Torino, le regge reali e le Langhe
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Giovedì 9 ottobre 2014
Siamo un gruppo di 34 persone organizzato da Abaco, accompagnati dalla gentile Giuliana. A questo tour operator faccio solo un appunto: raccolgono i clienti da troppe città, per cui si perdono due ore prima di iniziare il vero viaggio. Arrivati in centro di Torino con il bus (chapeau al nostro autista Andrea), andiamo a pranzo al Ristorante la Luna Rossa in un bell’ambiente. Nel pomeriggio incontriamo la nostra Guida locale, la sig.ra Mirella, una grinta che sa il fatto suo e si fa sentire e sa organizzare. Ci accompagna alla visita guidata del cuore storico di Torino partendo da Piazza Castello, con vista su Palazzo Madama, e si entra nella Chiesa di S. Lorenzo chiamata anche Real Chiesa di San Lorenzo. E’ un’opera di Guarino Guarini, restaurata in occasione delle due Ostensioni della Sindone avvenute nel 1998 e nel 2000.
Entriamo poi nel Palazzo Reale, grandiosa costruzione seicentesca residenza dei Re d’Italia. E’ la prima e più importante tra le residenze sabaude in Piemonte, teatro della politica del regno sabaudo per almeno tre secoli. E’ questo il Polo Reale che riunisce in un unico complesso architettonico la Biblioteca Reale, l’Armeria Reale, il Palazzo e i Giardini Reali, la nuova Galleria Sabauda, il Museo archeologico con il Teatro romano e il Palazzo Chiablese. Il collegamento delle strutture museali, lungo quasi tre chilometri, offre uno straordinario percorso di visita fra storia, cultura, arte e paesaggio per rivivere l’intera storia della città, dal primo insediamento romano all’unità d’Italia.
Il TO ci ha fornito la card Torino+Piemonte per poter entrare senza attese nei migliori musei e residenze: comodo.
La guida ci racconta che molte fabbriche che negli anni erano state chiuse ed erano andate in degrado molto spesso sono state riconvertite e gli spazi industriali sono diventati loft, mostre artistiche, università e chiese. E’ stato fatta una bonifica importante e i torinesi sono orgogliosi di queste conversioni che nobilitano la città. Siamo passati anche davanti allo Stadio Alpi, enorme, con un perimetro di sei isolati per lato.
Torino è la grande città dei portici, che si estendono per oltre 16 Km. Da quelli grandi e bellissimi del centro, lastricati in pietra grigia (Via Po) o in marmo (via Roma), per giungere a quelli più modesti, ma funzionali, dei quartieri periferici.
Passeggiata fino alla Mole Antonelliana che è il simbolo di Torino. La Mole, con i suoi 163,35 metri di altezza, sembra sia il più alto edificio in muratura del mondo. Saliamo in ascensore, passando attraverso il Museo dl Cinema: tutta la magia e i segreti del cinema in un allestimento spettacolare e coinvolgente. L’allestimento, progettato dallo scenografo francese François Confino, si propone di rendere il visitatore allo stesso tempo spettatore, attore e regista. Il percorso espositivo, costantemente arricchito e rinnovato, si articola su più livelli disposti in verticale: ha inizio con una sezione dedicata all’Archeologia del Cinema dove teatri d’ombre, scatole ottiche e lanterne magiche consentono di ripercorrere le fasi che hanno condotto alla nascita del cinema. In alto della Mole la vista è un po’ offuscata sulla città. Il tempo è stato grigio quasi tutta la giornata, ma almeno non è piovuto. Si arriva in serata a Nichelino, alle porte di Torino, all’Hotel Parisi, un tre stelle senza molte pretese, ma con camere spaziose e pulite, anche se poco insonorizzate. Cena in hotel senza lode, ma siamo tutti stanchi ed è ora di andare a nanna, ma prima un giro in internet.
Venerdì 10 ottobre 2014
Un pensiero struggente: auguri mamma, avresti compiuto gli anni oggi… Eccoci dunque per la visita guidata alla Reggia di Venaria. Ha il fascino e la magia della reggia seicentesca circondata da magnifici giardini su una superficie di 80.000 mq., estensione che include il parco ed il borgo storico di Venaria, costruiti in modo da formare una sorta di collare dell’Annunziata, simbolo della casa sabauda. Un gioiello architettonico oggi sede di importanti manifestazioni artistiche e culturali. Dopo un lungo restauro, che ha dato vita al cantiere più grande d’Europa, la Reggia di Venaria e i Giardini Reali sono stati riaperti al pubblico nel 2007, dopo 10 anni di lavori. E’ un sito Unesco.
Si pranza nel borgo a La Locanda in una costruzione del ‘700. Si mangia bene in Piemonte… e si beve meglio! I torinesi sottolineano che la città è famosa per i ’32 antipasti caldi’. Sono pochi quelli che potrebbero fare altrettanto. Rientriamo in città perché il pomeriggio è dedicato alla visita guidata del Museo Egizio con una nutrita serie di statue, papiri e corredi tombali. Assieme a quello del Cairo, è il principale museo dedicato agli egizi al Mondo. Nel museo sono presenti circa 30.000 pezzi che coprono il periodo dal paleolitico all’epoca copta in un percorso espositivo di grande suggestione. Il Museo è al centro di un grande progetto di trasformazione e il termine dei lavori è fissato entro il primo semestre del 2015.
Dopo le visite abbiamo avuto un po’ di tempo a disposizione nell’animato centro storico della città, ricco di graziosi negozi e caratteristici caffè. E’ la città ‘one hour city’ perché in un’ora si può raggiungere il mare, la montagna e la Francia. E’ conosciuta come città salotto e sembra fatta per passeggiare con calma per le sue vie e le sue piazze e ammirare nel centro storico i molti e raffinati locali antichi conservati con gran cura, dove sorseggiare il tipico «bicerin». Io e Nives (la mia vicina di poltrona nel bus) ne abbiamo approfittato. Un po’ di corsa abbiamo percorso la Via Po, la Piazza Vittorio Veneto arrivando al fiume Po e ai Murazzi. Un po’ di foto e si rientra all’hotel per la cena. Il traffico è intenso la sera, quando tutti rientrano a casa dal lavoro.
Sabato 11 ottobre 2014
Pioviggina, peccato. Mattina dedicata ad un itinerario splendido: il circuito delle Residenze Reali, un insieme di grande interesse storico, artistico ed ambientale, tanto che è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità Unesco. A pochi chilometri dall’hotel visitiamo, ma solo dall’esterno, perché la residenza non è aperta al pubblico, la Palazzina di Caccia di Stupinigi, straordinario capolavoro barocco dal vasto parco. Un lungo e maestoso viale, fiancheggiato da cascine e scuderie, conduce alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, sormontata dalla statua del “Cervo”, circondata da un parco di oltre 150.000 mq.
Per fortuna successivamente il tempo migliora e visitiamo gli interni del castello di Racconigi, residenza sabauda e dimora signorile immersa in un meraviglioso parco appartenuta ai Savoia-Carignano. Nel parco una natura secolare popolata da aironi, cicogne e altri volatili. E’ in provincia di Cuneo e si presenta oggi come un grande palazzo in mattoni rossi e tetti a pagoda, ma fino alla metà del Seicento mantenne la struttura di antico maniero medievale. A fine settecento in un romanzo il paese di Racconigi viene presentato come “…un des plus beaux pays du monde”. II Settecento fu, infatti, per Racconigi un’epoca di grande splendore, grazie alla ricchezza portata dall’industria serica da un lato e alla cerchia di fedeli attirati dal castello dall’altro.
A pranzo al Rist. da Mosè, lì vicino, in locale con menu di qualità, in ambiente caratteristico.
Proseguimento quindi con le visite della Torino Industriale: panoramica dello stabilimento FIAT di Mirafiori e del Lingotto, la cui architettura esterna è uguale all’origine, sul tetto vive ancora la pista di prova delle vetture e ora sorge la Pinacoteca Agnelli.
Nel pomeriggio salita al colle della basilica di Superga, – c’è il sole ! -in quella che Le Corbusier definì “la posizione più incantevole del mondo”. Ideata e realizzata da Filippo Juvarra nel 1717-1731, è dedicata alla natività di Maria e sede delle tombe reali. Fu eretta, secondo la tradizione, per volontà di Vittorio Amedeo II a compimento di un voto dopo la vittoria del 1706 sui francesi.
Un’altra “Torino” chiuse qui la sua stagione di gloria: la squadra del “Grande Torino Calcio”. – Il 4 maggio 1949, di ritorno da una partita vittoriosa a Lisbona, l’aereo che riportava i calciatori in patria, causa forse principale le avverse condizioni atmosferiche, si schiantò contro la base del muraglione posteriore del complesso della Basilica. Morirono nella sciagura 31 persone: tutta la grande squadra granata (titolari e riserve) i sei accompagnatori e l’equipaggio. Una grande lapide ricorda la tragedia della leggendaria squadra ed è meta di pellegrinaggi di tifosi e turisti.
Rientrati in centro abbiamo ancora un po’ di tempo per girare tra le bancarelle di slow food e conoscere le miasse, una specie di piadina di polenta. Cena tipica in ristorante del centro città, mangiando la gustosa bagna càuda. E’ sabato sera e la città è impazzita: migliaia di giovani in piazza, ai bar, ai giardini, sui murazzi, E’ un happy hour grandioso: te la cavi con 10€ tra aperitivo e molti stuzzichini.
Domenica 12 ottobre 2014
Lasciamo l’hotel e ci dirigiamo fra le colline delle Langhe e Roero, Sono una regione storica del Piemonte situata a cavallo delle province di Cuneo e di Asti, Terra di castelli, di barolo, del tartufo, dei funghi, del cioccolato e delle nocciole: un percorso turistico straordinario. Purtroppo il tempo è nebbioso e anche le foto patiscono questa difficoltà di contrasto di luce. Arriviamo ad Alba, questo grazioso borgo famoso per la Fiera del Tartufo bianco con le sue torri rosse che testimoniano un’Alba medioevale. E’ appena iniziata la 84^ edizione, è festa grande con tanti eventi e la città è vetrina di operosità; ha centinaia di bancarelle che vendono di tutto ed è assalita da migliaia di persone. Abbiamo il tempo di fare gli assaggini di formaggio e salumi, focaccia genovese, grissini, ma dobbiamo andare a pranzo. Prima di pranzo, però, è programmata la degustazione dei celebri vini piemontesi nella cantina Cascina Rossa a Diano d’Alba dei fratelli Veglio, alla sesta generazione, con il suo museo di famiglia. Pranzo poco lontano, al Ristorante Il Faro a Rodello, per finire in bellezza. Manca solo la vista sulle Langhe, ma la nebbia ci nasconde le colline meravigliose con i colori dell’autunno. Il tour operator giustamente dice che il Piemonte è… “Una regione di gusto e paesaggio, di cui le Langhe sono protagoniste indiscusse. Torino con oltre duemila anni di storia e oggi sempre più proiettata nel futuro, Prima Capitale del Regno d’Italia e oggi capitale della spiritualità e dell’Arte, custode di splendide residenze reali.’’
Alla prossima… Paola