Terra vs Mare: Olanda!

Citando la guida Touring: il fascino particolare di una terra strappata; sconfinati orizzonti punteggiati di mulini e tulipani, vaste campagne ordinate e intricate reti di canali, cui fa da stimolante contraltare la vivace vita culturale delle numerose, raffinate città d'arte
Scritto da: Maxlfm
terra vs mare: olanda!
Partenza il: 04/08/2011
Ritorno il: 19/08/2011
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €
La vacanza estiva di quest’anno della mia famiglia si è svolta in Olanda. Come quello dell’anno scorso in Germania meridionale e di cui vi abbiamo parlato, siamo rimasti in Olanda due settimane e abbiamo girato per tutto il Paese con la macchina presa a nolo nell’aeroporto dove siamo atterrati. Abbiamo iniziato a organizzarlo già diversi mesi fa, cosicché abbiamo potuto godere di prezzi più economici per volo e hotel e più tempo per l’organizzazione del tour e i posti da vedere. Tutto (e dico tutto) è stato prenotato anticipatamente via web. Gli oggetti indispensabili del nostro viaggio sono stati la nostra guida Touring, il navigatore, uno stradario dell’Olanda (che non guasta mai!) e l’iPad da cui sto scrivendo. Diamo anche qualche notizia sui partecipanti del viaggio: siamo una famiglia composta da me (mi chiamo Marco e ho 16 anni), mia sorella Ylenia di 12 e i miei genitori, Massimo e Cetty.

1 giorno 4/8/2011 Palermo – Aeroporto Trapani Birgi – Maastricht

Partenza di buon’ora da casa nostra a Palermo per l’aeroporto Trapani Birgi (aeroporto più vicino a Palermo da dove partono voli low-cost Ryanair per tutta Europa) per prendere il nostro volo Ryanair in partenza alle 10.30. Aeroporto di Trapani piccoloma carino e ben tenuto. Volo diretto Trapani – Maastricht di sola andata 106 € con bagagli imbarcati e priority ticket. Volo di due ore e mezza, tranquillo, anche se non mancano i soliti bambini che piangono. Arriviamo in ritardo di pochi minuti, poco importa. Sorprendente in aereo la presenza di tanta gente belga e olandese che parlasse italiano: erano tutti emigrati! L’aeroporto di Maastricht è molto piccolo e piuttosto bruttino. Ritiro bagagli e prendiamo la nostra macchina alla Europcar: ci danno una bella Volvo v50, che in dieci minuti ci porta all’albergo, il Bastion Deluxe Maastricht Hotel (164 € una camera quadrupla con vista sul fiume e colazione inclusa per una notte). Il tempo di prendere la stanza e siamo già alla volta del centro di Maastricht. Fortunatamente troviamo caldo e un bel sole ad accompagnarci durante la nostra visita. Pranziamo a base delle famose Kroket di carne e patatine fritte allo Snackpoint sul Markt, buono ma non eccezionale. Maastricht ha un centro storico carino, molto piccolo ma non eccezionale, dotato di grandissime piazze come il Markt e il Vrijtof ma vuote e deludenti, ha due cattedrali scarne, prezioso il tesoro della Sint Servas Basiliek, ma per il resto niente di che: sono a pagamento, da vedere ma non hanno nulla a che fare con le chiese italiane. Carino passeggiare sul lungoMosa, sarà che siamo tutti attratti dai fiumi… Attenzione: a Maastricht fate molta attenzione a biciclette, come in tutta Olanda, e agli scooter che camminano senza alcuna regola e sono molto pericolosi. Dopo una pausa rilassante in albergo, usciamo per una passeggiata e per la cena che abbiamo deciso di effettuare da De Lanteern in Vrouweplein: saggia scelta, si è mangiato davvero bene. Visto il tempo di tutta la giornata, imprudentemente siamo usciti in maniche corte e purtroppo di sera si è alzato vento freddo ed è scesa giù un po’ di pioggia… Dopo l’ottima cena (e la pessima doccia) rientriamo in albergo e dopo un po’ siamo tutti crollati per la stanchezza.

2 giorno 5/8/11 Maastricht – Hoge Veluwe – Arnhem – Doorwerth

Ci svegliamo e subito il nostro occhio cade sulla finestra che da sulla Mosa: vediamo una Maastricht grigia sotto la pioggia, vuota e desolata e la Mosa, deserta dalle sue imbarcazioni, sembra vuota anch’essa. Vi scrivo mentre ci accingiamo a scendere per la colazione e intanto sento mia sorella e il mio papà che prendono in giro la mamma perché ha fatto male le valigie… Dopo un’abbondante colazione (stiamo proprio scoppiando!), lasciamo la “grigia” Maastricht, incrocio di diverse culture e ci incamminiamo verso l’Olanda centrale e particolarmente nella regione della Hoge Veluwe: il viaggio è lungo e ci permette di scoprire i diversi paesaggi della parte più a sud dei Paesi Bassi. Il paesaggio olandese è molto simile a quello della Pianura Padana, con molte industrie a rovinare il paesaggio ma, proprio come nella nostra pianura, dove non c’e n’è è favoloso. Arriviamo all’albergo che ci ospiterà per le prossime tre notti, il Golden Tulip Arnhem Doorwerth in Kabeljauwalle 35 a Doorwerth (527 € per due camere doppie per tre notti), un bellissimo albergo immerso nel verde a pochi minuti dall’entrata sud del parco nazionale della Hoge Veluwe, dove ci dirigiamo subito poiché le stanze non sono ancora pronte. La guida Touring dice: “Una visita del parco vale un viaggio intero in Olanda”! niente di più vero, il parco è bellissimo, ma noi commettiamo il grande errore di entrare dal lato sud, e di andare in bicicletta al Kroller-Müller Museum a nord, non abbiamo calcolato le distanze per bene e ci siamo ritrovati a dover fare 10 km in bici all’andata e al ritorno: un suicidio, anche se tutto sommato il parco è meraviglioso e la guida ha ragione. Il parco è bellissimo e pieno di paesaggi diversi: si passa in poco tempo da fitti boschi a floride brughiere, da sterminate savane a dune di sabbia. Arrivati al museo lasciamo (finalmente!) le bici e iniziamo la visita… È uno dei più importanti musei di arte contemporanea del mondo e, sebbene noi non siamo grandi appassionati di questo tipo di arte, la sua bellezza non si discute. Contiene anche un’ampia collezione di opere di Van Gogh veramente molto belle. Da segnalare che contiene molte sculture e dipinti a esplicito sfondo sessuale. Dopo la visita, causa stanchezza, decidiamo di percorrere i 10 km di ritorno senza poter visitare né il Museonder né lo Jachtslot Sint Hubertus. In ogni caso, andate a visitare il parco assolutamente, ma entrate dagli ingressi di Otterlo o di Honderlo. Torniamo in albergo per riposarci e facciamo un bagno in piscina e usciamo forse un po’ tardi alla volta di Arnhem per cercare un posto dove cenare… Ci sediamo al ristorante Restaurant Café Verheyden nel centro pedonale di Arnhem e mangiamo alla grande, proprio come ieri, seduti a un tavolo in un cortile bellissimo. Rientriamo in tarda serata all’albergo passeggiando per le vie pedonali semideserte di Arnhem, animate solo in prossimità di qualche coffee shop. Tornati in albergo, crolliamo tutti molto stanchi.

3 giorno 6/8/11 Albergo – Utrecht – Lago di Loodsdrecht – Doorwerth

Sveglia al solito; oggi non piove, ma grandi neri nuvoloni non promettono nulla di buono. Dopo una colazione molto ricca e dopo aver preparato i vari zaini, saliamo in macchina in direzione Utrecht, con la promessa però di tenere calma la visita, senza lunghe camminate o noiosi musei e giusto qualche passeggiata nel centro storico di Utrechte per i suoi canali. Arriviamo dopo 45 minuti, parcheggiamo vicino al Dom e scopriamo quanto siano esosi i parcheggi olandesi: 8 € per due ore! Per cui vi consiglio di girare l’Olanda in bicicletta o con i mezzi pubblici. Inaspettatamente il tempo è molto buono, con sole e anche abbastanza caldo. Utrecht è molto carina, gli abitanti danno come l’impressione di essere sempre felici con il sorriso stampato sulla bocca mentre canticchiano qualche canzoncina con le melodie suonate dal campanile della Domtoren mentre pedalano nelle loro biciclette. Carino il Dom, imponente e maestosa la Domtoren, che ha suonato tutta la mattina, incantevole il chiostro che si apre accanto al Dom. Decidiamo di inoltrarci nell’Oude Gracht verso la Buurkerk e scopriamo che questi vicoli sono affollatissimi, arriviamo fino a Maria Plaats e torniamo quindi verso il Dom per andare alla Pieterskerk, nel quale spostamento ci perdiamo per il Nieuwe Gracht. Facciamo ancora un altro giro fino alla Janskerk e torniamo poi in macchina dopo aver anche assaggiato le famose patatine fritte in cartoccio olandesi: molto buone, ma anche difficili da mangiare. A questo punto, siccome è ancora presto, decidiamo di andare al lago di Loodsdrecht, a 15 km da Utrecht. Il lago è molto bello e c’è una strada che lo attraversa veramente carina. Ora siamo tornati in albergo e ci siamo riposati un po’ in camera un po’ in piscina. Durante la strada ci ha sorpreso un po’ di pioggia che ci ha seguito fino in albergo. Dopo il riposo ci mettiamo in macchina e in 20 minuti raggiungiamo Nijmegen: il centro storico è molto affascinante e la presenza del fiume Waal è quel di più che la rende davvero bella! Dopo un breve giro per le strade del centro fino alla Grote Kerk, scendiamo fino al lungofiume e ceniamo al ristorante Humphrey’s, ottima cucina a base di carne. Se cercate un posto dove mangiare, andate a Nijmegen perché ne è piena. Già durante la cena era sceso giù un acquazzone, smette giusto per il tempo di tornare a piedi in macchina, per poi riprendere fino al rientro in albergo. Da segnalare che quando siamo tornati in macchina abbiamo trovato una multa di 70 €, dovuta al fatto che non capiamo le istruzioni del pagamento scritte in olandese. Nota negativa alle autostrade olandesi: visto che non ci sono lampioni, di notte e con la pioggia è stata un’impresa raggiungere l’albergo poiché non si vedeva nulla! Rientrati in albergo, beh… Buonanotte!

4 giorno 7/8/11 Albergo – Giethoorn – Schokland – Doorwerth

Sveglia e abbondante colazione in albergo. Il tempo oggi è nuvoloso e promette pioggia, ma noi non ci lasciamo scoraggiare e partiamo alla volta di Giethoorn. È domenica e per strada incontriamo tantissime persone di tutte le età che passeggiano in bici e che ci salutano sorridenti. Dopo circa un’ora di viaggio usciamo dall’autostrada e prendiamo un buon numero di strade statali immerse nel verde delle campagne dei polder olandesi che sembrano sperdute nel nulla, tant’è che ci chiediamo se stiamo veramente andando dalla parte giusta e se, sperduti così nella campagna, al nostro arrivo troveremo qualcuno che parla inglese… Dopo una ventina di minuti arriviamo a Giethoorn e ci dirigiamo al primo noleggio barche che troviamo, infatti il miglior mezzo con cui visitare il paese è una piccola barca a motore. La ragazza che conduce l’attività parla benissimo l’inglese (la cosa ci sorprende per il motivo spiegato prima) e ci spiega che il prezzo è in base al tempo che stai fuori e perciò si paga alla fine del giro, così se ti diverti puoi prolungare. Il giro è molto bello e piacevole, anche se la barca va davvero troppo lenta. Attenzione: nelle giornate con molto vento non andate nel lago più grande perché si alzano le onde e le barche sono troppo piccole e lente e si corre il rischio che si ribaltino. Alla fine del giro si mette a piovere, siamo molto stanchi e non vediamo l’ora di scendere: sono due ore e mezzo che siamo in quella scomoda barca! Arriviamo, paghiamo e, senza neanche pranzare, siamo di nuovo in macchina verso Shokland su una strada statale ancora immersa nei polder. Arrivati al villaggio fantasma di Shokland dopo 30 minuti, prima ancora di entrare nel villaggio-museo, facciamo una sosta al bar a base di cioccolata calda e torta di mele… Il vento oggi è forte e freddo! “Shokland è il simbolo della lotta tra Paesi Bassi e il mare”. Nulla di più vero: scopriamo infatti che prima Schokland era un florido paese con porticciolo in un’isola nello Zuiderzee, nei secoli il livello del mare si è alzato provocando molte catastrofi a Schokland e nei paesi vicini e il re ha dovuto evacuare tutta la zona a metà Ottocento. Nel 1942 lo Zuiderzee è stato prosciugato e sono tornati alla luce interamente le case di Schokland, reperti fossili preistorici depositati sul fondo dello Zuiderzee e centinaia di imbarcazioni affondate nel corso dei secoli, tra cui una canoa preistorica. Adesso tutti questi reperti sono nel Museo di Schokland, allestito nelle stesse case che prima erano sommerse, sul polder dove prima c’era il mare Zuiderzee ora passano un mucchio di strade statali e le autostrade A6 e A50, tutta la zona si trova a ben 2 metri sotto il livello del mare e oggi gli abitanti di Schokland sono quelli di quattro fattorie della zona. Tutte queste spiegazioni vi lasciano supporre quanto sia interessante andare in questi luoghi. Rientriamo in albergo, sulla strada si mette a piovere violentemente e il vento persiste anche quando arriviamo. Siccome abbiamo fatto tanti chilometri oggi, decidiamo di mangiare al ristorante dell’albergo stasera. Riposo e cena splendida nel ristorante dell’albergo.

5 giorno 8/8/11 Doorwerth – Apeldoorn – Hindeloopen – Workum – Bolsward – Afsluitdijk – Alkmaar

Sveglia sotto una battente pioggia: il bosco della Veluwe sembra più bello bagnato, visto dalla finestra, ma non appena si mette il naso fuori si congela: ci sono solo 11 gradi! Ricca colazione, carichiamo la macchina, paghiamo l’ albergo e via verso nord. Anche se piove a dirotto, incontriamo tantissima gente che gira in bici. La pioggia batte ancora violenta ma siccome dobbiamo fare molti chilometri oggi è bene fare molte soste; la prima di queste la facciamo ad Apeldoorn per visitare il Paleis Het Loo, fino a qualche anno fa residenza estiva dei reali d’Olanda, ma arrivati là scopriamo che il lunedì è chiuso. In ogni caso da fuori sembra molto carino, immerso com’è nel verde. Proseguiamo ancora verso nord, la prossima sosta è a Hindeloopen. Attraverso la stessa statale che abbiamo preso ieri per andare a Schokland entriamo nella A6 per uscire a Hindeloopen, siamo nella Frisia. Finalmente e per fortuna non piove più, ma adesso tira un vento molto forte. Arrivando da sud, Hindeloopen è il primo borgo Frisone che si incontra (la Frisia è una regione con forti tradizioni campagnole). Hindeloopen è un borgo incantevole a poca distanza dalla Afsluitdijk, molto turistico vista la presenza di tanti bar e ristoranti nel porticciolo e nella piazza principale. Al centro del paese, di fronte alla chiesa, si trova lo Stadhuis (municipio) dov’è allestito un museo carino con ricostruzioni di stanze e scene tipiche della vita frisone. Bellissima anche la passeggiata in riva al mare! Siccome Hindeloopen ci è piaciuta molto, decidiamo di fare sosta in altri due borghi frisoni sulla strada per la Afsluitdijk: Workum e Bolsward. Queste sono sicuramente più grandi ma meno turistiche e belle di Hindeloopen. Workum consiste in una piazza dov’è presente la chiesa e il Waag (pesa pubblica); nella piazza abbiamo mangiato in un locale di pesce fritto, non è assolutamente il pesce italiano, da evitare. Bolsward è decisamente più grande, più industriale in periferia e più commerciale in centro, dove sorge il bel municipio e la chiesa che non è nulla di che. Da Bolsward è vicinissimo l’inizio della Afsluitdijk, l’immensa diga di 29 km costruita nel 1932 sotto antico progetto di Carl Lely: questa diga è un’altra dei tanti simboli della lotta che i Paesi Bassi hanno dovuto affrontare con il mare; serve per chiudere un’enorme tratto di mare. Ci fermiamo in tre diversi punti per scattare fotografie, ma il vento è davvero molto forte e pericoloso, così tutte le volte la sosta è breve. Gli olandesi usufruiscono di belle e grandi barche anche se consapevoli di poterle usare in acque chiuse e non in mare aperto. Attraversata la diga (un po’ deludente visto come ce ne avevano parlato e per il forte vento), il paesaggio cambia aspetto: siamo in Noord Holland, qua sono presenti tutti i simboli della lotta contro il mare: dighe, mulini, canali. La regione, polderizzata nel ‘700, è molto fertile e quindi sono presenti diversi campi di fiori. Tantissime le pale eoliche da entrambi i lati della diga: ciò significa che il forte vento che abbiamo trovato è tipico da queste parti. Il vento si calma quando arriviamo ad Alkmaar, dove dormiremo per le prossime quattro notti… Il nostro albergo a 4 stelle è l’Amrath Hotel Alkmaar, sul Gestersingel (159 € a notte per due camere doppie con colazione esclusa che costa 15 € a persona al giorno). Un po’ di riposo e scendiamo in città per la cena. Il receptionist italiano che fortunatamente troviamo ci consiglia di cenare all’Het Gulden Vries, non lontano dalla Sint Laurenskerk. Finita la buona cena, io e mio padre facciamo una passeggiata per il minuscolo centro di Alkmaar, mia madre e mia sorella tornano in albergo perché sono stanche. Dopo aver lasciato, delusi, la Sint Laurenskerk, che non è nulla di che, ci inoltriamo per la Lange Straat che anche se è lunedì non è completamente vuota. La Lange Straat termina nel Mient, una piazzetta molto carina circondata dai canali, da cui si entra nella piazza del Waag, dove ogni venerdì mattina si tiene il mercato del formaggio; il Waag illuminato è davvero strepitoso. Inoltre la piazza è piena di locali pieni di gente. Rientriamo in albergo, lasciando nella profonda notte questo bellissimo paese.

6 giorno 9/8/11 Alkmaar – Enkhuizen – Hoorn – Alkmaar

Sveglia; fuori piove e tira un forte vento, cosa di cui non ci stupiamo: ormai abbiamo capito che è comune in questa zona dell’Olanda. Ricca colazione e via verso Enkhuizen per strade che passano attraverso sterminate campagne puntellate da mulini e da tante pale eoliche, per strada smette di piovere ma il vento c’è sempre e quando arriviamo a Enkhuizen è ancora più forte in quanto siamo sul mare. Enkhuizen è un posto molto carino con begli edifici antichi con la facciata che sporge sulla strada tant’è che sembrano cadere. Bello il museo, diviso in due parti: uno al chiuso, in un magazzino della Compagnia delle Indie Orientali, in cui si spiega che la costruzione della diga Afsluitdijk ha bloccato l’economia prevalentemente peschereccia di Enkhuizen e degli altri porticcioli dello Zuiderzee o IJsellmer (talvolta le grandi innovazioni tecnologiche nuocciono a sistemi più antichi), l’altra parte, all’aperto, è molto più bella, infatti è una ricostruzione di un antico villaggio dello Zuiderzee, fatto molto bene e molto interrattivo… Nelle vecchie botteghe si possono comprare cose proprio come quelle che si vendevano prima in tempi più antichi; bellissimi per esempio i giocattoli di legno. Si mette a piovere (anche forte) e decidiamo di uscire dal museo e con la pioggia e il vento raggiungiamo un panificio in Westerstraat: oggi pranzo a base di pane e formaggio olandese in macchina… Ripartiamo dunque verso Hoorn, che come Enkhuizen, è un porticciolo che prima della costruzione della diga era anch’esso florido. In questi giorni Hoorn è piena di gente, e in particolare giovani, vista la presenza del Luna Park in centro. In ogni caso a Hoorn è carina la piazza, anche se non ce la siamo gustata appieno per il Luna Park. Carine le strade pedonali, ma pochi i monumenti degni di nota. Rientriamo ad Alkmaar ancora sotto la pioggia, riposo in albergo e poi a cena. Ceniamo da De Fransman sul Mient, ristorante di fondute. Prendiamo una fonduta al formaggio olandese buonissima per 2 ma che si rivela abbondante anche per 4. Rientro per la Lange Straat in albergo, stasera, anche se piove e c’è un forte vento freddo, il canale è stupendo e offre una splendida immagine di se stesso.

7 giorno 10/8/11 Alkmaar – Marken – Volendam – Alkmaar

Per la prima volta ci svegliamo sotto il sole ad Alkmaar, anche se c’è comunque molto freddo. Colazione in albergo e subito per strada verso il faro del paese di Marken e gli altri paesini della costa occidentale del Markermeer. Bella la strada che costeggia il fiume, sull’altra sponda si vedono alcuni mulini. Per strada scopriamo anche che c’è un navigatore satellitare e impostiamo l’italiano in esso (bella scoperta dopo 6 giorni!). Marken appare in lontananza come un’isoletta unita alla terraferma da una striscia di terra su cui corre la strada per raggiungerla. Arriviamo; non è possibile per i visitatori entrare in paese in macchina, quindi dobbiamo parcheggiare nel posteggio a pagamento fuori dal paese. È possibile girare a piedi o in bicicletta (noleggiabile al parcheggio). Io e mia sorella optiamo per questa seconda opzione, mentre i miei genitori vanno a piedi. Iniziamo il tour entrando in paese e proseguendo verso il porto per andare poi verso la chiesa e il museo. Ebbene, per prima cosa c’è da dire che Marken è letteralmente invasa da turisti italiani e in parte spagnoli; per questa ragione dunque il posto è molto turistico, con decine di negozietti di souvenir e di chioschi dove mangiare qualcosa. Dopo il giro nel paese io e mia sorella ci dirigiamo verso il faro per una pista ciclabile immersa nella campagna, i miei genitori invece raggiungono il faro per un sentiero che costeggia il mare. Sebbene il vento lì sia ancora più forte e freddo e il cielo molto cupo, la vista sul faro è sensazionale e una foto è veramente dovuta. Non è possibile superare il cancello e visitare il faro perché è una casa privata. Rientro al parcheggio, consegna delle bici e ultima passeggiata fino al porto per un pranzo veloce e per l’acquisto di qualche souvenir. Riprendiamo la macchina e facciamo una sosta a Volendam, altro paese vicino a Marken con un bel porticciolo turistico con tanti cafè, ristoranti e negozi di souvenir che vi si affacciano. Rientro in albergo, riposo e di nuovo fuori per la cena che facciamo al ristorante De Buren sul Mient. Cena così così, peggiore di tutte le altre. Rientro in albergo per la notte.

8 giorno 11/8/11 Alkmaar – De Zaanse Schans – Haarlem – Alkmaar

Sveglia. Oggi piove a dirotto già di prima mattina e c’è molto freddo, ma vediamo dalle previsioni che al De Zaanse Schans non dovrebbe piovere, quindi ci dirigeremo lì dopo un’abbondante colazione. Man mano che ci avviciniamo la pioggia tende sempre più a diminuire, cosicché possiamo goderci meglio i mulini di De Zaanse Schans, nella periferia nord di Amsterdam. A De Zaanse Schans c’è la ricostruzione di un villaggio con casette in legno sulla riva del fiume Zaan e sei mulini di cui due ancora funzionanti e visitabili. La spesa è minima e il mulino, sebbene piccolo, è carino e interessante con un’ottima vista. Proseguiamo per la strada dei mulini, che è il paradiso dei fotografi: infatti vi si possono fare tante belle foto che sembrano cartoline. Entriamo gratuitamente nella fabbrica artigianale/negozio di formaggi, dove compriamo un baby Gouda e dove si possono assaggiare diversi tipi di formaggio. Dopo questa visita, rientriamo in macchina. Una nota negativa è il fortissimo odore di cacao presente nell’aria che dopo un po’ sdegna. Attraverso la tangenziale di Amsterdam andiamo nella vicinissima Haarlem, dove per prima cosa vediamo il Frans Hals Museum, piccolo museo di pittura quattrocentesca (la cosiddetta “Scuola di Haarlem”) che merita una breve visita. All’uscita iniziamo a passeggiare per la strada pedonale principale di Haarlem, ma ci sorprende una fastidiosa pioggia e siccome ancora non abbiamo pranzato entriamo in un luridissimo, ma buonissimo, McDonald’s. Aspettiamo che smette di piovere (ma nemmeno a dirlo il vento freddo continua a infastidirci, è una costante di questa regione, ci diciamo!) e continuiamo la passeggiata verso il Grote Markt, la piazza principale, enorme e su cui prospettano begli edifici, come la Grote Kerk, la chiesa. Causa pioggia, decidiamo di tornare in macchina e quindi in albergo. Per strada attraversiamo il Nordzee Kanal, altra grande opera di ingegneria idraulica e altro successo dell’infinita battaglia degli olandesi contro il mare, che consente il passaggio diretto alle navi dal porto di Amsterdam al Mare del Nord. Riposo in albergo e passeggiata per il centro di Alkmaar: oggi e giovedì e i negozi chiudono alle 21, cosicché le strade sono più piene fino a tardi. Passeggiamo lungo i canali esterni della città fino al mulino di Alkmaar e quindi entriamo nel centro del paese stasera molto affollato. Più tardi cena spettacolare da De Bonte Bengel nella piazza della cattedrale e passeggiata fino al Waag, che illuminato è un vero spettacolo. Rientro in albergo attraverso una città nuovamente svuotata, non piove ma c’è vento e freddo. Si dorme.

9 giorno 12/8/11 Alkmaar (mercato del formaggio) – Parco di Keukenhof – Mulini di Kinderdijk – Leiden – Scheveningen – Leiden

Sveglia e ultima prima colazione nell’albergo di Alkmaar: oggi ci spostiamo nello Zuid-Holland e soggiorneremo a Leiden. Sebbene piova, andiamo a vedere il mercato del formaggio di Alkmaar che si tiene ogni venerdì in Waag Plein, o almeno ci proviamo, infatti tutto quello che si può vedere è un’enorme calca di gente che fa un baccano allucinante e si può solo sentire la speaker che spiega qualcosa in olandese. Da dire anche che tutta questa confusione imbruttisce una bella città come Alkmaar. Dopo questa delusione vogliamo rifarci con i famosi campi di tulipani che si stendono tra Lisse e Sassenheim a nord di Leiden, salvo poi scoprire che il parco di Keukenhof che volevamo visitare è aperto soltanto durante la stagione della fioritura (marzo – maggio) e che, proprio perchè non siamo nella stagione della fioritura, i campi di tulipani non sono fioriti e sono solo erbaccia. Dopo due delusioni nella stessa giornata e perché è veramente presto, decidiamo di visitare oggi i mulini di Kinderdijk; questo paesino vicino Rotterdam possiede 21 mulini protetti dall’Unesco. Durante la strada passiamo dalla tangenziale di Rotterdam e abbiamo un primo assaggio della grandezza del suo porto leggendo in un cartellone stradale l’uscita: havens (moli in olandese) da 1200 a 9900… Impressionante! Il biglietto di Kinderdijk comprende anche la visione di un filmato esplicativo della zona, è in olandese con sottotitoli in inglese ma è molto interessante. Ci colpisce la frase: “Dio ha creato la Terra, gli olandesi hanno creato l’Olanda”. Effettivamente il filmato mostrava come, grazie al lavoro plurisecolare degli olandesi, le regioni più popolate d’Olanda (Nord Holland e Zuid Holland, quindi anche le tre citta maggiori: Amsterdam, Den Haag e Rotterdam) che prima erano o sommerse o paludi, ora possano esistere e prosperare. Dopo il filmato iniziamo la passeggiata lungo il sentiero costeggiante i 21 mulini; per gli amanti di fotografia ci sono begli scorci da fotografare; solo due mulini sono in funzione, ma è possibile vederli tutti funzionanti il sabato. Decidiamo di visitare l’unico mulino in cui è consentito entrare, dove non solo si possono vedere tutti i meccanismi del funzionamento dei mulini, ma anche come vivevano i contadini nel mulino; molto interessante. Dopo la visita decidiamo di andare finalmente nel nostro albergo a Leiden. L’albergo è il 3 stelle Best Western Leiden Centre (Lange Mare 43, 160 euro a notte per due camere doppie con colazione inclusa), è un po’ bruttino ma la posizione è ottima. Dopo un breve riposo facciamo una breve passeggiata per la città di Leida in cui tra l’altro ci fermiamo ad ammirare un tipico matrimonio olandese, con l’arrivo di sposi e invitati che cantano in barca, e poi riprendiamo la macchina per andare a Scheveningen, il sobborgo marittimo di L’Aia. Qualche parola su Scheveningen: prima di tutto, non immaginatela come uno dei nostri sobborghi marittimi (per esempio Ostia, Riccione, Viareggio o Mondello a Palermo) perché è una vera e propria città enorme; è la più elegante stazione balneare d’Olanda ed è veramente raffinata, ma tranquill, è possibile cenare non a prezzi esorbitanti; visto il continuo maltempo è fornita di tantissime attrazioni alternative sulla grandissima spiaggia (3.5 km) e sul lungomare pedonale, lo Strandweg, con moltissimi ristoranti con cucine di tutte le nazionalità immaginabili; abbiamo qui capito perché le altre città la sera erano vuote: tutti gli olandesi in estate sono a Scheveningen! Ceniamo al Big Bell, uno dei tanti ristoranti posti sullo Strandweg accanto al Kurhaus, dove ha sede uno degli hotel più lussuosi che abbiamo mai visto, e poi andiamo a fare una passeggiata sulla spiaggia dove l’Hammerson Casinò, uno dei tanti a Scheveningen, offre uno spettacolo di fuochi d’artificio straordinario cui assiste una grande folla dalla spiaggia. Rientriamo tardi in albergo e crolliamo dalla stanchezza.

10 giorno 13/8/11 Leiden – Den Haag (L’Aia) – Delft – Leiden

Sveglia e colazione. Oggi non piove (anche se il tempo è molto nuvoloso) e c’è meno freddo di quello trovato nel nord Olanda. La gita di oggi prevede la visita di Den Haag e, vista la vicinanza a Leida c’e la prendiamo più comoda con i tempi. La nostra guida dice che Den Haag è la più raffinata città olandese e, passeggiando per gli enormi viali alberati o sedendo a un café che si affaccia su una delle numerose grandi piazze del centro, siede chiaramente che è vero. La nostra visita si limita al centro città e perciò non visitiamo i musei e i palazzi che sorgono tra il centro e Scheveningen. Da una porticina che si apre nel Buitenhof si accede al cortile interno del Binnenhof, sede di camera e senato olandesi, che è un angolo di paradiso; la visita degli interni è disponibile solo ai gruppi già prenotati quindi non avremo questo privilegio. Attraversando il cortile ci ritroviamo davanti al Mauritshuis, palazzo che contiene la raccolta quadristica dei reali olandesi e che visiteremo dopo un giro in centro. Ci godiamo la vista che si offre da dietro il Mauritshuis sulla Hofvijfer e sul lato esterno del Binnenhof e andiamo verso la Groen Markt, dove sorge una brutta Grote Kerk, ma da cui si dipartono le affollate strade pedonali dello shopping. Si mette a piovere e quindi decidiamo di entrare nel Mauritshuis; la collezione è carina, le opere che meritano maggiormente sono quelle di Rembrandt e di Vermeer. Dopo la visita decidiamo di andare in macchina e fare rotte verso Delft, città cara ai reali d’Olanda e da cui prendono nome le famose ceramiche. A Delft ci dirigiamo subito verso il Markt e la Nieuwe Kerk, in cui c’è il meraviglioso mausoleo di Guglielmo I d’Orange detto “il Taciturno” e primo stathouder (e quindi sovrano) d’Olanda e le tombe di tutti i reali olandesi. Oltre il mausoleo, la chiesa non offre nient’altro. Il biglietto della Nieuwe Kerk comprende anche quello della Oude Kerk. Sotto una forte pioggia troviamo una chiesa più interessante della prima, ma nulla di che, anche questa è, tra l’altro, non fornita di un mausoleo come quello della prima. Rientro dunque in albergo a Leiden e riposo per un’oretta per poi ridiscendere per la cena all’Holle Bolle Gijs, ottimo ristorante che consigliamo vivamente situato nella strada del nostro albergo. Rientro in albergo per la notte.

11 giorno 14/8/11 Leiden – Rotterdam- Leiden

Sveglia e colazione. Oggi andiamo a Rotterdam e fortunatamente troviamo (per la prima volta da quando siamo in Olanda… Sigh) bel tempo per un’intera giornata, così da rendere più piacevole la visita di Rotterdam. Rotterdam è una città ultramoderna con curiosi grattacieli e costruzioni e ampi viali dove sono presenti le rotaie dei tram e piste ciclabili trafficatissime (anche le strade per le macchine sono molto trafficate). Iniziamo la visita dal bellissimo Museum Boymans-Van Beuningen, che vale davvero la pena di essere visitato; molto bella la sezione di arte antica. Finita la visita del museo ci trasferiamo a piedi in centro (non lasciatevi ingannare dalle cartine perché le distanze sono molto ravvicinate!) che è anch’esso moderno e commerciale; passeggiamo per il Coolsingel e poi per la commerciale Hoogstraat, dove pranziamo a base delle buonissime patate fritte olandesi, fino alla Laurenskerk, chiesa piuttosto bruttina, e poi continuiamo fino al Kubuswoning, complesso di curiose case di forma cubica molto interessante e simpatico. Rientriamo dunque al Museum Park dov’è parcheggiata la macchina, camminando attraverso la zona pedonale più antica del mondo, datata 1953. Dopo la visita alle modernità di Rotterdam rientriamo in albergo a Leida. Abbiamo voglia di pizza e quindi andiamo a cenare in un ristorante pizzeria italiano chiamato La Piccola Italia, pizza che lasciava molto a desiderare. Prima di andare a dormire siamo curiosi di assaggiare il gelato della gelateria Australian in centro, sempre gremito di gente e che già abbiamo visto in altre città olandesi; il gelato era molto buono. Rientro in albergo e notte.

12 giorno 15/8/11 Leiden – Amsterdam

Sveglia e ultima colazione nel nostro albergo di Leida, che forse è stato quello in cui ci siamo trovati peggio nel nostro viaggio. Finalmente una giornata di sole e caldo (beh, è Ferragosto!). Il giorno di Ferragosto corrisponde al giorno del nostro spostamento ad Amsterdam, ma non prima di un’ultima visita di Leida, che in realtà non abbiamo visitato proprio bene. Quindi andiamo prima alla Hooglandse Kerk e al Burcht, per passare poi dal Vismarkt, dalla Pieterskerk e terminare con il Rapenburg. Leida ha tanti interessanti musei, il maggiore dei quali è sicuramente il Rijksmuseum Van Oudheden, il più importante museo di archeologia d’Olanda, che avrei gradito di visitare ma che saltiamo per mancanza di tempo. Per le strade e le piazze di Leida c’è molto fermento, con tanti ragazzi in festa e che preparano stand per la sera, probabilmente per festeggiare Ferragosto. In fermento anche noi (per Amsterdam però) saliamo in macchina e in una quarantina di minuti siamo alle porte di Amsterdam e troviamo una città viva e animata ancor prima di entrare in centro. Con molta difficoltà giungiamo in albergo visto che è quasi impossibile fare inversione. Il nostro albergo è il B&B Wiechmann situato sul Prinsengracht al civico 328 a pochi passi da Spui (187 € a notte per quattro notti una camera quadrupla con colazione inclusa), dopo il check-in in albergo io e mio padre andiamo a consegnare indietro la macchina all’Europcar del centro di Amsterdam mentre mia madre e mia sorella iniziamo ad assaporare Amsterdam. Rientrando verso il centro a piedi, passo da un’affollata Leidseplein. Due signori veneziani incontrati sull’Asfluitdijk ci avevano anticipato che Amsterdam è game over, inizialmente non avevamo capito, ma entrando nella Spui, la piazza delle librerie, e da lì al Dam e al Damrak abbiamo capito il concetto: tantissima gente, tantissimi turisti (soprattutto italiani e giovani), artisti di strada di ogni genere ad animare le piazze e le strade che in teoria di monumenti scarseggiano. Abbiamo già comprato via internet le Amsterdam Card per tre giorni che ci permettono l’utilizzo dei mezzi pubblici, la crociera sui canali gratis, ingresso a chiese e musei gratuito e altri sconti quindi decidiamo di non entrare nei monumenti. Bella anche la stazione, dove andiamo per informarci sulla carta che ritiriamo la mattina dopo. Decidiamo di passare dal Distretto a Luci Rosse per andare alla Oude Kerk, dove vediamo le famose ragazze in vetrina, la gente quasi abituata nemmeno ci fa caso. Per fare un accenno al carattere libertino di Amsterdam comunque ci sono moltissimi coffee shop in ogni angolo e locali dove non è possibile l’ingresso ai minorenni. Risaliamo di nuvo fino a Spui, entriamo nel Begijnof che è un vero angolo di paradiso e torniamo in albergo per riposare. Usciamo di nuovo la sera per cenare dopo aver effettuato una passeggiata fino a Leidseplein dove è situato l’hard rock cafe di Amsterdam, uno dei più piccoli in cui io sia mai stato. Cena ottima da Rancho, catena di ristoranti argentini ad Amsterdam, anche se scopriamo essere convenzionata con la IAmsterdam card, che ritireremo domani. Passeggiata al Dam e rientro in albergo per la notte, per le strade la città si svuota a dispetto di quanto era affollata durante il giorno.

13 giorno 16/8/11 Rijksmuseum – Heineken Experience – Canal Cruise

Sveglia e colazione non all’altezza delle altre in albergo; tempo un po’ nuvoloso. Oggi il programma prevede innanzitutto il ritiro delle IAmsterdam card nell’ufficio turistico di fronte alla stazione (ce ne sono centinaia dappertutto in città, ma le tessere possono essere ritirate o quello della stazione o a quello dell’aeroporto di Schipol). La card consente il libero uso dei mezzi di trasporto pubblici cittadini, il libero ingresso a quasi tutti i musei cittadini, sconti nelle principali attrazioni della città e in alcuni ristoranti e speciali promozioni. Avevamo già comprato le card e dovendole solo ritirare saltiamo tutta la lunghissima fila nell’ufficio turistico. Oltre che per le card, all’ufficio turistico possono aiutarti su tutto, quindi preparate la vostra lista di domande prima di entrare. Insieme alla card ci danno una guida in italiano che spiega come utilizzare la card e una in inglese che elenca tutti i musei, attrazioni e ristoranti che la card promuove. Ci spostiamo in tram fino alla zona dei musei per visitare il Rijksumuseum (gratis con la card) che è sicuramente il più importante e ricco d’Olanda, ma fino al 2012 sarà oggetto di ristrutturazioni e tutta la folla può solo visitare un’ala del museo così da creare una confusione allucinante e rendere meno piacevole la visita e per questo lo sconsiglio (almeno fino al 2012…). Dopo la foto nelle sculture delle lettere di “Amsterdam” presenti in Museumplein, andiamo nel quartiere De Pijp per visitare la Heineken Experience, ex fabbrica Heineken ora attrazione super interattiva (25% di sconto con la card). Il costo è molto alto, ma vi consiglio di andarci assolutamente, esperienza bellissima anche per noi ragazzi. Dopo uno spuntino a base delle ottime patatine fritte olandesi, visto l’ottimo tempo andiamo nuovamente alla stazione centrale e da lì all’imbarco della Holland International per la crociera sui canali (gratis con la card) in cui si passa dal porto (spettacolare) alla famosissima cintura di canali passando dal Nemo, museo delle scienze progettato da Renzo Piano, e dalla Gouden Boucht, serie di case mercantili seicentesche situate sull’Herengracht veramente molto belle. La crociera è stata molto piacevole, ma ora siamo stanchi e soprattutto affamati dato che non abbiamo pranzato perciò prima di andare a riposarci in albergo ci fermiamo da New York Pizza in Spui, dove mangiamo una pizza fantastica, molto più “italiana” di quella avuta nel ristorante italiano a Leida. Torniamo in albergo per riposarci e scendiamo più tardi per cenare. Oggi decidiamo di andare a cenare nell’entertainment district, la zona del divertimento. Se siete ad Amsterdam, la sera passate da qua: centinaia e più di ristoranti, bar, artisti di strada, discoteche, pub e i coffee shop che non mancano mai. Ceniamo nuovamente da Rancho, usufruendo dello sconto della card.

14 giorno 17/8/11 Van Gogh Museum – Diamant Museum- Vondelpark – Museum Van Loon – Anne Frank Huis

Sveglia, colazione e subito fuori direzione Museum District. Il tempo oggi è buono tutta la giornata. Prima di entrare nel Van Gogh Museum, passiamo da Hoofstraat, la strada dei negozi più lussuosi, che scorre parallela alla strada del Van Gogh Museum, per la gioia di mia madre e mia sorella. Ci dirigiamo poi nel museo di Van Gogh, che la card non solo ci permette di visitarlo gratis ma anche di superare la chilometrica fila. All’interno il museo è spettacolare, da visitare assolutamente pur essendoci una gran confusione. Sono presenti opere di tutti i periodi della vita di Van Gogh e opere estremamente famose come I girasoli e L’autoritratto con il cappello di paglia. Usciti dal museo, andiamo al Diamant Museum là vicino, per la gioia di mia mamma, ma il museo lascia delusi un po’ tutti. Visto l’ottimo tempo entriamo al Vondelpark, il più grande e bel parco di Amsterdam, dove pranziamo a base di hot dog in un chiosco gestito da un simpatico napoletano. Ci riprendiamo dalle fatiche della mattinata e decidiamo di visitare uno delle decine di piccoli musei che sorgono ad Amsterdam e che sono gratis con la Amsterdamcard, ovvero il Van Loon Museum, casa signorile di un ricco mercante del Settecento che sorge sul Keizersgracht. Più che un museo, io lo definirei una bellissima palazzina, con giardinetto alla francese; visita molto piacevole. Rientriamo in albergo per riposarci una mezz’oretta e usciamo subito per raggiungere la Casa di Anna Frank, quella dove lei, la sua famiglia, la famiglia Van Pels e Fritz Pfeffer si sono nascosti ai nazisti per due anni! Fate assolutamente i biglietti online perché vi consentono di superare una fila lunghissima. La casa in sé e per sé è vuota e quindi non bella, ma è molto interessante e ti colpisce emotivamente perché noti le difficoltà di vita in un periodo che fortunatamente e diverso da quello nostro e a questo proposito mi ha colpito una frase di Otto Frank, padre di Anna, e unico ad essersi salvato tra quegli otto: “per costruire il futuro bisogna conoscere il passato”. Usciti vediamo brevemente la Westerkerk e il quartiere Jordaan e andiamo a piedi al Dam, ci intratteniamo un po’ là tra artisti di strada e negozi di souvenir e poi prendiamo il tram verso Leidseplein, la zona del divertimento, e ceniamo in un ottimo (e dico ottimo) ristorante italiano, chiamato O sole mio, dove mangiamo una pizza buonissima che non ci fa rimpiangere la nostra cara Italia. Rientro a piedi in albergo e buonanotte.

15 giorno 18/8/11 Oude Kerk – Rembrandthuis – Sinagoga Portoghese – Houseboat Museum – Van Gelnwick Museum

Sveglia, colazione e usciamo per visitare il centro con tutti i suoi monumenti. Oggi è il nostro ultimo giorno pieno in Olanda e già sentiamo la mancanza. Ma l’ultimo giorno di vacanza significa anche l’ultimo giorno in cui è possibile fare shopping ad Amsterdam e quindi ci fermiamo in tanti negozi sulla Kalverstraat prima di giungere al Dam. Qua iniziamo male: la Nieuwe Kerk è chiusa fino al 25 agosto, salta la visita. Proseguiamo verso la Oude Kerk, una chiesa enorme ma spoglia all’interno. Attraverso il quartiere a luci rosse arriviamo al Nieuw Markt, con l’imponente Waag (pesa pubblica) adibita a ristorante, anche se sembra piuttosto un castello. Proseguiamo per le strade che formavano il vecchio quartiere ebraico, distrutto durante la seconda guerra mondiale e adesso dotate soltanto di case moderne. Del vecchio quartiere ebraico si è inspiegabilmente salvata soltanto la sinagoga portoghese, enorme e molto interessante. Prendiamo il tram e torniamo al Dam, dove entriamo al centro commerciale Magna Plaza, gigante e di bell’aspetto esteriormente, ma davvero estremamente deludente. Pranzo da Kfc e uscendo, vista la forte pioggia, rientro in albergo dopo aver visitato l’interessante Houseboat Museum, che illustra la vita di una famiglia su una delle tante Houseboat che sorgono sul Prinsengracht ad Amsterdam. Dopo il riposo in albergo, andiamo a visitare il Museum Van Gelnwick, un’altra bella casa signorile settecentesca che sorge sul Keizersgracht, forse anche più bella del Museum Van Loon. Dopo la visita andiamo in tram nella zona di Rembrandtplein, altra “area del divertimento” di Amsterdam, piena di locali e ristoranti e per questo motivo per la cena consiglio anche questa zona. Ceniamo per l’ultima sera ancora una volta da Rancho, che finora non ci ha mai deluso, e anzi sembra ancora più buono delle sere prima. Ritorno in albergo passeggiando tranquillamente per il Singel e gli altri canali e ci godiamo la nostra ultima notte olandese.

16 giorno 19/8/11 Amsterdam – Aeroporto di Eindhoven – Aeroporto di Trapani Birgi

Sveglia, colazione e finiamo di preparare le valigie. Per soli 7.50 € un taxi ci porta dal nostro albergo alla stazione centrale, da dove parte l’Airexpressbus per l’aeroporto di Eindhoven, piccolo ma con buoni servizi e con volo diretto low-cost Ryanair torniamo a Trapani e da lì in macchina fino a Palermo, lasciando indietro una bellissima nazione come l’Olanda.

Conclusione

L’Olanda è il tipico Paese perfetto, i cui abitanti sono tutti cordiali ed estremamente educati. Pur essendo una nazione piccola, possiede tutti i servizi adeguati per rendere più confortevole e agiata la vita dei propri abitanti e, nel corso dei secoli, non è stato facile realizzare tutti questi servizi e ciò è testimoniato dall’incredibile lotta che gli olandesi hanno dovuto affrontare contro il mare per strappargli le terre che ora costituiscono il nucleo fondamentale dell’Olanda. Il lavoro degli olandesi non si è fermato qua, infatti sono riusciti addirittura a valorizzare i frutti di questa interminabile battaglia e a testimonianza di ciò è il fatto che le maggiori attrazioni olandesi sono proprio quelle costruite per far fronte al mare (dighe, mulini, canali) e i famosi campi di tulipani sono potuti crescere così bene in Olanda perché il terreno al quale si adattano meglio queste bulbose sono proprio le aree corrispondenti a ex paludi ora bonificate. La frase che spiega meglio il successo degli olandesi è: “Dio ha creato la terra, gli olandesi hanno creato l’Olanda”. È in questo periodo che l’Olanda sta venendo “scoperta” dai turisti, soprattutto italiani e spagnoli, che affollano e vivacizzano in particolare Amsterdam, tanto da farmi dire che Amsterdam è la città con meno olandesi che abbiamo visitato! L’Olanda, vista la vicinanza a nazioni importanti come Francia e Germania, non è riuscita a sviluppare una propria cultura e soprattutto a Maastricht e nella zona orientale olandese, sembra di essere proprio in Germania, soprattutto culinariarmente parlando. Anche il Noord-Holland e il Zuid-Holland, le regioni tipicamente più olandesi, sono molte influenzate dalle culture delle nazioni circostanti, sebbene in maniera minore. Gli olandesi amano mangiare il cibo fritto: i cibi tradizionali sono le BUONISSIME patatine fritte, il pesce che viene cucinato solamente fritto e le crocchette di carne anch’esse fritte, ma, non avendo loro una cucina tipica tradizionale, sono presenti dappertutto locali che cucinano cibi provenienti da tutte le parti del mondo. Per fare un accenno alle città più importanti, L’Aia e Utrecht sono tranquille, raffinate e antiche città, Rotterdam è una splendida, moderna e trafficatissima città. Amsterdam è unica, la città dove tutto è concesso ma dove i suoi abitanti non sembrano rendersene conto, la città piena di turisti che la vivacizzano, la città “per i ragazzi” ma dove grandi, vecchi e piccini trovano qualcosa da fare, la città stra-piena di biciclette e tram che la svuotano dalle macchine, la città più bella fra quelle visitate. Andate a visitare l’Olanda, sperando che il nostro non sia un addio ma soltanto un arrivederci! Ps: per quanto riguarda il titolo, tra mare e terra ha sicuramente vinto l’Olanda! Al prossimo viaggio.

Marco, Ylenia, Cetty e Massimo 🙂

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Terra vs. Mare: Olanda!!



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