Torino, minorca con tapdi pas a barcellona

Estate 2003. Una collega va a Minorca e al suo ritorno mi mostra le foto: nessun dubbio, il prossimo anno ci voglio andare! Ma non nel solito villaggio, con il solito aereo. Attraverseremo le Alpi e i Pirenei con la nostra macchinina e ci imbarcheremo al porto di Barcellona. Quindi, partenza il 26 luglio 2004, alle ore 7,00 da Torino pronti ad...
Scritto da: taniettab
torino, minorca con tapdi pas a barcellona
Partenza il: 26/07/2004
Ritorno il: 13/08/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Estate 2003. Una collega va a Minorca e al suo ritorno mi mostra le foto: nessun dubbio, il prossimo anno ci voglio andare! Ma non nel solito villaggio, con il solito aereo. Attraverseremo le Alpi e i Pirenei con la nostra macchinina e ci imbarcheremo al porto di Barcellona.

Quindi, partenza il 26 luglio 2004, alle ore 7,00 da Torino pronti ad affrontare il lungo, ma neanche troppo, viaggio fino a Barcellona. Non incontriamo nessun imprevisto. All’andata, molto prudentemente per paura di perdere il traghetto, non avendo mai fatto il Monginevro decidiamo di passare dal Tunnel del Frejus (30 € circa). Certo si taglia un bel po’ di strada, ma costa decisamente troppo! Dopo aver guidato per circa 9 ore, siamo arrivati a Barcellona, ci siamo diretti verso il Porto. Avevamo prenotato con qualche mese d’anticipo i biglietti di andata e ritorno sul traghetto della Trasmediterranea (https://www.Trasmediterranea.Es/): 2 adulti con poltrone + 1 macchina sotto i 4 m circa € 475,00. Non è sicuramente economico. Il traghetto portava un’oretta di ritardo, ma la traversata è stata tranquilla. Le poltrone sono scomodissime, ma il traghetto era praticamente vuoto e ci siamo sistemati sulle comode poltrone della hall. La nave è stile Moby Lines, per chi se ne intende.

Alle 7,30 finalmente siamo sbarcati al Porto di Mahon che con la luce del mattino ci ha subito incantato! Appena sbarcati abbiamo scelto un bar sul molo per fare colazione: il cappuccino fa abbastanza pietà, ma abbiamo mangiato le brioche più grandi che avessimo mai visto. Il paesaggio ci ha subito affascinato; gli amanti delle Sardegna ne saranno entusiasti.

I cartelli stradali sull’isola sono abbastanza chiari. Noi ci siamo diretti subito verso Alaior in cui avevamo prenotato una piazzola nel Camping Son Bou ). Un consiglio per raggiungerlo: arrivati ad Alaior, non uscire subito quando si vede il cartello Son Bou. Arrivare alla fine del paese e sulla sinistra c’è l’indicazione per arrivare al camping attraverso una strada un po’ sconnessa.

Alla reception ci sono due signorine spagnole gentilissime che si fanno capire anche dai turisti meno poliglotti. Ci siamo scelti la piazzola e ci siamo sistemati alla grande. Il campeggio è in cima alla collina di Son Bou e dista dal paese circa 3 km. C’è una bella piscina, prati verdi, bar, servizi igienici curati. Lo consigliamo.

La spiaggia di Son Bou è bella e grande, c’è un comodo e ampio parcheggio gratuito e le docce. Però il paese non è gran ché. Ci sono posti per mangiare, autonoleggi, panetterie, il bar hawaiano (i cocktails fanno pena!) e due palazzoni che rovinano un po’ il paesaggio. Alla sera è abbastanza smorta. Ma vale la pena fare un giro se vi piacciono le belle case. Tutte bianche e curatissime.

Durante la vacanza abbiamo visitato parecchie spiagge ed è questo lo spirito che serve a Minorca: se non ci si porta la macchina, bisogna senz’altro noleggiarla.

E ora le spiagge. Un consiglio generale: non andare nelle calette se il giorno prima o la notte c’è stato brutto tempo: si rischia di trovare la spiaggia rimpicciolita con delle pozze d’acqua stagnante.

Sicuramente la spiaggia più bella è quella di Macarella + Macarelleta. Alla prima si arriva in 2 minuti pagando il parcheggio o in ½ ora se si parcheggia + lontano ma gratis. Noi abbiamo scelto la seconda e non ci siamo pentiti. La 1^ spiaggia é molto bella. Ma la vera perla è Macarelleta a cui si arriva o dall’alto con un percorso scoscesissimo (ci si cala da una rupe con la corda), o a nuoto se si è provetti portatori di pinne. Noi abbiamo optato per la prima ipotesi. Tanto c’è sempre qualcuno pronto a darti una mano. Avvicinandosi alla caletta la si comincia a vedere dall’alto, e si capisce perché vale la pena fare tanta fatica. Uno spettacolo! Inoltre è una spiaggia quasi esclusivamente per nudisti e infatti tutta Minorca è molto frequentata da intere famiglie di nudisti e anche da coppie gay. In generale su tutta l’isola regnano il rispetto e la tolleranza, almeno questa è l’idea che ne abbiamo avuto noi. Al secondo posto per noi viene Cala Mitjana, acqua stupenda. Un’altra bella spiaggia è Cala Turqueta, il cui nome dice tutto. Poi consigliamo Cala Pregonda per i colori particolari, Arenal de Son Saura, la spiaggia di Punta Prima. Quasi tutte le spiagge hanno almeno un chioschetto/bar, ma comunque se si acquista una guida di Minorca con le foto e le spiagge, si trovano tutte le informazioni utili. Alcune spiagge hanno delle alghette grige a riva, ma è indice di pulizia dell’acqua.

Per le escursioni, vale sicuramente la pena visitare il bianco villaggio di pescatori di Binibeca Vell, si trovano molti negozi di souvenir. Per la sera le località migliori sono Ciutadella e Mahon (ai lati opposti dell’isola, circa 42 km), con localini per mangiare, anche solo tapas, negozietti caratteristici e molta vita. Noi abbiamo provato la caldereta de langosta (zuppa di aragosta) al Cafè Balear al porto Ciutadella, molto caratteristico, non economico, ma frequentato da gente del posto. Stupisce la fila di gente che aspetta un tavolo mentre gli altri locali sono vuoti. A Mahon la vita è concentrata lungo la banchina, la passeggiata è molto lunga e piacevole e si possono ammirare con invidia gli yacht da nababbi che sono ormeggiati.

Purtroppo il 10/8 abbiamo dovuto lasciare questa isola meravigliosa e ci siamo reimbarcati sulla nave. Viaggiando di giorno siamo stati tutto il tempo in piscina e nell’idromassaggio sul deck principale e le ore sono passate.

Arrivati a Barcellona ci siamo diretti verso l’albergo IBIS dove avevamo prenotato 3 notti con carta di credito dall’Italia qualche mese prima, 60 € la camera e 6 € a testa di colazione a buffet (vale anche come pranzo!!!) Si trova a Cornellà de Llobregat, un po’ fuori dalla città ma 10 minuti a piedi dalla fermata della Metro. In pochissime fermate si arriva dovunque a Barcellona. Mi sembra superfluo descrivere i 3 giorni a Barcellona, sono note a tutti le cose da visitare: Parc Guell, le Ramblas, la Boqueria, la Sagrada Famiglia, Montjuic, Casa Batllò e tutta la via in cui si trova, la Font Magica, Placa de Catalunya, Barceloneta. Consiglio solo i tapas alla Taverna Basca dietro le Ramblas.

Il 13/8 abbiamo fatto rientro in Italia con nostro sommo dispiacere, è stato un bel viaggio e questa volta siamo passati dal Monginevro (che al tramonto è uno spettacolo). Ma nel cuore portiamo queste quasi 3 settimane d’incanto spagnolo.



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