The Big Apple and the Niagara Falls
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Sono graditi i commenti, le critiche, i complimenti, le vostre impressioni, i vostri consigli e anche le vostre esperienze. C’è veramente tantissimo da raccontare sulla Grande Mela. Siete pronti ad iniziare questo viaggio con me? Sono alla mia prima esperienza di blogger, ma spero di riuscire a offrire contributi interessanti. Si parte,allacciate le cinture! 🙂
Si parte!
Superati i numerosi controlli in aereoporto, con la poliziotta malmostosa che mi invitava a mostrarle prima le pupille e poi le dita di ogni mano, mi sono ritrovata catapultata in un mondo completamente nuovo. Non era frutto del jet lag, non stavo sognando: ero davvero negli Stati Uniti! Saliamo sul primo taxi (giallo! come nei film!) che ci porta diretti al nostro Hotel sulla 57th Street, lanciamo le valigie nella nostra grandissima stanza e ci dirigiamo a Central Park, per ammirare da vicino gli immensi campi da baseball, pieni di ragazzini che stanno disputando una partita.
Il paesaggio è disarmante: i grattacieli si ergono maestosi e sembrano abbracciare questo polmone verde tutto rettangolare. Quante volte ho ammirato questo panorama nei film ed ora….ora sono qui a viverlo in prima persona. Non mi sembra vero di avere affrontato quasi 9 ore di volo ed essere arrivata a New York City! La stanchezza del viaggio e del fuso orario pero’ inizia a farsi sentire…passiamo a rifocillarci da Whole Foods Market a Columbus Circle: un supermercatino che offre cibi biologici di qualità! Decidiamo di fare la spesa e sistemare la nostra cena negli appositi contenitori preposti per il take away: consumeremo la cena in hotel, siamo veramente troppo stanchi, ma felici della nuova esperienza che vivremo in America. Non so se vi è mai capitato di svegliarvi in un posto e sentirvi come se foste a casa: ecco, a New York succede anche questo! E’ una meta che mi sento di consigliare a tutti, dalle giovani coppie che si frequentano da poco, a quelle che stanno insieme da un sacco di anni, dai single impenitenti alle famiglie numerose: state tranquilli, questa è proprio “la città che non dorme mai” e saprà offrirvi ciò che state cercando. Cosa visitare nella Grande Mela? Bè, prima di tutto sono sicura che potremmo trascorrere un anno intero lì, senza mai annoiarci o senza mai fare/vedere le stesse cose! Certo, gli occhi del turista sono più clementi e vedono tutto rose e fiori,quando in realtà ci sono anche lati negativi, comuni a molte altre metropoli: ad esempio la sporcizia, il traffico, l’assistenza sanitaria, l’alto tasso di criminalità. Noi però siamo qui per goderci le meraviglie di NYC e quindi preferisco raccontarvi solo le cose belle che ho visto e che mi hanno fatto innamorare di questa città. Controllate il meteo ed assicuratevi che ci sia una bella giornata di sole: trascorretela a Central Park!
Affittate una bici nei numerosi punti attorno al parco (non temete,se vi riconosceranno come turisti,sarete letteralmente presi d’assalto da questi ragazzi che offrono il servizio di “rent a bike”) e godetevi ogni angolo del parco: imperdibile il laghetto con le barche colorate che lo attraversano, il Castello Belvedere, lo Sheep Meadow (la grande distesa di erba intorno alla quale si vedono tutti i grattacieli che circondano C.Park), lo zoo, il Conservatory Garden ( giardino botanico organizzato in tre diversi stili: francese, italiano ed inglese), lo Strawberry Fields, mosaico dedicato al leggendario John Lennon (entrata proprio difronte al Dakota Building). I newyorkesi amano godersi il loro “polmone verde” in tutte le stagioni, inverno compreso: infatti viene allestita una vera e propria pista di pattinaggio all’interno del parco. Purtroppo non ho avuto l’occasione di godermi Central Park e la città imbiancati dalla neve, ma mi hanno assicurato che è uno spettacolo unico! Queste sono le zone del lusso, la Upper West e la Upper East Side, dove risiedono coloro che posseggono attici a prezzi stellari, vedi Madonna, Lady Gaga, Yoko Ono e così via. Come biasimarli: dai loro appartamenti si godrà senz’altro una spettacolare vista di Manhattan! Ah, visto che siete in zona, mi permetto di consigliarvi i Musei ivi ubicati: il Museo di Storia Naturale (sì, proprio quello del celebre film “Una notte al Museo”), il Guggenheim (con la sua particolarissima struttura), il Moma e, last but not least, il Metropolitan. Meritano tutti una visita! Una visita la merita anche la famosa Columbia University, nella zona di Harlem: non abbiate paura, ci si arriva tranquillamente con la metro e la zona è sicura, piena di studenti e ragazzi molto amichevoli.
Ecco, una parentesi per dire che a dispetto di quanto si legga o si dica, io ho trovato la Grande Mela una città sicura e vivibilissima. Non ho mai avuto paura di visitare certi quartieri, nonostante fosse palese la povertà e la fatiscenza di certi edifici (vedi Bronx o Coney Island): la polizia è dappertuto e la gente sembra comunque troppo preoccupata di farsi i fatti propri per prestare attenzione agli altri. Certo, valgono sempre le care, vecchie regole del turista: non andare in giro ricoperto di oro e griffe dalla testa ai piedi, stare in mezzo alla gente, evitare viette deserte o che sembrano poco raccomandabili (il 90% delle volte,se lo sembrano, è perchè lo sono!). Noi ci siamo goduti la zona universitaria confondendoci tra i tantissimi studenti che si spostavano da un padiglione all’altro: abbiamo anche pranzato alla mensa di una facoltà di cui ora non ricordo il nome, sedendoci al tavolo con due ragazzi americani che ci hanno raccontato la loro esperienza a NYC. L’Università è gigantesca, suddivisa in diverse sezioni a seconda delle materie ed ospita anche il Campus, dove alloggiano gli studenti: colpiscono subito la maestosità e la modernità della Biblioteca, con un computer all’ultimo grido su ogni tavolo e la serietà con la quale i ragazzi si approcciano allo studio. La zona è tutta free wifi: c’è una videochiamata con facetime con i miei genitori per far vedere loro la particolarità di questo posto! Quindi, mi raccomando: non dimenticate di visitare la Columbia University quando passerete per la Grande Mela! Qui vicino si trova anche la famosa cattedrale di Saint John the Divine: in stile neogotico, è davvero enorme ed al suo interno ci sono ben cinque navate. Se avete occasione, non perdetevi la Messa della domenica mattina in cui si canta il gospel: brividi assicurati.
Riguardo agli edifici più famosi, quelli che noi tutti abbiamo ammirato in tantissimi film, vi consiglio di non perdervi lo spettacolo che si gode dall’Empire State Building e dal Top of The Rock!
I panorami che si vedono da lassù sono indimenticabili: c’è chi preferisce l’Empire e chi il Top of The Rock, è una questione di gusti. Personalmente, vi consiglio di visitarli entrambi, anche di notte, perché New York in versione by night è ancora più affascinante! Dall’Empire si può avere una completa visuale di Lower Manhattan: sulla cima si trova un’antenna per le trasmissioni televisive e l’edificio è infatti un perfetto punto di trasmissione per le stazioni radiotelevisive di New York, tanto che diversi dei suoi ultimi piani sono occupati da studi televisivi. Quindi, state bene attenti: non si sa mai chi potreste incontrare sugli ascensori! Dal tetto del grattacielo è possibile osservare il territorio di quattro stati vicini: New Jersey, Connecticut, Pennsylvania e Massachusetts.
Nelle belle giornate di sole, si vede persino la Statua della Libertà! In un attimo si arriva all’86° piano, dopo aver come al solito superato gli step della sicurezza. E’ possibile fare anche una foto ricordo con alle spalle un fotomontaggio dell’Empire e visitare il negozietto pieno di souvenirs all’interno del grattacielo. Mi raccomando: ricordatevi di indossare una felpa, perchè lassù c’è sempre vento e fa freschino!
Il Top of the Rock si trova presso il Rockfeller Center (grande complesso commerciale, il cui centro è rappresentato dalla Rockfeller Plaza, con al centro la statua in bronzo dorato di Prometeo! In inverno c’è un’enorme pista di pattinaggio e dal 1° dicembre di ogni anno si trova un immenso albero di Natale di 40 m!) e secondo alcuni offre uno scenario più bello di quello dell’Empire State Building: l’ascensore è avveniristico! Sale a grandissima velocità e vi porta fino al 67º piano. In questo breve tragitto viene proiettata sul tetto la storia del Top of the Rock ed essendo il tetto trasparente, potete vedere il percorso dei fili colorati della cabina dell’ascensore che salgono o scendono. Non vi preoccupate, non c’è nulla di cui temere, anzi, è tutto molto divertente e moderno.
Arrivati sulla cima, ci si può godere tutta New York: il grande spazio verde di Central Park, l’inconfondibile Empire State, tutti i grattacieli della Lower Manhattan.. un momento da brividi. L’unico mezzo nascosto è il Chrysler Building. Mentre l’Empire si dispone su un quadrato su cui è possibile girare intorno, il Top of the Rock si dispone su vari livelli: nella prima parte ci sono i vetri che impediscono di scattare belle fotografie, ma basta salire pochi piani per ritrovarsi all’aperto ed avere davanti uno scenario mozzafiato! A differenza dell’ Empire, qui non ci sono grate di ferro che impediscono di godere in maniera completa il paesaggio: la visuale è senza barriere.
Da una parte vi ritroverete davanti Central Park, dall’altra proprio l’Empire e Lower Manhattan. Vi consiglio di salire verso l’ora del tramonto, per vedere i grattacieli della Grande Mela che iniziano ad illuminarsi e colorarsi in modi differenti l’uno dall’altro. Che altro vedere poi a New York? Bè, una foto dall’esterno la meritano il Flat Iron ed il Chrysler Building: purtroppo non è possibile visitarli, ma costituiscono grattacieli-simbolo della Grande Mela. Il Flat Iron viene chiamato in questo modo per la sua caratteristica forma “a ferro da stiro”, allungata ad angolo acuto sull’incrocio di Broadway. Con la sua guglia di acciaio il Chrysler è uno dei simboli di NYC: marmo, acciaio, granito e boiserie a motivi floreali ornano la sua splendida lobby. Poco distante dalla famosissima Time Square, rilassatevi a Bryant Park: unico parco di Midtown, è un piacevolissimo angolo di verde dotato di panchine e sedie a sdraio, circondato da grattacieli. Ideale per concedersi una pausa bucolica! D’inverno diventa una pista di pattinaggio su ghiaccio e deve essere spettacolare! Time Square è circondata da immensi cartelloni pubblicitari luminosi e questo famosissimo incrocio è il cuore della stessa NYC: questo è il centro nevralgico del quartiere dei teatri e merita una visita notturna, quando la selva di neon e di schermi si illumina. Su uno di essi si puo’ anche seguire in tempo reale l’andamento del debito pubblico americano! E’ impressionante la folla che si riversa in questa piazza a qualsiasi ora del giorno e della notte: la magia che si respira fa davvero capire il motivo per cui New York venga definita “la città che non dorme mai”!
Vi consiglio di non perdervi uno dei numerosi spettacoli nel quartiere di Broadway: c’è davvero l’imbarazzo della scelta, anche per quanto riguarda i divertimenti. Abbiamo trovato carino il museo delle cere di Madame Tussauds: si tratta di un’attrazione interattiva, dove è possibile posare a fianco di tante celebrità ed urlare di paura nella “house of wax”… qui non riuscirete a distinguere una statua di cera da persone in carne ed ossa e lo spavento è assicurato!! Per quanto riguarda gli spettacoli, noi abbiamo visto “Sister Act”: non vi preoccupate se non parlate un inglese fluente, il segreto è vedere uno show di cui si conosca già la trama! Lo spettacolo ci è piaciuto tantissimo ed abbiamo trovato tutti gli attori/cantanti bravissimi e molto preparati, versatili ed affascinanti: un musical da non perdere assolutamente! Certo, i prezzi degli spettacoli non sono molto economici, ma ne vale la pena!
Se la stagione è già iniziata, vi consiglio di non far mancare nel vostro programma la partecipazione alle partite di basket dell’Nba o di baseball, sport molto in voga negli Stati Uniti! Per farvi un’idea di quanto il baseball e il basket siano amati qui, sarà sufficiente recarsi a Central Park per vedere quanti giovani talentuosi dedichino tempo a queste attività. Accanto a Bryant Park, merita una visita anche la NY Public Library: con più di 11 milioni di opere in catalogo, è la seconda biblioteca pubblica del Paese dopo quella del Congresso, a Washington. Incantevole la scalinata, abbellita da due leoni in marmo rosa e rappresenta un luogo d’incontro amato dai newyorkesi. Sia di giorno che di sera, meritano più di una visita le zone del Greenwich Village, Tribeca, Soho, Chelsea e Meatpacking District, piene di localini alla moda dove cenare, fare un aperitivo o scatenarsi in balli sfrenati fino all’alba. Molto affascinante è Washington Square Park: questo parco è diventato uno dei luoghi di ritrovo favoriti dei bohémien della Grande Mela. Si ritrovano qui giocatori di scacchi, artisti di strada: a nord, gli appassionati di cinema riconosceranno il celebre Washington Centennial Memorial Arch, presente in numerosi film, che celebra il centesimo anniversario dell’investitura presidenziale di G. Washington. Le case e gli edifici della zona sono molto pittoreschi e particolari e chi ha seguito la serie televisiva “Sex and the City” avrà una sorta dèjà vu! Una passeggiata lungo Washington Square North è l’occasione buona per scoprire qualche bella dimora in stile Greek Revival.
Vicino alla zona di Meatpacking si trova l’High Line, ben 2,5 km di passeggiata alberata lungo l’ex ferrovia sopraelevata. Dall’altra parte si trova l’East Village, dove ci sono i quartieri Nolita, ChinaTown e Little Italy. Si tratta di zone molto turistiche, piene di negozietti caratteristici, ristoranti, bazar, pizzerie italiane (Little Italy), templi buddisti, botteghe dalle insegne cinesi, tetti a pagoda (Chinatown)…insomma, non potete venire a New York e non ammirare da vicino l’espansione di queste aree! Splendida anche la Brooklyn Promenade, area da dove è possibile ammirare Manhattan da una diversa prospettiva: godetevela dal parco di Dumbo ed attraversate il mitico ponte!
Shopping!
Per quanto riguarda lo shopping… La Quinta Avenue è una interminabile arteria del centro di Manhattan e pullula di negozi di ogni tipo! State pur certi che qui troverete gadget, souvenirs, regali, abiti e cianfrusaglie per tutti i gusti! Ciò che colpisce della Grande Mela è la larghezza delle Street e delle Avenue, che si incontrano perpendicolarmente dando alla città la forma di una griglia. E’ molto, molto semplice muoversi a New York City: la Quinta inizia al Washington Square Park, nel Greenwich Village e termina in prossimità dell’Harlem River sulla 142ª Strada. Palazzi di notevole fama hanno la loro sede lungo la Fifth Avenue tra cui l’Empire State Building, la New York Public Library, il Rockfeller Center, la Trump Tower, la Saint Patrick’s Cathedral ed il Plaza Hotel. Impossibile resistere alla tentazione di entrare in tutti i negozi che sembrano rincorrersi uno dopo l’altro: H&M;, Zara, Abercrombie, Bulgari, Louis Vuitton, Dior, Prada, Disney Store, Armani, Hugo Boss, Fendi, Tommy Hilfiger, Cavalli, Sephora e Banana Republic, l’NBA Store… negozi di lusso, che si alternano a grandi magazzini. Questi solo alcuni dei nomi dei più grandi Stores che troverete qui! Negozi che si estendono su un minimo di due o tre piani e vi conquisteranno solo con le loro insegne mastodontiche e sempre illuminatissime! Vale la pena anche solo entrare e curiosare, assaporando il fascino della 5th Ave! Per gli amanti della tecnologia, imperdibile è la tappa all’Apple Store, vicino a Central Park: questo negozio è la Mecca per tutti gli appassionati di I-pod, I phone, I-pad, Mac di ogni modello! Lo store è aperto 24 ore su 24: sì, avete capito bene! Questo negozio non chiude mai! Ha la forma di un cubo trasparente, con la famosa mela mangiucchiata al centro: una scala vi condurrà al piano inferiore, dove potrete scatenarvi negli acquisti. Il negozio è sempre affollatissimo: pensate solo che per l’assistenza, bisogna prendere un numerino come al supermercato e aspettare pazientemente il proprio turno! Incredibile?! No, la pazienza vi servirà sempre in quantità industriali a New York City! Conviene acquistare gadget tecnologici o fare shopping a New York, ed in generale in tutti gli States, perchè c’è un notevole risparmio rispetto all’Europa. Il cambio euro/dollaro è davvero favorevole! A pochi passi dall’ Apple Store vale la pena visitare il celeberrimo “Fao Schwarz”, il negozio di giocattoli più particolare della Grande Mela, un regno adatto sia ai grandi che ai piccini. Vi ricordate la scena del film “Big” nella quale Tom Hanks suona con i piedi la tastiera di un pianoforte gigante posta sul pavimento? Quella tastiera si trova proprio all’ultimo piano di questo negozio, nell’area “Big Piano” ( il piano del film “Big” appunto) ed è possibile provare a suonare qualcosa e scattare delle foto ricordo….se i numerosi bambini che affollano la zona ve lo permetteranno!! Si trovano un sacco di giocattoli curiosi in questo Store e a noi è piaciuto molto visitarlo! Per le romanticone e per le sognatrici sarà impossibile non passare da Tiffany!Un mega negozio di sette piani, dove c’è spazio per il lusso più sfrenato, ma anche per gioielli più accessibili a noi comuni mortali (visitare il terzo piano, per uscire con il portafogli ancora integro!). La Quinta Ave è da sempre un’istituzione della Grande Mela e un po’ di sano shopping newyorkese sarà un’esperienza indimenticabile!
enogastronomia
E dopo tutto questo scarpinare su e giù per la Quinta,dentro e fuori i negozi… ci è venuta fame! E allora?! Bè, per conoscere i miei consigli su dove mangiare e bere bene senza spendere cifre folli a Manhattan!
La Grande Mela è un vero calderone di persone provenienti dalle parti più svariate del mondo: non esiste, probabilmente, una città più multietnica e dinamica di New York. E’ logico quindi che anche dal punto di vista eno-gastronomico, la città offra una ricchissima scelta di ristoranti, pizzerie, bar, trattorie e locali dove degustare cibi particolari. Noi abbiamo alloggiato in un Hotel sulla 57th Street, posizione ottima per raggiungere, a piedi o con la metro, qualsiasi zona della città: essendo vicini a Columbus Circle, abbiamo sempre approfittato dei cibi freschi e di qualità del Whole Foods. Questo supermercato si trova proprio in Columbus Circle, di fianco alla Trump Tower ed è disposto sottoterra: offre un’enorme scelta di cibi cucinati secondo le tradizioni di diversi paesi ( ad esempio potete trovare riso alla cantonese, riso indiano, sushi, pasta cucinata in diversi modi, pollo, carne e pesce preparati nei modi più disparati, zuppe, frutta e verdura fresca). E’ un supermercato con prodotti biologici, che ha a disposizione anche un vasto reparto self-service, dove è possibile scegliere i piatti del giorno: chi vuole, puo’consumarli sul posto, mentre chi è di fretta, come lo eravamo sempre noi, può riempire gli appositi contenitori igienici con il cibo che vuole consumare, recarsi alla cassa ed uscire, magari pranzando sotto il sole nello Sheep Meadow in Central Park! Il sistema di pagamento,poi, è molto ordinato: ci si mette in fila aspettando il proprio turno come dappertutto, ma bisogna fare attenzione ai numeri che compaiono sui display di tutte le casse. Un po’ come accade presso i nostri sportelli pubblici, ma qui nessuno vuole passarti davanti e tutti aspettano diligentemente il proprio momento (che vi avevo detto riguardo alla pazienza?!). I clienti sono disposti in verticale, ognuno dietro ad ogni cassa (ce ne saranno una decina) ed ogni cassa, quando è pronta ad accogliere il cliente successivo, si annuncia da sola: se ad esempio è stato il turno del vostro compagno di fila di fianco o prima di voi, quando una cassa pronuncerà “Register number 9” (ovvero cassa numero nove), saprete per certo che toccherà a voi e che dovrete recarvi alla cassa numero nove per il pagamento!
All’inizio eravamo un po’ spaesati e imbranati, ma dopo aver capito il funzionamento del supermarket e soprattutto dopo aver visto i prodotti che offriva, Whole Foods è diventata per noi una tappa quotidiana irrinunciabile. Il cibo è veramente molto buono e di ottima qualità: non dimenticate che è importante consumare frutta e verdura fresca anche all’estero e se è possibile non cambiare le proprie abitudini alimentari anche in vacanza, perchè non approfittarne? Noi ci siamo sempre recati in Columbus Circle per una questione di comodità e solo una volta abbiamo visitato Whole Foods in Union Square: vi posso dire, cari amici, che a noi ha convinto di più quello in Columbus Circle. Sono sicura che non ve ne pentirete! Per quanto riguarda gli altri locali dove consumare pasti decenti, devo dirvi che durante il giorno noi ci siamo sempre arrangiati con panini, insalate, primi o secondi piatti un po’ in giro per Manhattan: validi, per un panino leggero e senza pretese, le varie catene di Sbarro, Subway, Au bon pain sparpagliate in tutta la Grande Mela. Per un pranzo o una serata divertente ed indietro nel tempo vi consiglio di recarvi da Ellen’s Stardust: locale molto grazioso, in cui si servono piatti tipici americani, con molti juke-box e camerieri vestiti stile anni ’50 che cantano e ballano mentre svolgono il loro lavoro! Ottime quasi tutte le catene di Diners a Manhattan, localini che vi riporteranno un po’ alle atmosfere del celebre film “Grease”.
per le serate romantiche
Per quanto riguarda serate particolari e romantiche, voglio consigliarvi anche un paio di ristoranti che offrono una vista panoramica mozzafiato sullo skyline: una delle cose più particolari che New York ha da offrirvi è appunto la vista sui grattacieli, meglio ancora se illuminati di notte. Vi sembrerà davvero di essere sul set di un film. Due le opzioni principali per una cena con vista: un ristorante nei piani alti di un grattacielo, per guardare la città dall’alto e far parte dello skyline stesso, o un ristorante con vista panoramica d’insieme sullo skyline illuminato. Da non disdegnare anche l’idea di un pranzo in un locale panoramico, ovviamente in una bella giornata. Incredibilmente in una “città verticale” come New York di ristoranti con vista non ce ne sono poi moltissimi, e di questi solo pochi sono veramente raccomandabili. Mi sento di raccomandarvi per esempio ” The View Restaurant & Lounge (at Marriot Marquis). Il ristorante si trova al 48° piano dell’hotel Marriot Marquis, è montato su una piattaforma girevole (giro completo in un’ora) e ti permette di vedere le luci di New York ruotare ai tuoi piedi. Vedendola di giorno la sala non è poi così lussuosa, ma la sera l’atmosfera è molto più elegante (complice il buio) e la tua attenzione è catturata da ciò che vedi dalle finestre. Cibo nella norma, senza pretese,ma qui ci si va per godersi Manhattan in versione notturna. Un altro locale che vale la pena visitare è il “River Cafe”, che offre probabilmente la vista migliore sulla skyline di New York! Locale elegante (abbigliamento consono richiesto ai clienti), cibo buono anche se non eccezionale (il locale vanta comunque 1* Michelin), vista notturna da levare il fiato, ma apprezzabile anche durante il giorno. Il conto è piuttosto salato, ma se cercate un locale panoramico ne vale assolutamente la pena!! Consiglio di arrivare un pò prima per godersi il panorama da fuori: l’ora migliore, a mio modesto parere, è quella del tramonto. Non dimenticate di portare con voi la macchina fotografica per immortalare le innumerevoli bellezze che si vedono dal terrazzo! Per quanto riguarda i numerosissimi baracchini di Hot Dog posti ad ogni incrocio della città, non posso darvi consigli: noi abbiamo voluto provare il meglio del meglio, il Re degli Hot Dog, quello che ha conquistato persino il Presidente B. Obama: Nathan’s Famous a Coney Island.
un mondo a parte
Chi non ha mai sentito nominare Coney Island? Chi non l’ha vista, anche per pochi minuti, in qualche scena di un film americano? Coney Island è una piccola penisola a est di Manhattan all’interno del territorio di Brooklyn. Ci si arriva comodamente utilizzando la metropolitana e quando arriverete, sono sicura che vi chiederete se siete ancora a New York City, perchè questo è un mondo a parte. Il tragitto che dalla metro vi porterà al famoso lungo mare dove si trovano fabbriche, edifici vecchi, le giostre con i numerosi chioschi di fast-food, negozi di souvenirs ed attrazioni varie è abbastanza desolante: noi ci siamo subito accorti del cambiamento importante rispetto a Manhattan. Gli edifici sono fatiscenti, la povertà sembra regnare sovrana in ogni angolo della zona, le persone che girano per le strade sembrano poco raccomandabili e nell’aria si respira come un’aria di abbandono, sporcizia e decadenza. I poliziotti, a piedi o in macchina, pattugliano le vie in maniera scrupolosa. Passiamo di fianco ad una vecchia rimessa di pulmini gialli usati per il trasporto degli alunni a scuola, proprio come quelli che si vedono in tanti film americani: ce ne saranno un centinaio, tutti disposti ordinatamente in fila, alcuni ancora in buone condizioni, altri da rottamare. Il deposito è deserto e si respira un’atmosfera da film horror: sarà meglio accelerare il passo per raggiungere il lungomare! Immagino che dopo il tramonto quest’area sia davvero pericolosa, visto che mette i brividi alla luce del sole! Arriviamo poco dopo le dieci e nella zona c’è abbastanza movimento: ci sono diversi stand, con irlandesi che suonano le cornamuse e che distribuiscono assaggi di alcune specialità gastronomiche. Proseguiamo verso la spiaggia, passando in mezzo a diversi negozietti, bar, ristoranti fino a che non ci ritroviamo davanti una spiaggia chilometrica e… l’oceano! Eccoci, abbiamo raggiunto il lungomare, finalmente! Intorno alle 11 le giostre iniziano a girare, pronte per un’altra lunga giornata: la musica si leva dai chioschi come un piacevole sottofondo, i fast-food tirano su le saracinesche ed i turisti incominciano ad animare la zona; c’è chi fa le foto, chi corre, chi contempla il paesaggio, chi fa colazione, chi si dirige verso la famosa ruota per godersi dall’alto il panorama. Coney Island è un’esplosione di colori, di gente e di divertimenti! Possiamo scorgere anche una gara di corsa a pochi metri dal parco divertimenti e volontari sulla spiaggia che ripuliscono la sabbia da oggetti tipo bottiglie, borse di plastica, bicchieri ed altre schifezze abbandonate da qualche turista incivile.
Insomma, quando siamo usciti dalla metro eravamo guardinghi e avevamo paura di essere arrivati in una zona di periferia deserta ed abbandonata a se stessa, ma adesso ci siamo dovuti ricredere! Sembra quasi di essere a Time Square, vista la quantità di gente che affolla il lungomare! Con quasi 5 chilometri di spiaggia, Coney Island è una delle mete più a portata di mano per chi vuole trascorrere una giornata al mare e, per questo, anche tra le più affollate. Incuriosito dal nostro accento italiano, si avvicina a noi un anziano signore italo-americano che ci dice quanto sia importante arrivare presto qui in alta stagione se si vuole trovare uno “spot” disponibile. La spiaggia offre tantissime attività ricreative: beach volley, pallamano, basketball ed è presa d’assalto in numerosi periodi dell’anno, da newyorkesi e turisti curiosi. Il gentile signore ci dice che è del luogo e ci spiega che Coney Island da alcuni anni è al centro di progetti di investimento e piani di riqualificazioni, nel tentativo di tornare ad essere la zona dei parchi divertimento e dell’intrattenimento che era negli anni ’40. Le operazioni di riqualificazione sono cominciate nel 2003, quando il sindaco di New York, Micheal Bloomberg, sperava di poter ospitare le Olimpiadi del 2012. Nel 2007, due fondi di investimento hanno acquistato molti terreni e hanno cominciato a investire nella riqualificazione dell’area. Il Dipartimento per la pianificazione cittadina di New York, nel 2009, ha dato il via libera alla costruzione di più di 5.000 nuovi alloggi e negozi. Nel 2010 ha riaperto il Luna Park, che è gestito dalla Zamperla, un’azienda di Vicenza. Nel 2011 ha avuto 640 mila visitatori, il record degli ultimi 50 anni. Nonostante aleggi nell’aria un’atmosfera triste e malinconica (forse perchè non amiamo particolarmente i parchi divertimenti), siamo contenti di aver deciso di dedicare mezza giornata alla visita di questa penisola e di assaporare un po’ di brezza oceanica: un cartello posto sulla spiaggia comunica ai bagnanti di nuotare in orizzontale e non in verticale, poichè potrebbe essere rischioso avventurarsi verso l’oceano. Dopo aver trascorso un po’ di tempo passeggiando sul lungo mare di legno ed aver fatto un giretto dentro il famoso Luna Park, pieno di attrazioni per grandi e per bambini ed aver visto da vicino la mitica ruota e le montagne russe Cyclone, decidiamo di sperimentare l’hot dog più gustoso che ci sia da Nathan’s Famous!
Il locale è in realtà un fast-food sullo stile di Mc Donald’s, solo che qui si cucinano solamente hot dog di diversi tipi e con diverse salse, accompagnati da patatine, cucinate anch’esse nei modi più disparati! Consumare uno di questi hot dog comodamente seduti su una panchina della Surf Avenue in riva all’Oceano in una calda giornata di metà Settembre è stata per noi un’esperienza unica! Originale è il tabellone elettronico a fianco del bancone degli ordini ed all’esterno del fast-food dove viene indicato il countdown per il prossimo 4 Luglio, giornata in cui si svolge l’ “Hot dog Eating Contest” e dove appare il nominativo dell’ultimo vincitore e numero di hotdog mangiati. Mi sento quindi di consigliare una visita a questa famosissima penisola vicina a New York City, anche solo per farsi una passeggiata lungo la caratteristica passerella di legno, prendere un pò di sole, fare un tuffo nell’Oceano (se siete coraggiosi e non freddolosi!), ritornare indietro nel tempo con un tour del Luna Park ed assaporare i migliori hot dog del mondo!
tappa alle cascate del niagara
Le cascate del Niagara sono state una tappa del nostro meraviglioso viaggio di nozze: si trovano al confine tra Stati Uniti e Canada ed infatti si possono ammirare sia dal lato americano che da quello canadese. Fare un viaggio in Usa richiede organizzazione, quindi vi consiglio di prenotare con largo anticipo e decidere quanto tempo dedicare ad ogni attrazione che vi interessa: stilare un programma, giorno per giorno, del vostro tour vi permetterà di ottimizzare il vostro tempo e di godervi il tutto senza recriminazioni. Noi avevamo prenotato il viaggio in pullman verso Buffalo, dove si trovano appunto le Niagara Falls: il tragitto dura circa sette ore e si può godere un paesaggio meraviglioso, percorrendo una parte di America costituita dalla campagna, con le sue tipiche villette colorate in legno e le sue cittadine di provincia. Avete presente le piccole città che si vedono in numerosi film americani, tipo “Stand by me” oppure “It”? Ecco, l’atmosfera che si respira attraversando questi luoghi di periferia è la stessa: tanta malinconia, ma anche tanta attrazione per questi luoghi che sembrano essere fuori dal tempo. Abbiamo passato la dogana (munitevi di pazienza, anche in questo caso, perchè le code per attraversare il confine sono chilometriche e lo smaltimento della folla molto lento!) ed abbiamo alloggiato in un hotel molto carino posto a pochi passi dalle cascate, sul lato canadese. La cittadina in cui ci siamo sistemati per la notte era molto turistica, con un grande Luna Park e molte attrazioni e negozietti “acchiappa turisti”. Come tutti saprete, le cascate non sono famose per la loro altezza, ma per la loro grandezza e per il loro bacino: infatti, una volta ammirate da diverse prospettive, la loro vastità lascia senza fiato. La loro fama è senza dubbio legata alla spettacolarità del loro scenario: si dividono in tre cascate, la più famosa, “Horseshoe Falls” (quella sul lato canadese, la cosiddetta ” ferro di cavallo”), quella sul lato americano da dove partono i battelli con i turisti e la più piccola, ma non meno fascinosa, la “Bridal Veil Falls”. Il maggior numero di visitatori si riscontra durante l’estate, quando le cascate del Niagara si trasformano in uno spettacolo da godere sia di giorno che di notte. Infatti, durante la nostra permanenza in terra canadese, abbiamo potuto ammirare un’incredibile batteria di lampade che illuminava tutte le cascate, su entrambi i versanti, dall’imbrunire a mezzanotte. E’ stato bello passeggiare lungo il punto panoramico che offriva uno scenario indescrivibile su tutta l’ampiezza delle Niagara Falls illuminate a giorno!Spettacolo a dir poco emozionante e suggestivo!
Il giorno successivo, dopo un’abbondante colazione in hotel a base di puncakes, sciroppo d’acero, caffè lungo, nero e bollente ci siamo diretti al punto di incontro per vedere le cascate da ancora più vicino, grazie al mitico “Maid of the Mist”. E’ un battello che parte dalla base delle cascate sul lato americano e percorre tutto il bacino d’acqua fino a raggiungere il famoso “ferro di cavallo”. Veniamo dotati di lunghi impermeabili azzurri e ci raccomandano di coprirci bene perchè c’è molta umidità e naturalmente ci sarà la possibilità di bagnarsi un po’! Ci sistemiamo sulla parte alta del battello e, con macchine fotografiche alla mano, ci prepariamo ad ammirare tutte e tre le cascate: la foschia che forma l’acqua è davvero impressionante, soprattutto alla base della parte a ferro di cavallo. La guida ci spiega che grazie all’intervento dell’uomo e di canali sotterranei per far confluire buona parte delle acque alla centrale idroelettrica è possibile ammirare le cascate: senza questo contributo, la nebbia che circonda le cascate impedirebbe qualsiasi visuale dell’imponente bacino davanti a noi.
Emozionante è stato anche il racconto della leggenda legata alle Cascate: si narra di Lelawala, una bella ragazza obbligata dal padre a fidanzarsi con un ragazzo che ella disprezzava. Piuttosto che sposarsi, Lelawala scelse di sacrificarsi al suo vero amore He-No, il Dio Tuono, che abitava in una caverna dietro la Cascata a Ferro di cavallo. Ella pagaiò sulla sua canoa nel fiume Niagara e precipitò dal bordo della cascata. He-No la raccolse mentre precipitava ed i loro spiriti, secondo la leggenda, vivono uniti per l’eternità, nel santuario del Dio Tuono sotto le cascate. Le Niagara Falls sono infatti una delle mete più gettonate per le coppie in viaggio di nozze e noi non siamo stati da meno! Terminato il percorso con il battello, ci siamo arrampicati su una passerella che partiva dalla base delle cascate americane e risaliva fin quasi alla cima, sempre armati di impermeabile: anche da questa postazione, il paesaggio è fantastico. Noi abbiamo scelto di percorrere il tragitto in pullman anche per goderci da vicino le zone di campagna americane, ma si possono raggiungere le cascate anche con numerosi voli locali diretti a Buffalo.
Miss Liberty
Sono esattamente le sette del mattino quando apro gli occhi: alla sera, dopo tutto il camminare siamo talmente stanchi che non ci svegliano nemmeno i lavori del cantiere davanti al nostro hotel. Alloggiamo al “Salisbury”, sulla 57th Street e proprio davanti stanno costruendo un grattacielo: quando ritorneremo nella Grande Mela tra qualche anno probabilmente sarà già finito! L’albergo è vecchiotto, ma per gli standard newyorkesi è più che accettabile: noi ci siamo trovati benissimo poichè si trova in una posizione ottima, è pulito, la stanza è gigantesca e soprattutto abbiamo la possibilità di fare una colazione abbondante a soli otto dollari! Vi assicuro che a NYC gli hotel che comprendono la colazione sono veramente pochi e se decidete di consumarla fuori i prezzi non sono economici. Nella veranda predisposta per il breakfast c’è veramente una scelta incredibile: dolce, salato, cereali, brioches, panini e bevande di ogni tipo. La sala è sempre gremita e notiamo che l’hotel è frequentato da molti uomini d’affari. Il personale è molto gentile, come del resto, tutti gli americani che abbiamo incontrato fino ad ora! Sono tutti molto affabili e predisposti al dialogo: è un piacere parlare con loro e, nello stesso momento, rinfrescare un po’ il nostro inglese! Dopo esserci ricaricati a dovere, siamo pronti per la nostra giornata: siamo diretti a Battery Park, a Brooklyn, dove prenderemo il traghetto per ammirare la Statua della Libertà. Abbiamo prenotato la visita sulla corona di Miss Liberty e siamo già molto emozionati! Ciò che stupisce di New York è che persino nei parchi ci sia una connessione wifi gratuita disponibile: infatti il mio i-phone ne rivela subito una, attiva anche sul ferry diretto a Liberty Island! Dopo i soliti controlli di rito per la sicurezza, ci imbarchiamo: per fortuna la giornata è bellissima ed il cielo terso. Il viaggio verso l’isola è molto veloce e passiamo vicinissimi alla Statua: l’abbiamo vista talmente tante volte nei film che ci sembra già di conoscerla, nonostante faccia impressione vederla dal vivo ed essere lì, a pochi metri da lei. Scendiamo dal traghetto ed iniziamo ad esplorare l’isoletta: lo skyline di Manhattan davanti a noi è a dir poco sensazionale e ci scateniamo con foto e video!
Ci rivolgiamo ad uno dei numerosi rangers disposti all’ingresso dell’attrazione ed ancora una volta veniamo colpiti dalla gentilezza e disponibilità degli americani: dopo l’ennesimo controllo con il metal detector (la Statua della Libertà e l’isola dove si trova sono controllati perennemente via mare e via cielo, perchè è un simbolo importante per la Grande Mela e potrebbe essere a rischio di un attacco terroristico) veniamo condotti all’interno della grande Statua. Ci troviamo proprio dentro il vestito di Miss Liberty e vedere da dentro questa costruzione è proprio impressionante: ci sentiamo un po’ come i mitici Ghostbusters, che in una scena del film si trovavano proprio all’interno della corona della Statua! Dopo numerosi e ripidissimi scalini,arriviamo finalmente in cima: pensavo che la corona fosse più grande, invece lo spazio in cui muoversi è proprio ridotto e dentro fa molto caldo. La vista che si gode su Manhattan lascia senza parole: che meraviglia!! Ci godiamo lo spettacolo ancora per qualche minuto e poi lasciamo il posto agli altri turisti e scendiamo per ammirare la Statua dal basso, decidendo di fare un giretto su Liberty Island.
L’isola non offre molto, ma è possibile ammirare da diverse prospettive sia Lady Liberty che New York. Se avete tempo, potete prendere il battello diretto a Governor’s Island: l’isola, praticamente disabitata, si anima nei weekend estivi con manifestazioni di ogni genere e centinaia di famiglie. E’ il posto ideale per passare qualche ora di relax, come potreste fare a Central Park, ma guardando la skyline di Manhattan dal mare. L’isola si trova in posizione strategica, con vista su NYC, Liberty Island e Brooklyn. L’accesso e il ferry sono gratuiti, quindi perchè non esplorare anche questa isoletta? Decidiamo di dirigerci verso il Financial District ed il World Trade Center: non so come spiegarlo, ma non appena siamo arrivati in questa zona, ho percepito un’atmosfera surreale, di tensione, forse dettata dalla tanta sicurezza, dalla polizia armata ed in borghese che affollava il quartiere. Le strade che portano a Wall Street, dove si trova la Borsa con affissa la bandiera americana, sono zone a traffico limitato e le macchine che vi possono accedere vengono ispezionate dalla polizia. Il protocollo è molto rigido in questo quartiere e notiamo diverse telecamere sparpagliate in ogni angolo delle strade: tutto ciò puo’ dare sicurezza, ma crea un costante stato di allerta e di apprensione. Ci sono molti ristorantini e fast-food in quest’area, complice il fatto che si tratta di una zona di forte passaggio e dove sono collocati molti uffici. Nel complesso, benchè non sia possibile entrare a visitare la New York Stock Exchange dopo gli attentati dell’11/09/2001 il Financial District resta una tappa irrinunciabile nella Grande Mela: questo è il cuore pulsante delle attività economiche di tutto il mondo. Non dimenticatevi di fare una foto accanto al famoso Wall Street Bull: Il Toro di Wall Street è una scultura in bronzo realizzata dall’artista siciliano Arturo Di Modica e collocata appunto presso il Bowling Green Park, nel quartiere della borsa di NYC.
Ci spostiamo di poco ed iniziamo a sentire un forte rumore di ruspe e di lavori in corso: davanti a noi, un enorme cantiere a cielo aperto ed al suo interno una voragine profonda diversi metri. Siamo arrivati a quel che resta del World Trade Center: prima di quel maledetto undici Settembre il WTC era un complesso di sette edifici situato dove ci troviamo ora, cioè nella Lower Manhattan. Tra le costruzioni distrutte va ricordato anche un luogo di culto: la chiesa greco-ortodossa di San Nicola. La Saint Paul Chapel, una piccola chiesetta nei pressi di Ground Zero, non ha riportato danni e ai tempi del disastro delle Torri Gemelle divenne un rifugio per tutti coloro che cercavano serenità e pace in un momento così tragico per New York. Ancora oggi si possono vedere striscioni, fiori, messaggi in ricordo di coloro che persero la vita in quella tragedia: la partecipazione al cordoglio è veramente molto sentita.
Ci incamminiamo per andare a vedere le due immense fontane costruite al posto delle Twin Towers: l’ingresso è gratuto e la fila scorre veloce. Il percorso ci permette di passare a fianco del cantiere e della voragine dove molti uomini, a dodici anni dalla tragedia, stanno ancora scavando e liberando la zona dalle macerie: la buca è grandissima e chissà quanto tempo ancora ci vorrà per riportare l’area come nuova. Qui sorgeva la vecchia metropolitana che portava i pendolari newyorkesi ed i turisti al World Trade Center: presto al suo posto ci sarà una nuova e futuristica stazione metro. Ci ritroviamo in uno spiazzo enorme e veniamo immediatamente colpiti dal rumore delle due fontane: l’acqua scorre continua e veloce e tutta New York appare di colpo così silenziosa, come inghiottita da queste due buche. Improvvisamente, tutt’intorno appare come un’eco lontana: non sentiamo più il caos del traffico cittadino, il rumore delle ruspe, i lavori della Freedom Tower proprio sopra di noi, le voci della gente e la musica degli artisti di strada. Lì, in quel momento esisteva solo il National September 11 Memorial. Il suono dell’acqua serve per soffocare i rumori della città, rendendo il sito un santuario comtemplativo. Quasi 400 alberi riempiranno i restanti 6 ettari (24.000 metri quadrati) del Memorial Plaza. I nomi delle 2.983 vittime sono iscritti su 76 placche di bronzo attaccati che formano i bordi delle piscine del Memorial. L’atmosfera è davvero suggestiva ed inevitabilmente un pensiero va alle persone che hanno perso la vita in questi edifici e sugli aerei che si sono schiantati contro le Torri Gemelle. Vale la pena visitare anche il Museo situato proprio davanti a Ground Zero, anche se non è stato ancora completato: si tratta di un museo sotterraneo in cui è possibile vedere anche due dei tridenti che formavano le Torri Gemelle ed alcuni dei loro pezzi di acciaio.
Davanti a noi si erge maestosa la Freedom Tower, tuttora in costruzione: al momento della nostra permanenza a NYC nel Settembre 2011 l’acciaio della torre aveva raggiunto l’82º piano, mentre il pavimento il 72° e rivestimento in vetro il 56 ° piano. Entro la fine di ottobre 2011, la torre è diventata il terzo edificio più alto di New York, superando il Chrysler Building e il New York Times Building. La torre è già perfettamente visibile nello skyline della Grande Mela e diventerà il grattacielo centrale del nuovo complesso che si chiamerà New World Trade Center. Il 30 aprile 2012 la Freedom Tower supera i 380 metri di altezza del tetto dell’ Empire State Building, diventando il grattacielo più alto di NYC. Quando ritorneremo a Manhattan, sarà curioso vedere il nuovo complesso di edifici del WTC ed ammirare da diversi punti di vista l’intero skyline!
Con un senso di struggimento ed emozione nel cuore, decidiamo di concludere la giornata in bellezza, prendendo la funivia Roosevelt, che ci hanno detto essere un’esperienza sensazionale. La funivia collega Manhattan a Roosevelt Island: l’isola Roosevelt è molto stretta e si trova nell’East River della Grande Mela. Si trova tra l’isola di Manhattan a ovest e il “borough” di Queens a est. Su Roosevelt Island non c’è nulla di particolarmente interessante da vedere o da fare, ma vale la pena arrivarci prendendo la funivia. E’ una sorta di città dentro la città, con nuovi edifici e costruzioni: la maggior parte dei turisti non conosce purtroppo questa attrazione, ma voi state ben attenti a non farvela scappare! Si scivola lentamente sui grattacieli di Midtown ed il paesaggio che si gode da lassù è molto emozionante: preparate, anche in questo caso, macchina fotografica e videocamera per immortalare il vostro viaggio tra cielo e terra sulla Grande Mela.
Vi posso dire che non bastano dieci giorni per assaporare la magia di NYC, per vedere tutto quello che può offrire questa città che non dorme mai: vale sicuramente la pena ritornarci, per scoprire nuove attrazioni e nuovi posti da visitare. Pero’, se ci andate per la prima volta, spero che queste dritte possano tornarvi utili.
Buon divertimento nella Grande Mela!