Toccata e fuga alle Cinque Terre

Dalla spiaggia di Deiva Marina a una serata romantica a Monterosso... poi uno stupendo pomeriggio a Manarola e Riomaggiore attraverso la Via dell'Amore
Scritto da: moniasvario
toccata e fuga alle cinque terre
Partenza il: 28/07/2012
Ritorno il: 29/07/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Sabato 28 luglio alle ore 5 partiamo alla volta della Liguria per un meritato weekend al mare. Percorriamo in tutta tranquillità la A7 in direzione Genova senza alcun problema di traffico e caldo. Il nostro programma di massima è di fermarci al mare il sabato mattina, giungere al campeggio in zona Cinque Terre il pomeriggio per poi visitare questi paesi patrimonio dell’Unesco. Durante il viaggio sbirciamo sul web le foto di alcune spiagge della riviera di Levante e optiamo per Deiva Marina dove si trova una lunga spiaggia di ciottoli sottili. Dall’uscita autostradale la discesa al paese è abbastanza tortuosa e giunti nel centro abbiamo difficoltà nel trovare un posteggio non a pagamento; la presenza delle bancarelle del mercato non ci aiuta di certo nell’impresa! Decidiamo quindi di uscire dall’abitato e di posteggiare a circa 1 km lungo il lato della strada accanto a un centro sportivo, ci cambiamo velocemente in auto e alle 9 siamo già pronti e attrezzatissimi per la playa! Facciamo una tappa a una focacceria e all’edicola prima di giungere sul litorale. Notiamo subito come la spiaggia sia quasi interamente occupata da sdraio e lettini in affitto, ma noi non ‘scendiamo a compromessi’ quindi decidiamo di camminare verso ovest dove vediamo una spiaggia libera al fondo. Essendo mattina presto riusciamo a trovare un bel posticino circondato da rocce grazie alle quali riusciamo a ‘delimitare la proprietà’! Il mare è trasparente e il sole comincia a scottare intorno alle 10.30/11. Un bel bagno e poi a mezzogiorno Federico non resiste più al sole e se ne va a fare una pesseggiata per il paese.

Dopo circa un’ora lo raggiungo e compriamo della frutta e un trancio di pizza per pranzo. Una breve passeggiata per le viuzze del centro poi intorno alle 2 ci dirigiamo alla macchina per andare a Levanto, percorrendo l’autostrada Genova-La Spezia. Oltrepassata Levanto aguzziamo la vista alla ricerca del Camping San Michele a cui avevamo telefonato qualche giorno prima informandoci sulla disponibilità di una piazzola per tenda piccola; ci era stato detto che non ci sarebbero stati problemi in quanto il camping è ampio e con molte piazzole disponibili. Lo troviamo abbastanza facilmente in località Busco grazie alla buona segnaletica lungo la strada. Ci fermiamo alla reception e dopo aver sbrigato velocemente la procedura di check in giriamo nel campeggio alla ricerca di una piazzola, preferibilmente all’ombra! Sopra la casetta della reception c’è un boschetto dal cui pendio sono stati ricavati dei terrazzamenti; ci piazziamo sotto un albero gigante a ridosso della strada che non ci pare molto trafficata quindi optiamo per questo posto che non è nemmeno molto distante dalla toilette e docce. Una volta montata la tenda decidiamo inizialmente di scendere alla spiaggia di Levanto però poi cambiamo idea: ce la dormiamo un po’ fino allle 17, doccia e siamo poi pronti per andare verso le Cinque Terre per la serata. Dei 5 paesi (Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore), Monterosso è il più vicino e, pare, il più grande per cui optiamo per dirigerci là. Si percorre una strada agevole in salita e una volta giunti quasi alla sommità del monte si presenta un bivio: a destra si scende a Monterosso porto mentre a sinistra a Monterosso centro. Prendiamo la strada di sinistra e cominciamo a preoccuparci nel vedere la quantità di auto posteggiate a lato strada già a notevole distanza dal centro. Ci diamo una risposta plausibile: può darsi siano i turisti ancora presenti nelle golette/spiaggette sottostanti a cui si accede spesso tramite scalette ripide e strette. Scendiamo in auto fino all’ingresso del paese dove non si può più procedere e potremmo posteggiare nel park a pagamento ma è al completo, così come il secondo piano a livello strada. Nulla da fare, torniamo indietro e troviamo un posto libero lungo la carreggiata a circa 1 km dal paese. Il costo orario è di 1,50 €/ora e… consiglio: portate sempre monetine in auto perchè in Liguria vi sono quasi esclusivamente posteggi a pagamento in modalità self! Stampiamo il ticket valido fino alle 23 circa e scendiamo a piedi. Il paese è diviso in due parti (centro e porto) collegate da un tunnel all’interno del quale la sera si esibiscono artisti di strada (sabato sera c’era una brava flautista). Prima di oltrepassare il tunnel ci fermiamo al Ristorante Belvedere per prenotare un tavolo per le 20.30 dato che abbiamo visto buone raccomandazioni sul sito ‘Trip Advisor’. Durante questo weekend è in corso la rassegna ‘Vinvagando 2012’ con la possibilità di degustare vini della zona presso degli stands delocalizzati nel centro del paese, inoltre nella piazzetta del porto sono state allestite delle tavolate imbandite a cui sono seduti una cinquantina di sommeliers intenti ad assistere ad una conferenza.

Riprendiamo la nostra passeggiata sul lungo mare oltre il tunnel, ci facciamo una birretta come aperitivo mentre ascoltiamo un gruppo formato da 3 ragazzi che suonano tromba, chitarra e contrabbasso creando un’atmosfera davvero magica a lato spiaggia. Alle 20.30 torniamo al ristorante e ordiniamo alici marinate, insalata di mare e 2 fritti misti. Le dosi e la bontà sono nella norma a mio parere, nulla di trascendentale a parte la famosa ‘Anfora’ che vediamo servita su altri tavoli. Trattasi di una zuppa di pesce con tanto di aragosta, polpo e altri molluschi che viene portata in tavola dentro un’anfora e rovesciata in una pirofila da cui gli ospiti attingono. Costa 48 euro ed è per un minimo di 2 persone ma la cameriera afferma che si possono tranquillamente saziare 3 persone. Credo che questa sia la specialità nonchè la particolarità del ristorante perchè per il resto mi è parso di vedere piatti normalissimi. In serata dopo una passeggiata romantica e un buon gelato torniamo al camping intorno alla mezzanotte. Vi è possibilità di accedere all’interno solo fino alle 23 per non disturbare la quiete, quindi lasciamo l’auto all’esterno in un posteggio riservato a tal proposito. A nanna.

DOMENICA 29 LUGLIO 2012

La sveglia nel campeggio suona presto, infatti non so bene da che ora i nostri vicini olandesi fanno un casino pazzesco nello smontare la tenda (che sembra un tendone da circo, è grandissima!). Riescono a caricare 3 bambini e non so quanta roba in un’auto che non è nemmeno sw, però notiamo come i poveri bambini siano incastrati l’un l’altro e appiccicati al finestrino… ma come fanno a tornare a casa in quel modo? Ahahah! Sistemiamo pure noi le nostre cose e sgonfiamo il mitico materassino per poi scendere al bar a fare colazione e pagare il conto. In tutto spendiamo 29 €: 8 € a testa più 10 € per l’auto e 3 € per il posto tenda; il Camping San Michele è a una stella ma ha tutto quel che serve allo scopo del campeggio, quindi siamo soddisfatti della scelta! Unica nota negativa: sarebbero utili alcune panchine nelle toilettes/docce. Comunque… giusto il tempo di caricare tutto in auto, siamo fuori dal campeggio intorno alle 10. Ci dirigiamo verso le Cinque Terre come ieri sera, con l’intenzione però di saltare Monterosso, Vernazza e Corniglia; pensiamo di raggiungere Manarola in auto e poi fare la famosa ‘Via dell’amore’ che porta a Riomaggiore. La strada sopra Vernazza e Corniglia è molto dissestata a causa dell’alluvione dell’ottobre 2011: vi sono ammassi di ruderi ai lati delle strade, vie a senso unico, guardrail di emergenza, parti di strada cedevoli… abbiamo persino visto un motorino sfasciato in mezzo ad una scarpata. Che tristezza. Viaggiando lungo al SP38, vorremmo passare sopra Vernazza per proseguire dritti a est, ma giungiamo a un certo punto ove la strada è chiusa, quindi l’unica alternativa resta la discesa a Vernazza e, giunti al posteggio a ridosso del paese, siamo costretti a risalire dal lato opposto sulla ripidissima e stretta SP61, che ci offre degli splendidi panorami dall’alto. Giunti appena sopra Corniglia notiamo un segnale di divieto d’accesso sulla destra, frontalmente c’è un posteggio abbastanza ampio e a sinistra una strada che scende. Non capiamo bene il da farsi, crediamo che il posteggio serva per la gente che vuole (e deve) scendere a piedi al paese arroccato, mentre la via a sinistra è la prosecuzione della SP51 e infatti poco oltre notiamo il cartello verde autostradale che ci fa prendere esattamente quella direzione, confermata pure dal gps. Proseguiamo quindi e si stagliano davanti a noi viste favolose della costa ligure; curioso è anche notare le piccole monorotaie che partono dalla strada e scendono lungo i pendii; ad esse sono agganciati dei carrellini per caricare le uve.

Giungiamo a ridosso di Manarola e anche qui i pochi posteggi liberi a lato strada sono presi d’assalto. Non ci resta che posteggiare nel park privato, sempre al costo di 1.50 € all’ora. E’ mezzogiorno inoltrato e decidiamo che possiamo fermarci fino alle 17.30 circa perché poi ci aspetta il viaggio di ritorno a casa che si prevede alquanto lento e trafficato. Scendiamo a piedi per circa 1 km e il paese è davvero bello. Prendiamo un pranzo take away e ci sediamo su una specie di torretta a picco sul mare da cui si può osservare Manarola alle spalle e il porticciolo inserito in un’ansa naturale dove la gente fa il bagno e si lancia in mare da un roccione altissimo, sostenuta dagli applausi dei turisti che osservano i tuffi. Intorno alle 14 risaliamo lungo il paese e a destra si incontra il tunnel che porta alla stazione feroviaria nonchè all’inizio della famosissima Via dell’Amore. Mi incuriosisce molto, ma inaspettatamente scopriamo che per percorrerla occorre pagare l’accesso (5 € per persona). Vabbé. Onestamente questa visita mi ha deluso un po’. Anzitutto credevo si trattasse di un sentiero molto più ‘rustico’, invece è proprio una passeggiata pedonale lungo il litorale e non proprio con viste ‘a picco sul mare’ come venivano descritte, infatti il dislivello non è altissimo. Inoltre, la cosa che mi ha veramente fatto un po’ ‘scadere’ questo posto è l’incuria: vi sono un sacco di odiosi graffiti e scritte, i cactus e le piante sono incise con i nomi di coppiette varie e non potevano di certo mancare i fastidiosissimi nonchè inutili lucchetti appesi in ogni dove. Lo so che all’ignoranza di un ammasso di persone non si può far fronte se non arrendersi alla delusione, ma all’ingresso ci è stato detto che il pagamento dei 5 euro è giustificato dal fatto che si accede al Parco Nazionale delle Cinque Terre; peccato però che proprio qui la natura non è per niente rispettata né protetta. Che dispiacere. Vabbé, ci siamo fatti una passeggiata (neanche troppo romantica peraltro per via di queste brutture). Giunti a Riomaggiore visitiamo il porticciolo, poi sotto un caldo pazzesco ci fermiamo un attimo all’ufficio turistico accanto alla stazione dei treni per prendere una piccola mappa delle Cinque Terre. Sarebbe davvero interessante prendersi qualche giorno per percorrere a piedi i sentieri che le uniscono e fermarsi a dormire ogni notte in un paese diverso! D’altronde gli unici mezzi di congiunzione diciamo ‘diretta’ fra i paesi sono: sentieri e treni. La strada percorribile in auto è a centinaia di metri sopra, lungo il pendio delle montagne. Riprendiamo quindi la via dell’amore di rientro a Manarola e decidiamo di ‘spiaggiarci’ sugli scogli frontali al paese. Faccio il bagno in un’acqua trasparente e pulitissima, ma la ragazza che nuota accanto a me viene pizzicata da una medusa quindi decido di uscire. Alle 16.45 sotto un sole veramente caldo decidiamo di approssimarci alla macchina; nel parcheggio cammina la vigilessa controllando i biglietti della sosta nelle auto, proprio come un’aquila che volteggia sulla preda! Notiamo poi come molte macchine posteggiate a bordo strada in divieto di sosta abbiano la multa al parabrezza… occhio! Se ieri siamo scesi lungo la Milano-Genova per il rientro decidiamo di salire da La Spezia verso Parma-Cremona. La vista di La Spezia dall’alto è davvero bella, con le imbarcazioni militari arenate al porto e le navi-cargo in arrivo piene di containers. Il rientro è più agevole rispetto a quanto sperato e nonostante sia il tardo pomeriggio di domenica, riusciamo a rientrare a casa ad un orario ottimo. Favolose Cinque Terre! Arrivederci alla prossima!

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TOCCATA E FUGA DI DUE GIORNI ALLE CINQUE TERRE

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