Thailandia fai da te 8

Serenità e tranquillità con un fai da te nei luoghi più turistici
Scritto da: alajuela
thailandia fai da te 8
Partenza il: 13/01/2015
Ritorno il: 31/01/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Periodo viaggio: martedì 13 – domenica 31 gennaio

Tappe: Bangkok-Sukkothai-Chiang Mai-Phuket-Bangkok

Voli: Oman Air Milano-Bangkok via Mascate 477 Euro A/R a persona acquistato sul sito della compagnia a fine luglio. Partenza con due ore di ritardo da Milano e coincidenza presa al volo a Mascate. Viaggio confortevole con schermo touchscreen per ogni posto e con vasta scelta di film anche in italiano. Un pasto completo più due snacks. Bella la possibilità attraverso lo schermo di vedere le fasi di decollo e atterraggio. Al ritorno voli puntuali.

Voli interni con AirAsia, ottima compagnia low-cost, non rigida sui bagagli da portare in cabina. Voli puntuali. Voli acquistati sul sito della compagnia ad agosto 2014.

Chiang Mai-Phuket 150 euro in due con un bagaglio da stiva fino a 20kg.

Phuket-Bangkok 85 euro in due con un bagaglio da stiva fino a 20kg.

Assicurazione: Columbus a 143 Euro in due sfruttando il coupon di Turisti per Caso, senza franchigia. Fortunatamente non abbiamo avuto alcun bisogno.

13-14 GENNAIO

Lasciamo l’auto al GP Parking a Somma Lombardo (3€ al giorno in parcheggio scoperto). Abbiamo fatto il check in online e così lasciamo solo i bagagli risparmiandoci una discreta coda. Il volo è previsto alle 22, solo previsto però… Detto della coincidenza presa letteralmente correndo a Mascate, arriviamo alle 1930 a Bangkok. L’aeroporto è enorme. Cambiamo i primi pochi euro a 36 Bath in uno dei numerosi chioschi di cambi presenti anche prima del controllo passaporti. I cambi sono tutti uguali e, naturalmente, più sfavorevoli rispetto alla città ma, almeno per il taxi e le primissime esigenze, occorre cambiare. A seconda del numero di nastro del ritiro bagagli ci si dirige verso il veloce controllo immigrazione facendo un quarto d’ora circa di coda. Ritiro bagaglio e si esce nel corridoio arrivi. Mi ero già informato prima della partenza e mi dirigo dapprima verso lo spazio della compagnia telefonica True dove danno SIM gratuite con qualche Bath incluso per chiamate ed internet. Io sono interessato ad un qualcosa di più corposo e la gentile ragazza mi dice che con 300 Bath ho 1giga di internet più 80 Bath di chiamate incluse valido per un mese. Accetto. Prende in custodia lo smartphone ed in meno di cinque minuti me lo ridà completamente settato per ogni servizio. Che efficienza!

A questo punto andiamo nella zona Public Taxi sita al piano interrato dove anche qui c’è una grossa efficienza: molte corsie ben delimitate e disciplinate, un’addetta ci dà un numero su un biglietto e dopo pochissimi istanti arriva il tassista che ci prende in custodia. Si sincera sulla nostra destinazione e chiama l’hotel fermandosi innanzi uno spartitraffico nell’enorme autostrada, non sembra che siano molto informati… Dopo mezz’ora siamo davanti l’hotel (Eastin Grand Hotel Sathorn). Rapido e cordiale check-in, camera con splendida vista al 28mo piano. Siamo alquanto stanchi ma optiamo per una più che economica prima cena Thai in camera.

GIOVEDÌ 15 GENNAIO

Sontuosa colazione in hotel e finalmente inizia l’esplorazione. Non senza prima però dover cambiare euro. Anche qui mi sono informato e so che il cambio migliore lo fa la catena Superrich Thailand. Ci dirigiamo verso la sede centrale. Occorre prendere la metro sopraelevata (BTS) che è collegata direttamente con l’albergo tramite una comoda passerella. Non è difficile fare i biglietti: su una cartina si vede la destinazione con il relativo prezzo, si digita quindi uno dei pulsanti con l’importo, si inseriscono le monete (massimo 42 Bath la corsa, solo monete!) e si ritira biglietto ed eventuale resto. L’abbonamento giornaliero è economico solo se si prevedono molte corse. Si tenga presente che in ogni stazione c’è un addetto al solo cambio delle monete e che non è possibile selezionare più di un biglietto per volta. L’accesso ai vagoni è molto ordinato. Le stazioni sono pulite e presidiate. C’è un assoluto senso di sicurezza. Scendiamo a Chilom dopo aver cambiato linea a Siam e inizia davvero ora l’esplorazione. La zona è un’insieme di grandi centri commerciali. Sui marciapiedi iniziamo ad incontrare i primi venditori di ogni bene possibile, abbigliamento, cibo, ecc.. Profumi, sapori, colori. Sarà così dappertutto. Bangkok è famosa per il suo cibo da strada. C’e solo l’imbarazzo della scelta. Arriviamo al Superrich ed anche qui molta efficienza. Fotocopia del passaporto, passaggio ad uno sportello lasciando gli euro, attesa di pochi minuti con numerino e ritiro dei Bath, cambio 38,55 (aeroporto 36…). All’uscita contrattiamo con un Tuk Tuk per 80 Bath e ci facciamo portare al non lontano Hard Rock Cafè. Fa decisamente caldo ma non c’è umidità e quindi tutto sommato si sopporta. A piedi andiamo alla Jim Thompson’s House. Un’oasi di pace e verde nel centro di Bangkok, carini i giardini e la casa completamente in legno. Ci sono visite guidate obbligatorie in varie lingue (non in italiano) ogni mezz’ora. All’uscita di questa bella attrazione andiamo verso l’MBK center, un centro commerciale enorme dove c’è di tutto, soprattutto abbigliamento a prezzi per noi irrisori. Certo non è roba originale ma i prezzi sono davvero bassi. C’è letteralmente da perdersi. Mangiamo in uno dei numerosi punti di ristoro presenti all’interno. All’uscita ci infiliamo nell’enorme complesso del Siam Paragon, proprio di fronte, sviluppato su più piani e su più edifici. Qui i negozi e i prezzi sono di un altro e alto livello. Un po’ esausti torniamo in albergo per una rinfrescata con il comodo e veloce BTS.

Verso sera si riparte alla ricerca dell’inesistente Suam Luan Night Bazar nei pressi del Lumphini Park a due fermate di BTS più una di MRT (metro sotterranea) dall’albergo. Inesistente perché da due anni la zona è ad alta edificabilità e il mercato è stato chiuso. Avevo una guida non aggiornatissima e comunque anche Google Maps ne certifica ancor l’esistenza… Pazienza, è stata l’occasione per vedere il bel Lumphini Park nel pieno corso di una festa locale a base di spettacoli di musica, danze e degli immancabili banchetti di cibo. La festa era davvero locale e non molti turisti erano in giro. Torniamo davvero esausti in albergo, secondo lo smartphone avremmo percorso circa 21 km a piedi nell’arco della giornata.

VENERDì 16 GENNAIO

Dedichiamo la giornata alla parte monumentale. Facciamo solo una fermata di BTS ed arriviamo al Molo Centrale dove transitano le imbarcazioni che trasportano le persone lungo il Chao Praya. Sappiamo che non dobbiamo cadere nel tranello delle imbarcazioni a uso turistico ma prendere rigorosamente il trasporto locale. Una volta capito la direzione e individuato il giusto molo di transito prendiamo un’imbarcazione con bandiera arancione (andava bene anche gialla). Si tenga presente che le imbarcazioni con bandiera blu (Tourist Boat) hanno un prezzo giornaliero forfettario e alla fine fanno quasi le stesse fermate. Convengono esclusivamente se si prevedono numerose corse dato che il costo delle imbarcazioni locali è decisamente più basso. Le fermate sono velocissime. Saliamo e aspettiamo che passi l’addetta per i biglietti. Passa che quasi dobbiamo scendere alla fermata numero 9 Tha Cheng e ci chiede 50 bath in due, sapevo 15 a testa ma non obietto, l’idea è che qualcuno un po ci provi. Nel pomeriggio al ritorno pagheremo infatti 30…

Scendiamo e ci immergiamo subito in un mercato proprio attaccato alla banchina, c’è, al solito, di tutto, di più… Seguiamo l’onda della folla che si dirige tutta allo stesso posto, il Palazzo Reale. Facciamo una breve coda per il biglietto e un’altra ai tornelli dove vengono rigorosamente fermate le persone che hanno pantaloncini, anche a pinocchietto. L’interno non lo descrivo, ci sono le guide. Dico solo: grandissimo, coloratissimo, pienissimo.

Per visitare i templi (es. Buddha di Smeraldo) occorre togliersi le scarpe. Visitiamo per due ore abbondanti tutto il bel complesso e all’uscita contornando il perimetro del Palazzo andiamo verso il Wat Pho, dove c’è l’enorme Buddha Sdraiato. Costa solo 100 Bath l’ingresso ed in più si ha diritto ad una bottiglietta di acqua fresca, non male dato il forte caldo che ormai è presente. Questo complesso è a forte connotazione religiosa, più raccolto, offre magnifici scorci e visuali. All’interno c’è una Scuola di Massaggio, ne approfittiamo per riposarci e per farci fare a 280 Bath (cari per la media che troveremo ovunque) un massaggio di mezz’ora a piedi e gambe. C’è molta gente con la nostra stessa idea e bisogna attendere circa una ventina di minuti. Alla fine viene gentilmente offerto del tè fresco. Dopo questa bella pausa si va verso il vicino molo per prendere il traghetto che fa la spola al costo di 3 Bath con la sponda opposta ove è situato il Tempio dell’Aurora, Wat Arun. Modico costo per il biglietto di ingresso e scalata bella ripida sul monumento dal quale si gode una bellissima vista.

Dopo aver girovagato per qualche bancarella riprendiamo il traghetto-navetta e torniamo sulla sponda opposta dove riprendiamo nuovamente un barcone bandiera arancione direzione molo centrale. Si torna in albergo per una pausa. Dopo l’opportuna rinfrescata si ritorna al Molo Centrale da dove parte l’affollato traghetto gratuito in direzione dell’Asiatique a circa venti minuti di navigazione. L’Asiatique è un grandissimo spazio all’aria aperta posto sulla riva del Chao Praya dove trovano spazio decine e decine di negozi di ogni tipo nonché moltissimi ristoranti e locali per ogni gusto. C’è pure una bella e alta ruota panoramica. Ci rifacciamo del flop commerciale della sera precedente….

SABATO 17 GENNAIO

Oggi siamo in trasferta. Decidiamo di andare a vedere il Maeklong Railway Market che si trova ad una ottantina di km da Bangkok. Con un po’ di organizzazione si risparmiano perdite di tempo e spiacevoli sorprese. Ci sono trasporti pubblici fatti con minivan che partono sotto un cavalcavia appena oltre la passerella pedonale della fermata Victory Monument del BTS. Sarebbe stato troppo dispersivo in termini di tempo arrivare direttamente con il treno, si sarebbero dovuti fare due trasbordi con rischi circa i ritardi. Arrivati dove partono questi van notiamo che ci sono parecchi tavolini con le indicazioni a seconda della destinazione. Peccato che non ci sia uno straccio di indicazione in inglese. Chiediamo a qualcuno e veniamo indirizzati al primo “ufficio” dove ci vengono fatti i biglietti a 60 Bath cadauno. Veniamo fatti accomodare in attesa che…. si riempia il van. Arriva un gruppetto di giapponesi e si parte. Ero informato circa l’orario di arrivo a Maeklong dei pochi treni. Così ce la siamo presa comoda e siamo arrivati verso le 2. Il tempo per girare ben bene il mercato dove ci saranno anche turisti ma sicuramente la clientela locale è altresì molto presente. Si vende di tutto in dubbie condizioni igieniche, mi riferisco in particolare a carne e pesce. Bisogna tuttavia riconoscere che l’atmosfera è davvero particolare. Durante il giro della cittadina ci imbattiamo anche in due ragazzi in abbigliamento locale che portano a spasso un elefantino e che chiedono 20 Bath per dar a lui da mangiare e fare le foto.

Ecco che si avvicina l’ora di arrivo del treno, quasi le 14. Occorre trovare una postazione non inflazionata e vedere come gli ambulanti a pochi istanti dall’arrivo del treno spostino velocemente le bancarelle ed innalzino i teloni e altrettanto velocemente li rimettano al loro posto dopo il passaggio del bestione che viene annunciato da sirene e fischi. Mi chiedo se non ci siano mai stati incidenti poiché c’è tantissima gente e il treno passa non proprio a passo d’uomo a pochissimi centimetri… Comunque uno spettacolo davvero particolare.

Figlio di un minimo di programmazione è anche il trasporto via bus locale a 10 Bath al mercato galleggiante di Amphawa sito a circa 12 km da Maeklong. La fermata è nei pressi e l’avevamo individuata durante la “perlustrazione” della zona. Appena arrivati ad Amphawa preferiamo prenotare per un paio d’ore dopo il ritorno a Bangkok sempre attraverso il servizio Van onde evitare di restare a piedi a 80 km dall’albergo. Eccessiva prudenza ma buona tranquillità. Il mercato non è grandissimo e un paio d’ore sono per noi sufficienti a girarlo ed ad assaggiare un gustoso piatto di calamari preparato proprio su una barca e portato in riva. Anche qui c’è un misto turisti-locali. La caratteristica di questo mercato è che si svolge proprio nel fine settimana al pomeriggio e quindi ben si incastrava con il Railway Market, due piccioni con una fava. Verso le 19 siamo di nuovo in albergo e per oggi va bene così.

DOMENICA 18 GENNAIO

Ormai siamo pazzi per i mercati e oggi decidiamo di andare in quello che è definito il mercato più grande d’Asia, Chatuchak Weekend Market. Ci si arriva comodamente con il BTS ed è di una grandezza ed ampiezza di settori merceologici impressionante. Siamo rimasti fino a metà pomeriggio ma non credo che lo si sia visto tutto. Qui è l’unico posto dove abbiamo visto in vendita, su due bancarelle, insetti e affini da mangiare. Dopo il ritorno in albergo decidiamo di andare a cena in un locale a circa 15 minuti di distanza dall’albergo. E’ tenuto da un inglese e si mangia Thai piuttosto bene. Tealicious il nome del locale, ed è proprio all’inizio della Silom Road. Dopo cena corsa in tuk tuk contrattata a 80 Bath in direzione del fondo di Silom Road, la famosa zona di Patpong. Qui c’è un insieme di bancarelle che offrono al solito abbigliamento e varie. Tutto taroccato. Nelle prime vie laterali ci sono i famosi locali a luci rosse che vediamo solo dall’esterno. Ci sono numerosi buttadentro non particolarmente invasivi. Anche se ormai siamo ben oltre le 22 c’è assolutamente da star tranquilli e si passeggia in serenità. Riprendiamo la BTS e due fermate dopo siamo in hotel.

LUNEDì 19 GENNAIO

Stamane sveglia presto, primo trasferimento. Facciamo colazione in hotel, check-out e alle 06:45 siamo in strada a fermare il primo taxi che, correttamente usando il tassametro, ci porta per poco più di 200 Bath al Mochit Bus Terminal a circa 15 km. Siamo diretti a Sukhothai. So che ci sono parecchi bus un po a tutte le ore e quindi non ho preferito prenotare. Arrivati al terminal ci sono tantissime biglietterie sia all’esterno che all’interno, credo che si riferiscano a diverse compagnie di bus. Avevo letto che presso la biglietteria 5 facevano biglietti per Sukkothai. E’ così in effetti e, in men che non si dica, abbiano due biglietti in mano al costo totale di 680 Bath per il bus delle 830. Gironzolando nell’attesa noto che anche altre sperdute biglietterie segnalano per Sukkothai, forse dovevo chiedere a tutte per gli orari? Comunque un quarto d’ora prima ci dirigiamo verso la piattaforma indicata, carichiamo il bagaglio e saliamo. C’è una “hostess” che avrà secondo noi non più di 16 anni. Il bus è pulito, non ha molti posti, è comodo. C’è la televisione accesa, gira un DVD di un film indonesiano (The Ride 2) ad altissimo contenuto di violenza. Altro che bollino rosso. Scene tra le più cruente mai viste… Al termine ne metteranno uno poco più tranquillo ma sempre abbastanza forte e poi per il resto del viaggio musica leggera thailandese ad altissimo volume. Si parte e si va verso la meta lontana poco più di 400 km che scorrono piuttosto lenti tra fermate in luoghi improbabili per far salire o scendere qualcuno e una sosta presso un’area dove si può prendere un piatto di riso condito a piacere compreso nel costo del biglietto. Noto che c’è un grande fermento costruttivo, si costruiscono case, ponti, strade, c’è tantissima gente nei cantieri. Passiamo per qualche centro più grande tipo Philtsalounk con nemerose fermate ai vari bus terminal. Dopo ben sette ore e mezza arriviamo ad Old City – Sukkothai a due passi dal Parco Storico, patrimonio Unesco. La fermata è praticamente sulla strada. Facciamo qualche passo e raggiungiamo la postazione tuk tuk, 50 Bath e veniamo portati alla Thai Thai Guesthouse a circa un paio di km. Guesthouse proprio carina ed economica, molto gentile l’addetto alla reception che durante il check-in ci informa che oggi è l’ultimo giorno di una festa presso il Parco Storico che per l’occasione è aperto ed illuminato di sera. Il tempo di una rassettata e siamo già sul tuk tuk chiamato dall’albergo che per i soliti 50 Bath ci porta al Parco, occhio ad avere i soldi giusti perchè qualcuno dice di non avere resto anche se pagate con tagli piccoli di banconote.

Il Parco è bellissimo, i monumenti sono illuminati e c’è tanta gente che gira per le bancarelle del cibo e assiste ai vari spettacoli di musica, danza ecc… l’atmosfera è molto rilassata. Siamo un po affamati. Old City non offre grandi scelte in quanto a posti dove mangiare, ne scegliamo uno quasi a caso e mangiamo così così, siamo nelle province centrali e lontane dall’offerta di Bangkok, bisogna adattarsi…

Torniamo in tuk tuk alla Guesthouse, che freddo messi proprio davanti….meno male che sono solo un paio di km…

MARTEDì 20 GENNAIO

Dopo la buona colazione prendiamo un tuk tuk e arriviamo all’ingresso del Parco, affittiamo alla modica cifra di 60 Bath totali due bici e iniziamo l’esplorazione. La bici è indispensabile data la vastità del parco con i suoi vari monumenti disseminati qua e là tenendo anche conto che la temperatura è elevata e quindi gli spostamenti a piedi diverrebbero molto faticosi. In alternativa si può affittare un tuk tuk personale o fare il giro in macchina. C’è solo un piccolo bar all’interno. Il Parco comprende anche due comprensori siti rispettivamente a 2 e 4 km e per i quali si fa un biglietto a parte. Ogni comprensorio 120 Bath con la bici. Noi li abbiamo visti tutti e tre. Il primo, il più vasto, il più verde. Il secondo, il più solitario. Il terzo, il più silenzioso e sicuramente il meno visto dai turisti che in genere si fermano al primo. Veramente una bella giornata, in mezzo alla natura ed a monumenti fantastici e suggestivi. La sera, senza il traino della festa, è un po’ anonima. Il parco è chiuso, non c’è movimento. Mangiamo in un altro posto, forse poco poco meglio e torniamo alla Guesthouse.

MERCOLEDì 21 GENNAIO

Oggi nuovo, meno estenuante, trasferimento in bus. Abbiamo prenotato per le 8:50 il bus per Chiang Mai, altri 400 km. Questa volta il bus è più scomodo, abbiamo d’altronde pagato solo 560 Bath… e il vitto non è compreso. All’area di sosta il piatto di riso costa 30 Bath. Il viaggio è però più breve e alle 14:30 siamo a Chiang Mai. All’arrivo siamo assaliti dai tassisti, tutti regolari, ed uno ci porta all’All in 1 Guesthouse per 200 Bath: qui i taxi sono dei furgonati rossi che possono caricare più persone. La Guesthouse è all’interno della città vecchia in un vicolo carino, a poca distanza dai templi del centro e a circa venti minuti a piedi dal bello ed enorme Night Bazar. Il prezzo è fantastico (circa 18 euro), la camera è basic ma a quel prezzo il rapporto è più che ottimo. Si tenga conto che a Chiang Mai vi sono più di 300 templi per cui se ne incontrano ogni pochi metri. Ciascuno con le sue tipiche architetture e ciascuno con il suo… comodo bagno.

Iniziamo dopo una bella rinfrescata a girare un po’ a zonzo per il centro città ma, essendo affamati, e avendo deciso di dedicare le sere ai ristoranti italiani ci dirigiamo presso uno estratto da Tripadvisor, La Boutique della Pasta.

Alle 18 si mangia e poi dopo dritti al Night Bazar e ritorno in tuk tuk ai soliti 80 Bath.

GIOVEDì 22 GENNAIO

Colazione in hotel e ce la prendiamo comoda. Decidiamo di andare al Doi Suthep, bel tempio in posizione panoramica posto ad una quindicina di km da Chiang Mai. Contrattiamo per 500 Bath andata e ritorno con un tassista che ci aspetterà il tempo necessario per la visita, circa un paio d’ore in tutto. Col senno di poi avrei contrattato solo l’andata e sicuramente avrei risparmiato qualcosa. Al ritorno ci facciamo lasciare innanzi al Tempio più importante, il Wat Phra Singh. E’ ora di pranzo avanzata ormai e mangiamo direi bene in un posto scelto a caso a ben 215 Bath due piatti unici e due birre Singha. In seguito giriamo per il centro visitando tutti i templi a portata di passo. Ritorno in albergo, cena italiana al Secret Learning e Night Bazar.

VENERDì 23 GENNAIO

Anche oggi giornata di rilassamento, a zonzo per la città a scoperta di templi e di un bel mercato, esclusivamente frequentato da locali, trovato per caso. Prendiamo un taxi ed andiamo al Wat Chet Yot, fuori mano ma molto, molto bello. Qui i turisti scarseggiano e quindi ci si gode ancor di più la quiete di questo luogo. Altro taxi verso il suggestivo tempio in mezzo ad un bosco Wat Umong, tempio usato per la meditazione, molto bello immerso nel verde. Al ritorno ci facciamo portare al mercato dei fiori che è vicino ad un altro mercato cinese. Ancora a zonzo per la quieta Chiang Mai, ci riavviciniamo al Night Bazar che nel frattempo inizia ad animarsi e decidiamo di lasciare le nostre gambe e i nostri piedi per un’ora nelle mani dei massaggiatori che sono presenti nei centri massaggio ogni 30 metri. Dopo un’ora di gradito relax facciamo buona e economica cena presso il Ristorante Pulcinella da Stefano. Torniamo in albergo e facciamo il check-out dato che il giorno successivo andremo via prestissimo.

SABATO 24 GENNAIO

Sveglia presto. Taxi rosso a 150 Bath per il vicinissimo aeroporto, rapide formalità al check-in e partenza con AirAsia alle 06:20 per Phuket dove arriviamo in orario dopo due ore di volo. All’uscita ci dirigiamo verso i Public Taxi Meter dove con molto ordine si viene smistati. Con un sovrapprezzo-aeroporto ben specificato e poco meno di 500 Bath totali, regolarmente indicati dal tassametro, arriviamo al Baan Armeen Cottage a pochissimi minuti a piedi dalla splendida spiaggia di Bang Tao Beach. L’accoglienza del proprietario è molto calorosa e gentile. Nonostante l’arrivo in deciso anticipo ci viene data la possibilità gratuita di usufruire del cottage prenotato. Ne approfittiamo per lasciare i bagagli e metterci rapidamente i costumi e dirigerci verso la vicina spiaggia. Bellissima, lunghissima, tranquillissima, contornata da alberi che danno ombra durante la mattinata. Pare che il nuovo regime militare abbia vietato su tutte le spiagge thailandesi l’affitto degli ombrelloni, probabilmente cercando di evitare episodi di corruzione. Sono permessi solo posti con ombrelloni e sdraio presso i bar e i ristorantini sulla spiaggia ma esclusivamente sul bordo di essa. Sicuramente il paesaggio ci guadagna. E’ possibile usare un proprio ombrellone. Noi decidiamo di fermarci alla bella beach-house The Bliss, sicuramente il posto più caro. 600 Bath al giorno per ombrellone e due lettini con asciugamani. Le distanze fra gli ombrelloni sono ottime. Viene svolto servizio bar presso l’ombrellone e c’è pure la possibilità di mangiare buon cibo cucinato da un cuoco australiano. Posto caro ma molto, molto suggestivo. Musica soft di sottofondo. C’è anche una piccola piscina. A noi è piaciuto molto. Nelle strette vicinanze c’è anche la possibilità di mangiare presso un altro stabilimento buona cucina locale a ottimo prezzo. Possibilità infinite di massaggi a venti metri dal mare. Su questa spiaggia si affacciano numerosi resort, non c’è tuttavia calca o ressa e l’atmosfera è molto rilassata. Sicuramente un posto da consigliare a chi ama la tranquillità e non il caos che c’è a Patong.

25-29 GENNAIO

Le giornate scorrono lentamente con ritmi tranquilli e rilassati fra bagni nelle splendide calde acque di Bang Tao Beach e dolce far niente. I primi giorni la presenza di “meduse invisibili” o plancton, non abbiamo ancora capito bene, non permette bagni più lunghi di 10-15 minuti, che naturalmente ripetiamo. Vi è una sensazione ingravescente di bruciore che però cessa appena usciti dall’acqua senza tra l’altro lasciar alcun segno sulla cute. Negli ultimi giorni questa sensazione si riduce drasticamente. Nelle serate abbiamo modo di scoprire i vari ristoranti di Bang Tao, ognuno con caratteristiche diverse. Tutti mediamente buoni ed a prezzi corretti. Ripeto che il luogo è molto tranquillo e non ci si aspetti gli eccessi e l’affollamento di Patong. Bang Tao non ha una passeggiata lungomare. Una sera andiamo a Patong con un trasferimento in taxi a 600 bath non contrattabili fatto attraverso il proprietario del cottage. Patong non ci ha impressionato molto, comunque secondo noi è da vedere se si sta Phuket. Il ritorno lo facciamo con un Tuk Tuk rosso, che si inerpica con difficoltà sulla strada in saliscendi verso Bang Tao, nuovamente a 600 Bath non contrattabili. Abbiamo fatto noi da navigatore all’autista che non sembrava molto esperto della zona.

VENERDì 30 GENNAIO

Trasferimento al mattino presto a 700 Bath organizzato dalla struttura verso l’aeroporto. Volo alle 08:50 con AirAsia verso Bangkok Don Mueang dove arriviamo dopo poco più di un’ora. Anche qui andiamo verso la postazione di Taxi Meter che è disciplinata in modo ottimale. Saliamo sul taxi meter e facciamo telefonare all’hotel dove siamo diretti in quanto l’autista non sembra conoscere la direzione. Ci propone lo spegnimento del tassametro e il costo forfettario, pedaggi compresi, di 500 Bath. Rifiutiamo. Pagheremo alla fine 420 Bath. Negli ultimi dieci minuti con Google Maps faremo nuovamente da navigatori….

Arriviamo all’Hotel Inn a Day posto in splendida posizione sul fiume di fronte al Wat Arun. La sera sarà uno spettacolo mozzafiato la vista del tempio illuminato dalla propria camera. L’accoglienza è calorosa e gentile in questo boutique hotel di undici stanze. Gli addetti alla reception ci fanno una panoramica della zona e dei punti di interesse. La camera non è ancora pronta. Decidiamo di fare un giro su una long tail boat a motore tutta per noi prendendola al molo posto praticamente a venti metri dall’hotel. Sarà l’unico posto a Bangkok dove la contrattazione non va a buon fine. Prezzo fisso, 1000 Bath. Non importa, facciamo un giro tra i canali del Chao Praya di un’ora abbondante anche attendendo in più di un punto alle paratoie. Il giro è molto interessante ed in effetti la prospettiva è diversa e si nota una parte di Bangkok difficilmente esplorabile altrimenti. Da notare la fatiscenza di alcune costruzioni e la presenza capillare di templi, anche molto belli ,visti dai canali. Piccola sosta presso una venditrice su una barca dove si viene “obbligati” a prendere una birra per il barcaiolo il quale a fine giro chiede pure la mancia. Negata. La moglie ha rifiutato ogni contrattazione e noi, dopo comunque avergli preso la birra, rifiutiamo la mancia… Ormai siamo entrati completamente nella dinamica di contrattazione…

Veniamo lasciati sulla sponda opposta rispetto alla partenza accanto al bel tempio Wat Kalayanamitr, davvero l’ennesima bella oasi di pace e tranquillità tra statue enormi del Buddha. Al termine della visita prendiamo il traghetto navetta che per 7 Bath pagati all’arrivo ci conduce sulla sponda opposta dove c’è il Flower Market che pare sia aperto tutte le 24 ore. In realtà oltre ai fiori nell’enorme mercato e nelle sue vicinanze si vende anche frutta e verdure, credo sia un mercato all’ingrosso. Persone con carretti e trasportatori affaccendate nelle contrattazioni e negli spostamenti. Un posto molto bello e sembrerebbe autentico. Il caldo e l’umidità del fiume si fanno sentire e torniamo a piedi verso l’albergo fermandoci a mangiare in una delle numerose bancarelle presenti praticamente ovunque. Se si eccettua per un rapido giro serale a vedere i bei tetti illuminati del Wat Pho e del Royal Palace nei pressi, la nostra vacanza finisce qui. Come detto ci godiamo, sotto tutti i punti di vista, la spettacolare vista del Wat Arun dalla nostra camera. Ceniamo nell’ottimo ristorantino dell’hotel. Cena Thai buonissima a poco più di 600 Bath in due.

SABATO 31 GENNAIO

Sveglia presto, ci viene consegnato un gradito cestino con frutta e tramezzini per colazione e alle 06:30 il taxi meter chiamato dall’hotel è puntualissimo ed, incluso il sovrapprezzo di 20 Bath per la chiamata, ed i pedaggi, ci porta per 300 Bath all’aeroporto internazionale distante circa 35 km. Rapido check-in. Abbiamo modo di ammirare il grande e bello aeroporto e puntualissimi alle 09:20 si parte per il ritorno. Viaggio tranquillo, scalo meno affannato dell’andata e arrivo alle 18:45 a Malpensa. Attendiamo qualche minuto più del previsto la navetta del parcheggio non più abituati alla più che fresca temperatura serale del Nord Italia…

In conclusione possiamo dire che il viaggio ha incontrato appieno le nostre aspettative di visita dei luoghi turistici tra i più importanti della Thailandia. Dalla caotica ma tutto sommato abbordabile Bangkok alla quiete del fantastico Parco Storico di Sukkothai. Dalle decine di templi della economicissima e tranquillissima Chiang Mai al mare che più caldo e turchese non si può di Bang Tao Beach nell’isola di Phuket.

Una meta, volendo, molto economica, dove non abbiamo avuto alcun problema di nessun tipo. Sicuramente il Sud Est asiatico è diverso da noi in tante cose ma secondo noi la Thailandia, meta assolutamente molto sicura, merita una vacanza e una conoscenza. Anche con il fai da te, gestibile abbastanza agevolmente.



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