In perù con i consigli degli altri “viaggiatori per caso” per ogni domanda o chiarimento non esitate a contattarmi teollo@virgilio.it abbiamo fatto il tour “classico” del perù del sud, tutto fai da te. lo consigliamo a tutti, non abbiamo avuto nessunissimo problema nè organizzativo nè con la gente. abbiamo speso poco, circa 2.100 euro per 21 giorni, tutto incluso. Se considerate che il volo ci è costato 1.100 euro e 280 euro li abbiamo spesi per il lares trek di 4 giorni nell’omonima valle (comprensivo di visita a machu picchu)………il perù costa veramente poco! come fonti per le informazioni abbiamo utilizzato: – i racconti di turisti per caso. Imperdibile il racconto di chiara “viaggio in perù…e chi l’avrebbe mai detto” 07/10/05 veramente dettagliato che è un insieme di “istruzioni per l’uso del perù”. Come “completamento” abbiamo anche usato “perù: 4 dritte per una vacanza più serena” di annalisa – la lonely planet, che ci vuole sempre! Inoltre, chiedendo informazioni a: – yolanda, è veramente un’istituzione, gentilissima e disponibilissima (se avrete la pazienza di leggere tutto il mio racconto capirete il perchè). Con lei c’è la possibilità di organizzare tutto il tour del sud. Fa tutto lei, voi non dovete fare una telefonata nè mandare una mail. E la cosa bella è che non costa nulla! chiede solo 5 dollari per il servizio che è veramente un prezzo ridicolo. Ripeto che non aumenta di 1 euro il costo dei servizi (ottimi) che vi offre. Lo so per esperienza diretta. Infatti noi, un pò perchè ci piaceva organizzarci tutto in fai da te, un pò perchè temevamo di dover pagare di più, ci siamo organizzati tutto da soli e abbiamo verificato che i prezzi erano identici. – altra persona da contattare è gabriele serrau, presidente di perùresponsabile. È un ragazzo veramente disponibile e gentilissimo oltre che divertente. Noi abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo a cusco e abbiamo passato qualche giorno con lui e il suo gruppo. Abbiamo anche comprato da lui il tour del lares trek di 4 giorni compreso la gita a machu picchu e ci siamo trovati veramente benissimo. Gabriele è un grande. Sul suo sito potete trovare moltissime informazioni utili (“piccola guida responsabile” per esempio) e poi informazioni sui i viaggi che organizza, cioè dei veri e propri tour con il suo pulmino. Devo fare una precisazione: se fate uno di questi tour sicuramente spenderete di più che non a viaggiare da soli, però una parte del ricavato va in beneficenza (lui vi porta a vedere le realtà a cui dà dei contributi), avrete la sua esperienza al vostro servizio e viaggerete in gruppo sul suo pulmino (con tutti i pro e contro che questa scelta comporta). Fate vobis….. – Gabriele poli che non c’entra niente con gabriele serrau. Credo sia l’italiano con più grande esperienza del perù, dato che sono mooolti anni che ci viaggia in lungo e in largo. È presidente dell’associazione magia delle ande e autore del libro dallo stesso nome, da leggere senz’altro se avete voglia di capire qualcosa sul perù prima di arrivarci. Inoltre è impegnato in prima persona in mille progetti di beneficenza. Anche lui organizza dei tour nel perù, il suo target sono più le persone sui 40-50 anni che non 30enni che magari vanno con serrau. Anche nel suo caso valgono le considerazioni fatte prima per serrau. noi abbiamo prenotato tutto via mail, gli indirizzi che non segnalo io li trovate facilmente dagli altri racconti, tanto noi italiani andiamo tutti negli stessi posti…. Abbiamo viaggiato con gli zaini stile interrail poiché sapevamo che avremmo girato molte città e credevamo fosse la soluzione più comoda. In realtà, avendo uno zainone grosso e uno piccolo a testa (entrambi strapieni grazie a vale………) non eravamo così agili. Aggiungete il fatto che ad ogni stazione dei bus ci sono sempre molti taxi che per pochi sol vi portano di fronte all’albergo (o a cercarne uno se non ne avete) e quindi avere zaini così grossi non ci è servito a granché. Ultima considerazione: ogni volta farlo e rifarlo sto benedetto zainone non è il massimo della comodità (sopratutto se devi prendere le cose che ci sono sul fondo), fortuna c’era vale! Ripetendo l’esperienza porterei delle normalissime valige, però almeno 1 zaino a testa (tipo invicta per intenderci) per le gite da 1-2 giorni (vedi chivay, lago titicata etc etc) ci vuole assolutamente. Abbiamo portato euro e dollari. Per alcune attività (gli alberghi più raffinati e le attività più turistiche) è meglio avere i dollari così paghi subito e non ci pensi più. Per tutto il resto si paga in sol. Gli euro non li accettano mai ma si possono cambiare dappertutto. Noi li abbiamo cambiati in banca, nei negozietti e anche per strada senza mai nessun problema. Per comunicare a casa consiglio vivamente internet: c’è dappertutto (anche a oltre 4.000 m sulle ande) e costa pochissimo, tipo 1 dollaro all’ora. Se proprio volete sentire la voce della mamma o della fidanzata, vendono tessere telefoniche internazionali ma si spende di più e il fuso orario non aiuta. Meglio una mail! Problema altitudine: noi non abbiamo avuto nessun problema però l’altezza può essere pericolosa. In qualche guida parlano addirittura di morti, in realtà credo si possa avere per lo più forti nausee e mal di testa. Consiglio di bere un sacco di mate de coca e di masticare le foglie di coca: a noi hanno fatto benissimo (e non sono una droga!). Inoltre seguire il tour “classico” ha il vantaggio di portarti in quota con moderazione seguendo le diverse tappe, aiutandoti molto ad acclimatarti meglio e più velocemente. Per gli appassionati di fotografia: in perù è pieno di negozietti che per pochi sol ti fanno il cd delle foto salvate sulla memory card della macchina fotografica. Portatevi il cavetto usb! ecco il nostro itinerario: 6 dopo un volo lunghissimo milano-amsterdam-lima con scalo a bonair (isoletta nel mezzo dell’oceano dove c’è un aeroporto grande come una pizzeria in italia) arriviamo a lima dove ci attende l’autista di yolanda con un cartello MATTEO Y VALENTINA. Il servizio è veramente stracaro per gli standard peruviani, è l’unico appunto che posso fare a yolanda, però molto comodo dopo un viaggio così lungo e economicamente abbordabile per noi italiani. Appena giunti agli appartamenti di yolanda siamo stati accompagnati a el cevichito av. La rosa toro n.883 san luis 434-3328 dove abbiamo cenato con altri italiani e gabriele poli e poi bevuto del buon pisco con yolanda. È stata una serata molto piacevole, tutti ci hanno contagiato con la loro euforia e il loro clima “peruviano”, abbiamo speso poco e mangiato bene! l’impatto con lima non è fantastico: fa molto più freddo che in italia perchè ad agosto è inverno, il cielo è sempre grigio, il traffico è caotico e non c’è granchè da vedere, il primo impatto può essere anche un pochino desolante……il consiglio che fanno in tanti e faccio anche io è di partire immediatamente per il tour e vedere il vero perù e fermarsi a lima solo un giorno prima di prendere il volo per tornare in italia. 7 prendiamo verso le 11 un bus soyuz a circa 40 sol e 3 ore di viaggio per arrivare a pisco. Viaggio tranquillo con pullman normale in cui ci sono turisti e peruviani. A pisco non c’è molto da vedere. Noi abbiamo dormito a casa gino in via marquez de mancera n.241 056-314631. Abbiamo dormito una notte con colazione a 45 sol! prezzo veramente ridicolo per un hotel molto piccolo e spartano ma pulito dove la colazione è buona e poi gino è veramente disponibilissimo. Abbiamo bevuto un pisco sour a ed dorado in plaza de armas che non era male. Abbiamo cenato a la posada ispana. Una paella a circa 50 sol, molto oliosa però il ristorante e la serata non sono state male. Abbiamo comprato un bus ormeno a 180 sol da nazca ad arequipa per le 23.30 per il 10 agosto. Consiglio a tutti di viaggiare con ormeno e di comprare prima il biglietto per evitare problemi di sovraffollamento. Noi l’abbiamo fatto seguendo il consiglio degli altri viaggiatori per caso e ci siamo trovati bene. In realtà ora la compagnia migliore è la cruz del sur che costa all’incirca uguale alla ormeno o poco più, quindi se non trovate posto in uno cercatelo nell’altra compagnia. In ogni città c’è un ufficio che vi potrà vendere i biglietti. 8 sveglia alle 6.00 per la gita alle isole ballestas e alla riserva di paracas. Bellissima gita. Imperdibile, una delle cose più belle viste in perù. Costo 35$ per due persone. I leoni marini e i gabbiani sono belli da vedere, ma le scogliere a picco di paracas sono veramente sensazionali. Pranzo in riserva a circa 40 sol con vista baia. Buono e ottima vista. Ritorno a pisco ore 16 e preso un bus soyuz per ica a 6 sol e 1 ora di viaggio. Preso un taxi per huacachina. Abbiamo dormito a el huacachinero, che consiglio. La spesa è di 20$ a notte. L’hotel ha una piscina (peccato fosse inverno) ed è bello. Si trova proprio ai piedi di una duna di sabbia (potete provare a scalarla se ne avete voglia ma è uno sbattimento incredibile!). Huacacina si trova in una vera e propria oasi nel deserto (da vedere assolutamente). È incredibile la varietà di paesaggi che ci sono in perù. Noi siamo arrivati verso sera. Abbiamo fatto un giro nell’oasi e ad essere sinceri l’abbiamo trovata un po’ squallida. Dà molto l’idea di un posto sviluppato per il turismo anni fa ma che ora ha completamente perso il giro: non c’era nessuno ed era piuttosto triste anche come ristoranti o locali. Abbiamo comprato dall’hotel per 50$ a testa il volo per nazca con la possibilità di lasciare le valige e stare tutto il giorno nella reception dell’hotel la maison suisse. Ottimo affare perché a nazca non c’è molto da fare e quindi potete fare tappa e rilassarvi nelle aree pubbliche dell’hotel (con sdraio, amache etc). 9 dopo colazione abbiamo preso un taxi e girato u po’ per ica. Siamo andati da ”helena”, cioccolateria dove vedi da una vetrina come producono gli ottimi dolci che ti vendono nel negozio accanto. Poi abbiamo iniziato il giro della cantine di pisco. La prima era “vista alegre” molto grande e con impianti moderni. È carino visitare le piantagioni. Poi una guida ti spiega come si produce il pisco, ti offrono assaggi e puoi comprare bottiglie da portare a casa. Seconda tappa alla “bodega el catador” piccola cantina dove fanno ancora il pisco pigiandolo coi piedi. Ti offrono poi numerosi assaggi e vendono bottiglie. Essendo che eravamo oramai ubriachi ci siamo presi un bel piatto di lomo saltado nel ristorante sotto il bersò. Consiglio la visita alle cantine anche perché si passa attraverso il paese e si vede la realtà del posto da vicino. Nel pomeriggio abbiamo fatto una delle attività più belle della vacanza: un giro con le dune buggies dell’hotel nel deserto. Per 80 sol a testa ti portano in giro per il deserto. Ti fanno fare sand surfing giù dalle dune e ti fanno vedere il tramonto (ricordate la giacca perché appena scende il sole nel deserto fa freddo!). Io non ero mai stato nel deserto e devo dire che forse anche per questo ci è piaciuto moltissimo! Eravamo in perù ma sembrava il deserto del sahara. Per 40 sol abbiamo fatto l’ultima cena in un altro triste ristorantino sull’oasi e fatto le valige per nazca. 10 abbiamo preso un pullman Floris per nazca e siamo arrivati all’hotel maison suisse. Sul pullman c’era un tipo che pubblicizzava un miracoloso unguento che guariva da ogni male: tutto il viaggio a sbraitare insopportabilmente, ma la cosa bella è che alla fine in molti hanno comprato! Mentre vale dormiva mi sono gustato questa scenetta d’altri tempi. Abbiamo preso (seguendo scrupolosamente i consigli degli altri viaggiatori per caso) la xamamina. Sentendo tutti gli altri viaggiatori ci sarebbe stato da aspettare parecchio (c’era addirittura lo spauracchio di non riuscire a volare in giornata se ci fosse stata troppa gente o le condizioni meteo non l’avessero permesso, così avevamo sentito), quindi mi sono rilassato e bevuto una spremuta. In realtà dopo neanche 30 minuti (da non credere?!?) ci hanno chiamato e abbiamo decollato mentre c’era gente che aspettava dalle 11. Anche per questo consiglio di prenotare dal huacacinero come abbiamo fatto noi. Come leggerete anche da altre parti gli aerei sono molto piccoli e ondeggiano moltissimo. In più si muovono da destra a sinistra e viceversa per far vedere le linee a entrambe le file dei passeggeri. Aggiungete che le linee sono molto piccole e si intrecciano con altri segni sul terreno. Risultato: non ho visto nulla! In più sono stato anche male. Il problema non era la xamamina, ma il succo che ho preso immediatamente dopo la xamamina che il medicinale non è riuscito a bloccare. Quindi consiglio la xamamina ma sconsiglio nazca. Le linee mi hanno mooolto deluso. Meglio passare un giorno di più a cuzco o arequipa! Lasciati gli zaini nella hall dell’hotel siamo andati in centro a fare un giro: non c’è un granchè però almeno c’è un po’ di gente in giro e non è piccolo come ica o pisco. Abbiamo cenato da “don hono” come suggerito dalla lonely e con 40-50 sol ci siamo trovati molto molto bene. Tornati in albergo abbiamo chiamato ad arequipa a “casa de mi abuela” per confermare la prenotazione fatta (in perù è sempre meglio riconfermare TUTTE le prenotazioni, ricordatevelo!) e ci hanno detto che la prenotazione era annullata! C’era stata un’incomprensione ed è saltato tutto…..abbiamo chiamato allora la “casa de tin tin” e ci hanno dato l’ok, ma solo per una notte. Essendo che intorno al 10 agosto ad arequipa è festa e c’era molta confusione ci siamo accontentati, sperando di trovare poi la sistemazione per la seconda notte che avevamo in programma di fare direttamente in città. Giunta l’ora ci rechiamo alla stazione della ormeno: era già notte e buio (il bus partiva per le 23.30) ma il posto è molto sicuro essendo chiuso da cancelli e fanno entrare solo i turisti. Arrivati abbiamo avuto una sorpresina: il bus venduto per le 23.30 era in realtà il bus delle 00.30……..piccolo inconveniente che può capitare in perù. Se siete dei maniaci della precisione e non sopportate questo tipo di “problemi” e soprattutto l’indifferenza e la flemma dei peruviani di fronte a questa situazioni…..allora il perù non fa per voi! Con pazienza abbiamo aspettato facendo due chiacchiere con gli altri viaggiatori, molti dei quali italiani e molti dei quali incontrati a ica e pisco e il tempo è passato piuttosto velocemente. Inoltre il nostro bus è arrivato in orario mentre quello delle 22.30 è arrivato in realtà alle 00.25 perché come ci ha detto il custode della stazione “partendo da lima ci vogliono molte ore di viaggio e non si sa mai cosa possa capitare!”. L’arrivo quasi contemporaneo dei due bus ha creato non poco scompiglio negli addetti della ormeno con gente che saliva sul pullman sbagliato provocando ulteriori ritardi. Alla fine siamo riusciti a sederci senza troppi problemi e addirittura il nostro pullman è arrivato prima dell’altro ad arequipa! Il viaggio è stato mooolto confortevole: sedili enormi, stile aereo, strade drittissime, hostess che al mattino ti portano il caffè, film proiettati sui televisori. Ho dormito dal’1 fino alle 7 e verso le 9 siamo arrivati ad arequipa. 11 appena arrivati ad arequipa l’impatto è stato buono. Iniziamo ad essere un po’ più in altezza (2.350 m) e l’aria è più fina, si intravede l’enorme vulcano misti (5.822 m) e siamo stati accolti da un bel sole. Il nostro primo problema era trovare posto per la seconda notte che avevamo in programma di trascorrere in città, quindi siamo andati subito alla casa de tin tin per lasciare le valige e cercare un altro albergo. Arrivati all’albergo, però, altra sorpresina: la stanza che ci era stata promessa meno di 12 ore prima in realtà non era libera! Infatti una signora che la occupava e che sarebbe dovuta andare alla classica gita di 2 giorni al colca canyon non era stata bene e quindi teneva il letto ancora occupato. I proprietari dell’albergo, molto gentili, ci hanno allora accompagnato ad un altro albergo 50 m più avanti scusandosi per il disguido. Il posto si chiama el puente ed è più economico e meno bello della casa del tin tin ma cmq pulito e per 85 sol a notte abbiamo accettato di buon grado. Piccola curiosità: entrambi i posti si trovano sotto uno strano ponte progettato da eiffel, se passate di lì potete darci un’occhiata. A el puente abbiamo prenotato per la notte dell’11 e del 13 perché sapevamo già che avremmo fatto la gita al colca canyon (da fare assolutamente) e lì avremmo dormito il 12. Non è stato facile intendersi con la signorina dato che parlavo solo spagnolo, ma con un po’ di gesti e scrivendo alla fine ci siamo spiegati. Se anche sapete l’inglese rassegnatevi: in perù associano “italiano” a “spagnolo” e quindi parlano senza troppi problemi in spagnolo. Dopo pochi giorni però ci si fa l’abitudine e alla fine noi capivamo le guide che parlavano in inglese prima e poi ripetevano in spagnolo senza alcun problema. Sbrigate queste faccende siamo andati finalmente in centro: la città è veramente fantastica, una delle più belle del perù e ci siamo pentiti di esserci fermati così poco, ne vale veramente la pena! Come scrivevo prima, si inizia a essere un po’ in quota, quindi il sole picchia: copritevi la testa e mettetevi un po’ di crema. La città è detta la città bianca perché tutte le case hanno questo colore e stile coloniale ed è molto bella da girare e da vedere, soprattutto la plaza de armas. Siamo andati subito da colonial tour (vedi lonely planet) per prenotare la gita al colca canyon e il bus ormeno per puno. Essendo alta stagione alcuni alberghi del colca erano già al completo e ci siamo accontentati di uno più bruttino per 25 $ a testa. In realtà il giorno dopo la nostra guida si sbaglia e senza capire il perché ci mettono in un albergo più bello (il colca inn). Senza fare troppe domande o segnalare nulla ci siamo accomodati di buon grado nell’hotel migliore! Dopodiché eccoci a visitare le migliori attrazioni della città: il monastero e il museo di juanita. Sono entrambi da vedere: il monastero è veramente una piccola città nella città mentre juanita non è altro che il cadavere congelato di una povera bambina che era stata portata millenni fa sul misti per un sacrificio umano, impressionante ma affascinante. Dopo una merenda a base di frutti peruviani ottimi comprati in un supermercato sulla plaza de armas abbiamo fatto un altro giro. Siamo poi capitati in un bar: mettendosi alle spalle la cattedrale è il primo sulla sinistra. Si salgono le scale e si arriva a questo balcone dove c’è una vista meravigliosa della piazza. Noi abbiamo avuto la fortuna di arrivarci per il tramonto ed era veramente splendido! Il tutto è stato condito da mate de coca e dal miglior pisco sour che abbiamo gustato in perù: veramente sensazionale! Da provare assolutamente. Il nome del bar non lo ricordo ma con le indicazioni che vi ho dato non dovreste far fatica a trovarlo. Per cena siamo andati, come consigliatoci da Gabriele poli, alla tradicion arequipena, appena fuori dal centro. Chiedete a qualsiasi taxi e vi saprà portare lì. Abbiamo mangiato una zuppa di camarones (gamberoni di fiume) veramente buonissima spendendo circa 70-80 sol. Il ristorante è consigliatissimo, il migliore di quelli che abbiamo provato in perù, anche se più caro della media per noi italiani è sempre un affare. Noi abbiamo cenato in un terrazzo all’aperto per due motivi: (1) c’era un compleanno e dentro c’era una musica veramente assordante, (2) essendo stati tutto il giorno sotto il sole di arequipa senza protezioni avevamo la testa che bolliva e l’aria fresca ci dava un po’ di refrigerio! Inoltre la vista sui sobborghi di arequipa illuminati era davvero incantevole. 12 puntuali alle 8.30 attendiamo il bus dell’agenzia per la gita al colca canyon. Ovviamente il pullman è in ritardo non si sa bene perché (ci spiegheranno che non trovavano l’albergo). Appena saliti la bravissima guida inizia a spiegarci cosa vedremo e ad avvertirci che l’altezza a cui arriveremo oggi (circa 5.000 m!!!) potrà darci dei problemi. Ci consiglia pertanto di acquistare delle foglie di coca non appena ci fermeremo al supermercato e di bere molti mate de coca (thè alla coca) per aiutarci a superare il problema. Piccola parentesi: sto parlando di coca e non cocaina, non c’entrano niente! La cocaina la ottieni lavorando anche chimicante le foglie di coca, le foglie di coca non sono una droga e non danno effetti collaterali a meno che non le ingoi per diversi anni. Abbiamo seguito i consigli della guida, soprattutto io, la vale aveva un po’ di schifo a masticare quelle foglie secche con in mezzo la pietrina che funge da catalizzatore. È molto strano l’effetto che ti fanno: ti anestetizzano la bocca come se fossi dal dentista. In ogni caso grazie a quello e al fatto che non ci siamo fatti suggestionare dall’altezza (anche quello ha molto peso sui problemi che potresti avere a certe quote) io non ho avuto nessun problema. Sono sceso dal pullman sul passo a circa 5.000 m e fatto anche diverse foto. A parte un po’ di giramenti di testa (stesso effetto che può provocare una bella bevuta) per me era tutto ok. Vale si sentiva un po’ debole e sul passo ha preferito rimanere seduta a guardare dal bus e inoltre aveva un po’ di sonnolenza ma niente di grave. Altre signore del pullman sono state aiutate da un batuffolo imbevuto di alcool ma nessuno ha usato la bombola di ossigeno caricata sul bus. Su altri pullman ho sentito ci sono stati problemini in più, come piccoli svenimenti e nausee. L’altezza, soprattutto se si sale molto in fretta può dare grossi problemi. L’unica soluzione è scendere e riposarsi per 1-2 giorni. Consultate cmq delle guide sul perù e troverete ogni risposta ai vostri dubbi. La gita sul canyon del colca è una delle più belle del perù, assolutamente imperdibile. Si vedono dei paesaggi meravigliosi e molti animali in libertà (lama, vigogne, alpaca). Inoltre il fatto di essere così in alto permette di vedere le nuvole “poco sopra” la testa, rendendo il colpo d’occhio davvero speciale! Non perdetela assolutamente! Dopo essere arrivati nel paesino di Chivay e pranzato veniamo portati nell’albergo. Come già scritto, la guida sbaglia e ci porta al colca inn che anche se non è un posto bellissimo è in teoria meglio di ciò che ci sarebbe dovuto spettare. Consiglio: portate indumenti molto pesanti perché siamo in quota e fa molto freddo non appena scende il sole (e anche durante il giorno se beccate una giornata nuvolosa come è capitato a noi). In più in molti alberghi spesso non c’è riscaldamento (o è molto basso) e di notte si gela! Il paesino di chivay è di per se piuttosto triste e serve solo come campo base per la gita del giorno dopo a vedere i condor. Molto vicino ci sono dei bagni termali. Noi ci siamo andati con una specie di taxi inventato da un apecar telonato. Le terme non sono affatto male, l’acqua è davvero calda e fuori si gela (sono infatti all’aperto!) e la possibilità di rilassarsi vedendo le ande non è che capiti tutti i giorni! C’è anche una sauna che è in realtà più simile a un bagno turco, aromatizzato però alla coca! Consiglio di andarci sul presto nel pomeriggio perché si può gustare il paesaggio e c’è meno gente. Dopo una cena tranquilla ed aver comprato dei guanti visto il freddo polare siamo andati a letto per la levataccia del giorno dopo. Compratevi guanti e cappelli direttamente in perù se volete dei piccoli souvenir: costano veramente poco. 13 sveglia alle 5.00 per andare a vedere i condor! Per arrivare al picco del condor si passa attraverso paesaggi veramente belli e piccoli paesini che vale la pena di vedere. Il canyon è fantastico. Arrivati al picco ci si piazza seduti insieme agli altri 1000 turisti e si aspetta, sperando che arrivino presto le correnti giuste per far volare i condor. Noi siamo stati fortunati: ne abbiamo visti volare 4-5 ed è stato veramente magnifico. A volte però bisogna aspettare molto e si rischia addirittura di non vederli! Ritornati a chivay per il pranzo abbiamo fatto di nuovo tappa al passo a 4.910 m e verso le 17 siamo tornati ad arequipa. Ottima gita che consiglio a tutti e consiglio anche l’agenzia www.colonialtours.net ci siamo gustati l’ultimo pisco sour nel bar di cui vi ho già parlato e siamo tornati in albergo stanchi a fare le valige per il giorno dopo. 14 ci alziamo e rechiamo per tempo alla stazione ormeno dove prenderemo il bus per puno. Il bus è in ritardo di 1 h (perché? Boh!). Ci hanno pesato le valige e fatto pagare (anche se solo pochi sol) in più perché eravamo troppo pesanti. Però non ci hanno pesato gli zaini a mano, quindi se volete fregarli….dopo l’attesa di 1 h il bus arriva e si parte. Il viaggio è lungo e noioso, però confermo che i sedili sono comodi e i film proposti ti fanno passare il tempo. Piccolo inconveniente: il bus si ferma 45 minuti nel deserto più deserto…….nessuno ci dice niente…..dopo aver trovato un’hostess riusciamo a farci spiegare che il bus ha surriscaldato il radiatore e così il conducente si è fermato e con una tanica è andato a prendere un po’ d’acqua da un vicino laghetto……arriviamo tardi a puno dove ci aspetta il gentilissimo padrone del hotel totorani, veramente una delle persone più gentili e disponibili trovate, dovete assolutamente andarci. È anche molto intelligente e pratico. Avendo notato che ci saremmo fermati 2 notti ma non consecutive ha capito da solo che saremmo andati a dormire sulle isole del lago titicaca e visto che il bus tardava ci ha prenotato lui la gita! L’albergo poi è ottimo e l’acqua è bollente, cosa che a 4.000 m su un lago molto freddo fa veramente bene! A 4.000 m le condizioni meteo sono davvero estreme: caldissimo di giorno (copritevi la testa!) e freddissimo di notte. In più l’altezza ti provoca il fiatone per ogni piccolo sforzo, però quando torni in italia e vai a correre o giocare a calcetto con gli amici dai la paga a tutti! Andiamo sulla via principale di puno e ceniamo da la hosteria, spesa nella media e si mangia bene. La città non è malissimo, c’è un po’ di movimento, di locali e ristoranti, però fa davvero freddo. 15 al mattino presto partiamo per le isole con la gita prenotataci dal totorani. Arrivati al porto saliamo su un battello con un’altra ventina di persone e partiamo per le isole uros. Le isole uros sono isole artificiali costruite con la totora, una paglia particolare che cresce sul lago titicaca e che viene usata come materiale edile, combustibile e anche cibo! Sulle isole vivono dei locali (oramai più che altro per i turisti) che ti fanno visitare le loro abitazioni e fare un giro sulle canoe costruite con la totora. Noi abbiamo avuto la fortuna di trovare una giornata bellissima e c’era un sole fortissimo che ti spaccava la testa in due (lo dico per l’ultima volta: cappello!). Ripartiti dalle isole uros ci siamo diretti alle isole amantani, isole vere e proprie che si trovano nel bel mezzo del lago. Il battello, che si muove a una velocità scandalosamente bassa per i nostri standard europei, ha visto bene di surriscaldarsi e così ci siamo fermati per 30 minuti raffreddandolo con delle secchiate di acqua del lago. Giunti alle isole ci attende una stuola di donne vestite in costumi tradizionali. Io e vale, insieme a due inglesi dall’accento piuttosto incomprensibile e dal fiatone imbarazzante per l’altezza (la tipa si fermerà più volte lungo il tragitto dal porto al nostro giaciglio colta da attacchi di nausea) siamo affidati a roberta, ragazza piuttosto tarchiata e nerboruta che scopriremo poi avere 15 anni! In sostanza ogni 2-3-4 persone sono affidate a una diversa abitazione (e le abitazioni vengono scelte tutte a turno per dare la possibilità a tutti di guadagnare sui turisti). La padrona di casa ti accompagna A CASA SUA dove ha una stanza per gli ospiti. La nostra casa godeva di un’ottima vista sul lago ma si trovava dall’altra parte dell’isola e la camminata sembrava non finire più! Finalmente arrivati abbiamo affrontato una delle prove più dure della vacanza, ma anche una delle più affascinanti e toccanti che ci hanno calato nella realtà dei peruviani. Infatti nell’isola non c’è corrente elettrica (tranne che in piazza e solo per poche ore alla sera) né acqua potabile…… inoltre i loro standard di vita e di igiene non sono proprio paragonabili ai nostri! Se non avete stomaci forti non fate questa gita! La loro cucina è piuttosto sporca, lo stesso vale per stoviglie etc acqua non ce n’è perciò ti danno acqua del lago titicaca bollita! Divertente ma può provocare anche delle dissenterie piuttosto toste! A noi fortunatamente non è successo niente. Da mangiare ti danno del pane fritto, dei minestroni di verdure e poco altro, non avendo molto di più da offrire! Le stanze poi sono a dir poco spartane, ovviamente senza riscaldamento ma con una romantica candela per illuminare! Insomma esperienza che per una notte e un giorno si sopporta senza problemi, ma alla lunga diventa pesante! Sembra veramente di fare un viaggio nel tempo e a me è piaciuto moltissimo però se non dovesse piacervi sarebbe più una tortura che altro! Dopo aver lasciato gli zaini veniamo accompagnati in “centro” (una piazzetta veramente piccola) e da lì ci indicano la strada per salire sulla cima dell’isola da dove è possibile ammirare un paesaggio meraviglioso. Ci incamminiamo piuttosto preoccupati dai nuvolosi sopra la testa. Arrivati a metà strada, con un fiatone incredibile per via dell’altezza, dopo esserci goduti dei bei panorami (i fulmini sul lago titicaca sono molto suggestivi) inizia a piovere e siamo costretti a tornare indietro. In piazza ci rifugiamo in un minimarket e aspettiamo che spiova. Passato il temporale i locali ci offrono uno spettacolo di danza intorno al fuoco piuttosto suggestivo per il contesto, ma di per sé non entusiasmante: sembrava si divertissero più loro di noi! Finito il tutto, ritroviamo a fatica nel buio la nostra roberta e i due inglesini e ci incamminiamo verso casa. Portate torce elettriche (camminare per 30 minuti al buio su un sentierino di montagna non è il massimo e non c’era neanche il chiaro di luna) e vestitevi pesanti. Arrivati a casa cena veloce e spartanissima e alle 20 veniamo mandati a nanna! In molti ci avevano parlato della vista delle stelle dal lago titicaca, a 4.000 m e senza corrente elettrica nel raggio di km, e infatti……………la pioggia ha continuato battente per tutta la notte e non abbiamo visto un cazzo! Che delusione, è il mio rimpianto più grosso di tutta la vacanza! L’esperienza è stata cmq valida e la consiglio a chi non ha lo stomaco debole. 16 sveglia molto presto, roberta ci accompagna al porto e da lì partiamo per l’isola di taquile, l’ultima isola che visiteremo. L’isola non è per niente fantastica, ma la vista sul lago è ottima. Incontriamo un gruppo di pastori che sta sgozzando delle pecore e arriviamo finalmente in piazza principale: tristissima. Il tempo è un po’ nuvolo e un po’ no quando ci fermiamo in un ristorantino che non promette nulla di buono. Invece ci portano su una terrazza, esce un pallido sole e ci portano un bel pescione arrosto niente male! Dopo essere ridiscesi dall’altra parte dell’isola prendiamo il battello e ci incamminiamo con molta calma verso puno (a nuoto facevo prima). Arrivati verso le 16 al porto facciamo un giretto nel mercato e compriamo qualche cappello e guanti da portare agli amici spendendo cifre ridicolmente basse ma divertendoci cmq a contrattare. Ceniamo alla casona: si mangia bene e in quantità veramente industriali! Ho fatto fatica a digerire tutta quella roba! Infine di nuovo valige per il giorno dopo. 17 presto viene a prenderci un bus turistico prenotato tramite il totorani che ci porterà a cusco facendo diverse tappe e facendosi visitare i siti archeologici più interessanti che si incontrano sulla strada. Lo consiglio a tutti perché la strada è veramente lunga e le rovine visitate sono interessanti. In più il bus, essendo iperturistico è molto comodo e si fermano a mangiare in un ristorante davvero buono, anche se di fianco a un carcere (?!?). Le soste sono ogni 30-60 minuti e così il viaggio passa in fretta. La spesa è senz altro più alta che con un bus di linea (25 $ a testa) però è comprensiva di tutti gli ingressi e dell’ottimo pranzo e noi non avevamo voglia di farci 8 ore filate di bus! Arriviamo a cusco alle 17. Avevamo prenotato dall’italia alla piccola locanda facendo fatica a trovare posto visto il successo di questo fantastico alberghetto. Lo consiglio vivamente a tutti, matteo è un mito. Non fate la cazzata che abbiamo fatto noi lasciandoci lasciare dal taxi ai piedi della via resballosa dove si trova la locanda: farsi quella salita ripidissima con quasi 30 kg di valige a testa ci stava stroncando! Se invece vi fate lasciare alla chiesa di san cristobal dovete solo fare un pezzetto in discesa….molto meglio! Dopo un piccolo giro di ispezione della locanda e aver fatto due chiacchiere con gli altri ospiti siamo andati per una doccia. Noi abbiamo sempre trovato doccia freddina alla locanda italiana ma abbiamo poi scoperto che era causa di un malinteso di matteo e del suo “assitente” peruviano notturno che tutte le sere abbassava al minimo il gas per risparmiare! Matteo si è scusato con noi e in effetti dopo l’acqua è stata più calda. Un piccolo consiglio: godetevi le colazioni della locanda, sono le migliori di tutto il perù! Da non perdere. Ripeto, se trovate posto andateci! E chiedete la stanza “biblioteca”: non c’è il bagno in camera ma la vista sulla piazza de armas è una cosa spettacolare! E ve lo consigliamo noi che abbiamo girato quasi tutte le stanze perché era tutto pieno e ogni notte matteo ci spostava di stanza pur di trovarci un posto per dormire! Dopo la prima doccia ci siamo sdraiati per un riposino e per prepararci per la cena. In realtà eravamo così stanchi che ci siamo addormentati e svegliati il giorno dopo! La durezza del viaggio iniziava a farsi sentire. La vacanza in perù è un viaggio meraviglioso se affrontato col giusto spirito ma molto stancante: ogni 2-3 giorni devi sparati 5-8 ore di bus, sei sempre in quota e hai il fiatone, devi fare le valige quasi ogni giorno, ti alzi spesso alle 6 a volte anche prima, di vita notturna non se ne parla proprio se non a cusco, condizioni igieniche e di cibo non sempre sono adeguate ai nostri standard e bisogna perciò adattarsi a forza, la puntualità e responsabilità dei peruviani non è simile alla nostra. Se tutto ciò non vi pesa, come non ha pesato più di tanto a noi, il resto è davvero stupendo! Gente disponibilissima, paesaggi meravigliosi, sembra di viaggiare nel tempo da tanto che vivono in maniera diversa dalla nostra, civiltà inca davvero affascinante, prezzi ridicolmente bassi, 1000 cose da fare e da vedere…….insomma pensateci bene ma se partite convinti non ve ne pentirete e ve lo ricorderete per sempre come noi! 18 ci dedichiamo a visitare la città: fantastica! È molto bella e grande, molto turistica ma ci vivono anche molti peruviani, c’è molto da vedere. È insieme ad arequipa la città più bella da visitare. Fermatevi molti giorni, né vale la pena. Inoltre è la città da cui si parte per la visita al macchu picchu (o meglio si parte per agua calientes) ed è per questo che si è così sviluppata negli anni. Compriamo il boleto turistico che ti permette di visitare numerose attrazioni in città e nella valle sacra. In realtà non riusciremo a sfruttarlo del tutto ma l’idea è buona e se avete del tempo in più potrete ammortizzarlo meglio. Inoltre, alcuni musei-rovine richiedono il boleto, quindi meglio averlo in ogni caso. Visitiamo le chiese e i musei principali in città indicati dal boleto e dalla lonely planet. Pomeriggio ci troviamo al mercato di san pedro, davvero bello! È pieno di ogni genere di cose, dai cucchiai di legno alla carne, ai fiori, ai cereali etc. È frequentato per lo più da locali e perciò l’abbiamo trovato particolarmente interessante. Io mi sono bevuto un bel frullato di frutta peruviana davvero ottimo! Certo, il frullatore non era pulitissimo, ma non si può avere tutto dalla vita! Dopo la doccia andiamo in centro da perkas boer per la cena, posto carino ma non entusiasmante con la particolarità che hanno la birra di loro produzione (ma non è buonissima). Spesa nella media. 19 oggi abbiamo preso l’unica vera fregatura della vacanza: in un’agenzia vicino all’agenzia della piccola locanda compriamo per 40 $ un tour alle saline ci maras moray e visita alle rovine di chinchero. All’agenzia della locanda ci hanno chiesto quasi il doppio per una gita di 1 giorno con guida che parlava italiano e saremmo stati in 4. Ci sembrava un po’ caro così abbiamo titubato e nel frattempo i 2 posti liberi sono stati prenotati. Andati poco più in giù abbiamo trovato questa agenzia che con spesa dimezzata ci proponeva una gita più corta. In realtà non hanno fatto altro che chiamare un taxi e dirgli dove andare! Quindi consiglio di andare direttamente voi a contrattare con il taxista, spendendo forse la metà ve la caverete. In alternativa andate all’agenzia della locanda: il servizio è ottimo e in jeep, c’è la guida e visitate un sacco di roba dando anche parte del ricavato in beneficenza. Insomma, fate voi. Le saline sono davvero fantastiche, ne vale la pena assolutamente. Sono enormi vasconi pieni di sale molto suggestivi da vedere. A moray si vede un cono enorme scavato nel terreno e tutto terrazzato dove gli inca facevano esperimenti di agricoltura. Si scende e risale in una trentina di minuti, carino. A chinchero ci sono altre rovine e un negozietto carino dove potrete acquistare qualche souvenir. Cmq saline da non perdere, ricordatevelo! Preparato lo zaino per il lares e fatto un piccolo briefing con il capoguida ruben siamo andati a cena al ristorante della piccola locanda: la piccola osteria. Come tutto il resto è davvero accogliente e i padroni davvero gentili e disponibili. Da provare la grappa alla coca. La cucina è senz altro migliorabile (non sono cuochi professionisti d’altro canto) ma mangiare qualcosa di italiano dopo tanti giorni non ci ha fatto male. Il prezzo è più alto della media, ma parte va in beneficenza. Devo dire che personalmente la cucina peruviana non mi ha entusiasmato così tanto, a differenza di quella brasiliana o asiatica. 20 si parte presto per la gita che noi avevamo acquistato per 280 euro dall’italia con www.peruresponsabile.it lo consiglio a tutti anche perché il prezzo è nella media. Dei ragazzi francesi che erano con noi lo hanno acquistato a lima per circa lo stesso prezzo. E poi parte del ricavato va in beneficenza. Inoltre, garantiscono l’ingresso a macchu picchu che da solo vale tutta la vacanza. Dopo un paio d’ore di pullman su strada dissestata e una sosta per colazione in una bettola arriviamo alla prima tappa: delle terme all’aria aperta con l’acqua marrone (nel vero senso della parola). Il tempo è inclemente e così nessuno del gruppo decide di entrare in acqua (non certo invitante). Invece noi due ci buttiamo (quando ci ricapita?!?) e l’acqua è piacevolmente calda, basta non badare al colore! Dopodiché si pranza: ci sono dei cuochi che preparano da mangiare. Davvero fantastici, mangeremo benissimo per 4 giorni! Ci mettiamo in marcia con gli zaini leggeri, mentre i cuochi e gli aiutanti delle guide ci superano con dei muli che portano gli zaini pesanti. La camminata dura 3-4 ore sotto scrosci di pioggia. Arriviamo all’accampamento dove troviamo le tende già montate. Merenda abbondantissima e poi cena enorme. Stelle ancora niente perché il tempo è nuvoloso. A letto presto: il camping sulle ande è piuttosto freddo e umido, copritevi bene! 21 tanto per cambiare ci alziamo presto, colazione, scorte di mate de coca caldo per tutti e per la camminata dura che ci attende e si parte. In effetti la prime 3 ore sono molto dure: arriviamo fino a 4.300 m ed è veramente faticoso! Fortunatamente non c’era sole caldissimo così, ognuno col proprio passo, siamo arrivati tutti in cima. Io e vale ci siamo mangiati come premio un borrachito (leggere più avanti per capire cos’è!) seduti in cima al passo. La vista era davvero magnifica. Devo dire che avevo paura di soffrire di vertigini in questa gita ma non ho mai avuto problemi quindi la consiglio a tutti. Scendiamo dal passo, ci fermiamo per mangiare e poi si riparte per altre 3 ore fino al nostro ultimo accampamento in una valle vicino a un fiume. I paesaggi, gli animali incontrati e i bambini (portate un bel sacco di caramelle, basta poco per farli felici)…tutto bellissimo! Da fare se avete qualche giorno a disposizione e vi adattate a non lavarvi e non avere il bagno. Per il resto siete trattati come re e si mangia davvero tanto! Essendo l’ultima notte in accampamento decidiamo di comprarci un po’ di birra dall’unica vecchietta del paese (anche se chiamarlo paese è coraggioso: erano 4-5 case intorno al fiume) che vende qualcosa di alimentare. La serata passa piacevolmente: vediamo delle stelle davvero meravigliose (finalmente) e una via lattea che più lattea non si può: magnifico! Durante le bevute abbiamo la pessima idea di accettare il pisco sour offertoci dalla guide: se non lo sapete il pisco sour è fatto con le uova e a noi darà dei problemini……..a me un po’ di dissenteria (e anche ad altri del gruppo) a vale addirittura salmonella! Ma andiamo con ordine e racconterò tutto. 22 sveglia e si parte. Sia io che vale abbiamo un po’ di dissenteria (come detto scopriremo poi a causa del pisco sour) ma ci incamminiamo senza grossi problemi. Ci fermiamo in un paesino per sfida a calcio tra gruppo di turisti e guide locali. Dopo altre 3 ore arriviamo a ollantaytambo. Io sono ko (ora capisco il perché ma al momento pensavo fosse solo stanchezza). Pranziamo e visitiamo le rovine, molto belle (ci vuole il boleto). Prendiamo il treno per agua calientes (che si ferma non si sa bene il perché per qualche decina di minuti lungo il tragitto) e finalmente possiamo farci una doccia (dopo quasi 3 giorni!). Io e vale non andiamo neanche a cena, siamo troppo stanchi e abbiamo già mangiato a sufficienza in questi giorni. L’hotel è bello e ci troviamo bene. Agua calientes non l’abbiamo neanche vista, ma l’idea è più che altro di un insieme di hotel, ristoranti e bar dove la gente passa il tempo aspettando di salire a machu picchu. Il richiamo di un letto vero ha avuto la meglio. La vale inizia a imbottirsi sul serio di dissenten ma non si vedono molti miglioramenti. Siamo cmq tranquilli e ci prepariamo alla giornata più importante: machu picchu! 23 oggi battiamo ogni record: sveglia alle 4.15 per vedere l’alba a machu picchu, ma siamo certi che ne valga la pena. Colazione veloce e ci mettiamo in coda per prendere il pullman che ci porterà alle rovine. In molti seguono il consiglio di salire presto e così, alle 5 la coda è già lunghissima. Fortunatamente ci sono circa 20 pullman che fanno ininterrottamente avanti e indietro e quindi si aspetta poco. A noi si è aggiunto il problema di una pioggia fortissima e aspettare sotto l’acqua non è piacevole! In più sti benedetti peruviani non hanno neanche avuto l’idea di fabbricare una pensilina! Assonnato e bagnato mi scordo lo zaino sul pullman…….disastro! fortunatamente non avevo niente di importante dentro, ma grazie all’aiuto di ruben (la guida) riesco a telefonare e lo recupererò poi nel pomeriggio. Alle 6, puntuali, siamo a machu picchu pronti per vedere l’alba. Peccato che ci sia una nebbia che in val padana non ho mai visto! Piuttosto demoralizzati e preoccupati (siamo dall’altra parte del mondo per vedere machu picchu ma non si vede niente!) iniziamo il giro con la guida. Le rovine sono davvero enormi e imponenti, per girare bene il sito ci vogliono almeno 2 ore. Purtroppo la nostra guida toppa sul più bello e ci fa fare un giro raffazzonato di poco meno di 1 ora e non abbiamo quindi visto né capito un granchè. Nel frattempo io sono del tutto guarito dalla dissenteria ma vale sta sempre peggio: su una rampa di scale mi sviene praticamente tra le braccia…..per fortuna tutto lo staff di perù responsabile ci ha aiutato molto, mentre la guida non è stata granchè. Ci rechiamo in un albergo extralusso di fianco alle rovine e decidiamo di riposarci un po’ con un bel mate. Dopo qualche minuto vale si ripiglia ed esce un po’ di sole! Ci tuffiamo sulle rovine e grazie alla forza di volontà di vale riusciamo a visitare quasi tutto. È davvero meraviglioso, suggestivo e imponente: una della meraviglie del mondo! Le rovine sono proprio interessanti e sono incastonate in un contesto naturalistico straordinario. Purtroppo non abbiamo capito granchè perché non avevamo una guida a disposizione. Gli altri hanno avuto tempo di prendere un’altra guida e hanno capito più di noi. Cmq machu picchu è davvero sensazionale e merita tutta la sua fama. Organizzatevi bene e non rischiate di perderlo per nulla al mondo! Tornati ad agua caliente pranziamo (anche sa vale passa più che altro il suo tempo in bagno) e prendiamo il treno per tornare ad ollantaytambo dove ci aspetta il bus per tornare a cusco alla piccola locanda. Il treno di nuovo si ferma inspiegabilmente. La malattia della vale mi fa notare una cosa curiosa: accompagnandola in bagno noto che per passare da una carrozza all’altra bisogna uscire all’aperto e passare sopra il giunto di connessione (stile orient express)……particolare piuttosto pittoresco e divertente anche se davvero pericoloso! Fateci attenzione, soprattutto col buio! Il pullman dell’agenzia per arrivare a cusco questa volta fa davvero schifo, non è altro che un camion con un cassone dietro a cui hanno fatto delle specie di finestre. Noi aggiungiamo un po’ di colore al viaggio perché la vale lo fa fermare per……impellenti bisogni fisiologici. Inizio a preoccuparmi un po’ perché una scatola di dissenten non ha fatto effetto e inizia ad essere stravolta e a disidratarsi. Arrivati alla piccola locanda verso le 20 parlo con matteo che si rivela un grande: ci consiglia di andare alla clinica pardo (av. De la cultura) dicendo di non preoccuparsi e che “sarà solamente una salmonella, io l’ho già presa 3 volte da quando vivo in perù”. Io mi preoccupo moltissimo (a milano la salmonella non la prendi tutti i giorni!) e corro in clinica con vale. Con 250 sol circa ci fanno in poco meno di 1 ora esami del sangue e delle feci e diagnosticano salmonella e un altro virus. Ci danno due tipi di pillole e ci rimandano a casa. Meglio, ma molto meglio di quello che ci sarebbe capitato in italia! Vale inghiotte tutto senza troppe domande: oramai è davvero sull’orlo del collasso. Da questo momento però tutto sembra migliorare. Non andrà più i bagno e riesce finalmente a dormire. Io mi mangio le ultime melanzane alla parmigiana avanzate alla piccola osteria (grazie mille dell’ospitalità ed erano anche buone!) e mi fiondo a letto un po’ preoccupato, sperando che vale guarisca presto dato che fra 3 giorni abbiamo il lunghissimo volo del ritorno! Per dare un giudizio sulla gita “lares trek” acquistata con perù responsabile: io la consiglio vivamente! I paesaggi sono magnifici e la camminata non è impossibile, non c’è il problema delle vertigini. I cuochi ti viziano in maniera impressionante. Appunti da fare: le tende e i sacchi a pelo non sono fenomenali (ma cmq buoni). Il pullman del ritorno faceva schifo. La guida non è salita con noi sul treno perché aveva un biglietto di seconda fascia per risparmiare. Le guide, che all’inizio mi erano piaciute, si sono via via lasciate andare fino ad agua caliente dove si sono ubriacate pesantemente e a machu picchu erano in condizioni pietose….c’è da precisare che tu compri dall’italia da peruresponsabile e loro si appoggiano ad agenzie locali, quindi Gabriele non c’entra niente. Lo stesso matteo (della locanda italiana) mi ha detto che con questa agenzia non si erano finora trovati male e che c’era un’altra agenzia di francesi che lavorava con standard europei che però costa il doppio……..sinceramente io ho preferito così!
24 vale si alza e sta moooolto meglio, grazie a dio. Facciamo colazione, la penultima ottima colazione della piccola locanda………..vale si beve quasi un litro di succo, ancora disidratata dalla salmonella ma si può dire che nel giro di una notte le pillole l’hanno rimessa in sesto! Andiamo in centro cusco per un giretto tranquillo dopo la gita, il campeggio sulle ande e la salmonella. Consigliamo a tutti di non perdersi: bere un mate de coca straordinario da cristo, cuoco bulgaro che ha vinto anche dei premi da slow food italia per avere utilizzato la coca come ingrediente per la cucina e non come ingrediente per droghe. Il suo the è davvero magnifico, il migliore del perù. Andate poi a mangiare i borrachito: dei dolcetti al cioccolato che prepara una pasticceria gestita da suore che fanno lavorare solo ragazze orfane: mangerete delle vere leccornie facendo del bene, cosa volete di più? Infine ci siamo comprati qualche souvenir: noi abbiamo trovato bella la linea cuy arts. Concludiamo con la cena alla piccola osteria offerta da matteo per i disguidi avuti con la guida durante il lares trek e confermiamo il volo acquistato dall’italia tramite Yolanda, che da cusco ci avrebbe riportato a lima. Infatti in pullman ci vorrebbero quasi 24 ore! Se siete in alta stagione consiglio di comprarlo il più presto possibile, tornando almeno un giorno prima del volo intercontinentale per l’italia a lima: non si sa mai. 25 alzati e salutati tutti gli amici della piccola locanda siamo pronti per dirigerci all’aeroporto di cusco. Prima di partire chiamiamo la klm per confermare il volo intercontinentale e qui abbiamo la peggiore sorpresa di tutta la vacanza: ad oggi non abbiamo ancora capito il perché, però i nostri biglietti erano stati cancellati!!! Non sto parlando di volo in ritardo o overbooking: era tutto regolare tranne i nostri due posti!!! Ci trovavamo dall’altra parte del mondo senza aereo per tornare e in alta stagione………che fare? Presi dal panico ci rechiamo all’aeroporto di cusco e dopo 1 ora di ritardo prendiamo il volo per lima. Arriviamo senza alcun problema all’aeroporto dove ci attende l’autista di Yolanda. Gli spieghiamo brevemente la situazione e ci facciamo accompagnare agli uffici klm nel quartiere di san isidro. Le signorine degli uffici non ci sono di alcun aiuto. Ci ripetono che i nostri posti oramai non ci sono più e sono già stati rassegnati ad altri 2 passeggeri. Piuttosto demoralizzati e incazzati capiamo che con loro non avremmo concluso nulla e che avremmo dovuto risolvere questa faccenda in italia parlando con la nostra agenzia. Nel frattempo la priorità era tornare in italia e perciò chiediamo di trovarci un altro volo. La situazione non è incoraggiante: essendo alta stagione i primi posti utili sono tra 2 settimane e in business class…..veramente disperati torniamo da Yolanda e chiediamo il suo aiuto. Ci dice di non preoccuparci e ci manda nella sua agenzia di fiducia, la reyes viaggi. Due signorine davvero gentilissime si prodigano per trovarci un volo utile. Dopo un interminabile pomeriggio che sembrava non finire mai me ne vado alle 20 dall’agenzia con un posto in lista su un volo airmadrid del 27 o la possibilità di comprare u biglietto airmexico per il 28, alla fine non ci è andata così male! Grazie a Yolanda per averci tranquillizzato a aiutato! Ci chiudiamo in stanza veramente esausti, senza neanche la forza di uscire per cena: pizza hut in camera e a letto, sperando che l’incubo sia finito! 26 appena alzati corriamo all’ufficio reyes per vedere come si è evoluta la situazione. Grazie a dio li lista su airmadrid si è aperta e abbiamo un volo fino a madrid soltanto 1 giorno dopo il previsto. Da lì dovremo arrangiarci in qualche maniera. Ringraziamo le signorine. Yolanda è così gentile da anticiparci i soldi (davvero un angelo), glieli ridaremo una volta tornati in italia. Dove la trovate una così? Cerchiamo di rilassarci un po’ dopo il disastro e la paura corsa e andiamo in taxi a miraflores, il quartiere più bello e turistico di lima. Il cielo è sempre grigio e fa fresco, però il quartiere non è in effetti male. Molto moderno e pieno di grandi palazzi alternati a casone coloniali. Ci ritroviamo lungo la costa e finiamo al centro larcor, un centro commerciale incastonato nella roccia a picco sull’oceano. Il centro è molto europeo e turistico. Girovaghiamo qua e là per svagare un po’ la testa, ci beviamo un caffè da starbucks, un massaggio con vista oceano e guardiamo per un po’ i parapendii che ci passano sopra la testa. È un passatempo che avrei provato volentieri ma di adrenalina ne avevo già avuta abbastanza nelle ultime 48 ore! Dopo un’altra passeggiata per il quartiere ci rincamminiamo stanchissimi da Yolanda, pizza e a nanna per l’ultima volta in perù. 27 decidiamo di trascorrere le ultime ore a lima facendo un giro in centro. Prendiamo un taxi per plaza de armas e giriamo nei dintorni. Il centro è bruttino ma non pericoloso. In molti dicono che lima non è un posto sicuro, ma se rimanete nelle zone più frequentate dai turisti non avrete problemi. A miraflores è impressionante la quantità di poliziotti dappertutto. Dopo aver girovagato ci ritroviamo al ristorante estadio dove si mangia seduti tra reliquie calcistiche e statue ad altezza naturale dei calciatori. Noi eravamo al tavolo con maradona! Si mangia molto e molto bene, lo consiglio. Ci incamminiamo all’aeroporto e salutiamo lima con molta tristezza perché, nonostante gli inconvenienti degli ultimi giorni il viaggio è stato stupendo e ci ha arricchito molto. All’aeroporto la coda per l’imbarco è lunghissima e noiosa ma noi stiamo pensando a risolvere l’ultimo problema che ci manca: come fare da madrid a milano? 28 arrivati a madrid ci tuffiamo da alitalia ma non c’è posto per almeno 1 settimana. Dopo un po’ di giri finiamo alla vueling dove compriamo 2 biglietti di fianco al check in e ci imbarchiamo immediatamente. Alle 21 siamo a milano. Consiglio finale: andare in perù per noi non è stata proprio una vacanza, ma un magnifico viaggio. Lo consiglio vivamente a chi ha un minimo di spirito di adattamento e voglia di conoscere posti, gente e abitudini nuove. Se qualcuno di voi è curioso e vuole vedere qualche foto ecco il link: per ogni domanda o chiarimento non esitate a contattarmi teollo@virgilio.it