Tour del Rajasthan e di Varanasi

Viaggio in India, terra di storia, di colori e di contrasti
Scritto da: Carlacc
tour del rajasthan e di varanasi
Partenza il: 05/08/2016
Ritorno il: 20/08/2016
Viaggiatori: 3
Spesa: 1000 €
Siamo una coppia con una figlia adolescente, nel 2015, durante le nostre vacanze estive siamo stati in Sri Lanka, ed essendoci piaciuto molto, subito dopo il nostro rientro abbiamo deciso immediatamente la nostra prossima meta: India.

Quest’anno, in primavera, abbiamo iniziato ad organizzarci il tour del Rajasthan, a cercare informazioni in rete, a documentarci ed a leggere qualche libro che parlasse di questa nazione/continente. Ormai sappiamo che, per questi paesi, la soluzione migliore è utilizzare un driver, comoda e non dispendiosa, soprattutto se si tratta di una famiglia come nel nostro caso. Noi ci siamo rivolti a Veer (indiaveera2016@gmail.com), che ci ha fornito anche gli alberghi e le guide in italiano nelle principali città.

05/08/2016

Siamo arrivati a Malpensa in tempo utile per imbarcarci sul nostro volo delle 20.00 per Delhi, dove siamo giunti alle 08.00 del mattino dopo. Il tempo per i controlli doganali e recuperare le valigie ed eravamo fuori dall’aeroporto. L’impatto con il caldo umido non è stato dei migliori. Il nostro programma di viaggio prevedeva subito il trasferimento a Mandawa, la cittadina delle haveli, dove siamo arrivati dopo 5 ore di macchina.

06/08/2016

Dopo la colazione siamo partiti per Jodhpur. Lungo il tragitto abbiamo visitato Nawalgarh, Dundlod, piccoli villaggi del distretto di Shekhawati, ricchi di haveli e palazzi storici.

Appena arrivati a Jodhpur ci siamo recati nel fulcro della città presso la Torre dell’orologio dove inizia l’animato bazar. Il mercato si dirama in un’infinità di viuzze dove si possono comprare verdure, spezie, prodotti artigianali, antiquariato e argenteria ed è un luogo affascinante per girare senza una meta fissa. Il nostro albergo ha una bellissima vista sul forte, abbiamo cenato sulla terrazza ammirando la suggestiva visione. La vista del forte è davvero gratificante, sia di giorno che di notte.

07/08/2016

Prima di arrivare al forte ci siamo fermati sulla riva di un laghetto per ammirare il mausoleo bianco di Jaswant Thada. Il Meherangarh Fort è una fortezza situata su una roccia alta 150 mt e dalla sua sommità si può godere di una spettacolare vista della città sottostante, la città blu. All’ingresso ci hanno dato una guida con auricolare con la quale abbiamo ascoltato la spiegazione in italiano. Il forte è magnifico, perfettamente restaurato e mantenuto. Per entrare si devono superare alcune grandi porte, su una di esse sono presenti i segni dei colpi di cannone sparati durante una delle tante battaglie avvenute per la conquista della fortezza e su un’altra vi è appeso al muro un calco sul quale sono impresse le impronte delle mani delle 15 mogli, vedove del maharaja Man Singh, che si sono sacrificate tramite la pratica dell’autoimmolazione, vale a dire bruciate vive sulla pira in fiamme del marito defunto. Anche la visita all’interno del forte è stata molto interessante, abbiamo attraversato innumerevoli sale dove sono conservate collezioni di gioielli, armature, dipinti, mobili. Inoltre ci sono cortili da cui si può osservare la straordinaria struttura architettonica del forte a guglie e merletti.

08/08/2016

Lungo il tragitto tra Jodhpur e Udaipur ci siamo fermati a Ranakpur dove vi è un complesso di tempi giainisti. L’esterno è bello, ma non fa capire quanto è meraviglioso l’interno. I templi sono in marmo bianco, il complesso principale è costituito da tre templi, il Chamukha, Neiminath e Parasnath Temple, con 29 sale, sorrette da ben 1444 colonne, ognuna diversa dall’altra, tutte raffinatamente lavorate con incise le raffigurazioni delle divinità. All’interno c’è silenzio, pace, qualche bramino che sicuramente in cambio di una mancia è disposto a fare da guida. Noi non ne abbiamo usufruito. Siamo usciti da questo tempio molto molto soddisfatti. Abbiamo proseguito per Udaipur dove siamo arrivati nel tardo pomeriggio. Ci siamo resi conto fin da subito che questa è una città molto suggestiva, complice il tramonto sul lago.

09/08/2016

Udaipur si affaccia sulle sponde del Lago Pichola, circondato dai monti Aravalli. E’ una città con palazzi, templi, ricche haveli e strade strette. Di buon mattino abbiamo iniziato le nostre visite iniziando dal tempio dedicato a Vishnu, il Jagdish Temple. Il tempio è molto bello, tutto finemente lavorato e presenta al suo interno una statua di Vishnu in pietra nera. Poi siamo andati al City Palace, il palazzo più grande di tutto il Rajasthan , è molto suggestivo, imponente, tutto bianco, affacciato sul lago Pichola. Abbiamo visitato con la guida varie sale, alcune con decorazioni in vetro e specchi, altre con dipinti che raffigurano scene dell’epoca, ritratti della famiglia reale, in altre sono esposte miniature. Al centro del lago c’è l’isola Jagniwas, dove c’è l’hotel Lake Palace, ex residenza estiva del maharaja ed ora hotel di gran lusso. Terminata la visita, visto che avevamo il pomeriggio libero lo abbiamo dedicato al mercato, a sbirciare nei piccoli vicoli. Il lago è utilizzato dalle donne per lavare i panni.

10/08/2016

Partenza per Pushkar. Lungo la strada ci siamo fermati in un baracchino e su consiglio del nostro autista abbiamo provato anche noi il chai, il tè indiano con il latte speziato. Era bollente e leggermente piccante, da provare. La cittadina è tranquilla, ci siamo goduti il bel panorama e un po’ di relax, lontani dal traffico caotico delle grandi città. Dalla strada principale non passano macchine. Il fulcro di Puskhar è dato dai Ghat, gli scalini che scendono al lago, dove la gente va in qualsiasi ora del giorno a purificarsi, a fare delle offerte alle proprie divinità. Qui bisogna prestare attenzione ai vari imbroglioni che si incontrano. A noi sono capitati dei finti gurù, un consiglio è quello di non accettare i fiori ed il braccialetto rosso che vi offrono, poi vogliono soldi. I ghat sono frequentati, oltre che dai pellegrini anche da scimmie e mucche che gironzolano indisturbate. Anche il mercato è caratteristico e carino.

11/08/2016

Dopo la prima colazione siamo partiti per Jaipur, arrivati nel pomeriggio abbiamo fatto un giro al mercato dove non sono mancati acquisti di tè, spezie, pashimine e poi un meritato massaggio rigenerante.

12/08/2016

Giornata interamente dedicata alle visite. Fatta la colazione abbiamo raggiunto il bellissimo Amber Fort che dista circa 12 km dal centro di Jaipur. Per salire al palazzo eravamo indecisi se utilizzare l’elefante, come fanno quasi tutti, o se salire a piedi. Alla fine abbiamo deciso per l’elefante, con un certo senso di colpa. Ci è stata procurata una guida parlante italiano che ci ha spiegato le bellezze di questo meraviglioso monumento. La visita è durata circa due ore, ne siamo usciti completamente soddisfatti. Lasciato l’Amber Fort abbiamo preso la strada verso il centro città, lungo il tragitto abbiamo fatto una sosta per vedere un bellissimo palazzo immerso per metà in un lago, anche questo molto bello da vedere. Dopo un pranzo veloce siamo arrivati a Jaipur dove abbiamo visitato il palazzo dei venti, il City Palace, ed il Jantar Malar, l’osservatorio astronomico. Giretto al bazar e rientro in hotel.

13/08/2016

Partenza con destinazione Agra con sosta a Fathepur Sikri. Siamo arrivati a Fatehpur Sikri con il sole a picco ed un caldo tremendo. Fatehpur è una città fortezza che è stata capitale dell’impero moghul sotto il regno di Akbar. La città fu costruita in onore di Shaikh, il gurù che predisse ad Akbar l’arrivo di un erede. All’interno della moschea Jami Masjid si trova la tomba di Shaikh. La tomba spicca subito grazie al suo marmo bianco che contrasta con il color rosso dell’intera costruzione. Abbiamo fatto un giro panoramico per la cittadella, accompagnati da bambini che si sono improvvisati guide. Abbiamo gentilmente rifiutato il loro servizio, quando hanno capito che non avrebbero preso un becco di un quattrino si sono arresi.

Siamo arrivati ad Agra verso le 16 e la nostra prima visita ha riguardato il Red Fort, al quale siamo arrivati attraverso la porta degli elefanti. Abbiamo incontrato molti, molti turisti indiani, sempre molto interessati alla nostra presenza. Il forte è uno tra quelli meglio conservati dell’India, è molto grande, con le mura di cinta colossali in arenaria rossa. Dal forte si può godere di un bel panorama del Taj Mahal, che si erge maestoso al di là del fiume Yamun.

14/08/2016

Ci siamo svegliati al mattino presto e prima di fare colazione siamo andati al must di questo viaggio: il Taj Mahal. Essendo presto non c’era molta gente a fare la fila, abbiamo aspettato che aprissero i cancelli. Appena varcato il portale di ingresso siamo rimasti strabiliati da questa meraviglia. Il monumento in marmo bianco si staglia sullo sfondo di un lungo giardino adornato da fontane ed è affiancato da due edifici in arenaria rossa, la moschea e la sua copia. Inoltre vi sono quattro minareti, posti agli angoli del basamento sul quale è costruito il mausoleo. La visione ci ha lasciati senza fiato. Man mano che sorgeva il sole questa “meraviglia del mondo” assumeva colori diversi, dal rosa pallido ad un rosa acceso. Finita la visita ci siamo diretti verso il parcheggio per tornare alla nostra auto e per rientrare in albergo per la colazione.

Dopo la colazione siamo partiti per Orchha, con sosta a Gwalior per una visita al suo forte che si trova su una collina dominante la città. Le mura sono collegate da sei torri con due punti di accesso. La bellezza di questo forte è soprattutto dovuta alle decorazioni di colore blu che spesso si ritrovano nell’architettura indiana.

Orchha è un piccolo paese dell’India centrale, punto di passaggio per gli spostamenti da New Delhi e Agra verso Varanasi. La prima impressione che abbiamo avuto arrivando è quella di decadenza, marciapiedi fatiscenti, alcune case diroccate, ma poi alla fine ci è piaciuta. Finalmente un po’ di tranquillità, passeggiate a piedi, senza il suono assordante dei clacson. L’attrazione principale di Orchha è il Palazzo Imperiale che si affaccia sul fiume Betwa. L’edificio è un esempio di architettura Rajput costruito su tre livelli, conta più di 100 stanze decorate, all’interno vi sono dei cortili con chiostri finemente scolpiti.

15/08/2016

Partenza per Khajuraho, anche questo è un posto tranquillo, a misura d’uomo, ed è famosa per i templi raffiguranti scene del kamasutra. Il complesso è molto bello, soprattutto se visitato all’alba o al tramonto, quando la luce cambia e dona riflessi diversi ogni pochi minuti. I templi di Khajuraho appartengono al periodo tantrico, quando si riteneva che il sesso fosse un’esperienza di estasi, ma anche mistica. Abbiamo visitato sia quelli principali che alcuni di quelli sparsi in campagna. Siamo stati volentieri in questo posto perso nel nulla.

16/08/2016

La strada da Khajurao a Varanasi è piuttosto malconcia, ci abbiamo impiegato quasi tutta la giornata, facendo le dovute soste. Siamo arrivati nel tardo pomeriggio, ci siamo diretti subito percorrendo vicoli strettissimi al Dashashwamedha Ghat per assistere alla puja serale. Si tratta di una cerimonia che rappresenta l’offerta della luce al fiume sacro, viene celebrata da bramini vestiti di arancione, accompagnati da canti religiosi. C’erano centinaia di persone che assistevano, l’atmosfera era irreale, non abbiamo mai assistito ad una cosa del genere. Finita la cerimonia il ghat si è svuotato e anche noi, a malincuore, abbiamo lasciato questo posto mistico per tornarci l’indomani all’alba.

17/08/2016

Siamo usciti dal nostro albergo appena sorto il sole, avevamo appuntamento con la nostra guida. Purtroppo, essendo stagione di monsoni, non abbiamo potuto fare il giro in barca perché il fiume era gonfio di acqua e pericoloso. Abbiamo gironzolato sulle rive del fiume, abbiamo visto gente che faceva le abluzioni immergendosi nelle acque del Gange per purificare l’anima dai peccati e sperare nella liberazione. Abbiamo visto collane di fiori e lumini affidati alla corrente che li trascinava via insieme a tutto quello che trasporta il fiume. A metà mattinata siamo rientrati in albergo per fare colazione, dopo un breve riposino siamo andati in macchina a Satna, che ci è sembrata carina ma non eccezionale. Altro ghat importante è il Manikarnika quello dove avvengono le cremazioni, dove ci siamo recati nel pomeriggio. Per avvicinarci abbiamo attraversato un recinto con dentro dei vitellini, l’impatto è stato forte, c’era molto fumo derivante dalle pire che ardevano, abbiamo visto mucchi di legna e i cadaveri appoggiati su barelle di legno avvolti in stoffe colorate. Il colore dipende dal sesso del defunto. Il corpo viene immerso nell’acqua per poi essere bruciato. Non tutti però vengono arsi, i gurù, i neonati, le vacche e le donne incinte, vengono “gettati” direttamente nel Gange perché le loro anime sono già uscite dal ciclo della reincarnazione, quindi non hanno bisogno di essere purificate tramite le fiamme.

18/08/2016

Questa giornata la abbiamo utilizzata per il trasferimento aereo da Varanasi a Delhi. Arrivati nel pomeriggio e avendo del tempo libero perché l’incontro con la nostra guida era previsto per il giorno dopo, abbiamo preso un tuk tuk e siamo andati al mercato di chandni chowk per fare gli ultimi acquisti.

19/08/2016

L’ultima tappa del nostro viaggio è stata la capitale, Delhi, che è formata dalla parte nuova e dalla old Delhi. Volevamo vedere la moschea ma essendo venerdì era chiusa, quindi il primo monumento che abbiamo visitato è stato il il Red Fort, costruito da uno degli imperatori Moghul come propria residenza. Rispetto a quello di Agra questo lo abbiamo ritenuto meno bello. Finita la visita abbiamo fatto un breve giro con un ciclorisciò, ma il traffico intenso ci ha fatto desistere ed abbiamo preferito proseguire con la nostra comoda macchina. Abbiamo visitato l’India Gate fino al Parlament House dove ci siamo fermati solo il tempo per un paio di scatti. Il monumento che ci è piaciuto di più di questa città è stato la tomba di Humayun, che ci ha ricordato il Taj mahal. Anche la storia è simile, il Taj Mahal è stato costruito dal maharaja in memoria della moglie morta, invece la tomba di Humayun è stata fatta costruire dalla vedova in memoria del marito. Anche qui giardini e corsi d’acqua.

20/08/2016

Questo è stato il giorno del rientro. Possiamo dire che è stato un bel viaggio, molto interessante da tutti i punti di vista, soprattutto per quello emotivo. Un viaggio sicuramente da consigliare, non facile, ma assolutamente fattibile, l’India è un mondo a parte, è unico, non esiste, almeno in base alle nostre esperienze precedenti di viaggi, nulla di simile.

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mercante di tessuti a Jaipur



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