Thailandia Cambogia e Myanmar toccata e fuga

Thailandia (Bangkok-Chiang mai- Ko Phi Phi) Cambogia (Phnom Phen-Siem Reap-Angkor Wat) Myanmar (Yangoo-Tangoo...) Io ed il mio ragazzo abbiamo deciso di passare un mese nei paesi che mi hanno sempre affascinato : Thailandia, Cambogia e Myanmar. Premetto che sia io che il mio ragazzo lavoriamo per una compagnia aerea per cui non citerò i...
Scritto da: federicapanucci
thailandia cambogia e myanmar toccata e fuga
Partenza il: 14/01/2009
Ritorno il: 07/02/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Thailandia (Bangkok-Chiang mai- Ko Phi Phi) Cambogia (Phnom Phen-Siem Reap-Angkor Wat) Myanmar (Yangoo-Tangoo…) Io ed il mio ragazzo abbiamo deciso di passare un mese nei paesi che mi hanno sempre affascinato : Thailandia, Cambogia e Myanmar.

Premetto che sia io che il mio ragazzo lavoriamo per una compagnia aerea per cui non citerò i prezzi spesi per gli aerei e per alcuni hotel dove abbiamo avuto sconti.

Premetto anche che siamo partiti con l’idea di procurarci il visto del Myanmar in una delle ambasciate Birmana all’estero.

THAILANDIA-BANGKOK: Abbiamo preso un volo Thai da Roma Fiumicino a Bangkok. Servizio ottimo ma poco intrattenimento poiché l’aereo non è dotato dello schermo individuale, comunque le 10 ore di volo scorrono velocemente.

Abbiamo deciso di stare 4 notti a Bangkok per riprenderci dal viaggio anche se penso che 3 giorni siano piu che sufficienti.

L’albergo era sulla Sukumvit, una zona abbastanza centrale collegata bene con la metropolitana.

E’ noto che il traffico a Bangkok è impossibile e confermo, nell’ora di punta i semafori durano anche 4 minuti, bloccando veramente il traffico per cui credo che la miglior cosa è muoversi con la metropolitana. Se si ha intenzione di passeggiare per le strade è buona cosa portarsi una sciarpa per coprirsi le vie respiratorie dall’esalazioni del traffico.

La metropolitana non copre purtroppo la zona centrale di Khao San Rd o del Tempio principale di Wat Pra Kaew quindi in queste zone gli unici mezzi da prendere sono il taxi o il tuk tuk.

I taxi hanno tutti il tassametro ma bisogna dirlo esplicitamente che lo si vuole attivato, molti tassisti preferiscono nasconderlo visto che il prezzo chiesto con la contrattazione è decisamente superiore rispetto a quello che si potrebbe avere con il tassametro. Quindi quando non c’è traffico il taxi-meter è decisamente conveniente.

La prima sera siamo andati sulla Khao San Rd che è una strada ricca di negozi, bancarelle, negozi di fotografie nonche banchettini ambulanti con leccornie come cavllette fritte e larve (!!!!).

La mattina dopo abbiamo preso il tuk-tuk per andare a vedere i 2 templi principali e l’autista invece di portarci li ci ha portato al molo dove ci hanno obbligato a fare una crociera sul fiume per raggiungere i templi, per un totale di 800 bath (16euro!) I due templi: Wat Arun e Wat Pra Kaew sono uno di fronte all’altro sulle 2 sponde del fiume e raggiungibili tramite una barca navetta che porta turisti, fedeli e monaci a prezzi irrisori (altro che 800 bath!) I templi sono fantastici, soprattutto War Pra Kaew, monumentale e ricco di fedeli e non…Un po’ come un “Vaticano” Thailandese, sono rimasta senza fiato e anche incuriosita nel vedere i riti e gesti religiosi dei fedeli! Uscendo da li ci siamo diretti a China Town prendendo l’autobus numero 1 (prezzo meno di 0.20cent) , e non mi ha lasciata particolarmente entusiasta. Una strada piena di odori, bancarelle e gente in uno spazio esiguo, aggravato dal fatto che si stavano preparando al Capodanno Cinese per cui era super gremita di gente.

Il giorno dopo siamo andati al Chatuchak Market, un mercato che si svolge solo sabato e domenica, si ci può arrivare prendendo la linea della metropolitana blu e scendere all’ultima fermata.

IL mercato è enorme, e c’è di tutto, dall’antiquariato ai vestiti finti firmati, ai fiori, alla gastronomia..Un giorno è poco per girarlo tutto e i prezzi sono Vantaggiosissimi.

Consiglio vivamente di fare il proprio shopping li considerando che gli stessi articoli in qualsiasi altra parte della Thailandia posso arrivare anche a costare 5 volte tanto!! La sera siamo andati nella zona di Silom dove ci sono molti locali notturni nonché i famosi Ping pong show.

Il nostro ultimo giorno a Bangkok l’abbiamo passato facendo shopping a Chatuchak Market.

THAILANDIA-CHIANG MAI Partiamo con un volo Thai da Bangkok la mattina.

Dall’aeroporto prendiamo un taxi-meter per l’hotel.

Chiang Mai si presenta come una cittadina tranquilla, nulla a che vedere con il traffico di Bangkok, cosi tanto che è anche possibile andare in bici , è una cittadina anche ricca di Templi e ne stanno costruendo di nuovi, infatti in ogni angolo si possono incontrare i monaci buddhisti nella loro tonaca arancione…Alcuni rigorosamente scalzi! La città è ricca di agenzie viaggio che organizzano qualsiasi tipo di tour e sono anche abilitati all’emissioni dei visti.

A noi serviva il visto del Myanmar ma le procedure erano troppo lunghe e ci è stato consigliato di fare richiesta nei centri principali quali Bangkok o Phnom Pen in Cambogia.

La caratteristica della città è la cucina e il trekking. Noi abbiamo deciso di fare un tour inclusivo di visita alle tribu delle campagne (colli lunghi,lunghe orecchie ecc), rafting, bamboo rafting, passeggiata per vedere le cascate e la gita a bordo di un elefante il tutto per 22 euro! Ogni sera si svolge il Night Bazar nella zona più ricca di locali e piu occidentale.

I prezzi sono decisamente piu alti rispetto a quelli di Bangkok.

CAMBOGIA- PHNOM PEN Lasciamo la Thailandia per dirigerci in Cambogia.

Il visto si puo prendere in arrivo in aeroporto (e anche in alcuni punti di frontiera) al costo di 20dollari piu una fototessera.

Noi eravamo sprovvisti di dollari per pagare il visto e non hanno voluto accettare altra moneta (no euro, no sterline!!) …Abbiamo dovuto prelevare al bancomat dell’aeroporto scortati da un agente dell’immigrazione! I bancomat danno solo dollari , che è largamente accettato e va di pari passo con il Real (moneta Cambogiana!); i dollari vengono prevalentemente chiesti per pagare autobus, trasporti in genere, tour, entrata nei musei e templi e hotel, per il resto (soprattutto cibo ) si puo usare il Real…Anche se è una moneta scomoda con piccoli tagli! Gia sulla strada dall’aeroporto in hotel abbiamo notato che la Cambogia è un paese completamente diverso dalla vicina Thailandia, la povertà si tocca con mano e la gente non è troppo abituata agli stranieri per cui ti osservano facendo grandi sorrisi.

Ho subito avuto un ottimo feeling.

Abbiamo alloggiato al Royal Inn hotel, a 10 minuti a piedi dal centro.

Per una doppia abbiamo speso 36 dollari , le stanze erano pulite e con arredamento sobrio, insomma molto confortevole.

Hanno anche stanze senza finestre a 26 dollari che non hanno nulla da togliere a quelle provviste di finestre.

Lo staff dell’hotel ci ha subito aiutato nel procuraci i biglietti dell’autobus per Siem Reap ma solo dopo abbiamo scoperto che per il prezzo pagato (10dollari a testa) avremmo dovuto viaggiare su un autobus delux e non su quello di seconda categoria sul quale siamo ci avevano prenotato…

Nel pomeriggio abbiamo fatto un giro in centro città vedendo la Silver Pagoda (entrata 6 dollari, e non è ad orario continuato), e passeggiando lungo il fiume Tonlè Sap.

La zona ha anche parecchi bar che sono ottimi per rinfrescarsi durante la calura e assaggiare l’ottimo cibo cambogiano.

Abbiamo anche fatto un giro al Central Market che è molto esotico, pieno di gente,quasi claustrofobico.

Con mio grande rammarico Non abbiamo avuto tempo di andare a vedere i Killing Fields che è un museo che racconta e mostra le foto dell’atrocita della lunghissima guerra cambogiana.

Non tutti sanno che la Cambogia è stata sconvolta nelle viscere da una guerra ventennale; prima di partire mi sono documentata leggendo un libro molto esauriente di Tiziano Terzani , che racconta nei minimi particolarità i meccanismi della guerra assurda nonché le varie atrocità del Genocidio al quale è stato sottoposto l’intero popolo Cambogiano.

SIEM REAP Partiamo per Siem Reap con il bus delle 7.45 Il viaggio dura 6 ore per un percorso di 350km, le strade non sono delle migliori e anche gli autobus vanno molto piano per non surriscaldarsi troppo.

Lo scenario al di fuori della Capitale appare “diverso” , si lascia il caos intricato di motorini che vanno contromano, per strade tranquille dove il silenzio viene rotto da bambini in bicicletta (biciclette che sono 2 volte piu grandi dei bambini stessi), e da buoi che attraversano la strada.

Sembra di fare un tuffo nel passato e di vedere un film in bianco e nero.

Arriviamo nella polverosa Siem Reap dove tutto appare rosso …La terra attorno la cittadina è prevalentemente rossa e le strade non asfaltate hanno questo bel colore.

Alloggiamo per 3 notti al Babel Guesthouse, gestito da un amichevole ragazzo italiano ed un altro spagnolo.

La stanza è molto pulita e comoda e paghiamo 20us dollari a notte. La guest house si trova a soli 10-15minuti di cammino dal centro.

L’unico problema sono state le zanzare che ci hanno mangiati vivi ma la zona è molto vicino al fiume per cui ne è infestata.

La mattina dopo siamo andato come di rito ad Angkor Wat: ci sono diversi metodi per girare tra le rovine, noi abbiamo scelto di fare il circuito breve con il tuk tuk per 15 dollari (l’entrata costa 20dollari per 1 giorno) , un altro ottimo metodo per girare è la bicicletta.

Angkor è circondato da alberi secolari enormi per cui non c’è neanche il rischio di prendere un insolazione nello girare in bici.

Le rovine ci hanno lasciato senza fiato e abbiamo speso circa 7 ore , impolverandoci di terra rossa e socializzando con le bambine che vendevano bibite (essenziali nella calura!) ai turisti.

Nonostante la vastità del sito abbiamo deciso di fare il pass per un solo giorno ed il giorno dopo ci siamo goduti Siam Reap in tutta calma fittando la bicicletta per 2 dollari.

Abbiamo preso una strada che portava verso il sud di Siem Reap e abbiamo pedalato per 2 ore arrivando fino al Tongle Sap lake , dove volendo si può prendere la barca per vedere i mercati galleggianti. Noi abbiamo deciso di goderci il panorama intorno che era ricco di risaie, buoi che pascolavano indisturbati, palafitte che contenevano almeno 3 generazioni sotto lo stesso tetto, bambini che giocavano dentro un acquitrino e che alla nostra vista urlavano “hello! ONE DOLLAR” (frase standard ormai!)…Uno scenario povero ma che mi è rimasto nel cuore per la sua genuinità.

Abbiamo anche notato una forte presenza della comunità cinese visto che il giorno del Capodanno cinese c’erano i suoni (molesti) della musica del Karaoke che usciva da svariate case.

Dopo 3 giorni a Siem Reap torniamo a Phnom Pen; questa volta prenotiamo noi il Bus delux per soli 10 dollari, e il viaggio è molto piacevole e comodo.

MYANMAR Lasciamo la Cambogia (la tassa d’uscita del paese è di 25dollari!!) per andare in Thailandia e da li prendere subito il volo per Yangoon.

Il visto del Myanmar l’avevamo richiesto all’ambasciata Birmana a Phnom Phen,il tempo d’emissione è stato di 3 giorni e il costo di 20 dollari piu 3 fototessere.

La moneta base è il Kyat che viene utilizzato nei ristoranti, internet point, nei negozi per comprare bevande, per tutto il resto invece usano il dollaro.

Avendo solo pochi giorni a disposizione la mia priorità era andare a Bagan.

Bagan può essere raggiunta o via aerea o con il treno o taxi privato, avevamo piu volte cercato di prenotare un volo per bagan su Internet ma ci è risultato impossibile per cui abbiamo deciso di fare tutto in loco.

Appena arrivati in aeroporto abbiamo preso un taxi privato che ci portasse a Bagan, l’itinerario consisteva nel partire subito da Yangoon andare verso nord per 6 ore, fermarsi la notte a Tangoo ( a meta strada) ripartire il giorno dopo per Bagan (circa altre 8 ore a nord) pernottare 2 notti a Bagan E poi tornare indietro verso Yangoon..Il tutto per 250 dollari a testa!!!!! Circa 50 dollari al giorno per un taxi privato con autista, incluso di benzina , senza preoccuparci delle spese di vitto e pernottamento dell’autista.

Il viaggio verso Tangoo di 6 ore mi ha fatto capire che la Birmania è “diversa”..

Se la cambogia è rimasta al 1960, la Birmania è ferma ai primi del Novecento.

Le strade sono peggiori di quelle Cambogiane, macchine transitanti praticamente inesistenti, ci sono solo Biciclette , Riscio e donne con i panari in testa…Arano ancora con i buoi e le case non sono che piccole palafitte gremite di gente.

Soprattutto i bambini hanno la faccia colorata di gialla di una crema chiamata “tanaka” che li protegge dal sole e mantiene la pelle morbida.

E gli uomini vestono con dei parei lunghi fino alla caviglie chiamati “Longyi”..E la maggioranza di loro mastica delle caramelle color rosso sangue che ovviamente a lungo andare gli colora la dentatura.

La notte pernottiamo a Tangoo al “Mothers house” per 10dollari a notte ed è li che ci accorgiamo che: 1) il prezzo richiesto dal taxi è almeno 3 volte maggiore rispetto a quello normale 2) che avevamo lasciato una borsa col la maggior parte dei nostri soldi a Bangkok ; la Birmania è un paese non provvista di bancomat e non abilitata ai pagamenti con carte di credito, o si va con sufficienti fondi in Cash o si è perduti ( o quasi..) per questo abbiamo preso la decisione di ritornare a Bangkok il giorno seguente.

La mattina ci siamo svegliati e l’atmosfera fuori dall’hotel era surreale, c’era una leggera nebbia, e sulla strada un via vai di biciclette silenti e bambini composti che in divisa andavano a scuola.

Ho sentito la tristezza nel cuore nel lasciare la Birmania per almeno una settimana, mai un paese in 48 ore aveva suscitato in me talmente tante emozioni,nonostante mi sembrava di stare fuori dal mondo per la mancanza di telecomunicazioni (i cellulari non prendono e molti siti internet sono censurati) ad ogni angolo di strada vedevo delle immagini che mi riempivano il cuore, anche solo immagini di vita quotidiana normale.

Ed è li che ho visto uno dei piu bei tramonti che abbia mai visto in vita mia.

A Yangoon abbiamo pernottato al Myshan per 25dollari (consigliato dalla Lonely Planet) , ma sono rimasta abbastanza delusa. Gestito da una famiglia Cinese molto simpatica e rispettosa le stanze sono basilari e danno l’idea dello sporco. Il prezzo era anche inclusivo di colazione continentale nella cucina della loro casa.

Prima di prendere l’aereo per Bangkok abbiamo avuto tempo di vedere alcuni templi fantastici sulla strada per Yangoon , ed a Yangoon stesso la magnifica Shwedagon Pagoda (entrata 5 dollari) dove siamo stati avvicinati da 2 monaci che erano incuriositi nel vedere 2 europei!!!!! THAILANDIA-KO PHI PHI L’ultima settimana della vacanza abbiamo voluto passarla a Phi Phi Don.

Molti turisti partono da Phuket per una sola giornata di visita, ma non è sufficiente per godere di tutte le bellezze di Phi Phi Island.

La barca da Phuket a Phi Phi costa circa 6 euro , e impiega circa 2 ore.

Sbarcati al porto ci hanno assalito un orda di gente per proporci guest house e hotel ma io avevo gia le idee chiare essendoci gia stata.

Abbiamo alloggiato alla P.P Casita che sta nella zona piu centrale dell’isola e abbiamo speso 30euro a notte ciascuno con colazione inclusa. Phi Phi è abbastanza cara ma ne vale la pena.

Abbiamo pernottato per 5 notti. L’unico vero must è ovviamente andare a Maya Bay e vedere la spiaggia dove hanno girato The Beach,l’acqua è cristallina e anche lo snorkeling serba tante sorprese.

Per il resto l’isola offre tante attività ma noi abbiamo deciso di starcene su una spiaggia isolata e rilassarci. La spiaggia che va per la maggiore è quella di Long Beach , ma ce ne sono parecchie isolate che sono dei veri angoli di paradiso.

È preferibile andare al mare di mattina quando c’è la bassa marea, in quelle ore l’acqua è di un blu fantastico e si tocca per Km e Km, nel pomeriggio quando l’alta mare incalza porta con se delle antipaticissime alghe.

Phi Phi è molto occidentalizzata,dopo lo tsunami è tornata alla luce ancora meglio di prima, si trova di tutto,ristoranti di tutti i gusti e molti locali per iniziarti al Diving.

Abbiamo lasciato Phi Phi per volare verso Kuala Lumpur…

Dove l’impatto con la civiltà è stato molto forte, dove piano piano abbiamo ripreso contatto con quello che sarebbe stato il nostro , aime, mondo fatto di aria condizionata, macchine e traffico…Ma con nel cuore un bagaglio ricco di emozioni che solo questi popoli sanno darmi.



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