Tour Bali fai da te
– Per quanto riguarda il mare la zona di Kuta e Legian ha spiaggie molto grandi ma la balneazione è impossibile a meno che non vogliate praticare surf. In ogni caso non aspettatevi chissachè; qui da noi ci sono delle spiagge molto più belle.
– Infine, una cosa che mi sta davvero a cuore: in tutta Bali ci sono molti cani randagi. Non sono mordaci e vederli in quelle condizioni suscita una pena infinita. Purtoppo qui non c’è la “cultura”degli animali (a stento c’è qui da noi) e la sterilizzazione è un’utopia. La soluzione più semplice è fare una “pulizia” di tanto in tanto. Nei miei giorni di permanenza ho portato un pò di cibo a queste bestioline. Invito anche i prossimi turisti per caso e non a sacrificare un pò del loro tempo per dare un pò di sollievo a queste povere creature.
12-13/07/2011 Venezia-Dubai-Jackarta-Denpasar
Prenotiamo il volo a febbraio con la compagnia aerea Emirates per € 1.050 a testa a/r. In genere un volo per Denpasar costa sui € 750 ma ora siamo in alta stagione e di meglio non riusciamo a trovare. Partiamo da Venezia il 12 luglio facendo il primo scalo a Dubai. Qui aspettiamo più di 4 ore per riprendere il volo per Jakarta. Arriviamo alle 15.40 poi altre 5 ore di stop. In queste infinite ore di attesa ne approfittiamo per cambiare i primi soldi ( 1€ equivale all’incirca a 11.800Rp poco più o poco meno) e per fare il visto che costa 25 dollari (circa € 20). Per convalidarlo la coda è abbastanza lunga ma noi abbiamo solo tempo… Per imbarcare i bagagli bisogna pagare una tassa di 40.000 Rp. a testa sia all’andata che al ritorno che ci verrà richiesta a sorpresa prima dell’imbarco. Prendiamo il vettore della compagnia indonesiana Garuda con un’ora di ritardo e finalmente arriviamo a Denpasar alle 23.40 locali ( + 7 ore) C’è l’autista della Guesthouse che avevamo prenotato tramite internet che ci aspetta. Destinazione: Ubud. La NURIANI ROOF GARDEN è un alloggio economico e spartano. Abbiamo speso € 80,00 in due per quattro giorni con colazione inclusa + € 20,00 per il taxi della prima sera. La prenotazione tramite internet è sicura e non richiede nessun anticipo (si paga in loco in euro o rupie).
14/07 UBUD
La colazione è a base di frutta tropicale,si può scegliere tra the o caffè( consiglio il primo…), pane con marmellata, cocktail di frutta e frittata o crepès. Mentre mangiamo nella veranda che dà sul giardino osserviamo le usanze dei balinesi. Ogni mattina le donne preparano le offerte per gli spiriti che mettono in ogni angolo della casa con i rituali di preghiera. Ogni gesto e movimento è per noi qualcosa di affascinante. La comodità di alloggiare presso una famiglia sta nel cogliere questi gesti di vita quotidiana che altrimenti ci saremmo persi alloggiando in hotel. Ci accorgiamo subito che Bali viene definita “l’Isola dei Mille Templi” non a caso poichè in ogni angolo sono sparsi un numero incredibile di luoghi di culto. A piedi ci dirigiamo al mercato di Ubud che è a pochi minuti dalla Nuriani. Ci sono molti banchi di frutta e verdura frequentati solo dai locali e poi le classiche bancarelle per turisti. Per 40,000 Rp. prendiamo un pò di frutta. Nell’incrocio tra la Jalan Ray Ubud e la Jalan Suweta visitiamo il Pura Desa Ubud, il Pura Tamn Saraswati e l’Ubud Palace dove acquistiamo i biglietti per lo spettacolo di danza Legong per 160,000 Rp. a testa. Questi templi sono tutti molto vicini tra di loro e in mezza mattina li si visita tranquillamente a piedi. Piove leggermente ma poi esce subito il sole che riscalda più di prima. Scopriremo nei giorni seguenti che il tempo a Bali è instabile, soprattutto nelle zone interne. Prenotiamo in una delle tante agenzie lungo la Jalan Monkey Forrest due tour per i giorni seguenti con autista a disposizione per l’intera giornata. E’ un modo per visitare il paese conveniente e sicuro che consiglio a tutti. Sconsiglio invece di noleggiare lo scooter per diversi motivi : la segnaletica è pressochè assente, il modo di guidare è pessimo ed infine è impensabile visitare l’isola con il solo mezzo del motorino per via delle lunghe distanze. Nel pomeriggio ci dirigiamo alla Monkey Forrest, la foresta delle scimmie, a 5 minuti a piedi dalla nostra guest house. Il biglietto d’entrata costa Rp 20.000 e acquistiamo anche alcune bananine per pochi spiccioli. Questo spazio verde è il regno incontrastato delle scimme che ne fanno da padrone. Ce ne sono ovunque e ti si avvicinano per cercare del cibo. Se qualcuna è un pò troppo “invadente” i guardiani sono pronti ad intervenire ma in linea di massima non ti aggrediscono e sono pacifiche. Noi abbiamo preso le dovute precauzioni e messo in borsa occhiali, cappelli e qualsiasi altro oggetto di facile preda ma nè telecamere nè macchine fotografiche vengono toccate. Seguendo un percorso prestabilito si gira facilmente l’area fino ad arrivare al Tempio di Pura Dalem Agung. Alle 19.30 ritorniamo al palazzo reale di Ubud per assistere allo spettacolo di danza Legong prenotato in mattinata. Ci sono solo ed unicamente turisti. Lo spettacolo dura 1 ora e mezza ed è sicuramente da non perdere. Ci sono poi altri tipi di danze caretteristiche ( Barong e Krisse) ma per noi una è più che sufficiente. Per cena andiamo al Nuriani Restorant vicino alla Monkey Forrest che è convenzionato alla guesthouse e c’è il 10% di sconto per gli ospiti che vi alloggiano.Prendiamo dei tipici piatti balinesi vegetariani accompagnati da una salsa di arachidi, gado gado,noodle e dolce alla banana per 125.000 Rp.in due. Rimaniamo davvero molto soddisfatti tanto che ritorneremo per tutti i restanti giorni.
15/07 KINTAMANI TOUR : Tegallagang, Gunung Kawi, Tampak Siring/Tirta Empul, Temen Village/piantagione di caffè, vulcano Kintamani, Tempio Batur, Besaki.
Alle ore 9,00 viene a prenderci l’autista dell’agenzia in cui avevamo prenotato il tour per 475,000Rp. in due. La maggior parte dei driver con cui abbiamo viaggiato parlava molto bene l’inglese pertanto ci hanno fatto anche un pò da guida. La prima tappa di oggi sono le famose terrazze di riso di Tegallagang, facciamo una sosta per le foto di rito e via verso la seconda destinazione: il santuario di Gunung Kawi, arrocato in una bellissima posizione ed arricchito da numerosi monumenti e sculture.L’ingresso costa 15.000Rp. e si entra indossando il sarong. Non lontano dal Gunung Kawi, salendo verso nord-est, si trova il Tirta Empul, il tempio della purificazione. L’acqua che sgorga dalla sorgente è considerata sacra e per questo non è difficile vedere numerosi fedeli che vengono qui a lavarsi per purificare corpo e spirito. I turisti sono ben accolti; noi per esempio ci siamo fatti benedire da un sacerdote indù che ci ha cosparso di acqua la testa e messo il riso sulla fronte. Ovviamente abbiamo lasciato una bella offerta… Il Temen Village è la prossima destinazione ed altri non è che una piantagione di caffè dove è possibile degustare gratuitamente diverse bevande, tra cui il caffè originale balinese (Kopi Luwak), il più pregiato del mondo.La particolarità del Kopi Luwak risiede nel fatto che si tratta di chicchi di caffè mangiati e digeriti (cioè defecati!!!) da un simpatico animale, il luwak per l’appunto,raccolti poi a mano e tostati normalmente. Da bravi turisti che non si fanno mancare niente acquistiamo il Lemon Grass Tea e il Cacao davvero molto buoni ( a me tutto sommato questo pregiato caffè non piaceva…) Siamo ripartiti e siamo andati nella zona di Kintamani per osservare il vulcano Batur e l’omonimo lago alle sue pendici. Bello lo scenario ma anche qui, non sò per quale motivo ci chiedono 15.000 Rp. Non sarà niente ma tutte queste richieste cominciano a pesarci. Paghiamo altre 15.000 Rp. per accedere al tempio di Kintamani ma nel prezzo questa volta è compresa una giovane guida (del tutto inutile) che ci accompagna all’interno del tempio. All’interno si sta svolgendo una cerimonia: molti fedeli sono raccolti in preghiera e donne indù portano sulla testa degli ingombranti doni di 30 kg.riccamente addobbati con frutta e fiori colorati. Il nostro tour di Bali continua in direzione del Tempio Madre, il Besakih, il più grande ed importante tempio induista. Anche qui è in corso una manifestazioni e il tempio in tutta la sua maestosità è adornato di ombrellini e fiori di vivaci colori. Qui ci chiedono un’offerta libera ma poi all’interno ci sono gli “accompagnatori” che se non paghi non ti fanno passare!Poichè non avevamo voglia di discutere per pochi spiccioli paghiamo e così abbiamo un ragazzino che ci accompagna dandoci di tanto in tanto qualche notizia sul tempio. Alcuni turisti per non pagare sono ritornati indietro perdendosi il “cuore” del tempio; non ha senso…Qui i venditori sono assillanti, sono per lo più bambine ma non appena accenni loro un sorriso sei finito! Abbiamo scalato non sò quanti gradini per arrivare alla parte più alta del tempio per goderci un bellissimo scenario naturale. Ultima tappa di questa giornata è Goa Gajah, meglio nota come “Caverna dell’Elefante”. Prepariamo le consuete 15.000 Rp. La porta d’ingresso è una grossa bocca al cui interno si aprono delle nicchie buie. All’esterno c’è una grande vasca adornata da statue che fungono da fontane e un percorso che scende verso delle cascate. Si sta facendo buio e ritorniamo nella nostra cara Ubud…
16/07 SINGARAJA – LOVINA TOUR : Mengwi, Bedugul, Cascate GitGit, Lovina, Banjar, Munduk – 300,000 Rp. in due
Oggi in tutta Bali si svolge una grande festa e per questo motivo tutte le strade e i templi sono addobbati con ombrellini e festoni gialli e bianchi simbolo di prosperità. Da ieri le donne di casa Nuriani sono intente a preparare le offerte e addobbare la casa di fiori e decorazioni. Alle 8,30 noi partiamo per un’altra giornata di tour. La prima fermata è il tempio di Taman Ayun a Mengwi (Royal family temple) costituito da numerose pagode e circoscritto da un fossato. Ai turisti non è permesso spingersi oltre il recinto esterno ma si può ugualmente passeggiare intorno al muro. E’ ancora presto e non c’è molta gente a parte i pochi fedeli raccolti in preghiera. Abbiamo così anche tempo per recarci nel mercato posto al di fuori del tempio. Proseguiamo in direzione di Bedugul per arrivare al tempio di Ulun Danu che si trova sul lago Beretan (quello raffigurante nella maggior parte delle cartoline).L’aria è fesca per via delle vicine montagne e il panorama è decisamente affascinante. Continuiamo verso nord per raggiungere le cascate Git Git e qui prendiamo la classica fregatura da turista. Oltre all’entrata di 5.000 Rp. a testa paghiamo altre 50.000 Rp. per un’altra inutile guida che ci accompagna alle cascate. Queste “guide” sono del tutto inutili ma sono talmente insistenti che accetti per sfinimento. Consiglio: ignorateli! Noi non siamo riusciti a farlo poichè si rivolgevano direttamente agli autisti che così ci impedivano la “fuga”. Ritornando alle cascate, si scende una lunga scalinata ai cui lati ci sono i negozi di souvenir.La cascata è immersa in una folta vegetazione e i più temerari si possono concedere un bagno nelle gelide acque. Arriviamo a Lovina nel primo pomeriggio, il caldo è soffocante e ci fermiamo in un chioschietto di frutta per dissetarci con del mango. La spiaggia non ci ha più di tanto entusiasmato, la sabbia è scura e l’acqua non è certo delle più belle. Purtroppo l’avvistamento dei delfini avviene solamente la mattina presto ma noi non abbiamo tempo per pernottare una notte qui. Ripartiamo invece in direzione di Banjar per vedere il tempio Buddista, l’unico in tutta Bali. Il tour prevedeva uno stop alle hotspring ( piscina di acque termali) ma noi abbiamo chiesto di fare questo piccolo cambio ben contenti di averlo fatto. Adiacente al tempio ci sono degli autentici villaggi; qui la gente è molto povera e non vi è traccia di turisti ma è molto interessante vedere come vivono queste persone. Ultima fermata di questa intensa giornata è Munduk per vedere altre terrazze di riso; peccato che la pioggia e la foschia non ci abbiamo permesso di goderci il panorama. Ritorniamo ad Ubud alle 20,00 dove sono in corso ancora le processioni dei fedeli che si recano nei templi con le ricche offerte.
17/07 Jatiluwih, Pura Luhur Batukaru, Tanah Lot, Legian – 480,000 Rp. in due
Carichiamo le valigie in macchina e lasciamo la nostra amata Ubud. Prima di arrivare a Legian decidiamo di passare per Jatiluwih. Paghiamo 10.000 Rp. e facciamo una bella passeggiata tra le terrazze di riso dove incontriamo bambini che giocano (e si lavano) nei torrenti, pastori di anatre e alcuni turisti che fanno trekking. Il verde intenso di queste terrazze è spettacolare. Proseguiamo in direzione del tempio Pura Luhur Batukaru (10.000 Rp. per l’entrata ed il sarong) ed assistiamo ad una scena curiosa. Mentre i fedeli pregano una giovane donna inizia prima a piangere poi ad emettere dei suoni strazianti e a danzare come se fosse in trance..a quel punto il sacerdone le si avvicina, le dà la benedizione e lei si calma….ci è rimasto il dubbio… Il tempio comunque è carino ma dopo 4 giorni ci sembrano tutti uguali. Molto più particolare e caratteristico è invece il tempio di Pura Tanah Lot (12.500 Rp). Prima di arrivare si passano un’infinità di bancarelle acchiappa turisti; il tempio infatti è una delle mete preferite dai turisti e questo i balinesi lo sanno bene. La marea è alta e così lo ammiriamo da lontano dai diversi punti panoramici.Sarebbe stato bello fermarci per il tramonto ma non abbiamo tempo. Facciamo una passeggiata all’interno dell’area molto ben curata e finiamo nella zona dedicata ai fedeli che sono intenti a preparare le offerte. Io mi siedo con le donne e mi faccio insegnare a preparare le elaborate offerte mentre il mio ragazzo và nell’area dedicata agli uomini che preparano il riso. Arriviamo a Legian (si legge Leghian) alle 15,30 con un bel sole caldo (30°) a differenza della zona interna che è sempre nuvolosa e piovigginosa. L’hotel Club Bali è un residence di tanti appartamenti composti da cucina con zona soggiorno, una grande stanza da letto, bagno e due balconi. Esternamente ci sono due piscine, una enorme ed un’altra più piccola e tranquilla adatta a famiglie con bambini. Abbiamo prenotato questo albergo tramite agenzia per 70 euro a notte, una cifra enorme per gli standard. Col senno di poi opteremo per soluzioni più economiche e spartane anche se l’opzione piscina si è rilevato un buon investimento. La spiaggia è ampia ma il mare mosso è frequentato solo dai surfisti. L’atmosfera è da Baywatch. In giro si vedono solo turisti, per lo più australiani,e noi sentiamo già la mancanza della tranquilla Ubud. Anche i negozianti sono più strafottenti e ben lontani dai modi aggraziati e gentili della Bali interna. In giro ci sono solamente negozi di abbigliamento (a mio dire scadente) e alcune cianfrusaglie di poco valore. No, questa non è Bali!
18/07 Legian
Non è stata la prima impressione a confonderci, questa Bali non ci piace e così dopo aver passato la serata precedente in giro per le trafficate vie pullulanti di discoteche e ristoranti alla moda e la giornata a sguazzare in piscina prenotiamo subito due tour per i giorni seguenti.
19/07 ULUWATU TOUR: Dreamland, Padang Padang, Tempio di Uluwatu, Jimbaran – 400,000 Rp. in due
L’autista ci viene prendere alle 9,00. Dopo aver superato l’intenso traffico di Kuta arriviamo nella bella spiaggia di Dreamland pagando 15.000Rp (spiaggia privata????). L’acqua è limpida con toni che danno sul verde; peccato che anche qui la balneazione sia difficile per via delle alte onde. Attenzione: all’inizio della spiaggia ci sono dei tipi che propongono di prendere il lettino e l’ombrellone per…10 euro!..ma poco più avanti la spiaggia è libera. Altra spiaggia davvero incantevole è Padang Padang. Qui il mare è calmo e la spiaggia è bianca. Peccato solo che sia piccolina e abbastanza affollata. Nel pomeriggio ci rechiamo al tempio Uluwatu, situato su un promontorio della costa sud. L’ingresso costa 15.000 Rp. a testa. Nel tempio ci sono le simpatiche scimmiette che ti si avvicinano per cercare le bananine che si possono acquistare all’interno. Anche qui vale lo stesso discorso fatto per la Forest Monkey. La passeggiata è piacevole e si possono fare delle belle fotografie da diversi punti panoramici. Arriviamo a Jimbaran verso il tramonto. L’autista ci porta in un ristorante fatiscente sulla spiaggia per la classica cena sulla spiaggia. Un cameriere si appiccica come una cozza per illustrarci il menù. Noi decidiamo prima di fare una passeggiata poichè non ci và di andare a mangiare in quel ristorante solo per far piacere all’autista che si prendeva la percentuale solo per averci portato lì. Effettivamente poco più in là ci sono una valanga di ristoranti davvero carini. Lo comunichiamo all’autista che, storcendo il naso, ci porta via. La cena è a lume di candela e benchè il piatto forte sia il pesce noi optiamo per un piatto balinese vegetariano davvero buono. Ritorniamo a Legian in tarda serata.
20- 22/07 Legian
Queste giornate le passiamo in totale relax. Per pranzo ci spostiamo nella zona più interna dove i prezzi sono vistosamente più inferiori. Per es. con 37.000 Rp. ci portano gado gado, noodle, riso vegetale e bibite mentre nei ristoranti lungomare chiedevano 60.000 Rp. solo per una porzione di gado gado. Nella spiaggia c’è chi corre, chi fa surf, chi gioca con i propri cani; noi invece portiamo un pò di pappa ai “nostri” di cani: Susy e Fonzie. I randagi sono molti ma ognuno ha il suo territorio ed infatti non fatichiamo a trovarli.
23/07 TOUR EST BALI : Gyanyar, Candidasa, Goa Lawah, Tenganan – 400,000 Rp. in due
Partiamo alle 9.00 per l’ultimo tour. Percorriamo divesi km per arrivare a Gyanyar dove c’è un enorme mercato di gente locale e …nessun turista. Qui non si vendono souvenir ma frutta, fiori, uova..davvero bello e interessante. Lungo la via principale invece si trovano una serie di negozi di stoffe per sarong e batik. Arriviamo a Candidasa con la speranza di farci il bagno ma…mare mosso! Facciamo così una passeggiata, un pò di foto e ripartiamo subito per raggiungere il santuario di Goa Lawah detto anche caverna dei pipistrelli. Il nome deriva dal fatto che nelle pareti ci sono migliaia di pipistrelli sono considerati sacri. Il tempio è di per sè piccolino ma si rimane affascinati solo a guardare l’enorme quantità di questi animaletti appesi a testa in giù. L’ultima fermata è il villaggio di Telleganag nella parte est dell’isola. Per entrare richiedono una donazione libera. Qui vi abitano i balinesi che sono ancora molto legati alle loro tradizioni e vivono una vita tranquilla anche se l’impronta del turismo è arrivato fin qui. Ogni casa infatti vende souvenir a prezzi trattabili. Qui ci sono molti galli da combattimento colorati rinchiusi in strettissime gabbie e allevare questi pennuti sembra essere il loro unico divertimento, se di divertimento questo si tratta… Lasciata Telleganag ritorniamo in hotel. Siamo troppo stanchi per uscire così ne aprofittiamo della cucina in camera per farci un pò di pasta dopo tanti giorni…
24/07
Oggi è il nostro ultimo giorno e facciamo tutto con molta calma poichè l’aereo ce l’abbiamo in tarda serata. Colazione, passeggiata, piscina…ci godiamo l’ultimo tramonto di Legian anche se la vera Bali l’abbiamo salutata nel nostro ultimo tour a Telleganang.