Un viaggio sul trenino rosso del Bernina: da Tirano a St. Moritz

TRENINO ROSSO DEL BERNINA E DINTORNI
Scritto da: BarbaraCera
un viaggio sul trenino rosso del bernina: da tirano a st. moritz
Partenza il: 24/09/2021
Ritorno il: 26/09/2021
Viaggiatori: 2
Spesa: Fino a €250 €

Per il compleanno di mio marito, partiamo all’avventura sul trenino rosso del Bernina, definito da molti (non a caso) il treno più bello del mondo. Ci ero stata con delle amiche nel 2018, con i paesaggi innevati. Adesso è fine settembre e le condizioni meteorologiche – particolarmente favorevoli – ci fanno godere appieno dei colori di inizio autunno. Anche mio marito si è innamorato di questo viaggio in treno che è un viaggio fiabesco: abbiamo intenzione di ritornare ancora, per completare tutti i cicli stagionali a disposizione!

Giorno 1 – arrivo a Tirano

Partiamo venerdì sera 24 settembre per raggiungere Tirano dove – attraverso booking – abbiamo prenotato due notti presso un bed & breakfast che consigliamo per posizione, rapporto qualità/prezzo e cordialità dei gestori. Stefania e Gabriele sono attentissimi alle esigenze della loro clientela e sono persone disponibili e cordiali. È il B&B Stephany di via Porta Milanese 16. Ci viene assegnata la camera familiare, spaziosissima, adatta per quattro persone. Davanti alla casa – il cui primo piano è adibito a b&b, mentre al secondo ci abitano i gestori – c’è posto per due auto, ma noi preferiamo lasciare il nostro mezzo presso il parcheggio pubblico delle vicinanze, perché la struttura si trova in pieno centro storico, dove le strade hanno misure ridottissime.

Quella prima sera, su consiglio dei gestori, ceniamo ottimamente a 50 metri dal nostro alloggio: è la Cantina Contadi Gasparotti , gestita da Anna e dai suoi figlioli. La famiglia ha un’attività di produzione vinicola e presso il loro locale propongono cucina tipica, in abbinamento ai loro stessi vini.

Assolutamente da provare!

Giorno 2 – trenino rosso del Bernina e St. Moritz

Per adattarsi in pieno alle normative di contenimento della pandemia, il b&b si è attrezzato affinché gli ospiti possano consumare la loro colazione (inclusa) all’interno delle stanze. Il sabato mattina, poco prima delle 7:00, la signora Stefania passa a trovarci per lasciarci affettato e pane fresco, per cui aggiungiamo un paio di panini al pranzo al sacco preparato a Brescia il giorno prima.

Avevamo prenotato i biglietti tempo prima, ma si possono tranquillamente far emettere direttamente in stazione alla partenza. Non c’è la possibilità di prenotare i posti a sedere, ma difficilmente si viaggia in piedi. I biglietti prenotati vengono consegnati all’Hotel Bernina (di fronte alla stazione) la sera prima e possono essere ritirati a partire dalle ore 07:00. Noi eravamo passati direttamente venerdì sera, perché la Reception chiude alle 22:00. Sabato mattina ci rechiamo a piedi alla stazione, che dista circa 300 metri dal b&b. Riusciamo a prendere il treno delle 07:43 (attenzione che le Ferrovie Retiche hanno la loro specifica stazione, accanto a quella italiana).

È una giornata di sole assolutamente splendido e godiamo due ore e mezza di panorami mozzafiato. Io li avevo già visti imbiancati e devo dire che i colori dell’autunno sono ancor più favolosi del candore della neve. Il percorso del trenino rosso del Bernina è di particolare interesse anche dal punto di vista ingegneristico ed architettonico, perché comprende tunnel, gallerie coperte, viadotti, ponti e tratti a pendenza elevata a coprire ampi dislivelli. Il treno percorre soltanto poco meno di tre chilometri in territorio italiano fino alla stazione di Campocologno, mentre il restante percorso è in territorio svizzero. Per tale motivo, prima dell’entrata in vigore in Svizzera degli Accordi di Schengen, chi partiva da Tirano doveva espletare le formalità doganali all’imbarco. È splendida anche l’emozione che si prova ad attraversare in treno le strade di alcuni paesi (fra cui anche Tirano), costeggiando case ed automobili!

Poco dopo la partenza, c’è il punto che io preferisco, a Brusio: il viadotto di forma elicoidale, di 70 metri di raggio ed interamente visibile per tutto il suo sviluppo, permette di guadagnare (in uno spazio molto ristretto con una forte pendenza costante) la trentina di metri di quota necessari per raggiungere la stazione.

Raggiunta poi la stazione di Miralago, la linea ferroviaria costeggia il lago di Poschiavo offrendo una spettacolare vista panoramica sul lago e sulla valle, che in questo punto si apre completamente.

Dalla stazione di Alp Grüm, invece, posta sul fianco di un alpeggio scosceso, si può ammirare il panorama di tutta la val Poschiavo e i ghiacciai che si trovano di fronte alla stazione stessa.

Superati i 2253 metri del Passo Bernina, il trenino poi scende verso St. Moritz, la perla dell’Engadina.

Le due ore e trenta del viaggio necessario a percorrere la distanza fra Tirano e St. Moritz (poco meno di 60 km) corrono veloci. Abbiamo deciso di non scendere a fermate intermedie, ma di recarci direttamente a St. Moritz, in quanto mio marito non la conosce. Complice il meteo assolutamente perfetto di questa cittadina dove piove raramente, ci godiamo una lunga passeggiata. La nostra prima tappa è il Museo Segantini, stupendo, dove ammiriamo molte opere che già conosciamo da una mostra monografica a Palazzo Reale di Milano, qualche anno fa. Proseguiamo con una passeggiata sul lago e consumiamo il nostro pranzo al sacco su una panchina panoramica. Proseguiamo poi verso il centro e la sua strabiliante torre pendente, per terminare il giro a CHESA FUTURA, opera abitativa avveniristica di Norman Foster (che mio marito paragona ad un’arachide). Prima di lasciare St. Moritz, ci fermiamo ad acquistare ottimo cioccolato presso la famosa cioccolateria LÄDERACH, gioia per il palato, ma anche per tutti gli altri sensi! È tardo pomeriggio quando riprendiamo il trenino per rientrare. La meraviglia è intatta, anche perché abbiamo la possibilità di ammirare dettagli che all’andata ci erano sfuggiti.

Alle 19:00 siamo a Tirano e ci fermiamo a cena alla Trattoria Gagin di Piazza Cavour: anche qui, di fronte alla splendida piazza, gustiamo la tipica cucina valtellinese, sempre ricca e ben curata.

Dopo un lungo sonno ristoratore, domenica mattina lasciamo il b&b e visitiamo la splendida Tirano.

Giorno 3 – Tirano

Iniziamo dal suo centro storico, dove siamo alloggiati: è un susseguirsi di viuzze e palazzi medievali, che sembrano aver fermato il tempo. Notevoli a nostro avviso soprattutto Piazza Parravicini e la medievale Torre Torelli. Stamattina il cielo è plumbeo e purtroppo ci becchiamo un furioso – quanto fortunatamente breve – acquazzone. Decidiamo quindi di recarci in auto all’ultima tappa del nostro weekend fuori porta: il Santuario della Madonna, dall’altra parte del centro, il monumento religioso più importante della Valtellina. Lungo la via centrale di Tirano – che termina alla basilica – è in corso una mostra di artigianato, ma purtroppo il pubblico scarseggia, visto il maltempo. La basilica – splendida e superba all’esterno, riccamente barocca all’interno – è la chiesa più fotografata della Valtellina, anche perché il trenino rosso del Bernina la costeggia. Siamo dall’altra parte del centro di Tirano, ma pochi passi ci separano da un paesaggio bucolico di colline e di sentieri.

Visitata la basilica e dopo una breve passeggiata nella natura lì vicino, ci fermiamo a pranzo alla Trattoria La Botte, in Piazza della Basilica: per la terza ed ahimè ultima volta, abbiamo il piacere di gustare la tipica cucina valtellinese, ottimamente proposta e presentata!

Alle 15:00 ripartiamo.

Bye-bye trenino, bye-bye Tirano: torneremo!



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