Thailandia tra bus, aerei, barche e tuk tuk!

Per un viaggio organizzato in autonomia, da nord a sud, muovendosi con autobus, barche, aerei e tuk tuk
Scritto da: Carlycasoni
thailandia tra bus, aerei, barche e tuk tuk!
Partenza il: 26/12/2014
Ritorno il: 13/01/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Finalmente mi sono decisa a trascrivere questo viaggio meraviglioso fatto in Thailandia e organizzato in autonomia, guardando un po’ ovunque su internet e trovando ottime informazioni in questo sito dove ognuno racconta le proprie esperienze. Spero che questo mio racconto possa essere di aiuto a chi vuole organizzare un viaggio nella splendida terra del sorriso!

Siamo partiti in due, e purtroppo riuscivamo ad avere le ferie solamente durante le vacanze natalizie, per cui siamo dovuti andare nel periodo più costoso (anche se gennaio e febbraio restano comunque i mesi più fortunati dal punto di vista climatico, essendoci praticamente sempre sole e temperature fantastiche). Avevamo quasi tre settimane a disposizione e abbiamo optato per girare questo splendido paese da nord a sud facendo anche un po’ di mare. Non ci sono vaccinazioni obbligatorie ma, oltre all’antitetanica e l’epatite A che avevo già fatto da un precedente viaggio, ho aggiunto l’antitifica. All’ASL mi hanno anche detto che alcune zone sono a rischio malaria, ma ho deciso di non fare la profilassi antimalarica e di armarmi di un buon antizanzare (che poi io le zanzare là alla fine mica le ho viste!).

Partenza da Milano Malpensa il 26 dicembre in serata: prezzo del volo 813€. In realtà avremmo potuto spendere almeno 150 euro in meno se avessimo prenotato intorno a maggio/giugno, ma purtroppo ci siamo ridotti un po’ all’ultimo prenotando solo ad ottobre. Noi siamo andati via con Etihad e ci siamo trovati molto bene, nonostante ci abbiano perso la valigia all’andata, ma l’assistenza è stata eccellente, specialmente dall’Italia. Eravamo comunque pronti all’evenienza e avevamo fatto due bagagli a mano belli pienotti con il necessario per i primi giorni, nel caso la valigia venisse persa.

Arrivo sempre in serata il 27 dicembre: abbiamo raggiunto con un taxi l’ostello in centro e quindi siamo crollati dopo il viaggio infinito.

28 dicembre

Ci siamo svegliati con tranquillità e ci siamo immersi nell’atmosfera di Bangkok, andando a visitare il tempio più famoso della città (Wat Pho) dove si trova il Buddha reclinato (e annessa lunga fila per vederlo!). Il tempio è davvero molto bello e vale la pena passarci 1-2 ore per vederselo tutto. Dopo la visita al tempio volevamo vedere il Palazzo Reale, ma alle 15 il palazzo chiude (nota: controllare bene gli orari dei palazzi dove alloggia il Re perché chiudono molto presto, e non si può entrare se non in pantaloni/ gonne lunghi/e; non credete a quelli che vi dicono che un posto è chiuso, controllate sempre voi di persona perché spesso cercano di convincervi a fare i loro tour), quindi abbiamo fatto altro, ossia siamo andati a fare una crociera per i vari canali di Bangkok. La crociera sui canali è molto caratteristica e vale la pena farla, ma noi probabilmente ci siamo fatti fregare con il prezzo (1200 Bath a testa) e sono sicura che si trovi a molto meno! Con il mangiare a Bangkok ci siamo un po’ arrangiati perché con l’ostello eravamo in una zona non particolarmente ricca di opzioni, quindi non saprei suggerirvi posti particolari in cui andare.

29 dicembre

Alla mattina abbiamo preso il volo per Chiang Rai. Per evitare di prendere 3 voli interni si può cominciare subito la traversata del paese con il bus da Bangkok, per risalire e poi prendere il volo dal nord per le isole. Noi abbiamo fatto diversamente per un motivo: volevamo essere a Chiang Mai per capodanno, e quindi abbiamo dovuto riarrangiare un po’ il viaggio. Comunque siamo arrivati nel primo pomeriggio usando Air Asia come compagnia low cost (prenotando un paio di mesi prima costa davvero una stupidata, includendo anche un bagaglio per pochi euro). Arrivati alla guest house (consigliata dalla Lonely Planet, ma ad essere sinceri secondo me ha toppato in pieno questa volta: va bene essere spartani, ma quella guest house avrà avuto mille anni), appoggiamo le nostre cose e quindi andiamo in esplorazione! Abbiamo poco tempo per Chiang Rai quindi decidiamo di ottimizzare i tempi prenotando una delle escursioni nelle mille agenzie che ci sono in centro. La scelta si rivela azzeccata e per circa 1000 Bath prenotiamo un’escursione che dura tutta la giornata per vedere 10 attrazioni. Il pomeriggio lo passiamo quindi a girare per i vari templi indicati dalla guida.

30 dicembre

Partiamo la mattina per l’escursione che ci porta subito a vedere il Tempio Bianco. Questo tempio, che è molto recente, è tanto spettacolare all’esterno quanto assurdo all’interno, dove si trovano disegni di cartoni animati e film. Fuori comunque è bellissimo e vale assolutamente la pena vederlo! Ci siamo poi spostati a quello che chiamano Black Temple, ma in realtà non è un tempio bensì una casa di un artista thailandese molto famoso e recentemente deceduto. Questa casa (in realtà sono diverse case) è molto particolare, tetra e piena di cimeli provenienti da tutto il mondo, incluse pelli di animali (il che non mi ha fatto impazzire). Ci siamo quindi spostati a vedere i campi di te, davvero molto belli, e poi il tempio delle scimmie: avevo paura che questo tempio fosse un luogo dove le scimmie venivano tenute legate per i turisti, ma poi ho scoperto che in realtà le scimmie sono selvatiche e vengono spontaneamente in cerca di cibo giù dalla montagna e quindi si avventurano vicino alle persone. Una meta che invece sconsiglio fortemente di fare è quella del villaggio delle donne giraffa: troppe persone non si documentano e vanno, ma così facendo finanziano una pratica estremamente barbarica che comporta mettere questi anelli metallici attorno al collo delle bambine a partire dai 5 anni e pian piano aggiungere sempre più anelli. È stato dimostrato che questa pratica va a modificare la struttura ossea di queste donne, che arrivano ad indossare fino ad 8 kg di metallo al collo, ed è estremamente pericoloso rimuovere gli anelli perché le clavicole spinte verso il basso dal metallo hanno modificato anche l’apparato respiratorio. Noi abbiamo preferito evitare questa meta appunto per non finanziare questa pratica purtroppo ancora in uso. L’escursione poi ci ha portato, dopo una pausa in un caffè al confine con il Myanmar (caffè espresso ottimo!), a visitare il Triangolo d’Oro, che è il punto di incontro tra Thailandia, Myanmar e Laos, divise dal fiume Mekong. Abbiamo accettato di fare una piccola crociera sul fiume con un supplemento per andare a toccare le sponde del Laos in un mercatino pieno di merce contraffatta, ma comunque il viaggio in barca sul fiume valeva tutta la visita. Siamo quindi rientrati e abbiamo concluso la giornata al mercato notturno di Chiang Rai che consiglio di vedere non solo perché è molto vivace e carino, ma anche perché si può mangiare nei diversi banchetti presenti in piazza spendendo poco e niente e mangiando locale e in abbondanza!

31 dicembre

Siamo partiti in bus (abbiamo usato la Greenbus, che sembra una linea di lusso rispetto ai nostri autobus!) ma con non poche difficoltà. In Thailandia festeggiano anche loro il capodanno il 31 dicembre, quindi c’erano moltissime persone che si dirigevano verso Chiang Mai: trovare un biglietto per il bus è stata un’impresa! Ma alla fine ce l’abbiamo fatta e per la cifra simbolica di 146 Bath per persona abbiamo fatto questo viaggio di circa 3 ore e mezzo, arrivando a Chiang Mai verso ora di pranzo. Mi sono ripromessa di non mettere nomi di guest house e simili per non fare pubblicità, ma farò un’eccezione per la Green Tulip house perché mi è piaciuta moltissimo (non la troverete con Booking.com): il personale è stato squisito e le camere erano coloratissime e molto allegre! Una volta arrivati e sistemati i bagagli abbiamo cominciato subito ad andare alla scoperta della città (eravamo in pieno centro storico) visitando i vari tempi e vedendo il fermento per il capodanno. È una città molto turistica e c’erano tantissimi ragazzi pronti a festeggiare: nella piazza centrale era stato allestito il palco con annesso spettacolo, circondato da bancarelle e stand con ogni ben di Dio da mangiare. Abbiamo fatto un cenone di capodanno riempiendoci con 5 euro scarsi e provando tantissime cucine diverse, thailandese, giapponese, cinese ecc. Abbiamo quindi comprato le nostre lanterne fatte di carta che avremmo acceso durante la serata. Non esiste un posto particolare in cui queste lanterne vengono accese, ma ogni angolo è un posto buono, anche se abbiamo notato che molte persone si riuniscono nei templi per lanciarle. La nostra mezzanotte è stata molto alternativa, e sono davvero contenta che sia stato così. Nel pomeriggio avevamo letto che in uno dei templi (il Wat Phan Tao) avrebbero fatto una celebrazione in inglese e poi i monaci avrebbero lanciato le lanterne accese. Quando siamo arrivati abbiamo visto che moltissimi turisti si erano riuniti ad ascoltare le parole dei monaci buddhisti (noi non siamo buddhisti, ma ci piaceva l’idea di partecipare a qualcosa di così caratteristico) immersi in decorazioni bellissime, con bambini monaci (ci è stato detto che tutti i maschi hanno l’obbligo di prestare servizio come monaci, anche solo per una settimana, indipendentemente dall’età) che distribuivano lanterne a tutti: intorno alla mezzanotte (ovviamente non c’è stato un conto alla rovescia) abbiamo tutti acceso la nostra lanterna e l’abbiamo fatta volare in cielo. Credo sia stato il più bel capodanno della mia vita, molto singolare ed estremamente spirituale, davvero splendido.

1 gennaio

Per questa giornata abbiamo un grande rammarico, ossia quello di non essere riusciti a prenotare l’escursione per visitare il Doi Inthanon National Park, di cui avevamo sentito ottime cose, ma purtroppo tutte le escursioni erano già tutte prenotate. Abbiamo quindi ripiegato andando a vedere il Wat Phrathat sulle montagne, e come noi evidentemente altre 8 mila persone hanno avuto la stessa idea perché arrivare con i taxi rossi (quelli tipici di Chiang Mai, che noi consigliamo piuttosto che i tuk tuk che sono un po’ costosi in quella zona) è stata un’impresa. Una volta arrivati comunque la scalinata ha ripagato gli sforzi. Carino anche il tempio, in piena linea con la maggior parte dei templi thailandesi in cui il concetto di “sobrietà” è sconosciuto. Abbiamo tentato anche di visitare il palazzo che è la residenza estiva del Re, ma anche in questo caso chiudeva alle 15 e quindi non abbiamo fatto in tempo.

2 gennaio

Questa era la giornata degli elefanti, prenotata con largo anticipo perché molto gettonata. Sulla guida avevo trovato il riferimento per l’Elephant Nature Park, riserva dove gli elefanti che hanno subito abusi o che sono molto vecchi e quindi “da pensione” vengono portati per fargli concludere la vita in modo dignitoso. Questo parco era esattamente quello che cercavamo, dove non si va in groppa agli elefanti ma semplicemente li si nutre, coccola e lava, stando a contatto con loro in una riserva enorme in mezzo al nulla. Questo parco funge anche da “canile” dove risiedono circa 400 cani. Insomma, per me è stato il paradiso nonché una delle giornate più belle di tutto il viaggio.

3 gennaio

È cominciata la traversata in bus verso il sud per arrivare a Sukhothai, splendida cittadina quasi interamente sito UNESCO. Anche questa volta il viaggio in bus, per quanto economico, è stata una peripezia (si può pensare come alternativa al treno, ma c’è da prenotare con largo anticipo) perché dopo le feste tutti stavano tornando verso Bangkok. Dopo aver finalmente trovato un bus arriviamo a Sukhothai in tarda serata, dopo quasi 6 ore di viaggio.

4 gennaio

Sveglia prestissimo, per essere in sella alle nostre bici noleggiate per la modica cifra di 30 Bath alle 6.30, per goderci l’alba immersi nei templi finalmente antichi e non pacchiani ricoperti d’oro come nella maggior parte della Thailandia, e senza il caos dei turisti. Contentissimi di aver fatto questa scelta, siamo stati ripagati da una pace surreale e da un’alba indescrivibile. Finiamo il nostro giro circa alle 11, e alle 12 cominciamo a cercare un bus per arrivare ad Ayutthaya, ex capitale del Siam. Questo tragitto è stato in assoluto il più assurdo per la difficoltà di reperire il bus, ma alla fine arriviamo anche qui in serata ad Ayutthaya.

5 gennaio

Sveglia anche qui molto presto e prendiamo accordi per un tuk tuk per la cifra di 500 Bath totali perché ci porti in giro per tutti i templi da visitare. Mentre a Sukhothai girare in bicicletta è la scelta più gradevole e comoda, Ayutthaya è decisamente troppo caotica con le macchine e preferiamo un mezzo di trasporto più sicuro. Finiamo il giro e mangiamo qualcosa da Malakor, localino che consiglio perché abbiamo mangiato davvero bene! Nel pomeriggio prendiamo un bus che ci porta direttamente all’aeroporto Don Muang a nord di Bangkok dove prendiamo il volo per Krabi per poi dormire una notte in un hotel vicino al porto. Abbiamo scelto il Golfo delle Andamane dopo aver letto un po’ di recensioni su internet e chiedendo anche a qualche amico agente di viaggio: siamo giunti alla conclusione tra a fine dicembre-inizio gennaio sia la zona meno soggetta agli strascichi della stagione delle piogge (anche se abbiamo preso un pomeriggio di pioggia!). La scelta alla fine si è rivelata azzeccata perché ci siamo anche scottati con le splendide e caldissime giornate di sole!

6 gennaio

Ci svegliamo per prendere il traghetto alle 11 per Koh Lanta. Abbiamo optato per questa isola perché leggendo sul web dicevano essere ancora abbastanza selvaggia. La parte selvaggia in realtà resta solo al sud, che è anche riserva marina, ma la parte centrale (noi abbiamo scelto di stare sulla spiaggia di Klong Nin Beach) è un buon compromesso. Spiaggia lunghissima e molto bella, dove fare camminate infinite (motivo per cui ci è piaciuta tanto), con l’acqua pulitissima e davvero poco affollata.

7 gennaio

Ci siamo rilassati sempre godendoci la spiaggia. Consiglio: se viaggiate in periodo di altissima stagione (gennaio/ febbraio), mettetevi in giro presto con gli hotel sulle isole per trovare le offerte migliori senza spendere un capitale.

8 gennaio

Alla mattina abbiamo preso il traghetto (i prezzi dei traghetti sono più onesti di quelli trovati su internet e variavano tra i 250 e i 350 Bath) per andare a Koh Pi Pi Don, dove siamo stati in un hotel vicinissimo al Tonsai Pier. Ed è andata bene così perché eravamo comodissimi per la vita serale, i ristoranti, bar ecc. Appena arrivati abbiamo prenotato un’escursione per Pi Pi Leh per i giorno dopo. Leggendo su internet ci aspettavamo di trovare la bella copia di Rimini in quanto a casino, ma devo dire che alla fine, anche se c’era molta gente, era comunque vivibilissimo come posto.

9 gennaio

L’escursione a Pi Pi Leh ci fa entrare in un paradiso. Mi domando come l’acqua possa essere ancora così splendida e pulita nonostante tutta la gente che ci va ogni giorno. In ogni caso abbiamo fatto snorkeling e abbiamo fatto il bagno in spiagge paradisiache, per poi vedere lo splendore della giungla. Vale davvero la pena vedere quest’isola spettacolare.

10 gennaio

Nel pomeriggio prendiamo il traghetto che ci porta a Krabi e quindi andiamo direttamente in aeroporto dove aspettiamo il volo per Bangkok, in cui atterriamo in tarda serata (volo in super ritardo).

11 – 12 gennaio

Passiamo questi due giorni a vedere ciò che non avevamo visto il primo giorno, quindi il Palazzo Reale che secondo noi non vale per nulla il prezzo del biglietto visto che non permette di accedere a moltissime aree, e la Montagna d’Oro, che invece consigliamo perché ha un bellissimo panorama che permette di vedere un tramonto davvero romantico. Questa volta avevamo l’hotel nella parte probabilmente più movimentata Bangkok, ossia vicino a Khao San Road, e devo dire che ci è piaciuto essere così vicini a tutti i locali e alla vita notturna.

13 gennaio: rientro in Italia

Nota: ho letto che moltissimi partono senza aver prenotato nessun hotel, mentre in questo racconto io credo di aver prenotato pure i bagni! Sono diverse correnti di pensiero, non ce n’è una migliore dell’altra. Io ho preferito organizzare tutto prima di partire perché innanzitutto sono una control-freak che ha bisogno di sedare la propria ansia avendo tutto organizzato, e poi perché viaggiando in altissima stagione e con orari strani (purtroppo con i bus/ aerei siamo arrivati spesso in tarda serata) non volevamo rischiare di non trovare nulla o dover prendere camere a prezzi folli.



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