Torrida Dubai autunnale
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Per non perdere giorni di scuola riduciamo al minimo indispensabile i giorni: partenza il 30 ottobre in serata e rientro i 3 novembre, sempre in serata.
Budget, anche se si va nel paese del lusso, sempre stringato.
Dopo una meticolosa ricerca in rete e dopo aver acquisito alcuni preventivi di agenzie del posto, scovo il prezzo migliore con Olympia viaggi, agenzia presso la quale acquisto i biglietti per un volo diretto Milano/Dubai in classe economy con Emirates e prenoto un soggiorno di 3 notti presso Winchester Apartments De Luxe a Dubai. Per sicurezza pago un’assicurazione medico-bagaglio a anche per un eventuale annullamento.
Tutto compreso, per 3 persone, volo a/r + 3 soggiorno in camera con angolo cottura+ assicurazione= 1800 euro. Buon prezzo.
Partiamo da Malpensa in una serata di pioggia e vento. Il volo è notturno, dura 6 ore e alle 6 e mezza del mattino successivo, siamo in un’assolata e torrida Dubai.
Ci siamo portate l’abbigliamento estivo, ma anche qualche golf, e ne faremo gran uso, sia nei centri commerciali che nei taxi dove l’aria condizionata va a palla. C’è aria condizionata ovunque a Dubai, perfino nelle pensiline delle fermate dell’autobus!
Ci rallegriamo per aver scelto un viaggio senza scalo e con una compagnia di tutto rispetto. Aereo enorme, molto confortevole. Ciascuno può portare fino a 30 kg di bagaglio. Ti servono i pasti e bevande a volontà. Ogni poltrona ha uno schermo interattivo con musica, giochi, canzoni, film.. Il tempo passa veloce.
Un po’ meno veloce il controllo passaporti a Dubai, la fila sembra interminabile, ma anche questo passa, e con il taxi (spendendo l’equivalente di 11 euro) in meno di mezzora siamo all’hotel.
LA SISTEMAZIONE PER IL SOGGIORNO
Alla reception del Winchester Apartments De Luxe sono molto cortesi e pazienti. Il cartello indica che l’accettazione clienti la fanno a partire dalle 14 e sono appena le 9! Molto carinamente ci propongono di aspettare un’oretta in piscina, che intanto ci fanno preparare la stanza. Saliamo all’ultimo piano, la piscina è sul terrazzo, con una splendida vista sullo skyline di Dubai con i suoi famosi grattacieli.
Sono di parola: alle 10 siamo nella nostra camera da tre con angolo cottura attrezzato e bagno. C’è il frigo, il piano cottura a induzione, il microonde e perfino la lavatrice con ferro e asse da stiro! Magari potevano mettere qualche gruccia in più nell’armadio.
Un fattorino sorridente ci porta su i bagagli. Saranno sempre molto disponibili, ci forniscono un adattatore, perché le prese sono tipo quelle inglesi, ci portano dell’acqua direttamente in camera, soddisfano immediatamente ogni richiesta.
La zona del nostro hotel non è niente di speciale però è tranquilla e abbastanza centrale. La vista dalla camera è su un cantiere, ma a Dubai ci sono cantieri dappertutto! L’importante è che non è rumoroso, si dorme tranquillamente. A pochi passi un supermercato ( ma noi abbiamo portato scorta cibo dall’Italia, visto che mangeremo in camera il più delle volte).
Non è un hotel lusso, come ci si può aspettare a Dubai, ma per noi è perfetto. C’è tutto quello che ci serve e è in una buona posizione. L’unico neo è che è un po’ lontano dalla fermata della metro.
Acquisito che i taxi a Dubai costano una miseria questo inconveniente è superabile. Pensare di spostarsi a piedi a Dubai è un suicidio: fa un caldo pazzesco per essere a novembre, col sole a picco, e le distanze fra i vari luoghi di interesse sono enormi .
PRIMO GIORNO : DEIRA – A SPASSO NEI SUK – E SERATA A DOWNTOWN DUBAI CON LE FONTANE DANZANTI
Per il primo giro esplorativo scegliamo la parte più tradizionale della città, Deira.
Ci aggiriamo guardinghe nel mercato delle spezie, avvolte nel profumo sprigionato degli incensieri, ma sinceramente in confronto ad altri suk delle spezie che abbiamo visitato, questo è poca cosa. Ci sono negozi di casalinghi e giocattoli e bazar di souvenir con i colori degli UAE, ma di spezie non è che ce ne siano così a bizzeffe. Insomma, l’atmosfera non ci entusiasma.
Ci avviamo a piedi verso il mercato dell’oro. Questo sì che è sbalorditivo!
Decine e decine di oreficerie, da quelle minuscole semi artigianali a quelle enormi ed eleganti. L’esposizione di monili luccicanti e di pietre preziose è abbagliante. Alcune collane hanno dimensioni e fogge impensabili. Da comprare c’è ben poco: forse i prezzi sono un po’ più bassi che in Italia, ma bisognerebbe intendersene e quelle bilancine su cui pesano tutto non saprei dire fino a che punto siano attendibili per dei profani.
Ad ogni passo degli imbonitori cercano di attirarci in luoghi dove vendono abbigliamento, borse, orologi e altri accessori firmati, tutti rigorosamente FALSI. Non cercano di spacciarteli per autentici, dicono “copy”, però sono molto insistenti.
Torniamo all’hotel e ci concediamo una pausa in piscina. I lettini sono sono pochi, bisogna far la guerra per accaparrarsene uno, ma dopo un po’ ce la facciamo. Finiamo per schiacciare un pisolino: sarà la stanchezza del viaggio o forse le tre ore di fuso orario, oppure il caldo.
Rinvigorite dalla pennichella decidiamo di trascorrere la serata nel cuore pulsante della città moderna, a Downtown Dubai , sotto la torre più alta del mondo, la recentissima Burj Khalifa, inaugurata nel 2010, 828 metri verso il cielo.
Per arrivarci, sempre a bordo di efficientissimi taxi, che continuano a passare incessantemente anche sotto l’hotel ( non c’è bisogno di farseli chiamare, basta mettere fuori una mano, come a New York!) passiamo fra vertiginosi grattacieli dalle forme bizzarre.
Sono le cinque e mezza del pomeriggio e il sole sta tramontando, si accendono le prime luci, l’atmosfera si fa sempre più suggestiva, i vetri specchiati dei grattacieli risplendono.
Passiamo attraverso il Dubai Mall, Il più grande centro commerciale del mondo, un sogno per gli amanti dello shopping, ma talmente vasto che si ha la sensazione di perdersi e la consapevolezza che per girarlo tutto ci vorrebbero giorni!
Curiosiamo un po’ dentro a boutique esclusive, molte di stilisti italiani di fama mondiale, con capi a prezzi da capogiro, che mai potremmo permetterci.
Osserviamo il gran via vai di persone, cominciando a familiarizzare con questo mix di oriente-occidente. Vediamo le donne avvolte nelle loro lunghe tradizionali tuniche nere e i capelli nascosti dal velo, con tacchi alti, trucco impeccabile, gioielli mozzafiato e borse firmate. Tutto sommato ci sembrano molto moderne, pur nel rispetto dei loro costumi. Mariti devoti le accompagnano nello shopping portando i sacchetti ricolmi, consigliando su capi di abbigliamento alta moda che non verranno mai sfoggiati in pubblico. Donne con il viso coperto addentano hamburger del Mc Donald da sotto il velo. Uomini con l’abito bianco lungo fino ai piedi, con il classico telo copricapo, premurosamente spingono passeggini o camminano a passo svelto con la 24 ore e orologi da urlo, parlando incessantemente al cellulare.
Ci soffermiamo a fotografare la famosa cascata, con le sculture di tuffatori, poi usciamo fuori, in un’atmosfera che ormai è diventata da mille e una notte, per il colore del cielo e le palme e per tutte le luci che illuminano la selva edifici avveniristici che ci circonda.
Scegliamo una bella postazione di osservazione attorno al laghetto artificiale. Tutto intorno bar, ristoranti e caffetterie brulicanti di avventori. Sono le sei e mezzo e sul laghetto si accende un luccichio sfavillante. E’ il modo in cui si annuncia lo spettacolo delle fontane danzanti. Da lì a poco attacca la musica e comincia lo spettacolo.
Ci sembra di essere a Gardaland, però qui è gratis.
Gli spruzzi oscillano, si alzano, si abbassano, si rincorrono a tempo di musica. Non l’avrei detto ma è proprio emozionante. Non solo l’acqua che danza, ma tutto questo insieme surreale di luci , forme e colori, tutto quello che sta intorno e che crea l’atmosfera.
La danza dell’acqua non dura molto, ma fra mezzora di ripeterà, e poi ancora ogni mezzora fino alle 23. Cambiamo postazione per goderci la danza successiva. Cambia la musica, cambia la danza, ora è tutto più dolce e romantico. Non resistiamo alla curiosità e ci fermiamo anche per la terza performance di quest’acqua ballerina. Questa volta la musica è drammatica, la danza ci evoca l’immagine di un incendio nella foresta.. e pensare che è acqua!
Per i primo giorno abbiamo visto abbastanza, nessuno può toglierci una bella nottata di sonno.
SECONDO GIORNO : DUBAI MARINA , BURJ AL ARAB E MALL OF THE EMIRATES
Il sole splende anche oggi in un cielo sereno senza nemmeno un lembo di nuvola. E’ venerdì, giornata di festa per i musulmani. La metro non funziona fino alle due del pomeriggio, alcuni posti sono chiusi.
E’ festa anche in Italia, è il 1° Novembre, e noi decidiamo di concederci una giornata di spiaggia!
Con il taxi (55 dhiram/ 11 EURO) arriviamo a Dubai Marina, una città nella città, luogo unico e particolare con i suoi grattacieli in riva al mare e i suoi hotel faraonici.
Scegliamo la lunghissima spiaggia libera, tra Dubai Marina e la zona del Burj Al Arab. Sul lungomare un susseguirsi di hotel, uno più immenso dell’altro, e ancora cantieri in corso, per altri hotel sempre più enormi e sfarzosi.
La spiaggia però ha un che si selvaggio, troviamo a stento una briciola d’ombra sotto le fronde di una palma rinsecchita. Passano due cammelli per la classica proposta di passeggiata, ma non c’è nessuno che venda acqua o bibite sulla spiaggia, fatichiamo a trovare un bar, quando siamo proprio allo stremo per la sete.
La sabbia è chiara, finissima e non scotta. Cammini sulla battigia come su un materassino in lattice, il colore del mare è di un turchese caraibico ( ai Caraibi ci sono stata, so di cosa parlo), il fondale basso e sabbioso degrada molto lentamente, l’acqua è limpida ed è caldissima.
Il panorama intorno è completamente artificiale, non è la natura a stupire a Dubai, ma le opere dell’uomo. Comunque anche il mare è bellissimo e pensare che chi è rimasto a casa si sta stringendo nei giacconi, rende il nostro crogiolarsi fra le pacifiche onde e la sabbia ancora più gratificante.
Dopo la giornata marina facciamo un salto a vedere dall’esterno, ma da vicino, il famoso hotel 7 stelle, il Burj Al Arab, con la sua singolare forma a vela. Da fuori non dice nulla, sinceramente parlando. Per entrare occorre una prenotazione, e una spesa minima di una cinquantina di euro, a fronte della quale vengono date alcune consumazioni al bar del 27^ piano. Sempre che uno non voglia di più, dal tè del pomeriggio al brunch del venerdì, a pranzi, cene e perfino colazioni! Avrei anche speso i 50 euro per il bar ma l’ingresso è vietato ai minori di 21 anni e mia figlia ne ha solo 18, non potevo certo lasciarla fuori ad aspettare.
Accanto al blindatissimo ingresso dell’hotel ( senza prenotazioni non puoi nemmeno salire sull’isola) c’è il parco acquatico Wild Wadi , con gli adrenalinici scivoli e le piscine con le onde. Avendo più tempo…
L’ultimo giro della giornata è al Mall of the Emirates, forse il centro commerciale più famoso, per la pista da sci con tanto di skilift, seggiovia e chalet svizzero che c’è al suo interno.
All’apparenza mi sembra meno esclusivo, ci sono negozi per tutte le tasche, riesco perfino a comprare qualche regalino e un po’ di abbigliamento per mia figlia. Una diciottenne non può tornare da Dubai senza acquistare niente di niente, mi sembra anche comprensibile.
Mentre facciamo una lunghissima coda per prendere il taxi, osservo l’entrata dei vip, con un parcheggio costellato di Maserati, Ferrari, Lamborghini, Bentley, Porshe. Ci manca solo la Rolls Royce. E poi dicono che la crisi è arrivata anche negli Emirati Arabi.
TERZO GIORNO : SPIAGGIA DI JUMEIRAH, CREEK, Bastakiya
La navetta dell’hotel parte alle 9 per la spiaggia che si chiama Open Beach Jumeirah e si trova di fronte alla Moschea di Jumeirah. Questa spiaggia ha uno scenario meno surreale dell’altra, poiché non ci sono grattacieli sul lungomare ma solo basse casette chiare, tipiche residenze da vacanzieri.
La spiaggia è molto ampia, con la sabbia bianchissima e specialmente al mattino il mare è splendido, con acqua ferma e trasparente. La spiaggia è molto organizzata: ci sono docce, spogliatoi, piccoli chioschi di bevande, giochi per i bambini, servizio di affitto di ombrelloni e sdraio (non è un lido, l’addetto te li affitta e te li metti dove vuoi; un ombrellone 10 dhiram un lettino 15, in pratica con 5 euro prendi entrambi). Lungo la spiaggia ci sono una pista ciclabile e una pista dove fare running.
Da qui partono gite in barca che ti portano lungo la costa fino alla zona del Palm Jumeirah, attualmente la più grande isola artificiale al mondo, che vista dall’alto somiglia ad una palma stilizzata, costellata di alberghi super lusso. Il giro in barca dura un’oretta.
Dopo bagni di sole e di mare rientriamo in hotel e ci prepariamo per l’uscita del pomeriggio.
Cominciamo con il visitare il quartiere di Bastakiya, l’antico quartiere residenziale di Bur Dubai, il nucleo più vecchio della città, che risale all’Ottocento, ma che recentemente è stato completamente restaurato, a totale beneficio dei turisti e dei commercianti che vendono souvenir o oggetti d’arte ai pochi che si avventurano per le strette viuzze.
La nostra visita è breve, l’impressione è che sia tutto troppo nuovo per avere il sapore d’antico, anche se gli edifici mantengono forme, disegni e colori tradizionali.
Optiamo per una passeggiata lungo il Creek, il fiordo che attraversa la città e divide i quartieri di Diera e Bur Dubai. Lungo la sponda è ormeggiata una quantità industriale di barconi di legno intagliati che alla sera si trasformano in ristoranti galleggianti.
Con pochi dhiram un barcaiolo ti traghetta da una sponda all’altra su una tipica imbarcazione locale a motore piatta ( detta abra). La vetustà delle imbarcazioni contrasta in modo impressionante con la modernità dei grattacieli che si affacciano sul creek.
Tutta questa zona, quella che caratterizza Dubai come tipica città mediorientale, non ci affascina tanto quanto la Dubai futuristica e artificiale, progettata a tavolino per stupire il mondo.
Decidiamo di tornare alla spiaggia dove eravamo state al mattino per vedere tramonto. Un sole rosso gigantesco si tuffa in mare. Tantissima gente locale, al crepuscolo, ancora in spiaggia.
QUARTO GIORNO: BURJ KHALIFA E MOSCHEA DI JUMERIAH
Innanzitutto c’è da dire che non si può andare a Dubai e non salire sulla torre più alta del mondo, “quasi due volte l’Empire State Building”, dicono le loro pubblicità.
La maggior parte delle persone prenota via internet (www.burjkhalifa.ae) e lo fa con un buon anticipo, privilegiando l’orario del tramonto, perché dicono che è spettacolare vedere dall’alto la città che piano piano si illumina. Quando ho aperto io il sito, una settimana prima di partire, dalle 14 alle 19 era già tutto prenotato, per tutti i giorni del nostro soggiorno. Ho prenotato direttamente alla biglietteria della torre, il giorno del nostro arrivo, ma sono stata fortunata perché erano rimasti solamente pochi posti e solo per l’orario delle 8,30 del mattino! Andare col buio non credo sia bello, non si vede quasi nulla da lassù tranne le luci, quindi controllate bene nei vari periodi dell’anno a che ora tramonta il sole.
La Burj Khalifa è il nuovo simbolo di Dubai, visibile a decine di chilometri di distanza, 160 piani, con residenze, uffici, un albergo, un ristorante, una discoteca e una terrazza panoramica a 360°.
Non illudetevi di salire fino in cima, la corsa finisce al 124° piano.
Sali nell’ascensore, si abbassano le luci e comincia la salita a super velocità, accompagnata da una musica in crescendo. 60 secondi e sei su. Puoi restarci quanto vuoi.
Da lassù tutta Dubai sembra una città fatta coi mattoncini di plastica del Lego, con le piste nere per le macchinine e vaschettine turchesi piene d’acqua qua e là. Anche i grattacieli sembrano scriccioli. Da una parte il mare e tutto attorno al resto solo sabbia.
Alle 9 e mezza siamo già giù, a farci fotografare davanti al massiccio cavallo nero di Botero, con il laghetto delle fontane alle spalle, in attesa di un taxi. Un quarto d’ora dopo siamo alla moschea di Jumeirah: questa struttura in pietra è uno dei più splendidi esempi di architettura islamica moderna e la più bella moschea della città. E’ inoltre l’unica ad essere aperta anche ai non musulmani. Lo “sheik mohammed centre for cultural understanding” , che organizza le visite guidate è un’organizzazione no-profit che persegue l’obiettivo di abbattere le barriere che separano i diversi gruppi culturali che convivono all’interno degli emirati arabi uniti. L’apertura della moschea fa parte del programma “open doors open mind”: parlare dell’islam e della cultura araba diventa un’opportunità per promuovere il dialogo interculturale.
Non si tratta quindi di una visita guidata storico-artistica, si entra nella moschea ma non si va in giro, ci si accomoda sull’allegro tappeto azzurro e al massimo si possono contemplare i colorati disegni della cupola e delle pareti.
Si tratta di una visita guidata culturale, incentrata sulla religione e la cultura islamica. alla fine viene dato spazio anche alle domande… completamente in inglese.
La visita si svolge ogni giorno eccetto il venerdì alle 10 del mattino. Durata 75 minuti. L’appuntamento è davanti all’entrata principale della moschea, senza prenotazione. Il biglietto costa 10 dhiram (2 euro circa). Occorre un abbigliamento adeguato: niente pantaloncini corti, le donne devono avere le spalle e il capo coperto. Dove si tolgono le scarpe è possibile prendere in prestito tuniche e foulard, se non si è coperti adeguatamente.
Io provo ad indossare la tunica nera, il foulard che metto attorno al capo invece è mio. dentro alla moschea c’è una piacevole frescura.
Io trovo l’esperienza interessante, mia figlia si annoia, mia madre che non sa l’inglese capisce una parola su cento, ogni tanto le traduciamo.
A mezzogiorno lasciamo l’albergo con tutti i nostri bagagli, ci facciamo portare in taxi a festival city, un altro megagalattico centro commerciale. c’è perfino l’ikea!
Noi andiamo per vedere l’hard rock cafè e comprare una maglietta, dopo, dirette all’aeroporto che è proprio da quelle parti.
Il viaggio aereo scorre tranquillo, arriviamo a Malpensa e fa di nuovo freddo ed è nuvoloso. Noi abbiamo negli occhi ancora i colori limpidi e sfavillanti di Dubai, e ci portiamo dietro immagini di un altro mondo e come ricordo tangibile.. un po’ d’abbronzatura!
Noi abbiamo negli occhi ancora i colori limpidi e sfavillanti di Dubai, e ci portiamo dietro immagini di un altro mondo e come ricordo tangibile. Un po’ d’abbronzatura!