Tornare in Russia
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Prima tappa: la cattedrale di Nostra Signora di Kazan che, con il suo tipico colonnato, ricorda San Pietro a Roma. E’ la seconda chiesa della città per grandezza, veramente bella e maestosa. La Prospettiva è sempre affollata di pedoni e macchine che sfrecciano piuttosto velocemente… e guai ad attraversare con il semaforo rosso per i pedoni! Si rischia di finire sotto le macchine! Portiamoi nostri amici a Ulica Rossi, cioè la cosiddetta “via ideale”, molto famosa perchè è incantevole ed ha delle misure particolari. Perfetta nelle sue proporzioni, è larga 22 metri ed è fiancheggiata da due imponenti edifici alti 22 metri e lunghi ciascuno 220 metri. In uno di questi palazzi nella celebre scuola di ballo, hanno studiato stelle come Nureev e Barysnikov. Ci spostiamo a Ploskad Iskussty, cioè una piazza dedicata a quegli architetti italiani che tanto hanno contribuito allo splendore della Russia, in quanto ritenuti i migliori architetti al mondo. Ed ecco quindi i busti di Trezzini e Rossi, ad esempio. Bellissimo è sicuramente il ponte dei domatori di cavalli, cioè nil Ponte Anichov, che i nostri amici ricorderanno sempre con stupore. Ma la loro meraviglia cresce quando li portiamo a vedere la chiesa del Sangue Versato, con le sue incredibili cupole a cipolla. La chiesa è piuttosto recente ed ha una storia piuttosto travagliata: negli anni ’30, a seguito alla decisione di Stalin di chiudere tutte le chiese, divenne un magazzino di vari articoli, come patate o addirittura scenografie teatrali. Solo negli anni ’70 si riavviò un processo di restauro per ridare il giusto splendore e la giusta collocazione ai 7000 mq. di mosaici che ornano il suo interno, e che noi abbiamo la fortuna di ammirare dopo una discreta fila. Siamo tutti col naso in su e meravigliati da tanta bellezza. E l’esterno non è da meno, con l’alternarsi di colori rutilanti tra le cupole e le mille sfaccettature dei portali. Alla guida del nostro bel gruppo, continuiamo a girare per la città, ancora a piedi. Ecco il Castello degli Ingegneri, ancora un’opera italiana, che è una vera e propria fortezza, con fossati e ponti levatoi, che doveva proteggere lo zar Paolo I°, ma che invece trovò qui la morte. Oggi è una scuola di ingegneria del genio militare. Ritornando sui nostri passi, troviamo un mercatino ed anche se piove, le bancarelle colorate attirano subito la nostra attenzione. Tutti insieme è poi ancora più divertente, soprattutto quando ci misuriamo un colbacco rosso con tanto di foto ricordo! Nel frattempo è giunta l’ora di cena e dopo la solita spesa fortuita nel piccolo negozio, ci avviamo a casa per cucinare e divertirsi ancora. Questa volta abbiamo toccato con mano la vita quotidiana dei russi, e non quella del turismo organizzato che avevamo provato la prima volta. Il volto vero dei luoghi rimane nascosto dietro il velo dell’organizzazione e del meglio che viene offerto ai turisti paganti. Non mi sarei mai aspettata quelle case così malridotte, quell’odore acre ed ammuffito degli androni delle scale sberciate ed i muri scrostati. Neanche andando indietro nei ricordi, mi viene in mente nulla di simile: le vecchie case dei nostri nonni che ho vagamente nei miei ricordi, mi appaiono decisamente diverse e più lussuose. Ma è comunque una bellissima esperienza, perchè noi abbiamo visitato la Russia apparente e bellissima e quella vera, della quotidianeità del popolo.
domenica 26 giugno
È il giorno della famosa maratona. Siamo pronti per fare il tifo per il nostro mitico amico sportivo. La partenza e l’arrivo sono alla grandiosa Piazza del Palazzo d’Inverno, in uno scenario unico, che fa da cornice ai numerosi partecipanti ed agli ancor più numerosi accompagnatori-tifosi che affollano la piazza. Ora dobbiamo raggiungere di corsa anche noi il primo punto di incontro con i maratoneti: le colonne rostrate dell’isola Vasilievskij. Arriviamo con il cuore in gola, ma dopo pochi minuti ecco transitare il nostro amico, che salutiamo ed incitiamo con un tifo incredibile, e lui ci sorride e prosegue la sua corsa. Altro punto d’incontro: il ponte Anickov, e quindi via di corsa anche noi, tagliando per le vie. Giungiamo abbastanza stremati, giusto in tempo per vedere ancora passare il nostro amico, che ci dirà poi, non si aspettava tanto impegno e tanta fatica da parte nostra. Ora dobbiamo raggiungere nuovamente il Palazzo d’Inverno, per aspettarlo questa volta al traguardo. Qui in piazza ci offrono palloncini, bandierine e… zucchero filato, dunque l’attesa è più dolce. Qui si respira aria di festa, tra la grande folla di gente che attende, tutti allegri ed euforici. Cominciano ad arrivare i primi atleti, i professionisti, che corrono con tempi incredibili. E quando il timer segna 3 ore e 19 minuti, ecco il nostro amico che taglia il traguardo. Il suo tempo è decisamente ottimo, e non sembra nemm troppo affaticato! Festeggiamo con lui questa nuova grande impresa. Il pomeriggio trascorre tranquillo, ma questa sera ci attende il giro in battello della città. Partiamo tardissimo, ma ancora non è notte. Percorriamo la Neva ed ecco la Fortezza nel semichiarore, il famoso incrociatore Aurora, il Palazzo d’Inverno… ma la sorpresa più grande ci aspetta con lo spettacolo dei ponti mobili sulla Neva scintillante. Nel cuore della notte i ponti si alzano per lasciar passare le grandi navi che, attraverso fiumi e canali, giungeranno al Mar Nero. E’ una sensazione di potenza, uno spettacolo che ci incanta. Questa ultima notte a San Pietroburgo ha qualcosa di magico, che si imprime nei nostri cuori: domani si parte per Mosca!
a mOSCA
L’indomani dunque eccoci alla stazione, perchè raggiungeremo la città col treno. Partiamo in perfetto orario ed il nostro gruppo ha occupato quasi l’intera carrozza! Dunque anche sul treno ci si diverte: chi fa riprese, chi gioca a carte, chi legge, chi mangia e… chi dorme. Il paesaggio che attraversiamo è molteplice nei suoi colori e forme; davanti ai nostri occhi scorrono le immagini di paesini piccoli, con le tipiche casette basse con l’orticello annesso, ma anche lunghi tratti di scarsa vegetazione e desertici. Quando giungiamo finalmente alla stazione di Mosca, non troviamo nessuno ad attenderci e dobbiamo raggiungere da soli la grande Via Nuova Arbat, dove si trovano i nostri appartamenti. Siamo un bel gruppo, e rimanere uniti nella grande ressa della metro è difficile, così come è impossibile leggere le indicazioni. Ma noi italiani si sa, non ci arrendiamo facilmente e un po’ a gesti, un po’ mostrando la cartina, riusciamo finalmente a scendere alla fermata giusta della metro. Una bella camminata, tanto per cambiare, ed eccoci giunti all’appuntamento con un ragazzo russo che ci consegna le chiavi degli appartamenti. Finalmente un po’ di relax. La Nuova Via Arbat è un grande viale di Mosca parallelo alla Via Arbat originale, quella piena di negozi e tipica della città. Gli appartamenti sono carini, ben arredati ed accoglienti, ma nonostante il grattacielo che li ospita sia moderno, il portone e le scale anche qui sono molto spartani, sembra di essere nei casermoni popolari della nostra Italia. La realtà della Russia è questa, il lusso sembra essere un estraneo, mentre la parola d’ordine è “sobrietà”. Ma qui è un po’ tutto diverso, forse perchè è la capitale e quindi abbiamo perso lungo la strada quella povertà e quella ristrettezza di vita di San Pietroburgo.
In giro per la città
Il giorno dopo ci attende una giornata intensa: andremo alla Piazza Rossa e al Cremlino. Ci incamminiamo a piedi lungo la Via Arbat, quella dei turisti, una zona prestigiosa per i numerosi edifici storici che vi si affacciano e che rimangono impressi nelle nostre macchine fotografiche. Giungiamo finalmente in vista del Cremlino, mentre ammiriamo i giardini di Alessandro, lo zar dell’epoca della loro organizzazione. Sono curatissimi e spettacolari con le aiole dai mille colori. Ed ecco la mitica Piazza Rossa… ed anche se per noi non è la prima volta, lo stupore ci coglie di sorpresa: non la ricordavamo così bella! E lì in fondo ecco l’incredibile San Basilio. Dedichiamo tanto tempo alla piazza, perchè lo merita e poi entriamo nella famosa chiesa. I nostri amici sono a bocca aperta per lo stupore! Ed ecco il Cremlino: entriamo e noi rivisitiamo con piacere questo luogo che ancora ricordiamo. Lo Zar Cannone e la Campana Zarina attirano subito i nostri amici. E poi la splendida piazza con le cattedrali dove siamo tutti col naso all’insù per le incredibili cupole a cipolla che attirano la nostra attenzione: sono uniche! La gente è tanta, dobbiamo faticare un po’ per entrare per la visita di queste meraviglie, ma ne vale veramente la pena! Le immagini all’interno, le meravigliose icone, catturano subito la nostra attenzione, perchè è qualcosa di diverso da quello che siamo abituati a vedere nelle nostre chiese. Continuiamo la visita del Cremlino passeggiando lungo i giardini, curatissimi e coloratissimi. Usciamo e ci facciamo avvolgere nuovamente dal traffico e dalla gente, con il cuore arricchito da quest’altra esperienza, nuova per i nostri amici, per noi un ricordo che si è intensificato con l’aggiunta di particolari che ci erano sfuggiti la prima volta. La metro di Mosca è decisamente unica, un capolavoro nel capolavoro delle sue strutture: le stazioni sono dei veri e propri musei. I nostri amici sono a bocca aperta, quasi a non credere quello che appare davanti i loro occhi. Rientriamo nei nostri appartamenti per una breve rifocillata ed eccoci riuniti per il pranzo. Anche qui l’esperienza della spesa è particolare, un qualcosa che comunque ci piace, ci fa sentire più integrati nella vita russa. Il pomeriggio scorre lento, ma questa sera ci aspetta la visita della città in notturna. Ci facciamo prendere anche noi dall’entusiasmo, anche se è una esperienza che abbiamo già vissuto. La notte Mosca assume una veste particolare; i monumenti illuminati sono magici. Giungiamo alla Piazza Rossa: la prima cosa che ci colpisce è sicuramente San Basilio. Di giorno è meravigliosa, ma la notte è un’altra cosa. I nostri amici sono incantati: la piazza è piena di turisti, ma anche di russi. La sera è tiepida, si sta benissimo, verrebbe voglia di non rientrare, ma attendere qui l’alba, per vedere i monumenti farsi avvolgere pian piano dal chiarore delle prime luci, mentre la notte fugge via. Ancora uno sguardo: oltre la chiesa ci colpisce anche l’illuminazione dei magazzini Gum ed il Cremlino, che sembra quasi vivere di luce riflessa. E’ tempo di rientrare, l’indomani si torna a casa. Anche questa volta è stato un viaggio bellissimo, arricchito inoltre dalla presenza dei nostri cari amici: portiamo con noi qualcosa in più, la Russia vera, quella che vivono tutti i giorni gli abitanti, quella oltre il turismo, perfetta, precisa, che le guide fanno vedere. Noi abbiamo scoperto un altro aspetto che completa la nostra idea di questo paese: la Russia è comunque stupenda!