TAIWAN di +SAGADA e PALAWAN-Filippine CON 40 $US AL

TAIWAN , ( + SAGADA E PALAWAN ) CON 40 $ US AL GIORNO PREMESSACiao ciao ciao a tutti, sono ancora il Bruno di Torino, quest’anno sono tornato da poco da un viaggio a Taiwan con appendice nelle Filippine, a Sagada e Palawan. Taiwan, una meta particolare, poco frequentata, ma che, vi...
Scritto da: baldinibru
taiwan di +sagada e palawan-filippine con 40 $us al
Partenza il: 01/01/2009
Ritorno il: 10/02/2009
Viaggiatori: da solo
Spesa: 2000 €
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TAIWAN , ( + SAGADA E PALAWAN ) CON 40 $ US AL GIORNO PREMESSA

Ciao ciao ciao a tutti, sono ancora il Bruno di Torino, quest’anno sono tornato da poco da un viaggio a Taiwan con appendice nelle Filippine, a Sagada e Palawan. Taiwan, una meta particolare, poco frequentata, ma che, vi garantisco, vale la pena, anche se è difficile stare nei miei poveri budget da 50 $US al giorno; per chi vuole stare un po’ più tranquillo, posso dirgli che si può stare già discretamente bene con 70 – 80 $US al giorno.

Come sempre, dai conteggi sono esclusi tutti i voli che, quest’anno, sono stati : Torino – Roma (Air One) e Roma – Taipei e ritorno Manila – Taipei – Roma (China Airlines) e Roma – Torino (Air One) euro 980 Kaohsiung – Manila (Mandarin Airlines) … € 154 Manila – Puerto Princesa (Cebu Pacific) …€ 36 Puerto Princesa – Cebu (Cebu Pacific) …€ 40 Caticlan – Manila (Zest Air) ……€ 36 TOTALE VOLI ………. € 1246 miei racconti precedenti: – La mia India ovest con 30 $US al giorno; (2008) – Filippine con 40 $US al giorno; (2007) – Myanmar con 25 $ US al giorno; (2006) – Laos, Cambogia e Kho Chiang. (2003) ———————————————————- 1.1 GI Partenza alle 8.15 da Torino Stazione Dora, arrivo a Caselle aeroporto alle 8.30, volo delle 9.40 Air One per Roma, partito con mezzora di ritardo, volo un po’ ballerino, arrivo alle 11.10, ripartenza alle 13.15 per Taipei via Bangkok con China Airlines, tutto tranquillo.

Spese: giornali e cappuccino € 5,50 = 8 $US.

2.1 VE Dopo 10 ore di volo arrivo a Bangkok con circa 25 minuti di anticipo, sosta di 1 ora e 50 minuti e ripartenza alle 7.10 con arrivo puntuale alle 11.35 a Taipei.

Praticamente nessun controllo alla dogana, poi mi sono recato a cambiare un po’ di soldi; questa la situazione: 1 US$ = 32,40 NTD (Nuovo Dollaro di Taiwan) e 1 € = 45,5 NTD. Poi sono andato al box informazioni per prenotare un albergo, ma la lista che mi ha dato la gentilissima ragazza conteneva alberghi troppo cari (attenzione, con la parola “troppo caro” non intendo offendere nessuno, è solo legato alle mie possibilità ; si parte da 1200 NTD = 37 US$ e si prosegue).

Quando ha visto che non ero rimasto molto contento (e, ripeto, per colpa di nessuno), mi ha proposto un “piccolo” albergo di una “catena” che avevo usato anni fa, ma che poi avevo abbandonato, sì l’International Hostelling, in pratica l’ostello della gioventù che, qui, puoi frequentare anche senza tessera. La sistemazione è spartana, 8 materassi a terra in una camera troppo piccola, un armadietto ciascuno e due bagni con doccia calda, ma 590 NTD per qualche giorno vanno bene. L’ostello è al 13° piano del grattacielo di fronte alla stazione ferroviaria. Dall’aeroporto c‘è l’autobus, praticamente ogni 20 minuti, che con 125 NTD ti porta in stazione in 50 minuti; meglio di così. Poichè avevo solo due ore di tempo prima che diventasse buio, ho solo fatto una passeggiata nei dintorni, cercando invano altri alberghi (ne ho visti 5, tutti sopra i 1100 NTD). In compenso però ho preso informazioni sui treni che scorrazzano per Taiwan, c‘è anche l’ HSR (High Speedy Rail), l’equivalente del nostro TAV, che circa ogni ora collega Taipei con Kaohsiung, la seconda città di Taiwan, in circa metà tempo rispetto ai treni ordinari. Inoltre ho acquistato il tesserino giornaliero che permette di utilizzare per un giorno intero tutte le linee della metropolitana senza limiti, per cui riesco a vedere quasi tutte le cose principali comodamente; costo 200 NTD.

Un particolare curioso della sera: mentre cenavo una signora si è alzata dal suo tavolo e si è allontanata lasciando il portafoglio sul tavolo. Vedendo che nessuno si muoveva, io l’ho preso, le sono corso dietro per restituirglielo, ma la signora mi ha detto di lasciarlo pure lì sul tavolo, serviva a “tenere il posto” mentre lei si recava ai servizi. Avevo letto che Taiwan è un Paese abbastanza sicuro, ma… Fino a questo punto? Boh! Spese: bus aeroporto 125, ostello x 2 gg. 1180, taxi 70, cena 295, tesserino metro 200. Totale 1870 : 32,4 = 58 US$. Totale progressivo 8 + 58 = 66. Media : 2 = 33 US$.

3.1 SA Giornata piena. Fuori subito alle 8.15, panino e caffè in stazione poi con il metro fino al punto nord della città, al sobborgo di Beitu dove, unica ma affascinante curiosità è il parco delle terme nella valle dell’inferno, una piccola conca in collina con un laghetto di acqua calda sulfurea che evapora a cielo aperto creando una suggestiva nebbia dal sapore aspro. Poi, scendendo via via con il metro e qualche autobus ho visto: – National Museum Palace, edificio bellissimo, io non sono amante dei musei, ma oggi una vocina mi ha detto di entrare, peraltro prezzo basso, 160 NTD, e vi dico che ci sono dei reperti stupendi risalenti anche al neolitico oltre a pezzi delle diverse culture; da non perdere; – Shrine Martyrs, mausoleo dei martiri, uno spettacolare luogo di meditazione; sono arrivato al momento del cambio della guardia, che si fa ogni ora con una cerimonia particolare; – Tempio di Confucio, discreto, ma proseguendo cento metri dopo ce n‘è un altro molto migliore, il – Tempio di Bauare, coloratissimo e molto frequentato; – Chang Kai Shek memorial, il principale monumento di tutta Taiwan, stupendo, maestoso, spettacolare, con un portale di ingresso ad archi imponente; il mausoleo contiene una statua gigante del fondatore del Paese e, nella parte sottostante, vi sono diverse sale con ritratti, foto e storia del Presidente; in particolare ad un certo punto si entra in una sala dove è stato ricostruito il suo ufficio e sulla poltrona c‘è un’impressionante statua (in cera?) con il viso sorridente, cosa, per me, da pelle d’oca. Altro episodio curioso, ma forse finito male. Davanti alla statua del Presidente c‘è una transenna di paletti e corde che un bambino un po’ capriccioso ha deciso di oltrepassare provocando l’immediato intervento della mamma che gli ha “ordinato”, indicandoglielo anche con una mano ( l’illusa! ) di uscire; per tutta risposta il bambino, sempre restando oltre la transenna, si è avvicinato alla mamma e le ha dato due schiaffi sul braccio, come per allontanarla. A questo punto è intervenuto un poliziotto di servizio che ha sgridato il bambino ordinandogli di uscire, ma questi gli si è avvicinato ed ha dato due schiaffi anche al braccio del poliziotto, che ha richiesto l’aiuto di un collega, così i due hanno prelevato a forza il bambino, rimediando qualche calcio, ed hanno invitato la madre a seguirli in ufficio. Non ho più saputo niente altro. Però, promette bene!; – La City Hall, quartiere ricco di grattacieli, fra cui primeggia il “101” (detto “one o one”), il più alto edificio di Taipei.

Arrivando alla City Hall mi sono trovato davanti uno splendido levriero a pelo lungo, una bestiola veramente stupenda, aggraziata e affettuosissima. Poi, mentre l’accarezzavo, sono arrivati altri sei o sette cani (con i loro padroni al guinzaglio…) di razze diverse, piccoli, medi e grandi; lì per lì sono rimasto sorpreso, ma poi, entrando nella piazza principale della City, affollatissima, ho capito tutto: c’era in corso una mostra canina, la piazza era piena di gazebo e bancarelle di animalisti per raccogliere fondi (mi hanno spiegato) contro la vivisezione e per cercare di eliminare dalle tavole taiwanesi la ancora apprezzata carne di cane; sponsor principale la Royal Canin (si può dire?, ma sì, se è fatto “anche” a fin di bene… Vedi Bruno che non si finisce mai di imparare?). Il solo lato negativo (sempre secondo me) sono stati gli accessori: cappottini, pannoloni, campanellini (quanto li odio, ma avete mai provato a girare con un campanello appeso al collo? Quanto si può resistere?) scarpette, berrettini ecc.; sempre secondo me l’esagerazione non va mai bene, in nessun campo.

Tornando al “101” , nel grattacielo si sale gratuitamente fino al 5° piano attraversando negozi di superlusso con firme mondiali, poi c‘è la biglietteria presso l’ascensore che va al “100° e passa” piano, ma ci ho rinunciato perché, per me, troppo caro: 400 NTD con circa due ore di attesa in coda.

Si è fatto buio e alle 18 riparto per Danshui, una graziosa cittadina su una baia stupenda a nord ovest di Taipei. Ci si arriva adesso con il metro (un’ora circa) , ha due vie principali, la nuova e la vecchia, quest’ultima molto caratteristica, piena di negozi di souvenir e ristoranti, e poi un bellissimo lungomare che stasera, sabato, è frequentatissimo.

Sono più distrutto di ieri, ma contento.

Spese:ostello 3^ notte 590, colazione 75, ingresso Palace Museum 160, bus vari 80, caffelatte 95, pranzo 120, cartoline e rasoietti 85, cena 180, acqua 30. Totale 1415 : 32,4 = 44 US$.

Totale progressivo 66 + 44 = 110. Media : 3 = 37 US$.

4.1 DO Altra giornata intensa. Ieri tempo splendido, oggi nuvoloso, ma non piove. Del resto, dice un vecchio proverbio taiwanese: “Il tempo di Taiwan è come l’umore di una donna: variabilissimo senza preavviso”.

Partenza col treno delle 8.45 e arrivo a Keelung alle 9.40; appena esci dalla stazione c’è l’ufficio turistico, aperto anche la domenica dalle 9 alle 16 con personale di una cordialità estrema.

Ho chiesto informazioni sulla penisola di Yeliu, hanno diversi tour organizzati, ma se vuoi andare da solo ti indicano che 30 m. Più avanti c’è la fermata del bus che ogni 20 minuti va a Yeliu (prezzo 45 NTD). Parto con il bus delle 10.10 ed arrivo a Yeliu dopo mezzora.

Yeliu, con la sua penisola, è definito uno dei posti più belli di Taiwan. Scendi dal bus, attraversi a piedi il centro cittadino (circa 500 m.) e ti trovi sul piazzale parcheggio dove c’è l’Ocean World, un acquario molto bello con un mezzo teatro dove ogni 2 o 3 ore c’è un piccolo spettacolo con foche, delfini e una troupe di tuffatori che si esibiscono. Il prezzo è elevato, 350 NTD, ma mi spiegano che lo utilizzano anche (questo è un mio pensiero) per curare i delfini feriti per poi rimetterli in mare. Mi faccio convincere, fra l’altro sono le 11 e lo spettacolo sta per iniziare; come “premio” mi invitano poi sulla piattaforma-palco mi fanno “baciare” da un delfino (eh … nella vita viene sempre la prima volta per qualcosa di diverso..) una bestiola di una tenerezza infinita. Sempre mio parere, dei 350 NTD l’acquario ne vale almeno la metà, è molto bello.

Di fronte all’Ocean World c’è l’ingresso al Geo Park, parco penisola (50 NTD), la vera attrattiva di Yeliu, una zona in cui l’azione del mare e dei venti hanno costruito e modellato diverse rocce creando veri e propri capolavori il cui più celebre, la “testa della regina”, si trova in tutte le cartoline di Taiwan. Molto, molto bello.

Da Yeliu ripartenza alle 14.15, arrivo a Keelung alle 15, ripartenza alle 15.20 e arrivo a Taipei alle 16.15. In stazione ho comprato il biglietto per domani per Hualien, treno delle 8.30 con arrivo previsto alle 11.

La sera sono andato al tempio di Longshan, una meraviglia, pieno di fedeli, multicolore, dalla classica architettura orientale con in più, nel piazzale di ingresso, una cascata artificiale alta circa 15 m. Nelle vie adiacenti si svolge uno dei più caratteristici mercati notturni con bancarelle di ogni genere, incluso ancora, anche se in via di “estinzione” (meno male) l’orrendo (mio parere) spettacolo degli sventratori di serpenti, le cui carni, una volta eliminato il sangue, vanno ai ristoranti vicini; è incluso anche un sexy shop, accessibile a chiunque, con tutti gli “accessori” in bella vista e due ragazzi, lui e lei, che invitano la gente a fermarsi.

Ho visto un ristorantino a forma di semi-corona circolare con il cuoco al centro che cucina sulla piastra posta al centro della semi-corona stessa e i clienti seduti attorno nella parte esterna. Il cuoco posa, davanti a ogni cliente, un rettangolo di carta alluminio da cucina, poi, al centro della piastra, posa il cibo da cucinare, lo segue istante per istante lì davanti a te e quando è pronto te lo depone sul rettangolino di carta alluminio, in modo che, mentre tu mangi, non si raffredda subito. Idea originale, mi è piaciuta. Ho mangiato pesce con verdure con, a parte, il riso, il tutto per 140 NTD, bevanda compresa; buono. Poi, durante la passeggiata, mi sono fatto convincere a comprare 6 paia di calze (io le consumo a chili) per 100 NTD.

Per la gioia della cronaca, qui all’ostello c’è internet gratis per i clienti; ti pregano solo, in caso di tanta gente presente, di limitarti a 20 minuti per persona. Spese: Treno A/R per Keelung 78, colazione 65, bus A/R per Yeliu 90, ingresso Ocean World 350, foto con delfino 200, ingresso geo park 50, pranzo 130, caffè e bibite 85, treno per Hualien per domani 445, metro A/R per Longshan 40, pile 75, cena 140, calze 100. Totale 1848 : 32,4 = 57 $US. Totale progressivo 110 + 57 = 167. Media : 4 = 42 $US. 5.1 LU Sveglia alle 7.20, piove a dirotto, no, a dirottissimo (parliamo di treni? Bruno …), del resto in gennaio il monsone di nord est colpisce inesorabile.

Treno delle 8.30, viaggio normale, poi alle 10 il treno entra in una galleria abbastanza lunga e, quando esce, sorpresa delle sorprese, c’è il sole che picchia (eh.. I vecchi proverbi).

Il treno arriva puntuale alle 11 a Hualien; di fronte alla stazione c’è l’ufficio turistico dove una gentile fanciulla mi chiede se voglio unirmi ad un gruppo per riempire un pulmino per un tour organizzato per le gole di Taroko con ritorno in serata. Sono un po’ sconcertato perché volevo andare prima all’ostello, depositare il trolley e studiare l’escursione per domani, ma si può fare anche oggi. Chiedo il prezzo: 700 NTD, no, grazie, lei “ci prova” ancora, ma non posso assolutamente spendere quella cifra; se ne va un po’ contrariata, anch’io sono confuso, anche perché il mio inglese non è certo buono come il loro A questo punto vengo avvicinato da una ragazza dell’ufficio che, rendendosi conto, mi suggerisce di prendere il bus pubblico delle 11.40 fino all’ingresso delle gole (arrivo 12.30) poi di percorrere a piedi i circa 3 km. Del canyon fino al Tempio della Sorgente dell’Eterna Primavera e lì riprendere alle 15.30 il bus successivo fino alla cittadina di Tienhsiang (arrivo ore 16.00). Alle 18.30 c’è l’autobus per il ritorno a Hualien (arrivo 20.30), oppure fermarmi a dormire a Tienhsiang e ripartire i mattino successivo per Lishan e il giorno dopo per Taichung, città terminale dell’autostrada est-ovest Hualien –Taichung.

La ringrazio per il prezioso aiuto, mi accompagna fuori dall’ufficio alla biglietteria, aspetta con me tre minuti l’arrivo del bus e mi saluta dicendomi di essere stata contenta di aver potuto aiutarmi. Non ho parole, sono commosso.

Arrivo all’ingresso delle gole alle 12.50 e mi fermo per uno spuntino. Qui chiacchiero un po’ con un gruppo che sta facendo il tour organizzato e, per farla breve, alla fine mi invitano sul loro pulmino che ci ha portati al Tempio della Sorgente, risparmiandomi così i 3 km. A piedi.

Il tempio è graziosissimo, non grande, ma incastonato nella montagna e con una cascata che gli passa sotto. Dal piazzale con bar parte il sentiero, tutto asfaltato, che, attraverso varie gallerie, arriva al tempio (10 minuti piedi).

Al ritorno ho cercato invano di offrire qualcosa a turisti, ma né loro né il capo gruppo hanno voluto accettare, così non mi è rimasto che ringraziarli ancora e augurare loro una buona vita.

Alle 15.35 arriva il bus che percorre la parte più suggestiva delle gole di Taroko per arrivare poi a Tienhsiang alle 16.25. Poco prima di Tienhsiang ha ricominciato a piovere.

Tienhsiang è un villaggio di transito, ci sono sì e no 20 edifici, inclusa la posta, un hotel di lusso (Formosa), la stazione di polizia e l’ostello, sì a soli 300 m. Dal piazzale parcheggi bus, ma gli ultimi 200 m. Sono in salita al 10% e con il trolley non è allegro. L’ostello è immenso, ha quattro piani con dormitori, stanze singole, doppie e per famiglie, un ristorante con 25 tavoli rotondi giganti dove possono starci 10 persone ciascuno, ma, come sto vedendo qui a Taiwan, troppo caro. Le stanze vanno dai 2000 NTD in su, nei dormitori si pagano 650 NTD per persona in stanze da 4. Se non riesco a trovare qualcosa a meno, dovrò tagliare un po’ il programma e anticipare il trasferimento nelle Filippine.

Spese: colazione 65, bus per Taroko 72, pranzo 170, bus per Tienhsiang 60, ostello 650, cena 180, bibite varie 71. Totale 1268 : 32,4 = 39 $US. Totale progressivo 167 + 39 = 206. Media : 5 = 41 $ US. 6.1 MA Giornata di trasferimento, ma con le sue sorprese.

L’autobus per Lishan, un piccolo 20 posti, è “affollatissimo”: c’è l’autista, dietro di lui la figlia con varie borse, scatole di vivande e il sacco della posta, in ultima fila un ragazzo tedesco (e chi può venire da queste parti se non loro? Per me restano sempre i migliori viaggiatori del mondo: si adattano a tutto, sorridono anche nelle avversità, non si lamentano, fanno subito amicizia, sono di compagnia, si divertono con poco, sì, i tedeschi viaggiatori mi hanno insegnato tanto); già, e poi ci sono io sull’autobus.

Si sale dai 700 m. Di Tienhsiang fino ai 2565 di Dayuling, giornata splendida, percorso di montagna con panorami favolosi, praticamente per tutti gli 87 km. È sconosciuta la parola “rettilineo” . A Dayuling il ragazzo tedesco scende, ci fermiamo 20 minuti e vedo che questo ragazzo parla tranquillamente il cinese. Bravo! Io mi trovo invece, a lato dell’autobus, vicino a un negozio, un maialino cucciolo tenuto legato con una corda con addosso un cappottino come quello per i cani; è docilissimo, si fa accarezzare e si strofina il muso contro le mie scarpe, proprio come un cagnolino. Il padrone, vedendomi, mi chiede se mi piace, gli rispondo di sì e lui, con la massima naturalezza, gli aggiusta bene il cappottino, slega la corda, me la dà in mano e mi dice: – Prendilo pure, è tuo -. No, un momento, forse c’è stato un piccolo equivoco, non posso portarmi a casa il maialino. Ho visto che il padrone ci è rimasto male, perché lui me l’ha offerto con il cuore, ma … spero abbia capito.

Si arriva a Lishan alle 13.45, siamo a 1500 m., è una cittadina di soggiorno estivo piena di hotel e ristorantini; all’ufficio turistico mi dicono che non c’è l’ostello e l’hotel meno caro fa 900 NTD. No, chiedo, se possibile, di dormire, solo per questa notte, sul divano dell’ufficio, disposto a dar loro 500 NTD; mi rispondono che non posso, l’ufficio non è il loro, allora cominciano a chiamare alcuni alberghi e, contrattando un po’, ne trovano uno a 600 NTD. Per oggi va bene così.

Spese: bus per Lishan 251, hotel 600, bibite e snack 70, cena 145. Totale 1066 : 32,4 = 33 $US . Totale progressivo 206 + 33 = 239. Media : 6 = 40 $US. 7.1 ME Quando mi alzo, guardo fuori dalla finestra: non c’è una nuvola in cielo, ed è stata la giornata più limpida passata finora qui a Taiwan. L’autobus, un altro 20 posti, parte puntuale alle 8, ma non fa la strada diretta di Deji, Gugnan e Tienlang, la strada è interrotta da anni per una frana causata da un terremoto per cui fa un percorso molto più lungo: immaginatevi un rettangolo con il lato maggiore superiore interrotto per cui per andare da una estremità all’altra occorre percorrere gli altri tre lati. Così si ripassa per i 2565 m. Di Dayuling (ma non ho rivisto il “mio” maialino), poi vedo che la strada continua a salire, la vegetazione si riduce a qualche pino, poi solo più erba. Si arriva al Passo di Monte Hehuan, dove ci si ferma 5 minuti, c’è una stele che indica 3275 m s.L.M., un panorama spettacolare delle montagne, soprattutto verso ovest, dove si vede benissimo il lento degradare delle cime. Poi la discesa fino a Puli, la piccola risalita a Tienlang e, poco dopo, l’arrivo a Dogshih, dove il pulmino finisce la sua corsa e l’autista mi fa salire su un altro bus che in circa un’ora e mezza arriva alla stazione ferroviaria di Taichung, terza città, in ordine di grandezza, di Taiwan. Anche in questa stazione c’è l’ufficio turistico, chiedo il solito “cheap hotel” e mi indicano che nella via di fronte ci sono una trentina di alberghi quasi tutti sui 500-600 NTD. Decido per il Fah Chun, 530 NTD, pago per due notti, poi chiedo e mi indicano a 300 m. La stazione dei bus da cui domani parto per il Sun Moon Lake. Ho anche cercato, e trovato, un’agenzia viaggi per prenotare il volo per le Filippine. Due anni fa avevo visto il volo Kaohsiung – Laoag, molto usato dai Taiwanesi per il week end in quanto Laoag è sede di un casino ed è celebre per la sua vita notturna (vedi mio racconto: “Filippine con 40 $ al giorno” di due anni fa, ma a me serve solo come transito per Manila e poi, via mare, se riesco, per Palawan, meta rimastami nel desiderio di due anni fa, vedi sempre stesso racconto). La ragazza dell’agenzia non trova questo volo (della Far Eastern Air) e mi cerca fra le varie compagnie, la meno cara, trovandola nella Cathay Pacific, Kaohsiung – Manila via Hong Kong a 240 $US ! Mi sembra strano, possibile che costi meno della Taiwanese China? Sì, la China costa 260$US. Prenoto, ma al momento di pagare non accettano né $US, né Euro, lei vuole 7700 NTD. Sono le 17.30 e le banche sono chiuse, mi suggerisce un albergone a 5 stelle poco lontano, l’hotel Eva, lei stessa telefona e le dicono che posso andare tranquillamente a cambiare, ci vado, ma quando arrivo lì mi chiedono il numero della camera, spiego che non alloggio lì e allora … niente cambio.

Mentre torno in agenzia passo davanti a un gigantesco centro commerciale, il Sogo, una ventina di piani solo di articoli di lusso, ma all’ingresso c’è (fortuna con la “C” maiuscola), un box cambi autorizzato dalla Banca di Taiwan in piena regola e cambio i 250 $US. Alla richiesta di spiegazioni dico che è per l’agenzia che non accetta i dollari americani e così, casualmente, parlando di Manila, la ragazza del cambio mi dice che ci sono voli più economici con la Cebu Pacific (lei l’ha preso diverse volte). Bene, torno all’agenzia, faccio cercare e trovo il volo diretto Kaohsiung – Manila a 42 $US!!! Sì, la ragazza trova strano, cerca la compagnia, ma non riesce a mettersi in contatto né per telefono, né per e-mail, però mi annulla tutta la prenotazione Cathay e mi dice di recarmi alla Cebu Pacific di Kaohsiung dove avrei sicuramente trovato di meglio. Col suo computer la soluzione migliore è sempre la Cathay. Mah!. Avendo saltato colazione e pranzo, mi incuriosisco davanti a un chiosco con “pizza”, ma mi colpisce una in particolare, quella al pollo affumicato. La provo, ma è una delusione per due motivi: è piccola, ho misurato 16 cm di diametro, è buona l’idea del pollo affumicato, ha un buon sapore, ma è piena d funghi e io credo di essere l’unico piemontese a cui non piacciono assolutamente. Così ho ripiegato, per stasera, su Mc Donald che, per lo meno, qui a Taiwan ha il pesce ottimo.

Spese: bus per Taichung 500, caffè 45, hotel x 2 gg 1060, bus A/R per domani per Lago 370, stick 20, bus città 20, cena 225. Totale 2240 : 32,4 = 69 $US.

Totale progressivo 239 + 69 = 308. Media : 7 = 44 $US.

8.1 GI Giornata molto movimentata, tempo splendido.

L’autobus per il Sun Moon Lake parte alle 8, transita per Puli alle 9.15 (ero già transitato da Puli ieri; come città non c’è nulla di speciale, ma ho letto che è considerata il baricentro di Taiwan) e arriva a Shueishe, paesino che fa da base per il tour del lago, alle 9.50, con capolinea davanti all’ufficio turistico.

Per fare il giro del lago ci sono tre sistemi: affitto di una bicicletta a 400 NTD al giorno, affitto di un ciclomotore a 600 NTD al giorno o utilizzo del pulmino turistico che fa circa tre quarti di giro del lago transitando nei punti più importanti e poi torna indietro. Per ogni percorso ci mette 30 minuti all’andata e 30 al ritorno per cui puoi prenderlo quando vuoi, salire e scendere nei punti preferiti e riprenderlo dopo un’ora; biglietto unico giornaliero di 80 NTD; fra andata e ritorno sono 34 km, primo bus alle 10.30, ultimo ritorno alle 18.30. Così ho preso il primo bus ed alle 11 ero alla fine del percorso al tempio di Syuanjauang; francamente non è un gran che, non ci ho perso molto tempo; nelle vicinanze invece c’è una strada che sale per circa 200 m., poi prosegue come sentiero asfaltato e con una serie di gradini per un totale di 231 in 570 m. Di strada si arriva alla cima di una collina posta a 1000 m. S.L.M. Qui Chang Kai Shek ha fatto costruire la graziosissima pagoda Chen, dedicata alla madre, curatissima nella sua semplicità, vuota all’interno e contenente due rampe di scale per arrivare all’ultimo piano della pagoda stessa (altri 154 gradini), fatica largamente compensata dal panorama a 360° di tutto il lago, della conca e delle montagne circostanti e, con il cielo di oggi, … giù foto … Ridisceso, ho perso per poco il bus delle 12 e mi sono avviato a piedi verso Ita Thao, secondo paesino con vari ristorantini e, nelle vicinanze, il Butterfly Garden, giardino pieno di farfalle, già … solo d’estate, d’inverno “no butterfly” mi dice l’addetto all’ingresso, peccato! Un buon piatto di riso con verdure in un ristorantino, due chiacchiere con la cameriera che, guarda caso, l’anno scorso è stata in vacanza in Italia, tour organizzato di tre settimane a Roma, Milano con escursione a Bergamo, Venezia con escursione a Padova, Bologna per il motor show, Firenze con escursione a Pisa. Le ho lanciato una piccola sfida, le ho chiesto di dirmi come si è trovata ma, per favore, di dirmi anche le cose che non le sono piaciute e la risposta è: nulla da dire sulla splendida organizzazione del tour, preparato a Taiwan ma con l’aiuto di personale italiano che parla cinese, un po’ di delusione da una parte di italiani, ha avuto seccature da Lombardi e Veneti, secondo lei troppo appiccicosi e sempre con le mani addosso, si è trovata bene a Bologna e Pisa dove è stato facile trovare anche amici e compagni, così così a Firenze e Roma dove cercavano più che altro di “scucirle” soldi anche solo per informazioni.

Le ho anche chiesto se avrebbe fatto questo viaggio da sola o con un’amica, ma purtroppo mi ha detto di no, sola o con un’amica si sarebbe sentita sicura solo nel nord dell’Europa, non nei Paesi del Mediterraneo (Spagna, Francia, Italia, Grecia). Ha già fatto viaggi in Spagna, Francia, Inghilterra e Paesi scandinavi, oltre a Stati Uniti (in alcune città con molta paura anche a uscire di giorno in gruppo, ha citato Los Angeles), Cile e Argentina, più una buona parte del sud est asiatico. Che dire? Le diamo torto? Forse no, forse sì, forse … io penso sempre che in ogni Paese il 50% delle persone vive in un modo e il 50% nel modo opposto ed è sempre più difficile sapere qual è il modo giusto.

Terza tappa allo splendido maestoso tempio di Wen Wu, dall’ingresso stupendo con due statue di leoni alte più di tre metri, tre piani di tempio pieni di colori su cui predomina sempre il rosso, colonne in pietra intarsiate con una pazienza infinita, altari decorati all’inverosimile, non è facile descrivere questi luoghi in poche parole e anche le foto dicono solo la metà di quello che valgono. Spettacolare il tramonto sul lago alle 16.30. Rientro a Shueishe e alle 17 bus per Taichung con arrivo alle 19. Che dire di più? Stanco, ma contento.

Spese: colazione 5, bus tour lago 80, pranzo 100, caffè e bibite 60, cena 165, hotel 3^ notte 530. Totale 980 : 32,4 = 30 $US. Totale progressivo 308 + 30 = 338. Media : 8 = 42 $US.

9.1 VE Mattinata nuvolosa poi un vento molto forte per circa 4 ore ha riportato il sereno.

Partenza alle 8.45 in treno per Chang Hua, arrivo alle 9.10 e visita all’enorme statua di Buddha sulla collina della città. E’ imponente, ci si arriva a piedi dalla stazione in circa 20 minuti (15 di pianura e 5 di salita, spettacolare, un Buddha seduto su un piedistallo a forma di fiore di loto di 5 m. Di diametro; la statua è alta circa 20 m., si entra al suo interno per cinque piani in cui vengono raffigurati momenti della sua vita con altrettante statue. Dietro la statua un altro tempio stupendo, su tre piani, decoratissimo e multicolore. Di lato, lungo la discesa, è stato allestito un parco con una cascata molto graziosa che dalla zona dl tempio scende fino al piano stradale, circa 300 m. Suggestivi.

A circa 50 m. Di fronte alla stazione di Chang Hua partono gli autobus per Lugang, una cittadina storica a circa 15 km. Verso ovest. Sono partito alle 11.20 e arrivato alle 12. Lugang è una cittadina che al suo interno, nella parte sinistra dell’arteria principale, la Jhongshan Road, ha in pratica una seconda cittadina storica, fatta di casette a un solo piano (oltre a pianterreno) con vicoletti stretti e pieni di negozietti di souvenir.

Ci sono 11 templi, ma è sufficiente, secondo me, vedere tre principali: il Ma-Tsu, il più … il più, il più frequentato, variopinto,decorato, pieno di pigne votive (specie di semicerchi piccoli in ognuno dei quali chi vuole può accendere una minuscola lampadina); poiché queste pigne sono molto vicine fra loro e poste in cerchi su più piani, sembra di vedere un albero di natale.

Il secondo tempio invece, Longshan, è all’opposto, quasi tutto spoglio, senza decorazioni, sembra abbandonato a se stesso, sembra anche che non si voglia restaurarlo, ci sono affreschi molto antichi che però vengono lasciati così. Strano, ma interessante. Il terzo tempio, Nanjing, è una via di mezzo fra i due, ma di dimensioni notevolmente ridotte. C’è anche il Museo Folk, ma non mi ha attirato particolarmente. Ripartenza alle 16, tutto in bus fino a Taichung, ma, data l’ora, ci si è imbottigliati in un traffico terribile, per percorrere i 33 km. L’autobus è arrivato a Taichung alle 18. Secondo me entrambe le località, Chang Hua e Lugang, meritano le soste fatte.

Ancora un particolare curioso a Lugang: c’è un negozio di scarpe “made in Italy” scarpe molto belle, della ditta Murillo (giuro che non l’ho mai sentita, ho chiesto da quale città arrivano, ma non hanno saputo dirmelo). Confesso di essere molto ignorante in materia perchè, essendo io uno “scassone” di scarpe, quando mi servono ho il mercato sotto casa, 10 €, vado avanti dai 4 ai 6 mesi e quando si rompono … avanti un altro paio. Le scarpe Murillo, per la cronaca, costano 2280 NTD (=70 $US). Un’altra piacevole prova: nei ristorantini ho assaggiato una specie di frittella ripiena di pesce e erbette varie con una pastella, molto buona, diametro circa 15 cm., 30 NTD.

La sera a Taichung ho visitato il mercato notturno, simile a quello di Taipei. Sono rimasto colpito da due coppie di bambini, due bimbi e due bimbe sì e no di 5-6 anni, che operavano tranquillamente su PC (questo è il futuro di Taiwan!!!). Ho regalato loro delle caramelle.

Spese: colazione 55, treno per Chang Hua 27, bus per Lugang 43, frittelle, snack e bibite varie 160, bus per Taichung 86, treno per Chayi per domani 225, cena 15, caramelle 50. Totale 821 : 32,4 = 25 $US. Totale progressivo 338 + 25 = 363. Media : 9 = 40 $US.

10.1 SA Giornata piena anche oggi. Partenza in treno alle 8.30 da Taichung e arrivo a Chayi alle 9.50. Solite informazioni all’efficientissimo ufficio turistico delle stazioni: la ragazzina mi ha trovato l’albergo a 50 m. (Hotel Yes, 450 NTD per notte), poi sulla destra uscendo dalla stazione mi ha indicato la stazione dei bus per Beigang e, per domani, per Alishan.

Così ho lasciato il trolley in albergo e alle 10.45 ero sul bus per Beigang (arrivo 11.30), sede del più antico tempio di Ma Tsu, ma anche del più originale dedicato a questa dea.

Internamente non è ricchissimo, ma la sua originalità sta nei tetti, tutti rivestiti da statue e figure multicolori relativi alla vita della dea, con montagne, palazzi, alberi, pagode … e vai con le foto. Dietro al tempio c’è un palazzo a quattro piani, ma oggi i suoi uffici (con ascensore) sono chiusi però puoi salire le scale fino all’ultimo piano dove è stato allestito un terrazzo grandissimo con gazebo in legno e piante che adornano un’altissima statua ma non si sa di chi, forse della stessa Ma Tsu.

Si riparte da Beigang alle 12.50 con arrivo a Chayi alle 13.30. Qui chiedo e mi dicono che a 300 m. C’è l’altra stazione dei bus per Guanzihling, partenza alle 14, arrivo in paese alle 15, poi chiedo per arrivare all’attrattiva, il crepaccio delle acque che bruciano: si trova a 5 km. Ma non ci sono mezzi, solo un taxi che mi chiede 400 NTD, ma rifiuto, mi avvio a piedi e poco dopo mi dà cortesemente un passaggio un signore sul suo furgoncino, così alle 15.30 sono sul posto. Si tratta di un piccolo crepaccio sì e no di due metri da cui esce acqua che bolle e fa schiuma accompagnata da fiamme naturali sempre provenienti dal sottosuolo; un fenomeno stranissimo, anche se di dimensioni limitate. Il posto ha il nome di “Fire water mix” . Rientro a Guanzihling con una coppia di ragazzi che mi lasciano alla fermata del bus, ripartenza alle 16.30 e rientro a Chayi alle 17.45. Sera in giro per il mercato notturno del sabato e rientro in albergo alle 21, anche oggi stanco, ma contento.

Spese: colazione 60, caffè 30, hotel per 2 gg. 900, bus A/R Beigang 118, snack e bibite 76, bus A/R per Guanzihling 150, cena 190. Totale 1524 : 32,4 = 47 $US.

Totale progressivo 363 + 47 = 410. Media : 10 = 41 $US. 11.1 DO La città di Chayi non offre nulla di particolare, serve da base per le escursioni, l’unica curiosità, ma non vale la pena, è che alla periferia sud, a circa 4 km. Dal centro, è stato allestito un parco pubblico chiamato “Tropic Cancer Park” perché proprio in quel punto il Tropico del Cancro attraversa l’isola di Taiwan.

L’autobus per Alishan parte alle 8.10, percorre circa 20 km. In pianura poi sale lentamente ma costantemente per altri 60 km. Nella foresta fino ad arrivare, alle 10.30, ai 2216 m. Di Alishan. All’arrivo si paga (prima volta a Taiwan) il ticket di ingresso: 150 NTD da lunedì a venerdì, 200 sabato e domenica, ridotti a 150 se, come me, non arrivi in macchina ma con gli autobus (tassa odiosa, continuerò sempre ripeterlo, assumendomi la responsabilità di queste parole; è una rapina legalizzata). Il paese è piccolo, formato quasi esclusivamente da alberghi e ristoranti in quanto è la principale stazione turistica di montagna (non per sciare, però, per quello bisogna andare più a nord), ottima per gli amanti del trekking in quanto da qui partono diverse stradine asfaltate percorse da pulmini privati che ti portano all’inizio dei vari sentieri che si addentrano nelle foreste sulle montagne. Sono tutti posti sicuri ottimamente segnalati.

Alcuni alberghi sono dentro la foresta per cui molti turisti alloggiano lì e partono poi direttamente per la montagna.

La giornata è splendida, non c’è una nuvola, si vede il panorama fino alla lontana pianura.

Prendo anch’io un pulmino che con 100 NTD A/R mi porta all’inizio di un sentiero dove, nei dintorni, c’è un albero sacro, molto grosso e molto alto, vicino al quale c’è una piccola pagoda e, poco lontano, un tempio e un albero trigenerazionale, formato da tre parti nate ognuna dalla precedente (nonna, mamma e figlia) molto originale. Da Alishan c’è anche il trenino per Fenchihu. Questa ferrovia, piccola e a scartamento ridotto, lunga 26 km., è quella che rimane della celebre Chayi-Alishan (82 km.) la cui prima parte è stata parzialmente distrutta al terremoto del settembre ’99, lo stesso che ha causato la chiusura della strada di Lishan; deve essere stato terribile, non ricordo di aver sentito parlare di questo terremoto. L’altra particolare attrattiva ( ma non mi “attraeva” per cui ho lasciato perdere) è arrivare nel pomeriggio, farsi svegliare alle 4 del mattino e andare, con i pulmini per un tratto e a piedi per il tratto successivo, alla cima del monte Alì a vedere il sole che sorge per poi rientrare verso le 7 in albergo. Un altro particolare, ma non è una consolazione, è che anche qui ci sono gli esseri (che non chiamo “persone” per non rischiare una denuncia per offesa alle persone) imbecilli che seminano rifiuti di ogni genere, carta, plastica, bottiglie di vetro, lattine ecc. Nella foresta.

Da Alishan il trenino prosegue nella foresta fino ad altre due stazioncine da cui poi proseguire sui sentieri dei trekking.

Alle 14 il trenino, quattro vagoncini e locomotore diesel, parte e si infila nella foresta con continue curve e ponti su crepacci (alcuni da brividi), ci mette un’ora e un quarto per percorrere i 26 km. Fino a Fenchihu, il percorso è molto pittoresco, ci sono quattro punti in cui si va a zig zag, cioè il treno arriva a uno scambio, si ferma e riparte in direzione opposta e la mia mente va al ricordo precedente simile, quello del treno peruviano Cuzco-Aguascalientes (Machu Picchu). Secondo me è eccessivo il prezzo, 230 NTD, ma dicono serve a finanziare la ricostruzione del tratto distrutto. Se è vero, sono contento di collaborare a quest’opera. Sul treno due ragazzi, lui e lei, mi offrono un torroncino, li ringrazio, lo apro, ne stacco un pezzo, lo assaggio, orrore!, è al peperoncino; anche questo sono riusciti a rovinare (avevo già provato il cioccolato e il gelato, altrettanto orrendi, ma anche qui viene la prima volta …).

Fenchihu praticamente deve la sua nuova fama proprio al fatto di non essere più una semplice stazione di passaggio, ma una terminale. Appena esci ti trovi dentro un mercato coperto dove si vende di tutto, dagli alimentari ai souvenir. Poco sopra la stazione è stato allestito il nuovo capolinea del bus Fenchihu-Chayi con alberghetti, negozi e un bar dove mi trovo in questo momento a scrivere, in attesa dell’autobus che c’è solo alle 17. Anche il caffelatte, che mi è stato portato con 4 biscotti non richiesti (che pensavo offerti) troppo caro, 100 NTD. Alla fermata del bus un gruppo di 5 ragazze con il padre di una di loro stavano festeggiando il compleanno di una di loro; mi offrono una fetta di torta, vogliono fare le foto con “l’italiano”, troppo gentili, vado al negozio di fronte e le compro un piccolo “portafortuna”, un fischietto a forma di cagnolino, tutti contenti, piacevole intermezzo___. Partenza alle 17 e arrivo a Chayi alle 18.40. Sera trascorsa passeggiando per il mercato notturno.

Piccoli particolari di vita sulla circolazione stradale: si viaggia a destra, come in Italia, ho visto un grandissimo rispetto per i semafori, mentre totale assenza di rispetto per i pedoni, strisce o non strisce, se vogliono vivere devono rassegnarsi e lasciar passare i veicoli.

Venerdì, sabato e domenica qui, quando c’è il mercato notturno, la via principale diventa isola pedonale (illusi!), sì, la strada viene sbarrata, vengono applicati cartelli di divieto di accesso alle autovetture e ai risciò, mentre circolano liberamente (e sono tanti qui, molto usati) i motorini che, come sempre, non rispettano i pedoni per cui zigzagano tranquillamente e, se necessario, si fermano davanti ai botteghini degli ambulanti di alimentari per “farsi” le vivande, come al drive in, impedendoti però di accedere; non è una consolazione neanche questa, però, qui, tutti, ciclomotorista e passeggeri, usano il casco.

Ultimo simpatico particolare sono i semafori pedonali: quando si accende il verde, compare la figura di un omino che, anziché stare fisso, lo si vede camminare, mentre sopra si accende il display che scansiona i secondi che hai a disposizione per attraversare; quando mancano 7 secondi suona una piccola sirena (ma non in tutti) e l’omino che prima camminava, si mette a correre per sollecitare il termine dell’attraversamento, dopodichè l’omino diventa rosso fisso e sul display ricomincia il conteggio dei secondi che mancano al riapparire del verde.

Per la gioia e la rabbia, tutte le autostrade sono gratuite (freeway) e la benzina costa da 22 a 26 NTD al litro (che, tradotti in euro, fa 26 : 45,5 = … arrabbiatevi voi a farlo).

Spese: colazione 75, bus per Alishan 204, caffè 30, ingresso Alishan 150, minibus foresta 100, pranzo 160, trenino per Fenchihu 230, caffè Fenchihu 100, cagnolino portafortuna 30, bus per Chayi 150, cena 100. Totale 1329 : 32,4 = 41 $US. Totale progressivo 410 + 41 = 451. Media : 11 = 41 $ US. 12.1 LU Stamattina finalmente ho risolto il problema del trasferimento a Manila, ma ci sono volute due ore alla Lion Travel, l’agenzia che, visitata sabato sera, mentre ieri ero ad Alishan mi cercava la soluzione più economica.

Stamattina però non c’erano i due ragazzi di sabato (lui e lei) perché, avendo poi lavorato anche domenica, oggi erano di riposo e le due ragazze di oggi non sapevano nulla per cui hanno cercato i due di sabato, hanno riverificato le ricerche e poi mi hanno dato risultati un po’ sconfortanti. La prima brutta notizia è che la compagnia Far Eastern Air, quella che ha il volo più economico Kaohsiung-Laoag ha chiuso i battenti per cui da Taiwan si va solo a Manila o a Cebu. Da Kaohsiung a Manila ci sono diverse combinazioni, la più economica sembra assurdamente la Cathay Pacific che con 7400 NTD va via Hong Kong, poi c’è la Eva Air con 7500, Philippine Airlines con 7800, China con 8170, tutte tariffe assurde per un’ora e mezza di volo. Poi, guardando meglio, c’era una tariffa strana da 6800 NTD della China però solo A/R da fare entro 30 gg. Mi dicono di prenderlo e fare solo l’andata, ma trovo assurdo, chiedo di verificare nuovamente, lo fanno e me lo confermano. C’è un altro però … però. Dal 20 a 31 gennaio tutti i voli sono pieni (capodanno cinese), l’unico posto libero è per sabato 17. Trovo tutto assurdo, ma accetto, mi fanno subito il biglietto (elettronico) per cui so che è sicuro, ma è assurdo.

Chiedo ancora, gentilmente, se possono vedere il volo da 42 $US della Cebu Pacific, riescono a entrare nel sito, il volo c’è, ma la tariffa vale solo se acquisti il biglietto on line; chiedo ancora per favore se possono farlo loro, sono gentilissimi, ci provano ma, quando entrano nella procedura, ecco che all’improvviso i 42 $US diventano 84 con le tasse (ma andrebbe ancora bene), poi però, dopo avermi chiesto tutti i dati anagrafici, mi chiedono i dati della carta di credito, unica forma di pagamento accettata, e qui mi fermo per due motivi: il primo è che io non ho alcuna fiducia in questo tipo di acquisti e il secondo, di conseguenza, non ho mai voluto avere una carta di credito, per cui tutto annullato.

Alle 12.30 treno per Tainan con arrivo un’ora dopo.

Tainan, turisticamente parlando, è definita la più bella città di tutta Taiwan, una città “d’arte”, in pratica la Firenze taiwanese, la città dei 100 templi (ma, in realtà, pare ce ne siano 220). E’ anche la quarta città, in ordine di grandezza, dell’isola.

I bravissimi lui e lei dell’ufficio turistico della stazione mi trovano un albergo, il Cheng Kuang, a 100 m. Dalla stazione, 550 NTD per notte, ottimo, mi piace. Lascio il trolley in albergo, mi organizzo il giro e parto. I punti principali sono tutti nel raggio di un chilometro per cui in tre ore, a piedi, vedo otto posti: -Tempio di Cheng Huang, detto la casa di Dio in città (City God), discreto; -Tempio di Coxinga, dedicato all’eroe nazionale, anch’esso discreto, poi, camminando, passo davanti a -Chiesa di S. Paolo, sì, chiesa cristiana costruita però sullo stile dei templi cinesi, originale; -Monastero di Fa Wa, abitato da alcune monache (ne ho viste due, testa rasata, fanno un po’ impressione); -Tempio delle 5 concubine, niente di speciale, è solo dedicato alla, se così si può chiamare, fedeltà delle 5 concubine verso il loro principe che, vedendo perduta la battaglia per conservare il trono di Taiwan, decise di suicidarsi e anche le sue donne fecero la stessa cosa. Proseguendo verso nord si incontrano i -resti della porta sud di Tainan, niente di speciale; poco dopo il -Tempio di Confucio, discreto, ha la caratteristica di essere il più antico di Taiwan a lui dedicato (per la cronaca, 25 NTD di ingresso). Si arriva poi al gioiello, alla meraviglia di Tainan, il -Tempio di Tian Tan, detto anche tempio dell’imperatore di giada, una costruzione stupenda, due sale ricche, piene di intarsi, colori, due altari in sale piene di divinità, draghi e altri animali e altri dei. Eccezionale … e giù foto … sento anche oggi un po’ di stanchezza.

Sto facendo anche la collezione di timbri. In tanti posti c’è a disposizione un tampone rosso ed un timbro con disegni e nomi del luogo (in quello di Alishan c’è addirittura il timbro datario). Beh! Facciamo anche questo.

Spese: colazione 30, treno per Tainan 109, spuntino 80, hotel x 2 gg. 1100, spuntino 85, caffelatte 35, ingresso tempio Confucio 25, cena 150. Totale 1614 : 32,4 = 50 $US. Totale progressivo 451+50 = 501. Media:12 =42 $US.

13.1 MA Seconda parte di Tainan. Un viaggetto avventuroso mi porta a un sobborgo a nord della città. Alle 9.30 bus n. 3 dalla stazione al quartiere di Suchung, con arrivo alle 10, poi c’è da attendere 45 minuti il bus n. 11. Mentre attendo si ferma una ragazza in motorino che poi si offre di portarmi quasi fino al tempio (poi le ho lasciato 50 NTD) che pare sia il più grande di Taiwan dal nome lunghissimo: Tempio della Santa Madre alle Porte dell’Orecchio del Cervo. Lu Erh Men (Porta dell’Orecchio del Cervo) è la baia dove approdò Koxinga per avviare la liberazione di Taiwan dal dominio olandese. Questo tempio è immenso, ci vuole un’ora per girarlo tutto, tre grandi sale a più piani con altari dedicati a Buddha e altre divinità; di lato alle sale scorre un torrente artificiale attraversato da sette ponti che a loro volta collegano vari punti del tempio. I colori sono sempre ciò che colpisce chi non è abituato a queste cose. Sotto una delle pagode c’è anche una campana gigantesca di 4 m. Di altezza e 2 di diametro; neppure le foto migliori riescono a catturare i particolari delle lavorazioni durate anni e, per gli ignorantoni come me, quasi incomprensibili.

Molti anche gli “alberi” con le lampade votive, quelli che sembrano natalizi. Dopo la visita torno alla fermata del bus, sono le 12.10 e il bus c’è solo alle 13.30, ma si avvicina un signore che abita proprio davanti alla fermata, scambiamo quattro chiacchiere, gli spiego che voglio tornare a Tainan e poi prendere il bus n. 2 per Anping per vedere il vecchio forte olandese (Zeeland fort). Casualmente (cioè diciamo anche questa volta la fortuna con la “C” maiuscola, sì, che c …) il gentile signore deve accompagnare la moglie che alle 13 prende servizio proprio all’ufficio postale di Anping, così alle 12.30 siamo lì, li ringrazio di cuore e mi visito il forte: ingresso 50 NTD, non è nulla di speciale, del forte originale è rimasto ben poco, ma tant’è; eppure è pieno di turisti, boh! (ma nessun “occidentale”). Presso il forte c’è un altro tempio ma, francamente, dopo quello precedente, questo sembra meno interessante.

Ripartenza alle 13.30 e alle 14 arrivo in centro. Ne approfitto per vedere le Chi Kan Towers, resti di altre fortificazioni olandesi, non molto interessanti, ma anche qui piene di turisti, anche occidentali, ingresso 50 NTD. C’è un altro grazioso tempio vicino alle torri (Heaven temple).

Ho anche dato un’occhiata ai treni per domani per Kaohsiung, ce ne sono diversi. A proposito di treni, spendo due parole. Treni comodi ed efficienti nella loro semplicità. Ci sono quattro tipi di treni, cominciamo dai primi tre: il FH, il CK, il TC, tre sigle che sono le iniziali di parole impronunciabili, ma il concetto è FH = circa i nostri treni regionali, CK = come il nostro ex treno diretto e TC = come gli intercity. Non c’è prima e seconda classe, la classe è unica, la differenza di prezzo è data solo dalla maggiore rapidità dei treni, ma un esempio pratico è la cosa migliore. Da Tainan a Taipei, circa 300 Km., con il FH si pagano 476 NTD, con il CK 571 e con il TC 741; ce ne sono diversi al giorno per ogni tipo, occorre vedere gli orari. Poi c’è il quarto tipo di treno, l’HSR (High Speedy Rail), in pratica il TAV che anche noi stiamo finalmente realizzando e che qui è in funzione da qualche anno; l’HSR è una ferrovia che va per conto suo quasi tutta in sopraelevata e con stazioni separate da quelle dei treni normali e collegate fra loro da autobus gratuiti. L’HSR parte da Keelung ogni mezzora e arriva a Kaohsiung nella nuova stazione della borgata settentrionale di New Zuoying, adiacente alla normale ferrovia (in tutto poco meno di 400 Km.). Alcuni treni fanno tutte le sette fermate del percorso e ci mettono circa due ore, altri treni fanno solo tre fermate (Taipei, Biancao e Taichung) e ci mettono circa un’ora e mezza. Prezzo Tainan-Taipei 1350 NTD. Magra consolazione il fatto che, mentre ero a Taipei, ho visto arrivare, nel giro di 20 minuti, cinque treni FH, utilizzati dai pendolari, anche loro pieni con la gente stipata come sardine.

Per i turisti esistono inoltre due tipi particolari di biglietti, il TR pass che vale 10, 20 o 30 gg (quest’ultimo a 2200 NTD) con cui puoi andare dove e quando vuoi, ma solo utilizzando i treni FH, oppure c’è l’Island Round Rail Pass (1700 NTD) che è costituito da 7 tagliandi per altrettanti viaggi da fare entro 15 gg. Dal primo viaggio e consentono di effettuare il periplo dell’isola ma senza mai tornare indietro su percorsi già fatti. Non so se convengono occorre fare calcoli precisi. Ultimo dovere di cronaca curiosa: a Tainan c’è il bus n. 0 (zero), lo so che a molti non gliene frega più di tanto, ma … c’è.

Spese: colazione 55, bus per Sungchung 18, motorino 50, spuntino 75, ingresso forte 50, bus per Tainan 18, ingresso torri Chen Kan 50, internet 55, cena 84, bibite varie e caffè 120. Totale 675 : 32,4 = 21 $US.

Totale progressivo 501 + 21 = 522. Media : 13 = 40 $US.

14.1 ME Bene. Tainan 9.30, Kaohsiung 10.25 e siamo quasi alla fine di Taiwan. Kaohsiung è la seconda città dopo Taipei, leggo che il suo porto vanta di essere il 2° porto al mondo per dimensioni delle banchine e il 5° per il molo container. La città ha poco meno di 2 milioni di abitanti (similmilano … però, mi piace anche questa parola … boh!). Ennesima fantastica ragazza dell’ufficio turistico della stazione che in tre minuti mi trova e mi manda in albergo a 300 m. Bravi!, devo fare un plauso a tutti questi ragazzi che sono veramente ben preparati e non ti lasciano andare via se non ti hanno risposto esaurientemente, complimenti a tutti!.

La città ha anche due linee di metropolitana di cui una, fra l’altro, collega la stazione di New ZuoyIng (HSR) con la stazione principale dei treni e poi prosegue verso sud fino all’aeroporto internazionale. Ottimo.

Lasciato il trolley in albergo, ho cominciato a girare per la città, un giro un po’ strano: primo posto lo zoo, posto su una collina dietro la città immerso in un parco. Lo zoo, con tutti i difetti di ciò che significa, è però ben tenuto, gli animali non sono sembrati malati né tenuti a stecchetto. Non sono tanti come numero, ma sono rappresentate diverse specie, non c’è il solito esercito di scimmie, ce ne sono dieci, compresi due oranghi e due gorilla, poi ci sono quattro tigri, due leoni, una voliera di 10.000 mq, gli orsi bruni di Taiwan, due bradipi e, new entry da pochi mesi, ma già diventata la beniamina ed il simbolo di questo zoo, una graziosissima tenera dolce stupenda cucciola di panda rosso che mangia in continuazione. Troppo bella.

Proseguendo, sempre a piedi, dallo zoo la strada prosegue a mezza costa sulla collina, passa davanti a un tempio buddista, poi al Monumento ai Martiri ed infine scende al mare nella baia di Sizihwa, in tutto 3 km. Da qui ho preso un autobus e sono tornato in albergo. Un’ora di riposo poi un giro serale con il metro al quartiere lungo il Love River, fiume che attraversa la parte occidentale della città e sfocia presso il porto. Di fronte al porto c’è un’ isola lunga e stretta, ma per oggi basta. Ho trovato questa città molto più caotica (in proporzione alla grandezza) di Taipei, con tantissimi ragazzi, una città particolare chissà, forse il nome deriva da questo (Kaohs iung … casino giovani … bruno, lascia perdere queste battute, tanto non ti assumono né a Zelig né a Striscia …). Spese: colazione 60, treno per Kaohsiung 69, hotel x 3 gg. 1797, spuntino 57, caffè e bibite varie (oggi è molto caldo) 255, ingresso zoo 40, bus 12, cena 135, metro 40. Totale 2465 : 32,4 = 76 $US.

Totale progressivo 522 + 76 = 598. Media : 14 = 43 $ US. 15.1 GI Piacevole sorpresa mattutina. Scendo nella hall dell’albergo e trovo un buffet per le colazioni; chiedo se posso partecipare e mi confermano che è incluso nel pernottamento. Bene, prendo due brioches salate con all’interno qualche erbetta, buone, succo d’arancia e poi via al bus per Foguangshan. Sono solo 30 km. Ma l’autobus passa fuori dalla strada principale in quanto serve le varie borgate orientali di Kaohsiung e della vicina città di Fongshan e poi, dopo un’ora e 20 minuti arriva al paesino di Foguangshan. E qui, sulla collinetta del paese, l’ennesimo capolavoro: un tempio buddista con annesso monastero e scuole per diventare monaci e monache. E proprio una monaca mi accoglie nella reception e si offre di accompagnarmi gratuitamente alla visita.

Appena fuori dalla reception si entra in una grotta artificiale che è piena, al suo interno, di statue di Buddha e dei suoi discepoli in diversi momenti della vita. Sono statue a grandezze diverse, multicolori, immerse in un verde artificiale illuminato da fari di diversi colori. La grotta è lunga circa 300 m. E nella seconda parte ci sono stalattiti e stalagmiti che sembrano vere, ma sono in legno, poi nella terza parte altre statue di Buddha e dei suoi momenti di vita comune, alcune statue inoltre compiono movimenti, sembra un presepe gigante. Surreale, lascia d’incanto.

Uscendo dalla grotta si sale una lunga gradinata (che, in pratica, passa sopra la grotta) e si arriva al portale di ingresso dove è situata la scuola; in via eccezionale la monaca mi ha portato a vedere la sala delle meditazioni, una sala di circa 5000 mq con una statua di Buddha al centro e di lato una serie di 300 sedili con cuscini dove gli allievi si sistemano, a turno, accucciati per la meditazione.

Dietro la scuola c’è il tempio principale, con 3 statue di Buddha che rappresentano passato, presente e futuro. Poi abbiamo attraversato il refettorio: è impressionante, ci sono trenta lunghissimi tavoli attorno ad ognuno dei quali ci stanno 50 persone (questo nella metà sinistra del locale, e altrettanti ci sono nella parte destra, sì, possono starci 3000 persone! A questo punto ho chiesto: – Ci sono anche 3000 letti?-. No, ci sono 3000 materassi posti a terra nelle camere e forniti di lenzuola, coperte e cuscini (come negli ostelli). Dopo il refettorio si sale nella parte destra della collina per il capolavoro, un terrazzo con una statua dorata di Buddha alta 32 m. E circondata da altre 700 statue dorate che raffigurano i suoi discepoli (queste a grandezza naturale). Il tutto in un panorama che, nelle belle giornate, va dalla pianura sottostante fino alle montagne.

E’ stata per me una mattinata favolosa. Ho lasciato una piccola donazione e sono rientrato a Kaohsiung (l’autobus c’è all’andata ai 20 minuti di ogni ora, 8.20, 9.20 … ed al ritorno ai 40 minuti di ogni ora). Assolutamente da non perdere. Arrivato alle 14, una mezzoretta di riposo, poi con il metro alla nuova stazione di New Zuoying dove ho chiesto invano ai funzionari delle ferrovia di lasciarmi entrare a fare una foto al treno HSR, ma niente buon senso, per accedere ai treni occorre il biglietto di viaggio e, come negli aeroporti, non si possono accompagnare passeggeri ai treni, ma solo fino ai tornelli. Passando poi vicino a una finestra ho visto un treno che stava partendo e sono riuscito a riprenderlo parzialmente.

Fuori dalla stazione ho camminato poi fino al Lago del Loto, graziosissimo, circondato da tre templi, due padiglioni e due bellissime pagode.

Sui templi non mi dilungo più, anche se meritano una pur breve visita, i padiglioni sono in pratica moli-passerelle che si immettono verso il centro del lago e terminano uno con una statua gigantesca non so di chi (mi viene in mente la battuta su come si chiama il milite ignoto cinese: Ma Ki Khazè …Bruno …) variopinta, e l’altro con un gazebo rosso. Alla fine del lago, una passerella a zig zag porta alle due bellissime pagode del Drago e della Tigre, alte sette piani di cui 5 frequentabili (contato 100 gradini, ma ne vale la pena, si ha una veduta completa del lago e del tempio di fronte alle pagode).

Con il bus 301 torno alla stazione di Kaohsiung alle 18.30, non sento più le gambe, mi butto mezzora sul letto poi esco per cenare e poi, passeggiando, mi trovo in un altro mercato notturno che, per me, vale sempre la pena percorrere e spenderci qualche soldino.

Spese: bus per Foguangshan A/R 146, caffè 30, souvenir 350, donazione 100, pile x macchina fotografica 75, pranzo 102, caffè e bibite varie 95, metro 25, bus 301 15, internet 20, cena 160. Totale 1088 : 32,4 = 34 $US.

Totale progressivo 598 + 34 = 632. Media : 15 = 42 $ US.

16.1 VE Intera giornata dedicata alla tranquilla escursione al parco di Kenting, punta estrema di Taiwan.

C’è un autobus ogni 20 minuti dalla stazione bus di Kaohsiung, a circa 100 m. Dalla stazione ferroviaria, però alcuni bus sono “quasi” diretti e costano 323 NTD (utilizzato all’andata), altri che attraversano qualche paese in più e costano 275 NTD (utilizzato al ritorno). Se può aiutare qualcuno, questi autobus transitano e fermano tutti all’aeroporto internazionale, sia arrivi che partenze. Ci si arriva nei primi 30 minuti. La strada per Kenting è ottima, larga, a tratti con bellissime vedute della costa, sono 110 km. E ci vogliono circa tre ore.

Appena scendi a Kenting paese, “casualmente” c’è una signora in motorino che ti propone il noleggio a prezzi accessibili, 300 NTD al giorno, però devi avere la patente per le moto, non è sufficiente quella delle autovetture; se non hai questa patente non ti noleggiano il motorino perché non avrebbero la copertura assicurativa. Nel noleggio c’è anche l’elmetto, da usare, e non solo per evitare multe, va usato, la testa (per chi ce l’ha) serve anche per questo. Poiché la benzina costa poco, con 50 NTD sono partito, prima tappa il faro di Eulanbi, ingresso 40 NTD + 10 per il parcheggio, e, dopo 500 m., c’è il piccolo monumento che ci dice che siamo nel punto più a sud di Taiwan.

Poi risalgo verso nord sul lato orientale fino a Jialushei: si tratta di una formazione rocciosa sul mare, lunga circa 2 km., che si percorrono su un strada lastricata e dalla quale si vedono centinaia di rocce dalle forme strane che ricordano teste di leone, dinosauro, rinoceronte ecc., però, secondo me, ci vuole anche un po’ di fantasia, sono tutte rocce lavorate da mari e venti per secoli, però, sono sincero, non fanno gridare dalla gioia, né, sempre secondo me, valgono i 130 NTD che paghi all’ingresso. Molto più suggestive quelle di Yeliu. Sono indubbiamente originali, e per chi ama questo genere, qui c’è da passare una vita, per me quella un po’ più affascinante è una roccia che è stata “lavorata” a forma di nido d’ape.

Proseguendo, la strada va verso sinistra, scavalca la collina, da cui si vedono panorami favolosi della costa sud orientale e sud occidentale, poi scende a Hengchun, ultima cittadina provenendo da Kaohsiung prima di Kenting e sede del locale aeroporto del parco. Da Hengchun ho proseguito verso il Capo Moubitu, più un promontorio che un capo, che di per sé non ha nulla di speciale, ma da cui si gode un panorama stupendo sulla costa sud occidentale (ingresso 10 NTD).

Rientrando da Capo Moubitu si passa vicino un lago frequentato da aironi che però vedi solo da lontano, sono sempre diffidenti. A Kenting paese c’è una spiaggia bellissima, adesso deserta perché, anche se sotto il tropico, non c’è temperatura da bagno, siamo sui 20° e l’acqua è fredda, ma già da aprile deve essere favolosa.

Riconsegno il motorino alle 16.45 e dopo 5 minuti passa il bus che torna a Kaohsiung alle 20.

E proprio l’ultimo giorno di Taiwan (sarà perché venerdì?) per la prima volta vengo avvicinato dai procacciatori di massaggi particolari, che ringrazio sempre cordialmente, scambiando anche quattro chiacchiere, ma lascio ad altri le loro prestazioni. Nell’ultimo breve giro del mercato notturno, mi sono lasciato tentare da un venditore di noccioline che le stava tostando (illuso!) su suo carrellino/baracchino/bicicletta. Appena le ho messe in bocca ho capito, non le stava tostando, ma lessando, erano molli, un’autentica schifezza. Le ho regalate poco dopo a un elemosinante (ma come è bravo, lei, bruno … ma forse lui le ha apprezzate più di me). Mi stavo anche dimenticando di dire che in camera, fra le “cortesie” c’è anche un preservativo (questa deve essere la città più “libertina” dell’isola). Sempre per la cronaca, in tutta Taiwan si può bere tranquillamente l’acqua del rubinetto. L’ho fatto anch’io.

Spese: bus per Kenting 329, noleggio motorino 300, benzina 50, parcheggio faro 10, ingresso faro 40, ingresso Jialushei 130, pranzo 80, ingresso Moubitu 10, caffè e bibite 80, bus per Kaohsiung 285, cena 175, internet 20, noccioline 20. Totale 1529 : 32,4 = 47 $US. Totale progressivo 632 + 47 = 679. Media : 16 = 42 $US.

17.1 SA Neanche il tempo di salutare e ringraziare Taiwan. Sveglia alle 6.30, colazione 6.50, metro 7.10, in aeroporto 7.30.

Coda chilometrica al check in con ultimo mistero taiwanese: non so perché i 12,5 Kg. Di peso del mio trolley a Caselle sono diventati 15,5 a Kaohsiung, eppure non ho fatto acquisti; potenza delle bilance elettroniche! Si parte con circa 20 minuti di ritardo con l’aereo della Mandarin Airlines (collega della China), viaggio ottimo con una piccola piacevole (per me) sorpresa: con lo spuntino delle 10, sull’aereo viene servito, gratuitamente, vino italiano; a tanti non interessa più di tanto, ma a me queste cose fanno ancora piacere.

Arrivo alle 11 a Manila, cambio un po’ di soldi in aeroporto (oggi 1 $US = 46,9 PHP e 1 € = 61,50 PHP).

Appena fuori dall’aeroporto ci sono i bus per la città e, per due notti, mi sono sistemato, anzi, risistemato all’hotel Sogo, dove ero stato già due anni fa; i prezzi sono un po’ aumentati, ma ancora accettabili. Ho notato che sono aumentati troppo (sempre per i miei budget) gli alberghi “economici” di Ermita, adesso si parte da 2000 PHP.

Nel pomeriggio sono andato a caccia di informazioni e prezzi per Palawan. Prima sono andato alla WG & A, al porto sud, dove ho trovato l’ufficio aperto anche oggi (sabato) pomeriggio. La situazione: c’è la nave Manila- Puerto Princesa solo il venerdì alle 16.15 con arrivo il sabato alle 19, prezzo minimo (bed) 1576 PHP. Il ritorno c’è solo la domenica alle 8.45 da Puerto Princesa con arrivo il lunedì alle 13 a Manila; prezzo minimo, se hai già pagato l’andata, 1402 PHP. Poi ho trovato un’agenzia viaggi aperta il sabato (sono pochissime) che mi ha fatto una proposta abbastanza interessante: da Manila c’è un volo con Cebu Pacific il 27.1 alle 15.15 con arrivo a Puerto Princesa alle 16.30, prezzo 2191 PHP; poi partenza da Puerto Princesa il 3.2 alle 12.05 e arrivo a Cebu alle 13.20, prezzo 2453. Poi da Cebu a Manila mi devo aggiustare io con bus e traghetti. Sono le uniche date un po’ compatibili con la logica di non stare a Palawan solo tre giorni e di non tornare dopo il 15.2 (sono tutti pieni i voli sia da/per Manila che da/per Cebu fino al 11.2.; peccato che io il 9.2 ho il volo di ritorno per l’Italia. Ho “scelto” quella combinazione.

Tornando in albergo infine, mi è capitata la stupenda (e stupida) disavventura quasi davanti all’albergo. Per attraversare l’incrocio fra la affollatissima Taft Avenue e l’altra affollatissima EDSA Avenue c’è una serie di soprapassaggi pedonali, però tanti, e oggi anch’io, passano sotto per non fare le scale e oggi all’improvviso sono sbucati tre agenti di polizia che ci hanno fermato e multato tutti, eravamo una ventina, 500 PHP ciascuno (8 €, ma per i Filippini è una vera tragedia, può essere anche lo stipendio di una settimana).

Spese: metro per aerop. Kaohsiung 35, acqua 25, monetine rimaste 8, non ricordo 128. Totale Taiwan 191 : 32,4 = = 6 $US. Bus per Manila 9, hotel x 3 gg. 3975, pranzo 93, metro 15, internet 40, bus città 20, multa 500, cena 217, bibite e acqua 38. Totale Filippine 4907 : 46,9 = 105 $US. Totale progressivo 679+111 = 790. Media : 17 = 46 $US.

18.1 DO Ieri sera ho deciso, per un giorno, di non mettere la sveglia, e così devo aver dormito la quantità di cui avevo bisogno, mi sono svegliato alle 10.30 (mai successo quest’anno!) Tempo nuvoloso, afa, 32°, in più è tutto il giorno che mi sento stanco, con la voglia di stare disteso, ma, sapendo che non mi fa poi tanto bene, ho cercato di reagire, sono uscito lemme lemme, ho preso il metro fino a Ayala Avenue e ho fatto un giro al centro commerciale Glorietta (ne avevo visto una parte due anni fa); è immenso, e nel giro di oggi sono capitato, al 2° piano, davanti a un negozio speciale, all’insegna “La piadina italiana”. Ho guardato un po’ del “campionario” esposto, ma sembravano omelette, molli e piegate in due, alcune ripiene di chissà cosa, ma non vedevo né la “piadina” né l’ “italiana”. Ho fatto finta di niente e ho chiesto se per favore potevano prepararmi una piadina,ma la commessa, meravigliata, mi ha detto, indicandomi il “campionario” : – Abbiamo queste appena fatte -. L’ho ringraziata, ma … ho proseguito il mio giro, poi la stanchezza mi ha dato un altro “colpetto” per cui sono tornato in albergo a riposarmi un’altra oretta, poi ho deciso di ripartire, altra metro fino a Rizal Park, l’immenso parco cittadino, oggi pieno di gente, che termina sulla baia di Manila nel suo punto centrale da cui si vede l’intera baia.

Cena e breve passeggiata al solito frastornante micidiale mercato notturno di Baclaran, già descritto nel mio viaggio di due anni fa (e non è cambiato, è Kaohs … perenne … bruno …).

Spese: colazione 104, pranzo 120, caffè e bibite 194, metro vari 70, internet 20, cena 123, acqua 23. Totale 654 : 46,9 = 14 $US. Totale progressivo 790 + 14 = 804. Media : 18 = 45 $US.

19.1 LU Questa mattina va molto meglio, ieri sera ero un po’ preoccupato per la stanchezza fuori dal comune (sapete che mi viene in mente il colmo per un sindaco: avere un’intelligenza fuori dal Comune … questa è da Zelig!).

Invece stamattina la mia sveglia “biologica” mi ha chiamato alle 8.30 e mi ha detto ”Alzati e cammina, ti sei ricaricato”. E così la giornata, senza particolarità, è trascorsa nell’andare a Ermita a ritirare i biglietti per Palawan e cercare poi la stazione dei bus per domani per Baguio e Sagada. No so se riuscirò a fare tutto il tragitto in un giorno. A Ermita mi ha contattato un ragazzo che voleva vendermi un appartamento al 7° piano di un grattacielo; io l’ho ringraziato, ma temo … non ci sia stato accordo sul prezzo però, chiacchierando, mi sono fatto portare all’ultimo piano (30°), dal cui terrazzo si ha una splendida veduta a 360° di Manila e della sua baia. Oggi ho bevuto tantissimo, i 32° con sole che picchia al mattino e afa al pomeriggio ti mettono k.O.

Spese: colazione 55, metro varie 50, pranzo 134, bus per domani per Baguio 440, acqua, caffè e bibite varie 228, internet 25, cena 213, souvenir monetine 16. Totale 1161 : 46,9 = 25 $US. Totale progressivo 804 + 25 = 829. Media : 19 = 44 $US.

20.1 MA Partenza alle 8 dal terminal bus Victory Line a circa 500 m. Direzione est dall’hotel Sogo; c’è un bus per Baguio ogni ora, ci vogliono sette ore, non credete ad altre persone o altre compagnie che vi promettono 5 ore. La prima ora serve per uscire da Manila, perché il terminal è nella zona sud della città e l’inizio dell’autostrada verso Baguio è a nord e il traffico è intenso a tutte le ore. L’autobus corre abbastanza lungo l’autostrada che però finisce, per ora, poco dopo Angeles, poi si continua su strada normale e trafficata. Due brevi soste di 10 minuti una e di 30 l’altra e si arriva a Baguio alle 15. Ho ritrovato anche l’hotel Bonifacio di due anni fa, che adesso si chiama J 3 Lodge, a 800 PHP per notte.

Spese: colazione 75, panini bibite in viaggio 153, hotel 800, cena 276, acqua 20, internet 10. Totale 1334: 46,9 = 28 $US. Totale progressivo 829 + 28 = 857. Media : 20 = 43 $US.

21.1 ME Giornata di quasi tutto riposo a Baguio, visita della cattedrale, del grazioso giardino botanico, un giro al mercato dove, fra l’altro, ho provato a rischiare: in un negozietto ho comprato un carica batteria per le pile della macchina fotografica; adesso è “in azione” vedremo domani mattina il risultato, non so cosa dire perché l’ho pagato troppo poco: 135 PHP ( 2,19 € !!!). Nel pomeriggio una lunga passeggiata al Camp John Hay, un parco vastissimo su una collina che fungeva da base per i soldati americani e ora riconvertita in un parco per passeggiate, pic nic, campo da golf, centro congressi ecc., ma niente di speciale.

Spese: colazione 41, cappuccino 50, hotel 2^ notte 800, taxi 46, pranzo 110, carica batteria 135, cena 106. Totale 1288 : 46,9 = 27 $US. Totale progressivo 857 + 27 = 884. Media : 21 = 42 $US. 22.1 GI Oggi escursione a Sagada, cittadina di montagna che ha una caratteristica forse unica al mondo ed è … ve lo dico dopo. Da Baguio per Sagada c’è un bus ogni ora dalle 6.30 alle 11.30, io ho preso quello delle 8.30. La strada, direzione Bontoc, è asfaltata, buona per i primi 106 km., fino al villaggio di Mabaay, però è un continuo saliscendi (più sali che scendi) lungo la costa della cordigliera settentrionale, un susseguirsi di curve, anche qui quasi sconosciuta la parola “rettilineo” . C’è una prima sosta a Sayangan, dopo 50 km. Percorsi in quasi due ore, poi la seconda, più breve, a Mabaay; il percorso è spettacolare, panorami magnifici a destra e a sinistra, la giornata splendida, non c’è molto traffico, si vedono le montagne con le valli, piccoli villaggi abbarbicati sulle dorsali, case sparse raggiungibili solo con sentieri, risaie in ogni ripiano possibile.

Dopo Mabaay la strada non è più asfaltata, lo è solo a tratti ed è piena di rattoppi … rattoppati, poi ad un tratto la strada scende a fondovalle fino alla cittadina di Sabangan e, pochi chilometri dopo, c’è il bivio per Sagada con gli ultimi 10 km. Di risalita. Si arriva alle 13.45 dopo 151 km. Trovo subito alloggio alla Sagada Guest House, 600 PHP per notte; rapido spuntino, poi, su informazione, mi reco dietro al cimitero dove, poco dopo, ci dovrebbero essere le caratteristiche di Sagada, le bare sospese, sì, un’usanza di secoli di appendere alla roccia le bare dei defunti, pare, per evitare intrusioni, ma anche qui storia e leggenda si perdono. Non sono riuscito a trovarle, sono rientrato presto perché qui fa buio presto.

Alle 17, nel giro di pochissimi minuti, il cielo si è rannuvolato ed è arrivata la pioggia, due ore di pioggia non intensa, ma da non poter uscire. Quando sono uscito alle 19.30 per cercare un ristorante … stavano chiudendo tutti, gli unici due aperti erano quelli di due alberghi pieni di turisti per cui non c’era un tavolo libero, poi alla fine ho cenato qui alla guest house (per principio è difficilissimo che io mangi negli alberghi dove alloggio, voglio sempre cercare qualcosa di nuovo).

Spese: colazione 65, bus per Sagada 220, hotel 600, spuntino 70, cartoline 20, cena e acqua 102.

Totale 1077 : 46,9 = 23 $US. Totale progressivo 884 + 23 = 907. Media : 22 = 41 $US.

23.1 VE Stamattina visita alle grotte Sumaging. Si trovano a circa 30 minuti di camminata verso la parte bassa della cittadina, e lungo la strada si ha una splendida veduta delle “rice terrace” che ricordano quelle di Banaue di due anni fa; la differenza è che queste hanno meno piani, ma i piani sono molto più grandi di quelli di Banaue, però, secondo me, quelle di Banaue sono più artistiche. Delle grotte ho visto solo la parte iniziale, non mi sono fidato a proseguire perché non vedo sicuro il percorso, fra l’altro anche troppo poco illuminato.

Durante il ritorno si passa vicino a un piccolo muretto a lato della strada e che fa da accesso per il sentiero che, in 10 minuti, porta a un’altra grotta, la Lunmiang Cave, in cui sono sistemate le bare sospese, un insieme di bare una sull’altra e fissate alla parete; sì, fanno una certa impressione, anche perché alcune sono parzialmente rotte (volutamente? Pensiero mio, non so se è vero) e si vedono gli scheletri all’interno. Si tratta di un “nonsocomechiamarlo” fenomeno, cultura, usanza, tradizione, in ogni caso, amanti o meno, secondo me bisogna conoscere anche queste cose, poi potremo sparare tutti giudizi che vorremo, però è importante sapere e per sapere, bisogna venire qui, non bastano le immagini di Google o le cartoline o i racconti.

Alle 13 bus/jeepney per Bontoc con arrivo un’ora dopo. Bontoc è un’altra graziosa cittadina sul fondovalle; da Sagada si scende per i 10 km. Di ieri, poi dal bivio a fondovalle si prosegue per altri 8 km. Attraversando una specie grazioso canyon. A Bontoc vedo un poster di acque sulfuree al vicino paese di Mainit, mi faccio convincere e prendo la jeepney che risale la costa della montagna, con uno stupendo panorama di Bontoc e dopo 15 km. Di strada orrenda, tutta buche e sobbalzi, arriva al villaggio di Mainit e termina la sua corsa … sul campetto di pallacanestro. Per inoltrarsi nel villaggio ci sono solo sentieri pedonali; in circa 15 minuti, che sono sembrati un’eternità con il trolley in mano senza poterlo trascinare, si arriva al torrente di acque sulfuree che scorre nel paese e sul quale è in costruzione (parzialmente funzionante) un albergo termale, con due piscine già piene di questa acqua. E’ ancora tutto “scheletrato”, le piscine sono al pianterreno quasi a cielo aperto e protette solo dal piano superiore dell’albergo, il cui accesso avviene attraverso una ripida scalinata ancora da completare.

Al primo piano c’è la reception, ma da completare, ci sono solo le colonne di cemento e i muri perimetrali, poi c’è una sola grande sala con angolo cucina, un tavolo unico da 12, 3 divani, 2 poltrone e alcune sedie e la televisione.

Al secondo piano le camere superspartane, con letti a castello e due scaffali per appoggiare le valigie, bagni in corridoio senza docce, per lavarsi c’è ancora il secchio con il pentolino.

Quattro persone: un anzianissimo (forse il nonno o il bisnonno), una signora sui 40 anni, una ragazza sui 20 con una bambina di due che sembra passi la giornata a piangere quando non è in braccio, poi c’è una bella gatta tricolore (nera, rossa e bianca) in attesa di prole.

Alle 17.30 ha ripreso a piovere per cui è impossibile addentrarsi nel villaggio. Per cena puoi scegliere: riso con maiale o con pesce, meglio con pesce, contornato di verdure varie (e presenza di gatta che gira miagolando e chiedendo pappa, così metà pesce è finito a lei). La giornata è finita, ma, sinceramente, Mainit non vale la pena.

Spese: colazione 80, bus per Bontoc 50, bus per Mainit 35, hotel 70, pranzo 150, internet 10, caffè, bibite e acqua 260, cena 250. Totale 1525 : 46,9 = 33 $US. Totale progressivo 907 + 33 = 940. Media : 23 = 41 $US.

24.1 SA La jeepney per Bontoc stamattina parte alle 8 da “più in basso”, a circa 500 m. Dal celebre capolinea campetto di pallacanestro. Durante gli ultimi due chilometri prima di Bontoc, dalla collina si rivede il panorama bellissimo, poi, arrivato a Bontoc alle 9.10, mi viene voglia di passare un po’ di tempo in questa cittadina, così, anziché prendere il bus per Baguio, controllo alcuni orari e poi decido di fermarmi qui per oggi. Il cielo è nuvoloso, ma non fa freddo e non piove, così trovo l’hotel Churyaa, poso il trolley e … via.

Per avere un migliore ricordo del panorama prendo un triciclo taxi e mi faccio portare a 2 km. Lungo la strada per Mainit, dove il panorama è … da foto; al ritorno vado verso il sud della cittadina dove ci sono ancora graziose “rice terrace” che da una collina scendono fino al fiume; qui c’è un ponte “ballerino” sospeso in ferro che ti porta alle risaie. Rientrando verso il centro si arriva alla variopinta cattedrale anglicana che però è chiusa (apre solo la domenica), poi proseguo attraversando il ponte nuovo stradale fino all’ultimo rione sul lato est; tornato in centro faccio un rapido giro per il mercato coperto, in prevalenza alimentare, con anche un’area grande piena di gabbie con polli da vendere. Nel pomeriggio una passeggiata verso nord, ma non c’è nulla di speciale; invece, verso ovest, ai piedi della collina con la strada per Mainit, c’è la cattedrale cattolica di S. Rita, semplice ma con una parete interamente tappezzata di foto e disegni della storia di questa chiesa, dalle prime mura con tetto in paglia al passaggio ai mattoni, alla distruzione e successiva ricostruzione. A poca distanza c’è il museo, una costruzione caratteristica con tetti spioventi, da cui vedo uscire alcuni turisti a cui chiedo se vale o non vale la pena e, come sempre, i pareri sono discordi. Questo museo (ingresso 50 PHP) è particolare, ha due sale su due piani con all’interno oggetti, reperti, vestiti e armi primitive, oltre a foto d’epoca e documenti, ma per me non è particolarmente attraente (vi prego, non voglio influenzare nessuno, il mio è solo un parere, chi ama queste cose penso lo troverà interessante, è certo che chi lo ha allestito ha fatto un ottimo lavoro); ho trovato invece tanto tanto graziosa la parte esterna del museo, quella all’aperto nel cortile adiacente, dove è stato ricostruito un antico villaggio indio con la capanna principale dell’epoca, le varie stanze, il granaio del riso, la porcilaia (con vero maialino nell’area), le capanne minori per i giovani, sì, questo mi è piaciuto. Vi dico inoltre per onore di cronaca che ho visto un autobus che va direttamente a Manila (Quezon City) mi dicono in 12 ore al prezzo di 612 PHP.

Spese: jeepney per Bontoc 35, colazione 60, hotel 700, triciclo 60, caffè e bibite 63, ingresso museo 50, cena 207. Totale 1175 : 46,9 = 25 $US. Totale progressivo 940 + 25 = 965. Media : 24 = 40 $US.

25.1 DO Saluto caramente questa simpatica cittadina, gente cordialissima, saluta, ti sorride, scambia quattro parole, ti aiuta con tutte le informazioni, a volte ti accompagna anche nel posto che ti ha indicato, viaggiatori, venite tranquilli qui. Però, attenzione, lo ripeto sempre: non scambiamo questa cortesia con “disponibilità” , non c’entra nulla, è un valore difficile da trovare, ma, per fortuna, c’è ancora, e il mio messaggio (che non è quello di un santo, non lo sono assolutamente) è sempre questo: comportiamoci bene, portiamo alto il nostro nome, noi stessi ed il Paese da quale proveniamo, non nascondiamoci dietro la perfida ipocrita scusa “tanto gli altri che vengono da noi non si comportano bene”, perché sì, “alcuni” non si comportano bene, e sono quelli che finiscono sui giornali e in TV ed è facile prendere esempio da quelli, ma io continuo a dire no, non abbassiamoci all’infimo livello di chi si comporta male, di chi disonora non solo il suo nome senza preoccuparsi più di tanto, ma disonora anche i suoi genitori, il suo popolo, il suo Paese, non perdiamo il rispetto per il prossimo e ancor di più quando non siamo a casa nostra. Qualche tempo fa mi era rimasta impressa la frase di una cantante, non ricordo se americana, mi pare si chiamasse Ana Lenox (ma non sono sicuro) impegnata anche socialmente con i bambini malati di AIDS, che diceva: – Usa tanto la gentilezza, e vedrai come cambierà il tuo mondo -. I sorrisi di questa gente resteranno ricordi bellissimi.

Per il resto, giornata tranquilla. Partenza alle 9.30, ripercorrenza della cordigliera dalle splendide vedute in una bellissima giornata e arrivo a Baguio alle 15.

Sull’autobus mi informano che vicino all’aeroporto di Baguio c’è una famiglia che affitta camere a 500 PHP; ci provo, prendo la jeepney che va all’aeroporto; quando scendo, noto che la jeepney poi si avvicina all’ingresso dell’aeroporto e … entra e … attraversa la pista e … esce dall’altra parte!!! Cose da … Caticlan (vedi mio racconto delle Filippine). Sì, la pista dell’aeroporto di Baguio è attraversata da una strada ai cui due lati opposti ci sono due gabbiotti con due guardie ciascuno fisse 24 ore che, al passaggio degli aerei, chiudono il cancello e accendono una luce rossa. Però forse oggi non ci sono più aerei, la torre di controllo è chiusa (ma non dovrebbe ugualmente esserci qualcuno? Non lo so, forse va bene così, ma se un aereo avesse bisogno per una emergenza? Boh, non sono preparato su questo, se qualcuno ne sa di più, me lo dica, gliene sarò grato, ci sto sempre a imparare).

Alle 17.30, dopo aver lasciato il trolley in stanza, vado a rivedere la pista, ci sono bambini che giocano, alcune persone che fanno jogging e allora, siccome viene sempre un prima volta, anch’io ho camminato per circa 200 m. Al centro della pista, seguendo la striscia! Due parole sulla famiglia e sulla camera: padre taiwanese, madre filippina, tre figlie, in una villetta a due piani con giardinetto situata di fronte al viale che conduce all’aeroporto, persone simpatiche con l’hobby del Karaoke montato su TV su cui passano ore. Le camere in affitto, al piano superiore, sono tre, la singola a 500 PHP, quelle a tre letti familiari a 700; c’è un solo bagno per tutte le camere, ma non c’è l’acqua calda. Per una notte va bene. La sera mi hanno “tirato” dentro nel loro karaoke, ho detto loro che, se mi metto a cantare io, dopo cinque minuti arriva la polizia … Le canzoni che hanno nel programma sono tutte in inglese, ho potuto “partecipare” solo parzialmente a “Diana” (P.Anka), “California dreaming”, “Besame mucho”, “The last walz” e alla versione inglese di “Gloria” (U. Tozzi) . Beh! Le risate non sono mancate ed il tempo è passato velocemente e simpaticamente. Spese: colazione 90, bus per Baguio 212, pranzo 104, jeepney 12, hotel 500, cena 247, caffè e bibite 135.

Totale 1300 : 46,9 = 28 $US. Totale progressivo 965 + 28 = 993. Media : 25 = 40 $US.

26.1 LU Nulla di speciale, trasferimento in bus a Manila, 7 ore di viaggio tranquillo; partenza da Baguio alle 9.40 e arrivo alle 16.40. Giornata splendida, sole che picchia e a Manila la solita afa. Un particolare. Comprando l’acqua al supermercato 7 eleven vicino all’albergo, ho visto in vendita un Trebbiano d’Abruzzo D.O.C. Della ditta Citra di Ortona (PE) a 400 PHP ( = circa € 6,50 bottiglia da 0,75 l). Per curiosità ho chiesto se ne vendevano molte (è un vino che a me piace molto e fa buona e positiva concorrenza all’altrettanto buon trebbiano romagnolo) ma mi hanno risposto no, non molte, anche perché, mi hanno fatto notare, c’è il Sauvignon dell’ Australia a 230 PHP (ma anche di questo non ne vendono molto). Io, pur bevendo il vino solo ai pasti, da diversi anni ho dimezzato il consumo (lo bevo solo la sera), perché ormai il prezzo dei vini è vergognosamente (mio parere) aumentato. Verrebbe voglia di accusare tutta la filiera, ma invece approfitto di questo momento per lanciare un messaggio positivo per dire a tutti “facciamo qualche sforzo congiunto, non egoistico, altrimenti, fra poco, avremo finito di essere, con i francesi, i maggiori produttori mondiali di vino, e sarà stata solo colpa nostra”.

Spese: Taxi 65, colazione 80, bus per Manila 440, pranzo 76, spuntino 60, hotel 1035, cena 91, internet 28, caffè e bibite varie 152. Totale 2027 : 46,9 = 43 $US. Totale progressivo 993 + 43 = 1036. Media : 26 = 40 $US.

27.1 MA Uscendo dall’Hotel Sogo sulla destra a 30 m. Ci sono le jeepney per l’aeroporto nazionale (NAIA terminal 3); se vi capita e se siete nelle mie condizioni finanziarie, resistete in quei 30 m. All’assalto dei tassisti che vi portano per soli 200 PHP, so che non è molto, c’è il trolley, tutto quello che volete, ma la jeepney ne costa 7,50; è vero che vi lascia all’ingresso del parcheggio taxi, ci sono 250 m. Da fare a piedi, ma lascio a voi ciò che preferite.

Parto alle 10.40 e dopo 15 minuti sono in aeroporto (5 km.). Prima sgradita sorpresa: devo cambiare un po’ di euro e in questi ultimi 10 gg. È passato da 61,5 a 58 PHP per euro; questo in pratica vuol dire che ogni 100 euro ne perdi circa 6; pressochè invariato il dollaro US: 46,50 PHP.

Poi la seconda odiosa rapina legalizzata: 200 PHP di tassa aeroportuale. Continuerò a gridarlo a tutte le parti del mondo in cui viene applicata, assumendomi sempre la responsabilità di questo mio pensiero: toglietela! Non c’era neppure da Kaohsiung a Manila, su volo internazionale. Scusate lo sfogo, spendo ancora due parole perché non mi ritengo proprio stupido. Lo so benissimo che, dove non viene applicata, probabilmente è già inclusa nel biglietto aereo, e magari anche moltiplicata per 2 o per 3, però tu lo sai prima e puoi decidere prima se andare o non andare; questo sistema invece non ti consente di decidere (è per questo che la chiamo rapina). Adesso sono le 13.45 qui in aeroporto (ma forse anche fuori … bruno … dai …). L’emozione è tanta ____.

L’aereo parte in ritardo (15.50 anziché 15.15) ma il volo è tranquillo con arrivo a Puerto Princesa alle 17. Per la cronaca sull’aereo Cebu Pacific non ti hanno offerto né un fazzolettino, né una caramella, né uno snack, né una bevanda, è solo passato il carrello con i souvenir, eppure non è un volo low cost. Boh! Poi non so cosa e come mi sia successo, appena sceso dalla scaletta dell’aereo, mentre percorrevo il tratto che conduce all’atrio arrivi, mi sono messo a piangere come un cretino, qualcuno mi ha anche chiesto se stavo male, se doveva chiamare un medico, macchè, stavo benissimo, ero solo … lievemente contento.

L’atrio arrivi praticamente non esiste, è in costruzione, c’è solo una tettoia sotto la quale c’è il minirullo dei bagagli, poi tutti (e solo) gli stranieri vengono registrati da un funzionario e, sempre sotto la tettoia, ci sono i tavolini con le ragazze dell’ufficio turistico, bravissime, hanno l’elenco di tutti gli alberghi e le pensioni e ti danno la mappa della cittadina.

Con l’aiuto di un ragazzo americano delle Bermude abbiamo trovato una pensioncina a 750 PHP (ce ne sono anche da meno, 500 o 600), ma dopo averne visitate tre e trovate tutte piene, e poiché si stava facendo buio, ci siamo fermati a questa pensione Audissi. Sono stanchissimo, ma lascio il trolley in camera e parto alla scoperta della cittadina, sembra piccola e ruota attorno alla via principale, la Rizal Avenue, che va praticamente dall’aeroporto al molo, quattro chilometri in tutto. Cittadina vivace, ho attraversato il mercato del pesce, che qui è una vera istituzione, poi sono andato al molo, poi a cena e poi un ultimo giro nella Rizal Avenue, ma adesso vado a dormire, sono distrutto, e domani sveglia presto per andare a El Nido.

Spese: pranzo 97, jeepney per aeroporto 8, tassa aeroporto 200, cappuccino 85, triciclo P.Princesa per pensione 50, hotel 750, cena 191, bibite e acqua 56. Totale 1437 : 46,9 = 31 $US.

Totale progressivo 1036 + 31 = 1067. Media : 27 = 40 $US.

28.1 ME Il terminal dei bus per El Nido si trova molto lontano, a 5 km. Nella borgata di S. Josè. Per arrivarci c’è solo il triciclo che ti porta con 150 PHP in circa 15 minuti. Qui ci sono i public bus alle 5, 7, 9 e 11 del mattino e costano 600 PHP; poi ci sono anche pulmini privati con aria condizionata, 11 posti e l’autista; anche questi costano 600 PHP ma, a differenza degli altri, partono solo se sono pieni o se i passeggeri pagano di più per i posti vuoti. Infatti appena sono arrivato mi è venuta incontro una ragazza taiwanese che mi ha invitato a unirmi agli altri, però ne mancavano due per cui avrei dovuto pagare 1000 PHP, ma ho rifiutato. Poco dopo è arrivato un altro pulmino in cui, Casualmente (con la “C” maiuscola) ne mancava solo uno, così il pulmino è partito alle 7. Dopo 135 km. Di strada asfaltata, sosta nella cittadina di Roxas per colazione alle 9, poi l’asfalto prosegue solo più per 18 km., dopodichè comincia lo sterrato che, sia pure alternato a brevi tratti asfaltati, ci porta fino a El Nido, dove si arriva alle 13.10 dopo 270 km.

E qui comincia la difficile ricerca dell’alloggio, perché quando chiedo le guest house o gli hotel “cheap” sembra che non esistano, ne “assaggio” quattro, 3 sono sui 4000 PHP, uno da 1700, ma è troppo.

Mi fermo poi a un box che organizza giri turistici in barca, provo a forzare un po’ la ragazzina di servizio per farla parlare, le dico che non posso dormire in spiaggia e così mi indica, proprio di fronte, una guest house, Gloria’s Cottage, diretta da un’anziana ma vispa signora, che mi affitta l’ultima stanza libera a 800 PHP; per due notti va bene così. La camera è spartana, con bagno spartano e doccia senza acqua calda, ma l’acqua esce già tiepida, per cui va bene.

Nella camera a fianco alla mia faccio conoscenza con una simpaticissima coppia di ragazzi nientemeno che romagnoli, Mauro e Silvia, e ricomincio anche a parlare italiano.

Poi un giro per la spiaggia, che è proprio davanti alla camera, e il primo bagno nelle calde acque di El Nido.

El Nido è piccolo, sì e no 1 km. Di lunghezza e 300 m. Di larghezza, è in fase di sviluppo, ma è pieno di turisti, la gente del posto è cordiale, ma non ho visto la genuinità di Bontoc; forse il soldo comincia a fare anche i suoi effetti negativi. Ho cenato al Barracks cafè, ve lo raccomando per l’ottimo chopswey alla piastra (sono verdure miste cotte a puntino con una leggera salsina di soya e servite su piastra in ghisa calda; ottime con il riso).

Spese: caffè 25, triciclo per S. Josè 150, bus per El Nido 600, hotel per 2 gg. 1600, pranzo 80, cena 320, acqua e bibite 55. Totale 2780 : 46,9 = 59 $US. Totale progressivo 1067 + 59 = 1126. Media : 28 = 40 $US.

29.1 GI Stamattina Mauro romagnolo non stava bene, forse era stato punto da chissà quale bestiolina, aveva febbre, per cui ci siamo recati al posto di guardia medica dove gli sono stati somministrati gli antibiotici del caso ed ora sta decisamente migliorando.

Abbiamo poi fatto una passeggiata nel paesino fino al porto; da qui c’è, seminascosta, un’altra stradina che prosegue ed arriva a quello che forse è il “Vecchio El Nido”, un villaggio su palafitte accessibile solo, al termine della stradina, su passerelle in legno; nella sua povertà è molto suggestivo e ritrovi i sorrisi più sinceri, li vedi, li senti, non puoi restare indifferente.

Poco prima delle palafitte, sulla destra della stradina, c’è un’altra stradina che porta alla spiaggia e alle capanne e case della vecchia borgata; quando sei quasi alla fine c’è un campetto di pallacanestro da cui parte una striscia di sabbia che in 50 m. Ti porta a una piccola isoletta circondata da rocce a forme varie di fungo, dovuto anch’esso a qualche annetto di erosione, molto belle. Le persone del luogo mi dicono che sono pochi i turisti che si avventurano fin qui, eppure è a soli 5 minti a piedi dal porto. Sulla strada del ritorno, attraversando il centro, c’è anche la vecchia chiesa di S. Francesco d’Assisi, di chiaro retaggio spagnolo. Nel pomeriggio il secondo “ammollo” in acqua, un’ora e un quarto, ahhh! Lascio a voi l’immagine che preferite.

Poiché domani voglio andare a Sabang, ho chiesto informazioni sui mezzi, ci sono due bus, alle 5 (troppo presto) e alle 8.30 (troppo tardi) di una compagnia che ha due mezzi che chiamarli “autobus” è un po’ … sì, 4 ruote, un pianale, sedili a panche con schienali a listelli, ideale per la salute della schiena e del fondo schiena … Dovrei andare in direzione di Puerto Princesa fino al bivio “Salvacion junction” e lì attendere una delle frequenti jeepney che fanno servizio da Puerto Princesa a Sabang. Mi chiedono, fino a Salvacion, 350 PHP. Poi sono andato al terminal principale, c’è il pulmino alle 7, vedremo, perché pare non sia pieno.

Due curiosità per concludere la giornata. A causa di un guasto elettrico, non c’è corrente nella mia camera; la proprietaria ha fatto venire un elettricista, ma questi non ha finito, per cui la signora, scusandosi, mi ha restituito 200 PHP; che voi ci crediate o no, sono rimasto commosso. Questa signora ha 85 anni, ha avuto 8 figli di cui 6 vivono qui a El Nido, ma praticamente è sola e nelle ore serali porta il collare perché soffre di osteoporosi e la sera per lei sono dolori terribili al collo e alla testa.

La seconda curiosità. Ieri alle 22 è suonata una sirena che mi ha un po’ preoccupato (il primo pensiero è stato quello di un allarme tsunami), ma vedevo tutti tranquilli come se niente fosse. Stasera, di nuovo, ed ho chiesto il motivo: si tratta di una disposizione del Sindaco di El Nido per cui alle 22 tutti i minorenni non devono essere in strada; chi viene sorpreso, per punizione, per alcuni giorni viene impiegato nelle pulizie delle strade, delle scuole, dei giardini e in altri lavori municipali. Sarebbe un provvedimento encomiabile se però, di giorno, quegli stessi minorenni (ma a volte anche minori di 16 o 14 anni) non li vedessi poi spingere pesanti carrettini con i bottiglioni dell’acqua, pulire i ristorantini, scaricare sacchi dai furgoni … Spese: pranzo 155, cartoline 25, acqua 35, cena 275, rimborso -200, caffè 15. Totale 305 : 46,9 = 6 $US.

Totale progressivo 1126 + 6 = 1132 $US. Media : 29 = 39 $US.

30.1 VE Bruno, devi metterti in testa che nel mondo c’è anche la gente bugiarda, e viene anche messa nei posti in cui dare informazioni bugiarde, incomplete e tendenziose. E impariamo.

Stamattina al terminal dei bus per Puerto Princesa, oltre ai pulmini privati, ce ne sono due che assomigliano a quelli sgangherati visti ieri, ma che sono in migliori condizioni interne, partono alle 7 e, fino a Puerto Princesa, mi fanno pagare 350 PHP (altro che i 600 che mi avevano detto!). Fino a Salvacion, 40 km. Prima di Puerto Princesa, mi fanno pagare 300 PHP, ed essendo arrivato mezzora prima, mi riservo il posto a fianco dell’autista. Poi altra stranezza, alle 6.50 siamo in cinque sull’autobus, alle 7 quando parte è quasi pieno, tutti arrivati in un colpo solo. L’autobus fa molte fermate, praticamente ad ogni richiesta, ma il viaggio procede bene e anche sui tratti sterrati è molto più stabile dei pulmini. A Taytay questo bus entra in città, a 2 km. Dalla strada nazionale (mentre i pulmini ti lasciano al bivio per la città), sosta di mezzora per colazione. Sono le nove e ascoltate cosa riesco a combinare. Voglio solo un caffè; una brutta ragazzina dagli occhi stupendi mi porta il barattolo del Nescafè (mezzo pieno) e il barattolo dello zucchero, poi mi dice di prenderne quanto ne voglio, così con il cucchiaino metto lo zucchero nel bicchiere (che è scuro), poi vi aggiungo il Nescafè, poi non vedo il termos dell’acqua, me lo indica la ragazzina, lo prendo e vedo dietro di me due cuccioli di cane carinissimi che stanno giocando. Apro il termos e verso l’acqua. Anche la ragazzina sta guardando i cani, poi si gira verso di me e comincia a ridere a crepapelle, mi giro, vedo i cani che giocano, sì, ma non mi paiono così comici, poi riguardo verso il bicchiere e capisco di aver versato l’acqua nel barattolo del Nescafè, che è scuro come il bicchiere. Ho chiesto scusa, dicendo che avrei pagato anche il piccolo danno, ma la ragazza ha detto di non preoccuparmi e di pagare solo il caffè, 10 PHP, ma io ho insistito e gliene ho lasciato 50.

Mentre uscivo dal localino per risalire sull’autobus, la ragazzina mi è corsa dietro, si è messa davanti a me, con le mani mi ha preso le braccia e mi ha detto: -You are very good-. No, non sono good, ho solo fatto ciò che ho ciò che ho creduto giusto, ma non scorderò il viso di quella ragazzina mentre mi diceva quelle parole.

L’autobus prosegue tra panorami di foresta e costa, poi a Roxas seconda sosta, ripartenza ed arrivo a Salvacion Junction alle 13.15. Qui (pugnalata!) mi dicono che la jeepney per Sabang è alle 15. Ci sono tanti tricicli, chiedo a un ragazzo quanto vuole, ma non mi sa dare risposte precise, ci sono 40 km. A Sabang, la jeepney costa 150 PHP gliene offro 400 per non aspettare due ore e rischiare di arrivare con il buio, ma non ci sta. Alle 14 passa un pulmino privato che provo a fermare, mi chiede 300 PHP, accetto ed alle 15.15 siamo a Sabang. Sabang è un villaggio piccolo, grazioso; dal punto centrale dove c’è il molo e dove stanno costruendo il terminal per i bus si vede sulla destra la bellissima spiaggia (non voglio influenzare nessuno, ma a me sembra più bella di quella di El Nido) e sulla sinistra il porticciolo che serve anche da approdo per le barche che fanno servizio per il fiume sotterraneo e fra Sabang, Port Barton e El Nido.

Ho iniziato la ricerca dell’alloggio, partendo dal lato destro che, nei 500 m. Di lunghezza lungo la spiaggia, contiene 7 fra alberghi, resort e cottages, ma sono tutti dannatamente pieni, l’unico che mi dà l’unica stanza libera è il più caro di tutti e, poiché sono solo e la stanza è a tre letti, mi chiede 5000 PHP la giorno anzichè 7000, ma non posso assolutamente, piuttosto me ne vado a Puerto Princesa. Tornato al punto centrale, inizio il lato sinistro al porticciolo, e ce ne sono solo due, il primo (Talisay cottages) mi dice che ha un cottage non eccezionale e che dovrei adattarmi, lo guardo, il letto c’è con anche la zanzariera (indispensabile in questi ambienti a forte rischio malaria), il bagno è quasi inguardabile anche se pulito, ma 400 PHP al giorno lo rendono attraente, c’è anche la doccia; non vado a vedere l’altro albergo, metto il trolley dentro, mi cambio rapidamente e vado a fare il 3° bagno favoloso, mare leggermente mosso, cielo nuvoloso, acqua caldissima. Relax. E rirelax. E sensazione di pace. Ho anche comprato un quadernino per scrivere il diario perchè ho finito il notes.

Spese: caffè 10, bus per Salvacion 300, caffè + danno 50, pranzo 78, bus per Sabang 300, hotel per 2 gg. 800, cena 225, bibite varie e quaderno diario 116. Totale 1879 : 46,9 = 40 $US. Totale progressivo 1132 + 40 = 1172. Media : 30 = 39 $US. 31.1 SA Ragazzi, sono solo le 11.45, ma ci sono già troppe cose nella tranquilla Sabang. Cominciamo dall’inizio, appena apro gli occhi vedo sul soffitto uno splendido gigante stranissimo ragno marrone chiaro lucidissimo, favoloso, il corpo che sembra quello di uno scarafaggio gigante e lunghe zampe, sempre marrone chiaro lucidissimo, che sembrano di legno. Per non spaventarlo sono uscito lentamente dalla zanzariera e ho chiamato il ragazzo del cottage per sapere se fosse une bestiola pericolosa, ma quando l’ha vista mi ha rassicurato dicendomi che lo toglieva lui, però gli ho chiesto per favore di non ucciderlo, e così ha fatto, è salito sulla sedia, l’ha preso delicatamente (strano che non sia scappato), portato in cortile e depositato a terra, ed è a questo punto che il ragno si è dileguato. Poi, mentre faccio colazione, vedo il molo pieno di gente e di pulmini, forse le prime partenze per Puerto Princesa, poi vedo due code di persone, una davanti all’ufficio turistico e una sulla scaletta del molo; sono quelli che stanno partendo per il tour del fiume sotterraneo (Underground river) la principale attrazione di Sabang. Avevo visto i depliant a El Nido, ma 1500 PHP + 200 per il permesso governativo mi avevano fatto desistere. Invece un ragazzo mi avvicinato e mi ha chiesto se volevo andarci; cortesemente gli ho chiesto il prezzo e mi dice: – 200 PHP per il permesso governativo e 700 per il tour-. Be’ la cosa è diversa, allora mi metto in fila nella prima coda dell’ufficio turistico per il permesso (è la solita tassa, però qui lo sai subito). Compilo un modulo, non mi chiedono neppure il passaporto (eh! l’importante sono i 200 PHP … ) pago e mi metto poi in fila alla coda al molo per salire sulle barche a motore, quelle con i bilancieri laterali, le pump boat di due anni fa, sono da sei posti e partono finchè c’è gente. Trenta minuti di barca per arrivare alla spiaggia vicino alla quale il fiume sfocia nel mare, poi si scende, si entra in un sentiero che, in 200 m. Di fitta foresta, arriva all’inizio della grotta dove c’è il check point; qui terza coda dove ti registrano e ti ritirano il permesso compilato sul molo, lasciandoti una ricevuta (vi risparmio i commenti miei e di alcuni altri turisti su questa burocrazia), poi quarta coda per salire sulle barche, molto più piccole, a remi, da 8 posti dove sali con addosso salvagente ed elmetto. Dopo qualche foto di rito si parte, il rematore fa anche da cicerone mentre il primo passeggero davanti ha in consegna un faro per “illuminare” la “strada” dentro la grotta. E’ uno spettacolo surreale, il fiume scorre sotto la montagna per 8 km. (pare sia il più lungo del mondo), di cui solo i primi due sono navigabili. La minicrociera dura 45 minuti fra andata e ritorno e si vedono diverse formazioni calcaree molto suggestive, oltre a tanti piccoli pipistrelli.

Al ritorno, non ho capito bene, una delle signore mi ha detto che il prezzo è di 700 PH, ma vale per ogni barca, siccome eravamo in 4 sulla nostra barca, fa, arrotondato, 200 PHP. Glieli ho dati subito, ma poi ho chiesto: – Ma sei sicura che ho pagato tutto? -. Mi risponde: – Yes, you are OK – mi saluta con un gran sorriso e se ne va. Che devo dirvi? Assolutamente non è mia abitudine rubare ai poveri, ma nessuno mi a più chiesto niente e così … ho pagato 200 PHP per tre ore di tour.

Per la cronaca, in alternativa ai 30 minuti di barca e con notevole risparmio, chi vuole e se la sente può percorrere a piedi via terra un sentiero che da Sabang attraversa circa 5 km. Di foresta ed arriva alla spiaggia presso la grotta; chi l’ha fatto mi dice che ci vogliono dalle 2 alle 3 ore, che è molto bello e si passa anche su ponti sospesi da brivido, ma sicuri (sempre “insetti esclusi”). Così mi dicono, così scrivo___.

Appena ho finito di scrivere questa prima parte, ho visto vicino al terminal un cartello che indica una cascata a 1,8 km. Proseguendo sul lato sinistro del villaggio. Chiedo alla signora del cottage che mi dice che il sentiero è tranquillo, ma gli ultimi 800 m. Si cammina sui sassi. Parto alle 12.15, alle 12.35 sono al terzo resort a circa 1 km. Da qui, dove c’è un check point in cui devi registrare la tua presenza prima di andare alla cascata e rifirmare al ritorno, questo perché, se entro tre ore non ti vedono tornare, partono alla ricerca.

In effetti gli ultimi 800 m. Sono terribili, cammini su grandi sassi non sempre stabili, devi fare un passo alla volta e prima di fare il successivo devi essere ben sicuro di essere su un sasso stabile; il rischio di distorsioni o fratture a piedi e caviglie è elevato, ma con calma e buon senso si arriva. Ogni 200 m. C’è un cartello che ti indica la distanza mancante, provo a misurarne un tratto, per fare 200 m. Ci metto 7 minuti, quasi mezzora per arrivare alla cascata. Non c ‘è molta acqua, è graziosa, ma non vale il rischio; è bello vederla “cadere” in mare. Rientro, rifirmo alle 13.35, chiedono una donazione, lascio 50 PHP e poi torno in albergo per un sandwich____. Quarto caldo, favoloso bagno pomeridiano.

Spese: colazione 110, permesso governativo 200, tour Underground river 200, donazione cascata 50, spuntino 125, cena 190, bibite varie 70. Totale 945 : 46,9 = 20 $US. Totale progressivo 1172 + 20 = 1192. Media : 31 = 38 $US.

1.2 DO Quando arrivo alle 9.30 al piazzale del molo, la lunga, variopinta, sgangherata jeepney per Puerto Princesa è già mezza piena, è molto grande, ha i sedili che guardano avanti e sono abbastanza comodi.

Parte puntuale alle 10 e qui faccio conoscenza con un “ragazzo” tedesco che è partito il 10 novembre 08 da Berlino per Bangkok, Laos, Cambogia, Malaysia, Sumatra, Bali, Borneo e da Sandakan è sbarcato a Zamboanga da cui è risalito lungo le Filippine; è anche lui un “lupo solitario” dei viaggi, ha “solo” 68 anni e tornerà a Berlino in marzo. Intanto, nel giro di mezzora, stava già giocando con cinque bambini raccogliendo sorrisi e compagnia. La strada da Sabang a Salvacion è praticamente in costruzione, si viaggia spesso a senso unico alternato a vista fra sterrato con buche e tratti cementati (forse è questo il motivo per cui il ragazzo del triciclo di Salvacion non ha voluto portarmi all’andata, e aveva ragione, però poteva dirlo: -No, non vengo, la strada è brutta, rompo il triciclo …), poi dopo Salvacion è tutta asfaltata fino a Puerto Princesa (è la strada che proviene da Roxas). Mentre il tedesco gioca con i bambini io faccio conoscenza con una mamma che con la sua bimba e la sua mamma stanno andando a passare qualche giorno in città e mi suggeriscono l’hotel Casa Linda, sulla Rizal Avenue, con stanze da 500 PHP. Quando arrivo, è tutto pieno (lei aveva prenotato giorni fa) per cui la saluto e riparto alla ricerca. Per la cronaca, si arriva a Puerto Princesa (mi accorgo che sto ripetendo troppo questo nome, ma mi piace pronunciarlo, perdonatemi), alle 12.30, prezzo 200 PHP. Dopo altri quattro tentativi trovo finalmente una camera libera (“… ma mi raccomando, solo per due giorni, poi è tutto pieno”) mi dice la signorina del Royal Crown Inn, ma a me servono solo due giorni.

Nel pomeriggio un lungo giro per la città, c’è una cosa strana, sulla mia guida (molto vecchia, di dieci anni fa) si parla di 13.000 abitanti, mentre nel depliant che ti danno all’aeroporto c’è scritto 250.000 abitanti; c’è qualcosa che non quadra perché in nessuna città al mondo si può passare, in soli dieci anni, da 13.000 a 250.000, neanche se utilizzi a tempo pieno il cast di Rocco Siffredi (brunoooo …), comunque la città si protende su una striscia di terra lunga circa 4 km e larga da 1 a 2. La Rizal Avenue, principale arteria, la divide in nord e sud, e passando nella parte sud rivela ancora tanta miseria; quasi sulla “punta” di questa striscia c’è la cattedrale di un azzurro intenso e, poco dopo, il porto. Anche qui scopri informazioni che dovrebbero arrivare molto più lontano, scopri che per Manila c’è anche un’altra compagnia, la Negros Navigation, la cui nave parte da qui il martedì e arriva dopo 27 ore a Manila, poi c’è anche la Montenegro Navigation, con una nave settimanale la domenica alle 18 con arrivo a Iloilo lunedì alle 19, costo da 1200 a 1600 PHP a seconda della sistemazione (letto, cabina, lusso).

Sul lato nord c’è un bellissimo lungomare, circa 1,5 km. Con vedute sulla baia. Vicino al mio albergo c’è anche il Capitol, un curioso palazzo rotondo, ex fortino spagnolo, visitabile, ora adibito in parte a uffici provinciali con un piccolo parco sul retro.

Spese: colazione 120, cartoline 50, jeepney per Puerto Princesa 200, tricicli per centro 120, hotel per 2 gg. 1700, pranzo 94, pulmino città 7, cena 182, bibite varie e acqua 90. Totale 2563 : 46,9 = 55 $US.

Totale progressivo 1192 + 55 = 1247. Media : 32 = 39 $US. 2.2 LU Ultimo giorno a Palawan, poi domani comincia il lungo viaggio di ritorno verso Manila. Stamattina prima tappa con il minipulmino, partenza alle 8.40 e arrivo a Irawan, dopo 12 km. (mezzora) alla Crocodile Farm, un centro dove stanno cercando di evitare l’estinzione di un tipo di coccodrillo che c’è qui nelle Filippine.

Dietro il centro è stato allestito anche un bel parco con altri animali. Nell’area dei coccodrilli si può entrare solo accompagnati dal personale del centro. Ingresso 40 PHP (qui, onestamente, dico che è poco), poi ogni mezzora c’è un incaricato che porta i presenti prima in un capannone nel cui atrio è stato allestito lo scheletro di un esemplare lungo poco più di 5 metri con la sua pelle appesa alla parete, poi ci portano nell’area dove ci sono un centinaio di vasche (non tutte utilizzate) di misure diverse in cui vengono allevati i cuccioli, li mettono lì a 6 mesi, poi li passano nelle vasche più grandi ai 10 mesi, poi in un’altra ai 12, poi nelle vasche giganti all’aperto con il terreno che ricostruisce meglio l’ambiente in cui poi andranno definitivamente; in quest’ultimo posto li vedi da una passerella sopraelevata. E’ indubbiamente un lavoro intenso, la mortalità infantile è elevata, ma ci stanno riuscendo. Bravi! Per 30 PHP poi c’è anche la mascotte, un piccolo di circa 4 mesi che ti mettono in braccio, ti insegnano come tenerlo senza pericoli e senza fargli male, e poi … click, ti immortalano; è vero che per la bestiola è un po’ innaturale, perché, nel breve periodo in cui te lo consegnano, le mettono una specie di museruola perché non apra la boccuccia (già ben fornita di denti niente male), ma la durata è breve, e vi garantisco, provate a tenere in mano questa bestiola, il contatto con la sua pelle ancora tenera la rende adorabile. Dopo le vasche la guida ci lascia all’ingresso del parco e lì ognuno va a vedere ciò che preferisce; io, come sempre e quando posso, voglio vedere tutto; ci sono struzzi, parrocchetti, cacatua, due stupende aquile, l’hornbill (tucano bellissimo), i merli, i maialini di Palawan con la barbetta sotto il mento, i porcospini e i graziosissimi binturong, piccoli orsetti che ricordano i procioni, ma con il muso più appuntito; per accarezzarli devi prima provare delicatamente con un bastoncino sulla testa, poi, se vedi che “ci stanno”, puoi provare con le dita, però sempre con tanta calma e tanta attenzione perché sono imprevedibili, anche dietro la rete metallica; quando “ci stanno” escono con il muso dalla maglia della rete e aspettano le carezze. Insomma, sono uscito a mezzogiorno. Altro autobus per Iwahig, dopo 2 km., un luogo strano, descritto nella mia vecchia guida come luogo interessante. Si tratta di una colonia penale, parzialmente visitabile, per reclusi che hanno intenzione di cambiare vita, è una casa di correzione governativa ove i reclusi lavorano nelle risaie attorno alla colonia stessa o sono occupati in altri lavori agricoli nella fattoria. L’autobus ti lascia al check point dell’ingresso dove entri, ti registrano i dati, poi c’è da fare circa 1 km. A piedi costeggiando le risaie fino alla colonia. Non ti fanno entrare, ma puoi parlare con alcuni reclusi che però ti chiedono soldi, chi per le scarpe, chi per le sigarette, chi per una maglia, insomma mi sono trovato in uno stato d’animo imbarazzantissimo, non sapevo cosa dire e cosa fare, ci sono due guardie che controllano che tutto rimanga nei limiti della correttezza, ma ero disorientato, sconcertato, volevano vendermi anche i portachiavi con coccodrilli in legno che fanno alcuni di loro, ma ero come bloccato, poi ho scelto una via di mezzo, ho comprato alcuni pacchetti di sigarette e glieli ho distribuiti, li ho salutati e sono quasi scappato, ma non per la paura, non c’è da aver paura, anche da studente ero andato alcune volte a passare le domeniche con i ragazzi della parrocchia di Catania (dove ho abitato per quasi due anni) nelle case di correzioni minorili, però oggi l’emozione mi ha dettato quello che ho fatto. All’uscita ho letto un po’ il registro dei visitatori, quest’anno sono entrati (non solo per visita) circa 3000 persone, la maggioranza dei visitatori stranieri sono canadesi e tedeschi, ho letto anche due nomi italiani; se vi riconoscete, vi prego, ditemi le vostre emozioni: Nina e Mirko. Vi sarò molto grato.

Spese: colazione 130, bus per Irawan 20, ingresso Crocodile farm 40, foto con coccodrillo 30, souvenir vari 763, bus per Iwahig 10, sigarette per reclusi 100, bus per Puerto Princesa 20, bus città 11, pranzo 52, bibite varie 78, internet 15, cena 178, acqua 30. Totale 1477 : 46,9 = 31 $US. Totale progressivo 1247 + 31 = 1278. Media : 33 = 39 $US.

3.2 MA Sono le 9.45 e sono nel piccolo superaffollato aeroporto di Puerto Princesa, vi scrivo per un’altra “scoperta” (bruno, bruno, quando imparerai!). Al banco della SEAIR c’è un grande poster con scritto “da Boracay (Caticlan) a Puerto Princesa e viceversa martedì e venerdì volo diretto (cioè senza dover passare da Manila) al prezzo di 2660 PHP all inclusive”, partenza alle 11 da Puerto Princesa, eppure a Ermita credevo di essere stato chiaro, avevo chiesto se c’erano compagnie che coprissero questa tratta, ma “No, sir, only transiting to Manila”____ Sono le 10.15; seconda parte dell’avventura mattutina. Facendo due conti, il prezzo del volo per Caticlan è di circa 50 $US, ma mi evita bus, ferry e tempo fra Cebu e Caticlan (3 bus e 2 traghetti), per cui prima chiedo alla Cebu Pacific se, in caso di mio annullamento dl volo, è previsto qualche parziale rimborso, mi rispondono sì, ma deve andare dove ha acquistato il biglietto e mi dovrebbero restituire circa il 40 %, mah! , poi decido ugualmente di comprare il biglietto SEAIR, i posti ci sono, ma qui al banco non li vendono, mi mandano all’ufficio SEAIR a 400 m. Dall’aeroporto e qui (bruno, quando imparerai!) i 2660 PHP diventano, con le tasse, 4100 (alla faccia dell’ all inclusive che ho fatto notare loro). Questa volta ho proprio detto, ma forse non mi sono spiegato o non hanno capito, ma non me ne importa niente, di telefonare a Belzebù e farsi fissare un appuntamento (in pratica, di andare al diavolo); è un viziaccio, purtroppo anche di alcune agenzie italiane, di non dire il totale subito, di usare l’ipocrita sistema dei “prelievi progressivi”. Così sono di nuovo qui, dimentichiamo tutto e andiamo a Cebu, e stai bravo, bruno, e vai a pagare in silenzio i 40 PHP di tassa aeroportuale, e siediti tranquillo …___ Partenza puntuale alle 12.05 e arrivo a Cebu alle 13.10, (niente offerta di cibi né bevande in volo, ho preso il caffè: 50 PHP), cielo nuvoloso, poi all’atrio arrivi chiedo dove sono gli autobus per la città, ma mi dicono: – No bus, only taxi, 300 PHP -. Oggi vogliono proprio farmi arrabbiare, ma io ho pazienza. Esco dall’atrio, vengo assalito dai tassisti, ma esco fuori dal terminal. Un tassista più determinato, ma anche più ben disposto, si offre per 150 PHP e l’acuirsi di una piccola vescica che ho al piede da ieri sera mi ha convinto; devo però anche dire due parole a loro favore: dall’aeroporto di Cebu, sull’isola di Mactan, alla città ci sono 9 km. , ma gli autobus costano 12 PHP. Gli chiedo di portarmi al terminal sud dei bus per Toledo, ma mi dice che al pomeriggio non ci sono bus per Toledo e si offre di portarmi lui per 1500 PHP. A questa presumibile ennesima bugia però gli lancio una singolare sfida e gli dico: – Per favore, andiamo al terminal dei bus, poi, se non ci sono i bus, mi porti a Toledo e io ti pago 1800 PHP anziché 1500, però, se al terminal il bus c’è, me lo paghi tu, OK? -. Il risultato di questo discorso è che il tassista si è fermato vicino a un suo collega, mi ha fatto scendere e accompagnare dal collega al terminal, dove mediamente c’è un bus per Toledo, nei giorni feriali, ogni 15 minuti (ogni 2 ore nei festivi).

Arrivo al terminal alle 14, partenza immediata per Toledo e arrivo alle 15.50, vicino al molo dei traghetti per S. Carlos, ma qui il comandante del porto ferma tutti e decide di non far partire l’ultimo traghetto, quello delle 18, perché il mare è troppo mosso. Tutto rinviato a domani mattina alle 7. I ragazzi di servizio al porto mi dicono che a 300 m. C’è la Bag House, una specie di alberghetto superspartano dove per 300 PHP puoi dormire in una cameretta di 2,50 m. X 1,50 m., ma, per stasera, tant’è. Speriamo in bene perché, se domani non si può partire, devo tornare a Cebu e cercare un volo per Caticlan.

Spese: colazione 155, tricicli 70, tassa aeroporto 40, caffè in aereo 50, taxi Cebu 150, bus per Toledo 70, tricicli Toledo 90, hotel 300, pranzo 45, telefono 100, internet 6, cena 163, bibite e acqua 22. Totale 1221 : 46,9 = 26 $US. Totale progressivo 1278 + 26 = 1304. Media : 34 = 38 $US.

4.2 ME Stamattina alle 6.35, appena sveglio, vedo la pioggia che cade non forte, ma continua, per cui mi rassegno e chiedo all’omino del triciclo di portarmi al terminal dei bus per Cebu, ma lui i dice di provare ancora a passare dal porto; qui c’è una piccola folla che attende e un incaricato del porto ci comunica che, anche se piove, il mare è calmo e il primo traghetto è partito regolarmente da S. Carlos alle 5 e lo vediamo in arrivo, anche se, anziché alle 7, partirà in ritardo, ma partirà. Poco dopo arriva il 2° miracolo, l’aliscafo, partito anche lui, arrivato e pronto a ripartire. Comprato biglietto, ringraziato triciclista, 55 minuti di traversata sotto la pioggia, poi altro triciclo per il terminal dei bus di S. Carlos, ce n’è uno quasi pronto (sono i pulmini privati che partono quando sono pieni), si parte alle 8.40, non piove più e alle 10.40 è a Bacolod. Terzo triciclo per il porto, biglietto per l’aliscafo che però parte alle 12.15, adesso sono le 11. Patisco un po’ di fame e sete perché sono a digiuno da ieri sera in quanto, anche con mare calmo, soffro un po’ e il mio migliore antidoto è: nulla nello stomaco, ma appena arrivo a Iloilo …___ Un’altra ora e 20 minuti di traversata, poi a Iloilo con un ragazzo americano abbiamo diviso la spesa per il taxi fino al terminal, a 11 km. Dalla città. Mi ricordavo che alle 14.30 partiva due anni fa l’ultimo dei tre bus giornalieri per Caticlan e anche stavolta siamo riusciti a prenderlo. Cinque ore e mezza e arrivo a Caticlan alle 20.10. E una gioia immensa è stata ritrovare la stupenda famiglia del Tolosa lodge (che adesso si chiama El Chielo Hotel), mi hanno abbracciato contenti, è stato un incontro tanto tanto commovente, le bambine sono cresciute, papà e mamma sono sempre in gamba, lui e lei fratello e sorella sono sempre vispi. Il lodge si è “rifatto” il trucco, è cresciuto di due camere, rinnovate tutte le altre con doccia, TV e aria condizionata, ma sempre il grande cuore della famiglia. Ho comprato un po’ di pasticcini. Tutti contenti.

Spese: tricicli vari e taxi 289, aliscafo per S. Carlos 230, ingresso porto 15, bus per Bacolod 100, aliscafo per Iloilo 225, ingresso porto 20, pranzo 87, bus per Caticlan 308, cena 136, pasticcini 95, hotel per 2 gg. 700. Totale 2205 : 46,9 = 47 $US. Totale progressivo 1304 + 47 = 1351. Media : 35 = 39 $US. 5.2 GI Stamattina mi hanno fatto una sorpresa splendida e un po’ sconcertante, mi hanno portato la colazione in camera, uova strapazzate, pane, caffelatte, senza che l’avessi chiesto, l’unico neo è che … erano le 6.05 … ma la gioia della sorpresa è stata superiore al dolore della sveglia troppo presto.

Pensavo di trascorrere una giornata tranquilla, invece ho corso per risolvere alcuni problemi che normalmente sono piccoli, ma quando stanno per ingigantirsi poi non sai come muoverti. Tre le questioni: riconferma del volo per tornare a casa (impossibile in Palawan, mentre a Taiwan, secondo loro, era troppo presto), estensione del visto filippino che vale gratuitamente ma inesorabilmente per 21 gg. E per me scadono il 7.2 e l’estensione costa quest’anno, 3000 PHP più spese e se lo fai dopo la scadenza c’è una multa di 500 PHP per ogni giorno di ritardo, infine il volo per Manila; è vero che puoi andare tranquillamente in 12 ore con l’autobus, 1040 PHP, ma ci sono due traghettate da fare e con il tempo incerto e nuvoloso, se mi bloccano un traghetto non torno a casa. Andiamo per ordine con le informazioni: il volo per Manila. Avendo tempo ho voluto “assaggiare” tutte le compagnie che volano da Caticlan a Manila, questi i risultati: Air Philippines 3457 PHP, Philippine Airlines 3789, SEAIR 4032, Cebu Pacific 3979, Zest (mai sentita, ma ho visto arrivare l’aereo, è come il Torino-Roma Air One) 2219. SEAIR ha prezzi strampalati, perché i 4032 PHP sono per il volo delle 6, mentre se prendi quello del pomeriggio fa 4400, però c’è una promozione a 2600 che però vale solo se vai all’aeroporto e qualcuno non si presenta (“change passenger”), così i furboni prendono i soldi due volte, perché, ovviamente, chi non si presenta non ha diritto a rimborsi. Proviamo questa Zest, ho insistito particolarmente con le due ragazze dell’ufficio perché mi sembra troppa la differenza (che nascondano sorprese?), poi leggendo bene i dati del biglietto c’è scritto: tariffa 236,25, carburante e assicurazione 1730, sicurezza aeroporto 15, VAT 12% (specie di IVA) 237,75, totale (speriamo) 2219, partenza 7.2 ore 13.20 e arrivo a Manila alle 14.30.

Poi traghettino per Boracay (sono 5-10 minuti e c’è in continuazione, non è un problema), poi al Tourist Center per la riconferma, gratuita, non solo, mi dicono che anche la China Airlines non richiede più le riconferme, ma pretende la tua presenza al check in tre ore prima della partenza. Terzo punto: l’estensione del visto si fa all’ufficio immigrazione di Boracay (non c’è ufficio a Caticlan, neppure all’aeroporto) che però è aperto solo lu-ma-me, oggi e domani chiuso. Ci sono anche alcune agenzie viaggi che te lo fanno, ma solo nei giorni in cui anche loro possono andarci, per cui oggi no. Sono andato al comando della polizia turistica per chiedere aiuto su come fare e il più che gentile funzionario ha telefonato in altri tre uffici dicendomi poi le due possibilità: una è andare a Kalibo, dove l’ufficio è aperto tutta la settimana, l’altro, ma non si può fare, quando vado a Manila il 7, andare all’ufficio centrale di Intramuros, che però il sabato è chiuso, la terza, quando arrivo a Manila (domestic fly) prendere il pulmino shuttle e andare all’aeroporto internazionale e penso farò così. La sera gelato per tutta a famiglia. Relax, anche di animo.

Spese: barca per Boracay 30, triciclo 100, internet 113, pranzo 120, barca per Caticlan 25, ingresso porto 50, mototaxi 20, bibita 25, cena 180, gelato per bambini 170. Totale 833 : 46,9 = 18 $US.

Totale progressivo 1351 + 18 = 1369. Media : 36 = 38 $US. 6.2 VE Giornata senza notizie particolari. Tempo nuvoloso. Ho fatto riparare una cerniera della mia borsa che uso tutti i giorni e sono andato a trovare alcuni conoscenti della famiglia Tolosa che mi hanno invitato per il pranzo nel vicino paese di Ibajay. Spese: riparazione borsa 130, bus per Ibajay A/R 200, spuntino 65, pasticcini 127, internet 10, cena 211, hotel 3^ notte 350. Totale 1093 : 46,9 = 23 $S. Totale progressivo 1369 + 23 = 1392. Media : 37 = 38 $US.

7.2 SA Stamattina mi sono trovato un’altra splendida sorpresa: la famigliola mi ha regalato una maglietta con il nome dell’hotel stampato. Mi hanno commosso. Allora sono poi uscito e al mercato ho comprato loro un orologio da parete per la hall dell’albergo. Piove, e tanto, ma l’aereo della Zest parte regolarmente come gli altri, anzi addirittura con 15 minuti di anticipo. Arrivo a Manila dopo un’ora e un quarto al terminal “domestic fly” (quanti terminal a Manila! C’è l’international 1, il 2 per la Philippine Airlines, il 3 per la Cebu Pacific, e il “domestic”, collegati da pulmini gratuiti e, in alcuni casi, a pagamento, 20 PHP), trasferimento all’international 1 per l’estensione del visto che però non mi fanno, devo andare all’ufficio centrale di Intramuros, che però oggi è chiuso, mi dicono di andare lunedì, ma io lunedì ho il volo di ritorno e allora mi dicono che me lo faranno lunedì prima di partire, ma replico che lunedì sono in ritardo (il visto scade oggi) e non voglio pagare penali e mi dicono che non pagherò penali (devo crederci? E chi troverò lunedì all’ufficio immigrazioni? Magari un altro che mi dirà cose diverse? Intanto ho preso i nominativi delle due ragazze incaricate).

Bus cittadino per l’hotel Sogo, sistemazione e, rileggendo casualmente un depliant, mi attira un trafiletto che parla di Eastwood City, mai sentita neanche due anni fa, è un quartiere non lontano, ma neanche tanto vicino, dalla stazione metro di Cubao, poi si attraversa tutto il centro commerciale di Araneta (immenso, cinque piani su una lunghezza di circa 300 m.) poi una jeepney ti porta in Rodriguez Avenue e ti lascia davanti al viale di ingresso di Eastwood City. Si tratta di un’area prevalentemente costituita da ristoranti e bar di ogni genere, da negozi aperti fino a mezzanotte e da viali pedonali con i tronchi delle palme illuminati, il tutto circondato da grattacieli che di notte hanno i contorni illuminati.

E’ proprio di notte che dà il massimo di sé, stasera (forse anche perché sabato) affollatissimo, nella piazza centrale c’è anche un palco con orchestra e cantanti e un altro palchetto dove due ragazze ballano facendo roteare piccoli contenitori con il fuoco acceso. Tutto molto suggestivo, vale la pena, però, prima di sedervi in qualsiasi ristorante, leggete i prezzi (io avevo già cenato, ma li ho letti ugualmente … meno male che avevo già cenato). Spese: orologio 145, spuntino 42, triciclo per aeroporto Caticlan 20, cappuccino 90, bus città 11, pranzo 120, hotel per 2 gg. 2940, cena 118, metro e bus vari 64, bibite varie e acqua 77. Totale 3627 : 46,9 = 77 $US.

Totale progressivo 1392 + 77 = 1469 Media : 38 = 39 $US.

8.2 DO Ultimo giorno sfruttato discretamente. Al mattino sono tornato a Eastwood City per vedere le differenze rispetto alla notte. Ci sono tanti colori sugli edifici, colori che di notte vengo sostituiti dai colori delle luci, però è sempre una passeggiata piacevole. Poi ho ripreso la metro fino al capolinea nord e un bus fino a “Monumento”. Il “monumento” è un semplice, appunto, obelisco con ai piedi 23 figure che rappresentano i patrioti che lanciarono, in questo punto, il grido di indipendenza dal governo spagnolo; in cima all’obelisco c’è la statua di Andres Bonifacio, il rivoluzionario (o ribelle, a seconda dei punti di vista …) che lanciò il primo grido, subito seguito dagli altri 23; in questo punto, che per la città rappresenta un’istituzione, adesso c’è anche l’ultima stazione della prima linea di metropolitana, quella che parte da Baclaran. Da Monumento sono sceso verso il centro fino a Quirino Avenue dove mi sono fermato a visitare lo zoo, uno zoo molto sacrificato come spazio (dl resto è in pieno centro città) e gli animali non mi sembrano molto ben tenuti; per la cronaca ingresso 40 PHP e altri 40, se vuoi, per un’altra area interna dove ci sono alcuni animali molto addomesticati con cui poi fare le foto: struzzi, pitone, cacatua, altri pappagallini, coccodrillino e tucano.

Spese: colazione 86, metro e bus vari 123, internet 33, pranzo 107, bibite varie e acqua 104, souvenir 20, ingresso zoo 1 e 2 80, cena 202. Totale 755 : 46,9 = 16 $US. Totale progressivo 1469 + 16 = 1485. Media : 39 = 38 $US.

9.2 LU Sono arrivato in aeroporto con tantissimo anticipo, alle 12, pur avendo il volo alle 17, perché non sapevo cosa mi aspettava per risolvere il problema dell’estensione del visto. Naturalmente c’era un altro incaricato a cui ho ripetuto tutta la storia di sabato, ma per andare all’ufficio occorre aver prima fatto il check in, che però apre solo alle 14, quindi fermo per due ore, poi check in, poi l’incaricato mi ha detto di passare in qualsiasi sportello di controllo passaporti e visti e attenermi alle disposizioni dell’addetto. L’addetta, una signora, ha guardato tutto, passaporto, visto, biglietto, carta di imbarco, poi ha messo un timbro sul passaporto, uno sulla carta d imbarco, mi ha fatto un gran sorriso e mi ha detto: – OK, grazie – … senza chiedermi nulla; io, cretino, le ho ancora chiesto: -OK ? E il visto? – e lei mi ha ancora risposto: – OK, grazie -. A questo punto ho “vinto” 3000 PHP. Io penso che anche qui funzioni la legge come in tanti Paesi (anche in Italia) secondo cui quando una scadenza cade in un giorno festivo, viene automaticamente prorogata al primo giorno feriale successivo; in più qui, nelle Filippine, il sabato, per gli uffici pubblici, è come una festività___ Odiosa e carissima tassa aeroportuale, 750 PHP. E sono arrivati anche i due ragazzi romagnoli, Mauro e Silvia, i simpaticoni, che hanno il mio stesso volo fino a Roma.

Partenza alle 17 da Manila e arrivo a Taipei alle 19, ripartenza alle 23.35 e qui per me sono iniziati i guai. Forse nella cena dell’aereo precedente c’era qualcosa che non andava e che è diventato, sul tratto Taipei – Bangkok, un forte mal di stomaco seguito dalla classica (pensavo di averla scansata) “diarrea del viaggiatore”.

Spese: colazione 162, mancia 8, bus per aeroporto 11, tassa aeroporto 750, pranzo 255, ultima mancia 21.

Totale 1207 : 46,9 = 26 $US. Totale progressivo 1485 + 26 = 1511. Media : 40 = 38 $US.

10.2 MA Arrivo a Bangkok alle 2.20, sosta fino alle 3.55 e notte terribile, senza toccare cibo fino a Roma; dodici ore di discreta sofferenza, anche per le frequenti perturbazioni che facevano “ballare” aereo e stomaco; non sono stati “balli” eccessivi, ma il mio stomaco dissestato li ha sentiti di più.

A Roma alle 10.05 va decisamente meglio, saluto caramente Mauro e Silvia con i più cari auguri di una splendida vita; poi provo a mangiare due panini. Ripartenza alle 12.45, arrivo dopo un’ora e 10 minuti a Caselle, volo da dimenticare, troppo ballerino, con anche tre medi “scossoni” poco prima di sorvolare Genova; questa Air One non mi dà tranquillità, ho fatto 8 voli con Air One, tutti in questi ultimi dieci anni, quattro sono stati ottimi (due Torino-Bari e due Torino-Napoli), due sono stati da brivido ed uno in cui credevo proprio che saremmo precipitati a causa del vento che ostacolava l’atterraggio a Napoli. Possibile che Eolo, il re che vanta il minor numero di sudditil (sono solo … 20… Brunooo..) si accanisca solo su Air One? Non ho mai sofferto né con Alitalia, né con Meridiana, né con Minerva. Chissà se c’è qualche spiegazione? Eppure io amo tanto il personale di Air One, è il più squisito che ho trovato, gli assistenti di volo sono dei veri e propri compagni di viaggio, hanno sempre parole buone per tutti, sorridono e ti seguono, fanno giri in più per vedere gli occhi di tutti … ma ci riproveremo, sì, ci riproveremo. E scendendo le scalette dell’aereo a Caselle l’ultimo pensiero è ancora il tentativo di rispondere alla più emblematica domanda sulle Filippine e sulla sua gente, una domanda che probabilmente resterà senza risposta, perché non c’è una risposta, la cultura di ogni Paese è la cultura di ogni Paese e così va rispettata.

Spese: panini e bibite € 10,10, treno Caselle – Torino € 3,40, taxi € 6. Totale 19,50 € x 1,30 = 25 $US.

Totale progressivo 1511 + 25 = 1536. Media : 41 = 37,5 $US.

Totale generale della vacanza: € $US Spese voli 1246 1620 Soggiorni e trasferimenti 1182 1536 Totale 2428 3156 Media : 41 59 77 Ah, già, la domanda: Filippine, estremo oriente o estremo occidente ?



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