Thailandia, istruzioni per l’uso: come sopravvivere al cibo thailandese

Dopo avervi dato, nella prima parte del diario, le istruzioni pratiche, ora vi raccontiamo come ci siamo regolati con il cibo
Scritto da: modicat2
thailandia, istruzioni per l'uso: come sopravvivere al cibo thailandese
Partenza il: 16/04/2015
Ritorno il: 27/04/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Dopo la prima parte di “Thailandia Istruzioni per l’Uso” eccovi dei consigli basati sul cosa abbiamo mangiato in Thailandia.

Partiamo dalla sera del nostro arrivo a Bangkok!

Arrivati dall’aeroporto in hotel, dopo avere preso possesso della stanza ed avere lasciato i bagagli in albergo, verso le 20 siamo usciti per affrontare la nostra prima sera thailandese alla ricerca di cibo perchè dopo le schifezze che ti danno da mangiare in aereo, avevamo fame.

Premetto che, dovunque siamo stati nei nostri viaggi, MAI ci siamo rifugiati in un ristorante italiano, ed anche questa volta era sottinteso che non lo avremmo fatto. Inoltre, come di prassi, abbiamo anche scelto di proposito di non mangiare mai in quello che noi definiremmo un normale “ristorante serio”, ma dove mangiano i thailandesi ed è stata una scelta specifica, perchè volevamo, come sempre, fare la vita “dei locali”. Ma devo dire che, nel contempo, avevamo anche la preoccupazione che potessimo beccarci qualche “mal di pancia” che ci avrebbe impedito di sfruttare poi a pieno il tempo destinato alle visite della città e dei vari siti.

Il nostro albergo, il Baiyoke Sky, si trova in una zona commerciale piena di bancarelle (ma dove a Bangkok non è pieno di bancarelle?) per cui, in un caldo per noi soffocante (36 °C), iniziamo la nostra esplorazione in un marasma di gente locale, turisti, tuktuk, taxi, pulmini, pullman e soprattutto milioni di auto che in Thailandia tengono la sinistra invece che la destra (per cui, attraversando guardi dal lato sbagliato e rischi sempre di essere investito!). Appena usciti dall’hotel, siamo rimasti shoccati… perchè siamo entrati in una dimensione completamente diversa da quanto mai avessimo visto o immaginato sia pure avendo già visitato vari Paesi in giro per il mondo! Il caos a cui ci siamo trovati di fronte era incredibile ed inaspettato nelle dimensioni, nell’impatto visivo e soprattutto in quello olfattivo!

Infatti a Bangkok gli odori, i profumi e, soprattutto la puzza la fanno da padroni. Le strade della città, specialmente la sera, sono letteralmente sommerse da file ininterrotte di bancarelle che vendono vestiti e ammennicoli vari, ma soprattutto da carrettini e bancarelle che vendono cibo già pronto o che cucinano a vista (bollono, arrostiscono, friggono, mantecano, spadellano, zuppano, ecc.per strada) una infinità pazzesca di cibi quasi tutti sconosciuti, ma che la popolazione locale sembra gradire molto e compra senza problemi mangiandosela poi seduti a dei tavolini improvvisati o camminando per strada. Non c’è cibo che non venga preparato all’istante e portato via o mangiato sul posto. Ogni angolo, ogni anfratto, ogni vicolo, ogni metro quadro disponibile, la sera viene rubato e diventa un piccolo “ristorante” improvvisato pieno di gente locale e turisti che mangiano a tutte le ore del giorno e della notte!

Le zuppe di tanti tipi diversi la fanno da padrone e i thailandesi se le godono con evidente gusto. Si vedono servire brodi di verdure strane, di carne o di pollo, con tagliatelle cinesi; riso di vari colori (verde, blu, bianco), germogli di bambù, anatre, pollo e maiale arrostiti o fritti, interiora varie, spiedini misti di non-si-sa-bene-cosa, gamberi, gamberoni, granchi e granchioni enormi vivi, sushi e cose simili, nidi di rondine, pinne di squalo, oluturie, pesci gatto, pesci di fiume o di mare, seppie, mitili, cozze e frutti di mare, ed infine tanta roba ignota e stranissima bollita…. Se si ha il coraggio di mangiare le zuppe thai, ci si trova dentro di tutto (manzo, maiale, pollo, gamberi, riso, insalate e verdure assieme). Insomma sono un pasto quasi completo.

Un altro fatto che ci ha frenato con le zuppe, è che le servono belle calde calde…per cui ancora non abbiamo capito come si possano mangiare considerando il caldo che faceva. Ovviamente i locali sono abituati e magari hanno ragione loro perchè a parte qualche persona obesa, di solito sono tutti asciutti e con un aspetto molto sano.

Avevamo fame dopo 24 ore di viaggio, ma la preoccupazione sull’igiene dei cibi venduti da questi “cuochi di strada” ci ha frenato e la nostra cautela è stata confermata dopo avere visitato, nei giorni successivi, i mercati rionali o i mercatini dove il pesce, la carne o il pollo vengono venduti crudi… per cui non ci siamo mai azzardati a mangiare tutta una serie di zuppe, salsicce o cose strane che pure sembravano appetitosi o che la curiosità ci spingeva a provare. Abbiamo invece gradito moltissimo i calamari arrostiti al momento (100 – 200 baht) o il pollo arrostito sulla carbonella o fritto (cercando di non guardare l’olio della padella dove lo friggevano….). Abbiamo assaggiato anche spiedini di maiale e di pollo, ma li insaporiscono con qualcosa di dolciastro e piccante che è assolutamente contrario ai nostri gusti occidentali per cui abbiamo lasciato perdere. Infatti, la prima sera, abbiamo assaggiato due tipi di spiedini (buttati via dopo un morso). Io, che sono molto schifiltoso e difficile sul cibo, per la disperazione mi sono rifugiato nel Mc Donald’s locale (ce ne sono tantissimi!) addentando un bel BigBurgher e patatine… mentre la mia compagna mangiava un bel calamarone arrostito per strada.

Devo però dire che, dopo qualche giorno e vari hamburger di Mc Donald’s, ho imparato a distinguere fra cibi Thai “commestibili” e non, ed ho mangiato molto pollo arrostito o fritto con grandissimo gusto, mentre la mia dolce compagna si “arricriava” con pesci, gamberi, gamberoni e calamari. Una cosa infatti ci ha abbastanza rassicurato: a Bangkok praticamente non abbiamo visto mosche. Non ce ne sono quasi e quindi anche se il cibo è esposto sulla strada non si vede quello spettacolo spaventoso delle cose da mangiare coperte di mosche, come abbiamo visto, ad esempio, in Marocco, Egitto, Messico o a Zanzibar.

E’ da notare che con la carne o il pesce, sulle bancarelle non ti danno contorni tipo patate o insalate. Invece si può avere del riso in bianco da condire con le loro salsine strane: o dolciastre o piccantissime….che, dopo i primi tentativi di assaggio, abbiamo sempre rifiutato con enorme sorpresa dei locali. Camminando per strada, spiccano e si notano subito per il colore e la forma, le anatre arrostite ed essiccate che vengono appese di solito a dei graticci e che la gente compra e mangia a pezzi con gusto.

Si vendono molto anche gamberetti e bianchetti secchi da cui i locali fanno zuppe. Abbiamo visto vendere, ma non assaggiato, scatole piene di vermi del bambù che pare siano una prelibatezza thai.

Moltissime bancarelle vendono frutta. E’ quasi tutta frutta strana e per noi “esotica” fra cui risaltano il mango (attenzione si vende a scelta sia maturo che acerbo! Quello maturo è dolce e buonissimo, ma quello acerbo è lassativo!), ananas di tutte le dimensioni (da quelle piccole come un mandarino a quelle grandissime), noci di cocco fredde da cui bere il buon latte interno e scucchiaiare un pò di polpa bianca (20-40 baht), papaia ed altri frutti a noi ignoti. Melograni, arance e limoncini piccini piccini che vengono spremuti a mano sui carrettini stradali ed imbottigliati (20-40 baht) al momento. Le banane di solito sono dolcissime e piccole piccole… le vendono sia fresche che fritte o arrostite sulla brace. Arrostite sanno un pò di castagne. Le castagne le vendono arrostite come da noi, ma le prepararano in maniera diversa: hanno dei calderoni di acciaio rotanti pieni di pietrine nere (tipo granelli di asfalto) e le castagne vengono cotte facendole ruotare dentro alle pietrine fino a che non si arrostiscono. Di solito le castagne sono piccoline e non dolci come i nostri maroni, ma non sono male.

Poi ci sono tanti frutti sconosciuti di tanti colori e forme che abbiamo anche assaggiato, ma che non ci sono piaciuti. Su tutti spicca come un re il DURIAN: l’esterno è come un guscio dalla forma di un grosso cocomero verde, ma con tante punte spinose ed è il frutto che costa di più in assoluto! Spaccato questo enorme mallo escono dei frutti gialli e morbidi dalla forma di grasse banane sbucciate. Costa in maniera esagerata (per la Thailandia, ovviamente), più o meno 2 euro a “banana” ed è il frutto “di lusso” per antonomasia. Poichè non potevamo esimerci dall’assaggiare una tale “costosa prelibatezza”, ne abbiamo comprato una vaschettina… e l’abbiamo addentato! Devo dirvi che non ho mai mangiato un frutto dal sapore e dalla puzza così schifosi in vita mia! Sputato il tutto e buttato subito via il resto, solo lunghi gargarismi d’acqua ci hanno tolto il saporaccio dalla bocca e solo dopo diversi minuti. In hotel abbiamo poi notato un cartello che diceva: “Nelle stanze è severamente vietato fumare e mangiare Durian”. Ho chiesto il perchè e mi hanno spiegato che la puzza malefica del Durian inquina perfino i condizionatori! Ci sono poi tante bancarelle e negozietti che vendono dolci di vario tipo. Non li abbiamo assaggiati perchè avevano l’aria troppo “strana” e poi perchè non siamo particolarmente golosi di dolci.

Un’ ulteriore ancora di salvezza, per chi proprio non ce la faccia a mangiare il cibo locale, oltre ai Mc Donald’s, sono i negozi 7-11 aperti 24 ore al giorno. I Seven-Eleven sono dei piccoli supermercati che trovi dappertutto e che vendono dalle sigarette allo shampoo, dai biscotti ai panini, fino ai tramezzini confezionati e piastrati al momento. Non sono granchè, ma fermano la fame e tolgono la paura.

Un punto fondamentale della sopravvivenza alimentare durante un viaggio in Thailandia è l’acqua. Dato il caldo pazzesco e l’umidità che abbiamo trovato sia a Bangkok che nel nord, a Chiang Mai, abbiamo bevuto come cammelli. Le bottigliette d’acqua (che sono da 600 cc e non 500 come da noi) o le bottiglie grosse prese nei mercatini, per strada o nei 7-11 sono state la nostra salvezza. Abbiamo bevuto almeno 2 litri e mezzo di acqua al giorno per uno. L’acqua la trovate fresca o bella fredda dappertutto. Nei 7-11 costa 7 baht (20 cent) la bottiglietta e 13 baht (45 cent) la bottiglia grande da un litro e mezzo. Per strada il prezzo “turistico” della bottiglietta è 10 baht (30 cent), mentre nei templi o in certi posti può arrivare a 15 o 20 baht. Abbiamo bevuto anche molti buonissimi succhi: di melograno, di arancia, di limone, di ananas e il latte di cocco. Tutti sempre freschi, genuini, ottimi e igienicamente sicuri.

Bene, ora che sapete che cosa mangiare alla Thailandese, nella prossima “puntata” vi racconterò che cosa vedere a bangkok e a Chiang Mai.



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