Tour del Sudafrica on the road

Un'esperienza nuova... tutto completamente fai da te e in piena autonomia. Alla scoperta del Sudafrica, dai paesaggi wild del Kruger al caos metropolitano di Cape Town
Scritto da: Karin86
tour del sudafrica on the road
Partenza il: 06/08/2015
Ritorno il: 23/08/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Finalmente quest’anno realizziamo uno dei nostri sogni più grandi, un tour “on the road” del Sudafrica da Johannesburg a Cape Town, attraverso il parco Kruger e la Garden Route.

Partiamo in anticipo, come sempre del resto! A fine ottobre prenotiamo i voli di andata e ritorno, compreso un volo interno, spesa € 1100 a testa: volo British Airways 6 agosto ore 11.30 da Milano MPX con arrivo a Johannesburg Tambo alle 7 del giorno successivo (scalo a Londra Heatrow) + volo interno a fine safari da Nelspruit a Port Elizabeth (scalo a Johannesburg) con South African Airways e poi British + volo British Airways 23 agosto ore 19.30 da Cape Town a Milano (scalo a Londra Heatrow).

Dopo un lungo e stancante viaggio dove non riusciamo a chiudere occhio, il 7 agosto alle 9, dopo aver ritirato l’auto Hertz a noleggio direttamente in aeroporto, ci infiliamo nel traffico di Johannesburg e ci cimentiamo subito nella guida a sinistra!

* Per poter guidare in Sudafrica è stato necessario richiedere alla motorizzazione la patente internazionale (CONVENZIONE DI VIENNA – durata 3 anni): ricordatevi la patente nazionale che sarà il documento richiesto anche in caso di eventuali fermi della polizia stradale. Costo della pratica circa € 70,00. *

REGIONE DEL MPUMALANGA

Subito possiamo constatare la pulizia delle strade, la perfetta segnaletica verticale nonché la segnaletica a terra e la correttezza delle altre automobili. Ogni qualvolta facilitavamo il sorpasso di altri automobilisti, quest’ultimi per ringraziamento azionavano le quattro frecce e di risposta è uso fare le luci. Dai 9 gradi del nostro arrivo, durante la giornata arriviamo a quasi 30 gradi. Dopo circa 4 ore di macchina e qualche sosta arriviamo in zona Graskop e andiamo subito alle Mac Mac Falls visibili però attraverso una cancellata e alle più belle e straordinarie, secondo il nostro parere, Lisbon Falls e Berlin Falls. Le Berlin Falls al tramonto sono davvero uno spettacolo con le rocce che assumono una moltitudine di caldi colori! E sono a 2 minuti dal lodge. Noi siamo arrivati verso le ore 16/17 quando all’ingresso non c’era più personale e siamo passati senza pagare nulla, altrimenti generalmente gli ingressi a questi siti costa 10 rand, circa 0,70 € (al momento 1€ = 14 rand).

Ci dirigiamo poi al nostro lodge, il Thaba Tsweni, prenotato come quasi tutte le altre sistemazioni tramite Booking, dove ci fermeremo solo una notte.

L’indomani mattina partiamo alla volta del Blyde River Canyon, terzo canyon in ordine di grandezza dopo quello degli Stati Uniti e dell’Australia, sito nella regione del Mpumalanga. Lungo la sua lunghezza è possibile fermarsi in vari posti per raggiungere i belvedere che danno su viste mozzafiato. Il primo punto panoramico è il Pinnacle, una formazione rocciosa coperta qua e là dal verde, a forma di grattacielo che sale nel mezzo del canyon. E’ poi la volta del Bourke’s Luck Potholes dove una volta parcheggiato al costo di 10 rand si arriva a cavità rocciose cilindriche scavate dal fiume Blyde e dal fiume Treuer: le passerelle e i ponti metallici che corrono attraverso questo sito permettono di ammirare dall’alto queste meravigliose formazioni che si immergono in acque turchesi e che vi ammaglieranno con i loro colori che vanno dal bianco al giallo al marrone. Percorrendo la Panorama Route siamo rimasti davvero estasiati dinnanzi ai Three Rondavels che hanno la forma tipica delle capanne sudafricane con tetto circolare. A piedi si arriva ad un paesaggio da cartolina, al lago artificiale di Blydepoort Dam dove immancabile scappa un selfie seduti quasi nel vuoto. Siamo stati meno entusiasti della sosta all’ultimo punto panoramico, God’s Window, probabilmente per il cielo e la veduta non proprio tersa. Fuori da questi punti si trovano anche bancarelle che vendono prodotti artigianali. Questa notte ci fermiamo al Blyde River Lodge, dove arriviamo con il buio e con navigatore impazzito: immerso nel verde e in compagnia di zebre, ci sembra di essere in un paradiso (ottima la cena con caminetto acceso!).

L’indomani mattina partiamo finalmente alla volta del parco Kruger e di Phalaborwa dove ci fermeremo per 6 giorni al Kaia Tani Guest House. Arriviamo verso mezzogiorno, giusto il tempo di lasciare le valigie nella nostra camera stile “Flinstones” e, dopo tutte le indicazioni della proprietaria Daniela, ci dirigiamo con la nostra Fiesta in riva al fiume Olifants dove alle 15 salpiamo per una crociera di due ore per scovare animali assetati che raggiungono le rive per abbeverarsi; esperienza da non perdere, ovviamente qui dipende dalla fortuna…noi abbiamo visto coccodrilli, giraffe, un bufalo nascosto nel verde e abbiamo udito degli elefanti, altri hanno visto i felini.

L’indomani mattina, sempre dietro consigli della proprietaria della G.House, raggiungiamo il Moholoholo Wildlife Rehab Centre vicino alla città di Hoedspruit, dove in seguito alle spiegazioni in inglese della nostra guida ed alcuni video ed immagini, iniziamo il nostro giro nel centro di recupero dove vengono portati animali trovati feriti dalle trappole dei bracconieri o ritirati da privati che non vogliono più tenerli (assurdo! Questi animali devono stare nel loro habitat non in casa!). Qui incontriamo un grosso leone maschio (forse tra gli animali recuperati da privati), delle leonesse, un gruppo di 5 licaoni, un leopardo che era rimasto gravemente ferito alla zampa e vicino alla gola, dei rapaci, dei cuccioli di iena oltre che una coppia di adulti, un simpatico e furbissimo tasso del miele e la mascotte del centro, un ghepardo che fuori dal recinto si può accarezzare (cosa che però non condivido molto in quanto un felino è un felino e non si può vedere al guinzaglio!). Alla sera a cena ci gustiamo, come tutte le sere, una gustosissima zuppa molto delicata alla zucca (ogni sera una zuppa diversa e a seguire un secondo abbondante) e una bistecca di carne rossa accompagnata da patate, pannocchia arrostita e verdure, tutto cucinato da un cuoco sudafricano e servito da un sorridente e sempre contento Donald!

La mattina successiva sveglia alle 3.30 e alle 4 partiamo su una jeep con il marito della proprietaria della struttura ricettiva in cui alloggiamo, alla volta del parco Kruger per un safari full day, entrando dal Gate di Orpen dove arriviamo prima dell’apertura dei cancelli. Scoviamo subito delle iene e durante la giornata due leopardi a cavalcioni su un albero con preda e due leoni con la giraffa predata (mi piangeva il cuore…ma è il cerchio della vita). Paesaggio ben diverso da quello incontrato in Kenya, in alcuni punti, a causa della secca sterpaglia fitta, è quasi impossibile scrutarne attraverso. Rincasiamo verso le ore 19.00 uscendo dal gate di Phalaborwa e dopo una delicata zuppetta ci fiondiamo a letto.

L’indomani mattina, accompagnati dalla titolare della G.H. visitiamo le township locali e una scuola dove ogni bambino, dal più piccolo al più grande, rigorosamente in divisa, durante l’intervallo passano la scopa e raccolgono la carta delle merendine…tutti sorridenti. Ci fermiamo a mangiare sotto una pianta in una locanda sudafricana dove ci viene servita polenta e pollo, con contorno di riso. Nel pomeriggio ci rilassiamo per ripartire alle ore 16.30 alla volta di un safari serale con i ranger: viene a prenderci alla guest house David, un ranger alto più di 2 mt.! Non siamo molto fortunati, col buio si vedono tanti occhi ma la maggior parte ricollegabili ad impala, ma prima del buio completo assistiamo ad un vero e proprio “sciame” di babbuini che dalla sterpaglia invade la strada per raggiungere una collina rocciosa dove passare la notte. Comunque un’esperienza da fare! Il giorno successivo rientriamo al Kruger dal gate di Phalaborwa e riusciamo a trovare due grossi leoni che riposano all’ombra di un’acacia, elefanti,zebre, giraffe, antilopi topi, una leonessa che fugge dal letto secco di un fiume e un leopardo in lontananza.

Si conclude qui il capitolo safari, infatti il venerdì ci dirigiamo all’aeroporto di Nelspruit dove abbiamo l’aereo con destinazione Port Elizabeth sulla costa.

ARRIVO SULLA COSTA E GARDEN ROUTE

Raggiungiamo la Treetops Guest House dove pernotteremo un solo giorno per riposarci prima di iniziare il viaggio verso Cape Town. La nostra prima tappa sulla costa è lo Tsitsikamma National Park dove arriviamo in macchina fino al centro visitatori e poi ci muoviamo a piedi tra i vari sentieri, tra cui due punti sospesi sull’oceano. Qui le onde si infrangono sugli scoglie in maniera impetuosa e riusciamo a scorgere in lontananza delle balene. In serata arriviamo nella località di Knysna, dal grazioso waterfront punteggiato da negozietti e ristoranti. Pernottiamo per due giorni all’Overmeer Guest House, molto confortevole e con vista laguna. Dedichiamo il giorno successivo a scorrazzare tra i negozietti e poi seduti su una panchina in cima ad un’altura a scrutare l’orizzonte per avvistare le balene.

L’indomani mattina sveglia di buon’ora e alle ore 7.30 siamo già alla reception del Knysna Elephant Park, un centro di recupero per elefanti feriti dai bracconieri o rimasti orfani a causa degli stessi: ci sono esemplari provenienti anche dal Botswana e dalla Namibia. Dopo un breafing collettivo, veniamo accompagnati dagli addetti direttamente nel mezzo del parco dove ciascuno di noi, sempre affiancato da un custode, camminiamo con un elefante: un’emozione unica! Al termine della passeggiata e dopo la colazione offerta dal parco, partiamo in direzione Gansbaai, località nota per le immersioni con gli squali bianchi.

Dopo una bella dormita a stomaco vuoto, al mattino raggiungiamo la sede del diving Marine Dynamics con cui abbiamo prenotato l’uscita in barca. Il giorno è completamente inappropriato ad un’uscita in barca, pioggia, vento freddo ed ovviamente mare mosso! Fortunatamente non abbiamo fatto nemmeno colazione, anche se staremo male comunque. Una volta fermi in mezzo all’oceano la barca inizia ad oscillare paurosamente, mentre tutti si apprestano ad indossare la muta, si verificano i primi episodi di malessere e mal di mare. Viene calata la gabbia in mare ed i primi turisti scendono in acqua per vedere gli squali bianchi attirati da una poltiglia riversata in acqua dall’equipaggio. Il mare è davvero mosso e in brevissimo tempo stiamo malissimo pure noi che non riusciamo nemmeno a scendere nella gabbia. Ho visto più il sacchettino di carta che gli squali! Ritornati completamenti bagnati e infreddoliti al porto, raggiungiamo velocemente il nostro b&b 49 On Cliff dove, dopo un bagno caldo, ci buttiamo sotto le coperte. La sera ceniamo in un piccolo ristorantino in paese, il Rosemary’s, locale d’atmosfera con tanto di camino in funzione (per fortuna) e cena a lume di candela: tutto ottimo, dai piatti al vino.

Il giorno dopo, dopo un’abbondante colazione preparataci sul terrazzo vista oceano, intraprendiamo l’ultima vasca per raggiungere Cape Town. Sostiamo ad Hermanus per un pranzo al sacco sulla costa durante il quale riusciamo ad assistere ai “numeri” delle balene che più volte escono dall’acqua.

Riprendiamo il viaggio passando davanti alle famose cabine colorate di Muizemberg, incontrando i simpatici pinguini a Betty’s Bay e successivamente a Boulder’s Beach.

CAPE TOWN E DINTORNI

Finalmente dopo ore di guida raggiungiamo il nostro hotel a Cape Town, il Commodore, a 2 minuti a piedi dal Victoria & Alfred Waterfront. E qui ci dimentichiamo, con nostro malincuore, della tranquillità del Mpumalanga, e ci immergiamo nella frenesia e nel caos della metropoli. Molto caratteristico il waterfront pieno di negozi, dotato anche di un mall, di un acquario e di numerosi ristoranti, nonché di una scenografica ruota panoramica. L’indomani ci fiondiamo subito alla Table Mountain, dove dopo circa due ore di attesa, riusciamo ad acquistare i biglietti e a salire sulla cabinovia che sale in cima alla montagna. Bellissima giornata di sole, vari sentieri da cui godere di viste mozzafiato sulla città e sull’isola di Robben Island.

Il giorno successivo lo dedichiamo alla visita del zona del Capo di Buona Speranza, il punto più meridionale del Sudafrica noto come Cape Point. Un vento impetuoso non ci impedisce di scattare la classica foto davanti al cartello dove sono riportate le coordinate geografiche e di salire in cima alla montagna. Attenzione ai babbuini che spuntano dal nulla e agli struzzi! Dedichiamo invece il penultimo giorno alla visita della città a bordo di un Cityseeighting bus che ci permette di ammirare anche il quartiere colorato di Bo Kaap. Scendiamo a Camps Bay dove ci rilassiamo un paio d’ore in spiaggia e ci mangiamo un ottimo gelato. Riprendiamo poi nuovamente il bus per scendere a Greenpoint da cui raggiungeremo a piedi l’hotel con una bella passeggiata sul lungomare.

La mattina successiva, giornata grigia, decidiamo di raggiungere la cittadina di Stellenbosh che non ci soddisfa e successivamente quella di Franschhoek, cittadina invece molto caratteristica e attorniata dai vigneti.

Il nostro viaggio volge al termine. Prendiamo la strada per l’aeroporto internazionale di Cape Town dove in serata ci aspetta il volo che ci riporterà in Italia.



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