Sydney e Nuova Zelanda

Un'estate in camper nell'inverno neozelandese con una veloce tappa a Sydney
Scritto da: martiteo
sydney e nuova zelanda
Partenza il: 28/07/2015
Ritorno il: 16/08/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Prima di raccontarvi il nostro viaggio a Sydney e nella North Island della Nuova Zelanda, qualche informazione utile:

  • I tanti opuscoli che trovate in aeroporto e negli ostelli – che di solito si buttano via poco dopo – sono in questo caso preziosi perché contengono voucher sconto e consigli utili – in particolare la rivista Arrival all’aeroporto di Auckland e Auckland A-Z: si può davvero risparmiare qualche dollaro.
  • Kway: indispensabile in valigia, soprattutto per far fronte al meteo variabile della Nuova Zelanda. E’ incredibile la velocità con cui nella stessa giornata si passa da pioggia e vento a sole e cielo sereno…l’unico vantaggio di questa variabilità sono gli incredibili arcobaleni che compaiono spesso!
  • Nell’organizzare il vostro viaggio in questi Paesi in inverno (non sappiamo se vale anche per l’estate) dovete considerare delle giornate di durata un po’ ridotta: noi avevamo calcolato di avere tempo fino alle 20-21 per visitare, invece alle 18 massimo la maggior parte di negozi e attività – anche turistiche – chiude, si cena intorno alle 19.
  • Ad Auckland abbiamo comprato una scheda telefonica Vodafone da 49 NZD con 3GB per navigare: in questo modo abbiamo potuto usare lo smartphone come navigatore al bisogno in Nuova Zelanda e come hotspot per i nostri telefoni. Se usati con moderazione i 3GB possono bastare.
  • Il nostro percorso originale prevedeva di scendere a Wellington e saltare la penisola di Coromandel. Tuttavia, dopo qualche giorno di viaggio, abbiamo cambiato il programma privilegiando qualche passeggiata in più a tante ore di camper (non amiamo molto guidare per intere giornate).
  • Costo del camper: al costo di noleggio va sommato il costo dei campeggi, che ammonta a circa 35/40 NZD di media per due persone. Ovviamente ci sono anche dei parcheggi gratuiti che consentono di risparmiare ma noi abbiamo preferito la soluzione campeggio soprattutto per avere accesso alla corrente elettrica, utile ad esempio per caricare i cellulari.
  • Le strade in Nuova Zelanda: non immaginativi le nostre autostrade anzi, solo forse la highway n. 1, sono più simili a strade di montagna e alcune addirittura non asfaltate. Fortunatamente sono per la maggior parte dei casi semideserte. Sono tutte gratuite tranne un piccolo pezzo a pagamento (2,20 NZD a tratta) a nord di Auckland che nel caso si può anche sostituire con un tratto gratuito ma leggermente più lungo.
  • Patente internazionale: la signora della compagnia di noleggio camper (BRITZ) ci ha chiesto la patente internazionale quindi è meglio farla.
  • Visto e pratiche doganali: per l’Australia è necessario il visto mentre per la Nuova Zelanda no. Prima dell’arrivo come per altri paesi si deve compilare un questionario, consigliamo di essere il più sinceri possibile anche perché sottopongono i bagagli allo scanner e nel caso anche al loro controllo manuale.
  • Consigliamo di scaricare l’app Campermate molto comoda per individuare campeggi, parcheggi e supermercati, pompe di benzina, così come la simile app di Britz.

Il nostro viaggio è iniziato il 28 luglio con un volo Alitalia fino ad Abu Dhabi e arrivo a Sydney con Virgin Atlantic: le procedure per il controllo passaporti e bagaglio in Australia sono piuttosto lunghe, noi ci abbiamo messo due ore. Avevamo con noi le scarpe da trekking che abbiamo dichiarato alla dogana, anche se le avevamo lavate prima di partire perciò non contenevano residui di terra: se non dichiarate il possesso rischiate multe salate. La procedura di controllo è stata molto rapida a Sydney; ad Auckland invece hanno preferito lavarle ulteriormente per evitare contaminazioni di altri suoli.

Abbiamo preso la metropolitana che arriva comodamente sotto il nostro ostello (17 AUD circa), in senso letterale dato che dal corridoio del Jackaroo Hostel si vede proprio l’atrio della fermata Kings Cross! L’ostello è carino, con cucina e comodo servizio lavanderia, anche se la camera è davvero spartana ma molto pulita. I nostri giorni a Sydney li abbiamo trascorsi passeggiando tra i diversi quartieri e abbiamo colto l’occasione anche per fare whale watching con la compagnia Whale Watching Sydney, per la quale avevamo uno sconto grazie ai voucher: bella esperienza, anche se noi ci aspettavamo di vedere le balene un po’ più da vicino e in qualche parte diversa dalla sola coda… ma come primo contatto va benissimo!

Abbiamo acquistato tramite l’ostello una gita di un giorno alle Blue Mountains con Colourful Trips al prezzo di 109 AUD: prima tappa al Featherdale Wildlife Park dove abbiamo visto i koala e dato da mangiare ai canguri, ben organizzato perché non si ha l’impressione di essere in uno zoo e si interagisce direttamente con gli animali. Abbiamo poi visto le Three Sisters, le Wentworth Falls e infine passeggiata nella foresta in mezzo ai cacatua –meraviglioso! – per arrivare alle Katoomba Falls. Nel prezzo è compreso il pranzo a sacco e il trasporto con un pulmino in un gruppo di circa 25 persone. Il 3 agosto abbiamo preso un volo per Auckland.

All’aeroporto di Auckland abbiamo utilizzato l’Airport Express (28 NZD andata e ritorno) che ferma in Queen Street a pochi passi dal nostro ostello, il Jucy Snooze Hostel: semplicemente meraviglioso, posizione perfetta e camere moderne, ampie e dotate anche di bollitore e the/caffè gratuito. Ci restiamo solo una notte ma ci torneremo con più calma alla fine del viaggio. La mattina dopo infatti torniamo in aeroporto per ritirare il nostro camper prenotato con Britz: offrono un servizio gratuito di navetta dai terminal (sia domestico che internazionale), riconoscibile per il colore giallo sgargiante, che porta al loro parcheggio. Per noi è la prima volta sia in camper che con la guida a sinistra, quindi siamo un po’ timorosi, ma i video esplicativi che ci mostrano alla Britz e un po’ di pratica ci mettono subito a nostro agio. Il camper è molto meglio di quanto immaginavamo: spazioso, abbiamo tutto quello che ci serve sia per dormire (cuscini, piumone, lenzuola, oltre agli asciugamani per il bagno) sia per cucinare (pentole, microonde, posate, perfino i calici per il vino, oltre a detersivo e spugnette per lavare), insomma un servizio impeccabile! Noi abbiamo preferito il pacchetto assicurativo completo, in modo da evitare problemi in caso di incidenti – anche indipendenti dalla nostra volontà – e di dover pagare ulteriormente per i danni causati al veicolo: oltre al costo c’è un deposito di 200 NZD che viene bloccato – non prelevato – sulla carta di credito e che alla fine del viaggio, non essendoci stati problemi, è stato regolarmente sbloccato. In sintesi con Britz ci siamo trovati molto bene sotto ogni punto di vista, perciò la consigliamo!

Poter pranzare e cenare in camper ci ha permesso di risparmiare un po’ ed è stato molto comodo visti gli orari di apertura dei locali, spesso nemmeno così vicini ai campeggi in cui abbiamo soggiornato. Alla fine grazie agli innumerevoli supermercati Countdown e Pak’n’save (dove vi potrete comprare di tutto tranne la verdura che è carissima! Es. 3,50 NZD per un peperone!) aperti fino a tardi 7 giorni su 7 e ai barbecue gratuiti presenti in tutti i campeggi si possono preparare delle ottime cenette… se aggiungete gli ottimi vini neozelandesi, come lo Shiraz e il Sauvignon Blanc, il risultato può essere ottimo!

Una premessa generale al viaggio in camper: percorrere le strade della Nuova Zelanda lascia senza fiato. Una natura rigogliosa, che alterna paesaggi da Irlanda, con ampie vallate verde smeraldo ricche di pecore e mucche al pascolo, a scenari quasi amazzonici, con la strada che attraversa foreste di felci e uccelli insoliti volteggiano sopra la vostra auto. Vi raccontiamo quello che abbiamo visto, ma la strada che abbiamo fatto per raggiungere le mete non è da meno. Una nota: tutte le mete turistiche sono molto ben segnalate, perciò usate cartelli stradali e cartina (ne trovate gratuitamente in quantità in ostello e alla Britz) e non fidatevi troppo del navigatore. In alcuni casi a noi ha fatto fare strade sterrate certamente panoramiche, ma piene di buche e molto strette, con tir che sfrecciavano a gran velocità in senso opposto, quando la comoda highway ci avrebbe portato nella stessa foresta in metà tempo!

La prima tappa del nostro viaggio è Bay of Island, che in estate deve essere un posto ancora più meraviglioso di quanto lo sia d’inverno, come tutti i posti di mare d’altronde: trasmette una pace e un relax unici. Il giorno successivo ci dirigiamo alla Waipoua Forest: un luogo davvero da non perdere! La strada attraversa la foresta per 18km e con delle facili passeggiate ben indicate si possono vedere alcuni kauri maestosi, tra cui il più alto e uno dei più larghi. Ci aspetta un lungo viaggio per arrivare a Hamilton: partiamo subito perché la sera le strade non sono molto illuminate, ma non consideriamo il traffico intenso nei dintorni di Auckland che allunga un po’ i tempi indicati da Google maps. Alloggiamo giusto per la notte a Hamilton e la mattina dopo visitiamo la Otorohanga Kiwi House (paga solo uno di noi due grazie ai voucher sconto): per noi è stata una vera delusione. Ci sono due soli kiwi chiusi all’interno di gabbie di vetro che riproducono il loro ambiente notturno, noi ce ne aspettavamo di più e pensavamo di poter interagire con loro, onestamente per il prezzo (24 NZD a testa come prezzo pieno) ci sembra davvero poco. Andiamo a Waitomo per vedere la famosa Glowworm Cave ma scopriamo che la grotta è allagata e non praticabile: dobbiamo quindi ulteriormente aggiustare il nostro programma!

Ci dirigiamo verso Taupo per vedere i Crateri della Luna: il paesaggio lunare con camini fumanti vale la passeggiata, consigliati! Alloggiamo al campeggio Taupo DeBretts Spa Resort, che propone ai campeggiatori uno sconto del 50% sulle terme (11 NZD invece di 22 NZD): ci andiamo subito la mattina dopo alle 9, prima dell’arrivo di tutte le famiglie alloggiate nel camping, e ci godiamo l’acqua bollente nel silenzio più assoluto. Dopo qualche ora di relax via di nuovo in camper per raggiungere Wai-o-tapu che è un luogo semplicemente meraviglioso: laghi di mille colori, crateri, pozze di fango bollenti… un vero spettacolo, ci è piaciuto moltissimo! Se non avete molto tempo vi consigliamo di andare a Wai-o-tapu e saltare i Crateri della Luna, tanto anche lì troverete spettacolari camini fumanti. Abbiamo poi alloggiato in un campeggio a Rotorua.

La mattina successiva abbiamo passeggiato per la città, percorrendo la camminata che costeggia il lago e visitando il parco in cui si trova il museo di Rotorua. Ci dirigiamo poi verso le Huka Falls: come suggerito dalla Lonely Planet, parcheggiamo allo Spa Park, vicino a un fantastico parco cittadino, da dove, in circa un’oretta di facile passeggiata, si arriva alle cascate. Ci aspettavamo una cascata un po’ più maestosa, ma nel complesso la passeggiata vale la pena, perché si percorre il sentiero che costeggia il fiume da cui hanno origine le cascate. C’è anche un parcheggio di fronte alle cascate perciò ci si può arrivare direttamente in macchina ma, a nostro giudizio, senza la passeggiata l’esperienza è un po’ debole. Decidiamo di tornare al campeggio Taupo DeBretts, dove paghiamo solo 30 NZD – sconto per clienti fedeli! Facciamo una passeggiata sul lago, che si trova a 5 minuti a piedi dal campeggio, e la sera torniamo alle terme: le vasche sono colme di famiglie, essendo domenica, perciò attendiamo circa mezz’oretta per avere l’accesso a una piscina privata (è incluso nel biglietto, basta dare il proprio nome e attendere che una piscina si liberi). Si tratta di una piccola vasca riservata con l’acqua bollente, il relax nel più totale silenzio è assicurato.

Il giorno successivo ritentiamo la fortuna, complice il bel tempo, e andiamo a Waitomo: finalmente si può accedere alla grotta e acquistiamo il biglietto Glowworm Cave + Ruakuri Cave (85 NZD). Tra l’altro con Britz il guidatore del camper entra gratis e grazie al depliant Auckland A-Z io ho uno sconto sull’ingresso. Il tour alla Glowworm Cave dura 45 minuti e l’obiettivo principale è vedere i glowworm, che spiccano numerosi e luminosi in un antro buio, sembra un cielo stellato! La gita a Ruakuri dura invece circa 2 ore e si ammirano delle bellissime stalattiti e stalagmiti. Anche qui si vedono i glowworm in numero un po’ inferiore: se volete risparmiare, consiglieremmo di fare solo la Ruakuri, così si possono vedere un po’ tutti gli aspetti e le peculiarità che contraddistinguono le grotte. Riprendiamo il camper e ci dirigiamo verso Matamata, dormendo in un campeggio poco dopo Cambridge che dista circa 30 minuti da Hobbiton.

La mattina successiva è quindi finalmente dedicata a Hobbiton! La gita è davvero molto divertente, consigliata anche se non siete fan del Signore degli Anelli: il paesaggio è talmente surreale e il villaggio è così ben ricostruito che ne vale la pena. Il biglietto costa 75 NZD, un po’ caro, ma è incluso anche un boccale di birra alla Green Dragon Inn! Da Matamata siamo saliti verso la penisola di Coromandel, arrivando a Coromandel Town lungo una meravigliosa strada che costeggia l’oceano e che a ogni curva svela paesaggi e colori mozzafiato. A Coromandel abbiamo alloggiato al campeggio Holiday Park 49 NZD, un po’ caro ma non c’era molta altra scelta in zona.

Si comincia la giornata con una colazione a base di uova e pancetta all’Umu Cafè e una passeggiata in centro a Coromandel Town, un paesino minuscolo ma caratteristico. Consigliamo una tappa alla The Coromandel Smoking Company nella strada principale, dove abbiamo comprato per cena tonno affumicato, capesante affumicate e cozze affumicate all’aglio e speziate: tutto squisito (e neppure molto costoso)! Ci mettiamo poi in marcia verso Hahei, dove lasciamo la macchina al parcheggio per la passeggiata di circa 45 minuti a Cathedral Cove: un arco scavato nella roccia che offre un passaggio a una piccola spiaggia che d’estate deve essere invasa dai turisti, ma d’inverno, soprattutto in una giornata di sole come questa, è davvero una cosa molto vicina al paradiso. Passiamo dalla famosa Hot Water Beach, ma la marea non è quella adatta a scavare le famose buche nella spiaggia (potete consultare le maree sul sito senza perdere tempo), perciò scendiamo fino a Miranda, dove alloggiamo al Miranda Holiday Park e ci concediamo un bagno nella piscina termale del camping.

Purtroppo è ora di riconsegnare il camper, perciò guidiamo alla volta di Auckland e lasciamo il camper al parcheggio Britz. Qui abbiamo scoperto un modo più comodo per raggiungere l’aeroporto di Auckland e viceversa: sia Britz, che il nostro ostello in seguito, ci hanno prenotato un “budget taxi” a un prezzo fisso di 35 NZD da pagare in contanti, quindi cifra simile al bus preso al nostro arrivo (34 NZD per due persone) ma più comodo. Non si tratta però di taxi normali, ma di vetture con prezzo scontato: non sappiamo quindi se si possano anche fermare in autonomia all’arrivo in aeroporto, su guida e depliant vari non vengono mai menzionati. L’accortezza appena salite è di farvi confermare che il prezzo è fisso perché abbiamo avuto l’impressione che tentassero di fare i furbi attivando il tassametro…

Ritorniamo allo splendido ostello Juicy Snooze e ci avviamo subito a esplorare il centro città, complice la bellissima giornata di sole. Saliamo sulla Sky Tower, anche qui con lo sconto grazie ai voucher, da cui si ha una splendida panoramica a 360 gradi. Percorriamo la zona di Wynyard, molto carina, e vaghiamo nelle zone intorno a Queen Street. Agosto è il restaurant month a Auckland, perciò andando sul sito dedicato all’evento si possono vedere tutti i menù a prezzo ridotto offerti da molti ristoranti cittadini. La sera ceniamo da Cassette Nine dove gustiamo un ottimo fish and chips (con due birre circa 50 NZD).

Il giorno successivo gita a Waiheke in ferry: il biglietto è di 36 NZD a persona, ma vale il viaggio perché l’isola è davvero stupenda. Per esplorarla non vogliamo usare il bus e ci piacerebbe noleggiare due bici, ma 70 NZD per due mountain bike ci sembra troppo. Optiamo quindi per andare a piedi: una soluzione che si è rivelata ottima vista la splendida giornata, permettendoci anche una sosta nella spiaggia deserta per un gelato, unico neo è che si riescono a visitare solo le cantine più vicine al molo ma si tratta comunque di 3 tra le cantine più citate. Il prezzo della degustazione di 5 vini è sempre di 10 NZD, a cui eventualmente aggiungere qualche stuzzichino non compreso nel prezzo. Cable Bay è la cantina che ci è piaciuta di più per la qualità dei vini, mente Mudbrick (inserita in tutti i tour organizzati) vanta una splendida location ma i vini non ci hanno convinto (però nel depliant Auckland A-Z trovate il buono da 10 NZD per avere la degustazione gratuita, perciò ricordate di prendere tanti depliant quante sono le persone! Se non lo avete trovato in aeroporto è disponibile anche al molo a Waiheke). Menzione particolare a Jurassic Ridge, cantina in zona gestita da un neozelandese sposato con un’italiana, che produce un premiato Montepulciano dell’isola, con cui abbiamo chiacchierato di vino italiano e locale.

L’ultimo giorno ad Auckland è dedicato a passeggiare per la città e ad Albert Park. Essendo appassionati di rugby, abbiamo colto un’occasione imperdibile: tre giocatori degli All Blacks presenti al negozio che vende il merchandising della squadra per foto e autografi, perciò anche noi in coda insieme ai neozelandesi per un ricordo di queste leggende del rugby. Cena allo Snapdragon, vicino al passaggio pedonale che porta a Wynyard.

La notte alle 3 prendiamo il taxi prenotato dal nostro ostello per rientrare in Italia, con tanta malinconia per la fine di una vacanza davvero splendida e indimenticabile.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche