TOSCANA: 4 giorni, 1700 km, 15 mete..
Giorno 1: MONTEPULCIANO-PIENZA-ABBAZIA S.ANTIMO-ABBAZIA M.TE OLIVETO-ABBAZIA S.GALAGANO MONTEPULCIANO- Chiesa di San Biagio, posta alle porte del Paese (ingresso libero) PIENZA- Città che prende il nome da Papa Pio II (Enea Piccolomini). Proprio la piazza centrale (Piazza Pio II) ospita Municipio, Duomo e Palazzo Piccolomini, tre costruzioni famose per essere il simbolo dell’armonia rinascimentale, riconoscibile nelle forme proporzionate e che si ripetono equamente. Da non mancare l’assaggio del locale pecorino in una delle tante botteghe del paese. Bellissima la vista della vallata sottostante il paese, dal camminamento lungo le mura del paese, dietro la piazza.
ABBAZIA SANT’ANTIMO – Si trova in località Castelnuovo dell’Abate ed è collocata in una splendida piana circondata da uliveti e cipressi (www.Antimo.It). Cercate di visitarla in una giornata di sole, per godere dello spettacolo della luce che illumina il suo interno penetrando dalle tante finestre e aperture della struttura (ingresso libero).
ABBAZIA MONTE OLIVETO – Si trova in località Chiusure e vi si arriva attraverso una strada che sembra di montagna. Si arriva all’abbazia percorrendo a piedi una lunga discesa fiancheggiata da cipressi, querce e pini, dopo essersi lasciati alle spalle un ponte levatoio e un palazzo medievale in mattoni rossi sovrastato da una torre massiccia di forma quadrangolare dotata di barbacani e merlature. Notevole il chiostro interno, quadrato e affrescato su tutti i lati dalle opere di Luca Signorelli e Antonio Bazzi detto Il Sodoma sulla vita di San Benedetto. Il cortile esterno al chiostro presente una piccola statua del santo al suo centro. Visitabile e degna di nota anche la chiesa. Prima di andare vita, potete anche fermarvi al negozio di prodotti tipici elaborati dagli stessi monaci (ingresso libero).
ABBAZIA SAN GALGANO – Si trova in località Chiusino. Non è propriamente di strada, ma merita assolutamente una visita. Il sito è costituito dall’eremo (detto “Rotonda di Montesiepi”) e dalla grande abbazia, ora completamente in rovina e ridotta alle sole mura. L’abbazia è stata costruita con pianta a croce latina a tre navate, per una lunghezza di 72 metri ed una larghezza di 21. L’abside termina con sei monofore ed un rosone che conferiscono a tutta la struttura architettonica uno straordinario senso di leggerezza ed eleganza. L’eremo, raggiungibile a piedi o in auto) accoglie al suo interno una teca in plexiglas contenente la spada che Galgano conficcò nella roccia al momento della sua conversione e che gli sarebbe servita come croce davanti cui pregare (ingressi liberi).
Meriterebbero una visita lungo il tragitto anche i borghi di Montalcino e San Quirico d’Orcia.
Giorno 2: VOLTERRA-SAN GIMIGNANO VOLTERRA- La cittadina, celebre per l’estrazione e la lavorazione dell’alabastro, conserva un notevole centro storico di origine etrusca (di questa epoca rimane la Porta all’Arco porta magnificamente conservata e la Porta Diana che conserva i blocchi degli stipiti) con rovine romane ed edifici medievali come la Cattedrale ed il Palazzo dei Priori sull’omonima piazza, il centro nevralgico dell’abitato Da visitare (a pagamento) anche i resti dell’antico teatro romano, quasi perfettamente conservato). Poco fuori la città, si possono ammirare le caratteristiche “balze”, situazioni morfologiche spettacolari (ovvero le pareti verticali generate dai crolli che danno luogo alla tipica morfologia a balze, con calanchi sottostanti).
SAN GIMIGNANO- la famosa città delle Torri (ne sopravvivono oggi solo 14 delle 76 originarie) è tutta concentrata nella via di accesso che porta a Piazza della Cisterna. Da visitare sono tutti i monumenti intorno alla Torre Grossa, sui cui si può salire (a pagamento) e ammirare lo spettacolare profilo del paese. Consiglio: parcheggiate in uno dei parcheggi a pagamento…Io e altri 20 turisti abbiamo contribuito ad arricchire il paese con 38 euro a testa per sosta vietata, malamente (e sicuramente non a caso) segnalata… Giorno 3: POPPI-ANGHIARI-AREZZO-CORTONA POPPI- Borgo del Casentino del circuito “I Borghi più belli d’Italia”, si fa notare per il suo castello dei conti Guidi, che domina l’abitato (visitabile, a pagamento). Il paese si trova sulla piana di Campaldino, sede di una cruenta battaglia tra Guelfi e Ghibellini, ricordata al piano terra del castello da vari dipinti.
ANGHIARI- Borgo del circuito “I Borghi più belli d’Italia”, è stato anche il set del film di Pieraccioni “Una moglie bellissima”. Il paese fu anche la sede della battaglia del 29 giugno 1440, tra i Fiorentini alleati della Santa Sede, da un lato, e i Milanesi dall’altro. Poche furono le vittime, ma la vittoria toscana ebbe come conseguenza la riduzione delle ambizioni territoriali lombarde. Da visitare (a pagamento) ci sono vari palazzi dell’epoca e da percorrere a piedi la “via di Ronda”, lungo le mura perimetrali.
AREZZO- da visitare Piazza Grande e le logge del Vasari, Chiesa di S.Francesco (con l’affresco “La Leggenda della Vera Croce” di Piero della Francesca), Chiesa di S.Domenico (con il crocifisso del Cimabue), il Duomo, la casa di F.Petrarca, Pieve di Santa Maria.
CORTONA- da visitare la piazza di accesso al borgo (da cui ammirare tutta la vallata sottostante e il lago Trasimeno), il Palazzo Comunale, il Duomo, le trette e ripide stradine del borgo.
Giorno 4: TORRE ALFINA-BAGNOREGIO-ORVIETO-PITIGLIANO TORRE ALFINA: Borgo del circuito “I Borghi più belli d’Italia”, degno di nota per il castello che lo domina (non ho capito se sia visitabile o meno; durante la mia visita non c’erano persone in giro nel paese). Una seppur breve visita la merita in ogni caso.
BAGNOREGIO: situato in posizione isolata, è raggiungibile solo attraverso un ponte pedonale in cemento armato. La causa del suo isolamento è la progressiva erosione della collina e della vallata circostante, che ha dato vita alle tipiche forme dei calanchi e che continua ancora oggi, rischiando di far scomparire la frazione, per questo chiamata anche “il paese che muore”.
ORVIETO: da visitare il Pozzo di S.Patrizio, la fortezza, il Duomo, il Palazzo del Popolo, la Torre del Moro (a pagamento, ma da cui si gode di un panorama straordinario), Orvieto sotterranea (a pagamento). Ci sono due Belvedere da cui ammirare la città in toto, uno sulla via che porta al paese di Porano, l’altra in direzione Pitigliano.
PITIGLIANO: Borgo del circuito “I Borghi più belli d’Italia”, costruito su uno sperone di tufo, è anche detta la piccola Gerusalemme, per aver ospitato una numerosa comunità ebraica, le cui tracce sono ancora visitabile, attraverso “il Ghetto” e la sinagoga (visitabile a pagamento. La piazza principale e’ degna di menzione per la fontana a cinque archi e per Palazzo Orsini. Sulla strada che porta a Grosseto e in corrispondenza con il Santuario Madonna delle Grazie, c’è un bel belvedere da cui ammirare comodamente tutto il paese e poter scattare bellissime foto.
Per il pernottamento, sono stato due notti presso il Podere Pietra Nera (www.Poderepietranera.Com), vicino Siena e una notte presso il B&B La Pupa (www.Pupabb.It) a 5 km da Cortona. L’ultima notte, l’ho passata a Grosseto, da un amico.
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