The Cowboyland

Viaggio nella terra dei cowboys
Scritto da: faber.c
the cowboyland
Partenza il: 27/07/2018
Ritorno il: 17/08/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €

INTRODUZIONE

Lunedì 11 agosto 2014… Cheyenne, Wyoming… una passeggiata al Frontier Park, ormai deserto dopo i dieci giorni di festeggiamenti, una bandiera che solitaria sventola appesa a un lampione, colta come un fiore e garbatamente riposta nello zaino.

Indice dei contenuti

Quella bandiera, che ancora oggi orna la nostra casa, ha scritto le prime pagine di The Cowboyland, di cui vi racconterò le impressioni attraverso i 6.294 Km di strade e sentieri, che hanno portato alla scoperta di un angolo d’America sognato e desiderato!

Il Wyoming come punto di partenza, il Montana come meta imprescindibile per il suo meraviglioso Parco Glacier, l’Idaho come punto di raccordo tra il verde del Nord ed il rosso del Sud, tra Utah ed Arizona. Poi la scoperta di Parchi sfiorati precedentemente, come lo Zion e visti da un’altra angolazione, come il bordo Nord del Grand Canyon. Infine il Colorado, con le sue montagne maestose, a fare da punto di interscambio per un viaggio che durerà 21 giorni e decine di anni nelle nostre menti!

VENERDì 27 LUGLIO 2018: ROMA, IT – DENVER, CO – CHEYENNE, WY (182 KM)

Stamani la sveglia suona presto, alle 4:45 siamo in piedi, trequarti d’ora più tardi in strada, direzione aeroporto di Fiumicino. Veloci come il vento lasciamo la macchina al Parking Blu e in pochi minuti siamo già al gate con sicurezza e colazione superati!

Il volo (Lufthansa) delle 8:50 per Monaco di Baviera è puntuale, poi arrivati in Germania l’ottima organizzazione tedesca ci porta all’imbarco per Denver in poco tempo, senza intoppi e senza dover rifare la sicurezza.

Il volo (Lufthansa) delle 11:55 parte con un’ora di ritardo, ma questo inciderà sull’arrivo solo per mezz’ora. Purtroppo a causa di un guasto, alcuni monitor dell’aereo sono spenti, noi siamo tra quelli e questo rende snervante le oltre 10 ore di volo. Ci rifugiamo nel vecchio caro libro, ma anche leggere per 10 ore è stancante.

Arrivati in Colorado, facciamo la solita fila all’immigrazione, anche se ci sono le macchinette automatiche, si viene comunque rimandati alla fila “tradizionale”, poi, una volta fuori, prendiamo il bus navetta per la zona noleggi e ritiriamo l’auto alla Dollar. Avevo sentito commenti e letto recensioni pessime su questa compagnia, invece ci siamo trovati benissimo, hanno rispettato alla lettera il nostro voucher di prenotazione, senza aggiungere costi nascosti o insistere su coperture supplementari (di cui non avevamo necessità).

Avevamo prenotato un SUV e così scegliamo tra 4 macchine a disposizione. Le valigie entrano bene solo nella Subaru Outback, tra l’altro nuovissima e ben accessoriata, così optiamo per quella.

Il traffico del weekend intasa le strade intorno a Denver, così per coprire le 115 miglia che ci separano da Cheyenne, impieghiamo quasi 3 ore. Arrivati nel Wyoming troviamo un tempo freddo e cumuli di grandine ammucchiati ai lati della strada, non è anomalo da queste parti.

Presa la stanza al Quality Inn, abbiamo cenato al vicino Denny’s con una insalata e poi a nanna dopo 24 ore esatte di viaggio.

SABATO 28 LUGLIO 2018, CHEYENNE, WY (16 KM)

Il fuso orario fa brutti scherzi, nonostante la stanchezza del lungo viaggio, alle 2:30 sono già sveglio. Cerco di ingannare il tempo al cellulare, mando messaggi, ma ne ricevo alcuni anomali… un paio di alberghi che avevo cancellato mi addebitano lo stesso il costo della notte, mi arrabbio, ma poi decido di occuparmene al rientro in Italia.

La colazione al Quality Inn è ottima e abbondante, gli ospiti sono tutti pronti per il Cheyenne Frontier Days, la famosa manifestazione che si tiene da oltre 120 anni e che si svolge in 10 giorni tra rodei, musica country e tutto ciò che concerne il mondo dei cowboys!

Parcheggiamo l’auto al Park ‘N Ride, posto poche miglia a nord dell’albergo, poi da li ci portano con un bus navetta (lo scuolabus giallo) in downtown, dove alle 9:00 precise inizia la parata per le vie del centro. Sfilano cavalli, carri antichi, carri moderni, mezzi militari, polizia, majorette, cheerleaders… insomma, tutto il folklore cittadino. Dopo la parata ci fermiamo al Wrangler Store per comprare un cappello e poi sempre tramite il bus navetta, raggiungiamo il Frontier Park, dove ritiriamo i biglietti prenotati mesi prima, sia per il concerto di stasera che per il rodeo di domani.

Quando entriamo è già ora di pranzo, così, dopo aver dato un’occhiata alle varie proposte culinarie, optiamo per il messicano. I prezzi sono alle stelle ovunque, soprattutto sulle bevande, dove per una lattina di birra ti sparano 6 dollari e 4 per una coca. All’interno della fiera c’è una grossa area adibita a luna park e una a zona ristoro, poi ci sono un paio di zone coperte dove si possono fare acquisti di vario genere. La grande arena coperta la fa da padrona, poi esternamente, a ridosso di essa, una old town con negozietti e un palco dove si alternano piccoli gruppi country.

Molto divertente il saloon, dove alle 17:00 inizia lo spettacolo di musica live (ovviamente country). Si accede solo con documento alla mano e un braccialetto viene messo al polso per certificare la maggiore età (in USA è 21 anni). All’interno scorrono fiumi di alcool e la gente si getta in pista per ballare nei modi più originali. La musica è veramente bella e l’atmosfera piacevole, nonostante il gran caos, ci si sente a proprio agio!

Alle 19:00 entriamo in arena per il Frontier Night, stasera il concerto è di Dierks Bentley con l’apertura di Kip Moore. Alle 22:30, finito lo spettacolo, si torna ordinatamente al bus navetta, che in pochi minuti ci riporta al parcheggio, il tutto con una organizzazione capillare e con una cordialità sconosciuta!

DOMENICA 29 LUGLIO 2018: Cheyenne, WY (51 Km)

Complice la lunga e faticosa giornata di ieri, il sonno ha preso il sopravvento e il fuso orario è stato sconfitto!

Alle 7:30 eravamo in piedi, buona colazione e poi passeggiata nel centro cittadino di Cheyenne, deserto dopo i festeggiamenti di ieri.

Alle 11:00 eravamo al Frontier Park, una passeggiata tra le bancarelle, un giro sulla ruota panoramica e uno spuntino a base di corn dog, buono e tipico delle fiere americane.

Alle 13:00 eravamo in arena per la finale del rodeo. Dopo circa un paio d’ore a causa dell’arrivo di un tornado, siamo stati invitati a lasciare l’arena, ma poi l’allarme è rientrato e con esso anche noi, per continuare a godere dello spettacolo.

La fine del rodeo ha decretato anche la fine della fiera, così per passare il tempo siamo andati al WalMart e come al solito siamo usciti con le buste piene di abiti e altri gadgets, oltre a qualche snack utile per il proseguo del viaggio. La stanchezza arriva sulle gambe e per cena optiamo per il pratico Domino’s pizza che in pochi minuti ci consegna in camera due belle pizze calde, anche senza glutine, per chi ne avesse bisogno.

LUNEDÌ 30 LUGLIO 2018: CHEYENNE, WY – LARAMIE, WY – RIVERTON, WY (443 KM)

Inizia la settimana e con essa il tour. Oggi subito una tappa lunga. Percorriamo un primo tratto di I-80, dove incontriamo un paio di punti di interesse come il Tree in the Rock e il monumento a Lincoln, poi uno stop a Laramie, città universitaria che non offre nessun punto degno di nota e poi la strada, i panorami, enormi distese di praterie e formazioni rocciose che lasciano a bocca aperta.

Uno stop al solito WalMart per comprare il pranzo, poi ancora strade secondarie, in particolare la US-287, dove ci fermiamo per mangiare un panino…il silenzio è surreale, solo poche auto ad interromperlo, un ronzio di insetto, un soffio di vento…questo è il Wyoming, che ritrovo con gioia!

Nel pomeriggio siamo a Riverton, città anonima e senza vita, con molti negozi chiusi e sfitti e molti altri dove si concedono prestiti, segno che da queste parti la crisi non è proprio passata.

Il Tomahawk Motor Lodge è pulito ma nulla più, il gestore è un indiano e non sembra propenso a spendere per abbellire la struttura.

Ceniamo al Cowboy Bar, di fronte all’albergo, con ottime ribs e patatine.

MARTEDÌ 31 LUGLIO 2018: RIVERTON, WY – BUFFALO, WY – SHERIDAN, WY (371 KM)

La sveglia non sembra essere più un problema! La colazione in albergo invece lo è… praticamente inesistente, così abbiamo passato e ci siamo messi in macchina, direzione Sheridan.

La prima parte di strada ci porta fino a Shoshoni, poi da li, nel meraviglioso Wind River Canyon, dove la strada corre parallela al fiume. Superata Worland ci si inerpica sui monti del Bighorn fino a raggiungere 2800 msl, poi si ridiscende a valle e si giunge a Buffalo, cittadina molto piccola con un centro storico caratteristico, grazie anche alla presenza dell’Occidental Hotel, storico albergo che mantiene intatte le caratteristiche dell’epoca, coi suoi arredi che trasformano la hall in un museo.

Pranziamo al Busy Bee, proprio di fianco all’hotel, poi qualche fotografia, una passeggiata sulla Main e poi di nuovo in auto, per raggiungere Sheridan. Alle 16:00 siamo in albergo, usciamo per un giro in centro, che conoscevamo già dal viaggio precedente e sapevamo essere pieno di negozi western, ma purtroppo i negozi da queste parti chiudono presto, così vediamo solo vetrine buie, che però torneremo a visitare domattina.

Piccola fugata al WalMart per il pranzo di domani e poi cena all’ottimo Wyoming Ribs & Chops, famosa catena locale che serve carne di primissima qualità, allevata nel Wyoming (un po’ caro ma ne vale la pena).

La serata finisce davanti alla TV e poi a nanna.

MERCOLEDÌ 1 AGOSTO 2018: SHERIDAN, WY – DEVIL’S CANYON, MT – BIG TIMBER, MT (445 KM)

Stamattina sveglia presto, facciamo colazione in downtown e poi un giro per negozi, già aperti alle 8:00.

Siamo tornati da King Saddlery, già visitata 4 anni fa con ottimi risultati e anche stavolta usciamo con le buste piene… finimenti e accessori per il nostro cavallo.

Ripresa la macchina, puntiamo ad ovest e saliamo di nuovo sul Bighorn. La strada corre lungo distese di praterie e boschi, facciamo qualche sosta fotografica, godiamo di panorami sconfinati in alcuni overlook dove anche solo respirare sembra regalare emozioni uniche. Quando scendiamo dalla parte opposta della catena montuosa, ci dirigiamo al Devil’s Canyon, passando il confine con il Montana. L’immagine che si presenta è meravigliosa, il fiume BigHorn crea due gole che si susseguono lungo una curva del fiume… il tutto in un contesto di natura e isolamento che rimanendo in silenzio porta i brividi.

Facciamo uno spuntino nel piazzale del parcheggio, poi torniamo verso la strada principale, dove avvistiamo qualche animaletto e continuiamo a guidare fino a Big Timber, Montana.

La cittadina si snoda sulla Main Street per una lunghezza massima di 500 metri, così dopo averla percorsa nei due sensi, utilizziamo il tempo rimasto per fare una lavatrice nella vicina laundromat.

Un pub vicino alla ferrovia ci ispira per la cena ed effettivamente hamburger e birra sono ottimi entrambi, poi la serata finisce davanti alla TV.

GIOVEDÌ 2 AGOSTO 2018: BIG TIMBER, MT – BOZEMAN, MT – VIRGINIA CITY, MT – BUTTE, MT (350 KM)

Una nottata all’insegna dei treni! Ecco un elemento di cui tenere conto quando si prenota un albergo da queste parti, se c’è una ferrovia che passa vicino all’albergo, meglio evitare! Il motivo sta nel fatto che i treni merci, viaggiano su e giù tutta la notte e strombazzano senza limiti, pertanto dormire può diventare un problema.

Il Grand Hotel di Big Timber ha una buona colazione, questo si abbina all’ottima pulizia e alla cordialità.

La nostra prima tappa odierna è Bozeman, molto carina ed elegante. Non manchiamo di fare acquisti lungo la Main Street, piena di negozi e botteghe.

All’ora di pranzo siamo a Virginia City, antica capitale del Montana, questa cittadina è stata mantenuta com’era al livello estetico, ma le attività sono moderne.

Poco più avanti troviamo Nevada City, più grande e interessante, anche se mantenuta solo come museo.

Ripartiti nel pomeriggio, per giungere a Butte attraversiamo praterie e colline che ci ricordano come doveva essere il Montana ai tempi del vecchio west, poi entriamo in un bosco e ci inerpichiamo su una montagna.

Arriviamo a Butte nel tardo pomeriggio, i negozi sono chiusi, ma la città fatta di mattoni e vecchie scritte pubblicitarie sui muri, è molto carina da visitare. Per cena troviamo un pubbetto vicino al centro, mangiamo bene, spendiamo il giusto. La serata termina in camera, al Days Inn, a riordinare i bagagli.

VENERDÌ 3 AGOSTO 2018: BUTTE, MT – HELENA, MT – EAST GLACIER PARK VILLAGE, MT (402 KM)

La sveglia suona alle 7:30 e per la prima volta è lei a tirarci giù dal letto. La colazione al Days Inn di Butte è scarsa e sporca. Dopo aver caricato i bagagli e fatto il pieno di benzina, partiamo alla volta di Helena, capitale moderna del Montana. La strada passa tra boschi e montagne, poi degrada verso valle ed arriva in città.

Helena è una cittadina molto verde, dotata di un piccolo centro pedonale molto attivo e curato. Visitiamo la cattedrale e passeggiamo in downtown, dove pranziamo in un pub.

Solita tappa al WalMart per acqua e viveri, poi via verso le montagne. Guidiamo su strade secondarie (come da nostra abitudine) tra pascoli e ranch, poi all’orizzonte iniziano ad affacciarsi le Rockies, alte e maestose e in serata siamo ad East Glacier Park Village, dove ci concediamo un’ottima cena messicana e null’altro vista l’assenza di ogni altra attrazione in quella che è una località dormitorio per chi si reca al parco Glacier.

SABATO 4 AGOSTO 2018: EAST GLACIER PARK, MT – GLACIER NAT’L PARK, MT – WHITEFISH, MT (176 KM)

Eccoci pronti ad esplorare il primo grande parco… il Glacier!

Lo costeggiamo nel suo lato orientale fino ad arrivare a St. Mary, da lì entriamo dalla porta est e iniziamo a percorrere la Going to the Sun Road, ovvero la strada che attraversa il parco per 30 miglia fino al Lago Mc Donald. Impieghiamo 8 ore per coprire questa breve distanza, fermandoci ad ogni overlook e percorrendo diversi di sentieri a piedi per una lunghezza totale di circa 15 Km. A metà giornata facciamo una sosta a Lunch Creek, dove scorre un fiumiciattolo proveniente dal ghiacciaio, l’acqua è gelida e bagnarsi i piedi è piacevole ma poi doloroso…lo facciamo più volte, poi ci spostiamo più ad ovest per consumare il pranzo al sacco di fronte ad una vista magnifica e infine un paio di sentieri, di cui il primo che porta Avalanche Lake, meraviglioso e nascosto.

Alle 19:30 siamo a Whitefish, dove l’albergo, seppur prenotato e pagato mesi prima, ci comunica che siamo in overbooking. Dopo un’ora di attesa, riusciamo a risolvere e dormiamo in una magnifica suite al prezzo di una standard!!!

Cena da McKenzie, con una ottima pizza in downtown, tra l’altro molto carina e vivace.

DOMENICA 5 AGOSTO 2018: WHITEFISH, MT – POLSON, MT – MISSOULA, MT – DARBY, MT (331 KM)

Oggi sveglia comoda, non abbiamo impegni particolari. La colazione al Baymont Inn è ottima, abbondante e curata. Appena ripartiti ci fermiamo a Kalispell, deserta di mattina presto, ma il nostro obiettivo era un western store che appena ha aperto abbiamo subito preso d’assalto, poi guidiamo fino al lago Flathead che decidiamo di costeggiare dal lato est, qui passiamo tra piantagioni di ciliegie e casette curate… un posto di villeggiatura per persone benestanti. Per pranzo mangiamo in un localino in riva al lago nella piccola Polson, poi ripartiamo e ci fermiamo poche miglia più a sud al MoAM (Miracle of American Museum). Il posto è enorme, ci sono capannoni pieni di cimeli di tutte le epoche recenti, dal far west alle due guerre mondiali, fino ad arrivare ai tempi nostri. Non mancano automobili e addirittura un elicottero ed un aeroplano.

Quando ripartiamo, dopo 5 ore di viaggio, abbiamo percorso solo 70 miglia, così diamo una accelerata al viaggio fermandoci solo a Missoula per una veloce visita della città, ovviamente vuota di domenica pomeriggio e una puntatina al solito WalMart per l’acqua, poi dritti sparati fino a Darby, dove arriviamo per le 18:15. L’accoglienza al Travellers Rest Cabin è da 10 e lode, la Signora Mary, proprietaria del lodge è una grande appassionata dell’Italia e ci riempie di abbracci appena scendiamo dalla macchina. Restiamo a parlare un po’ con lei, ci racconta le sue esperienze italiane, poi prendiamo possesso della cabin in legno, molto carina e andiamo a fare una passeggiata per la piccola cittadina. Mangiamo in un locale consigliato da Mary, che alla fine ci regalerà il piatto più gustoso del viaggio, una porzione di ribs affumicate in maniera magistrale e condite con una salsa BBQ veramente squisita. Ad accompagnare il tutto un paio di Coors Light alla spina!!!

Dopo cena ci fermiamo fuori dalla cabin a leggere e a gustarci il silenzio di questi posti, poi inizia a rinfrescare e decidiamo di chiuderla così!

LUNEDÌ 6 AGOSTO 2018: DARBY, MT – STANLEY, ID (350 KM)

I quasi 2500 Km percorsi fin’ora iniziano a farsi sentire, la mattina iniziamo a svegliarci a fatica.

Oggi però la nostra tappa è tranquilla e senza impegni, così ce la prendiamo comoda. Facciamo colazione in città, un giretto per un negozio di arredamento western e poi carichiamo i bagagli, salutiamo la simpatica Mary e partiamo in direzione sud. La strada che porta in Idaho è molto bella, si snoda lungo le rive del fiume Salmon sul quale ogni tanto incontriamo gente che fa rafting. Giunti a Challis ci fermiamo per uno spuntino, poi riprendiamo il cammino verso Stanley, dove arriviamo alle 16:00. Il nostro lodge è molto bello, una cabin in legno con il caminetto, proprio in riva al fiume con vista montagne.

Un giretto a Stanley ci da l’idea di questa cittadina molto caratteristica e piena di storia recente, poi ci rilassiamo lungo il fiume camminando nell’acqua, ma un serpente disturba la nostra passeggiata e così decidiamo di tornare al lodge, dove assistiamo al tramonto dal portico della cabin (come si dice da queste parti: il “front porch”).

Ceniamo al vicino ristorante, proprio sul fiume e mangiamo divinamente, scegliendo un menù a base di pesce. Il tavolo che avevamo scelto guarda sul fiume e sulle montagne e così dopo aver finito di mangiare ce ne rimaniamo li a guardare questo panorama insieme ad altri turisti, che come noi sono affascinati da tanta maestosità.

MARTEDÌ 7 AGOSTO 2018, STANLEY, ID – TWIN FALLS, ID – TREMONTON, UT (504 KM)

Sveglia regolare alle 8:00, colazione nell’ottima bakery in città e poi partenza verso sud. Attraversiamo una zona montuosa, poi scendiamo a valle e raggiungiamo Twin Falls, dove facciamo sosta per ammirare il canyon sotto al grande ponte di ferro. Una rapida sosta al WalMart per comprare il pranzo e poi via alle cascate, dove ammiriamo il fiume che si getta nel canyon. Facciamo un pic-nic li nel parco Shoshoni e poi ripartiamo verso lo Utah, ma prima visitiamo un paio di western store e compriamo cose!

La I-84 ci porta a Tremonton, dove appena giunti trascorriamo un’oretta in lavanderia per rinfrescare gli abiti, poi a cena e infine un film in camera.

MERCOLEDÌ 8 AGOSTO 2018: TREMONTON, UT – SALINA, UT (370 KM)

Seconda tappa di trasferimento. Dopo una nottata disturbata dal rumorosissimo condizionatore del Marble Motel di Tremonton, facciamo una colazione sontuosa a base di uova, bacon e hashbrown, da Denny’s, che dopo tanti anni continuo a pensare che sia il miglior posto dove fare colazione! Ripartiamo in direzione sud percorrendo un tratto di I-15 fino a Salt Lake City, dove facciamo una sosta di un paio d’ore. Visitiamo il centro religioso dedicato ai Mormoni, poi una passeggiata per la via centrale e una visita ai suoi negozi.

Ripresa l’auto continuiamo verso sud tramite strade secondarie fino a Salina.

L’albergo scelto aveva una comoda piscina indoor e un idromassaggio, così passiamo il resto del pomeriggio a rilassarci in acqua, poi dopo la doccia, cena messicana, passeggiata nella deserta main street e a dormire!

GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2018, SALINA, UT – MT. CARMEL JCT, UT – SPRINGDALE, UT – ZION N. P., UT (267 KM)

Stamattina la sveglia suona presto, ci attende lo Zion National Park! Colazione in motel e poi partenza… 3 ore e mezza per coprire le 275 miglia da Salina a Springdale, la fortuna vuole che la nostra stanza è già pronta alle 11, così scarichiamo i bagagli, pranziamo e ci tuffiamo subito alla scoperta del parco.

La caratteristica di questo parco è che in estate si gira in navetta. Ci sono 9 fermate da ognuna delle quali partono sentieri che vanno da mezz’ora di cammino fino a 8 ore ed oltre. Ne facciamo diversi, per un totale di 10 Km, tra questi anche la camminata nel fiume Virgin, che però senza le giuste attrezzature non è fattibile per lunghi tragitti in quanto il fiume è pieno di sassi e rocce. All’ingresso del parco affittano scarpe ed attrezzature per poterla fare ed arrivare al Narrow…credo sia molto bella e divertente, a noi è piaciuta anche solo per quei pochi metri percorsi.

Tornati in albergo ci rilassiamo in piscina (questa volta outdoor) e poi ceniamo in un localino sulla strada principale. Prima di rientrare prendiamo qualche souvenir nei numerosi negozietti presenti in città.

VENERDÌ 10 AGOSTO 2018: SPRINGDALE, UT – GRAND CANYON NORTH RIM, AZ (277 KM)

Altra alzataccia, partiamo presto alla volta dell’Arizona. Attraversiamo le ultime zone a sud dello Utah, poi entriamo in Arizona e il paesaggio si appiattisce e si fa desertico. Facciamo colazione a Jacob Lake, poi ultimiamo le 45 miglia che ci portano al Grand Canyon North Rim. La stanza non è ovviamente pronta, così iniziamo ad esplorare il parco facendo i primi sentieri che camminano lungo il bordo del canyon. Purtroppo a causa di un incendio in atto, alcuni sentieri sono chiusi e per uno in particolare ci dispiace perché ci avrebbe permesso di vedere il fiume Colorado in fondo al Canyon.

Nel pomeriggio prendiamo possesso della pioneer cabin prenotata 14 mesi prima e ci riposiamo un po’. Prima di cena (anche questa prenotata 6 mesi prima) andiamo ad ammirare ancora lo spettacolo del canyon dalla terrazza panoramica del bar, poi arriva il tramonto e tutto diventa magico.

Dopo cena ancora in terrazza, si vedono le luci dei lodge nel lato sud del Grand Canyon, quello dove va il 90% del turismo, poi inizia a piovere e così rientriamo in stanza e ne approfittiamo per riposare un po’ di più.

SABATO 11 AGOSTO 2018: GRAND CANYON NORTH RIM, AZ – CHINLE, AZ (550 KM)

Sveglia fissa alle 7:00 in questi giorni. Anche qui al Grand Canyon non adottano l’ora legale, così per noi sono praticamente le 6:00. Dopo un cappuccino, ci godiamo ancora un po’ di vista dalla terrazza, poi partiamo alla volta dell’est dell’Arizona. Oggi è la tappa più lunga del viaggio e la trascorreremo tutta all’interno della Navajo Nation. Risaliti verso Jacob Lake, costeggiamo il Marble Canyon, poi facciamo sosta sul Navajo Bridge, che scavalca il Colorado River. Qui oltre al ponte carrabile, ce n’è uno di fianco che è solo pedonale ed offre una vista magnifica. A Tuba City facciamo sosta al Dollar Family, un supermercato dove prendiamo qualcosa per pranzo, poi riprendiamo il percorso e ci fermiamo in strada per lo spuntino.

Alle 15:30 siamo a Chinle, prendiamo possesso dell’ampia camera al Thunderbird Lodge e poi andiamo all’ingresso del Canyon de Chelly per prenotare una passeggiata a cavallo per domani mattina.

Alle 17 iniziamo il giro dei 7 overlook lungo il lato sud del canyon, questi punti guardano all’interno della gola e regalano immagini meravigliose. L’ultimo in particolare, lo Spider Rock, è qualcosa di indescrivibile, soprattutto se fatto al tramonto.

Rientrati in albergo, decidiamo di cenare al ristorante del vicino Holiday Inn e la scelta ci premia, ottimo menù!

Una doccia, qualche messaggio con amici e parenti e poi a nanna.

DOMENICA 12 AGOSTO 2018: CHINLE, AZ, – FOUR CORNERS MONUMENT, NM – CORTEZ, CO (272 KM)

Stamattina ci attende una passeggiata a cavallo di due ore nel Canyon de Chelly. Alle 8:00 siamo al ranch di Justin, sbrighiamo un paio di formalità per i permessi di ingresso al parco e poi alle 8:15 siamo già in sella. La nostra guida è molto giovane, ha appena 18 anni, ma sa bene cosa mostrarci. La passeggiata scorre tranquilla, a quest’ora ancora non ci sono molte visite guidate, incontriamo solo un paio di jeep con turisti, ma nessun cavallo. Al rientro ci togliamo la polvere di dosso e poi partiamo alla volta del Colorado.

Guidiamo lungo il lato nord del canyon (Canyon del Muerto), dove visitiamo i 3 overlook, poi riprendiamo la US-191 e tiriamo a nord fino a Mexican Water, dove facciamo una sosta pranzo in un locale frequentato solo dai nativi. Entrati nel New Mexico, ci fermiamo a Four Corners National Monument, ovvero il punto dove i 4 stati: NM, CO, UT e AZ si incontrano. Foto di rito, una passeggiata tra le bancarelle e poi di nuovo in macchina, dove appena ripartiti si entra subito in Colorado. Raggiungiamo Cortez a metà pomeriggio, prendiamo la stanza al Travelodge e poi ci mettiamo in lavanderia a dare un’altra rinfrescata ai vestiti.

Per cena, visto che c’è un compleanno da festeggiare, scegliamo un ottimo messicano, dove mangiamo e beviamo margarita fino a sera.

LUNEDÌ 13 AGOSTO 2018: CORTEZ, CO – MESA VERDE NATIONAL PARK, CO – ALAMOSA, CO (331 KM)

Finalmente possiamo riposare, dopo diversi giorni di sveglia presto, oggi ce la prendiamo comoda!

Colazione in albergo, semplice ma buona, poi si parte.

Alle 11:30 siamo a Durango, piacevole cittadina del Colorado con un bel centro storico.

Visitiamo il museo dei treni, proprio dietro la stazione, poi pranziamo in una bettola Thai, che a noi piace tanto, ma stavolta non siamo soddisfatti. Dopo pranzo ripartiamo alla volta di Alamosa, il Colorado è la nostra meta finale e ci piace tanto vedere questi panorami che alternano distese di praterie a montagne altissime, saliamo fino a 3.300 slm, poi ci attestiamo a 2.300 fino a destinazione. Alamosa, come tante altre località visitate, non offre nulla a quest’ora del pomeriggio, così facciamo un salto al WalMart e ad un altro negozio di articoli western (eravamo alla ricerca di cose specifiche che alla fine abbiamo trovato), poi prendiamo due pizze passando davanti a Domino’s e ce le mangiamo in camera.

TV e nanna.

MARTEDÌ 14 AGOSTO 2018 ALAMOSA, CO – CANON CITY, CO (358 KM)

Ultima sveglia presto, colazione da Starbucks e poi via verso nord-est, destinazione Canon City, dove alle 12:30 partirà il treno della Royal Gorge che in due ore ci porterà a conoscere il canyon scavato dal fiume Arkansas. Arrivati a destinazione, abbiamo tempo per visitare un mercatino locale, tenuto in un parco, facciamo acquisti anche qui! Ritirati i biglietti, attendiamo il treno che puntuale parte. Mangiamo a bordo, poi passiamo del tempo in una carrozza aperta, dove si possono fare foto e ammirare meglio i paesaggi. Al rientro prendiamo possesso della camera e facciamo un giro sulla Main Street, ma purtroppo la cittadina seppur carina è molto moscia, così torniamo alla macchina e decidiamo di spostarci alla vicina Pueblo, più grande e più vivace….nemmeno per sogno…mortorio totale anche li e tempo perso!!!

Al rientro visitiamo l’ennesimo western store (che fissati!), poi ci concediamo un take away, ognuno per i suoi gusti!

MERCOLEDÌ 15 AGOSTO 2018 CANON CITY, CO – DENVER INTERNATIONAL AIRPORT, CO (232 KM)

Dormiamo finchè possiamo… ogni non ci attende nessun impegno e la distanza da coprire è poca.

Dopo una leggera colazione da Starbucks, salutiamo il simpatico proprietario dell’American Inn Motel e ci dirigiamo verso Colorado Springs tramite stradine secondarie che attraversano villaggi verdi e ben curati.

La città è carina, ma ad ogni angolo troviamo barboni e disperati, così decidiamo di spostarci ad Old Colorado Springs che è molto più caratteristica e pittoresca e meglio frequentata. Dopo una passeggiata per la via principale, ci fermiamo a pranzo da un greco, che ci mazzola col conto e non ci soddisfa col menù!!!

Ripartiti alla volta di Denver, facciamo una sosta al bellissimo Garden of the Gods, molto suggestivo con le sue rocce rosse, poi ripartiamo evitando la trafficata I-25 e trovando piacere nel percorrere la comoda US-83 che corre lungo zone residenziali, ranch e praterie. Alle 5:30 siamo in albergo, proprio vicino all’aeroporto.

Presa la camera, iniziamo a riordinare i bagagli in modo che tutto quello che abbiamo comprato in questi 20 giorni possa entrare senza eccedenze di peso, la nostra strategia di partire con le valigie quasi vuote funziona sempre e riusciamo ad inserire tutto ed entro i limiti.

Dopo la doccia, un film e la solita pizza di Domino’s.

GIOVEDÌ 16 AGOSTO 2018 DENVER INTERNATIONAL AIRPORT, CO – ROMA, IT (16 KM)

È il giorno del rientro. La sveglia è comoda, colazione in albergo e ultimi ritocchi ai bagagli. Alle 10:30 siamo in aeroporto, macchina consegnata rapidamente e senza sorprese, sicurezza rapida anch’essa, poi passiamo il tempo a girare nel terminal alla ricerca di come spendere gli ultimi dollari cash rimasti in tasca.

Il pranzo lo consumiamo al cinese, ottimo e gustoso, poi ci imbarchiamo alla volta di Monaco di Baviera. Volo (Lufthansa) regolare e comodo, stavolta funzionavano i monitor e li abbiamo ben sfruttati. Arrivati a Monaco il volo per Roma (Lufthansa) subisce un ritardo di 2 ore, che ci fanno comodo per permetterci di pranzare con tranquillità e gustare una buona birra tedesca.

Alle 16:00 siamo a Roma, bagagli, navetta e raccordo anulare per arrivare a casa… stanchi morti ma felici, come sempre, per aver rivisto la nostra amata America, che con i suoi eccessi e le sue paranoie, ci regala sempre enormi gioie!



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