Thai? Ahi ahi!

Thailandia Estate 2005: impressioni di viaggioPremessa Probabilmente è una visione molto personale, ma per la prima volta, da almeno 10 anni a questa parte, torno a casa da una vacanza rimanendone piuttosto deluso: in estrema sintesi, oserei dire che questo viaggio in Thailandia non mi è piaciuto. Intendiamoci, è andato tutto bene,...
Scritto da: baffo56
thai? ahi ahi!
Partenza il: 31/07/2005
Ritorno il: 16/08/2005
Viaggiatori: fino a 6
Ascolta i podcast
 
Thailandia Estate 2005: impressioni di viaggio

Premessa Probabilmente è una visione molto personale, ma per la prima volta, da almeno 10 anni a questa parte, torno a casa da una vacanza rimanendone piuttosto deluso: in estrema sintesi, oserei dire che questo viaggio in Thailandia non mi è piaciuto.

Intendiamoci, è andato tutto bene, nonostante gli 8 voli in 15 gg., nonostante la necessità di gestire nostra figlia, una bimba di soli due anni, nonostante il caldo esterno e la gelida aria condizionata dei luoghi interni, però alla fine la conclusione è quella: ciò che ho visto mi ha detto poco o quanto meno non mi è piaciuto abbastanza da ritenerlo memorabile.

E’ però probabile che questa mia valutazione sia fortemente influenzata da due aspetti: il primo è che ormai dopo 15 anni di viaggi in giro per il mondo, di cose un po’ ne ho viste e magari certi posti non mi fanno l’effetto di come potrebbe essere se avessi girato meno; in secondo luogo, viaggiare con un bimbo piccolo comporta ovviamente un impegno maggiore e non sempre si è nelle condizioni per godere al meglio di quanto ti circonda (e per sopportare più agevolmente qualche piccola difficoltà o disagio…).

E comunque, il mio è un giudizio sui posti che ho visitato (tre!), non sulla Thailandia in generale che, sono convinto, con un approccio più “esplorativo” sicuramente può rivelare degli scenari molto belli.

Vediamo comunque punto per punto.

Struttura del viaggio Abbastanza giusta, quasi perfetta: Verona – Bangkok p. 19:05 a. 20:20 – p. 21:45 a. 13:40 +1 Bangkok 3,5 gg / 4 notti Bangkok – Chiang Mai p. 9:20 a. 10:30 Chiang Mai 3,5 gg / 4 notti Chiang Mai – Bangkok p. 15:15 a. 16:25 Bangkok – Koh Samui p. 17:50 a. 19:20 Koh Samui 4 gg / 5 notti Koh Samui – Bangkok p. 10:20 a. 11:50 Bangkok 1,5 gg / 1 notte Bangkok – Verona p. 23:10 a. 05:50 +1 – p. 07:05 a. 08:20 Verona Arrivo ore 8:20 Questi tempi sono sufficienti per visitare i primi due posti e fare qualche escursione interessante anche nei dintorni. Tornando indietro (ma c’era il problema della bimba, che avrebbe dovuto sopportare un viaggio piuttosto lungo) si potrebbero togliere i 2 gg. Finali a Bangkok e partire verso l’Italia direttamente da Samui (direttamente per modo di dire, l’intercontinentale si prende comunque a Bangkok). In questo modo oltre tutto si risparmia sulle tasse di partenza, che noi abbiamo pagato due volte, sia a Samui che a Bangkok.

Altra cosa del senno di poi: aggiungere un volo per/da Siem Reap (Cambogia), per visitare la zona dei templi di Angor Wat; non me ne ero reso conto ma è veramente molto vicina a Bangkok (un’ora di volo, credo).

Voli, compagnie, aeroporti Riepilogo voli: Verona – Monaco – Bangkok (Air Dolomiti + Lufthansa) Bangkok – Chiang Mai (Thai Airways) Chiang Mai – Bangkok – Samui (Thai Airways + Bangkok Airways) Samui – Bangkok (Bangkok Airways) Bangkok – Monaco – Verona (Lufthansa + Air Dolomiti) Ottima la scelta di Verona come punto di imbarco/sbarco verso la Germania: anche se si vola su un piccolo ATR da 50 posti, il volo è corto e non abbiamo avuto problemi di traffico (autostradale), come sempre ci è capitato con Bologna, nostro usuale (nel passato) aeroporto di riferimento.

Monaco sta diventando un aeroporto sempre più importante per quanto riguarda il traffico internazionale. Questo vuol dire anche fare km (!?) tra un gate e l’altro.

L’aereo per/da Bangkok non era dei più grandi (Boeing 767), con sedili nello schema 2+4+2. Comunque abbastanza comodo per un viaggio di 10/11 ore, a parte l’aria condizionata del ritorno, un po’ troppo tirata (ma forse ero io che già non stavo bene).

Lufthansa è una sicurezza, anche nel trattamento, abbastanza freddino… Buono il volo Bangkok/Chiang Mai e ritorno, con un bell’Airbus delle Thai Airways. Come compagnia mi ha fatto una buona impressione.

Da Bangkok ero transitato 6 anni fa, diretto verso l’Australia. Bello, grandissimo, un sacco di negozi e relative tentazioni, ma, l’ho già detto questo è vero per la parte internazionale, la domestic è poca cosa.

Con la Bangkok Airways abbiamo volato verso/da Samui. Viene pubblicizzata come la “Boutique Airline” dell’Asia…Uhm, magari il trattamento alla partenza (dolcetti gratis, bibite gratis, internet gratis) fa una certa impressione, però…Il nostro aereo sembrava preso a prestito (dalla Siem Reap Airways, ma forse fa parte della stessa compagnia) e non appariva come nuovissimo, un po’ come gli altri che abbiamo poi visto in giro. Se non altro era un Boeing 727 e non un ATR (ma solo per questioni di orario…).

Quando ci siamo spostati da Chiang Mai verso Samui (via Bangkok) abbiamo aspettato troppo tra un aereo e l’altro (tre ore). Era stata una mia decisione per evitare eventuali problemi di raggiungimento dei gate e di passaggio dei bagagli, visto anche che c’era da fare un check-in. In realtà c’è voluto pochissimo per fare il tutto, anche perché l’area “domestic” dell’aeroporto di Bangkok è molto piccola, al contrario di quella internazionale.

A posteriori, sceglierei due voli più ravvicinati, perché tenere compagnia ad un bimba in un aeroporto per alcune ore è massacrante (anche per lei…) e in pratica abbiamo passato un giorno in viaggio.

Molto carino l’aeroporto di Samui, suggestivo, con la pista in mezzo alle palme tropicali e i terminal (?!) stile pagoda, completamente aperti sui lati (secondo me, comunque, se piove forte e c’è vento, se sei sui bordi ti bagni…). Carrelli porta-bagagli per altro inesistenti.

Città/locations Non troverete, nel seguito, un elenco dettagliato di quanto abbiamo visto, perché abbiamo seguito dei percorsi assolutamente normali, suggeriti da tutte le guide. Non avrei quindi nulla da dire in più rispetto a quanto non facciano, sicuramente meglio di me, quegli strumenti specializzati o altri resoconti di viaggio reperibili su Internet.

Ho pensato più utile, in una sezione a parte, parlare delle escursioni che abbiamo scelto nei vari posti.

Bangkok Forse la città più caotica che ho mai visitato finora, con un tasso di inquinamento, per smog, ai limiti del sopportabile.

Traffico spaventoso, costringe a lunghi tempi di spostamento per raggiungere le attrazioni principali. Esistono anche una metropolitana e una ferrovia sopraelevata, ma sembrano posizionate solo in funzione del raggiungimento dei centri commerciali più importanti.

I punti di interesse turistico (i vari templi, il Grand Palace) sono belli, ma, a mio parere, non straordinari, per me l’India (il Rajasthan in particolare) offre cose molto più belle.

Una nota importante: non bisogna assolutamente credere a quanti (quasi tutti) dicono che il Grand Palace chiude a mezzogiorno/l’una per riaprire un’ora/due dopo (Lonely Planet inclusa!): non è vero, o quanto meno può esserlo in casi probabilmente eccezionali. Noi non vi abbiamo creduto, siamo andati là ed era aperto. In effetti, all’entrata, c’è addirittura un cartello che dice di non credere a chi dice il contrario. Perché questo? Perché in questo modo si viene dirottati ad arte in qualche posto dove spendere dei soldi, che si tratti di un ristorante, di un tempio o di un negozio.

In altra zona, mi è piaciuta molto la Jim Thompson’s House, un piccolo gruppo di antiche case thailandesi recuperate da questo americano che ha fatto apprezzare la seta della Thailandia al mondo occidentale. Un’ oasi in mezzo al caos della capitale.

Ma Bangkok sembra tutta così, un inferno di rumore, fumo e odori poco piacevoli, con alcune aree di pace e tranquillità: i parchi, i templi e poco altro.

Per doveri di baby-sitting non ho visto i mercati, né qui né a Chiang Mai, che ho lasciato “godere” ad Enrica (vedi sez. Specifica). Pare che meritino abbastanza.

Chiang Mai Pensavo che Chiang Mai, ben più piccola della capitale, sarebbe stata diversa rispetto a Bangkok e invece vi ho trovato gli stessi difetti, solo su spazi logistici ridotti: traffico assurdo, rumore, inquinamento e tutto il possibile per scoraggiare l’andare a piedi. Abbiamo tentato, una volta, di usare il passeggino, ma è stata un’impresa che alla fine ce lo ha fatto lasciare in hotel per il resto del nostro soggiorno (come per altro a Bangkok).

Interessanti, ma anche qui non eccezionali i vari templi (escursione a parte, vedi sez. Escursioni).

Samui La spiaggia di Chaweng è molto bella, ma è molto affollata e il “lungomare” (in pratica la strada che attraversa il paese) è allucinante. Avendo fatto solo un’escursione in barca attorno all’isola, dell’interno e delle altre località non posso dire nulla. Da quello che ho visto dalla barca, mi sembra che ci possano essere delle zone magari con spiagge meno belle, ma più tranquille.

Però stanno costruendo un po’ dappertutto, quindi non sono molto ottimista sul futuro… Dato il periodo, è stato il posto dove abbiamo trovato i prezzi più alti.

Hotel Bangkok: Amari Atrium (zona Sukhumvit, costo circa 60€ al giorno, tripla + colazione) Link: http://www.Amari.Com/atrium/?hp=17 Forse il migliore, complessivamente, tra quelli in cui siamo stati.

Bella la camera, il bagno, tutto molto spazioso.

Posizione un po’ infelice, abbastanza distante da tutto, ma ho l’impressione che questo sia un problema difficilmente risolvibile: Bangkok è grande e le “attrazioni” sono un po’ sparse per la città (centri commerciali a parte, quasi uno vicino all’altro).

Forse un hotel nella zona Riverside potrebbe esser più comodo, ma è tutto da dimostrare.

Scarso (ma questa è un’altra delle caratteristiche comuni trovate anche negli altri posti) il servizio Informazioni e il tour desk: vanno un po’ presi per i capelli, la capacità di marketing è bassissima. Per le escursioni vedi sez. Relativa.

Bella la zona piscina, con anche una bella piscinetta per bimbi piccoli.

Assoluta mancanza di spazi verdi (vabbè, questa è dura…).

Molti servizi, che non abbiamo usato, mi sono sembrati molto interessanti e funzionali: centro massaggi/spa, fitness, business centre, ecc.

Buoni i ristoranti interni (vedi sez. Ristoranti), buffet colazione molto ricco.

Chiang Mai: Sheraton Hotel (costo circa 100€ al giorno, tripla + colazione) Link: http://www.Starwoodhotels.Com/sheraton/search/hotel_detail.Html?propertyID=1070 Sontuoso come può esserlo uno Sheraton, ma anche in questo caso un po’ lontano da tutto (anche se le distanze e i tempi di spostamento a Chiang Mai non sono quelli di Bangkok).

Bella la camera (45 mq!), bagno con doccia e vasca, grandissimo.

Piscina meno bella dell’Amari, non c’era la vasca per bimbi piccoli, ma per bimbi “medi” (80 cm. Di profondità).

Ha un bel prato verde antistante il fiume, un po’ spoglio ma gradevole.

Tour desk approssimativo anche in questo caso. Il problema è che sembra che ti facciano un favore a darti qualche ragguaglio e salta sempre fuori il fratello/cugino che fa le escursioni come freelance. Depliant pressochè inesistenti. Per le escursioni vedi comunque sez. Relativa.

Anche qui buffet colazione molto ricco, già più “pretenziosi” gli altri ristoranti interni.

Samui: Chaba Samui Resort (costo circa 130€ al giorno, tripla + colazione) Link: http://www.Chabanet.Com/samui/ Il più caro dei tre (ma solo per questioni di stagione visto che era un “semplice” tre stelle), ma il meno confortevole o comunque meno dotato.

Tagliato in due dall’orribile strada che costeggia la Chaweng Beach, è certamente migliore la Ocean Wing, dove eravamo anche noi, rispetto alla Lake Wing, dall’altra parte della strada. L’Ocean Wing è quella che dà direttamente sulla spiaggia e dove si trovano il ristorante e la piscina.

Da notare che, comunque, dalle camere dell’Ocean Wing non si vede il mare (!?).

Molto bella la piscina, con anche la vasca per bimbi piccoli.

L’hotel si prende una piccola fetta (20 metri?) della Chaweng Beach, dove lettini e ombrelloni sono uno attaccato all’altro, in tripla fila (effetto Rimini).

La stessa cosa valeva per gli altri hotel, posizionati sulla Chaweng Beach, per cui, alla fine, sì, sei ai tropici (quasi sull’Equatore), il mare è bellissimo, la spiaggia pure, però di tranquillità e full-immersion nella natura non se ne parla.

Buffet colazione inferiore agli altri due hotel, ma comunque più che buono.

Serate tematiche nel ristorante interno, altrimenti si mangiava alla carta, da un menù standard.

Stanza grande, ma bagno piccolo, molto piccolo. Aria condizionata molto rumorosa e senza possibilità di regolazione fine. E’ l’unico posto dove ne avremmo avuto bisogno, ma funzionava veramente male. Sarebbero state sufficienti anche solo delle pale per muovere l’aria.

Tour desk inesistente, ci siamo arrangiati solo grazie al corrispondente locale del nostro tour operator.

Ristoranti Lo scrivo qui come premessa, perché vale per tutti i casi: in Thailandia si può mangiare, bene, spendendo sempre abbastanza poco (a patto di evitare il vino, ovviamente); in generale non abbiamo mai speso più dell’equivalente di 10/15 euro a testa, ma a volte anche meno di 10€ pax.

Bangkok – Cascade Restaurant (interno all’Amari Atrium Hotel); propone un’interessante formula-buffet, sia a pranzo che a cena, dove con una cifra molto contenuta ci si può veramente abbuffare con un po’ di tutto, thailandese e internazionale. Propone anche un menù alla carta.

– Vivaldi Restaurant (interno all’Amari Atrium Hotel); come è ovvio dal nome, propone una buona cucina italiana, in un ambiente tranquillo e ben curato; fino ad una certa ora (le 20 o giù di lì) presenta anche un all-can-you-eat-pizza.

– XXX? (Non ricordo il nome ma è dentro il centro commerciale River City Centre, sul fiume; ce ne sono due, guardando il fiume è quello esterno, a sinistra); carino, abbiamo mangiato benino e c’erano anche le danzatrici thai.

Chiang Mai – The River Terrace (interno allo Sheraton); propone un grandioso buffet per pranzo, alla sera solo menù alla carta.

– Da Stefano (Pulcinella); ottimo ristorante italiano, gestito e condotto da un paio (credo) di ragazzi italiani; si mangia bene e si spende molto poco. Il migliore del viaggio.

Samui – The Terrace Coffe Shop and Terrace Seafood (interni al Chaba Samui Resort); se di regola propone una carta poco più che sopportabile, spesso, se il tempo lo permette, per cena presenta dei menù monotematici ma ben realizzati; noi abbiamo potuto “godere” di un barbecue “sea and land” (carne e pesce), un altro solo carne alla griglia, dove per 10€ mi sono arrivati due enormi filetti, tutto sempre accompagnato da ampi salad e dessert buffet.

– Toto’s, ristorante italiano, buono, con forno a legna.

– Via Vai, altro ristorante italiano, tra i più rinomati di Chaweng; buono, con piatti piuttosto abbondanti.

– Prego’s; ancora un altro ristorante italiano, non siamo riusciti ad andarci, ma ce ne hanno parlato molto bene; l’abbiamo visto, sembra di classe superiore rispetto agli altri due, comunque piuttosto carini.

Escursioni E’ stato (molto relativamente…) complicato organizzarcele sul posto, per la difficoltà, anche attraverso il tour desk degli hotels, di trovare qualcosa di sufficientemente serio e affidabile. Viceversa l’offerta è ampia, perché tutti, dal fattorino al portabagagli al conducente di tuk-tuk hanno un parente che ti può portare in giro (se non lo fanno direttamente in proprio).

Bangkok – Mercato galleggiante di Damnoen Saduak (1/2 gg., 800 baht a testa). Vari resoconti e la Lonely Planet stessa ne parlano abbastanza male, ma ho voluto comunque rendermene conto di persona. Ebbene sì, rispetto a quanto può essere stato 10/20 anni fa, ormai questo posto è solo una falsa attrazione per turisti di bocca buona. Lasciando perdere la pericolosità del tratto di avvicinamento sulle longtail (specie di gondole a motore), il tutto poi si riduce a 50/70 mt. Di canale dove trasbordati su altre canoe a remi, si va un po’ avanti e indietro nella confusione e congestione più totali. Dicono che al mattino presto, dalle 7 alle 9, il mercato riprenda un po’ delle sue antiche fattezze. Può darsi, ma allora tanto vale cercare, e ci sono, punti analoghi tra i canali di Bangkok.

– Bang Pa-in – Ayutthaya (1 gg., 1600 baht a testa, andata in autobus, ritorno via fiume, pranzo incluso). Decisamente più interessante e rilassante, se si esclude la sofferenza dell’uscita da Bangkok al mattino. Gradevole, anche se piuttosto asettico, il palazzo reale di Bang Pa-in, molto suggestivi i templi di Ayutthaya. Il ritorno sul fiume, come avevo già avuto modo di notare in centro a Bangkok, non presenta vedute particolarmente attraenti, ma è stato comunque un rientro a piacevole (con un buon buffet a pranzo). Consigliata.

Chiang Mai – Maesa Camp Elephant, Orchid e Butterfly Farm + Phra That Doi Suthep (0,5 gg + 0,5 gg, 900 bath a testa). In pratica abbiamo messo insieme due escursioni da mezza giornata ciascuna che però abbiamo fatto nello stesso giorno. Questo è stato possibile perché in sostanza abbiamo avuto un’autista/guida tutto per noi, con una macchina a nostra disposizione. Dato il prezzo, col senno di poi, mi sono detto che sarebbe stato una buona idea “noleggiare” l’autista anche per farci portare in giro per Chiang Mai, evitando così i diabolici tuk-tuk, che oltretutto mia figlia non gradiva per niente. Ma questo me lo sono detto dopo… La giornata che ne è risultata è stata piuttosto piena, anche perché il nostro autista/guida ha pensato bene, senza una particolare resistenza da parte nostra, di riempirci l’intervallo tra la prima parte del tour e la seconda con una serie di visite a, credo tutte, le tipologie di attività commerciali della zona: fabbriche di ombrelli, preparazione e lavorazione del cotone, oggetti laccati, argenterie, gioielli, mobili…Per fortuna ce la siamo cavata abbastanza rapidamente.

Il nostro amico, e questo è stato simpatico, ci ha poi portati a mangiare al self-service del più grosso centro commerciale di Chiang Mai, vicino all’aeroporto. Attenzione, self-service thailandese, quindi con piatti assolutamente locali. E’stato simpatico, dicevo, proprio per vivere dal di dentro una realtà, sia pure moderna/occidentale, traslata sulle abitudini ed esigenze di utenti thailandesi. Di turisti infatti ce ne erano veramente pochi.

Ma torniamo alle escursioni vere e proprie. In sintesi: – – Maesa Camp Elephant: a me gli elefanti piacciono molto, trovo che siano animali molto interessanti, però qui sono ridotti a puri pagliacci per il divertimento dei turisti, dato lo spettacolino cui si può assistere, dove ballano, tirano calci al pallone, fanno le belle statuine, ecc.; d’altra parte, se così non fosse, sparirebbero dalla Thailandia, perché se una volta erano utilizzati per lavori di disboscamento e trasporto legname, oggi non è più così e quindi sono considerati improduttivi.

L’unica possibilità è il turismo, che non è però esente da difetti; io il giro sull’elefante, per mia figlia, ma anche per me, l’ho fatto e questo, sia pur limitato e corto, mi è piaciuto, in una jungla thailandese veramente affascinante, ma lo spettacolino… non ho voluto fare neanche una foto! – Orchid e Butterfly Farm: carini, le farfalle non erano tante, le orchidee sì e ho trovato interessante vedere come le coltivano, cosa che non mi era mai capitata prima.

– Phra That Doi Suthep: è un bel tempio su una montagna a circa 16 km da Chiang Mai; piuttosto bello e suggestivo, merita sicuramente la visita.

Samui – Giro in barca dell’isola (1 gg., 1700 baht a testa, pranzo e bevande inclusi). Se fosse stata una bella giornata, sarebbe stata una gita piacevolissima, ma abbiamo, fortunati noi, beccato un giorno di pioggia quasi costante e mare grosso. Ad ogni modo, è un’escursione che merita di essere fatta, sia perché si vedono, dal mare, le spiagge di tutta l’isola sia perché c’è la possibilità di fare un po’ di snorkel (non molto, solo mezz’ora), che a detta di Enrica, che l’ha fatto, dava modo di vedere un fondo marino molto interessante con grandi coralli e molti pesci. La barca, a metà strada, ci ha “scaricato” sulla spiaggia di Ao Tong Krut, dove abbiamo pranzato in un resort piuttosto spartano ma in un contesto naturalistico molto piacevole e soprattutto non frequentato. Pranzo discreto ed abbondante (bevande comprese). Nella tratta di ritorno siamo passati di fianco ad un gruppo di 5 faraglioni: su uno di questi in particolare nidificano le rondini, su un altro vivono delle persone (più o meno nelle stesse condizioni delle rondini…).

Mercati (by Enrica) Questa sezione è affidata a me (Enrica) essendo, nel qual caso, una heavy shopper o comunque molto interessata all’argomento. Premetto che la mia frequentazione consisteva in brevi periodi (sonnellino pomeridiano o piscina), nei quali mia figlia poteva essere lasciata alle cure di un solo genitore senza troppe difficoltà. Credo quindi di essermi persa parecchio ma tuttavia ho trovato piuttosto interessanti i centri o zone che in Thailandia vengono adibiti agli acquisti.

Bangkok – A Bangkok un luogo che ho trovato veramente imperdibile è il Weekend Market (mercato di Chatuchak) che si effettua solo il sabato e la domenica, vicino al Parco di Chatuchak. Prendetevi una giornata ed una piantina del mercato, che è enorme; potete scegliere le zone di vostro interesse, visitarle e pranzare all’interno. Troverete di tutto e a prezzi veramente interessanti. Bisogna essere preparati ad una bolgia di turisti e di “indigeni” che passano il weekend gironzolando tra i padiglioni e acquistando di tutto. Io vi ho passato due ore, visitando solamente la sezione antichità; sono però passata attraverso tutto il mercato ed ho visto complementi d’arredo, tessuti, abbigliamento in quantità industriali e con un’ottima varietà.

La sezione che ho visitato proponeva antichità vere e presunte, pietre dure, gioielli nuovi e d’epoca, orologi e chincaglieria varia. La qualità dei prodotti è di medio livello e bisogna cercare a lungo per trovare l’affare, col presupposto di avere, comunque, una certa pratica di “falsi d’epoca”: il raggiro è decisamente presente.

Come in tutti i paesi asiatici, è fondamentale trattare allo spasimo.

– Ho visitato anche i moderni centri commerciali di Central Plaza (Zen), MBK e Central Chilom che valgono comunque una visita, soprattutto quest’ultimo, alla ricerca di abbigliamento, gioielli con pietre nazionali (rubino e zaffiro), scarpe, ecc., non di marca ma di un certo gusto.

– Per regali come parei, cravatte, scialli e sciarpe, con un buonissimo rapporto qualità/prezzo, consiglio lo shop interno della Jim Thompson’s House, che ha un corner anche all’aeroporto di Bangkok; si possono trovare articoli che non sfigurerebbero nei negozi di Madison Avenue a New York e il gusto è nel più puro stile “Jim Thompson”: thailandese con indirizzo occidentale.

– Infine, per le antichità di livello importante consiglio senz’altro River City.

Chiang Mai – Il Night Market è sicuramente da visitare, ha questo nome in quanto si effettua dalle 18 in poi, lungo Thanon Chang Khlan, da Tanon Tha Phae a Thanon Si Donchai. In mezzo a bancarelle piene di paccottiglie per turisti c’è un centro con negozietti fissi dove è possibile trovare un livello qualitativo maggiore, in particolare riferito a manufatti thailandesi, abbigliamento ed oggettistica. Per chi ama il genere, The Lost Heaven di Michael Goh, propone oggetti provenienti dalle tribù delle montagne, raccolti personalmente dal proprietario. I prezzi sono adeguati al prodotto offerto. Dello stesso proprietario c’è anche un negozio vicino al Tempio Bupparam.

Nelle vicinanze di The Lost Heaven, segnalo Under The Bo, che presenta antichità provenienti anche da altre zone dell’Asia. I prezzi però sono veramente troppo elevati.

Samui – Nulla di particolare da segnalare.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche