Tanzania, un sogno che diventa realtà
Indice dei contenuti
Scrivo diverse informazioni pratiche, perché di solito è quello che cerco io, quando leggo i diari degli altri. Le opinioni sui paesaggi, le emozioni etc sono una cosa bellissima, però molto personale allora mi limiterò.
INFORMAZIONI PRATICHE
1. BIGLIETTO – ho prenotato direttamente sul sito di Ethiopianairlines-520 euro a testa A/R. Roma-Kilimanjaro. Partenza alle 23, arrivo a Kilimanjaro alle 12:45. Uno scalo solo di circa 3 ore ad Addis Ababa. Al ritorno Kilimanjaro alle 18, arrivo a Roma alle 5 del mattino con lo scalo di 3-4 ore ad Addis.
Aereo in orario, anche se la partenza da Kilimanjaro è stata posticipata di un’ora-la cosa saputa già 6 giorni prima (ho ricevuto la mail) ma sullo schermo fino alla fine c’era vecchio orario.
Il biglietto preso da noi (intendo gli orari), l’ho trovato una volta sola sui siti generici e… costava il doppio. Il sito di Et chiaro però non sono riuscita a pagare con Postepay. L’informazione che appare è generica e non da nessuna spiegazione. Ho provato a prenotare il volo multi Roma-Kili-Zanzibar-Roma ma il sito si rifiutava di collaborare. Risultato=o si chiama o niente. Le chiamate sono in Italia.
Volo ok, anche se le poltrone sono un po’ scomode. Preparatevi ad affrontare una colazione a base di pollo piccante e riso;-) Cmq cibo era abbondante e ok.
Si potrebbe partire da Arusha per Zanzibar perché ci sta che i prezzi siano più bassi. Poi il trasferimento in taxi per Kilimanjaro. Ho preso A/R da li perché solo andata costava di più di A/R.
Ci sono diverse compagnie che volano su Zanzibar-Precisionair, Coastal aviation, Zanair.
Tenete presente che a volte i voli di Precision non sono puntuali ed è meglio avere più tempo a disposizione. Noi per esempio dovevamo partire alle 16:10 ma siccome non è stato raggiunto il numero necessario di passeggeri, siamo stati spostati per le 17:50 che è partito con una mezz’ora di ritardo. Al ritorno (avevamo taaaaanto tempo) è partito puntualissimo.
2. AEROPORTI
– Addis Abeba ci sono 2 parti, una per i voli africani, un’altra per il resto. La prima è una stanza sola, con un bar gestito malissimo, qualche negozietto, il box scoperto per i fumatori. Una volta fatto i controlli, non c’è un posto dove comprare l’acqua.
La parte “internazionale” è grande, con diversi negozi duty free-niente di speciale però, qualche bar, vip lunge, il posto dove pregare. Negozi sono pieni zeppi di commesse o aspiranti tali. Buoni i prezzi di profumi (altri cosmetici quasi inesistenti) e le sigarette.
C’è un po’ di confusione -ci sono le persone che controllano i biglietti (non tutti) prima di… controllo. Arrivati davanti al nostro gate, abbiamo dovuto fare la fila per i bollini colorati in base ai quali si fa imbarco. Tempi lunghi per fare le cose inutili, visto che quasi alla fine della distribuzione dei bollini, hanno cambiato il gate e tutti i passeggeri erano uguali;-)
Kilimanjaro – la prima cosa che ci è stata chiesta era il libretto giallo. E’ contro la legge in vigore! Noi l’avevamo ma di questo che sappia io basta avere il foglio che attesta che non è obbligatorio, e le cose cambiano. Altrimenti vi vaccinano in una stanzina per 50 $ contro 20 Euro pagati da me in Italia in tempo utile (almeno 10 giorni prima di partenza) per essere protetti.
Visto costa 50$ e niente ricevuta che dovrebbe essere rilasciata, le impronte digitali e vai.
Anche qui nessuna possibilità di comprare l’acqua dopo aver passato l’ultimo controllo. Il personale gentile, sorridente. Ci sono 2 persone subito all’entrata delle partenze che controllano i documenti. Ma che senso ha?
C’è qualche negozietto con i souvenir -attenti perché ci sono tanti falsi di tanzanite!
Ci sono 2 bar e 1 ristorante – ma cmq il cameriere del bar andava a prendere i pasti al ristorante. Prezzi-8 $ un hamburger, 2$ te, 3$ birra. Noi siamo andati a mangiare fuori dall’aeroporto. 1 minuto a piedi, accanto all’entrata per l’aeroporto c’è un bar, che serve il personale di bordo ma anche i turisti (sembrava però che eravamo gli unici;-). Ci sono 3 piatti -pollo/manzo/pesce con le patatine o riso, le bevande e succo di frutta. Per 2 piatti, un’acqua e un succo grande e fresco abbiamo speso 13 mila scellini, circa 8 $. Niente di spettacolare ma cmq ok.
Zanzibar – non c’è il nastro trasportatore, le valigie vengono consegnate sul banco di legno. Non ci è stato chiesto da nessuna parte di aprire il bagaglio a mano. All’arrivo passa un ufficiale con dei fogli dove bisogna scrivere nome, cognome, i dati del passaporto, numero di volo e hotel a Zanzibar. Finito.
Davanti ci sono alcune persone che vogliono aiutare a pagamento con le valigie, ma comunque non sono insistenti. Alla partenza bisogna pagare il visto d’uscita -solo per i voli charter però. Siccome il nostro è stato un viaggio fai-da-te, abbiamo volato con la Precision e niente tassa e pure la precedenza nella fila 😉 Tempi d’attesa un po’ lunghi.
Dar es Saalam – aeroporto abbastanza grande, con i soliti controlli tra i voli già all’entrata. Ma chi le pensa queste cose cosi scomode? Alcuni voli non sono visualizzati sullo schermo generale ma direttamente sui gate. C’era un albero di Natale davanti ad un negozio;-) Anche qui gli adetti gentili e d’aiuto.
Arusha – non abbiamo utilizzato ma so che è molto utilizzato per i voli interni. Non ci si può fare il visto d’ingresso. Dista circa 60 km dall’aeroporto di Kilimanjaro. Ci sono i taxi.
3. LA SALUTE
Permetto che per avere le informazioni, ho dovuto sudare parecchio, perché l’incompetenza regna sovrana. Mi mandavano da un’ufficio all’altro. La signora che mi ha fatto l’antitetanica, ha detto che la prima dose non mi protegge (giusto), però-dove va? In Tanzania-o siiiiiii, allora va fatto! Quando ho detto di aver fatto 4 giorni prima la febbre gialla, mi ha chiesto come mai non avevo fatto anche l’antitetanica insieme (non era disponibile), per dirmi dopo che dovevo aspettare 20 giorni ora tra i vaccini. Ridere? Mi sa che è meglio;-)
Dopo essermi documentata, ho deciso di non fare antimalarica. Ho preso la vitamina B, che cambia l’odore del sangue e tiene alla larga le zanzare. Ho preso pure una cosa omeopatica che ha più o meno lo stesso effetto. Costa neanche 4 euro. Non sono mai stata punta e comunque di zanzare ne ho viste pochissime. La scelta di fare o meno la profilassi, è una scelta personale e finisco il discorso qui. Ho fatto la febbre gialla pagando 20 euro. L’antitetanica era gratis. Durante i safari mi proteggevo con lo stick Autan-più comodo da usare e non fa la nuvola di puzza. In più soliti consigli su abbigliamento/comportamento antizanzare.
4. SAFARI
Abbiamo contattato Rift Safari con sede ad Arusha. L’agenzia è gestita da una coppia di Italiani residenti lì. Il loro sito è molto chiaro e la cosa non da poco, ci sono i prezzi ben visibili. Abbiamo mandato anche 2-3 mail ma non ci ha risposto nessuno. Poi abbiamo scoperto che Leopard Tours che abbiamo contattato, lavora con i grandi gruppi, agenzie etc.
Con la Rift, si può personalizzare l’itinerario e i pernottamenti in base alle vostre esigenze. Cmq Claudia e Massimiliano, sapranno consigliarvi le cose. I safari da loro proposti sono diversificati in base agli spostamenti degli animali.
Noi abbiamo passato 3 delle 6 notti dormendo nei lodges della catena Wildlife. Mi sento di consigliare solo Lake Manyara Lodge – Seronera e Ngorongoro sono scadenti – si paga solo per la vista, a mio avviso. Se l’avessi saputo prima, avrei scelto diversamente e probabilmente solo i campi tendati – ce ne sono diversi e di standard e di conseguenza anche i prezzi variano.
Le emozioni provate durante i safari sono indescrivibili, di seguito solo qualche episodio…
Vedere un gruppo di 17 leoni in fila…
Vedere migliaia di gnu e zebre che devono e attraversano la savana…
Vedere tantissimi elefanti grandi e piccoli…
Avere la fortuna di osservare la mamma ghepardo con 5 cuccioli….
Assistere all’accoppiamento di leoni…
Vedere i rapaci che mangiano i resti di uno gnu…
Osservare centinaia di fenicotteri…
Guardare le scimmie che cercavano goffamente di catturare gli insetti…
Fare silenzio (almeno noi) davanti a un leopardo che dormiva su un albero…
Vedere 5 bufali nel campo…
E pure la giraffa la notte…
Addormentarsi ascoltando infiniti rumori della natura…
E risvegliarsi con la musica fatta di diverse voci di animali in sottofondo…
Aspettare perché il livello dell’acqua si abbassi per poter attraversare il fiumiciattolo con la jeep…
Aspettare li in compagnia di ragazzi Masai con le facce addobbate in maniera particolare dopo la circoncisione…
Vedere tantissime ossa di gnu che affiorano sulla sponda di un lago…
Essere svegliati dai bufali che mangiano proprio davanti alla finestra…
Essere avvolti nella luce delicata dell’alba sulla savana di Serengeti…
Essere avvolti nella luce forte e calda dal tramonto…
Fare il picnic sotto una acacia con le zebre dietro…
La bellezza degli altopiani punteggiati dalle casette Masai e dai loro vestiti a tinte forti…
Commuoversi nel cratere di Ngorongoro, rendendosi conto che il posto che finora hai visto solo sui libri, si apre davanti ai tuoi occhi…
Rispettare la gente del posto, resistendo alla tentazione di fotografarla…
Fare la doccia sotto le stelle a Lake Masek Camp…
Avere la netta sensazione di trovarsi nel posto giusto…
Sentirsi tranquilli e in pace…
Ammirare, respirare l’aria africana che ho adorato da sempre…
Farsi travolgere dallo spazio infinito… e dalla voglia di assaporare ogni momento fino in fondo.
La cosa che ci riesce difficilmente nella vita di tutti i giorni, anche se ce lo promettiamo tante di quelle volte. Buon viaggio a tutti. Quello vero e quello immaginario. E’ dai nostri sogni, che nasce le realtà.