The Wranglers, fuga tra i sentieri del Colorado

Una settimana tra i cowboys in Colorado
Scritto da: faber.c
the wranglers, fuga tra i sentieri del colorado
Partenza il: 19/05/2012
Ritorno il: 27/05/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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Dopo il viaggio coast to coast del 2008 l’America mi è rimasta nel cuore, troppo forte il desiderio di tornare. Nel frattempo quel viaggio aveva lasciato altri segni, come l’amore per i cavalli e così dopo un anno di dedizione e di studio con questi splendidi animali, ho deciso di partire per quello che doveva essere… e che è stato, il mio personale regalo per i miei 40 anni!

Ho contattato vari ranch, prima nel Wyoming, poi in Colorado e alla fine ho trovato questo simpatico cowboy, di nome Dan, che mi ha accolto come un amico, mi ha fatto innamorare del posto e in pochissimi giorni ero suo ospite, prenotato con 3 mesi di anticipo!

A me si è aggiunta poi mia moglie, anche lei appassionata di cavalli e come me praticante della monta western, così è iniziata la nostra avventura nel west.

SABATO 19 MAGGIO 2012

Sveglia alle 6.00, un’ora dopo partenza per l’aeroporto di Fiumicino. La nostra prima volta al T5, ci lascia perplessi: poliziotti in assetto da guerra, addetti al check-in e alla sicurezza molto scrupolosi, poi però, ci ritroviamo ai gates con tutti gli altri passeggeri e qui nasce la nostra perplessità!

L’imbarco e il decollo del volo US Airways per Charlotte, NC sono veloci e puntuali, il volo sull’A330 è comodo e l’intrattenimento è vario e abbondante, il personale di bordo molto gentile.

Nelle 10 ore di volo abbiamo potuto vedere diversi film, anche di ultima uscita, abbiamo mangiato e bevuto in abbondanza e riposato bene.

Arrivati a destinazione, per lo scalo, abbiamo fatto diverse file, sia per l’immigrazione, che per la security, infatti era previsto il ritiro del bagaglio e il reimbarco per Denver.

Le 2 ore e mezza di scalo rimanenti passano tra una cena a base di pizza e insalata e qualche negozietto.

Alle 20.15, come da piano di volo, si decolla, sempre con US Airways, ma con un aereo sicuramente meno bello e comodo del precedente.

Ne approfittiamo per schiacciare un pisolino e così 4 ore dopo, ci svegliamo nella terra dei cowboys, in Colorado. Impieghiamo 45 minuti per recuperare il bagaglio e uscire dal terminal, poi una navetta ci porta in albergo, il Ramada Inn ($ 60,00), molto vicino all’aeroporto.

Rapida doccia e poi inauguriamo il letto king size, che ci ospita per tutta la notte, senza nemmeno un minuto di insonnia!

DOMENICA 20 MAGGIO 2012

Oggi è il grande giorno, ci svegliamo alle 7, riposati e freschi. La colazione dell’albergo è abbondante e varia, mangiamo uova, bacon e salsicce.

La mattinata la trascorriamo a fare una lunga passeggiata sul vialone dell’albergo, da dove in lontananza si vedeva la città di Denver e le Rocky Mountains ancora innevate.

Purtroppo la zona è prettamente alberghiera, pertanto non c’era nulla da vedere o visitare, così alle 11.30 siamo andati a pranzo in un localino molto carino, due coche e due insalate ($ 35,00), poi di corsa in albergo per non mancare all’appuntamento con il wrangler del ranch, con il quale avevamo appuntamento alle 12.30.

Arriva con quasi un’ora di ritardo, così partiamo alle 13.20, percorriamo le strade americane, che fanno tornare in mente il viaggio del 2008, quando la strada era il principale protagonista, immagini già viste, un brivido mi attraversa la schiena, ma stiamo andando a fare qualcosa di ugualmente grandioso e così dopo la sosta ad un Wall Mart per far mangiare qualcosa al wrangler e ad un’ospite che viaggiava con noi, ci infiliamo in una strada secondaria, ai piedi delle Montagne Rocciose, che ci porterà al ranch, per un totale di 2 ore di viaggio.

La strada ora è meravigliosa, attraversa pascoli puntinati di bestiame, boschi di conifere e tanti ranch con cavalli liberi e felici.

Alle 16.00 arriviamo finalmente al Sundance Trail Guest Ranch ($ 1.610,00), l’accoglienza è calorosa, tutti si affrettano a salutarci e a presentarsi e si meravigliano nel sapere che abbiamo fatto 20 ore di viaggio per arrivare lì. E’ la prima settimana di apertura al pubblico, siamo solo 7 persone, ma questo è un bene, per tante ragioni.

Ci assegnano una camera bellissima, tutta in legno con un grande camino che ci dicono possiamo utilizzare. Il tempo di sistemare i vestiti, cambiarci ed eccoci pronti: jeans, stivali e cappellone, siamo finalmente operativi.

La prima cosa che facciamo è un giro del ranch, conosciamo i primi cavalli, ce ne sono tantissimi, la maggior parte Quarter, ma anche un paio di Paint e di Appaloosa. L’attrazione è il Mustang nero, meraviglioso, col suo collo tatuato!

Vicino alla selleria i wranglers stanno strigliando un cavallo che faticava a cambiare pelo, l’inverno è finito da 20gg e i cavalli iniziano solo ora a disfarsi del manto invernale, diamo una mano, anche per far sapere loro che siamo li per lavorare, non per fare i vacanzieri.

Tornati al portico, conosciamo Greg e la sua famiglia, la moglie Tricia e i figli piccoli Hunter e Colten, vengono da Clinton in Ohio. Insieme tentiamo il gioco del TomaHawk, il lancio dell’ascia sul palo di legno… non va benissimo, ma miglioreremo!

Mentre facciamo 4 chiacchiere sul portico, riempiamo un modulo, dove dichiariamo le nostre attitudini equestri, siamo sorpresi quando il capo wrangler si stupisce del fatto che nell’ultimo anno abbiamo montato molto, pensavamo che la gente che frequenta questi posti fosse tutta esperta, invece eravamo i più pratici!

Alle 18 suona la campana della cena, iniziano le danze e nel migliore dei modi: bisteccona alla griglia!

Dopo cena, piccolo briefing su cosa si può e non si può fare al ranch, le attività esterne e il tempo che ci aspetta, poi passeggiata su una collina per ammirare il tramonto sulle Rockies…meraviglioso e suggestivo!

Tornati al ranch ci offrono il dessert e alle 21:00 siamo già tutti a dormire!

Apro una piccola parentesi per descrivere il ranch, immerso nel verde della Roosevelt National Forest, è circondato da boschi, praterie e roccia granitica. Il posto è totalmente selvaggio, no TV, no telefoni, solo la natura incontaminata! La struttura non è molto grande ed è molto essenziale, in totale stile western. Gli esterni sono poco curati, palizzate rimesse in piedi alla meglio e recinti grezzi. I cavalli sono tutti posizionati in un enorme recinto, sono dei veri e propri trattori che non si fermano di fronte a nessuna difficoltà. Dan ed Ellen, i proprietari, curano tutto con grande discrezione e i ragazzi che ci lavorano sono molto seguiti ed inquadrati. La cosa che sorprende è che nessuna porta ha la chiave!

LUNEDì 21 MAGGIO 2012

Sveglia alle 7, anche se io lo ero ufficialmente dalle 3. Colazione all’americana: uova strapazzate, pancetta e pancake con sciroppo d’acero.

Subito dopo ne approfittiamo per fare un giro e salutare i cavalli, incredibile l’odore e i suoni che si percepiscono… addirittura surreale sentire le mucche muggire in lontananza, come nei film western!

Alle 9 piccolo briefing per chi di cavalli sa poco, partecipiamo tutti ed è divertente.

Alle 10 finalmente il contatto con i nostri amati amici, ci assegnano i cavalli che terremo per tutta la settimana. A Simona è andata una bellissima Paint dal nome Whisper, a me assegnano un Quarter di nome Guss, l’aspetto è quello del cavallo rozzo, ma il carattere e le capacità sono quelle del cavallo forte, robusto e generoso.

Il primo trekking è stato soft, un’ora in tutto per fare un giro largo della proprietà, al rientro abbiamo lasciato i cavalli sellati e abbiamo consumato un pranzo a buffet, sul retro del ranch… classici sandwich americani e patatine.

Dopo pranzo un’oretta di relax e poi via per il secondo trekking della giornata, 2 ore tra i boschi e le rocce, fino ad una collina ai piedi della quale abbiamo legato i cavalli e siamo saliti a piedi per ammirare il paesaggio mozzafiato del vecchio west! Che emozione vedere questi panorami, il silenzio rotto solo dal vento, che ti accarezza il viso e che ti porta a conoscere l’odore dei pini e poi tornare e vedere i cavalli legati agli alberi, che ci aspettavano, felici di ripartire. Sembra un film, ma è la realtà! Al ritorno abbiamo scelto un sentiero che passava tra alberi abbattuti e rovi, i cavalli si sono destreggiati molto bene, lasciando capire ai cavalieri che potevano fidarsi di loro. Justin, il capo wrangler, ci tiene in forte considerazione, per via del fatto che abbiamo già una buona esperienza, così tornati al ranch, ci diamo da fare per aiutare anche gli altri a togliere sella e finimenti e spazzolare i cavalli.

Prima di rientrare al ranch, c’è anche il tempo per provare la guida del trattore.

Dopo la doccia, siamo scesi a cena, ormai abbiamo confidenza con tutti ed è come stare con degli amici. La serata trascorre danzando, con i tipici balli western: “line dance” e “square dance”, ci divertiamo molto!

Prima di andare a letto, stanchi morti, ci fermiamo un attimo ad ammirare il cielo stellato che quassù a 2.350 metri di altitudine, lontano dalle città e dall’inquinamento è più bello che mai!

MARTEDì 22 MAGGIO 2012

Sveglia alle 7, anche oggi ero sveglio dalle 4, piano piano ce la farò!

Dopo la solita abbondante colazione all’americana, ci siamo incamminati su un sentiero che porta in cima ad una collina, dove affiorano delle rocce e proprio loro erano il nostro obiettivo. Indossate le imbragature, ci siamo cimentati in un divertentissimo “Rock Climbing”.

Tornati a valle (si fa per dire, siamo a 2.350 mt slm), abbiamo rimesso i vestiti da cowboys e abbiamo pranzato. Dopo pranzo abbiamo sellato i cavalli e siamo partiti per un giro di 2 ore, che ci ha portati in cima ad un monte da dove si potevano ammirare le Rockies ancora innevate. Il ritorno ci ha regalato un piccolo contrattempo dovuto ad un cavallo che ha calciato sulla caviglia di Simona, fortunatamente nulla di rotto, solo un gran bel ficozzo blu!

A cena, complice il vino, hanno tenuto banco le nostre storie di viaggio, con grandi risate e nostro grande compiacimento. Dopo cena Greg, uno degli ospiti del ranch, ci ha proposto un bagno nella Jacuzzi del ranch… acqua calda a 38°C e tante bollicine. Qualche chiacchiera con lui e la moglie Tricia, una mezza idea di andare a vedere il Wyoming insieme e poi loro a nanna con i due bimbi e noi a giocare a biliardo!

Poco prima delle 22:00 eravamo anche noi a letto, come tutte le sere, qui si va a dormire presto.

MERCOLEDì 23 MAGGIO 2012

Oggi ci aspetta una lunga cavalcata, la sveglia sempre alle 7 e la colazione è più abbondante del solito, probabilmente per ovviare al lungo tragitto a cavallo.

Prima di preparare i cavalli conosciamo Frank, un simpatico signore anziano (76 anni) che ci racconta di essere anche lui cowboy e wrangler e che col suo anziano cavallo (Smoke) si unirà a noi per l’intera giornata. Dopo aver pulito e sellato i cavalli, Frank ci regala dell’erba medica in pellet, da utilizzare per premiare i nostri amici a 4 zampe, il tempo è brutto e fa molto freddo, sembra inverno! Prima di partire inizia a piovere così indossiamo gli impermeabili, il peggio deve ancora arrivare. Appena lasciata la proprietà del ranch, ci inoltriamo per dei sentieri che attraversano dapprima praterie sconfinate e poi boschi di alberi fitti, fino ad arrampicarci su delle colline attraverso rocce rese scivolose dalla pioggia, che continua ad accompagnarci senza sosta.

Approfittiamo di un tratto di sentiero tranquillo per abbozzare un paio di partenze al galoppo, peccato sia durato poco.

Arrivati nel punto più alto della montagna la temperatura cala bruscamente fino ad arrivare allo zero e la pioggia si trasforma in una fitta nevicata, sembrava di vivere una magia, noi sui cavalli e la neve che silenziosa ci accompagnava… impossibile non intonare qualche canzone natalizia!

Infreddoliti e stremati, cavalchiamo ancora per un’oretta, fino a raggiungere un campo attrezzato, dove c’erano le poste per legare i cavalli e dei bagni, oltre ad un’area aperta dove ricevere un po’ di tepore dal cielo che finalmente inizia ad aprirsi. Mentre attendiamo che i ragazzi del ranch ci raggiungano con la jeep e il pranzo, faccio due chiacchiere con Frank, gli chiedo consigli su come gestire i cavalli, cosa mangiano, come li gestisce lui. Mi mostra i biscotti che prepara personalmente per loro, mi da la ricetta e addirittura i tempi di cottura, poi mi fa i complimenti per la fibbia della cintura, gli racconto della fiera cavalli di Roma, dove l’ho comprata. Finalmente arriva il pranzo e con esso anche qualche bevanda calda. Ogni tanto andiamo a fare un saluto ai cavalli, diamo loro un po’ di erba medica, tanto per farli sentire al sicuro, non è piacevole stare legati all’aperto, senza poter fuggire, ma loro sanno che possono contare su di noi e si lasciano tranquillizzare, anzi, ne approfittano per riposare. Tornati in sella, la pioggia ci accompagna di nuovo e le rocce si fanno subito scivolose, un’impresa ardua per i cavalli, che con il nostro aiuto riescono sempre a mettere i piedi nel posto giusto, sono veramente eccezionali, non si fermano mai di fronte a nulla.

Tornati al ranch, dopo 2 ore di sentieri tra boschi e rocce, togliamo selle e finimenti e poi, prima di salutarci, Frank si toglie la cintura e mi regala la sua fibbia, che aveva da ben 57 anni. Un gesto meraviglioso che solo loro, con la semplicità che li contraddistingue, possono fare.

Tutto ciò perché gli avevo accennato al fatto che in fiera non avevo trovato una fibbia del Colorado e così avevo ripiegato su quella del Wyoming. Ci salutiamo, lui mi dice di fargli sapere se tornerò, perché vuole consigliarmi dei posti dove cavalcare, io più che tornare resterei, accettando la proposta di Dan, che ci aveva chiesto se volevamo lavorare per lui. Che bello il gesto di Frank, non lo dimenticherò mai e sarà il ricordo più bello della vacanza! E’ per queste cose che amo la gente di queste zone, sono veri, sinceri e genuini!

Dopo la doccia, abbiamo scambiato 4 chiacchiere con Greg e Tricia, i nostri amici dell’Ohio. Dopo cena abbiamo passato la serata davanti al camino ad ascoltare la musica dei cowboys, suonata dal vivo da una simpatica coppia con violino, chitarra ed armonica.

Alle 10, stanchissimi, siamo andati a dormire!

GIOVEDì 24 MAGGIO 2012

Questa mattina ci siamo svegliati con la sveglia, quindi il fuso orario è andato! Peccato che sia ora di riprenderlo!

Dopo la colazione abbiamo atteso le 10, ora dell’appuntamento per andare a Fort Collins, cittadina ai piedi delle Montagne Rocciose, che ci ospitano e che stamani ci hanno regalato uno scenario incredibile: una nevicata con il sole! Le temperature sono molto rigide e anche nei prossimi giorni le previsioni non ci aiutano. Arrivati a Fort Collins abbiamo fatto un giretto, poi dopo un panino, ci siamo trasferiti li vicino per prepararci ad una discesa in rafting. Dopo aver indossato l’equipaggiamento, abbiamo partecipato al briefing di preparazione e li abbiamo capito che non faceva per noi, così prima di salire sul bus, abbiamo chiesto di non partecipare. C’è stato un po’ di trambusto, poi loro sono andati e noi ci siamo rimessi i nostri abiti e ci siamo diretti verso un mega store che vendeva tutto per i cowboys, dalla pala ai vestiti. Credo che nessuno dei due si sia pentito della scelta di non andare a fare rafting, tanto che dopo 2 ore e mezza li dentro, siamo usciti con un bustone pieno di vestiti e 500 dollari di conto! Non male per due che, secondo uno dei ragazzi del rafting, avrebbero passato un noiosissimo pomeriggio seduti nell’ufficio della loro società!

Rientrati al ranch tramite una meravigliosa “scenic drive” che passa tra le praterie e le rocce rosse, abbiamo sistemato gli acquisti e siamo andati a cena. Dopo cena siamo stati con Greg e Tricia a giocare a biliardo e alle 10:30 a letto.

VENERDì 25 MAGGIO 2012

Oggi ultimo giorno da cowboys. La giornata è di quelle uggiose, nebbia e freddo, ma niente pioggia!

Il programma prevede: colazione, pulizia e sellaggio e partenza per l’ennesimo trekking sulle montagne. Ci cimentiamo in qualche passaggio di trotto e arriviamo ad un’altura sulle cui rocce accendiamo il fuoco e ci prepariamo un bel pranzo a base di hot dogs e hamburgers. Ovviamente ci aveva raggiunto il cuoco del ranch con gli altri ragazzi, i quali hanno portato tutto il necessario.

Questa cosa purtroppo non è molto selvaggia, ma l’ambiente non ci permetteva di portare il necessario per allestire un pranzo all’aperto, tramite cavalli o muli. Troppe rocce, troppo ardui i passaggi tra esse, si rischiava di rompere il tutto e poi tirare un cavallo in quelle condizioni è rischioso, così per avere comunque la possibilità di vivere un pranzo nel west, organizzavano la jeep che in 25-20 minuti, faceva lo stesso percorso che noi facevamo in 2-3 ore a cavallo.

Dopo pranzo ci siamo arrampicati a piedi in uno sperone di roccia dal quale abbiamo potuto ammirare un panorama meraviglioso: da una parte le Rockies ancora innevate, dall’altra le pianure del Colorado, dove pascolano mucche e cavalli in un silenzio di libertà assoluta!

Dopo aver rimesso le imboccature e stretto le cinghie ai cavalli, siamo ripartiti di nuovo sui sentieri della foresta, qui ho potuto finalmente riaccennare ad un po’ di galoppo insieme a Justin che col suo Mustang nero mi precedeva.

Anche qui uno stop panoramico e poi alle 16 siamo tornati al ranch e smontato i cavalli, che abbiamo salutato e ringraziato per il gran bel lavoro svolto insieme. Due bravi ragazzi Whisper and Guss, veramente eccezionali.

Dopo la doccia abbiamo iniziato a preparare le valigie e poi siamo scesi a giocare a biliardino con Greg e i figli. Greg mi ha regalato un coltellino per “non dimenticarlo”, così ha detto! Ieri sera la moglie aveva regalato a Simona un moschettone a forma di cavallo, sono molto carini, spero di poterli incontrare di nuovo.

Prima di cena abbiamo fatto due risate con i ragazzi del ranch e con Justin che aveva portato un paio di chaps con il pelo di pecora e che ha voluto farmi indossare per fare delle foto.

Dopo cena: “cowboy poetry”, ognuno di noi ha raccontato una storia sui cowboys e poi abbiamo arrostito mashmellows. Dopo ci siamo salutati, grandi abbracci con tutti, specie con Greg e Tricia, è stata un’avventura emozionante, speriamo di ripeterla presto!

SABATO 26 MAGGIO 2012

Oggi sveglia alle 6, una rapida e ristretta colazione e poi via in aeroporto, dove ci accompagna Dan, il proprietario del ranch. Due ore di auto a parlare di America e Colorado, come vivono, cosa fanno, proprio quello che mi piace dei viaggi, il contatto con la gente del posto!

Arrivati al Denver International Airport abbiamo fatto velocemente il check-in e poi speso gli ultimi dollari rimasti tra gomme alla cannella e caramelle!

Il volo US Ariways di 3 ore e mezza fino a Philadelphia passa in fretta, così come in fretta dobbiamo spostarci tra i due terminal per prendere l’altro volo per Roma che partiva dopo un’ora.

Anche questo volo, sempre con US Airways, trascorre comodo, anche se insonne.

La mattina alle 9.30 siamo a Roma, pronti per riprendere la vita di tutti i giorni, ma con la speranza di poterla un giorno trasformare come quella fatta in questa settimana appena trascorsa.

Se qualcuno volesse dei consigli, dei dettagli o soltanto condividere questa passione per il west e per i cavalli, scrivetemi pure.



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