatu Carretta: ottima Parrillada.

14.08.2018

Il tour sul lato brasiliano dura circa 4 ore (mi raccomando i passaporti… è necessario passare la frontiera). Dal Centro Visitatori parte un autobus che si ferma ai punti di partenza dei vari trail alla fine dei quali vi è generalmente un balcone panoramico. L’ultima fermata è quella del trail che porta alla Garganta del Diablo. Se rimane tempo è possibile visitare il parco de Aves… un giardino in cui sono allevate diverse specie di uccelli tropicali e non oppure organizzare il sorvolo delle cascate in elicottero. La sera cena da El Quincho del Tio Querido, ottima carne e spettacolo musicale.

15.08.2018

In mattinata volo per Salta, capitale del NOA Nord Ovest Argentino. Salta è una città di più di 1 ml di abitanti che da il meglio di se al calar del sole, ma è un ottimo punto di partenza per noleggiare un auto e scoprire la provincia omonima e quella di Jujuy. L’alta stagione è luglio, quando gli argentini sono in ferie e la scelgono come meta delle loro vacanze. C’è la piazza centrale con la Cattedrale da visitare e “Balcarce”: club folcloristici, ristoranti regionali, bar, si trovano in via Balcarce; la notte in “La Balcarce” è caratterizzata da buona musica popolare, il suono delle chitarre, la batteria, gli zambas e le chacareras raccolgono gli amici per gustare un barbecue o empanadas, accompagnati con i sapori degli squisiti vini Salta. Ci sono anche bar dove puoi ascoltare band dal vivo di generi diversi, ristoranti regionali e cibo internazionale. Hotel Villa Vicuna Boutique: una villa coloniale con giardino e piccola piscina con camere non molto grandi ma confortevoli e pulite. Buona la colazione.

Cena a La Vieja Estación: magnifica Peña… con spettacoli folcloristici, musica, balli e ottimo cibo.

16.08.2018

Dall’Italia avevamo prenotato l’escursione con il Treno a Las nubes: http://trenalasnubes.com.ar. Si parte alle 7.00 am dalla stazione dei treni di Salta (anche qui mi raccomandi di portare i passaporti) con il Bus e dopo alcune soste lungo il percorso si arriva alle 14.00 a San Antonio de los Cobres da dove parte il percorso in treno per arrivare al Viaducto la Polvorilla. Questo ponte, uno dei più alti al mondo, fu inaugurato nel 1930 e da allora è rimasto una merviglia dell’ingegneria, con una lunghezza di 222 metri e un’altezza di 70 mt dal suolo. Ritornati a San Antonio de los Cobres c’è una sosta di un’ora per pranzare liberamente e si rientra a Salta in serata… verso le 20.00.

Cena al Monumental… non lo consiglio sebbene la carne fosse ottima perché triste e vuoto. Piuttosto consiglio di attendere da Dona Salta… cosa che non abbiamo fatto noi!!!

17.08.2018

La mattina abbiamo ritirato l’auto prenotata dall’Italia con Alamo (una Dacia Duster 4×4 con navigatore) e siamo partiti in direzione Cafayate… lungo la Ruta 68, per attraversare la Quebrada del Rio de las Conchas…un posto meraviglioso! Diversi view point per immortalare lo spettacolo che la natura regala lungo il percorso.

Arrivati a Cafayate ci siamo fermati in un’azienda vinicola Bodega Vasija Secreta per acquistare alcune bottiglie di vino da bere e mangiare qualcosa. Purtroppo stavano chiudendo, ma hanno gentilmente accettato di prepararci un tagliere con empanadas… e abbiamo bevuto un Malbec di loro produzione.

Hotel: Casa del sol, ottima struttura.

Cena da Bad brothers wine… posto bellissimo e ottimo cibo. Producono un loro Malbec da provare!

18.08.2018

Oggi il percorso in auto più lungo: da Cafayate, ripassando per Salta siamo arrivati a Purmamarca attraverso la Ruta 68, poi la 9, la 34 e la 66 evitando accuratamente di percorrere la strada per Calderilla che sebbene più corta attraversa un impervio passo di montagna.

Minuscola e polverosa Purmamarca (2.324 metri di altitudine) è stata la base per i successivi 3 giorni di escursioni nella provincia di Jujuy. Nella lingua aimara “purma” significa deserto e “marca” significa città, quindi letteralmente “città del deserto”. Le case sono costruite con mattoni e adobe.

Hotel: Los Colorados Cabañas Boutique… mini appartamenti con colazione servita in camera. Un po’ freddi se la temperatura la notte scende, ma puliti e confortevoli, a 2 minuti dal micro centro polveroso del “pueblo”.

Cena a Tierra de Colores: tipica Peña dove abbiamo saggiato ravioli di quinoa e carne di lama.

19.08.2018

Il tempo, a differenza dei giorni precedenti, non è eccezionale. Nuvoloso, per cui abbiamo deciso di rinviare la visita alla Salina all’indomani e siamo andati verso l’incantevole Humahuaca (3.012 metri di altitudine).

Lasciata Purmamarca, e percorrendo circa 26 km a nord, lungo la Ruta 9 all’interno della Provincia di Jujuy, si incontra l’incantevole Tilcara (2.465 metri di altitudine). Merita una sosta per un caffè e un giro a le rovine di Pucará de Tilcara… un sito archeologico ricostruito ma che rende l’idea di come era costruita una città anticamente.

Da Humahuaca una strada bianca lunga 25 km ti porta a Hornocal e ti lascia senza parole a godere di queste colorate montagne, il Cierro dei 14 colori, dal 2013 Patrimonio dell’Umanitá. Arrivarci è forse un po’ impegnativo e tra l altro poco segnalato dal centro del paese; è necessario percorrere i 25 km di strada sterrata e può volerci più di un’ora. La lentezza della salita però permette anche di abituarsi pian piano all’altitudine che si andrà a raggiungere una volta arrivati, 4350 slm. In cima pagato il biglietto di ingresso si arriva al belvedere: magnifico!

Cena: Los Morteros… bellissimo ristorante gestito da un italo-argentino. Cibo buonissimo!

20.08.2018

Stamattina road to Salinas Grande: la grande distesa di sale di Salinas Grande in Argentina, dove viene estratto sale per uso alimentare. Salinas Grande ha una superficie complessiva di 6000 chilometri quadrati e si trova ad una altitudine media di 3400 metri. Passato l’alto passo di montagna si scende verso un’immensa distesa di sale. E’ possibile parcheggiare e organizzare un tour guidato di circa 40’ con guida personale guidando sul sale e visitando i famosi Ojos de Mar, pozzi profondi alcuni metri, pieni di acqua ipersalina estremamente limpida. Se il tempo è bello e c’è il sole non si incontra la famosa “niebla” che può rendere difficile e impegnativo il percorso stradale. Rientro a Purmamarca dove abbiamo affrontato il percorso di 3 km per ammirare il Cierro dei 7 colori e per fare un giro al mercato folcloristico nella piazza del paese.

Cena nuovamente a Tierra de Colores perché molti ristoranti erano chiusi per una festa nazionale.

21.08.2018

Oggi rientro a Salta per consegnare la macchina e pomeriggio di relax.

Hotel: Kkala Boutique Hotel…magnifica villa leggermente fuori dal centro ma con stanze dotate di jacuzzi privata dove potersi rilassare.

Cena a La Vieja Estación, una garanzia.

22.08.2018

Oggi trasferimento a Buenos Aires dove abbiamo trascorso gli ultimi 3 giorni del nostro magnifico viaggio.

Consigli

Auto: in periodi di alta stagione è consigliabile prenotarla dall’Italia. Noi abbiamo anche chiesto ad un’altra agenzia (sixt) e non aveva nessuna 4×4 disponibile. Meglio se dotata di navigatore.

Strade: la maggiorate delle strade percorse (ad eccezione di quella necessaria per raggiungere il cierro dei 14 colori) è asfaltata… cio’ non toglie che è necessario attraversare veri e propri passi di montagna e che quindi, oltre l’altitudine, è necessario affrontare ripidi tornanti.

Altitudine: più volte è necessario salire a ca 4000 mt, ma stesso le persone del posto o le guide consigliano di masticare foglie di coca (facilmente reperibili a Salta o a Purmamarca) che alleviano i malesseri del cosiddetto “apunamento”… ovvero mal di testa e respiro affannato.

Cibo: non si possono non provare le Emapnadas… in ogni posto ci sarà qualcuno che le preparerà sia nei ristoranti che in modalità street food. Anche la carne di lama merita; spesso è accompagnata dalla quinoa. Le specialità del NOA sono il “Locro” una zuppa di verdure molto saporita, i “Tamales” degli involtini di polenta di mais e carne, gli “Humitas” soufflé di mais cotti nella loro stessa foglia. Menzione a parte merita la carne argentina…non c’è paragone con quella che propinano i ristoranti argentini sparpagliati per il mondo!!!

Vino: nella regione del nord ovest argentino si produce un ottimo Malbec… e i prezzi accessibili permettono di provarli quasi (quasi) tutti!

Popolazione: la popolazione del NOA è andina, quindi molto simile alla popolazione boliviana. Hanno la pelle arsa dal sole e sono estremamente gentili.

Clima: agosto solitamente è un mese secco… per lo più c’è il sole ma ciò non toglie che la notte la temperatura scende notevolmente.

URFI



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