Tour del Marocco da Marrakech a Fez passando per l’Erg Chebbi
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GIORNO 1
Prenotiamo con circa due mesi di anticipo un volo Ryan Roma Ciampino – Marrakesch e nel pomeriggio del 12 Aprile finalmente arriviamo in Marocco. Mettiamo avanti gli orologi (+2 ore rispetto all’Italia) e ci dirigiamo verso l’uscita dove ci attende il ragazzo che ci porterà al nostro Riad. Una valida e più economica alternativa (abbiamo speso 15 euro per il trasporto in minivan) è il taxi; vi consiglio però, qualora soggiornaste in un Riad immerso nel Suq di Marrakech, di concordare con il personale del Riad un punto di attesa per poi farvi guidare direttamente presso il Riad poiché trovarli per conto proprio non è sempre molto semplice! Dopo circa 20 minuti arriviamo direttamente nella piazza principale di Marrakech, la famosa Djemaa El Fna. Trattandosi di Venerdi pomeriggio, la piazza è già stracolma di gente ed i ristoranti ambulanti stanno montando le proprie strutture…non abbiamo dubbi..stasera mangeremo in piazza! Un simpatico ragazzo ci attende ai lati della piazza e ci conduce al Riad Al Mamoune. Per arrivarci dobbiamo immergerci nel Suq Semmarine e prendere qualche punto di riferimento per non perderci; fatto il percorso un paio di volte diventa tutto più semplice! Il tempo di un rilassante thè alle erbe rigorosamente caldissimo e subito usciamo alla scoperta della città: la prima tappa è di nuovo la piazza Djemaa El Fna. Ammiriamo la sua grandezza e la grande quantità di gente che vi circola e decidiamo di cenare (su consiglio del proprietario del Riad) al ristorante “numero 1” della piazza. Riconoscerlo è molto semplice poiché, appunto, sono tutti numerati. Cenare è un’esperienza divertente, su lunghi tavoli vicino ad altri commensali, e mangiamo brochette di pollo, melanzane, olive, piccole salsicce di agnello (Merguez) accompagnate da buonissimo pane. La sorpresa arriva con il conto: appena 10 euro (circa 110 dirham) comprese le bevande! Ci rituffiamo in piazza e capiamo perché l’Unesco l’ha dichiarata patrimonio dell’umanità..ovunque capannelli di gente che ammirano incantatori di serpenti, cantastorie, acrobati, artisti di hennè e venditori ambulanti di ogni genere di mercanzia! Salutiamo e ci dirigiamo verso il lato opposto della piazza per ammirare la Moschea Koutubia illuminata. Siamo stanchi, rientriamo nel Riad per riposarci in attesa di un’altra giornata di visita.
GIORNO 2
Dopo una splendida colazione al Riad a base di marmellate, crepes, uova e thè iniziamo il nostro giro immergendoci nel Suq fino alla vicina Piazza delle Spezie (Piazza Rhaba Kdima), dove i mercanti stanno aprendo i loro negozi profumatissimi. Da li ci dirigiamo alla favolosa Medersa Ben Youssef, la scuola coranica riccamente decorata, passando per il Suq Cherratine. Torniamo indietro fino alla Moschea Koutubia, ne ammiriamo il maestoso minareto (purtroppo non potremo entrare in nessuna moschea o mausoleo, poiché l’accesso è vietato ai non musulmani) e prendiamo la Rue Riad Zitoun el Kdim fino al Dar Si Said (museo di Arte Marocchina) che visitiamo. Usciti dal museo il nostro giro prosegue con la visita del Palazzo della Bahia. E’ oramai ora di pranzo, e ci avviciniamo alla simpatica Piazza Qzadria, con gli artigiani che lavorano la latta, e ci concediamo un ricco piatto di cous-cous nel ristorantino Chez Kamal. Rifocillati visitiamo il Palazzo El Badi (dove torneremo la sera dopo cena per assistere ad uno spettacolo con il fuoco) con le mura piene di nidi di cicogna e successivamente le magnifiche Tombe Saadiane con la vicina Moschea della Kasbah. Torniamo lentamente verso la piazza principale passando per Rue Riad Zitoun Jdid e decidiamo di immergerci nuovamente nel Suq decisi a raggiungere le famose Concerie ad Est della Medina. Naturalmente più facile a dirsi che a farsi, e dopo aver girovagato un’oretta decidiamo di fermare un ragazzo che, in cambio di qualche Dirham ci conduce dritti dritti al quartiere delle Concerie. Capiamo di essere arrivati dall’odore forte e pungente emanato da queste vasche nelle quali, con tecniche millenarie, viene ancora oggi conciata la pelle, passandola attraverso escrementi di piccione, calce viva e pigmenti naturali. Entrare nelle concerie è possibile in cambio di una mancia al “custode”, che vi darà anche rametti di menta da mettere sotto al naso contro il cattivo odore (e vi giuro che è tanto cattivo!). Alla fine, naturalmente, sarete condotti al negozietto di pellame, dove dopo strenua trattativa siamo riusciti a comprare un bel pouf arancione dalla pelle morbidissima (ma dall’odore tutt’altro che gradevole!). Dopo aver cenato nel ristorantino Chez Bahia (all’inizio della Rue Riad Zitoun el Kdim), consigliato dalla guida ed aver mangiato un buon tajine di pollo, ci rechiamo nuovamente al palazzo el Badi per assistere ad uno spettacolo con il fuoco, e poi a riposarci dalle fatiche di una giornata intensa.
GIORNO 3
Decidiamo di svegliarci con molta calma, facciamo colazione e prendiamo un taxi per arrivare ai Giardini Majorelle, voluti dallo stilista Yves Sain Laurent e davvero magnifici con i colori sgargianti dei vasi e dalle mille specie di piante. Visitiamo anche Piazza Marrakesch, nella zona nuova e pranziamo al Cafè des Livres (consigliato dalla nostra immancabile Lonely). Abbiamo ancora mezza giornata a disposizione…cosa c’è di meglio se non immergerci per l’ennesima volta nel Suq in cerca di qualche buon acquisto?? Compriamo olio di Hargan, saponi, profumi, una borsa e diversi bracciali di pelle! Ceniamo al Riad per festeggiare il mio compleanno con un ottimo Tajine di agnello, zuppa calda e frutta fresca, tutto accompagnato da ottimo pano caldo. Il giorno dopo siamo pronti per la partenza, salutiamo Marrakech e ricomponiamo i nostri bagagli!
GIORNO 4
Di prima mattina ci viene a prendere l’autista/guida, Mohammed, un simpaticissimo ragazzo che, con un Land Cruiser 4×4, ci accompagnerà per il nostro tuor fino alla città di Fez. Partiamo e ci dirigiamo verso Est, ed imbocchiamo la strada che ci condurrà verso il passo del Tizi n’tichka (2260 m.) per poi discendere verso la città di Ouarzazate. Poco prima di arrivare sulla sommità del Passo, facciamo uno stop per vedere come viene prodotto il famoso olio di Hargan, (si produce solo in Marocco ed in Argentina) tramite un procedimento manuale che si tramanda da secoli. Durante il tragitto ci fermiamo a visitare la Kesbah Glaoui a Telouet, in rovina ma che conserva splendori architettonici notevoli tra cui gli elaborati soffitti. Pranziamo lungo la strada (con gli immancabili spiedini di pollo!) ed arriviamo alla splendida e perfettamente conservata kasbah Ait Benhaddou. Questo patrimonio dell’Unesco costruita in mattoni di fango, usato come sfondo in moltissimi film come “il Gladiatore”, è stupefacente. Ci addentriamo nei vicoli fino a raggiungerne la sommità dalla quale ammiriamo anche l’agadir (il granaio) e scattiamo numerose foto. Proseguiamo lungo la strada fermandoci di tanto in tanto a scattare foto al paesaggio, ed arriviamo ad Ourzazate, dove visitiamo gli studi cinematografici Atlas, dove sono conservate le scenografie di alcuni film europei. La nostra meta del giorno sono le Gole del Dades, che raggiungiamo in serata dopo aver attraversato la Valle delle Rose. Arriviamo nelle gole oramai col buio e ci sistemiamo nell’hotel Kesbah Valle Dades, doccia, cena ed a dormire, pronti per l’indomani e la visita delle Gole.
GIORNO 5
Come sempre abbondante colazione e risaltiamo sul nostro 4×4 per iniziare la visita della Gole del Dades, spettacolare formazione rocciosa dell’Alto Atlante. Saliamo attraverso i tornanti e scattiamo bellissime foto al paesaggio ed alle rocce rossastre. L’itinerario di oggi prosegue verso le Gole del Todra, passando attraverso verdi palmeraie, kesbah abbandonate, piccoli villaggi berberi. Le gole sono emozionanti, con il fiume che scorre nel mezzo e greggi di pastori nomadi che pascolano sulle rocce. Pranziamo in un ristorantino lungo la strada (a prezzi sempre estremamente economici) e facciamo rotta verso Merzouga ed il deserto. Poco prima dell’arrivo nella cittadina, ci fermiamo a vedere i pozzi d’acqua all’inizio della zona desertica e scendiamo nel sottosuolo oramai asciutto. Il paesaggio si sta facendo piatto e sabbioso ed il caldo inizia a farsi sentire prepotentemente arrivando a circa 40 gradi! Cosa c’è di meglio se non bere un caldissimo thè alle erbe..buono e dissetante! Finalmente arriviamo nella piccola e tranquilla città di Merzouga dove ad attenderci c’è Ali, il proprietario dell’agenzia che ha organizzato il tour. Come sempre l’ospitalità marocchina è eccellente, prendiamo un thè insieme e ci regala due splendidi foulard con i quali faremo i turbanti che ci proteggeranno dal solo mentre saremo sul dorso del cammello. Ci attende infatti l’attraversata di un tratto desertico dell’Erg Chebbi fino all’accampamento dove passeremo la notte. La traversata con il cammello è magica, siamo solamente in due con il ragazzo che ci guida tra le dune. Il silenzio è profondo e tutto intorno a noi possiamo ammirare le dune immobili e levigate. Solo due sono i colori: l’oro della sabbia ed il blu del cielo. Dopo circa un’ora arriviamo all’accampamento dove ci viene subito offerto l’immancabile thè bollente. Ci rilassiamo sulle dune, scattiamo centinaia di foto e ceniamo. Stanotte nell’accampamento non ci saranno altri turisti..siamo soli io e la mia ragazza ad ammirare il cielo stellato e la luna piena che si riflette sulle dune. La notte nella tenda non è comodissima e l’indomani mattina, alle 5e30, ci alziamo per vedere il sorgere del sole, fare colazione e riprendere il cammello prima che faccia troppo caldo, per il rientro in città.
GIORNO 6
Rientriamo a Merzouga sul dorso del cammello e ci sistemiamo nel nostro albergo. Giusto il tempo di farci una doccia e riposarci un po’ (la notte in tenda non è stata il massimo del comfort!) che ripartiamo con il 4×4 a tutta velocità sulle piste sterrate di sabbia e sassi ed andiamo a visitare il lago dove nidificano i fenicotteri, le cave di Fossili, gli accampamenti dei pastori nomadi alle pendici del deserto, i villaggi degli avamposti francesi durante l’occupazione oramai abbandonati e per pranzo ci fermiamo in una tenda dove mangiamo la tipica pizza berbera, cotta in forni di argilla e ripiena di verdure..squisita! Rientriamo in albergo per riposare poiché il caldo si sta facendo insistente e riusciamo nel tardo pomeriggio per assistere ad uno spettacolo di musica tradizionale berbera e fare sand-board sulle dune.
GIORNO 7
Di buonora ci rimettiamo in marcia e facciamo rotta verso verso il Medio Atlante..la meta di oggi sarà Meknès, non prima però di aver fatto qualche interessante sosta intermedia. Il paesaggio si fa via via più rigoglioso e verde mentre ci infiliamo nella Valle dello Ziz. Passiamo per Midelt, poi Azrou, la città dalla grande Roccia, incontriamo stupende foreste di Cedri e ci fermiamo in un parco dove vivono decine di bertucce! Il nostro fidato Mohammed ha con se delle pasta di fico e la diamo alle scimmiette che sembrano gradire! In serata arriviamo a Mèknes e ci sistemiamo nel Riad Zahraa. Veniamo accolti con l’immancabile e squisito thè bollente alle erbe e ci prepariamo per la cena a base di Tajine di montone.
GIORNO 8
Un caldo sole primaverile ci dà il buongiorno, e decidiamo di raggiungere le rovine romane di Volubilis, distanti circa 30 km da Meknès. Il sito archeologico, patrimonio dell’Unesco, conserva dei magnifici mosaici, oltre ai resti della Basilica, del Foro, delle Terme ed uno splendido arco di Trionfo in marmo. Il sole ed il caldo non ci danno tregua e ci fermiamo nel piccolo bar a prendere un bel thè e scambiare quattro chiacchiere con le guide. Prossima meta è Moulay Idriss pittoresca cittadina imbiancata a calce che deve il nome al santo più venerato del Marocco, di cui ospita la tomba. Per i musulmani questa è una città sacra e ci viene spiegato che 5 pellegrinaggi a Moulay Idriss valgono come un pellegrinaggio a La Mecca. Ci affidiamo ad una guida del posto, che si offre di condurci tra le strette viuzze per farci osservare questa splendida cittadina adagiata tra due collinette dall’alto. Dopo aver osservato l’unico minareto cilindrico del Marocco, raggiungiamo la “petite terrasse” per avere tutta Moulay Idriss ai nostri piedi. Il mausoleo del Santo e la Moschea dai tetti verdissimi sono ben visibili ed in contrasto con il bianco delle case. Riscendiamo, salutiamo la nostra simpatica guida e torniamo a Mèknes, pronti per visitarla. Con la nostra Lonely Planet in mano, decidiamo di seguire l’itinerario consigliato andando a zonzo nel Suq. Passiamo per il mercato delle pulci, il mercato della frutta, arriviamo al Mausoleo Sidi ben Aissa ed alla Moschea Berdaine fino ad arrivare alla Grande Moschea e visitare la splendida Medersa Bou Inania. Stanchi ci fermiano a bere un thè alla menta nel cuore della città, Place El Hedim, dove abbiamo l’opportunità di ammirare la porta Bab El Mansour, la porta imperiale più grande del Marocco, riccamente decorata!
GIORNO 9
È il giorno di Fèz! Arriviamo in mattinata e prima di andare al Riad, ci dirigiamo al Borj Nord, una roccaforte su un’altura dalla quale si domina tutta la Medina di Fèz. La vista è spettacolare e si distinguono nettamente i minareti snelli delle tante moschee della Medina. Pranziamo lungo la strada con gli immancabili spiedini di pollo e focaccia e raggiungiamo il Riad Adarissa; il tempo di sistemare i bagagli e ci tuffiamo nel suq. Partiamo da Bab Bou Jeloud, una delle porte principali della città e risaliamo Talaa Kebira, ci fermiamo ad ammirare la Medersa Bou Anania, una delle più belle scuole coraniche del Marocco, e proseguiamo il nostro giro decidendo di lasciare da parte la cartina..vogliamo girovagare seguendo il nostro intuito! Arriviamo alla Medersa Al Attarine ed una volta usciti incontriamo un ragazzo che si offre di accompagnarci su una terrazza per farci ammirare la Moschea e l’Università Kairaouine dall’alto..noi non possiamo entrare poiché non musulmani. Lo seguiamo per i bui e stretti vicoli della Medina (non senza qualche apprensione) e ci infiliamo in una piccola porticina..quello che si apre davanti a noi è un favoloso Riad alto almeno 30 metri trasformato in negozio di tappeti. Saliamo le scale a chiocciola ed arriviamo su una spaziosa terrazza proprio a ridosso della Moschea, quasi sfioriamo i verdi tetti lucenti! Lasciamo una piccola mancia al ragazzo e, costeggiando le mura dell’università e seguendo i rumori dei martelli che sbattono sul metallo, arriviamo a Place as-Seffarine: qui si fa un tuffo indietro di mille anni nell’osservare gli artigiani che cesellano il ferro ed il rame secondo antiche usanze e possiamo ammirare gli enormi piatti che vengono affittati per i matrimoni. A questo punto la tristezza riempe la nostra giornata poichè è arrivato il momento di salutare il nostro oramai amico Mohammed che ci ha scarrozzato per mezzo Marocco, deve tornare a Marrakesch per attendere altri turisti! Ci scambiamo le mail, ci abbracciamo e ci auguriamo di rivederci presto, magari per un bel tour nel sud del paese. Tornando indietro arriviamo a Place an Nejjarine con il suo bel museo e ci imbattiamo nel piccolo e caratteristico suq dell’hennè; tagliando per un vicolo tortuoso ci ritroviamo in Talaa Seghira, una delle due vie principali delle Medina, e ritorniamo alla Bab bou jeloud dove ceniamo in un tipico ristorantino adagiato sotto un gelso, da Thami’s, E’ la nostra ultima cena in Marocco e decido di festeggiarla con un bel tajine di pesce!
GIORNO 10
E’ il giorno del ritorno, prendiamo un taxi di buon’ora ed arriviamo all’aeroporto di Fèz. Compiliamo il modulo per lasciare il paese e riprendiamo il nostro volo Ryan per Ciampino.
Il Marocco è un paese magico, dove il contrasto tra natura rigogliosa e deserto è più che mai evidente. L’ospitalità delle persone, al contrario di quanto letto in molti racconti, non degenera quasi mai in invadenza..basta rispondere cortesemente “la shukran” (no grazie!). La scelta di affidarci ad una guida è stata, a nostro avviso, ottima, poiché abbiamo avuto l’opportunità di visitare luoghi altrimenti irraggiungibili se non si è pratici del posto e soprattutto se non si ha a disposizione un solido 4×4 per le zone desertiche e sterrate. Visitare le città imperiali è un’esperienza emozionante, perdersi nei Suq significa fare un balzo indietro nel tempo di mille anni, i colori ed i profumi contribuiscono a rendere il tutto magico. Se vi perdete all’interno della medina (cosa assai facile!), non disperate..in cambio di qualche Dirham troverete sempre qualcuno disposto a riportarvi al punto di partenza..o a condurvi dove avete deciso di andare! Il Marocco è un paese estremamente tranquillo e le famiglie a mio avviso possono tranquillamente programmare un viaggio anche con bambini piccoli (abbiamo avuto bisogno di una farmacia e l’abbiamo trovata molto fornita). Mangiare è particolarmente economico, a meno che non si scelgano ristoranti turistici o lussuosi, e non abbiamo mai speso più di 10 euro a testa per sostanziosi piatti di tajine o cous cous (piatti indimenticabili!). L’artigianato marocchino vi rapirà e sarà molto difficile non tornare con le valigie piene di souvenir!