Tibet e Nepal in libertà
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09/08/2012
Partenza da Milano linate via Londra destinazione New Dheli con Air India (780€). Arrivo puntuale dove attendo l’aereo diretto a katmandu.
10/08/2012
Arrivo verso le 1615 all’aeroporto dove mi attende da pagare 25$ (21€) per il visto nepalese. Appena fuori dall’aeroporto c’e’ un chiosco dove si puo’ prenotare un albergo per la notte a katmandu. Io alloggio al “the shanker hotel”, in zona centrale (100$ doppia), e per mangiare in serata vado in un ottimo locale di fronte ad una grande stupa dove con 350 mangio divinamente al Caffe du Temple.
11/08/2012
Ho prenotato presso un agenzia locale un volo che mi porterà in Tibet (410$) e pertanto alle 09:00 mi trovo nuovamente in aeroporto per arrivare a Lhasa. Una curiosità e’ che bisogna chiedere i posti alla sinistra dell’aereo per riuscire a vedere l’Everest o almeno, se ci sono nuvole, la punta. Dopo svariati e meticolosi controlli da parte delle autorità cinesi esco dall’aeroporto verso le 1630 e prendo un pulmino (500yang) che mi porta alla città di TseDang Dove da domani inizia il mio vero viaggio del Tibet. Ho cenato in hotel con la modica cifra di 60 jang (9€). Il cambio consiste in circa 7 jang per 1 euro.
12/08/2012
Stamattina mi dirigo verso il fiume sacro Bramaputra dove ieri avevo visto la possibilità di attraversarlo per poter cosi’ andare a visitare il monastero Samye cosi’ presi la barca e dopo circa un ora di navigazione (45yang) raggiunsi l’altra sponda del fiume con un pulmino andai a visitare il monastero, veramente molto bello e con ben 4 piani interamente ricoperti di rappresentazioni pittoriche e scultoree molto ben conservato, attorno ad esso si possono ammirare 4 stupa di 4 colori diversi. All’uscita pranzai in un ristorantino e feci nuovamente il viaggio a ritroso dato che al pomeriggio andai a visitare il palazzo di Jumbumlangang, il palazzo di per se non dice molto all’interno ma esternamente ha veramente un grande impatto emotivo e visivo dettato dal contesto nel quale e’ inserito, circondato di montagne e pieno di bandiere con le preghiere bene auguranti. In serata andai a cenare al Tashi Restaurant per la modica cifra di 65yang mangiando sia prodotti locali che europei.
13/08/2012
Sveglia e trasferimento a Lhasa costeggiando il fiume Bramaputra: arrivo verso le 12:00. Mi dirigo direttamente all’hotel prescelto il Dhood Gu hotel (500jang doppia) in pieno centro storico della vecchia città, molto bello e tipico con anche internet gratuito e ottima cucina. Mi dirigo poi a visitare il palazzo di Norbulingka con le sue splendide stanze ed il bellissimo giardino fiorito. Nel tardo pomeriggio gironzolo un po’ per il centro osservando la gente che prega con varie prostrazioni fronte il tempio di Jokhang e guardando pure le numerose bancarelle ricche di souvenirs di ogni genere.
13/08/2012
La mattina la dedico alla visita del Potala palace, monumento di inestimabile bellezza inserito pure nei siti dell’Unesco residenza di vari Dalai lama: all’interno bellissime stanze con svariati significati. Dopo un pranzo nel mc Donald del luogo (45yang) mi dirigo al monastero Sera dove ho potuto assistere al dibattito creato dai monaci per il loro insegnamento e conoscenza. Visitando il monastero si può vedere, sotto il porticato all’entrata alla sinistra, una bellissima rappresentazione del percorso di vita tra il bene e il male. Per raggiungere i luoghi da visitare bisogna prendere un taxi o farsi portare da un portantino in bici, gli acquisti possono essere notevoli anche se per comperare oggetti di buona qualità bisogna pagarli abbastanza, un esempio sono i mandala che una di buona fattura costa attorno i 140€, altrimenti nelle bancarelle si possono trovare svariati oggetti a prezzi bassissimi anche se bisogna parecchio contrattare, il cibo e’ di buona qualità ovunque anche se l’unico vero problema consiste nel spiegarsi in quello che si vuole mangiare dato che la maggior parte della popolazione parla esclusivamente cinese. Alla sera ho cenato in hotel a buffet molto buono per jang 50. Da fare una passeggiata fino a vedere il Potala illuminato in notturna.
14/08/2012
Visita alla città di Lhasa, tanto per ambientarmi gironzolo nel mercato di Barkhor e attorno le strade che circondano il Potala palace.
15/08/2012
Oggi giornata tranquilla. Parto verso le 0930 e mi dirigo in direzione monastero di Drepung, eretto in mezzo alle montagne in posizione molto suggestiva e dove anni fa ospitava fino a 10.000 monaci. Ora, invece, sono circa 500. Per poter immaginare l’ampiezza di tale costruzione, all’esterno della costruzione ci sono alcune grotte naturali dove alcune monache si ritirano per tre anni tre mesi e tre giorni a pregare. E’ un luogo molto sentito dai credenti data la quantità di fedeli che ne fanno visita e, all’interno, oltre alla statue e iconografie che si ripetono, ci sono pure le teche contenenti i resti di due Buddha molto importanti. Inoltre, si può vedere l’enorme cucina che serviva per le pietanze di 10.000 monaci. Ottimo luogo per fare delle belle foto. Nel pomeriggio andai a visitare il tempio di Jokhang, nel pieno centro di Lhasa. Molto caotico e ripetitivo: unica soddisfazione, la splendida vista dalla terrazza del tempio. Il resto del pomeriggio lo trascorsi girando per negozi e banchetti vari, la sera andai a vedere uno spettacolo di danze di tradizione locale dove con 180 jang ho anche cenato.
16/08/2012
La giornata di oggi e’ interamente dedicata alla visita del Ganden monastery, situato a ben 4250 mt. Prima di visitarlo faccio una bella passeggiata attorno al monastero stesso e mi godo uno spettacolo di montagne e vallate spettacolari. Entro al monastero e lo visito interamente, avendo pure la fortuna di assistere alla preghiera di tutti i monaci all’interno della struttura principale. Unico neo di tutto ciò e’ il continuo chiedere soldi (20jang) da parte dei monaci per poter fotografare. Comunque, il monastero e il panorama appagano molto considerando il viaggi fatto da Lhasa, pieno di tornanti e rami longo il tragitto. Alla sera ho cenato al Lhasa Namaste restaurant. Ottima carne al prezzo di 50jang.
17/08/2012
Oggi lunga giornata dedicata a raggiungere la città di Gyantse per un totale di circa 7 ore di auto percorrendo un paesaggio stupendo con ben tre passi tutti sopre i 5000 metri. Dopo circa tre ore si raggiunge il passo Yanizhog Yumog, dove c’è un bellissimo lago. Quindi, pranzo in cima al passo per poi proseguire raggiungendo dapprima il passo Kambala con la splendida vista di due bellissimi ghiacciai e poi dopo un’altra ora si raggiunge il passo Simbala (anche qui c’è un bel lago, ma è artificiale). Verso le 17 raggiungo l’albergo prescelto, l’hotel Gyangtse. Faccio un piccolo giro per la città che non ha nulla da offrire e vado a cenare al Gyantse Kichen di fronte al mio hotel. Ho mangiato dell’ottima carne di yak (ho speso 70 jang).
18/08/2012
La mattina visito il tempio di Kumbum, dove si trova una stupa enorme di ben 5 piani e 108 stanze dove in ognuna si può vedere una rappresentazione differente tra buddha, protettori, figure mistiche, ecc… In ogni stanza ci sarebbe da rimanerci parecchio tempo da quante iconografie e statue ci sono che rappresentano un po’ tutta la storia e gli avvenimenti del buddismo e delle figure che meglio lo contornano. La visita dura circa un paio d’ore. Finita la visita presi un pulmino e mi diressi verso la citta’ di Karnataka dove la raggiunsi dopo circa due ore e mi diressi subito a mangiare dato che per il pomeriggio avevo programmato la visita al monastero di TaShi LhunPo. Arrivai giusto in tempo per assistere alla preghiera dei monaci cadenzata da un grande tamburo che aumentava la toccante preghiera, anche se per me le parole restano incomprensibili l’atmosfera che si vive in questi templi e’ indescrivibile. Il complesso monumentale e’ molto grande e ci vogliono almeno due ore abbondanti per visitarlo tutto, unica pecca e’ l’eccessiva richiesta continua di soldi da parte dei monaci per permetterti di fare foto. Alla fine della visita e’ possibile fare un giro attorno la montagna come rito di preghiera. Alla fine mi diressi al mio hotel ( Zhaxiquta hotel), un albergo nuovissimo di ben 4 stelle, ma dal prezzo molto contenuto. La città e’ molto carina e anche i prezzi dei souvenir sono molto contenuti.
19/08/2012
Oggi partenza verso le 08:00. Vado subito a visitare il monastero di Sakya e, oltre le solite stanze contenenti le varie rappresentazioni, trovo un monaco che suonando una conchiglia benedetta mi dice che se l’ascolto e prego assieme a lui ricevo una benedizione che mi dovrebbe esonerare dall’inferno. Non lo so, ma per non sbagliare io accetto i suoi consigli. Visito, poi sempre all’interno del monastero un’importantissima raccolta di testi sacri originali racchiusi in una stanza molto buia, ma immensa con volumi che pesano fino a 300 kg. Ma che sin d’ora nessuno li ha mai spostati, sono tutti libri tradotti dal sanscrito al tibetano centinaia o migliaia di anni fa. Finita la visita dopo circa due ore mi accingo a percorrere la strada che mi porterà al campo base dell’Everest. Dopo aver passato il Jununcla pass e il Kiazzola pass raggiungo finalmente dopo 6 ore la cittadina di Shegar dove partono le spedizioni per l’Everest. Al passo Kiazzola si può fare una bella camminata di circa trenta minuti dove si ammira tutta la catena dell’Himalaia in tutta la sua maestosità.
20/08/2012
Oggi lunghissima giornata dedicata al trasferimento dal Tibet al Nepal. Sveglia verso le 06:00 e dopo ben 5 ore raggiungo la frontiera dopo numerosi ed estenuanti controlli ed percorrendo una strada molto panoramica ma assai tortuosa e a volte franata causa piogge torrenziali e pertanto a rischio transito. A circa meta’ percorso raggiungo il passo Lalung La di ben 5100 mt. e il passo Shung La (5200mt.) Ma una tormenta di neve mi impedisce di gustarmi a pieno il panorama… ma e’ stato molto emozionante vedere la neve ad agosto.
Mangio per l’ultima volta in Tibet poco prima di attraversare la frontiera, anche per spendere i miei ultimi jang. Verso le 13:00 arrivo al posto di controllo dove devo salutare il mio autista, dato che lui non può assolutamente oltrepassare il confine, e mi avvio al check point nepalese. Il tutto risulta molto veloce e senza intoppi. Mi avvio a piedi per oltrepassare il ponte dell’amicizia che unisce i due stati. Al di la del ponte trovo un minivan che mi porta a Bhaktapur (45 €). Per arrivarci devo coprire una distanza di circa 100 km, ma l’amara sorpresa e’ che per percorrere tale distanza si impiega circa 5 ore di tornanti e sorpassi assurdi a filo dirupo costeggiando un fiume torrenziale e talvolta guadando dentro i vari affluenti. Arrivai distrutto verso le 1830 e riuscii a malapena a fare un breve giro per la città vecchia, ma subito dopo mangiai all’hotel e andai subito a coricarmi all’hotel prescelto: il Vajra guest house. in pieno centro storico al costo di ben 20$ la singola. Feci subito il cambio dei soldi 1€ = 107.60 rupie nepalesi.
21/08/2012
Questa mattina visita della città storica di Bhaktapur. Di forte origine induista la città, patrimonio dell’umanita’, si presenta piena di templi, pagode e raffigurazioni inerenti alla religione induista. La pavimentazione, le case e i monumenti sono costruiti con mattoni rossi. La città venne , negli anni, completamente restaurata con aiuti internazionali, dato che a causa di un forte terremoto venne quasi completamente rasa al suolo. Interessanti sono le numerose sculture dedicate alle varie divinità e atti di vita quotidiana. I negozi come gli ambulanti hanno cose interessanti a poco prezzo. Dopo circa trenta minuti arrivo alla città di katmandu, dove , dopo aver depositato le valige al hotel the Shanker. Visito il quartiere di Patan (entrata 500 rupie): assomiglia molto a Bhaktapur, pertanto molto carino come quartiere. Ho comperato in un negozio specializzato una bellissima campana tibetana al costo di 80€; mi hanno spiegato che quelle originali sono composte da 7 metalli diversi e hanno una forma particolare da permettere un suono armonioso e particolare usato poi anche nella medicina. Alla fine della giornata cenai in hotel e subito dopo a letto.
22/08/2012
Oggi giornata dedicata alla visita di alcuni luoghi della citta’ di Katmandu. Inizio con Jalabinayak, un luogo molto venerato dove il sabato fanno sempre le offerte di animali agli dei, e dove si possono trovare santoni che benedicono offerte di vario genere. Questo luogo per i credenti e’ molto importante, ma turisticamente e per bellezza lascia molto a desiderare, così come la grotta di Saibaba, distante pochi km. Continuo la visita con la città vecchia di Katmandu (1000 rupie), molto simile a Patan anche se, a mio parere, meno bella. La piazza principale è riempita da centinaia di bancarelle con oggetti di ogni genere (ricordarsi sempre di trattare il prezzo di almeno 70% e comunque la qualità e’ assai discutibile). Ci si può perdere incamminadosi verso le numerose stradine che circondano il centro, si può percorrere anche la strada dove ci sono i “fricchettoni” ossia i figli o i seguaci dei famosi figli dei fiori degli anni 60. A circa 30 minuti (traffico permettendo) mi sono recato al tempio delle scimmie, molto interessante e bello con centinaia di scimmie che accerchiano il tempio e le sue statue e/o campane varie, una grande stupa dorata sovrasta il tempio la quale si presta moltissimo a foto interessanti. Alla fine della visita mi recai in hotel per prepararmi per la cena di stasera.
23/08/2012
Al mattino andai a visitare il Pascio Pate’, luogo sacro per gli induisti quasi come la Mecca per i mussulmani. Nel perimetro interno del tempio non e’ possibile accedervi se non si e’ induista, ma è possibile solo vederlo dall’esterno. La cosa più suggestiva? Vicino la sponda del fiume, dove si celebrano le cremazioni dei defunti. Ho seguito le varie fasi, dal bagno e benedizione del defunto con le acque benedette del fiume, fino a quando il corpo viene steso in una pila di legnami e paglia pronta per essere incendiata per far si che il corpo venga totalmente bruciato e le ceneri sparse nel fiume sacro. Molto toccante anche a causa dell’odore acre di carne bruciata che si disperse in tutta la zona. In questo luogo e’ possibile incontrare svariati santoni veri o spesso figuranti o personaggi molto caratteristici e buffi che per qualche soldo si mettono in posa per foto curiose. Con 120 rupie (1,30€) raggiunsi lo stupa che visitai il primo giorno per fare delle belle foto e vedere alcuni negozi carini, infine andai a mangiare al Caffe du temple che con 600 rupie si mangia divinamente. Il pomeriggio lo dedico allo shopping e al relax. Entro in un piccolo monastero dove vengo accolto da un santone che in inglese mi fa una predica sulla pace del mondo e i vari peccati che l’uomo commette, concludendo poi con una preghiera cantata, il tutto abbastanza carino. Poi con un taxi 200 rupie raggiungo il mio hotel e vado poco dopo a farmi un bel massaggio ajurvedico con soli 1350 rupie (13€). In serata vado nel quartiere Tamel dove mi concedo un’ottima pizza e una gelato da Fire and Ice con soli 1050 rupie. Quindi, giro un po’ nel quartiere, ma data l’ora tarda tutti i negozi hanno gia’ chiuso e pertanto con un taxi ritorno in hotel.
24/08/2012
Giornata interamente dedicata allo shopping e a rivedere i monumenti che mi avevano interessato. Visitato pure il museo del palazzo reale nel centro di Katmandu (niente di speciale, molto triste e povero di oggetti conservati). Per concludere il viaggio, in serata, faccio due passi per l’animatissima Tamel, piena di pub, ristoranti, e locali aperti sino a tardi.
25-26/08/2012
Preparo la valigia che a fatica riesco a chiudere e alle 13:00 mi dirigo con un taxi (250 rupie) verso l’aeroporto dal quale parte l’aereo che, facendo uno scalo a New Dheli e a Francoforte, mi porta fino a Venezia.
Consigli e curiosità
Agosto non sarebbe il periodo più indicato per la visita, soprattutto se una priorità assoluta e’ quella di vedere o passeggiare sul Everest o altre montagne. Il tempo al più delle volte e’ perturbato (io ho trovato la neve), ma per visitare le località il periodo va benissimo. In Tibet è bene portarsi tshirt a maniche corte e al massimo un maglione di cotone per la sera e ricordarsi la crema da sole. Utile, inoltre, un pile pesante e una giacca tipo kway se andate sulla catena dell’himalaya, le temperature sono alte e fa caldo, tenete conto che siamo al sole a 3500/5000 mt.
Il cibo e’ ottimo, la carne di yak e’ tenerissima e le verdure sono freschissime e le cucinano al vapore molto bene. I Momo sono ravioli un po’ grandicelli ripieni, anche con verdura o carne di yak. I noodles, invece, sono spaghetti molto sottili, e bolliti con carne o verdure sono buoni.
Per l’uso dei nostri apparecchi elettrici sia in Tibet che in Nepal non servono adattatori perché la prese e l’amperaggio sono uguali all’Italia.
I monaci sono, secondo me, molto devoti al dio denaro, vogliono soldi per farsi fotografare, per fotografare ogni stanza del monastero, insomma hanno capito il business e ne approfittano.
In Tibet è posisbile connettersi a intirnet ovunque… anche se con alcune restrizioni tipo google e facebook, ma per leggere la posta o parlare con skype va molto bene e c’è una linea pulita e veloce ovunque. Per telefonare in Italia si possono utilizzare i telefoni pubblici a tariffe irrisorie.
Lungo i tragitti in auto preferite i bagni naturali lungo le strade dato che quelli costruiti in muratura sono decenni che non vedono l’acqua per la pulizia e pertanto immaginate gli odori.
Per spostarvi affidatevi ai tassisti o ai pulmann turistici perché avventurarvi voi alla guida di un mezzo sarebbe da folli.
Malattie dovute all’altitudine io per fortuna non ne ho avuto: l’aria fino a 5800 mt non mi e’ sembrata rarefatta come pensavo… forse un leggero mal di testa… che comunque passa con una semplice pastiglia che usiamo abitualmente. Ma ciò e’ molto personale ma non ho sentito quella mancanza di ossigeno che mi aspettavo. In Nepal, invece, la temperatura cambia notevolmente: da caldo secco e piacevole a caldo umido e soffocante. Ogni giorno precipita una piccola quantità di pioggia (1/h max), pertanto portatevi un ombrello oppure un kway, io avevo sempre scarpe in goratex sia in Tibet che in Nepal.
Considerato che la pulizia lungo le strade non e’ di certo una loro priorità e considerando che le magliette di cotone costano attorno ai due euro, non portatevi peso inutile dal’Italia. Inoltre, moltissimo abbigliamento tecnico da montagna viene venduto a prezzi ridicoli (20/30€ con la stampa di marca note).
Il viaggio è stato meraviglioso: i luoghi, i profumi e la gente locale trasmettono sensazioni indescrivibili. Se avete bisogno di consigli o aiuti non esitate a contattarmi: andromeda1969@virgilio.it davide