Terre mutate, viaggio nel Centro Italia del dramma e della rinascita

Scritto da: danilo1966
terre mutate, viaggio nel centro italia del dramma e della rinascita

Un viaggio on the road molto interessante. Abbiamo percorso 2150 km attraversando 9 regioni italiane. Ci resteranno sicuramente nella mente le persone che abbiamo incontrato, i luoghi martoriati dal terremoto, ed i paesaggi del centro Italia, posti veramente magici. Peccato che ad oggi le ferite del terremoto non siano ancora state del tutto ricucite. Speriamo in un futuro migliore per chi ha perso tutto ed è costretto ancora oggi a vivere in casette provvisorie.

Lunedì 8 agosto – Verso Bolgheri

Partenza ore 17 da Bergamo direzione Toscana, per l’esattezza Bolgheri. Danilo è una vita che vuole assaggiare il Sassicaia. Dopo aver assistito sull’autostrada della Cisa ad una quasi collisione tra due tir in sorpasso (è veramente mancato poco e la nostra auto era subito dietro). facciamo una sosta per cena in un autogrill in Versilia e arriviamo a Bolgheri intorno alle 21. Attendiamo Andrea del B&B Il Gatto Rosso, che ci consegna le chiavi della nostra stanza e poi va a divertirsi in paese (arrivando abbiamo intravisto parecchio movimento).

Noi invece ci godiamo la camera e ne approfittiamo per riposarci. Domani mattina con calma visiteremo il paese.

Martedì 9 agosto – Bolgheri e Orbetello

Sveglia alle 8 dopo una ottima dormita (silenzio assoluto, si sentivano solo i grilli) e colazione nel giardino del Gatto Rosso. Salutiamo Andrea e lo ringraziamo per l’ospitalità e facciamo due passi per Bolgheri. Il paesino è veramente piccolo e molto carino. In ogni angolo si respira aria di vino, con tante enoteche che offrono degustazioni.

Il giro dura una mezzoretta e dopo la foto di rito al famoso viale dei Cipressi, tanto caro al Carducci, ci rechiamo alla Cantina Chiappini a 10 minuti dal paese per una degustazione. Assaggiamo 5 vini sotto un bel porticato e procediamo con l’acquisto dei vini facendoceli però spedire, visto che staremo in giro una settimana e non vogliamo rischiare di rovinare il vino. Ci dirigiamo per pranzo all’Osteria di San Guido, dove in un bel giardino finalmente assaggiamo il Sassicaia e consumiamo un ottimo pranzo. Un tantino caruccio ma ne è valsa la pena.

Ripartiamo dopo pranzo e ci dirigiamo verso la Maremma, e dopo una breve sosta a Talamone arriviamo ad Orbetello, dove lasciamo i bagagli alla pensione Verdeluna, in pieno centro, andiamo a fare una visita guidata presso l’Oasi WWF di Orbetello. Prima di iniziare la visita becchiamo pure un acquazzone. Ci dicono che erano mesi che si vedeva acqua in questa zona! Nel corso della visita vediamo fenicotteri, falchi pescatori, cavalieri d’Italia e pure un cinghiale che ci attraversa il sentiero, facendo spaventare Paola. Il tutto sotto la guida di Cosimo, guida del WWF.

Terminata la visita rientriamo in albergo per una doccia e ceniamo al ristorante Rigantino. Cena romana con cacio e pepe. Ottima scelta, peccato per l’invasione di moscerini che erano ovunque! Dopo cena passeggiata in centro e poi a nanna.

Mercoledì 10 agosto – Orvieto, Todi e Spoleto

Di buon mattino lasciamo Orbetello dopo aver fatto colazione nell’unico bar aperto sul corso principale. Purtroppo il nostro albergo non serve la colazione. Prima di lasciare l’Argentario facciamo un salto a Porto Ercole, un tranquillo borgo con un bel porticciolo dominato da una fortezza ed un forte.

Ripartiamo direzione sud seguendo l’Aurelia e giriamo verso l’interno del Lazio per raggiungere Tuscania. Girovaghiamo per le viuzze del centro storico cinto da mura ed arriviamo alla Chiesa di San Pietro. La Chiesa è in stile romanico e ben conservata. Un vero gioiello. Lasciamo Tuscania e nel giro di una oretta seguendo strade immerse nella campagna tra Lazio ed Umbria ed arriviamo a Orvieto. Saliamo nel centro storico con la funicolare che in pochi minuti arriva all’interno delle mura. Pranziamo al bar Tre per Due Sei all’inizio di Via Cavour sotto enormi piante che ci fanno una piacevole ombra.

Terminato il pranzo saliamo lungo il centro storico ed arriviamo al meraviglioso Duomo, con una imponente facciata ricca di colori e statue. Visitiamo l’interno del Duomo e ritorniamo verso la funicolare per visitare il Pozzo di San Patrizio. Purtroppo il Pozzo è chiuso a causa di un violento acquazzone che lo ha allagato. Mi sa che è lo stesso acquazzone che abbiamo preso all’Oasi del WWF. Peccato. Riprendiamo il viaggio verso Todi, dove, a causa della manutenzione dell’impianto che sale in centro, dobbiamo utilizzare una navetta gratuita per arrivare in centro. Facciamo un aperitivo in Piazza del Popolo e visitiamo il Tempio di San Fortunato dove è sepolto Jacopone da Todi.

Ripresa la navetta e ripartiti da Todi arriviamo a Spoleto, dove alloggiamo all’Hotel dei Duchi. Ci fanno posteggiare l’auto nel park SpoletoSfera convenzionato con loro ed utilizziamo un ingegnoso sistema di tapis roulant con alle pareti foto di attori e personaggi famosi che hanno presenziato al Festival dei Due Mondi per tornare all’albergo dal parcheggio. Usciamo per cena dopo una salutare doccia e prima di andare al ristorante facciamo una capatina per la foto di rito alla facciata del Duomo. Cena presso la Trattoria La Torretta, con una buona bottiglia di Montefalco Doc. Ottima cena ed ottimo vino. Stanchi ed anche un po’ brilli rientriamo in albergo a piedi per il meritato riposo.

Giovedì 11 agosto – Rasiglia, Colfiorito e Monti Sibillini

Salutiamo Spoleto dove rimane un bel ricordo di una bella serata con una ottima cena. Ci dirigiamo verso il centro dell’Umbria facendo tappa a Rasiglia, paesino circondato dall’acqua che proviene da una sorgente. Troviamo parecchia gente e gironzoliamo per una oretta. Ripartiamo in direzione di Colfiorito, che dopo il terremoto del 1997 è stato ben sistemato. Facciamo una sosta per acquistare cose necessarie per il viaggio in un supermercato. Ripartiamo velocemente con destinazione Matelica. Pranziamo in un bar del centro storico e dopo pranzo facciamo una passeggiata, ma non troviamo una cittadina molto animata. Lasciamo la città natale di Enrico Mattei e facciamo tappa a Camerino. Quì incontriamo i primi segni tangibili lasciati dal terremoto del 2016. Il centro storico è praticamente un insieme di palazzi danneggiati e tenuti in piedi da una serie di strutture in legno e metallo. La cosa più triste è la mancanza di persone. Sembra un paese fantasma!

Ce ne andiamo con la tristezza nel cuore ed entriamo all’interno del parco del Monti Sibillini. Passiamo per Visso, dove notiamo le casette dove vivono gli sfollati del terremoto. Il centro di Visso è completamente distrutto, ed in alcune abitazioni vi sono ancora le macerie. I Monti Sibillini hanno paesaggi veramente aspri, e quando arriviamo in vista del Monte Vettore ci rendiamo conto, vedendo la spaccatura nella montagna, della forza che deve avere avuto il sisma. Arrivati a Castelluccio ci fermiamo ad acquistare prodotti locali come le famose lenticchie, i pecorini, e ne approfittiamo per fare una merenda con un piatto di pecorini.

Lasciamo Castelluccio, anche lui paese abbastanza devastato, e scendiamo verso la piana di Castelluccio, dove a giugno si può ammirare la fioritura delle lenticchie. Un paesaggio meraviglioso! Una prateria con tanto di cavalli che corrono. Mi ha ricordato un paesaggio del Nord America. Arriviamo a Norcia, ed anche qui notiamo qualche abitazione lesionata (una villa in particolare spiaggiata su un lato). Arriviamo presso il B&B La Dimora Maiale Brado dove passeremo la notte. Il posto è carino, la camera piccola ma funzionale. Dopo la doccia andiamo per cena all’osteria Senti ‘n ‘puo’, osteria tipica norcina.

Cibo molto buono e facciamo conoscenza di due ragazze toscane con le quali concludiamo la serata in piacevole compagnia chiacchierando fino alle 23. Oltre a loro era presente un simpatico gatto nero che si è fatto coccolare tranquillamente. Salutiamo le due ragazze toscane e la signora che gestisce l’osteria ringraziandola per l’ottima cena e ce ne andiamo a nanna. Giornata strana e molto particolare.

Venerdì 12 agosto – Da Norcia a L’Aquila

Di buon mattino facciamo colazione sul corso principale di Norcia (anche questo B&B non fa servizio colazione), ma non è un problema, visto che ci danno due buoni per farla in un bar del corso principale. L’aria la mattino si è fatta più frizzante, e con la luce del sole notiamo che il centro storico è ancora in fase di sistemazione, in particolare la Basilica di San Benedetto è veramente messa male. Si vede solo la facciata, tutto il resto è ancora da ricostruire. Su quasi tutta la piazza gli edifici storici sono “fasciati” da strutture che ne evitano il crollo. Speriamo che le cose migliorino nei prossimi anni.

Ripartiamo, e visto che ieri non avevamo trovato l’Agriristoro gestito dall’Agriturismo “il sentiero delle fate” decidiamo di tornare a Castelluccio per cercarlo. Si tratta solo di allargare il giro per arrivare nella Valle del Tronto. Questo agriturismo l’avevo contattato per un pernottamento, ma mi avevano detto di essere non agibili per via del terremoto, ma che se volevamo potevamo passare a trovarli nel loro Agriristoro dove vendono prodotti tipici. Mi spiaceva andarmene senza passare e quindi alle 10 eccoci fuori dalla loro casetta in legno per acquistare i loro prodotti. Fatti gli acquisti ripartiamo in direzione Arquata del Tronto, seguendo la strada che passa a fianco al Monte Vettore. Inizia a scendere una leggera pioggerella e ad un certo punto notiamo su una roccia a fianco della strada un uccello che sembra un rapace. Fermo la macchina e ci avviciniamo per una foto, ma l’uccello spicca il volo insieme ad un altro uccello ed entrambi si spostano verso la parte opposta della vallata. Paola riesce a fargli una foto mentre è in volo. A prima vista potrebbero essere due grifoni. Un incontro inaspettato in un paesaggio veramente incantevole. Ripartiamo e dopo una mezzoretta arriviamo ad Arquata del Tronto. Qui i segni del terremoto sono ancora più evidenti. Case completamente distrutte, di cui non è rimasto quasi nulla, un ristorante dove si riconoscono ancora le piastrelle della cucina, per il resto non è rimasto in piedi più nulla. Sembra di osservare le rovine dei Fori Romani. C’è un silenzio quasi irreale, rotto soltanto da qualche macchina che transita sulla strada.

Impostiamo il navigatore su Pescara del Tronto e quando il navigatore ci comunica di essere arrivati quasi penso ad uno scherzo. Ci troviamo di fronte al nulla. Il paese non esiste più, rimangono solo i segni che in quel posto vi erano delle abitazioni e in un parco sono poste le foto di tutte le persone che hanno perso la loro vita con il terremoto. Scopriamo poi che il paese, o meglio le casette in legno che ospitano le persone, sono state posizionate a fianco della statale più in basso rispetto alla posizione del vecchio paese. Dovremmo visitare anche Accumoli, ma temendo di trovare la stessa situazione decidiamo di proseguire per Amatrice. Quando arriviamo ad Amatrice troviamo un centro storico completamente inaccessibile e raso al suolo (tranne una torre al centro che ha resistito alla furia del sisma), ed il tutto è un enorme cantiere di ricostruzione. Parcheggiamo la macchina nella zona dove sono stati ricostruiti in strutture di legno gli Uffici Comunali ed entriamo nel ristorante “Il Ristorantino”, a margine del cantiere del centro storico, dove pranziamo con una ottima matriciana ed una ottima gricia. E pensare che Paola non si fidava del posto!

Dopo pranzo proseguiamo il viaggio in direzione del Lago di Campotosto, attraversando paesaggi sperduti e con un cielo che minaccia pioggia da un momento all’altro. Per parecchia strada non incrociamo tante auto, tranne quando arriviamo al ponte che attraversa il lago, dove notiamo parecchi camper posteggiati sulle sponde del lago. Arriviamo a L’Aquila nel primo pomeriggio e alloggiamo presso il B&B Lo Studio, a pochi metri dall’inizio del centro storico, una struttura moderna e molto funzionale. Anche in questo B&B non fanno la colazione ma ci danno comunque i buoni per un bar nelle vicinanze. Visto che è presto andiamo a piedi a visitare la Basilica di Collemaggio, che è a 10 minuti a piedi dal nostro B&B. Basilica molto bella e ricostruita dopo il sisma del 2009. Rientrando dalla Basilica decidiamo di fare due passi per la via principale della città e notiamo subito che i segni del sisma sono stati quasi tutti cancellati. Io ci ero stato nel 2015 e la situazione non era così buona. Le viuzze del centro storico ricordo che erano ancora piene di macerie da rimuovere, mentre ora è stato sistemato quasi tutto. La città ha ripreso a vivere per fortuna. Visitiamo la Piazza del Duomo e percorriamo tutta la via principale fino alla Fortezza Spagnola e ritorno.

Rientrando, facciamo un salto dove una volta vi era la “Casa dello Studente” in via XX Settembre, ma non è rimasto più nulla, tranne una inferriata con qualche foglio che ricorda la presenza della struttura. Scendiamo lungo una ripida scalinata e discesa ed arriviamo alla Fontana delle 99 Cannelle. Rientriamo sempre per la solita salita e ci concediamo una meritata doccia nel nostro B&B. Usciamo per cena in auto e prima passiamo presso il ristorante “Arrosticini Divini” per prenotare un posto per la cena di domani sera, visto che ci hanno detto essere molto affollato. Andiamo a cena alla Birreria Gran Sasso, dove hanno delle ottime birre artigianali di un birrificio locale. Oggi giornata molto impegnativa e ricca di emozioni, ci aspetta il meritato riposo.

Sabato 13 agosto – Gran Sasso

Il tempo oggi purtroppo non è dei migliori, ma noi decidiamo comunque di fare una escursione sul Gran Sasso. Il programma della giornata non era ben definito, e visto che abbiamo già visitato l’Aquila ieri decidiamo di seguire il consiglio della ragazza che ci ha accolto al B&B che ci consigliava di salire sul Gran Sasso e di visitare alcuni paesini sotto le sue pendici.

Arriviamo a Campo Imperatore in auto e parcheggiamo a pagamento nell’ampio piazzale di fronte al rifugio. La nostra meta si trova qualche metro più in alto, ed è il rifugio Duca D’Abruzzo. Ci incamminiamo lungo il sentiero che sale zigzagando sulle pendici della montagna con la nostra destinazione sempre in vista. Per fortuna non piove, ma a volte siamo avvolti nelle nuvole basse e la temperatura è fissa sui 10 gradi. D’altronde siamo pur sempre a più di 2000 metri. Dopo una quarantina di minuti raggiungiamo la nostra meta, non senza fatica. Purtroppo le nuvole ci nascondono parzialmente il massiccio del Gran Sasso, ed aspettiamo inutilmente per una mezzoretta che le nuvole se ne vadano senza risultato. Facciamo due chiacchere con 4 ragazzi lombardi che non riconoscono il nostro accento e non indovinano da dove veniamo!

Decidiamo di scendere verso il piazzale di Campo Imperatore visto che il Gran Sasso non si vuole far vedere in tutto il suo splendore. La discesa non è molto più semplice della salita, ma riusciamo con calma nella nostra impresa. Sul piazzale ci sono alcuni baracchini che vendono cibo e veniamo attirati, anzi, direi più invitati da un gestore che ci fa provare prima il suo pecorino e poi il suo prosciutto. Convinti, ordiniamo due panini (io porchetta e Paola verdura) con un vassoietto di fette di pecorino. Il tutto condito da una ottima birra artigianale alla spina. Pranziamo all’aperto su alcune panche di legno ma il pranzo è veramente sostanzioso. Nel primo pomeriggio scendiamo dal Gran Sasso per terminare l’itinerario consigliatoci.

La prima tappa è Castel del Monte, omonimo del paese in Puglia, un antico borgo che si può tranquillamente girare in una mezzoretta. Ci perdiamo nelle sue viuzze veramente strette e dove ci si muove solo a piedi. La seconda metà avrebbe dovuto essere Rocca Calascio, ma dopo aver parcheggiato l’auto scopriamo che c’è una attesa di 40 minuti per utilizzare la navetta che ci avrebbe dovuto portare alla rocca. C’è troppa gente e decidiamo di saltare la tappa. Arriviamo quindi a Santo Stefano di Sessanio, antico borgo con un centro storico in salita e raggiungibile (come Castel del Monte) solo a piedi. Paola acquista da alcuni bambini un ricordo del Gran Sasso fatto da loro. Terminata la visita raggiungiamo il Santuario della Madonna d’Appari, costruito all’interno della montagna e con notevoli affreschi che sembrano del 1200 dalle parti di Paganica. Terminata anche questa visita rientriamo verso l’Aquila e vediamo i famosi condomini fatti costruire dallo Stato per ospitare le famiglie che avevano perso la casa con il terremoto del 2009. Alcuni appartamenti sono ancora abitati e tutto sommato sono ancora decenti dopo tutti questi anni.

Dopo una doccia ed il meritato relax usciamo per fare un aperitivo nel centro storico, e, visto che il ristorante prenotato la sera prima è appena fuori il centro storico, esattamente di fronte al Forte Spagnolo ci andiamo a piedi. Cena a base di arrosticini, buoni e molto tipici. Dopo cena rientriamo a piedi al B&B così digeriamo l’enorme quantità di arrosticini ingerita. Domani si parte per il mare!

Domenica 14 agosto – Teramo e Pineto

Dopo tanto girovagare ecco finalmente giungere un po’ di riposo. Partenza senza fretta con direzione Teramo. La nostra idea, visto che abbiamo tempo, è quella di utilizzare una lavanderia automatica per dare una pulita ai nostri vestiti. Questo anche perché una volta rientrati a casa dovremo ripartire quasi subito 4 giorni in montagna, ed avere i vestiti puliti senza dover far partire le lavatrici non sarebbe male. Ci fermiamo quindi a Teramo in una lavanderia vicino al centro e la pulizia dei vestiti ci occupa una oretta. Anche in uno dei nostri viaggi a New York avevamo utilizzato questa soluzione, e direi che è una ottima soluzione.

Arriviamo alla nostra destinazione (Pineto) per l’ora di pranzo. Alla fine abbiamo terminato il coast to coast, passando dal Tirreno all’Adriatico. Visto che la nostra sistemazione ci attende per le due del pomeriggio pranziamo in una pizzeria da asporto a Pineto, una pizza molto buona direi. Alle due puntuali ci presentiamo al B&B Domus Primavera in località Scerne (a metà strada tra Roseto degli Abruzzi e Pineto). Il navigatore ha avuto qualche difficoltà nel condurmi al B&B, voleva farmi passare addirittura su una pista ciclabile! Per fortuna l’ho ignorato ed abbiamo raggiunto la destinazione senza altri problemi. Ci accoglie Enzo, simpatico proprietario del B&B che ci illustra tutto quanto possiamo fare nella zona. Visto che abbiamo fatto un sacco di km in auto decidiamo di utilizzare le biciclette di Enzo per andare in giro (almeno di giorno) e appena sistemati inforchiamo le nostre biciclette e ci rechiamo al mare. La zona è molto ben servita, in quanto la ciclabile Adriatica corre lungo tutta la costa in sicurezza. Dopo aver visto che a Scerne non vi sono spiagge sabbiose ma solo di sassi percorriamo la ciclabile in direzione Pineto. Ci piazziamo in una spiaggia libera non troppo grande ma per oggi ci possiamo accontentare direi. Il mare non è bellissimo ed è pure un po’ agitato, ma i piedi ce li mettiamo lo stesso. Passiamo due ore di relax (finalmente) e quando il sole ormai è sparito dietro le piante riprendiamo la strada del ritorno verso il nostro B&B sempre utilizzando la ciclabile. Per cena abbiamo prenotato il ristorante “Il Cuciniere” a Roseto degli Abruzzi, un ristorante direttamente sul mare. Prima però ci concediamo un aperitivo con vista mare che non fa mai schifo. La cena è ottima e direi, vista la location, neppure troppo cara. Dopo cena facciamo il classico struscio sul lungomare molto affollato (siamo alla vigilia di Ferragosto) e poi rientriamo al B&B. Domani ci faremo tutta la giornata qui a Roseto, dove io ero già stato tanti anni fa, e dove la spiaggia è di sabbia.

Lunedì 15 agosto – Ferragosto a Roseto degli Abruzzi

Ferragosto! Dopo la colazione servitaci da Enzo nella cucina del B&B prendiamo le nostre biciclette e ci rechiamo a Roseto (15 minuti di pedalata). L’unica cosa negativa è che la ciclabile tra Scerne e Roseto si interrompe in quanto non è stato ancora ultimato il ponte pedonale che scavalca il Vobarno, e quindi siamo costretti ad utilizzare la Statale per un pezzo con le biciclette. Pazienza, non è un problema. Arriviamo a Roseto degli Abruzzi e noleggiamo un ombrellone con sdraio e lettino per 25 euro per tutta la giornata al bagno di fronte all’Hotel Lina. Ci piazziamo in spiaggia e finalmente relax totale. Arriva dopo una mezzoretta il nostro vicino di ombrellone, il quale inizia a chiaccherare e ci decanta la bellezza del posto e soprattutto dell’Hotel Lina. Per fortuna poi intorno alle 11 decide di tornare in albergo per prepararsi al pranzo di Ferragosto. Danilo decide pure di fare il bagno, visto che la giornata è molto calda.

Per pranzo andiamo al bagno Nettuno, dove con un paio di insalate portiamo a casa il pranzo. Nell’occasione conosciamo una coppia di giovani, lei di Modena e lui di Roseto con un simpatico Border Collie e facciamo due chiacchere con loro. Torniamo al nostro ombrellone e passiamo tutto il pomeriggio a rilassarci, nonostante la musica del bagno che ci ospita è molto martellante. Ma siamo a Ferragosto e la gente si diverte. Intorno alle 17 riprendiamo le nostre biciclette e rientriamo nel B&B. Non avendo prenotato nessun locale per cena temo che avremo grossi problemi a cenare. Infatti una volta tornati a Roseto in auto stavolta, proviamo un paio di locali senza trovare posto e rassegnati mangiamo qualcosa di veloce in un fast food. Ferragosto è proibitivo se non si prenota per tempo. Sulla spiaggia nel frattempo si sono formati capannelli di giovani che cucinano arrosticini a manetta ed i locali sulla spiaggia si iniziano a riempire di gente che, ci dicevano, ha prenotato un mese fa per mangiare. Dopo aver fatto due volte avanti e indietro sul lungomare e aver bevuto una birretta al bagno Nettuno direi che ora di rientrare. A mezzanotte faranno i fuochi sul mare, ma visto che la vita di mare stanca comunque direi che è giunta l’ora della nanna per noi.

Martedì 16 agosto

È tempo di tornare a casa. Dopo la colazione al B&B e dopo aver ringraziato Enzo per l’ottima ospitalità prendiamo la strada verso Nord. Direzione Gradara, piccolo borgo medioevale sulle colline di Pesaro. Pranziamo con un tagliere di salumi e formaggi tipici marchigiani e poi via di nuovo sull’autostrada in direzione Bergamo. Senza troppo traffico rientriamo a casa.

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Foto di marco forno su Unsplash



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