Tenerife: trekking e sole
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11/05
Partenza da Bergamo Orio al Serio alle 6 del mattino, per questo motivo pernottiamo all’hotel NH di fronte all’aeroporto (www.nh-hotels.it) – scoprendo che possiamo lasciare l’auto nel loro garage coperto per tutta la settimana senza costi aggiuntivi. Piacevole sorpresa! Il volo Ryanair è insolitamente lungo e scomodo, complice qualche vicino di sedile alquanto fastidioso, ma atterriamo finalmente a Tenerife sud con qualche minuto di ritardo. Samuele, un collaboratore di Enea, viene a ‘raccoglierci’ all’aeroporto, dove prendiamo in consegna la macchina affittata per noi. Dopo ca. 40 minuti siamo nel nostro accogliente appartamentino a Playa San Juan, un paesino non ancora snaturato dalla cementificazione selvaggia che caratterizza alcune parti della costa sud dell’isola. Andiamo finalmente a mangiare e in men che non si dica siamo distese in spiaggia per riprenderci dal lungo viaggio: palme, sole e oceano fanno miracoli!
12/05
Dedichiamo questa giornata alla prima escursione con le nostre guide Enea e Samuele; conosciamo inoltre la coppia che condividerà con noi le tre camminate organizzate, ovvero i simpaticissimi Diego e Rita. Si tratta di una facile escursione nella zona del Chinyero, territorio vulcanico recente con l’ultima eruzione di Tenerife datata 1909. Entriamo per la prima volta in contatto con l’entroterra dell’isola: distese di lava, rocce e sabbia vulcanica da cui talvolta sbucano come per miracolo alberi e arbusti verdissimi, creando un contrasto straordinario. Spesso sullo sfondo si erge maestoso il Teide, la cima più alta di Spagna: l’ascesa è prevista per il giorno 15… speriamo bene! Enea richiama la nostra attenzione sulla flora: in particolare vediamo per la prima volta il pino canario, l’unico albero al mondo in grado di non morire a seguito di un incendio. La corteccia si annerisce, ma al suo interno rimane la vita: passato il peggio, la pianta comincia a “ributtare” dal tronco e dai rami rimasti…incredibile come la natura si adatti alle condizioni più estreme. Al rientro c’è il tempo per una foto davanti alle falesie di Los Gigantes e per un bagno a Playa de la Arena con la sua particolarissima sabbia nera…da vedere!
13/05
Oggi io e Silvia siamo sole e vorremmo fare una camminata lungo la costa nei pressi di Puerto de la Cruz, nel nord dell’isola. Nonostante a Playa San Juan splendesse il sole, appena raggiunto il lato nord ci ritroviamo sotto un cielo plumbeo, pieno di nuvole. È questa una circostanza che accade frequentemente: le nuvole sospinte dagli alisei si fermano infatti bloccate dalle montagne, mentre a sud non arrivano o arrivano molto meno. Nella parte nord la vegetazione è infatti molto più rigogliosa e tutto appare più verde. Poiché la minaccia di pioggia è concreta ripieghiamo su una visita nell’affascinante paesino di Garachico e per una passeggiata nel centro di Puerto de la Cruz, anch’esso molto carino. Ripartiamo poi alla ricerca del bel tempo: piove a Orotava, piove a La Laguna, cominciamo a disperare…e invece nei pressi di Santa Cruz de Tenerife ritroviamo il bel tempo! Passiamo qualche ora nella spiaggia de Las Teresitas , una lunga lingua di sabbia dorata importata dal Sahara. Generalmente non sono favorevole a queste soluzioni artificiali, ma devo dire che in questo caso il tutto risulta di grande effetto. Senza dubbio una delle spiagge più belle di Tenerife. Si alza un vento fortissimo che ci rende impossibile restare oltre e allora andiamo a visitare il centro di Santa Cruz: niente di che a nostra opinione, fatta eccezione per lo splendido Auditorium di Calatrava. Devo aver fatto almeno trenta foto: splendido. A Santa Cruz si trova anche il Museo de la Naturaleza y el Hombre, che, non abbiamo visitato, ma che a quanto pare è molto interessante.
14/05
Anche oggi giornata in autonomia e la dedichiamo al Parco Nazionale del Teide. Sulla costa è molto nuvoloso e temiamo che andremo incontro alla pioggia, invece intorno a quota 1400m attraversiamo le nuvole e ce le lasciamo alle spalle, ritrovandoci sotto un cielo terso e un sole splendente. Anche questa è una circostanza meteorologica abbastanza comune, come ci verrà spiegato in seguito. Facciamo un primo giro (ca. 1,5 ore) seguendo il sentiero numero 13, saliamo sulla Montagna Samara a fotografare un fitto tappeto di nuvole e continuiamo il nostro giro tra colate laviche di mille colori, da più chiare a rossastre a quasi nere. Uno spettacolo davvero inusuale per i nostri occhi abituati ai paesaggi alpini. Scopriamo che nei giorni di mercoledì e venerdì è vietato percorrere alcuni sentieri in quanto sono in corso battute di caccia a mufloni e conigli, due specie importate dall’uomo che minacciano il delicato equilibrio dell’ambiente del parco. In caso di dubbio si può chiamare la direzione del parco e chiedere informazioni, evitando così un giro a vuoto o di dover cambiare programma (+34922922371). Dopo una breve pausa proseguiamo in auto per visitare uno dei simboli del Parco Nazionale, ovvero le formazioni rocciose de Los Roques de Garcia. Proprio di fronte si trovano un parcheggio e una caffetteria, nonché un ufficio del parco nazionale da cui partono delle visite guidate a Los Roques completamente gratuite. Ovviamente ne approfittiamo e la guida ci spiega, in uno spagnolo molto comprensibile, il processo di formazione di questi immensi blocchi di roccia, nonché la delicatezza e l’unicità dell’ambiente del parco. Dopo circa un’ora di camminata la guida ci lascia, consigliandoci, se ce la sentiamo, di proseguire lungo il sentiero intrapreso (il n.3), in quanto compie un giro completo intorno a Los Roques. Nonostante il caldo non ce lo facciamo ripetere due volte e completiamo il resto del tragitto, fotografando cascate laviche, massicci enormi e moltissimi esemplari di Tajanaste, un fiore endemico che può raggiungere i 3 m di altezza e che è un altro dei simboli di Tenerife. Rientriamo stanche, bruciate dal sole e soddisfattissime…con la consapevolezza che il Teide ci aspetta!
15/05
Partiamo con Samuele insieme a Rita e Diego per quella che è senza dubbio l’escursione più impegnativa: l’ascesa al Teide (3718m). Io e Silvia non siamo mai state a certe altitudini e siamo un po’ preoccupate. Invece va tutto bene, e dopo 5 ore di salita lungo il sentiero n.7 e 1400 metri di dislivello, la vetta è nostra! Che emozione!! Inutile dire che i panorami e i paesaggi durante il percorso sono indimenticabili. Il sentiero non è complicatissimo a livello tecnico, è più che altro l’altitudine a farsi sentire. A meno che non siate camminatori di grande esperienza mi sento di consigliare caldamente di farvi accompagnare da una guida, che motivi, vi spieghi la conformazione del paesaggio e vi sappia sempre dire a che punto del percorso siete (manca un ultimo sforzo o c’è ancora un’ora…?). Per noi la presenza di Samuele è stata preziosa. Inoltre per salire fino alla vetta è necessario un permesso che va richiesto alla direzione del parco. Senza di esso si arriva “solo” alla piattaforma della funivia, che ovviamente si può utilizzare per un’ascesa molto meno faticosa o se non si vuole affrontare la discesa a piedi (l’ultima corsa è alle 16:50!)
16/05
Oggi giornata di defaticamento: in mattinata visitiamo una grotta vulcanica a Icod de Los Vinos – la Cueva del Viento (www.cuevadelviento.net). Casco da speleologo in testa e via nel ventre della terra, all’interno di questa galleria formatasi in seguito alla solidificazione della lava dopo un’eruzione del vulcano Pico Viejo (che nonostante il nome è più recente del Teide). Complice forse la stanchezza e una guida decisamente troppo polemica e loquace, la visita ci delude un po’ e tornando indietro forse mi risparmierei i 16 Euro di biglietto. Al rientro siamo così stanche che ci dimentichiamo di andare in centro a Icod per ammirare il suo famoso Drago, un albero immenso (18 metri di altezza e 20 metri di diametro del tronco) la cui età è stimata intorno agli 800-1000 anni. Peccato! Pomeriggio in spiaggia a San Juan, ci rimettiamo in marcia solo verso le 19 per un aperitivo a Las Americas. Vogliamo vedere con i nostri occhi anche una delle parti più contrastate dell’isola, dove le costruzioni e il cemento la fanno da padrone. Devo dire che l’impatto è abbastanza traumatico. Ce ne andiamo in fretta e raggiungiamo gli altri per cena nel ristorante prenotato da Enea, Las Goteras di Guia de Isora (eccellente per chi ama la carne e assolutamente economico!) per festeggiare il mio compleanno. Passiamo una bellissima serata che ricorderò a lungo.
17/05
Eccoci alla nostra ultima escursione, sempre guidati da Samuele. Oggi ci aspetta la discesa nella famosa gola di Masca, dove veniamo accompagnati in auto da Enea, che verrà poi a riprenderci al porto di Los Gigantes. Il villaggio si raggiunge grazie a una strada tortuosissima a picco sul mare e si trova in una posizione incredibile, ai piedi di un massiccio di roccia che sembra posto in bilico sulla costa. Anche qui le foto si sprecano e Silvia non ne può più di mettersi in posa. All’imbocco del sentiero un cartello avvisa che il percorso può comportare dei rischi, specie in seguito a pioggia e in caso di forte vento. Oggi fortunatamente le condizioni meteo sono buone e quindi partiamo di buona lena. Il percorso è appunto in discesa (ca. 600 m di dislivello), seguendo il corso di un torrente che da secoli scava la roccia di questa gola, e in circa 3 ore porta all’oceano, attraversando archi naturali, colate laviche solidificate, pareti alte più di 900 m, canneti, il tutto in una atmosfera che a me ricorda talvolta la foresta pluviale… in ogni caso davvero imperdibile! È un percorso alla portata di chiunque sia in buona forma fisica, ma anche in questo caso dotatevi di scarponi o scarpe molto solide, il sentiero è accidentato e può diventare scivoloso. Giunti alla costa ci concediamo un bagno nell’oceano tuffandoci dal molo. C’è anche una piccola spiaggia ma il pericolo di caduta massi è concreto, meglio evitare. Rientriamo al porto di Los Gigantes in barca e al largo avvistiamo anche i delfini..che giornata meravigliosa, non possiamo credere che la nostra vacanza sia già finita e che il mattino successivo un aereo ci riporterà in Italia!
Riassumendo mi sento di consigliare Tenerife per un sacco di motivi: clima splendido, paesaggio molto vario ed emozionante, gente del posto affabile, prezzi economici. Se potete, non limitatevi alla vita da spiaggia, ma andate ad esplorarne i sentieri e l’entroterra, dotati di un solido paio di scarpe, una felpa e una fascia o un cappello per il vento e il sole. Ringrazio chi ha reso questa vacanza davvero indimenticabile: la mia sorellina, Diego e Rita per la splendida compagnia e le nostre guide per la preparazione e la simpatia.