Thailandia e Cambogia low cost 2013

Thailandia e Cambogia fai da te 2013 - Bangkok, Chang mai, isola di Ko phan ngan e Angkor wat (per un bel viaggio non bisogna spendere una fortuna !!!)
Scritto da: maramao73
thailandia e cambogia low cost 2013
Partenza il: 19/07/2013
Ritorno il: 08/08/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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THAILANDIA E CAMBOGIA FAI DA TE 2013

BANGKOK, CHANG MAI, ISOLA DI KO PHAN NGAN E ANGKOR WAT

(PER UN BEL VIAGGIO NON BISOGNA SPENDERE UNA FORTUNA !!!)

19 luglio – 08 agosto 2013

Come organizzare da soli un viaggio in Thailandia e Cambogia di 3 settimane, spendendo meno di 1500 €, senza troppi sbattimenti e divertendosi un sacco : ecco gli ingredienti !

I Viaggiatori :

Maurizio e Chiara, due amici con tanta voglia di fare e di scoprire, dotati di spirito di adattamento, inventiva, sportivi e affiatati e a cui piace confrontarsi con culture diverse.

I Biglietti Aerei :

per prima cosa il volo : di soldi quest’anno ce ne sono pochi e i voli per Bankgok sono tra i meno cari del sud est asiatico ! fatta una rapida ricognizione coi più noti motori di ricerca, prenotiamo direttamente sul sito Emirates il volo Milano Malpensa – Dubai – Bangkok per 545 € a testa; 16 ore di viaggio all’andata con arrivo in prima mattina a Bangkok, 24 ore e passa al ritorno, ma con una sosta di 12 ore a Dubai di cui approfitteremo per un giro in città !

i voli interni : per tagliare sui tempi, decidiamo di ricorrere ai voli interni per gli spostamenti maggiori ! noi abbiamo acquistato i biglietti direttamente al desk della Thai Airways in aeroporto non appena atterrati a Bangkok per il volo sola andata Chang Mai – Surat Thani a meno di 100 €.

I Biglietti dei Treni

Avevamo intenzione di prenotare in anticipo i biglietti dei treni, per la tratta Bangkok ChangMai, tuttavia nessuno dei siti internet consigliati dalle guide ci permetteva di effettuare l’operazione; pertanto li abbiamo acquistati sul posto !

Le Guide :

per definire l’itinerario ci siamo affidati alla Routard e alla Rough Guide “Thailandia” più recenti (ed. italiana 2013) che offrono valide indicazioni anche per passare la frontiera e raggiungere Ankgor Wat in Cambogia; la Routard è fin troppo francofila e spartana ma alla fine utile, mentre la Lonely Planet invece è veramente disastrosa e ci siamo affidati a lei solo quando non potevamo farne a meno, cioè per la parte cambogiana del viaggio, essendo l’unica guida aggiornata per la Cambogia disponibile sul mercato !!!

L’itinerario

Dato che avevamo un po’ meno di tre settimane, abbiamo organizzato l’itinerario così :

Bangkok e dintorni (20 lug // 04¸07 ago) ! a spasso per una capitale ricca di contrasti e contraddizioni, dove convive la frenesia della metropoli con la sacralità dei templi, in miscuglio caotico di povertà e ricchezza, di modernità e antichi riti, tra canali e skytrain, mercatini e centri commerciali, grattacieli e antiche rovine (Ayutthaya e Kanchanaburi) !

La mitica Ankgor Wat e la Cambogia (21¸23 luglio) : con un viaggio rocambolesco e passando una frontiera da far west, gireremo in bicicletta e tuc-tuc tra le rovine più mistiche, concedendoci qualche buon ristorante e visitando i villaggi di palafitte sul lago Tonle Sap !

Chang-Mai e il Nord della Thailandia (24¸29 luglio) : facendo eco-trekking tra le popolazioni e i parchi del nord, anche a dorso di elefante e in motocicletta, tra mercatini artigianali e centri massaggi !

Le Isole e il mare (30 lug ¸ 03 ago) : non le blasonate e turistiche Phi Phi e Phuket ! anche per evitare i rischi dei monsoni e delle piogge (a cui le costa del Mare delle Andamane è più esposta) puntiamo sull’atmosfera semplice e rilassata dell’isola (Ko) Phan Ngan, evitando il turismo di massa e i party chiassosi !

A causa dell’instabilità del tempo nella stagione (è tempo di monsoni) abbiamo deciso di prenotare poco dall’Italia, privilegiando un itinerario il più flessibile possibile, fatta eccezione per l’albergo all’arrivo a Bangkok, quello a Siem Riep (Cambogia) e i primi giorni di Chang-Mai. Questa scelta si è poi dimostrata vincente, anche per quanto riguarda gli spostamenti in treno e aereo !

La patente internazionale

Avevamo pianificato di noleggiare una moto di media cilindrata per visitare i dintorni di Chang Mai (Chang Rai, Pai etc.) per cui come consigliato mi sono procurato con un po’ di coda e tanta pazienza la patente internazionale mod. Ginevra 1949. Probabilmente non serviva, ma non lo saprò mai perchè al giorno previsto per il giro in moto pioveva a dirotto e abbiamo ripiegato sui massaggi !

Vaccinazioni e Medicine

Da bravi giramondo avevamo già tutte le vaccinazioni (epatite, tifo, tetano, febbre gialla etc.) più una infermeria fornitissima e una assicurazione sanitaria.

Soldi :

La Thailandia è relativamente economica : io mi sono portato contanti (dollari e euro, circa 900 €) da cambiare in loco; Chiara ha utilizzato il bancomat invece. Il prelievo agli ATM è svantaggioso perché comporta una addizionale extra (una tassa governativa) di 180 Bath a prelievo (l’equivalente di una cena in un buon ristorante !). Per la Cambogia consiglio vivamente di portare dollari in banconote di piccolo taglio (tutte le spese si fanno in dollari).

Lo Zaino e c. :

Uno zaino grande è necessario, e anche uno zainetto piccolo per muoversi agilmente durante le visite; da mettere assolutamente nello zaino : mantella o poncho e telo copri zaino da tenere sempre pronto all’uso (piove sempre !); un coltellino multiuso, una torcia elettrica e un sacco letto per il trekking; per i templi : se volete visitare i templi senza morire dal caldo, portatevi quei pantaloni lunghi da trekking con la zip che diventano all’occorrenza dei bermuda !

I Visti :

Per la Cambogia, ci siamo procurati il visto turistico di 30 giorni sul sito governativo cambogiano (www.mfaic.gov.kh/evisa) alla modica cifra di 20$ più le spese (2-3 $) : nel giro di 24 ore dall’avvenuta transazione, via e-mail arrivano dei tagliandini .pdf da stampare consegnare alla dogana. In alternativa, e con il senno di poi, diciamo che non servono a granchè, basta ricordarsi di arrivare alla dogana cambogiana con un paio di fototessere e almeno una ventina di dollari per ottenere rapidamente il visto.

Per la Thailandia : se si arriva in aeroporto, viene fatto un visto gratuito di 30 giorni all’ingresso ! Attenzione : se uscite dalla Thailandia e poi rientrate (come abbiamo fatto noi andando in Cambogia) il primo visto scade e ne viene fatto uno nuovo al rientro da 15 giorni (i visti via terra durano due settimane) ! se si sforano i termini del visto, in aeroporto si paga una multa (giusto alle spalle dei doganieri in aeroporto c’è un ufficio apposito) : noi l’abbiamo scampata per una sola ora !!!!

IL VIAGGIO

19 luglio – da Milano a Bangkok

Il nostro volo durerà tutto il giorno e la notte, con scalo a Dubai di qualche ora ! la Emirates è una ottima compagnia aerea, servizio impeccabile anche in economy, buona cucina e video con ampia scelta di film per ogni singolo posto a sedere; dormiamo tranquillamente e il giorno dopo ci svegliamo a Bangkok !

20 luglio – Bangkok

Giusto il tempo di orientarci in aeroporto, e subito ci rechiamo agli sportelli della Thai Airways per acquistare i biglietti da Chang Mai a Surat Thani, nel Sud, scalo in prossimità dell’imbarcadero per le isole del Golfo del Siam; i biglietti aerei per Ko Samui (isola nei pressi della nostra meta finale, Ko Phan Ngan) sono molto costosi (anche 250 € per la sola andata), percui è meglio optare per l’aeroporto di Surat Thani, sul continente; da lì, in aeroporto, per pochi euro (circa 500 Bath, 12 €) si acquista un biglietto comprensivo di pulman e traghetto per Ko Phan Ngan agli sportelli della agenzia Phantip e nel giro di un paio d’ore si raggiunge il porto da cui partono i ferry boat per le isole. La stessa tratta, con i mezzi di terra, sarebbe durata 24 ore !!!

Quindi una volta raggiunto l’albergo mediante lo Skytrain (abbiamo scelto per comodità la Wendy Guest House, in corrispondenza della fermata della metropolitana National Stadium e del mega centro commerciale MBK, buona soluzione, più pratica e funzionale che confortevole), ci siamo recati nella stazione degli autobus di Mo Chit a comprare i biglietti dell’autobus per Aranyaprathet sul confine cambogiano : diciamo che ci vuole un po’ ad orientarsi nella caotica stazione degli autobus, piena di procacciatori di affari e sedicenti intermediari, però una volta individuato lo sportello delle autolinee nazionali thailandesi (BKS) acquistare il biglietto di prima classe è facile e gli addetti sono molto disponibili e cortesi e parlano tutti l’inglese.

Anche se l’acquisto dei biglietti ha impiegato molto (tra spostamenti in metrò, skytrain, taxi e tuctuc) non ci sembra di aver buttato via tempo, anzi ci sembra di esserci già calati nella realtà thailandese e ci concediamo un giro a piedi di mezza giornata tra canali, mercati e templi a Banglamphu, gustandoci i frullati di frutta fresca (mango, guava, ananas e cocco) che le bancarelle ci propongono a ogni angolo. La prima impressione della città è di un affascinante miscuglio di contrasti : ricchezza e povertà, pulizia e sporcizia, moderno e antico, tecnologia e arretratezza, cordialità e truffatori ! Bangkok all’inizio ti colpisce – anche negativamente – anzi ti stordisce e disorienta, saremo oltre trentacinque gradi, l’umidità spaventosa, l’aria pesante e inquinata, il traffico caotico e impressionante, l’aria condizionata da polo nord – però poi ti conquista : una lunga camminata lungo un piccolo canale, tra baracche e i sorrisi di povera gente, di fronte a grattacieli a specchio di nuovi alberghi e le luci dei locali, la cosa ci rilassa e ci mette di buon umore, concludiamo la serata in un buon ristorante consigliato dalla Routard nei pressi del Monumento alla Democrazia : un po’ turistico forse, ma il primo contatto con la cucina thai ci soddisfa !

21 luglio – da Bangkok a Siem Riep (Cambogia)

Non ci credevamo ! Eppure era vero ! Le guide ci mettevano in guardia dalle finte dogane con i finti doganieri : eppure per quanto fosse finto, era tutto vero ! Infatti l’autobus da Bangkok ci scarica dopo 4 ore di viaggio in una piazza polverosa di Aranyaprathet ad un paio di km circa dalla frontiera; quindi in tuc-tuc ci dirigiamo al confine ma… ecco che veniamo lasciati di fronte a sobri uffici pieni di bandiere, con al banco uomini in divisa, con insegne “Cambodian VISA” etc… nulla di più falso, una rapida occhiata, un confronto con altri viaggiatori europei e non, e forti del nostro e-visa, ignoriamo questi intraprendenti “intermediari” e ci dirigiamo zaino in spalla alla vera dogana : dopo una lunga coda alla frontiera thailandese, in un microscopico e nascosto ufficio doganale cambogiano, otteniamo il tanto sospirato timbro in ingresso !!!

I problemi però non finiscono qui : a Poipet, oltre la frontiera cambogiana, c’è una specie di racket dei trasporti pubblici dove dei finti pulmini statali gratuiti ti trasportano a vere stazioni di autobus private dove a fronte di un biglietto salato c’è il rischio di percorrere un itinerario più lungo con fermate non previste ! il racket è tanto forte da dissuadere i tassisti ad operare nei pressi del confine e consci del raggiro in atto, zaini in spalla, ci allontaniamo a piedi assieme ad altri backbackers europei tanto quanto basta per chiedere a dei venditori di frutta bordo strada di procurarci un minivan privato che per una diecina di dollari ci porta in un paio d’ore a Siem Riep, la moderna località turistica cresciuta a ridosso di Ankor Wat.

A Siem Riep soggiorniamo al Mandalay Inn, ottima guest house, camera ampia e confortevole, pulitissima, aria condizionata, letti enormi e giusto in centro al paese ! Non perdiamo tempo, e andiamo subito in bicicletta (la guest house le noleggia direttamente) ad acquistare i biglietti per il complesso di templi di Angkor Wat (noi scegliamo i biglietti da 20$ per un giorno) valevoli per il giorno successivo, ma anche per il tramonto del giorno stesso dell’acquisto e quindi subito a goderci i colori del tramonto tra le guglie dei templi e gli specchi d’acqua creati dagli khmer, tra il suono allucinante della foresta e delle cicale, le nenie dei monaci e simpatiche scimmiette in cerca di banane !

La sera ceniamo in un buon ristorante, nell’area del mercato centrale, fra i tanti uno che ci ispirava (e in cui poi soddisfatti siamo tornati) il Angkor Kitchen, ovviamente piatti principali riso e noodles, cucinati in tutte le salse possibili !

22 luglio – La mitica Angkor Wat !!!!

Rinunciamo agli intenti sportivi e alla bicicletta, complice il sole, un caldo afoso e una umidità spaventosa, nonché le distanze da percorrere, e con un simpatico omino alla guida, si parte in tuc-tuc per il tour dei templi di Ankgor ! Tra i due circuiti proposti dalle guide (quello piccolo e quello grande) abbiamo concordato con il nostro autista una media dei due, toccando tutti i templi più suggestivi ! Purtroppo di gente ce n’è parecchia (anche se a dire del nostro omino è assai di meno di quella che si può incontrare in alta stagione) ma data la vastità dei complessi monumentali, i turisti (perlopiù francesi) si diradano e non sono mai molesti e spesso ci si ritrova soli o quasi a gironzolare tra le rovine.

Il caldo è parecchio e ci si disidrata subito : rimediamo con noci di cocco e ananas alle numerose bancarelle ai lati della strada ! Concludiamo il nostro giro con il pezzo forte: il tramonto visto dalla sommità Angkor Thom ! purtroppo un improvviso acquazzone ci rovina il programma e siamo costretti a rientrare in anticipo in albergo ! Concludiamo la serata con un giro a piedi a Siem Riep e una cena in un ristorante scelto a caso tra quelli nelle vicinanze del mercato.

23 luglio – i dintorni di Siem Riep

Avendo a disposizione un altro giorno a Siem Riep e stufi dei templi Khmer, decidiamo per una gita fuoriporta verso i cosiddetti “villaggi galleggianti” di Kampong Pluk sul grande lago di Tonlè Sap, a un’ora e mezza circa di auto da Siem Riep. Ci rivolgiamo ancora al nostro fidato autista con il suo sgangherato tuc-tuc : dopo un piacevole viaggio tra strade sterrate, palafitte e campi di riso (nb. In Cambogia solo le direttrici nazionali sono asfaltate, per il resto le strade sono in terra battuta che si trasforma in appiccicosissimo fango rosso non appena piove) raggiungiamo l’imbarcadero ! Il costo dell’ingresso al villaggio (comprensivo anche di pilota e imbarcazione) è assai elevato (circa 45$ a testa) e purtroppo inizia a piovere, ma decidiamo comunque di proseguire : raggiungiamo la nostra barca percorrendo in tre (Io, Chiara e un ragazzino che faceva d’autista !!!) su un unico motorino la sottile lingua di terra (e di fango !!!) lunga un km che separa la terraferma dal porto del villaggio ! Quindi saliamo su una imbarcazione di legno un po’ spartana (con motore e volante presi “in prestito” da vecchi autocarri !!!) e sempre sotto il diluvio universale facciamo un giro di un paio d’ore in mezzo a questo strano villaggio di palafitte sostenute da pali alti anche 10 metri, che vengono sommersi dall’acqua solo al termine della stagione delle pioggie. Il giro in barca è piacevole anche sotto la pioggia, gli abitanti che incontriamo salutano amichevoli dalle case e dalle barche; preferiamo però tornare al nostro tuc tuc piuttosto che cenare nei ristoranti per turisti sulle palafitte. Quindi ci dirigiamo verso Siem Riep con la vana speranza di poter visitare un tempio dove scopriremo si sta svolgendo la cerimonia conclusiva del periodo di clausura dei monaci buddisti (non potremo entrare poiché sprovvisti del biglietto comulativo per tutti i templi khmer che si può comprare solo a Siem Riep); infine rientriamo in città dove pranziamo e facciamo un giro della città e del suo mercato dove ci divertiamo a trattare sul prezzo di qualche maglietta !!!

Troviamo anche il tempo per andare alla Agenzia Turistica Ufficiale di Siem Riep (nei pressi del mercato) per acquistare i biglietti del bus di linea che ci riporterà a Bangkok dove prenderemo il treno notturno per Chang Mai, assistenza alla frontiera da parte del personale del bus compresa.

24 luglio – da Siem Riep a Bangkok e quindi Chang Mai.

Pensavamo che acquistare i biglietti presso una Agenzia Governativa ci cautelasse nei confronti di eventuali imbrogli… invece no !!! Un tuc tuc viene a prelevarci all’albergo dopo un piccolo ritardo per portarci ad una agenzia turistica (chiusa) di fronte alla quale partono una serie di sgangherati minivan carichi all’impossibile (senza spazio per i bagagli che vengono piazzati alla bell’e meglio nell’abitacolo, ma almeno con l’aria condizionata). Abbiamo poca scelta, percui saliamo sul nostro pulmino : il personale parla male l’inglese e l’unica cosa che capiamo è che (diversamente da quanto pattuito) alla dogana dobbiamo cavarcela da soli e che dobbiamo salire su un altro minivan dall’altra parte del confine : unico mezzo per identificarci, un anonimo “pizzino” rosso adesivo da portare in bella mostra sulla maglietta. Oltreconfine, il minivan thailandese è anche peggio di quello cambogiano, guidato da uno spericolato autista incapace di parlare una sola parola d’inglese : giunti a Bangkok, intuiamo che l’autista ci porterà in un autoporto fuorimano rispetto al centro e non appena intravediamo i piloni dello Skytrain, complici dei viaggiatori nordeuropei, riusciamo a farci scaricare giusto nei pressi di una stazione della metropolitana !!!! Quindi in metro raggiungiamo la stazione ferroviaria di Hualamphong (molto pulita e ordinata, e anche ben servita, dovremmo imparare dai thailandesi !!!) dove comperiamo i biglietti del treno notturno di 2° classe (non troveremo i biglietti di 1a classe, ma non rimpiangeremo questa scelta). Lasciati i bagagli al deposito della stazione, impieghiamo il tempo prima della partenza per gironzolare nei dintorni e pranzare in un bar giusto di fronte alla stazione (lo cito perché ignorato dalle guide, ma con un servizio ottimo, buoni piatti e WiFi, KAFE KAFE in via Rama IV di fronte alla stazione sull’altro lato della strada).

Il viaggio notturno sul treno è una piacevole sorpresa : il servizio è eccellente, il personale efficientissimo e le cuccette sono pulite e ordinate, i bagni dignitosi ; per chi vuole c’è anche la possibilità di cenare sul treno, ma noi ci siamo arrangiati con un pasto al sacco !!! Il viaggiatori sul treno sono sia thailandesi che stranieri (molte famiglie di backpakers in viaggio con i figli, specialmente francesi), il letto è un vero letto e la notte si riesce a fare una bella dormita fino all’arrivo a Chang Mai il mattino seguente !

25 luglio – Chang Mai

Giunti in stazione, la prima cosa che facciamo è raggiungere in tuc-tuc il nostro albergo Pha Thai Guest House, consigliato dalla Routard, ottima scelta e buon prezzo !!! La posizione è ottima, all’interno del quadrilatero delle mura e prossima ai principali servizi, la colazione eccezionale (crepe alla banana!!!) : unica cosa, la presenza di francesi, quasi tutti non cordiali.

Quindi ci incontriamo (a fatica, dopo un malinteso) con Andrea, nostro amico di Roma, di ritorno da un viaggio lungo un mese attraverso Thailandia, Cambogia, Vietnam e Laos che è giunto a Chang Mai rientrando dal confine laotiano ! La giornata la passiamo gironzolando per i templi della città e la sera concludiamo al mercato notturno. Per quanto riguarda i pasti volevo segnalare (non riportata nelle guide) una buona tavola calda frequentata solo dai locali (l’unica scritta leggibile era Bakery-IceCream, all’intersezione tra le vie Intrawarorot e Arak) : ovviamente noodles e riso sono le portate principali, ma anche spaghetti, pasta e omelette !!!

26 Luglio – Chang Mai

Noleggiamo due biciclette in un negozio consigliato dal gestore della nostra Guest House e andiamo alla scoperta della città; Chang Mai è un buon posto da girare in bicicletta (a Bangkok non l’avrei mai noleggiata !!!) , il traffico all’interno del quadrilatero dei bastioni è minimo e anche nella restante parte della città (salvo per le vie principali) si gira tranquilli.

Per prima cosa ci rechiamo alla Agenzia Turistica Ufficiale del TAT (l’ente turistico nazionale thailandese, subito dopo il ponte in ferro sul fiume, al termine di Thanon Loi Khro) presso la quale prenotiamo per l’indomani un trekking eco solidale di 2 giorni (1500 Bath), comprensivo di pernotto e cena in villaggio delle tribù sulle colline, di tuffo nelle cascate e piscine naturali, di un giro a dorso di elefante e discesa del fiume su zattera in bambù. L’itinerario l’abbiamo scelto tra diversi proposti dal gestore dell’agenzia turistica (che comunque ci è sembrato particolarmente affidabile e prodigo nel darci informazioni, anche non direttamente inerenti al prodotto che vendeva) chiedendo esplicitamente qualcosa di diverso dai soliti giri turistici, prendendo come discriminante la durata e difficoltà del percorso in trekking (almeno 4 ore all’andata e 4 ore al ritorno).

Avevamo rinunciato a prenotare direttamente dall’Italia il trekking via internet perché non ci venivano date sufficienti garanzie in merito alla restituzione della caparra in caso di cattivo tempo ! Inoltre preferivamo renderci veramente conto dell’offerta locale in tema di trekking ed in effetti è stata una scelta vincente ! Unica cosa : il prezzo !!! Al termine del trekking siamo venuti a sapere che molti turisti avevano pagato 500 bath a testa in meno, prenotandolo direttamente dal loro albergo : percui, sempre meglio valutare anche le proposte convenzionate con la vostra guest house !!!

Usciti dall’agenzia, il tempo si guasta ed inizia a piovere : anche se dotati di poncho e anche se la pioggia thailandese essendo calda non è mai realmente fastidiosa, decidiamo di concederci un massaggio rilassante in un piccolo centro benessere scoperto per caso (Fah Lanna, in via Loy Kroh, consigliato 5 stelle da tripadvaisor) : scelgo un massaggio rilassante agli aromi comprensivo di riflessologia plantare, della durata di due ore ad un prezzo tutto sommato contenuto ! il massaggio ci soddisfa tanto che decideremo di tornare nuovamente prima di lasciare Chang Mai.

27-28 Luglio – Ecotrekking

Di buon ora veniamo prelevati dal camioncino dell’agenzia turistica che successivamente preleva gli altri partecipanti al trekking ! dopo un viaggio sul retro di un pick-up di un paio d’ore, veniamo scaricati insieme alla nostra guida ai margini della foresta; pranziamo con un pic-nic a base di riso fritto e verdure avvolti in una foglia di banano e ci incamminiamo verso la nostra meta, un piccolo villaggio nel mezzo della foresta, abitato da pochi contadini che vivono grazie al poco turismo e ai sussidi delle ONG. Il percorso è abbastanza semplice (eccezion fatta per il rischio di scivolamento a causa del suolo umido e fangoso) e in serata (dopo un tuffo in una piscina naturale con annessa cascata) giungiamo al villaggio ! Il villaggio è veramente molto povero, con capanne a palafitta (probabilmente per proteggere le case dall’umidità e dalle alluvioni durante la stagione umida) dove la famiglia viva al piano rialzato e sotto vivono gli animali (mucche, suini, ovini, pollame etc.) che comunque scorrazzano liberamente per il villaggio ! Dopo aver lasciato i bagagli nella capanna che ci ospiterà per la notte, una coppia di simpatici vecchini (i padroni di casa) appronta una cena nuovamente a base di riso bollito, patate (bollite), verdure e salse varie ! Nel villaggio anche una scuola per i numerosi bambini, gestita da una ONG, in una capanna all’ingresso del paese ma insolitamente priva di pareti ! La serata si conclude con un po’ di giochi e battute tra noi viaggiatori e la nostra guida e una bevuta di un cordiale al vetriolo !

La notte trascorre tranquilla tra i rumori della foresta, la sveglia è al canto del gallo ! il tempo di una frugale colazione e di nuovo si riparte col trekking ! Stavolta il percorso è più impegnativo e bisogna prestare attenzione a causa del terreno scivoloso per le piogge notturne e per gli strapiombi sul torrente ! Comunque dopo una mattinata di cammino, giungiamo a metà pomeriggio alla nostra meta, un ristorante un po’ spartano, dove mangiamo i noodles migliori di tutta la vacanza ! Quindi ci attende un giro a dorso di elefante (credevo fosse una cosa turistica, invece mi ha emozionato andare a spasso per la foresta in groppa a un pachiderma !) e un successivo bamboo rafting sul torrente più fangoso e sporco che abbia mai visto !!!! A proposito del giro in zattera sul fiume : la tranquillità dell’esperienza è stata interrotta da alcuni serpenti (prontamente uccisi a suon di pagaia dai vogatori) che han deciso di attraversare il fiume al nostro passaggio, sino a salire sulle zattere !!!!

In serata ci attende (dopo una doccia purificatrice nella nostra guest house) il mercatino domenicale serale di Chang Mai, dove oltre ad acquistare un po’ di artigianato locale, magliette e souvenir, gustiamo dei buonissimi gelati tradizionali fatti in casa al latte di cocco.

29 Luglio – Chang Mai

Per lunedì 29 luglio avevamo organizzato di andare in moto sulla strada che conduce verso Pai, da tutti consigliata come un buon percorso (anche sicuro, eccezione per la sera) da effettuare su due ruote. Avevamo anche individuato (fra tanti) il moto noleggio più affidabile, la moto da noleggiare (una nuova supermotard honda da 500cc per circa 800 bath al giorno) e acquistato le cartine stradali dettagliate presso la più grande libreria di chang mai (DK.Book Center, appena fuori dal quadrilatero) ! Niente da fare : lunedì 29 luglio piove a dirotto, percui dopo le fatiche del trekking preferiamo rimanere nel confortevole patio della nostra guesthouse a bere the verde e a pianificare il resto dell’itinerario , attendendo l’ora del massaggio al Fah Lanna. Complice anche una schiarita ci rechiamo in bicicletta al Wat Jet Lot, un tempio buddista alla periferia della città. La serata si conclude con un giro al mercato notturo e sì, stufi del riso, anche a gustarci un sacrosanto panino con patatine fritte da Burgher KIng !!!!!

Ah una curiosità : la prostituzione in Thailandia a dispetto di quanto ci si potrebbe aspettare, è abbastanza discreta (non ci sono bordelli ad ogni angolo di strada) : però se volete inorridire vedendo inglesi di mezz’età abbruttiti che abbordano ragazzine agghindate come maliarde attorno ai tavoli da biliardo o al bancone del bar, date un’occhiata dopo al tramonto alle numerose birrerie su Via Loy Kroh, tra il quadrilatero e il mercato notturno : uno spettacolo nauseante !!!

30 Luglio – da Chang Mai a Ko Phan Ngan

Giornata dedicata ai trasferimenti !!! Sveglia alle cinque, alle 07.00 parte dall’aeroporto di Chang Mai l’aereo che ci porterà a Bangkok e da lì, dopo un attesa di un ora circa, parte il volo successivo per Surat Thani, dove atterriamo verso mezzogiorno. Una volta scesi dall’aereo, compriamo il biglietto autobus più ferry boat per Ko Phan Ngan e subito saliamo sul pullman ! Il viaggio in autobus è più lungo del previsto (un paio d’ore), comprende anche un trasferimento in navetta dalla stazione degli autobus al porto; il viaggio in nave dura circa tre ore ma è piacevole e ci gustiamo panorama e brezza su una terrazza all’aperto; contrattiamo un taxi appena sbarcati e in serata arriviamo al nostro resort, uno stupendo mini villaggio turistico sul mare (Sea Flower, Haad Chao Pao, a mezz’ora circa dal capoluogo Thong Sala) con una manciata di spaziosi e ben arredati bungalow in legno, con un eccellente ristorante e bar ristorante a bordo mare, spiaggia sabbiosa, il rumore delle onde e soprattutto una ottima cena a base di pesce, birra e patatine fritte !!!! Il nostro resort è gestito da Lisa, una gentile chiacchierona franco canadese, prodiga di consigli e informazioni su tutto quanto riguarda l’isola.

31 Luglio – Ko Phan Ngan

Il primo giorno sull’isola lo passiamo a prendere il sole e in costume da bagno, a rilassarci dopo le fatiche del viaggio, tra i lettini e la battigia, a bere noci di cocco, ad alternarci tra passeggiate sulla spiaggia e l’amaca del nostro villino ! L’ambiente del resort è quieto e rilassato e noi appunto intendiamo riposarci ! Qualche violento acquazzone interromperà la vita di spiaggia ma noi ci rifugeremo sui divanetti del pergolato del bar ristorante per tranquille letture e cocktail di frutta !

01 Agosto – Ko Phan Ngan, giro in scooter

La spiaggia del nostro resort è spaziosa e dotata di tutti i confort, l’unico problema è la bassa marea che non ci consente di fare nuotate : percui decidiamo di andare alla scoperta dell’isola e delle sue calette, noleggiando un moderno motorino per 200 Bath in uno dei negozi consigliati da Liza. Il motorino viene consegnato con quel poco di carburante che ci consente di arrivare al capoluogo dove c’è una pompa di benzina (altri 200 Bath il pieno). Approfitteremo della sosta a Thong Sala per recarci al porto a comprare i biglietti cumulativi ferry + autobus notturno per tornare a Bangkok dove chiuderemo la nostra vacanza : benché fossimo tentati dalla comodità dei letti del treno, preferiamo gli autobus per gli orari che ci consentiranno di trascorrere un giorno intero in più di mare !

Quindi riprendiamo lo scooter e dopo esserci persi un paio di volte, raggiungiamo la penisola di Mae Haad Beach, una stupenda lingua di sabbia fina che collega un isolotto boscoso alla punta nord di Ko Phan Ngan, con a fronte una bella barriera corallina ! Ci godiamo la mattinata in spiaggia per poi proseguire con il giro dell’isola, fermandoci al villaggio di pescatori di Ban Chalok Lan, con annesso finto punto panoramico, guadagnato a prezzo di una faticosissima scarpinata, che in realtà nascondeva un bar per fricchettoni (chiuso) dal nome di “ViewPoint” ! Riportato il motorino, chiudiamo la giornata con un sacrosanto cocktail in riva al mare e cena a base di pesce al SeaFlower.

02 agosto – Ko Thao

Decidiamo di visitare Ko Thao, l’isola più piccola e remota, consigliata per le immersioni e lo snorkeling, per via della sua migliore barriera corallina ! Chiediamo a Liza di prenotarci una gita in barca sull’isola, che ci consenta di effettuare dello snorkeling in più punti. Percui di buon ora ci rechiamo al porto, partiamo su una grossa motonave che dopo una lunga navigazione (circa tre ore), ci sbarca a Ko Thao, dove un’imbarcazione più piccola ci consentirà di raggiungere i luoghi più appartati.

Purtroppo a causa di problemi… addominali non potrò gustarmi la gita come si deve, ma Chiara riuscirà a godersi la barriera corallina, prima da una spiaggetta in una riserva privata (un po’ troppo affollata a dire il vero !), poi da una caletta con un po’ troppi natanti. In realtà tutto ci appare molto turistico ma d’altra parte non credo che fosse possibile fare diversamente con il poco tempo a disposizione e vista la distanza di Ko Thao. Al ritorno un mare un po’ mosso renderà il tragitto in nave divertente e movimentato, tranne per quei pochi che soffrono il mar di mare !

03 agosto – Da Ko Phan Ngan a Bangkok

La mattinata ci regala uno stupendo sole e la bassa marea, scoprendo lingue di sabbia in mezzo al mare, e ci invita a passeggiate e fotografie ! Purtroppo non dura : ecco che il tempo nuovamente si guasta e ci ripariamo dalla pioggia sotto la tettoia in paglia del ristorante ad aspettare che venga l’ora dell’imbarco (le 17 circa). Liza è molto gentile a lasciarci usare gratuitamente deposito bagagli e servizi; quindi sotto una pioggia intermittente, si parte in taxi per l’imbarcadero, dove ci aspetta l’autobus su cui (con sollievo delle nostre schiene) carichiamo immediatamente gli zaini. Il viaggio in motonave, causa il tempo inclemente, lo faremo al coperto per poi ripartire subito in autobus una volta sbarcati. Il pullman non sarà proprio confortevole come il treno, ma riusciamo comunque a dormire e ad essere a Bangkok il giorno dopo alle 6 di mattina !

04 agosto – Bangkok, tra mercati e canali

Giunti alla stazione sud degli autobus in perfetto orario (da non confondere con l’autoporto di Mo Chit, è molto più lontana dal centro), non perdiamo tempo e raggiungiamo in taxi la Guest House dove lasciamo i bagagli. (Un consiglio : tenete sempre a disposizione l’indirizzo del proprio albergo scritto in Thailandese ! Lontani dal centro e dai turisti, i taxisti non parlano inglese e non sanno leggere i caratteri occidentali !!!)

Prima imperdibile tappa : il gigantesco mercato domenicale di Chatuchak (fermata metro Mo Chit) a fare scorta di souvenir e dare sfogo allo shopping compulsivo ! Riusciamo a raggiungere il mercato di buon ora (prima delle nove) evitando così le orde di turisti che affollano questo mercato che si tiene unicamente nei week end. Perdersi è facile, orientarsi fra le miriade di bancarelle difficile e dopo paio d’ore concludiamo già gli acquisti sul cui prezzo trattiamo rigorosamente ! Una curiosità : siccome siamo arrivati all’apertura del mercato, per molti commercianti il nostro acquisto è stato il primo della giornata : quindi le nostre banconote vengono usate per uno strano rito di benedizione di tutte le merci, comprensivo di salamelecchi e formule magiche !!!!

Verso le undici l’aria nel mercato diventa già irrespirabile, il caldo soffocante ci spinge verso l’altra meta della giornata : il giro per i canali di Thonburi (la parte orientale di Bangkok, oltre il fiume Chao Praya) in barca e la visita al mercato galleggiante di Taling Chan ! Ci facciamo condurre da un tuctuc verso il molo di imbarco indicato dalla Rough Guide (il molo N13 nei pressi Thanon Phra Arthit) al cui chiosco compriamo i biglietti per un giro di un ora a 800 Bath : tempo due minuti e arriva il motoscafo ! Diciamo che ero abbastanza scettico rispetto al tour dei canali su queste lunghe imbarcazioni di legno con il motore espiantato da qualche camion incidentato, però mi sono dovuto ricredere : anche se il mercato galleggiate è una attrattiva poco più che turistica, il giro tra i canali minori vale la pena e offre un interessante spaccato della vita thailandese lungo le vie d’acqua, tra pescatori, palafitte, templi, piccoli moli, casette e la mente corre a come doveva essere Bangkok a inizio del secolo scorso, quando ancora era una città d’acqua, senza strade asfaltate e con i trasporti solo su barconi.

Il tour si chiude al molo N9 di fronte al Gran Palazzo Reale; è troppo tardi per la visita ai templi del centro, e dopo un incontro con un finto poliziotto in borghese che tentava di indirizzarci alla sua meta turistica prediletta, spossati dal caldo e dall’aria inquinata, ci gustiamo un gelato al cocco ai giardini giusto di fronte al Wat Arun ; quindi proseguiamo a sud verso il mercato dei fiori di Pat Khlong Talat (non senza prima una pausa ad un Caffè – Tavola Calda consigliato dalla Routard , luogo di ristoro strategico, di stampo europeo, in cui torneremo altre volte); il mercato dei fiori è una piacevole sorpresa, finalmente profumatissimo e ben organizzato, pieno di botteghe che vendono fiori freschi a mazzi, tra cui infiniti tipi di orchidee e gigli; infine proviamo a raggiungere il mercato cinese ma purtroppo arriviamo a mercato già chiuso (il mercato chiude alle 17) ! Facciamo quattro passi per Chinatown tanto quanto basta per orientarsi, ma poi decidiamo di ritornare in albergo e di chiudere la giornata andando sul sicuro cioè cenando al solito ristorante nei dintorni del monumento dell’indipendenza.

05 Agosto – Bangkok : i templi e il mercato cinese

Il giorno successivo lo passiamo finalmente tra i templi maggiori del centro storico (il Wat Phra Kaeo e il Wat Pho ); decidiamo di provare l’ebbrezza del trasporto pubblico su barca, quindi prendiamo dalla Wendy Guest House il metrò fino al molo centrale di Saphan Taksin e da lì una imbarcazione pubblica verso nord; diciamo che il sistema di trasporto pubblico su barca non ci è mai stato troppo chiaro e probabilmente nemmeno alle guide !!! in linea di massima ci è sembrato di capire che tutti i moli sono pubblici e identificati da un numero preceduto da una lettera (N per nord, S per sud) e chiunque vi può attraccare, sia le linee private che quelle pubbliche, a distinguerle delle bandierine di diverso colore. Alla fine c’è sempre un nerboruto portuale (pubblico o privato) sul molo che ti indirizza alla giusta coda e un altrettanta nerboruta e sguaiata addetta sull’imbarcazione che provvede a riscuotere il prezzo del biglietto (15 bath) !

Quindi, non senza essere incappati per la solita finta guida ufficiale che ti racconta che il monumento che vuoi andare a vedere è chiuso e che devi andare in un altro posto che ti consiglia lui (ma quanti gonzi americani ci cascano !), entriamo al Wat Phra Kaeo ! La coda per i biglietti è insospettatamente breve vista la folla all’ingresso e decidiamo pure di farci accompagnare da una guida per 200 Bath ! Il giro per il tempio è abbastanza interessante (diciamo che è un po’ diverso dai soliti templi buddisti che poi alla fine sono tutti noiosamente uguali) e ne vale la pena ma è inutile trattenersi per più di un paio d’ore ! il caldo è atroce, l’umidità peggio, l’inquimento pure : ci concediamo un gelato al cocco, quindi un giro per il secondo tempio del centro (il Wat Pho) entrando però dall’ingresso sul retro come consigliato dalla Rough G., dove incredibilmente non c’è coda ; il biglietto per questo tempio comprende fortunatamente anche una bottiglietta di acqua minerale ghiacciata (inoltre ci sono anche dei distributori di acqua sparsi per il tempio) che rende il caldo torrido meno insopportabile; inoltre anche per l’ingresso al famoso tempio del Budda coricato non viene chiesto di indossare i pantaloni lunghi (bastano a mezza gamba) : respiriamo ! anche questo secondo tempio è interessante ma la fame arriva e facciamo una sosta al solito Caffè, giusto di fronte al tempio per una pizza quasi italiana !!!

Successivamente decidiamo per recarci nuovamente al quartiere cinese, che – terminato il chiassoso e affollatissimo mercato di Sampang Lane– si anima insospettatamente attorno all’attrattiva serale : il cibo ! Ovunque si attrezzano piccole e grandi bancarelle, anche con tavolini e posti a sedere, dove vengono serviti i piatti tipici della cucina sino-thailandese, noodles e riso in primis, ma anche numerosi locali che offrono pesce e crostacei, tipicamente all’incrocio tra la viuzza denominata Texas e la trafficata Thanon Yaowarat; indecisi, ceneremo al Hua Seng Hong, dall’aspetto una grossa rosticceria, locale segnalato sia dalla Routard che dalla Rough Guide, dove gusterò una succulenta e abbondante anatra arrosto caramellata con tanto di contorno di riso e salsine piccanti !!!! Dopo il pasto, sorprendentemente, troveremo delle bancarelle che vendono caldarroste (sì, castagne arrosto come le nostre !) servite calde e cotte in un letto di semi, confezionate in una borsetta di carta rossa come se fossimo usciti da un’elegante boutique ! Il quartiere cinese con le sue bancarelle che servono le più svariate pietanze calde a bordo strada, i suoi tavolini pieni di avventori locali e non, il traffico, le insegne e le luci al neon, il caos che regna tra la strada, le auto e i venditori, ha il suo fascino innegabile e ci fermiamo per una passeggiata notturna !

06 Agosto – Ayutthaya

Decidiamo di passare una giornata visitando Ayutthaya, 80 km a nord di Bangkok, la vecchia capitale del Regno del Siam, abbandonata nel XVIII secolo a causa dell’invasione dei Birmani e ora un cimitero di templi e di rovine ! Purtroppo arriviamo in ritardo alla stazione e non riusciamo a prendere il treno diretto delle 8.30, percui dobbiamo ripiegare su un treno locale di terza classe, economicissimo ma che, a causa di un non precisato problema tecnico, giunge a destinazione intorno a mezzogiorno !

Dopo aver scoperto che il biglietto di ritorno lo si può comprare solo venti minuti prima della partenza del treno, noleggiamo una bicicletta nel negozio di bici quasi a fronte della stazione, e ci rechiamo nel modernissimo centro visitatori dove riusciamo ad ottenere le cartine del posto. I templi di Ayutthaya si trovano su una grande isola fluviale, con grandi e alberati viali, ottimi da girare in bicicletta, con numerosi parchi con una fitta alberatura che offrono refrigerio al torrido sole thailandese.

Consigliati dagli stessi agenti turistici, evitiamo di comprare il biglietto cumulativo per tutti i templi (oggettivamente non saremmo mai riusciti a vederli tutti ed effettivamente anche avendone avuto il tempo sarebbe stato un po’ noioso), ma ci fermiamo solo nei templi più interessanti, tra cui il Wat Phra Si Sanphet e Viharn Phra Mongkol ed il più famoso Wat Phra Mahathat, dove fotografiamo la nota testa in pietra del Budda incastonata tra le radici di un ficus.

Terminato il giro, sotto un sole cocente, affamati, ci rechiamo al “The Old Place” una piccola Guest House con annesso ristorante, dove pranziamo su una fresca terrazza di sopra al fiume Pasak; quindi, da un malfermo pontile, bici alla mano, prendiamo uno spartano traghetto giusto a fianco del ristorante, che ci porta rapidamente sull’altra sponda; ah, una curiosità : dall’imbarcadero vediamo un cane che abbaiando insegue fino in acqua un piccolo coccodrillo : e io che pensavo che i coccodrilli in Thailandia fossero rari !!!

Quindi avanzando ancora tempo, troviamo le forze per spingere le biciclette fino al tempio di Wat Yau Chai appena fuori città : benché scettico sull’utilità dello sforzo, spinto da Chiara, mi sono dovuto ricredere : unico tempio ancora in funzione di Ayutthaya, al tramonto addobbato con i drappi arancio, emana un fascino mistico unico : sicuramente da vedere ! (nb : l’orario di chiusura viene indicato erroneamente sulle guide alle ore 17, invece è aperto ai turisti fino a dopo il tramonto).

Fortunatamente, al ritorno il treno è puntuale e in un paio d’ore siamo a Bangkok giusto in tempo per farci un bel massaggio nel centro benessere di fronte alla nostra guest house !!!

07 Agosto – Bangkok

Viaggiare con lo zaino è utile ed efficace, ma dopo gli acquisti e prevedendo il viaggio in aereo, impacchettare i bagagli confezionando uno zainetto il più leggero possibile è difficile : quindi passiamo parte della mattinata preparando lo zaino che lasciamo in custodia all’albergo per la giornata. A causa di un problema col visto (alla frontiera via terra con la Thailandia ci hanno lasciato inaspettatamente un visto di 15 giorni, in luogo del visto di 30 giorni che avevamo ottenuto all’aeroporto) dobbiamo assolutamente varcare la dogana prima di mezzanotte, il che vuol dire arrivare con largo anticipo all’aeroporto.

Oramai collaudati, decidiamo nuovamente di prendere il traghetto dal molo centrale per recarci al molo di corrispondenza del Museo Nazionale, dove passeremo alcune ore tra alcuni reperti più o meno storici e delle ricostruzioni delle principali tappe della storia thailandese; il museo è abbastanza interessante però decidiamo presto di andare verso il Wat Pho e da lì prendere un ferry per la sponda opposta del fiume a salire i gradini del tempio del Wat Aroon. Purtroppo, al solito, il tempo non è clemente, e veniamo salutati da una pioggia battente ma che almeno ha sgombrato il monumento dalla folla di visitatori che solitamente lo attornia. Il monumento è suggestivo anche se un po’ decadente e la pioggia non ci dà più di tanto fastidio, nemmeno salendo i gradini.

Decidiamo di riattraversare il fiume e di trovare riparo al solito Caffè dove ci prendiamo una pizza (non ne potevamo più di riso e noodles) ! Quindi una volta spiovuto, andiamo al mercato cinese in tuc tuc, sperando di trovarlo finalmente aperto, ma ahimè ancora una volta giungiamo all’ora di chiusura, giusto in tempo per gustare l’atmosfera delle ultime bancarelle; per nulla sconfortati, decidiamo di passare le ultime ore a Bangkok facendoci una lunga camminata fino al nostro albergo, attraversando l’ex mercato della roba rubata oramai chiuso e percorrendo tutta Chinatown !

Giunti alla Guest House, non ci rimane che recuperare gli zaini per prendere un taxi che ci porti alla stazione della metrò più vicina da cui parta il treno per l’aeroporto. Quindi, fatto il check-in e superata la dogana, passeremo le ore che ci separano dalla partenza tra i numerosi ristoranti e negozi dell’aeroporto a comprare con gli ultimi spiccioli thailandesi qualche ricordo per gli amici.

08 Agosto – da Bangkok a Milano, passando per Dubai

Il nostro volo Emirates parte puntuale alla 01,30 per gli Emirati Arabi : l’arrivo a Dubai è previsto alle 6 di mattina ora locale, con una sosta di circa 12 ore : ne approfittiamo subito, cambiamo un poco di moneta locale, e dopo un briefing con il disponibilissimo ufficio informazioni, prendiamo la comoda e moderna metropolitana che dall’aeroporto ci conduce direttamente al Mall of Emirates (l’enorme centro commerciale famoso per la pista da sci interna) che però apre alle dieci : poco male, il tempo lo trascorriamo in una spiaggia libera lì vicina ! La spiaggia è molto bella, pochissime persone, il caldo secco e piacevole, ma il tutto ci appare un po’ irreale perché deserto (forse complice l’ora presta e il fatto che era il giorno di chiusura del Ramadan non c’è nessuno per le strade) e ci rilassiamo un po’ passeggiando a piedi nudi sulla battigia.

Quindi torniamo al Mall of Emirates, dove facciamo colazione e ci trastulliamo fra i numerosi negozi, anche se l’attrattiva maggiore è ovviamente l’impianto sciistico nel bel mezzo del deserto, con tanto di seggiovia, baite e locali in stile montanaro che si affacciano sulle vetrate del complesso ! I prezzi non convengono come a Bangkok, tutto ci appare finto come se fosse un enorme centro congressi e complice il mio stomaco dolente (ahimè), decidiamo di ritornare all’aeroporto, evitando il giro per la downtown con i suoi grattacieli, aspettando l’aereo del ritorno a casa. Puntualissimo alla partenza e in anticipo di 15 minuti all’atterraggio, giungiamo alla Malpensa dopo 5 ore di volo. Il viaggio si è concluso : ciao ciao Thailandia e Cambogia !!!



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