Tokyo family

Breve visita a Tokyo e dintorni per far assaporare la cultura giapponese ai bambini
Scritto da: accipicchiolina
tokyo family
Partenza il: 25/04/2018
Ritorno il: 01/05/2018
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
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Complice un’offerta di Alitalia last minute ci ritroviamo in Giappone. È la seconda volta con i bimbi in una grande città dell’est asiatico, vediamo se alla fine sarà meglio Tokyo o Hong Kong.

Arrivati a Narita airport ecco la prima sfida: prelevare e comprare la Suica Card (si pronuncia seica). L’ufficio è aperto dalle 6.30 alle 21.45. Scopriamo che si può pagare solo in contanti e che per i bambini di 6 anni è a metà prezzo. Fino a 5 anni invece è gratis (controllano il passaporto ed è nominativa). Decidiamo di ricaricare 3000 yen a testa X 4 giorni, il resto (se ci sarà un resto, ci verrà rimborsato alla fine). In realtà arrivati a Tokyo scopriamo che il biglietto del Narita express ti copre fino alla stazione di arrivo, quindi volendo la suica si può comprare dopo. Per dormire abbiamo preso un appartamento a Takadanobaba (T-Flat) visto che non abbiamo trovato alberghi con camere comunicanti e volevamo un posto vicino Shinjuku. Solo per arrivare impieghiamo 1.40h (è 1 ora fino a Tokyo station).

Il primo pomeriggio lo dedichiamo al quartiere di Ginza e ai giardini dell’imperatore. Ovviamente i bambini hanno apprezzato più i secondi (e le fontane vicino che con l”imbrunire si illuminano), mentre i grattacieli li hanno interessati poco. Per cena sushimi, i bambini non gradiscono. I km di oggi sono 8.

Il secondo giorno, complice la casa senza tende, siamo in piedi alle 6.30 e alle 8.30 siamo già a Ueno Park. Per far divertire i bambini segnalo la possibilità di affittare un pattino a forma di cigno per 30 minuti a 700 yen (aperto dalle 10 alle 18).

Il pranzo lo facciamo da Sometaro, ma anche qui uno dei gemelli borbotta… vorrebbe la pizza! Comunque buono ed economico (meno di 1000 yen a frittella, la più buona è pesce e carne insieme, ai bimbi è piaciuta la vegetariana con patate e carote). Non accettano carte di credito.

Il pomeriggio siamo in giro per Asakusa, il Senso-ji temple e il Denboi garden aperto temporaneamente X la fioritura dei ciliegi: purtroppo siamo arrivati tardi, tante azalee e peonie, ciliegi zero. Da segnalare che qui ci sono tanti parchi per bambini (anche dietro la coppia di Buddha del Senso-ji). Infine ci dirigiamo a Shinjuku per fare il percorso segnalato dalla guida e mangiare.

Tornando indietro non lo rifarei: troppa gente, i bambini si sono solo infastiditi con tutto quel caos (km percorsi 18).

E qui a Shinjuku è successo quello che non avrei mai creduto possibile in Giappone, patria dell’integrità morale: in un ristorante ci hanno gabbato addebitandoci 2 antipasti che non avevamo richiesto (1000 yen in più, non tanto, ma non mi piace essere presa in giro).

Terzo giorno dedicato al Tempio Meiji- jingu, dove assistiamo anche un matrimonio ed entriamo a pagamento nel giardino dell’imperatrice (inner garden). Questo ultimo molto verde, ma il periodo per vedere gli iris è giugno quindi non ci ha impressionato.

Molto più impressionante takeshida street, 12 milioni di persone sono tutte lì. Ci siamo poi diretti a piedi all’incrocio di Hachikó: strabiliante! Per vedere meglio siamo saliti al primo piano del Tokiu building (alternativa è lo starbucks di fronte ma c’è sempre ressa).

Il pomeriggio siamo a shibuya e torniamo al parco Yoyogi per far scorrazzare i bambini.

Cena da Maisen in zona, lo straconsiglio, solo giapponese per giapponesi (il set di sushi costa 1780 yen con zuppa e noodles inclusi, hanno il pasto bimbi a 900 yen con bevanda inclusa e anche un piatto di simil würstel con patate a 640 yen). Accettano carte di credito.

Devo dire che oggi abbiamo accusato la fatica di ieri. All’attivo solo 13 km.

Quarto giorno gita a Kamakura: volevamo andare a Nikko, ma in rete abbiamo trovato info su Kamakura, molto simile e meglio collegata a Tokyo.

Su Hyperdia abbiamo controllato l’orario dei treni e ci siamo mossi con congruo anticipo pensando al casino della stazione di Shinjuku e al fatto che dovevamo comprare il biglietto (918 yen a tratta, i bimbi la metà ) ed invece è tutto semplicissimo, vai al binario 1 e prendi il treno perché si paga con la suica card all’uscita!

Siamo scesi a Kita Kamakura e abbiamo visto Engaku-ji (per me evitabile), Tokei-ji (bello), jochi-ji (carino), da qui abbiamo preso il sentiero del daibutsu, con le deviazioni a kuzuharaoka- jinjia, zenerai- benten e Sasuke- inari jinja (molto bello sia il percorso nella foresta che i templi). Arrivati al Daibutsu (grande buddha) abbiamo mangiato e ci siamo diretti ad hase-dera (meraviglioso). Ovviamente il trekking si può fare anche al contrario, ma mi è sembrato che dal grande Buddha la salita fosse più ripida.

Poi, tornando verso Kamakura, abbiamo visto il tempio cittadino Tsurugaoka. Qui per chi volesse c’è un parco giochi vicino il laghetto a dx, ma è aperto solo dalle 11.45 alle 15.

Tutti i templi hanno una cifra variabile tra i 200 e i 300 yen, i bimbi sono i 6 anni sono gratis, fino a 13 pagano quasi sempre la metà. Km percorsi 18,9 ed i bambini erano entusiasti.

Sezione cibo bambini: in giro abbiamo trovato i gelati tipo sunday ad un costo variabile tra 150 e 400 yen (a Kamakura mai sotto i 350). Biscotti non se ne trovano, a meno che non capitiate in un grande supermercato (noi trovato a Shinjuku e uno “Peack” all’uscita Toyama della metro Takadanobaba sulla via principale ). Nelle caffetterie Pronto abbiamo invece trovato dei cannoli al cioccolato e abbiamo visto un paio di Mister Donut ( uno proprio davanti il Peack).

A tavola per i bambini portano sempre delle forchettine per farli mangiare, per cui le bacchette non sono state un ostacolo. Per il cibo dei bimbi noi abbiamo un po’ faticato, ma alla fine gli spiedini di pollo ci hanno sempre salvato. Sushimi e Sushi non li hanno convinti.

Spese: per 4 giorni abbiamo speso 7660yen per la metro (di cui 3000 per andare a Kamakura), 12000 per il Narita express, 5000 di souvenir e tra i 3000 e i 5700 a pasto. In molti locali hanno la carta di credito.

Impressioni: non l’ho trovato un posto caro, è un posto dispersivo e a nostre spese abbiamo capito che meglio fare 2 km a piedi che cercare di prendere la metro per fare 2 km.

Consigli: non ci sono cestini in giro, quindi tenete sempre una busta in borsa dove raccogliere l’immondizia che si produce strada facendo (bottigliette, tovaglioli, salviette, carta biscotti) da buttare poi a casa. Fanno una raccolta differenziata con lattine/ bottiglie, materiale ” bruciabile”, altro.

È probabile che alla prima domanda in inglese riceverete una risposta non soddisfacente, pertanto provate ancora: in genere al terzo tentativo riuscirete nell’impresa.

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Hase-Dera a Kamakura



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