Toccata e fuga a Torino
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Ho infatti bloccato una camera con Booking.com per poi disdirla una volta deciso di rinunciare al viaggio ma, per problemi di connessione, la cancellazione della prenotazione non è mai avvenuta e due giorni prima di quella che avrebbe dovuto essere la data di partenza mi son vista bloccare l’importo della camera sulla carta di credito.
A questo punto due sole sono le alternative:
− perdere i soldi;
− organizzare il viaggio in un giorno.
Ovviamente piuttosto che regalare i soldi all’hotel ci sarei andata anche a piedi!
Domenica 30/10/2011
Alle 8.30 partiamo da Pavia alla volta di Torino con in borsa la guida “Incontri” della Lonely Planet e gli orari dei musei che vogliamo visitare, scaricati all’ultimo momento da internet insieme alla mappa di Google per raggiungere l’albergo in auto.
Alle 10.30 siamo all’Hotel Urbani (www.hotelurbani.it) in Via Saluzzo, a due passi dalla Stazione Porta Nuova.
Usufruiamo del garage convenzionato a euro 19,00 a notte che si trova poco distante, non è però aperto 24 ore su 24 per cui al momento della prenotazione è il caso di informarsi sugli orari in modo da non avere brutte sorprese di logistica.
Facciamo il check-in e lasciamo momentaneamente i bagagli in reception perché la camera sarà pronta tra una quindicina di minuti e ci portiamo verso il centro per iniziare il nostro tour dei caffè storici.
Beviamo il nostro primo caffè in Via Lagrange ovviamente al… “Caffè Lagrange”: ottimo e consigliato.
Proseguiamo lungo la via fino ad arrivare al Museo Egizio, la fila interminabile ci spaventa anche se non abbiamo in progetto di visitarlo.
Siamo già stati entrambi a Torino, conosciamo la città e buona parte dei musei li abbiamo già visti anche se non insieme.
Cerchiamo sotto i portici di Piazza Carlo Felice il “self-service Brek”, consigliato dalla nostra fedele guida Lonely, controlliamo gli orari di apertura e rientriamo in hotel.
È la terza volta che alloggio qui e mi sono sempre trovata bene per la pulizia impeccabile, la cortesia del personale e la posizione.
Una camera doppia con colazione ci costa euro 90,00, peccato che sia un po’ piccola e con un letto alla francese, cioè da una piazza e mezza, sospettiamo si tratti di una singola rifilataci come doppia.
Direi che è stata l’unica pecca riscontrata, ma per una notte sola e sempre in giro per la città, non ci ha creato disagi.
La nostra prima meta di oggi è il Museo del Risorgimento in Piazza Carignano (www.museorisorgimentotorino.it), c’è una discreta fila e ci dicono che non è possibile acquistare i biglietti ora per entrare successivamente così ci discostiamo leggermente dal nostro programma di base e decidiamo di andare a pranzo per tornare nel primissimo pomeriggio.
Sono solo le 12.00, ma al Brek c’è già gente: due secondi di carne con contorno di patate, due acque minerali e un panino ci costano euro 19,00 in due e il cibo è di qualità, siamo soddisfatti.
Per il caffè andiamo a Piazza Carignano, da “Pepino”, la famosa gelateria dove è nato il gelato pinguino, frequentata da Cavour e dai membri di casa Savoia: ottimo caffè, consigliato.
Siamo ora pronti per la visita al Museo, il biglietto intero costa euro 7,00 mentre il ridotto, se se ne ha diritto, euro 5,00.
Sono le 13.00 e non troviamo fila, abbiamo fatto bene ad adottare il cambio di programma.
Il Museo del Risorgimento è stato riaperto nel marzo del 2011 dopo cinque anni di lavori, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
La scelta dei colori delle pareti delle sale è stata effettuata in base ai temi trattati, su schermi di grandi dimensioni sono proiettati filmati realizzati con immagini provenienti dalle più importanti collezioni europee e ai tavoli interattivi si posso approfondire ulteriormente i temi sviluppati dai filmati stessi.
Sono ovviamente presenti quadri, statue, divise, armi e armature del periodo.
La nostra visita dura tre ore, necessarie per fare tutto con comodo, del resto è la meta principale del nostro viaggio.
Ci portiamo al Museo del Cinema ma la fila è di circa due ore, rinunciamo e ci avviamo a Piazza Castello.
A Palazzo Reale (www.piemonte.beniculturali.it) è tutto più semplice, in cinque minuti siamo alla biglietteria, il ticket intero costa euro 6,50 mentre il ridotto costa euro 3,25.
È aperto solo il primo piano mentre i giardini sono chiusi per restauro.
La visita è relativamente breve, all’uscita ci fermiamo per scattare qualche foto al palazzo, alla piazza e a Palazzo Madama.
Alle 18.00 siamo di nuovo sotto la Mole Antonelliana e questa volta in un quarto d’ora accediamo al Museo del Cinema (www.museonazionaledelcinema.it), costo intero del biglietto euro 7,00, ma con la tessera Feltrinelli abbiamo diritto all’ingresso ridotto a euro 5,00.
Il Museo è allestito all’interno della Mole Antonelliana, al centro l’ascensore di cristallo porta i visitatori alla cupola (il biglietto è a parte oppure si può scegliere il cumulativo Museo + Mole). Il Museo si sviluppa su più piani. Al primo piano si trova il percorso “L’Archeologia del Cinema” che ripercorre la storia del cinema partendo dagli albori. Al piano superiore “L’Aula del Tempio” è il cuore del museo, è circondata da cappelle con scenografie che illustrano alcuni grandi generi del cinema.
Seduti sulle chaises longues, si può inoltre assistere alla proiezione di tre film su schermi giganti.
Da qui si accede infine alla rampa elicoidale che si “srotola” a salire verso la cupola, lungo il percorso sono esposti manifesti che ripercorrono la storia del cinema e in ultimo sono stati ricreati alcuni ambienti famigliari tipici delle varie epoche.
Dall’alto si ha una visione spettacolare e mozzafiato dell’Aula del Tempio.
Le foto sono ovviamente permesse!
Alle 19.35 siamo davanti a “Sfashion Cafè” (www.foodandcompany.com) all’angolo di Piazza Carlo Alberto e di fronte a Palazzo Carignano.
Ero già stata qui nelle due precedenti visite alla città in compagnia di amici del posto, anche la nostra guida Lonely raccomanda il locale quindi non abbiamo dubbi sulla scelta per la nostra cena.
Nonostante sia presto il locale è quasi pieno, è aperto 7 giorni su 7 e non accetta prenotazioni, la cucina è napoletana così come le pizze.
Occupiamo uno degli ultimi tre tavoli liberi, per euro 23,00 totali ordiniamo due pizze farcite, due caffè e una bottiglia d’acqua minerale della riserva Piero Chiambretti… il locale infatti fa parte della catena di ristoranti creati dal famoso comico torinese.
All’interno si trovano varie salette distribuite su due piani, noi sediamo al secondo piano, nella saletta delle caricature, poco più in là c’è una minisaletta con un unico tavolo affacciata sulla Galleria Subalpina e infine l’ampia sala principale.
Al piano terra oltre all’ingresso e al bar una piccola sala con pochi tavoli si affaccia anch’essa sulla Galleria.
I prezzi delle pizze sono modici, la qualità è ottima e l’ambiente davvero particolare: consigliatissimo.
Una passeggiata lungo Via Po sino a Piazza Vittorio Veneto è doverosa visto anche il clima decisamente favorevole e sempre a piedi per Piazza Castello, Piazza San Carlo, Via Roma e Piazza Carlo Felice rientriamo in hotel.
Lunedì 31/10/2011
La colazione è discreta e a buffet, per quanto riguarda la caffetteria è meglio rivolgersi al personale di sala ed evitare le imbevibili brodaglie della macchinetta.
Lasciati i bagagli al deposito dell’hotel ci dirigiamo in centro per visitare il Duomo e i resti della Porta Palatina.
A pochi passi da qui inizia Via Garibaldi, la via dello shopping che ci porta sino a Piazza Statuto, strada facendo ci fermiamo al “Lavazza Espression” dove ci servono il caffè nelle tazzine del 150° anniversario dell’Unità d’Italia!
Pur essendo un semplice bar il caffè è buono e lo consiglio come locale, magari anche per una tappa seduti a tavolino, visto che negli antichi caffè storici il prezzo è proibitivo.
Alle 12.10 siamo di nuovo al Brek per il pranzo, oggi è un giorno lavorativo e fatichiamo a trovare un tavolo, in compenso il menù è molto più vario.
Optiamo per un tris di primi, due acque minerali e un panino a euro 18,00 totali.
Per l’ultimo caffè andiamo da “Baratti&Milano” sotto i portici di Piazza Castello: ottimo e consigliato.
Percorriamo la Galleria Subalpina e sbuchiamo in Piazza Carlo Alberto di fianco a Sfashion Cafè dove troviamo una discreta fila di persone in attesa che si liberi un tavolo per pranzo!
Siamo ora in hotel per recuperare i bagagli, chiediamo informazioni sulla strada da seguire e ritirata l’auto prendiamo la direzione della Venaria Reale.
Percorriamo Corso Vittorio Emanuele II, Corso Francia e prendiamo la tangenziale direzione Milano, l’uscita che ci è stata indicata è Savonera, ma non è segnata sui cartelli ed arriviamo sino a Caselle… poco male: usciamo, rientriamo, paghiamo due volte euro 1,60 e finalmente troviamo la giusta uscita.
Va specificato che le uscite possibili sono due ed entrambe portano l’indicazione Venaria Reale.
Il parcheggio è una lunga strada che costeggia i giardini, è a pagamento con parchimetro, il massimo della scomodità visto che bisogna poi misurare il tempo, sarebbe stata decisamente migliore la soluzione con presenza del parcheggiatore.
Entriamo dall’ingresso secondario dei giardini, il costo del biglietto intero è di euro 12,00 ma con la tessera Ikea abbiamo diritto al biglietto ridotto di euro 8,00.
Percorrendo per intero i giardini si arriva al Palazzo Reale.
Siamo appena in tempo per l’ultima visita guidata di oggi, il costo è di euro 6,00 e la nostra guida è la bravissima Barbara, una volontaria che ci accompagna per due ore e mezza con spiegazioni, racconti e curiosità… una delle tante: perché la Venaria Reale si chiama così?
A darle questo nome fu il duca Carlo Emanuele II perché riteneva che questa fosse una zona in cui si sarebbe potuto praticare la caccia secondo lo stile dei re.
La visita termina alle 17.30 circa, abbiamo appena il tempo di percorrere una piccola parte del borgo e bere un caffè da “Antica Reggia” buono e consigliato, per non rischiare una multa, abbiamo infatti pagato il parcheggio sino alle 17.39 non pensando di intrattenerci per così tanto tempo.
La Venaria Reale, i cui lavori di restauro sono costati ben 200 milioni di euro (!) merita senza dubbio una visita e ancor meglio se guidata, noi siamo rimasti entusiasti delle due ore e mezza che sono volate senza accorgercene.
Sono ormai le 18.00 e ci avviamo verso casa, incanalandoci nel traffico dei giorni lavorativi.
Bilancio della toccata e fuga a Torino? Sicuramente positivo.