Superba Islanda

Scenari di rara bellezza sul limitar del circolo polare artico. Tremila chilometri tra geyser, ghiacciai, vulcani, pecore e cavalli
Scritto da: M.Chiara
superba islanda
Partenza il: 16/06/2013
Ritorno il: 27/06/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Avevo un conto in sospeso con l’Islanda.

Da almeno quattro o cinque anni, quando si presenta l’occasione delle ferie, tiro fuori l’idea dell’Islanda per poi puntualmente abbandonarla, vittima del solito stereotipo che l’etichetta come una meta cara e difficile da girare in autonomia se non affrontando l’esoso noleggio di un’automobile con quattro ruote motrici.

Quest’anno non mi sono fatta fregare!

Ormai ho un bel pò di viaggi all’attivo sia in Europa che oltre continente e, col senno di poi, mi sono convinta che che non esistono mete oggettivamente care, belle, brutte,

Pericolose, sicure ecc. ma tutto dipende dall’atteggiamento personale con cui si affronta il viaggio.

Se il viaggio è una parentesi di libertà, e liberazione, dalla quotidianità, dal lavoro e dalle beghe di tutti i giorni, allora quale migliore occasione per affrancarsi dalle (finte) comodità, e concedersi lo sfizio di vivere “easy” e senza schemi per un pò di giorni? Perchè accontentarsi delle cose consuete e non lasciarsi andare al gusto della scoperta?

Dunque, fatta piazza pulita di stereotipi e clichè, l’udienza è tolta, quest’anno costumi e parei rimarranno nell’armadio per lasciare il posto a scarpe da trekking, berretti, k-way e abbigliamento tecnico.

Si va in Islanda! Come sempre in compagnia di Enrico.

Parole d’ordine: easy going & open mind!

Dunque stavolta non alloggeremo in hotel ma nelle strutture della catena “Edda” con servizi e cucina comuni e prepareremo autonomamente i pasti facendo la spesa al supermercato.

Perchè ottimizzare il rapporto qualità prezzo non significa accontentarsi di servizi minimi o scadenti, bensì dare valore al denaro guadagnato con tanta fatica durante l’anno spendendolo al meglio.

Il periplo dell’isola ci aspetta, non in fuoristrada, ma a bordo di una simpatica utilitaria blu un pò demodè ma assolutamente adeguata per il tipo di tour che abbiamo programmato e a lungo studiato. Quasi come un’esame universitario, tre mesi e più a studiare la guida, leggere i diari di chi ci ha preceduti, consultare mappe e percorsi e calcolare i chilometri tra una tappa all’altra.

Gli sforzi sono stati premiati e siamo riusciti a fare e vedere tutto ciò che avevamo programmato, concludendo il giro con addirittura un giorno di anticipo rispetto alla tabella di marcia.

L’Islanda è un’paese accogliente e ospitale che si presta a svariate soluzioni di viaggio e che offre un’ampia scelta di escursioni e attività: si può campeggiare, alloggiare nelle guesthouse, fare escursioni sui ghiacciai, gite in barca nei fiordi, andare in piscina, rilassarsi alle terme, andare a cavallo, in motoslitta, in bicicletta e chi più ne ha più ne metta! La rima è venuta da sola…giuro!

In questa terra di ghiaccio e fuoco, sperduta in mezzo a due continenti, dal clima inclemente, si vivono esperienze uniche in contesti quasi onirici e visionari; ciò che da noi è sorprendente qui è normale.

Mai prima d’ora mi era capitato di coricarmi col sole e non con la luna!

Eh si, in Islanda il sole si fa vedere per pochi mesi all’anno, ma quando c’è non risparmia la sua presenza e gli Islandesi se lo godono più che possono tant’è che non utilizzano le tapparelle, al massimo una tenda, e in alcune case neppure quella! Una bella sfida dormire con la luce che penetra dai vetri come fosse giorno! La notte senza il buio è quasi inquietante, ancor di più se ci si trova sperduti in mezzo al nulla. Ricordo una sera piuttosto fredda a Draflastadir, un pugno di case ai piedi della montagna, a guardare dalla finestra lo sconfinato paesaggio e le capre camminare al chiaro della luce e altrettanto nitida è la memoria di una sera a Reykjavík, bardati fino agli occhi per il vento pungente, a scattar foto sul sagrato della Hallgrímskirkja con l’orologio della chiesa che segnava le 22.30, il sole ancora alto all’orizzonte e un cielo talmente terso e azzurro da essere quasi accecante.

E poi l’arcobaleno. Non ho mai visto così spesso l’arcobaleno; le volte che mi capita in Italia mi stupisco talmente che il primo istinto che ho è quello di scattare delle foto. In Islanda vuoi per le numerose cascate che ci sono, vuoi per le particolari condizioni climatiche e meteorologiche, è un fenomeno frequentissimo.

Dopo un pò di giorni che lo vedi ci fai quasi l’abitudine…

In Islanda ho camminato in posti impensabili, su spiagge di sabbia nera, su campi di lava solidificata, sulla calotta glaciale più vasta d’Europa, sul margine di un cratere, sulla sponda di un lago infestata da nubi di minuscoli moscerini; mi sono bagnata i piedi in un fiume di acqua calda, ho fotografato foche e balene; ho visto i geyser esplodere, il fango bollire e gli iceberg disegnare figure strane e misteriose in mezzo alla laguna e per la prima volta in vita mia ho guidato una motoslitta!

Tutto questo, e molto altro, è l’Islanda, una terra che mi piace descrivere usando l’aggettivo “superba”, perchè qui la natura si esprime sempre all’ennesima potenza e senza mezze misure, freddo vuol dire ghiaccio, neve e vento gelido e caldo vuol dire

Acqua bollente e lava.

I colori sono esuberanti, il verde brillante dell’erba, l’azzurro profondo del cielo,

Il grigio minaccioso delle nubi, il bianco accecante della neve e la scala cromatica dell’arcobaleno.

L’Islanda non la si apprezza solo per la natura ma anche per la popolazione che vi abita, perchè in questa terra così aspra ti aspettersti di incontrare persone fredde e introverse e invece sono loro la vera sorpresa, persone aperte, espansive, senza pregiudizi, cordiali e che amano conversare con i turisti. Sono persone dalla tempra straordinaria che riescono ad adattarsi ad un clima così rigido e che simpaticamente ironizzano sul fatto che il destino ha riservato loro una vità ai piedi di minacciosi vulcani che potrebbero fare i capricci da un momento all’altro.

Il tipico luogo di aggregazione è la piscina, tra un idromassaggio e una nuotata non è inusuale scambiare quattro chiacchiere con la gente del posto.

Ricordo con piacere un pomeriggio in piscina ad Akureyri e la simpatica chiacchierata con un islandese originario di Barcellona. Che mai ci faceva uno spagnolo in Islanda? Galeotto un viaggio – studio compiuto una quindicina di anni fa che lo ha fatto innamorare di questa terra da cui non se ne è più voluto andare pur non nascondendo la difficoltà di vivere per tanti mesi all’anno con due-tre metri di neve fuori casa e il disagio psicologico di sentirsi isolato nei lunghi mesi invernali quando il sole non si fa vedere e la neve rende estremamente complicato anche il solo gesto di aprire la porta di casa.

Ma lo spirito di adattamento è una grande risorsa che accomuna gli Islandesi e che consente loro di affrontare la vita e Internet è una bella finestra sul mondo tant’è che in Islanda non c’è posto, nemmeno la fattoria più sperduta, che non sia dotato di una rete wi-fi e di un pos, così come non c’è casa che non abbia in giardino un bel tappeto elastico! Si, un tappeto elastico, quale miglior sfogo per i bambini e forse anche per gli adulti, se non una buona dose quotidiana di salti? Sono gratis, ti fanno scaldare e sfogare!!

Quante cose da imparare!

In Islanda mi sono sentita sempre a mio agio, se non altro per quell’atmosfera cordiale e informale che aleggia ovunque; qui niente tacchi, borsette, trucco e parrucco ma abbigliamento caldo e comodo. Ah dimenticavo..in Islanda niente di più inutile come l’ombrello, si romperebbe dopo due minuti! Casomai una buona giacca a vento impermeabile.

L’obiettivo del mio racconto è quello di trasmettere il più possibile le impressioni e le sensazioni che ci hanno accompagnato in queste due settimane; volutamente non ho riportato il nostro itinerario perchè è stato costruito sulla falsariga di quello sviluppato dalla maggioranza dei turisti che per la prima volta si avventurano in questa terra privilegiando le meraviglie che si trovano lungo la hringvegur ed evitando di addentrarsi all’interno dell’isola. Ciascuno poi personalizza il proprio programma in base al tempo a disposizione e ai luoghi che desidera visitare.

A tutti i Turistipercaso che leggeranno questo diario voglio dire “Andate in Islanda a incontrare la natura con la N maiuscola, lasciatevi travolgere dalle atmosfere, chiacchierate con le persone del posto, divertitevi a saltare sulla neve a bordo di una motoslitta, lasciatevi incantare dai colori, perdete lo sguardo all’orizzonte, rilassatevi ai bagni termali, divertitevi in piscina, vivete di sensazioni ed emozioni perchè questo è l’Islanda”.



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