TEXAS: Houston, San Antonio e Galveston

Un viaggio singolare tra cow-boy, messicani, mucche e caldo senza incontrare un italiano (ma neanche un europeo) in nove giorni.
Scritto da: SUSYB66
texas: houston, san antonio e galveston
Partenza il: 18/07/2011
Ritorno il: 27/07/2011
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
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Siamo una famiglia di tre persone: io che sono Susy la mamma, mio marito Adriano e nostra figlia Eva di 10 anni. Abbiamo prenotato il volo, la macchina e le prime tre notti di hotel su internet dall’Italia, con il senno di poi era meglio prenotare tutti gli alberghi. La nostra prima meta è stata Houston. Houston non è una città turistica malgrado gli sforzi del locale ufficio del turismo per incrementarlo. Il primo impatto con la città è stato catastrofico: siamo arrivati in centro il martedì mattina accolti da una pioggia battente ed un caldo che toglieva il fiato, per strada poche macchine e quasi nessuna persona. Abbiamo pensato ad un attacco nucleare! Ci siamo recati al locale ufficio del turismo situato in un palazzo comunale: sembrava di entrare in un negozio di souvenir tipicamente western (stivaloni, cappelli da cow-boy, speroni, bandiere del Texas ed altro materiale analogo), l’impiegata, una signora di colore simpaticissima e molto disponibile ci fornisce una mappa della città, ci segnala i posti più interessanti e ci invita a vedere un film sulle bellezze locali. Dopo aver visionato il filmato che ci fa elaborare un programma su cosa vedere, ci facciamo indicare l’entrata al tunnel sotto la città di cui abbiamo letto sulla guida. Gentilmente un poliziotto nell’atrio dell’ufficio ci accompagna attraverso il parcheggio sotterraneo dei dipendenti visto che fuori piove ancora a dirotto. Restiamo sbalorditi! I tunnel sono pieni di negozi, ristoranti e moltissima gente (sono anche le 12.30 e gli impiegati vengono qui a pranzo!). Sono lunghi sette chilometri e vi si può accedere da tutti gli uffici, le banche, i teatri, gli alberghi, i grandi magazzini e da varie entrate dalla strada. A Houston abbiamo visitato diversi parchi molto curati, tra cui un bellissimo giardino Giapponese e il parco Sam Houston dove sono ubicate delle case del 1800 molto ben conservate. In centro ci si può muovere da sud a nord con il metrorail (ticket usd 1,25). Attenzione i negozi ed il tunnel chiudono piuttosto presto, dopo le venti abbiamo fatto fatica a trovare un posto per comprare da mangiare. Abbiamo visitato il simpatico museo dei bambini, se ne avete andateci è una metà istruttiva anche per gli adulti. Il terzo giorno (giovedì) abbiamo ritirato la macchina e dopo aver percorso circa 300 Km siamo arrivati a San Antonio. Abbiamo avuto difficoltà a trovare un hotel in centro in quanto la città è frequentatissima nel week-end anche per la concomitanza di alcuni eventi. L’attrazione più visitata è Fort Alamo (di cui si ricorda la famosa battaglia a cui partecipò anche David Crocket). E’ un ex missione francescana molto ben conservata con fondi esclusivamente privati, l’ingrsso è libero. Altro luogo di gran interesse è il River walk, una simpatica passeggiata di 4 km sul fiume San Antonio con molti locali per tutte le tasche. A breve distanza dal centro, raggiungibile a piedi in 15 minuti si trova Market Square: dal sapore tipicamente messicano, si possono trovare ottimi ristoranti e innumeri souvenir tradizionali tex-mex. A 30 km verso Austin siamo andati a visitare un simpatico villaggio, Gruene, fondato da coloni tedeschi, sembrava di tornare indietro nel tempo con le vecchie case e la sala da ballo con la musica country. La domenica siamo partiti per Galveston, località di mare a 80 KM a sud di Houston. L’hotel l’ho prenotato via internet dall’albergo di San Antonio. Il centro storico di Galveston è molto bello ed è costituito da case del 1.800, ma dopo le otto chiudono i negozi e per strada non c’è nessuno. La vita si concentra sul Seawall (lungo mare) dove si trovano quasi tutti gli alberghi ed i ristoranti sono aperti fino a tardi e si mangia del buon pesce anche se prevalentemente fritto. Le spiagge non sono splendide, il mare è piuttosto mosso ed è divertente giocare con le onde. Ci siamo spinti fino a Jamaica beach (circa 20 km dal centro) che è la classica spiaggia con le casette di legno affacciate sul mare. L’attrazione più famosa di Galveston sono i Moody Gardens, ci sono tre enormi piramidi di vetro: una era un acquario, una era un museo sulla natura e l’altra conteneva una serra tropicale. Noi abbiamo visitato quest’ultima e ne siamo stati soddisfatti: organizzata benissimo con molti animali, pesci e piante. Mercoledì 27 siamo rientrati a Houston per ripartire per l’Italia, abbiamo fatto una piccola sosta alla Nasa ma non l’abbiamo visitata per mancanza di tempo. Eravamo già stati in Florida ed a New York: delle classiche mete turistiche per italiani, ma se volete cogliere lo spirito americano andata in Texas e ne rimarrete affascinati!


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