The puffin is on the table…
Ovvero.. Un Islandese, qualunque cosa si trova davanti, se la magna!! :)
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Ovvero.. Un Islandese, qualunque cosa si trova davanti, se la magna!! 🙂 Ecco il resoconto di questo fantastico viaggio.. ***************** prima di tutto alcune considerazioni generali… VALUTA, CIBO, PAGAMENTI Ragazzi, l’Islanda NON è cara… almeno non lo è adesso, con il cambio 176ikr/1eur… Ci sono cose carissime tipo affittare la macchina o prendere una bottiglia di vino al ristorante, ma in generale mangiare, dormire, fare la spesa non si può dire che sia molto più caro che qui.. Abituati al costo della vita in Italia… noi comunque ci eravamo portati del cibo (classiche buste ‘liofilizzate’ di pasta e risotti…) da cucinare in ostelli o guesthouse, e circa metà delle sere abbiamo mangiato quello.. Per il resto nei ristoranti tipici (tipo risto-pub) prendere un paio di piatti a testa costa circa 30eur in due… oltretutto si mangia proprio bene (fatemelo dire, una rarità fuori dal BelPaese!!!) Colazione inclusa solo poche mattine, le altre latte e muffin (comprati al supermarket) nella cucina comune… oppure cappuccino nelle immancabili stazioni di servizio!! Gli Islandesi usano la carta di credito anche per spese minime.. E quasi tutti i posti, anche i più remoti, hanno il collegamento. Non ti chiedono un documento, ti fanno firmare una volta si e una no.. Sono molto spigliati sotto quel punto di vista, fin troppo! Noi abbiamo cambiato 100 eur in aeroporto per avere comunque dei contanti, e negli ultimi giorni avendo dormito presso un affittacamere, che non si può pretendere abbia la carta di credito, ho prelevato l’equivalente di 85eur. Per il resto solo carta di credito (l’ho usata talmente tanto che la mia banca si è preoccupata e mi ha telefonato! Ah!Ah! ) INTERNET Anche qui sono troppo avanti… c’è la rete wireless praticamente dappertutto.. In molti ostelli e guesthouse la rete è protetta ma c’è un post-it con il codice appeso nell’ingresso.. Mentre in molti locali non è nemmeno protetta, a disposizione degli avventori. Con il mio Nokia N85 non ho speso nemmeno un centesimo di euro per scrivere a casa!! GIORNATA E CLIMA 24 ore di luce a giugno… un po’ da sclerare, ma sempre meglio dell’inverno!!! A Reykjavik verso fine giugno il sole tramonta a mezzanotte ma non fa mai notte del tutto, al nord nemmeno quello. A noi ha fatto l’effetto di sentirci meno stanchi fino alle ore più tarde, anche se poi ci coricavamo e dormivamo come sassi.. Anche con le tende aperte e sole come alle 4 di pomeriggio!! Altra cosa strana lontano dal Mediterraneo.. I negozi e i ristoranti chiudono tardi!! Io pensavo già che alle 17 fosse tutto sprangato.. Invece alle 22 o alle 23 trovi ancora dei supermercati aperti! Meglio che da noi… (anche se al mattino se la prendono comoda e aprono alle 10…) Pensavo sinceramente facesse più freddo. Quello che ti frega è il vento. Quando arriva da nord è gelato e ti trasforma in statue di sale. In certi posti dove siamo stati, al vento penso ci fossero 2 o 3 gradi sotto lo zero.. Mentre invece quando non c’è, ci sono 12-18 gradi, e si sta davvero da dio… per quanto riguarda la meteorologia, come ben saprete si dice “non ti piace il tempo Islandese adesso? Aspetta 5 minuti, peggiorerà!” . Abbiamo avuto solo una giornata senza precipitazioni, e solo un paio complete di pioggia. Per il resto… bah, se decido di cambiare lavoro vado a fare il Colonnello Bernacca in Islanda. Devo solo imparare a dire ‘variabile’ ….. VOLO Ho prenotato già a febbraio un volo della IcelandAir a 400 eur ca. A testa.. Da Malpensa a Keflavik diretto. Non male direi, visto che ho sempre letto di voli più cari oppure a quella tariffa ma con scalo a Londra… AUTO Economicamente è una nota dolente.. Abbiamo speso 700 eur ca. Per due settimane per una C3… per quanto riguarda le strade, a parte ovviamente non poter percorrere le piste, che non ci interessava, per il resto con una macchina ‘normale’ si va dappertutto. La Ring Road è quasi tutta asfaltata, a parte qualche tratto nei fiordi orientali, e anche le altre strade sono asfaltate oppure sterrate, ma un ‘bello’ sterrato.. Anche nei fiordi occidentali. Abbiamo percorso più di 3500km Comunque anche se fossimo stati attrezzati e avessimo voluto raggiungere alcuni dei più famosi posti ‘fuoripista’, tutte le piste per Askja erano ancora chiuse, mentre invece a Landmannalaugar penso si arrivasse. La benzina costa circa 1eur/litro, il gasolio uguale o poco di più. Attenti ai distributori automatici con le istruzioni solo in islandese!!!! PERNOTTAMENTI in totale abbiamo passato un paio di notti in Edda Hotels (uno era una scuola che durante l’estate si trasforma in albergo, l’altro proprio un hotel.. [era tardi e pioveva 🙂 …. ] ), ostelli, guesthouse, farm (alcune sono fattorie solo di nome, altre invece proprio immerse nel verde con pecore e cavalli!!). abbiamo dormito quasi sempre in camera doppia, solo un paio di notti in camerata. A volte con le lenzuola, a volte col sacco a pelo (io consiglio di portarlo); inizialmente avrei voluto portare la tenda, ma con le temperature che abbiamo trovato in certi posti sono contento di non averlo fatto! (anche se qualche impavido l’ho visto, a -2°c, vento fortissimo, pioggia battente….) A volte si dorme, cucina, ci si fa la doccia proprio in casa di chi affitta le camere… per loro è normalissimo, magari siamo solo noi Italiani che ci ‘ageniamo’.. Come diciamo qui in Piemonte…. Sicuramente mettete in conto che entrando in casa ci si leva le scarpe, è una sorta di religione in Islanda… Prenotazioni: andando in Islanda a giugno ho pensato che non ci fosse il caso di prenotare i pernottamenti, né da casa né in loco. Anche se avevo già pensato a dove dormire, giorno per giorno (anche se la mia pianificazione l’abbiamo rispettata pochissimo!) Direi che ci abbiamo azzeccato. Ci è capitato di sentirci dire che erano ‘full’ , ma il più delle volte c’era posto o c’eravamo solo noi a dormire. Avevo prenotato solo la guesthouse a Reykjavik perché dovevo dire a quelli del noleggio auto dove venire a riprendere la macchina… Se dovessi tornarci a luglio o agosto comunque prenoterei di sicuro, ho il sentore ed ho letto che c’è parecchio casino…. GUIDE Se non si ha qualche guida si rischia di non godere appieno del viaggio… anche perché gli Islandesi non sono così prolifici in fatto di cartelli. Non dico il nome di quella più famosa per non fare pubblicità… comunque è una garanzia, anche se l’ultima versione è aggiornata al 2007 (prezzi anacronistici.. Io capisco che in due anni si possano aumentare i prezzi, ma gli Islandesi si sono fatti prendere la mano!! E se un giorno passano all’Euro che fanno?!?) In giro si trovano dappertutto opuscoli gratuiti molto utili tipo la mappa e il libretto delle fattorie, l’elenco degli ostelli, … ***************** Ed ecco il viaggio in dettaglio! GIORNO 1 – 13/06/09 – KEFLAVIK Arrivati alle 19,30 con l’aereo, ritirata l’auto direttamente in aeroporto da un ragazzino che avrà avuto 18 anni appena compiuti, andiamo subito a cercare il nostro primo pernottamento, quasi attaccato all’aeroporto. Piazziamo i sacchi a pelo in camerata, ma ci siamo solo noi (poi arriverà una ragazza, da sola). Poi in macchina andiamo a Keflavik per fare un giro e mangiare qualcosa.. Finiamo al KFC a mangiare del pollo decente e bere una Pepsi incredibilmente insipida! Bellissimo fare le prime foto alle 10 di sera con pieno sole… Volete sapere cosa fanno i ragazzini (è pieno zeppo di 18-20enni o giù di lì…) il sabato sera a Keflavik? Girano su BMW elaborati per il paese, o vedi ragazzine che guidano dei mega-Mercedes (dei genitori o regalo pre-crisi??)… e poi vanno in questa specie di drugstore.. A comprare caramelle!!!! In tutta l’Islanda vedi ragazzi che comprano quelle caramelle gommose, tipo gli orsetti, le uova al tegame, o il gelato con il cioccolato fuso sopra… sembra il paese delle fiabe, altro che ecstasy… GIORNO 2 – 14/06/09 – LAGUNA BLU Tanta gente ci passa prima di ripartire, noi invece abbiamo pensato di visitarla subito.. Prima il relax, poi correre!! Al mattino piove, quindi ci dirigiamo verso alcune località della penisola.. Visitiamo Gardskagi, Hafnir, Hafnaberg, e il famoso Ponte fra due continenti.. Quello simbolico messo tra la placca Americana e quella Eurasiatica… poi il tempo migliora e andiamo alla Laguna Blu. Scopriamo che adesso si pagano quasi 20 eur a testa per l’ingresso. Devo dire che per essere una versione Islandese della Riviera Romagnola, ‘sto posto non è malaccio… è attrezzata, cementificata, ma il fondale è naturale, con la sabbia lavica.. Insomma, proprio carina, assolutamente da ‘visitare’ !! Poi affrontiamo la strada (non eravamo sulla Ring Road ma a sud) per arrivare al lago Laugarvatn, dove pensavamo di pernottare, e facciamo la prima conoscenza delle strade sterrate! Alla fine quel pezzo di sterrata è stato il peggiore di tutti i 3500km… comunque andando piano e schivando sassi e buche si fa. Dormiamo in hotel, per cena un hotdog (che a suo modo è comunque un piatto tipico…) preso in un negozietto lì vicino. GIORNO 3 – 15/06/09 – CIRCOLO D’ORO Visitiamo subito il lago Laugarvatn, niente di così speciale, poi torniamo indietro al parco Thinvgellir. Una escursioncina a piedi, è un posto molto caratteristico, bello da vedere. Ci spostiamo verso la famosa Geysir. Qui foto e piccolo video di rito allo Strokkur, il geyser che emette un getto ogni 6 minuti circa! Poi escursioncina per vedere il campo dall’alto.. Spettacolo! Passiamo poi a Gulfoss… la cascata è davvero imponente, mi bagno come un pulcino… Ci spostiamo verso Vik per il pernottamento, lungo la strada visitiamo ancora le cascate di Seljalandsfoss e di Skogafoss. Mangiamo in un ristorantino, zuppa del giorno e sandwich con patatine e insalata, ottimo menu! GIORNO 4 – 16/06/09 – VIK E SKAFTAFELL Al mattino visitiamo subito la spiaggia nera di Vik. Fa brutto e tira molto vento, ma riusciamo comunque a vedere alcune pulcinelle di mare che volteggiano sui faraglioni sopra di noi! Poi raggiungiamo il Parco Skaftafell. Qui facciamo una lunga escursione raggiungendo Nyrddrihnaukur; non una gran pendenza ma l’anello che abbiamo seguito partendo e tornando al campeggio era molto lungo… gran visuale del ghiacciaio e della baia con gli iceberg! Lungo la strada per Jokulsarlon, ci fermiamo in una ‘fattoria’ , dove cucino mezzo chilo di pennette portate in valigia, con tanto di sugo in tetrapak, alla faccia degli Islandesi! eh eh… GIORNO 5 – 17/06/09 – JOKULSARLON La famosa Laguna con gli iceberg che si staccano dal ghiacciaio.. Davvero una delle cose più belle e impressionanti viste durante tutto il viaggio… decidiamo di non fare l’escursione sul mezzo anfibio, ma camminiamo lungo la spiaggia ghiaiosa arrivando fino al ghiacciaio… con molta calma, un sacco di foto… mangio il mio pezzo di iceberg galleggiante come da rito… che bello vedere le foche che nuotano in mezzo al ghiaccio, ne abbiamo viste moltissime! È una giornata stupenda, c’è il sole e niente vento, ci saranno 18 gradi, ad un certo punto ci mettiamo anche a prendere il sole, sdraiati vicino alla riva, e mi addormento anche!!! Al ritorno seguiamo il consiglio di precedenti relazioni e prendiamo la zuppa di pesce al bar… buonissima!! Alla sera arriviamo a Hofn; dormiremo all’ostello. Facciamo due passi, niente di particolare. GIORNO 6 – 18/06/09 – FIORDI ORIENTALI Giornata di trasferimento, espressione che per qs. Zona ho letto molte volte… passiamo i Fiordi Orientali in macchina.. Belli, ma visto che sto scrivendo dopo aver visto quelli Occidentali, non stupendi… passiamo diversi paesini di cui non ricordo il nome, facciamo un bel po’ di foto, anche ai cavalli e alle pecore e agnellini, che saranno una costante per tutto il viaggio (in Islanda vendono una maglietta che parla di una fantomatica Killer Sheep… però ho letto e ho constatato di persona che è più diffusa la Pecora Suicida… buoni riflessi e piede sul freno!!!) Un paese di cui ho appuntato il nome perché mi è piaciuto molto è Faskrudsfjordur. Qui hanno una sorta di ‘gemellaggio’ con la Francia, perché in passato c’erano molti marinai francesi, ed erano trattati con molto calore dai locali. C’è ancora un piccolo cimitero con le loro tombe, ed altri monumenti tra cui una piccola nave sulla strada principale. In serata arriviamo a Seydisfjordur, la famosa ‘cittadina bohemienne’ citato dalla guida… ma che avrà di particolare ‘sto posto?!? Vabbè, che poi potrei scriverlo nelle considerazioni generali, ma lo sanno tutti che in Islanda non si viene a vedere monumenti o paesi ma tanta natura…. Mangiamo e pernottiamo all’ostello, in camerata. Sia questo posto, che la maggior parte degli altri che abbiamo visto, molto pulito. GIORNO 7 – 19/06/09 – MYVATN E oggi ci si sposta verso il famoso lago. Lungo la strada c’è Krafla, il campo lavico con pozze di fango fumanti (mi fa venire in mente Sid nell’Era Glaciale!!). Anche qui un sacco di foto e video, solo che becchiamo una giornata freddissima, con vento pauroso, e per deciderci a visitare i posti dobbiamo quasi auto-carropontarci fuori dalla C3… comunque impressionante. Tanto per la cronaca, queste sono le zone più fredde che abbiamo attraversato durante il viaggio. Ecco, è così che mi immaginavo l’Islanda… ma anche se mi fossi sbagliato andava bene uguale…. Arriviamo poi al lago. Troviamo una guesthouse non citata sulla guida per passare la notte, e dopo esserci assicurati la nostra doppia, facciamo un giro con la macchina lungo l’anello di asfalto di 36km che circonda il Myvatn. C’è da dire che anche se lo chiamano ‘Lago dei Moscerini’ , questo significa il nome, non ne abbiamo assolutamente trovati (e ci credo ben, col freddo che faceva stavano secchi!!) Facciamo anche qui una piccola escursione per visitare gli pseudo-crateri (fantastico ‘sto termine) formatisi in mezzo al lago, quando le bolle createsi dalla lava hanno incontrato l’acqua e sono esplose. Sono collinette bellissime, con una sacco di verde, e c’è tutto un giro con passerelle per visitarle. Ceniamo fuori, ogni tanto facevamo gli sboroni, nel ristorante di uno degli hotel. Anche qui prezzi nella norma, un paio di piatti a testa e una birra, 30eur in tutto. GIORNO 8 – 20/06/09 – HUSAVIK – AKUREYRI La più famosa località d’Islanda per praticare il whale-watching!! Visto che il primo giro disponibile è circa 3h dopo, prenotiamo e per ingannare il tempo facciamo una escursione intorno al lago lì vicino, il Botnsvatn, dopo esserci informati presso l’ufficio turistico sul percorso ed aver preso una cartina. Al ritorno camminiamo ben veloce, perché stavamo per tardare!! Il whale-watching è da fare. E’ impensabile tornare in patria senza aver fatto il giro sul peschereccio ed aver visto gli spruzzi e la schiena/coda di questi giganteschi mammiferi. Consideriamo che è piaciuto molto anche a me, che pur non avendo mai patito la nave in vita mia, ho vomitato l’anima!!! Però ho visto comunque molto e fatto delle buone foto, e vai!! Lato economico: costa circa 48eur a testa, ci sono due compagnie, e i prezzi sono più o meno allineati. Un ottimo esempio di cartello, eh eh! Dopo essermi rifocillato al supermercato (ci voleva!!) ci spostiamo verso Akureyri, e per la notte scegliamo una farm, dal famoso libretto, alcuni chilometri fuori dalla città. Akureyri: la visitiamo alle 19 circa, io volevo salire sulla collina a vedere la statua di Helgi il Magro. Per il resto non c’è molto da vedere…. A parte la fauna locale!!! Appello alle autorità Islandesi: vi prego, ritirate e distruggete tutte le copie di Fast & Furious in circolazione…. Come a Keflavik, ma moltiplicato esponenzialmente, il sabato sera ad Akureyri c’è il Festival del Tamarro!!!! Dai, anche qui in Italia ce li abbiamo, però non tanti così… Mi spiego meglio: c’è questa via centrale, che secondo la guida dovrebbe essere un’isola pedonale (oppure è da un’altra parte e abbiamo cannato) dove c’è una vera e propria processione di auto elaborate. Ad un certo punto ho visto anche una Fiat Bravo GT. Per la maggior parte sono vecchi macchinoni americani importati. Ho fotografato un’auto che sembrava il Generale Lee di Hazard !! Ah, e poi hanno anche le targhe personalizzate in Islanda! (un grazie a ‘ELPEPE’ per la foto….) D’un tratto, scena stupenda: due ragazze, visibilmente turiste, camminano per strada; una di queste macchine con quattro di questi strani individui si ferma, e parte il baccagliamento a colpi di “Hi girls! How are you? Where are you from?” scendono dalla macchina e la lasciano accesa, in mezzo alla via [una sola corsia di marcia] con tutte le altre auto incolonnate dietro, non uno che strombazzava!! Fantastico. Comunque in generale, tra tutti questi ‘vroooom!’ che sentivo anche mentre fotografavo la statua del buon Helgi, non posso dire che sia una bella città.. Sporca, a differenza di tutti i posti che avevamo visto in precedenza, ragazzi ubriachi, ragazze conciate come.. Prostitute. Vabbè, adesso basta, che passo da bacchettone!! eh eh La nostra farm è un’altra ‘perla’… una delle due sistemazioni davvero più caratteristiche. La padrona di casa è una signora un po’ in là con gli anni, a mio parere convinta dalla figlia ad affittare un paio di stanze per combattere la crisi economica.. Parla poco e male inglese, ma ha una gran voglia di comunicare, anche tramite vocabolario! Parliamo molto, tra tutti ci arrangiamo, e ricorderemo con gran simpatia questa donna che ha come sogno di visitare l’Italia… ed anche il marito, gran masticatore di tabacco! GIORNO 9 – 21/06/09 – PENISOLA DI TROLLASKAGI Visto che la seconda capitale di Islanda, a nostro avviso, non ha molte attrattive, partiamo subito per visitare la penisola a nord. Passiamo Siglufjordur e Hofsos. Arrivati a Glaumbaer, grazie al momento di sole imperante, visitiamo con piacere le case in torba. Davvero notevoli. Per la notte pernotteremo a Blonduos, e dopo aver ‘bloccato’ una camera in una fatiscente guesthouse, da sud arriviamo con la strada asfaltata a Skagastrond, paese sconosciuto ai più, famosissimo però in Islanda per il.. Country!! Non possiamo esimerci dal prendere un cappuccino nel famoso pub, immersi nell’atmosfera e nella musica !! Dopo cena, consumata in uno di questi risto-pub a Blonduos, assistiamo ad un altro di questi momenti di osservazione della Vita Sociale Islandese che ci ha colpito… In pratica in Islanda hanno una catena di distributori, la N1, che sarà un po’ come l’Agip qui da noi; solo che laggiù le stazioni di servizio sono veri e propri bar – fastfood, e certi anche ristorantini di buon livello, per cui… c’è vita!!! La sera è pieno di ragazzi, anche qui neopatentati, ma anche più giovani, che vanno a prendersi il gelato o mangiare un hamburger, parlano, fumano… famiglie intere che arrivano con il mega-SUV (almeno qui è giustificato che ce l’abbiano) per cenare.. Io ci ho provato a immaginare una scena simile in Italia, ma “Cara, ragazzi, mettete il cappotto, che vi porto all’Agip!” suona male….. Non so se rendo l’idea, bisogna proprio pensare che in certi posti la stazione di servizio è l’unica cosa che c’è. In generale ti mette un po’ di tristezza, soprattutto se pensi che è estate, la stagione migliore, e ripensi a quello che ci raccontava la signora della farm il giorno prima, cioè che durante l’inverno, quando al massimo ci sono 4 ore di luce al giorno, e nemmeno dappertutto, tanta gente sclera.. Soprattutto i giovani.. Poverini, li capisco. GIORNO 10 – 22/06/09 – PENISOLA DI VATNSNES – HOLMAVIK Questa penisola, dove la strada è tutta non asfaltata (nb: sulle cartine della guida, le strade non asfaltate sono tratteggiate, ma non è così attendibile, ci sono varie imprecisioni; mentre se comprate una cartina più seria, solitamente a differenza delle strade asfaltate che sono in rosso, quelle sterrate sono sottili e marroni; ovviamente non sto mai parlando di piste), è famosa per le colonie di foche. Solo che la più famosa colonia, a nord, è tutta chiusa e recintata con divieti di entrare anche a piedi (e già se ti mettono un segnale così, in un paese dove lasciano tutto aperto, è perché proprio non ci devi entrare —> conoscendo gli Islandesi, vorranno che le foche si riproducano e crescano bene così poi c’è più roba da mangiare 🙂 ). Grande delusione! Però facendo due passi più a sud-ovest, in area non recintata, ne vediamo alcune nuotare in mezzo ai faraglioni sottostanti, circondate da immancabili volatili! Teoricamente ci dovevamo fermare a dormire a Hvammstangi, ma già dal giorno prima abbiamo iniziato a divorare più chilometri per essere sicuri di affrontare nel modo migliore una meta che ci siamo prefissati.. I Fiordi Occidentali ! e in quel momento avevamo anche un po’ di timore riguardante le condizioni delle strade e degli sterrati. Così abbiamo pensato di arrivare fino a Holmavik. Scelta azzeccata. Dopo esserci assicurati il pernottamento in guesthouse anche qui, decidiamo di visitare il locale Museo della Stregoneria. Noi non siamo molto da musei e questo è l’unico che abbiamo visitato, ed è stato davvero… sconvolgente! Si parla dei casi di stregoneria nei Fiordi Occidentali, in particolare la zona di Holmavik, lo Strandir, con ricostruzioni e reperti anche agghiaccianti (dai, uno per tutti: i pantaloni stregati… penso che se andate su Google e cercate nabrokar troverete una bella descrizione…) La visita è anche agevolata dal fatto che la signora all’entrata, dopo aver chiesto la nazionalità, ti lascia un libretto con la spiegazione di ogni reperto.. In italiano perfetto! (strano, non lo avrei mai detto, davvero) Anche questo posto ti fa davvero pensare, all’isolamento di questi luoghi, dove una sola famiglia nobile poteva dominare un paese, e la povera gente ricorreva alle arti magiche per difendersi dall’ambiente circostante e per cercare di uscire dalla miseria… se penso a come doveva essere misera la vita dei nostri contadini nel Medioevo non voglio proprio immaginare nello Strandir…. Per cena troviamo un ottimo bar-cafè-pub che prepara, oltre alle immancabili e buonissime zuppe, piatti di salmone e agnello, oltre che saporitissimi, anche bellissimi da vedere, con le guarnizioni di erba cipollina! [io ho preso l’agnello perché sapevo che sarebbe stato delizioso, ma dopo aver visto tutti quegli agnelli per strada non lo mangerò più……….] E’ anche uno dei posti dove mi capita di fotografare le casette che i locali costruiscono per il ‘piccolo popolo’…. Simpatiche, davvero particolari…. GIORNO 11 – 23/06/09 – FIORDI OCCIDENTALI Oggi si presenta già come un ‘tappone’ con un sacco di km e tanto sterrato. La prova del fuoco. Anche perché dal progetto iniziale di dormire a Isafjordur, grazie agli avanzamenti dei giorni precedenti si è pensato di toglierci lo ‘sterrato lungo’ e arrivare fino alla zona sud dei fiordi per trovare una sistemazione per la notte. Maciniamo tanta strada, sotto la pioggia costante (che sfiga, di solito non piove mai a lungo, e proprio oggi che speravo di farmi gli sterrati col bel tempo!!!), però anche così lo spettacolo è da togliere il fiato. Ad un certo punto, ho fatto caso, abbiamo percorso 80km senza incontrare una macchina. Magari non è il massimo se finisci la benzina, ma…. Questo la dice lunga sulla solitudine di questi luoghi. Ma forse non è il termine giusto, perché io parlo di un sentimento positivo… qui ti senti davvero immerso negli spazi infiniti.. Verde, colline, lava, fiordi, mare… pecore, cavalli, tanti uccelli…. E ci sei solo tu, circondato da bellezza allo stato puro. So che tante volte i Fiordi Occidentali vengono ‘saltati’ dal turismo; del resto anche la Ring Road li ‘sega’ dal percorso… grosso errore. Ogni tanto si vedono quei famosi rifugi di colore arancione, dove rifugiarsi in caso di bisogno… Arriviamo a Isafjordur. E’ proprio un posto carino questo, non anonimo come altri paesini. Facciamo benzina , giriamo un po’ a piedi in centro, prendiamo qualcosa da mangiare in una panetteria. Visitiamo il famoso parchetto dove c’è un osso di balena messo a fare da ‘arco’. Si riparte, il pezzo di strada di cui avevo sentito parlare peggio era appunto dopo Isafjordur. In realtà, e vorrei dare questa indicazione a chi volesse visitare questi fantastici posti, le strade sterrate sono davvero a posto. Viaggiamo tranquillamente con la nostra C3, ai 60-70km/h, in mezzo al fango. La macchina fa davvero schifo, mi consola sapere che la mia in Italia non l’ho mai ridotta così.. Eh eh (fantastiche le foto che abbiamo fatto all’autolavaggio una volta usciti dallo sterrato, mentre ero lì che pulivo e sfregavo…. Oltretutto gli autolavaggi sono gratuiti!) Lungo la strada visitiamo una bellissima cascata, quella di Dynjandi, molto particolare. Chiaramente i tempi di percorrenza si allungano, ormai siamo quasi a 400km percorsi di oggi, sono stanco, e facciamo fatica a trovare da dormire, contando le sistemazioni al completo e quelle scartate da noi perché di aspetto fatiscente…. E ormai si avvicinano le 9 di sera. Tramite indicazione della guida ad un certo punto arriviamo in un posto lungo un pezzo di strada sterrata, dove c’è una farm che fa da guesthouse, con annessa piscina chiaramente geotermica…. A disposizione degli ospiti della guesthouse. Gli unici clienti siamo noi, una ragazza ci fa vedere la camera doppia dove dormiremo con i nostri sleeping bag, e la cucina dove ci cucineremo qualche busta liofilizzata portata in valigia. Però……… voglio farvi immaginare la sensazione quando ci siamo immersi in quella piscina prima di cena….. Penso che non me lo scorderò più, adesso che sto scrivendo mi vengono le lacrime agli occhi!!! Fuori, nell’ambiente tutto sommato freddo, siamo circondati da agnellini che succhiano il latte dalle mamme e dalle montagne ancora parzialmente innevate…. GIORNO 12 – 24/06/09 – FIORDI OCCIDENTALI Basta tirare, adesso ce la prendiamo un po’ più comoda. Colazione, partiamo, ancora qualche sterrato corto, e lungo la strada visitiamo Eiriksstadir, dove c’è la casa-museo di Erik il Rosso, lo scopritore della Groenlandia, con il suo bel tetto in torba. Più avanti vediamo anche una fattoria dove preparano il famoso Squalo Groenlandese Putrefatto… vi assicuro, non scherzo, che volevo provare a mangiarlo, ma non ne ho avuto l’occasione.. Peccato, sarà per la prossima volta! Arriviamo poi a Stykkisholmur, abbastanza di buon ora, e ci interessiamo subito al pernottamento, per poi vivere liberamente il pomeriggio. Troviamo una guesthouse che rappresenta il secondo posto davvero simpatico e ‘typical’ che abbiamo trovato… è la casa di una signora che ha realizzato delle camere in più, e praticamente quando dormi lì le vivi in casa.. Io da tipico italiano mi sono sentito un po’ a disagio… La signora è una sagoma, parla un misto di islandese e inglese e cerchiamo di capire una parola ogni 10 per intuire tutto il discorso… un must: quando usciamo vediamo che anche questa dolce vecchina, con tutte le sue primavere alle spalle, ha la macchina con la targa personalizzata, con il suo nome! Un mito. Decidiamo poi di prendere il traghetto per l’isola di Flatey… è un posto fuori dal tempo, dove la proverbiale mancanza di fretta e stress Islandese viene ancor più amplificata…. Io la vorrei ribattezzare l’Isola degli Uccelli Assassini perché mentre facevamo una escursione, un simpatico volatile mi ha beccato in testa.. Forse aveva paura che gli toccassi il nido! Ma chi le vuole le sue uova?!? (a parte che alcuni gg dopo sono stato attaccato da un piccione in un parco di Reykjavik che mi voleva rubare un pezzo di ‘pallina dell’amore’ che stavo mangiando.. Ma allora è proprio qualche incompatibilità che ho io con i pennuti…..) GIORNO 13 – 25/06/09 – PENISOLA DI SNAEFELLSNES La vacanza giunge al termine, stasera arriviamo già a Reykjavik. Ci dedichiamo ancora a questa interessante penisola, nota ai più per l’ambientazione del romanzo di Verne. Visitiamo il lago Baularvallavatn, ma non vediamo il famoso mostro che lo dovrebbe popolare, eh eh… I campi lavici immensi, il ghiacciaio, e facciamo delle escursioni a piedi a Saxholl, Holaholar, più una lunghetta di 4km (+4km ritorno…) a Dritvik+Djupalonssandur, una famosa spiaggia nera della zona. Al ritorno anche qui camminiamo con un po’ più di lena perché il tempo stringe! Percorriamo in macchina i km che ci separano da Reykjavik, e passiamo nel tunnel che scorre sotto il mare.. Impressionante! Alla sera arriviamo in città, troviamo la nostra guesthouse dove soggiorneremo, incredibile, per due notti, e chiamiamo il noleggio auto perché vengano a riprendersi la C3 come da accordi. Avevamo già pianificato di lasciare come ultima tappa Reykjavik, e di mollare la macchina prima, per risparmiare un po’ sul noleggio e anche soprattutto perché la capitale è piccola (una metropoli secondo i loro standard e anche secondo i nostri, modificati dopo giorni di solitudine… dannazione, non sopporto già più il traffico!!!), e la guesthouse che abbiamo scelto è comodissima per il pullman che ci porterà all’aeroporto, e a poca distanza dal centro cittadino e dalle principali attrazioni; il centro stesso si snoda su un percorso di 1,5km se non erro. La sera passeggiamo per Reykjavik. Non è che ci sia così tanto da vedere, per uno che è abituato ad abitare nel paese che ospita la metà dell’arte di tutto il pianeta, ma è proprio la città stessa che val la pena di essere visitata.. Una gemma, con un’aria sfacciatamente modaiola e multiculturale… Ceniamo in un risto-pub, mangiando tipicamente Islandese come al solito, e saliamo su una collinetta per vedere il sole tramontare a mezzanotte. Anche qui di buio neanche a parlarne (quando siamo tornati in Italia, la prima sera mi sono messo alla finestra ad osservare con soddisfazione la notte….) GIORNO 14 – 26/06/09 – REYKJAVIK Oggi visita della capitale e.. Shopping! Dobbiamo comprare la maggior parte dei souvenir e con il cambio conveniente non è una bestemmia portare a casa qualcosina anche per noi… la giornata la viviamo anteponendo i negozi ai monumenti, secondo la logica che mentre i primi chiudono i secondi sono sempre lì dove stanno, e correndo un po’ riusciamo a far tutto.. Anche perché sugli acquisti ci si può far rimborsare la loro Iva, e visto che è abbastanza comodo lo fanno tutti, noi compresi.. Solo che l’ufficio in centro chiude alle 17!! Visitiamo anche la cattedrale, ed un po’ di monumenti in giro per la città, il lago con decine di anitre, ed alla sera decidiamo di fare ‘la pazzia’ , cena con buffet di pesce!! Mangiamo [troppo!] benissimo, posto molto elegante, e senza prendere il vino (cavoli, se voglio bere del vino cileno o californiano me lo compro in Italia, no?? Che poi nelle famose serre geotermiche dove riescono a far crescere anche le banane [!!!], due viti non le piantano?? eh eh) 28 eur a testa. Sfido a spendere quella cifra qua da noi.. E il pesce Islandese appena pescato… ve lo raccomando…. Passeggiata sul lungomare e nuovo tramonto a mezzanotte, accompagnato da un gruppo di ragazzi che suonano tutti insieme lo djembè… particolare, bellissimo… questi Islandesi sono pazzeschi….. GIORNO 15 – ULTIMO – 27/06/09 Il bus parte alle 8 per l’aeroporto, per cui chiudiamo le valigie e caffè al volo…. E si torna in Italia….
Come sto raccontando a tutti, l’Islanda è veramente un paese stupendo… consiglio a tutti di visitarlo per le sue innumerevoli particolarità, i paesaggi, la natura… E’ veramente un punto di vista completamente diverso dalla nostra vita di tutti i giorni, e certe scene ti restano davvero nel cuore……
Dario e Cristiana IS 06/2009