Thailandia, di tutto di o quasi un po’ 3
Anche il questo caso, come in “Thailandia, di tutto (o quasi) un po’” e in “Thailandia, di tutto (o quasi) un po’ 2”, riporto il testo dell’e-mail, così come lo scritta: =======INIZIO MESSAGGIO DOMANDA 1) Io dovrei partire nella seconda metà di Maggio, come stiamo come clima, laggiù ? Come clima dovresti andare bene, in quanto la stagione delle piogge dovrebbe cominciare solo da giugno in avanti. Uso il condizionale perché da qualche tempo anche in Thailandia “le stagioni non sono più come una volta”. In ogni caso le piogge più forti sono al sud, in zona monsonica, anche se a volte qualche inondazione viene anche dalle altre parti. In caso di inondazione (a me è capitato) cerca di non girare in sandali e pantaloni corti con l’acqua fino alla vita: i locali possono farlo, noi no, a meno che tu non abbia un amico dermatologo particolarmente bravo. Quando piove la cosa migliore è fare come da noi: usare un ombrello; se c’è l’acqua alta stattene in albergo. Se poi dovesse capitarti (come ovviamente è capitato a me) di essere sorpreso da un temporale mentre viaggi nel cassone di un pick-up (e l’autista non si ferma, perché magari non c’è nessun posto dove fermarsi), l’unica cosa da fare è rannicchiarsi (perché si può patire il freddo anche in Thailandia) e aspettare che passi: appena puoi ti cambi e prendi un’aspirina.
DOMANDA 2) Molto probabilmente, sarò solo, posso permettermi di muovermi liberamente in lungo e in largo come dici? Perfettamente, e se stai lontano dalle zone turistiche, dal punto di vista della sicurezza non dovrai temere assolutamente nulla, perlomeno non dagli umani (è ovvio che non è opportuno andare in giro a sventolare la mazzetta dei dollari; i soldi li tieni nella cassetta di sicurezza dell’albergo, e quando vai a passeggio ti porti dietro al massimo 3-400 bat). Se decidi di vivere per qualche tempo in zona rurale fai attenzione ai bufali (io una volta credo di aver battuto il record mondiale dei 200 a ostacoli) ed ai cani randagi; a me non è mai capitato, ma un mio amico (peraltro a Samui, quindi in zona turistica) ha senz’alto fatto i 100 metri piani in meno di 6 secondi. Di notte cerca di non fare passeggiate per i campi o vicino ai cespugli ed alle aiuole, e se vai a dormire in qualche villaggio assicurati che la porta della baracca e le finestre siano ben chiuse: la mia fidanzata, non moltissimo tempo fa, è stata azzannata da un serpente, ma bisogna dire che è un caso molto raro. Se vai a dormire in un villaggio portati comunque pochi soldi dietro, e nessun oggetto di valore (l’occasione può far l’uomo ladro); se invece diventi ospite fisso (leggi: se ti trovi una fidanzata che ti porta a casa sua), allora non ci sono problemi. Quando te ne vai lascia un po’ di soldi alla famiglia che ti ha ospitato: 1000 bat per noi sono pochissimo, per loro è mezza mensilità, e per qualcuno, nel nord-est, anche di più (per la cronaca: un bat vale circa 50 lire).
Per quanto riguarda la sopravvivenza, ovvero vitto e alloggio, non ci sono problemi. Per il mangiare, ovunque ci sono bancarelle che vendono cibo (come ho scritto nell’altra e-mail, evita le strade troppo trafficate). Se non capiscono l’inglese pazienza, puoi indicare ciò che vuoi. Se non ti fidi a mangiare piatti che non conosci (che possono essere tremendamente piccanti) puoi sempre ripiegare sulla carne arrostita al momento, che è eccezionale (io cesso di essere vegetariano quando atterro a Bangkok). Non pagare con biglietti di grosso taglio: in zone non turistiche, con 20 bat fai un pasto completo (tieni sempre dei biglietti da 20 bat in tasca: servono per le mance, i taxi, i regali ai bambini, il cibo sulle bancarelle etc.). Più problematico può essere il discorso ristoranti: dove ci sono turisti i menu sono scritti anche in inglese, dove non ci sono turisti sono scritti solo in thai, e allora conviene essere accompagnati da qualcuno del luogo.
Per l’alloggio non ho mai incontrato problemi, anche senza fidanzata, perché in ogni albergo c’è sempre qualcuno che parla inglese, e se non c’è allora cercano qualcuno, ed alla fine puoi avere la tua stanza.
DOMANDA 3) Per quanto riguarda il biglietto aereo: quale compagnia aerea mi consigli? e non credi sia una buona idea “spezzare” il viaggio fermandosi un paio di giorni da qualche parte? Io viaggio sempre con la Thai; è un’ottima compagnia, gli aeromobili sono nuovi ed in ottime condizioni, il servizio è impeccabile, il prezzo è veramente buono. A novembre, partendo da Genova (per via della nebbia, altrimenti parto sempre da Torino via Monaco – Lufthansa e Thai) ho speso circa 1.400.000 lire. Tu puoi partire direi comodamente da Malpensa, e ti costerà senz’altro meno.
Per quanto riguarda lo “spezzare” il viaggio, il bello del viaggiare “per caso” (visto che siamo ospiti sul sito dei nostri due fantastici amici) è proprio questo: arrivi quando vuoi, ti fermi quanto vuoi e parti se vuoi, per cui mi sembra un’ottima idea, anzi te lo consiglio senz’altro. Pensa che la prima volta che sono andato giù, per due settimane, sono arrivato nel primo della decina di luoghi in cui avevo pianificato di andare… E là mi ci sono fermato tutte e due le settimane! Senza contare che questa è un’ottima scusa per tornarci ancora, e poi ancora, e poi ancora, etc. Etc. Etc.
DOMANDA 4) Per un viaggio di circa 20 gg. Cercando vitti e alloggi di medio livello e cercando di seguire l’itinerario da te consigliato, quanto mi consigli di portare con me e sotto che forma: dollari, travel check, carta di credito? Dunque, di solito io, al mese, spendo (faccio il calcolo in lire, che è più facile): 4.000 bat di alloggio, pari a lire 200.000 2.000 bat di vitto, pari a lire 100.000 3.000 bat di trasporti, pari a lire 150.000 5.000 bat di spese varie, pari a lire 250.000 più il 1.400.000 di viaggio, per un totale quindi di circa 2 milioni.
A questo, nel mio caso, vanno aggiunte le spese per la mia fidanzata (in verità assai poche), che mi accompagna ovunque.
Considera però che molte volte sono ospitato, e che ci sono tante cose belle da acquistare, e che cambiando spesso albergo spenderai di più di alloggio. Per esperienza direi che comunque, non facendosi mancare nulla, ma proprio nulla, neanche magari la notte nell’albergo a 6 stelle (ti consiglio lo Shangri-la di Bangkok – ha gli ascensori che sono più grandi di certe stanze dove ho dormito) è assolutamente improbabile spendere più di 3 milioni al mese. Quindi , per essere sicuro, una volta che hai il biglietto, portati dietro 1.000 dollari: dovresti averne più che a sufficienza. ATTENZIONE: portati biglietti da 100 dollari, che sono valutati di più; inoltre devono essere banconote nuove, quelle con la faccia (di Lincoln, credo) grande, perché ci sono alcune annate che non sono accettate dai cambiavalute (mi sembra il ’93, ma non sono sicuro). Se ti porti dietro 10 banconote da 100 dollari del 2002, o del 2001, o del 2000 vai sul sicuro.
DOVEROSA PRECISAZIONE: ho detto che 3 milioni al mese dovrebbero bastarti, a condizione però che, come si suol dire, tu “non faccia l’americano”, come dicono i miei amici italiani che abitano laggiù, ovvero che non ti faccia prendere la mano; ho visto infatti persone che, giunte in Thailandia per la prima volta, sono arrivati a spendere anche mezzo milione al giorno! La carta di credito va benissimo (portati dietro i numeri di telefono per bloccarla, caso mai la perdessi – stesso discorso per il bancomat), però ci sono certi negozi dove ti applicano un sovrapprezzo del 10%, e puoi contrattare finché vuoi ma non c’è verso.
Il bancomat anche va bene (in ogni città o cittadina, anche piccola, ce n’è almeno uno); ovviamente c’è una commissione da pagare, quindi è meglio fare un prelievo grosso piuttosto che due piccoli.
In ogni caso, se ti sai dosare i 1.000 dollari, sia la carta di credito che il bancomat ti potranno servire solo per le eventuali emergenze.
Un consiglio su come cambiare: non andare dal primo cambiavalute o banca che vedi, guardati attorno e scegli il cambio più favorevole.
DOMANDA 5) Con una discreta conoscenza dell’ inglese credi che mi sia possibile fare conoscenze con le persone del posto non “addette” al turista? Credi anche che sia possibile conoscere qualcuno disposto a farmi da guida per alcuni giorni anche in posti lontani dalla sua abitazione? Dunque, ti racconto una cosa: ogni volta che rientro in Italia dopo un soggiorno in Thailandia rimango traumatizzato per tre cose: 1 – Il clima: io vivo in montagna, dove fa freddo anche d’estate (e io patisco il freddo!).
2 – I prezzi: giù con 2.000 lire fai pranzo, qui con la stessa cifra non riesci a comprare neanche un pacchetto di caramelle.
3 – LA GENTE: in Thailandia le persone parlano fra di loro, si sorridono, anche se non si conoscono, mentre aspettano di attraversare la strada, sull’autobus, nei negozi; in Italia se sorridi ad un bambino ti prendono per pedofilo, se sorridi ad una donna ti prendono per maniaco, se sorridi ad un uomo chiamano la neuro perché pensano che sei fuori di testa (questo vale per gli uomini, perché se una donna sorride ad un uomo ti lascio immaginare per che cosa la prendono).
Con questo cosa voglio dire: che in Thailandia fare conoscenza con qualcuno è la cosa più facile del mondo. Il difficile, semmai, è NON fare conoscenza con qualcuno.
Per quanto riguarda il modo di fare conoscenza, beh, francamente lascerei fare a te! Sappi comunque che in Thailandia tutto inizia con un sorriso, il resto viene da se. Per sapere poi se questo qualcuno è disposto ad accompagnarti, l’unico modo è chiederglielo.
Per concludere vorrei darti altri due consigli, molto validi: uno riguarda gli italiani (e gli occidentali in genere) che abitano laggiù. Non sempre si tratta di brave persone, per cui se ti vengono proposti “affari” poco chiari, se vieni invitato a “feste” strane o se ti viene offerta “merce” di non specificato genere, rifiuta con educazione e allontanati. Con questo non voglio dire che tutti gli italiani residenti in Thailandia sono delinquenti: io conosco ottime persone, per la maggior parte pensionati, che vivono là per motivi di artrite o di portafoglio, però tu, che non conosci nessuno, fai attenzione.
L’atro consiglio riguarda i mototassisti delle zone turistiche: essi hanno la spiacevole abitudine, in caso di incidente (parlo di incidenti leggeri, senza conseguenze fisiche, come piccoli tamponamenti, oppure strisciate rovinose contro bancarelle cariche di frutti che vanno all’aria), di allontanarsi velocemente (praticamente scappare) e di lasciare il passeggero sul luogo del misfatto. Immaginatevi il furibondo padrone della bancarella che se la prende con voi e pretende che gli ripaghiate tutta la merce! Ora, da un po’ di tempo a questa parte, quasi tutti i mototassisti indossano un giubbotto con scritto, sulla schiena, il luogo dove hanno la base (bar, condominio, supermercato etc.) ed un numero. Il consiglio che ti do è quindi di scegliere un mototassista sul cui giubbotto ci sia la scritta in inglese, e di memorizzarla insieme al numero.
In caso di distruzione di bancarella, potrai chiamare la polizia turistica ed indicare l’identificativo ed numero del mototassista colpevole, che verrà in tal modo facilmente identificato, con buona pace del venditore di frutta.
=======FINE MESSAGGIO Ciao a tutti Roberto, orientale per caso