Tanzania e zanzibar 2007: consigli utili
L’idea era quella di non prenotare nulla dall’Italia in modo da spuntare prezzi migliori in loco, sia per gli alberghi che per il safari da fare partendo da Arusha.
Non abbiamo avuto problemi nè per gli alberghi nè per i trasporti, mentre per il safari ”economico” il piano è fallito, come racconterò più avanti.
Itinerario del viaggio 9/3 sera partiti da Milano 10/3 pomeriggio arrivati a Dar Es Salaam (Hotel Cathetery, 35.000 SH) 11/3 mattino partenza con bus Scandinavian per Moshi (Hotel Golden View, 20.000 SH) 12/3 mattino passeggiata sotto Kilimanjaro, poi bus per Arusha (Arusha Naaz Hotel, 50 USD) 13/3 mattino inizio safari per 5 giorni/4 notti in lodge, 900 USD a testa (Lake Manyara Hotel) 14/3 safari al parco Serengeti (Seronera Wildlife Lodge) 15/3 idem 16/3 safari al parco Ngorongoro (Ngorongoro Wildlife Lodge) 17/3 pomeriggio ritorno ad Arusha (Arusha Naaz Hotel, 50 USD) 18/3 mattino volo per Zanzibar, poi taxi per Nungwi (Baobab Beach Bungalows, 84 USD mezza pensione) 19/3 Nungwi (Nungwi Inn Hotel, 65 USD) 20/3 da Nungwi giro dell’isola con macchina noleggiata (Nungwi Inn Hotel, 65 USD) 21/3 Nungwi (Nungwi Inn Hotel, 65 USD) 22/3 Nungwi (Nungwi Inn Hotel, 65 USD) 23/3 pomeriggio taxi per Stone Town (Mazsons Hotel, 90 USD) 24/3 mattino volo Zanzibar/Dar Es Salaam e poi volo per Milano 25/3 mattino arrivo a Milano Costi, cambio, visti…
I prezzi degli alberghi indicati sopra sono per una camera doppia con bagno privato e aria condizionata e/o ventilatore, compresa la prima colazione. Camere pulite in alberghi sempre centrali. Il cambio era di circa 1 USD = 1.260 shellini, 1 EUR = 1.550 shellini.
Apparentemente non esiste cambio nero.
I dollari sono usati come moneta corrente dovunque. Attenti ai dollari vecchi con la figura ”piccola” perchè mi sono state rifiutate dai negozianti parecchie banconote di quel tipo, con tagli da 5, 10, 20, 50 e 100 USD. Poi quelle banconote ”rifiutate” da 5, 10 e 20 USD mi sono state accettate da un cambiavalute, ma non c’è stato nulla da fare per i 50 e 100 USD.
I cambiavalute sono molto frequenti e veloci e si possono anche cambiare shellini in USD e EUR.
Il cambio peggiore che ho visto (1 USD = 1.100 shellini) lo fa il cambiavalute proprio davanti all’uscita dell’aeroporto di Dar Es Salaam: altri cambiavalute 20 metri più in là fanno cambi migliori e in linea con quelli abituali.
Il visto lo si può fare anche in aeroporto al costo di 50 USD o EUR e una attesa di circa 40 minuti. Per accorciare l’attesa ho visto girare passaporti con dei dollari dentro.
Un pranzo o una cena per 2 persone costa dai 15.000 ai 25.000 shellini.
Il fuoristrada che ho noleggiato a Zanzibar è costato 40 USD per un giorno.
Una corsa in taxi dall’aeroporto a Dar Es Salam costa 10.000 shellini, una corsa in taxi in qualsiasi città (per esempio dalla fermata dei bus all’albergo) costa 2.000 shellini.
Il bus Scandinavian Express da Dar a Moshi è costato 27.000 shellini a testa.
Il volo Arusha/Zanzibar è costato 156 USD a testa, mentre il volo Zanzibar/Dar è costato 65.000 shellini a testa (entrambi i voli con Precision Air).
Tenete presente che l’aeroporto di Arusha non esiste (se non per piccoli aerei privati): anche se il biglietto aereo è un Arusha/Zanzibar si parte dall’aeroporto di Moshi (Kilimanjaro International Airport), e da Arusha ci si va con un bus gratuito messo a disposizione dalla Precision Air.
Pagamento solo con contanti, niente carte di credito.
Non fa testo il costo del nostro volo Milano/Doha/Dar Es Salaam fatto con la Qatar Airways con perchè abbiamo usufruito di una loro offerta di lancio, valida dal 2/1 al 31/3 2007, per questa loro nuova rotta.
In tutto, ma proprio tutto, il viaggio è costato 4.000 euro in due, circa 1.300 in Italia e 2.700 in viaggio.
Voli 1.118 euro, Europassistance 144, guida 22, medicine 25 (a parte il Lariam, abbiamo usato Dissenten e Bimixin).
Clima Buono. Ci sono stati sporadici brevi temporali estivi, specialmente alla sera, ma non ne siamo mai stati danneggiati. Comunque quando piove non piove… Diluvia.
Le due settimane sono state quasi sempre con il sole e qualche nuvoletta.
La temperatura è stata molto gradevole sull’altopiano nella zona dei parchi, e molto più calda ma sopportabile a Zanzibar.
Abbiamo trovato pochi insetti dovunque.
Tutti gli alberghi hanno avuto almeno il ventilatore sopra il letto, ma abbiamo scoperto che la zanzariera annulla completamente il suo effetto rinfrescante: serve proprio l’aria condizionata a Zanzibar (nei parchi no).
Avevamo portato delle giacche a vento pesanti per la notte al Ngorongoro ma poichè siamo stati in lodge non ci sono servite.
Difficoltà del viaggio Nessuna. Anche senza aver prenotato alcunchè e con l’idea fissa di organizzare il safari da Arusha, il viaggio è stato molto semplice.
I bus si trovano facilmente e appena messo piede a terra basta accettare l’offerta del primo tassista che si offre per liberarsi dalla calca e arrivare velocemente in albergo (ovviamente bisogna aver già scelto l’albergo…).
In tutti gli alberghi abbiamo subito trovato posto.
L’unico pomeriggio di tensione l’abbiamo avuto ad Arusha decidendo il safari con partenza per il giorno dopo, ma bastava accettare subito la proposta che ci aveva fatto il tizio conosciuto a Dar Es Salaam per pagare più o meno la stessa cifra, evitare lo stress e avere qualcuno che ci aspettasse alla fermata del bus con il nostro nome scritto in un bel cartello. Viaggio facile ma non economico a causa del costo del safari. Abbiamo speso 2.000 euro a testa che sono parecchi per un viaggio con lo zaino in spalla, considerando anche il basso costo del volo. Dar Es Salaam La caccia al turista per vendere i safari inizia appena uscita dall’aeroporto: come avevo già letto in altri resoconti, assieme a noi e al tassista è salito sul taxi anche un ”tizio” molto amichevole che ha cominciato a fare amicizia con noi e poi ci ha proposto di andare con lui nella sua agenzia di viaggi per una breve visita.
Ci siamo andati e ci ha proposto safari in tenda per 125 USD e in lodge per 175 USD al giorno.
I prezzi si sono poi rivelati essere in linea con quelli che avremmo trovato ad Arusha, ma comunque ho rifiutato la proposta e questa visita è servita per raccogliere informazioni sui prezzi.
Abbiamo scelto come albergo il Cathetery perchè se ne parlava in un resoconto di Avventure nel Mondo, ed è stata una buona scelta. Abbiamo anche cenato lì perchè le strade non erano illuminate di sera. L’albergo è centrale e vicino al terminal dei bus della Scandinavian (da andarci comunque in taxi): il viaggio fino a Moshi è durato 8 ore (dalle 8 alle 16, con una sosta di 30 minuti per il pranzo).
Moshi Anche a Moshi le strade non sono illuminate alla sera e quindi abbiamo preferito cenare in albergo.
E’ stata molto piacevole la passeggiata fatta al mattino alle falde del Kilimanjaro, con una guida trovata tramite un’agenzia trovata ”in loco”. Si attraversano alcuni villaggi e si arriva ad una bella cascata, passando in mezzo ad una vegetazione molto rigogliosa. Costo della gita 30 USD a testa.
Da Moshi partono continuamente bus locali (più grandi dei dalla-dalla) verso Arusha (1.500 shellini a testa, 2 ore di viaggio, spazi ristretti… Ma comunque seduti).
L’agenzia che ci ha organizzato la passeggiata ci aveva anche fatto il prezzo migliore per il safari (115 USD a testa in tenda). Non ricordo il nome dell’agenzia.
Arusha e safari Ad Arusha pensavo di unirci a qualche safari dell’ultimo minuto che dovessero riempire le jeep, ma non esistono. I gruppi o si formano già dall’estero o si possono fare solo safari individuali (noi due e un autista).
Alcune agenzie reclamizzano sconti su viaggi di gruppo esponendo avvisi all’ufficio turistico, ma non è vero niente: noi siamo andati da tutte e tre le agenzie che avevano lasciato avvisi all’ufficio turistico, tutte e tre dicevano di fare sconti perchè l’indomani dovevano arrivare altri 2 turisti e volevano riempire la jeep… Ma poi stringi stringi andava a finire che i prezzi erano sempre gli stessi per TUTTE le agenzie (sia per le tende a 125 USD al giorno a testa, che per i lodge a 175 USD al giorno a testa, con piccolissime differenze di alcuni dollari) che quindi hanno fatto un cartello.
Le tende non sono le tende grandi da safari che si vedono in internet, ma le normali tende ad igloo da 2 o 3 posti.
Il safari classico che viene proposto da tutti è da 5 giorni/4 notti, con 3 o 4 parchi (Manyara, Ngorongoro, Serengeti e Tarangire).
Non cito neanche la compagnia con la quale abbiamo fatto il safari perchè sono convinto che quelle ”economiche” siano tutte uguali, con luci e ombre (per esempio la nostra jeep ha bucato 3 volte, il box lunch era penoso e l’autista, pur se molto gentile, se la prendeva sempre comoda al mattino con partenze tra le 8,30 e le 9, mentre io avrei voluto girare anche prima di colazione, dalle 6 in poi).
Quello che dice la Lonely Planet sull’agenzia Roy Safaris è privo di fondamento; organizzano pure loro solo viaggi ”singoli” (a meno chè non si sia già in gruppo) e per il nostro giro ci hanno chiesto 1.220 USD a testa.
L’impressione che ho avuto è che fare il ”safari” sia inutile, intendendo per safari lo spostamento da Arusha per alcuni giorni dormendo nei carissimi lodge o tende.
Poichè la strada da Arusha al lago Manyara e poi proseguendo al Ngorongoro è tutta asfaltata… E probabilmente lo è anche quella al Tarangire (ci si passa vicino andando al lago Manyara) è possibile andare e tornare in giornata da Arusha.
Il tragitto Arusha – lago Manyara è di un’ora e mezza/massimo 2 ore, e credo più o meno lo stesso per il Tarangire.
Dal lago Manyara al Ngorongoro ci vuole un’ora, ma volendo si può dormire a Karatu, un paese subito prima del Ngorongoro che ha molti alberghi economici.
Da Karatu si può andare in giornata anche al Serengeti, anche se la strada dall’ingresso del parco Ngorongoro in poi diventa in terra battuta, con mooolte vibrazioni nel Serengeti.
Comunque avendo tempo e le informazioni giuste si possono visitare i parchi senza passare da quei furboni che organizzano i loro carissimi safari. Il noleggio di una macchina è certamente possibile ed abbiamo trovato viaggiatori automuniti, ma non per girare nel cratere del Ngorongoro perchè lì la pista è pessima: anche la nostra grossa jeep si è impantanata e abbiamo dovuto essere trainati per riprendere il giro.
Ngorongoro La strada di discesa è brutta, ma quella di salita è spaventosa e non si può probabilmente fare con la pioggia.
Scendere nel cratere è molto caro e il nostro autista ha corso come un matto per uscire da parco entro le 13, per non dover pagare un sovrapprezzo.
Nel cratere abbiamo visto anche un rinoceronte con il suo piccolo.
Il paesaggio tra il Ngorongoro e il Serengeti è collinare e molto bello e si vedono parecchi villaggi Masai.
Serengeti Un vastissimo mare d’erba verde… Senza animali.
Secondo le guide turistiche e le indicazioni esposte all’ingresso del parco, in questo periodo di marzo dovevano esserci milioni di animali, ed invece non ce n’erano.
Non ce n’erano per niente, perchè 6 elefanti e qualche giraffa e 5 leoni e un po’ di gazzelle e un leopardo e i soliti ippopotami in una pozza e … Non è quello che si aspetta un visitatore in 2 giorni di giri del parco.
Non c’erano animali e non si sa perchè. E’ stata una visita molto deludente. Saremo anche stati sfortunati (noi e tutta l’altra gente che era lì), ma questa è stata la realtà.
E meno male che varie agenzie, compresa la nostra, ci avevano suggerito di non andare al Tarangire perchè non c’erano animali e di stare invece 2 giorni al Serengeti… La maggiore concentrazione di animali, a parte del Ngorongoro, l’abbiamo vista durante la strada tra il Ngorongoro e il Serengeti. Zanzibar Uscendo dall’aeroporto, a sinistra, c’è un ufficetto turistico che vende la piantina dell’isola.
Non ci sono agenzie di noleggio auto e ho appurato che le agenzie sono tutte a Stone Town e che l’auto viene consegnata in qualsiasi albergo senza costi aggiuntivi.
Abbiamo pagato il tragitto in taxi aeroporto/Nungwi 40 USD.
Abbiamo poi girato quasi tutta l’isola con una macchina noleggiata, ma Nungwi si è confermata essere il posto migliore dove stare, sia per il mare che per i servizi (ampia scelta di alberghi, ristoranti, negozietti e agenzie turistiche). Tutto comunque molto tranquillo, senza alcun affollamento.
La prima notte l’abbiamo passata al Baobab Beach Bungalow, ma la camera in bungalow era piccolissima e non ci andava l’obbligo della mezza pensione. Il giorno dopo ci siamo spostati di pochi metri andando al Nungwi Inn Hotel, dove ci siamo trovati molto bene.
Il mare, in certi momenti, ricorda quello di Stintino in Sardegna (nostro metro di paragone valido con tutti i mari del mondo) con bellissima acqua trasparente malgrado il fondo sabbioso.
Molto rari i pesci, mentre con la bassa marea è facile trovare le stelle marine.
Il motivo per cui il mare di Nungwi è il migliore dell’isola è dovuto al fatto che non c’è la barriera corallina al largo della spiaggia. Quando la barriera corallina è vicina il tratto di mare si trasforma in una specie di palude con la bassa marea. Questo fenomeno l’avevamo già visto l’anno prima alle Seychelles e quindi ora stiamo attenti alla conformazione delle spiagge.
Abbiamo affittato un fuoristrada tramite l’albergo e, come previsto, ce l’hanno portato al mattino da Stone Town e alla sera sono passati a riprenderlo.
Siamo stati fermati 3 o 4 volte ai posti di blocco e solo una volta ci hanno chiesto esplicitamente un ”regalo”, ma abbiamo fatto finta di niente e non abbiamo avuto problemi. E’ essenziale avere la patente internazionale perchè è la sola cosa che controllano ai posti di blocco.
L’isola è grande e le strade sono un po’ asfaltate e un po’ no. Il tragitto tra Pongwe e Kiwengwa è molto difficoltoso: io sono anche andato a sbattere contro un albero valutando male la sagoma del fuoristrada ed ho poi dovuto pagare 30.000 shellini di danni al paraurti (ora i paraurti sono di plastica… E non ci sono più le robuste jeep di una volta…).
In un giorno, saltando il pranzo, abbiamo fatto un giro quasi completo dell’isola.
Anche a Stone Town, come in tutte le città della Tanzania che abbiamo visto, non c’è illuminazione pubblica e la corrente elettrica va e viene.
Gli alberghi hanno sempre una candela con fiammiferi in camera, e di notte l’aria condizionata o i ventilatori spesso non funzionano.
In partenza dall’aeroporto di Zanzibar i doganieri chiedono esplicitamente una mancia o un regalo, ma basta far finta di niente che smettono d’insistere, senza alcun problema. Un grosso cartello in varie lingue ricorda ai turisti che chiedere mance è illegale.
Conclusioni Io do consigli pratici ed evito giudizi sui posti perchè anche nel microcosmo composto da me e mia moglie abbiamo giudizi diversi su alcuni posti visti assieme nello stesso momento.
Sono contento d’aver fatto questo viaggio e sto già pensando ai prossimi. Punto.
Se volete vedere un po’ di foto del viaggio andate nel sito www.Viaggiareliberi.It, sezione diari di viaggio.