Thailandia, nel paese dei contrasti passato e presente si fondono

Un tour di nove giorni attraverso l'antico Siam e tredici giorni di mare sulla bellissima Koh Phangan. Un viaggio di 25 giorni all'insegna della scoperta
Scritto da: Chiara Piscitelli
thailandia, nel paese dei contrasti passato e presente si fondono
Partenza il: 29/07/2013
Ritorno il: 22/08/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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La Thailandia offre tante realtà diverse al visitatore: dalla frenetica, sfavillante e povera Bangkok, alla tranquillità e ai ritmi più rilassati delle città del Nord dove i paesaggi sono mozzafiato e il contatto con gli animali impagabile. Dalla frenetica, sfavillante e povera Bangkok, alla tranquillità e ai ritmi più rilassati delle città del Nord dove i paesaggi sono mozzafiato e il contatto con gli animali impagabile.

I giorno – Bangkok

La Thailandia è un paese che da tempo desideravamo vedere, così quest’anno io e mio marito abbiamo deciso di partire alla scoperta di questa terra che offre davvero tante realtà diverse. Siamo partiti con Aeroflot, breve scalo a Mosca e poi nella prima mattinata del giorno dopo Bangkok. Il metodo più veloce per arrivare in centro è sicuramente lo Sky train o Bts cioé la metropolitana di Bangkok. Una volta in hotel, subito ci siamo messi in movimento, destinazione zona dei templi. Dalla stazione della metro Phnom Penh siamo arrivati fino a National Stadium (solo alla fine del soggiorno a Bangkok ci siamo accorti che da National Stadium anche il bus 47 porta fino ai templi) e poi abbiamo preso il nostro primo tuk tuk fino alla barca che in un’ora ci ha fatto vedere i templi dal lato del fiume Chao Phraia (giro in barca 1000 bath). Il giro è suggestivo, splendidi templi, baracche e grattacieli si sovrappongono e rappresentano uno dei maggiori contrasti di questa città tanto caotica ma anche tanto povera. Dopo il giro in barca, che abbiamo preso da un molo tra Silom e Chinatown, siamo arrivati a piedi, passando per vari templi meno famosi, proprio a Chinatown con la bella porta d’ingresso al quartiere e un susseguirsi di negozi e insegne cinesi. A piedi abbiamo raggiunto il wat Traimit, dove è conservato il Buddha d’oro seduto più grande della Thailandia ma non siamo riusciti a vederlo in quanto chiude alle 17. A quel punto abbiamo deciso di prendere un tuk tuk e di cenare a Khao San Road, una delle strade più conosciute e movimentate della città. Qui è possibile mangiare in uno dei tanti ristoranti o assaggiare per strada gli scorpioni e le cavallette, noi abbiamo optato per il cibo thailandese rompendo il ghiaccio con questa cucina. A Khao San Road, in una delle tante agenzie turistiche, abbiamo prenotato le escursioni per i due giorni seguenti ad Ayutthaya, Bang Pa In e a Kanchanaburi. Dopo cena siamo tornati in hotel, quindi di nuovo su un tuk tuk. Questo è un modo pratico e simpatico per muoversi nella sempre trafficata Bangkok perché più piccolo di un’auto, tutto aperto, anche se i polmoni respirano tutto lo smog che c’è.

Con gli autisti bisogna contrattare tantissimo ed è davvero bello la sera vedere la città tutta illuminata mentre il vento caldo ti sfiora da questo trabiccolo. La sera trovavamo pratico farci accompagnare da un tuk tuk fino alla metro National Stadium, in quanto il nostro hotel era vicino alla fermata Phnom Penh vicino Sukhumvit. Per comprare un biglietto della metro bisogna cambiare i soldi agli sportelli dove il personale, in base al punto di arrivo, dice quanto costa ogni biglietto,dopodiché bisogna andare allo sportello automatico, digitare l’importo del biglietto e inserire le monete. Più facile a farsi che a dirsi, a parte la prima volta.

II giorno – Bangkok- Ayutthaya e Bang Pa In – Bangkok

Appuntamento vicino all’hotel alle 7,30 per l’escursione con pulmino collettivo (10 posti c.a). ad Ayutthaya e Bang Pa In. Si tratta rispettivamente di un sito archeologico a 86 km da Bangkok e della residenza reale estiva di Rama IX e Sirikit. Ayutthaya è stata la capitale del regno per molti secoli e all’epoca era considerata una delle città più belle del mondo grazie ai suoi templi e alla fiorente economia che richiamava mercanti dall’occidente all’oriente. Oggi tutti i monumenti di questa vasta zona archeologica sono patrimonio dell’Unesco. Un posto da non perdere, molto grande, da visitare preferibilmente in bicicletta se organizzate da soli l’escursione. Nel nostro caso, è stato il pulmino con la guida a portarci di volta in volta a vedere i vari templi. La guida parlava un inglese abbastanza incomprensibile e non aveva molta voglia di spiegare le cose ma il posto è davvero bello.

Noi abbiamo visto il wat Phukhao Thong, leggermente fuori la città, l’antico palazzo e il wat Phra Si Sanphet, il wat Viharn Phra Mongol Bopit con uno dei Buddha di bronzo più grandi della Thailandia. Dopo il pranzo (riso, omelette e pollo con verdure varie) ci siamo spostati in un’altra zona del sito per vedere il wat Locayasurha con l’immagine del Buddha reclinato e il wat Phra Mahathi. Alcuni di questi templi ed edifici annessi sono ruderi, altri si mantengono in migliori condizioni, altri sono in stile Khmer. Lasciata Ayutthaya siamo andati a Bang Pa In, residenza reale estiva. L’origine del luogo risale al 1600 e si tratta di un complesso di giardini e palazzi in stili diversi, un posto davvero bello. C’è addirittura un palazzo in stile cinese molto ben curato e finemente arredato. Nel giardino abbiamo visto un drago di comodo. Bang Pa In è un’escursione che consiglio, andate però vestiti abbastanza coperti perché sono molto rigidi in questo senso. Infine siamo rientrati a Bangkok verso le 19 e abbiamo deciso di cenare al ristorante di nome “Coca” vicino al nostro hotel. Abbiamo cenato orientale, molto buono ma come al solito è molto difficile comunicare per cui ci hanno portato tante cose che non avevamo ordinato, che comunque abbiamo gradito con gusto.

III giorno Bangkok – Kanchanaburi – Bangkok

Appuntamento alle 7,30 vicino all’hotel, con pulmino di circa 10 persone per andare a Kanchanaburi, famosa per i parchi nazionali e le bellezze paesaggistiche e naturali, a 128 km da Bangkok. In questa località ci si può anche trattenere diversi giorni, noi, invece, abbiamo fatto l’escursione in giornata. Prima tappa, il ponte sul fiume Kwai, famigerato a causa della II guerra mondiale e reso famoso dall’omonimo film, con annesso binario della morte e museo sulla guerra. In seguito ci siamo addentrati nella giungla per fare il giro sugli elefanti, esperienza fantastica, il rafting bamboo che è stato bello per il posto ma del rafting non ha proprio niente perché si è seduti su una zattera di bambù mentre i locali remano per tutti. Dopo il pranzo incluso, fatto di riso omelette e pollo con verdure, siamo andati alle cascate Sai Yok Noi che si salgono con facilità anche perché non sono molto alte. Molto bello il contatto con la natura che si crea in questo posto circondato da tanta natura. Poi abbiamo proseguito per il tempio dove i monaci buddisti allevano le tigri. Un’escursione molto turistica e commerciale ma allo stesso tempo unica perché forse non mi capiterà mai più di vedere e toccare un animale così bello e così da vicino. L’escursione di oggi e quella di ieri ad Ayutthaya e Bang Pa In sono costate, pasti inclusi, in tutto 3000 bath. Siamo rientrati a Bangkok verso 19,30 e abbiamo deciso di andare nel quartiere Siam pieno di grattacieli, negozi e centri commerciali dove è possibile comprare e mangiare di tutto, ce ne è per ogni gusto. Anche all’esterno dei centri commerciali ci sono bancarelle e tantissimi modi diversi per mandare giù qualcosa.

IV giorno – Bangkok

Oggi giornata interamente dedicata a Bangkok. Stamattina abbiamo visitato il wat Pho, un complesso templare molto grande, con decorazioni e costruzioni stupefacenti. All’interno del tempio principale c’è il famosissimo Buddha disteso, davvero impressionante. In seguito abbiamo raggiunto a piedi il molo per vedere sull’altra sponda il wat Arun e barcamenandoci tra le stradine senza luce, piccole ma al tempo stesso suggestive, piene di ogni tipo di merce, abbiamo scoperto un altro volto di questa metropoli multiforme, addentrandoci tra le viuzze che sembrano quelle dei film di Bruce Lee. Anche il wat Arun è un tempio molto bello, nella top five dei templi di Bangkok. Tante pagode e la piramide in stile Khmer con tante decorazioni molto colorate, scale ripide ma una volta su il panorama è mozzafiato. Da questo tempio siamo andati al wat Traimit che qualche giorno fa abbiamo trovato chiuso e abbiamo visto il Buddha d’oro seduto. Ancora non eravamo stati nel quartiere Silom e data la vicinanza ci siamo arrivati a piedi. Si tratta di un centro finanziario, economico, alberghiero con ristoranti, negozi e una vita notturna vivace. Noi abbiamo cenato al Taketei Japanese Restaurant, ottima cucina giapponese a prezzi contenuti.

V giorno – Bangkok

Giornata a Bangkok. Stamattina abbiamo visitato il palazzo Reale, il tempio con il preziosissimo Buddha di smeraldo wat Phra Kaew e tanti altri edifici bellissimi, stupendamente decorati, alcuni in stile khmer. Il luogo è davvero enorme e c’è molto da vedere. Noi abbiamo impiegato 5 ore, anche in questo caso bisogna avere sia per gli uomini che per le donne un abbigliamento molto coprente. Nel grande complesso oltre ai tanti palazzi ed edifici ci sono il museo tessile della regina con alcuni suoi abiti e la storia delle stoffe e il museo delle decorazioni con monete e armi decorate con pietre preziose e gioielli. Alla fine della visita abbiamo preso il bus numero 47 che ci ha portati a National stadium dove abbiamo visitato il Discovery, centro d’arte e culturale con all’interno quattro mostre diverse. L’edificio è un luogo legato all’arte sperimentale contemporanea e ricorda nella sua struttura il Guggenheim di New York. Abbiamo poi cenato nelle vicinanze, nell’island food del centro commerciale Mbk, un intero piano dedicato a svariati cibi e cucine.

VI giorno – Bangkok – Chiang Rai

Sveglia molto presto per prendere l’aereo per Chiang Rai. Abbiamo volato con Air Asia, una buona compagnia. Dall’Italia avevo prenotato un solo bagaglio da stiva di 20kg e siccome l’abbiamo superato, ho preferito lasciare gli svariati kg in eccesso al I piano dell’aeroporto Don Mueang dove c’è un ufficio preposto che ci ha tenuto una valigia grande a 263 bath in tutto per tre giorni. Davvero economico, con la compagnia aerea avrei pagato di più e avrei avuto un peso ingombrante dietro. Appena arrivati, abbiamo per forza dovuto prendere un taxi perché altro modo non c’è per arrivare in centro, ma è tutto ben organizzato e la spesa non supera i 200/300 bath in tutto. Chiang Rai è una piccola città, con un centro raccolto e il bazar la sera, niente a che vedere con la tentacolare Bangkok. La maggiore attrattiva è il triangolo d’oro dove abbiamo deciso di andare subito. Al volo abbiamo prenotato l’escursione con auto e autista tutti per noi con 2100 bath in tutto, ed eccoci nel punto in cui la Thailandia, il Myanmar e il Laos si incontrano grazie al Mekong. Tutto il paesaggio, con tanto di fiumi che si intersecano, è davvero emozionante. Proprio lì vicino c’è un tempio diroccato e il museo dell’oppio. Poi ci siamo allungati nella cittadina Chiang Saen per vedere un tempio e in seguito ci siamo recati nella giungla, nel villaggio dove vivono alcune tribù: gli Akha, lahu – Muser, Palong, Lu Mien – Yao e le donne giraffa Karen Padong. Le ultime hanno sempre attirato la mia curiosità ma ogni gruppo ha un abito, una lingua e una lunga storia alle spalle. Anche se mi è sembrato tutto molto turistico a me quest’escursione è piaciuta. Nel tornare in città abbiamo ammirato come all’andata lo splendido paesaggio fatto di risaie, di gente che lavora e, alle spalle, splendide montagne. Il verde di questi luoghi è abbagliante e dona un senso di pace. La sera abbiamo cenato in un ristorante thai carino ed economico vicino all’ufficio turistico ma non ne ricordo il nome.

VII giorno Chiang Rai – Chiang Mai

In mattinata siamo partiti dalla piccola stazione nel centro della città alla volta di Chiang Mai con un comodo bus che non ricordo quanto abbiamo pagato ma sicuramente poco. Siamo arrivati in tre ore, passando attraverso un paesaggio meraviglioso. Mai visto un verde così intenso, luminoso e lussureggiante. E’ questo il famoso nord della Thailandia con fiumi quasi sempre rosso – marroni perché la terra è argillosa e poi piante di ogni tipo, alcune altissime, altre di tek, alcune sembravano riprodurre delle figure umane, distese di prati e piantagioni. Lungo tutto il percorso ci sono dei lodge per vivere a più stretto contatto con la natura e fare escursioni nella foresta pluviale. Appena arrivati a Chiang Mai ce ne siamo andati subito in giro. Questa è la seconda città più grande della Thailandia dopo Bangkok e antica capitale. Ci sono circa 300 wat e noi abbiamo fatto del nostro meglio per vederne il più possibile. In particolare mi è piaciuto il complesso wat Chedi Luang con all’interno una montagna spaccata che rappresenta il tempio stesso, purtroppo distrutto dal terremoto ma molto suggestivo perché è un luogo di culto che assomiglia a una cava. La città è caratterizzata dalle mura, da un antico fossato e dal night bazar dove si può comprare di tutto. All’interno delle mura si concentra la maggior parte dei ristoranti. E’ una città vivace senza essere caotica come Bangkok. I ritmi di Chiang Rai e Chiang Mai non sono certo frenetici, in alcune stradine predomina la natura e il lato selvaggio e incontaminato. E’ al nord che è più facile incontrare il famoso sorriso thai.

VIII giorno Chiang Mai – Maerim – Chiang Mai

Stamattina un simpaticissimo autista di tuk tuk ci ha portato nel Maerim, a una ventina di km da Chiang Mai, un posto nella natura. Abbiamo visitato la fattoria delle farfalle e delle orchidee, un posto incantevole. Poi abbiamo incontrato le scimmie che hanno fatto uno spettacolino. Infine siamo andati a vedere i serpenti con annesso spettacolo. Queste ultime due sono un po’ turistiche come escursioni. Sempre nel Maerim si può andare sugli elefanti e vedere le tigri, noi già a Kanchanaburi avevamo fatto quest’esperienza e abbiamo preferito tornare in città e approfondirne la visita. E così abbiamo fatto, andando a zonzo, dopodiché, domani si comincia un’altra avventura.

VIII giorno Chiang Mai – Bangkok – surathani – Koh Phangan

Oggi è l’ultimo giorno di tour e la giornata più stancante di tutti i 25 giorni qui in Thailandia perché ci aspetta l’aereo da Chiang Mai a Bangkok, il ritiro della valigia, il taxi fino all’agenzia dove abbiamo prenotato i biglietti per l’isola che raggiungeremo in 10 ore di bus, con la ditta Songerm (che non consiglio molto a causa del bagno impraticabile fin dal primo momento). In questo lungo viaggio che si è svolto la notte abbiamo visto di passaggio tante altre realtà di questo paese dove i contrasti sono la norma, ricchezza e povertà si inseguono, baracche con parabola e negozietti laboriosi si moltiplicano. Siamo arrivati la mattina alle 5,30 al molo per prendere il traghetto due ore dopo. Poi però ci hanno fatto risalire sull’autobus e portato a un altro molo dove ci hanno imbarcato alle 9,30. Alle 12 abbiamo toccato il suolo di Koh Phangan.

Abbiamo comprato un unico biglietto comprensivo di tutti i mezzi di trasporto presi da Bangkok e abbiamo pagato 75 euro in tutto in due. Vicino ai bus prima di partire si crea una certa confusione perché non sempre è facile comunicare, pochi conoscono l’inglese e noi turisti abbiamo paura di sbagliare. In ogni caso col biglietto danno anche degli adesivi che bisogna mettere addosso perché sopra c’è scritta la destinazione e in base a questa si viene indirizzati. Insomma, è davvero difficile sbagliare anche se l’organizzazione non è delle migliori. Il viaggio è stancante. Dalla capitale all’isola ci sono volute 17 ore. Oltre a questa, c’è anche un’altra alternativa all’aereo fino a koh samui: arrivare a Chumpon col treno e poi prendere il bus e il traghetto, in quanto koh Phangan non ha l’aeroporto.

Dal IX giorno al XXIII: relax a Koh Phangan

Koh Phangan è un’isola col mare cristallino e la sabbia bianca. Le spiagge sono numerose e risentono del fenomeno delle maree, per cui in prossimità della luna piena la mattina il mare si ritira e non sempre si riesce a nuotare, ma a parte questo è davvero incantevole. Una delle spiagge più belle è quella di Haad Yao. L’isola pur essendo turistica non ha raggiunto i livelli di koh samui e rimane abbastanza selvaggia e tranquilla. Carini i ristoranti sulla spiaggia e per lo shopping consiglio Thong Sala dove ci sono anche banche e ristoranti.

XXIV giorno: Koh Phangan – Surathani – Nakhon Si Thammarat aeroporto – Bangkok

Oggi inizia il grande rientro in Italia. Alle 12 abbiamo lasciato l’isola e preso l’aliscafo Lomprayah che ci ha portato a Suratthani in un’ora e 30, ad attenderci c’era un pulmino che ci ha portati all’aeroporto di Nakhon in un’altra ora e trenta e infine con Nok Air siamo rientrati a Bangkok. In tutto abbiamo impiegato 5 ore, niente a che vedere con l’andata quando ne abbiamo impiegate 17. Ho trovato molto buona questa compagnia aerea, pur essendo una low cost ci ha offerto un dolcino e dell’acqua e il personale è molto gentile. Una volta arrivati all’aeroporto di Bangkok Don Mueang abbiamo preso l’uscita numero 6 e abbiamo preso il bus gratuito per l’aeroporto Suvarnabhumi in quanto l’aereo per l’Italia è alle 9,30 di domani e abbiamo preferito dormire in un hotel nei paraggi dell’aeroporto.

XXV giorno

Aereo dall’aeroporto internazionale di Suvarnabhumi per Roma dopo uno scalo a Mosca.

Dopo 25 giorni in Thailandia posso dire che il mio bagaglio umano si è arricchito di qualcosa in più. Io e mio marito abbiamo visitato tante realtà diverse, prima di tutto la tradizionale e avveniristica Bangkok con le sue luci sfavillanti e la gente che cucina e lava i panni per la strada, dove il pedone rischia ogni momento di essere investito e il suo mix di smog, puzza e odori di cucina ovunque. La bellezza, la ricchezza senza tempo dei templi e il caos cittadino. Grattacieli e palafitte. Una città dove passato e moderno si fondono. Chiang Rai e Chiang Mai sono cittadine molto più tranquille, i prezzi sono più bassi e la natura che le circonda è magnifica e il contatto con gli animali è impagabile. Infine koh Phangan è il luogo ideale per rilassarsi, mare pulito e spiagge bianche. Ho scoperto cose belle di questo paese e sfatato alcuni miti, come quello della gentilezza e dei sorrisi ma ho conosciuto una popolazione dedita al lavoro, orientata agli affari come si vuole per un Paese con un’economia in espansione, abituata e a volte insofferente al turista. A volte la comunicazione è difficile perché pochi conoscono l’inglese ma le bellezze naturali, paesaggistiche e artistiche ripagano di tutto. La Thailandia, paese di contrasti, stupisce e affascina nella sua diversità e lascia un bellissimo sapore.



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