Sun Island di attenti al T.O.

Cari amici, torno dopo quasi due anni a raccontarvi dei miei viaggi; comincierò dall'ultimo, alle Maldive, destinazione: Sun Island, atollo di Ari. A questo punto, come si capisce dal titolo del mio racconto, apro una doverosa parentesi (non me ne voglia la redazione di Turistipercaso, ma è utile per tutti...). A fine dicembre prenoto su un sito...
Scritto da: Robymauri
sun island di attenti al t.o.
Partenza il: 11/01/2007
Ritorno il: 19/01/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Cari amici, torno dopo quasi due anni a raccontarvi dei miei viaggi; comincierò dall’ultimo, alle Maldive, destinazione: Sun Island, atollo di Ari. A questo punto, come si capisce dal titolo del mio racconto, apro una doverosa parentesi (non me ne voglia la redazione di Turistipercaso, ma è utile per tutti…). A fine dicembre prenoto su un sito di offerte viaggi questa vacanza a prezzo molto vantaggioso: 1500 euro a testa per 7 giorni al Sun Island, 5 stelle, pensione completa, + 130 per l’idrovolante. Qualche giorno prima della partenza, a vacanza già confermata via mail, mi contattano dal sito e mi comunicano che il Sun Island non è disponibile; mi offrono (dapprima allo stesso prezzo, poi di fronte al mio rifiuto mi propongono um megasconto) il Paradise Island, atollo Male Nord, catalogato come 4 stelle sullo stesso sito. Ma non è questione di stelle: conosco bene il Paradise, ed è uno dei posti più brutti di tutte le Maldive (attenzione, mi riferisco all’isola, al paesaggio, alla barriera, pressocchè inesistente, non al villaggio, che sarà anche bello!). Dopo due giorni di telefonate, a volte burrascose, dopo aver minacciato di non partire piuttosto che andare al Paradise, la sera prima della partenza (!) mi comunicano che è tutto a posto e che andremo al Sun Island, mandandoci una mail di conferma direttamente dal Tour Operator. Ebbene, non ci crederete, ma giunti a Malè, sapete che ci dice il corrispondente locale, italiano? Ovvio, si va al Paradise. Perciò, dopo aver minacciato di buttarlo in pasto agli squali, e dichiarando di voler tornare in Italia piuttosto che andare al Paradise, con l’operatore locale maldiviano (per telefono) mi convincono, avendo ormai trascorso la mattinata a discutere in aeroporto, ad andare comunque al Paradise, e il giorno dopo avrebbero fatto qualcosa; in cambio, gentile omaggio di bottiglia di vino in camera (mai vista, per fortuna, sennò l’avrei rotta in testa!). Giunti al Paradise (e avendo conferma della bruttezza dell’isola: andateci solo se volete dire “sono stato alle Maldive”), non fidandoci, contattiamo il T.O. In Italia, e l’operatrice ci dice che a lei risulta che abbiamo accettato il trasferimento al Paradise, e mi metto ad urlare come un orango, minacciando di portarli in tribunale, cosa che comunque farò. Dopo un paio d’ore mi chiama il corrispondente e mi dice che all’indomani mi avrebbero trasferito al Sun Island, però vorrebbe essere firmato una liberatoria, in cui dico che non ho più nulla a pretendere…Capito, i furbi? Ovviamente gli dico che non se ne parla, che mi devono trasferire comunque, e se proprio vogliono chiudere la faccenda, chiedo il trattamento All Inclusive (miseri 35 euro a persona per i restanti 6 giorni!). Ovviamente, nulla: nè A.I., nè bottiglia di vino, nè una parola di scuse. Che, ovviamente, la sola volta che mi rivedrà sarà in aula di tribunale. Chiusa la lunga parentesi, veniamo alla vacanza, che comunque è stata fantastica. Volo: Eurofly, ottimo: nessun ritardo nè in andata nè al ritorno, cibo abbastanza buono, aereo nuovo, comodo, stavamo negli ultimi posti centrali, mezzi vuoti, per cui ci siamo sdraiati. Il trasferimento in idrovolante è veramente consigliato, se si va ad Ari; credo che l’autonomia sulle barche veloci è di massimo un’ora, poi vomito e mal di schiena sono garantiti. L’isola è molto bella, un po’ atipica (è lunga 1,5 km), non sembra di essere sperduti nell’oceano (questa cosa può far piacere o meno, de gustibus); all’interno c’è una vegetazione meravigliosa (c’è una anche una piccola giungla quasi inaccessibile), le spiagge sono meravigliose, ad una estremità c’è una lingua di sabbia lunga circa 100 mt. Dal lato nord, dove c’è il pontile di attracco, il mare è appena mosso perchè la barriera è lontana e non affiora, inoltre in questo periodo il vento soffia appunto da nord-est, ed è abbastanza teso (ma ne riparlerò a proposito del clima). Ci si può arrivare facilmente, però, con una passeggiata (saranno 150 mt) sul pontile, si arriva al ristorante italiano e da lì c’è una scaletta per scender direttamente sulla barriera (l’acqua è alta 1-2 mt) e lo spettacolo è meraviglioso: migliaia (davvero) di pesci di tutte le dimensioni e colori, comprese cernie, murene, polpi, una grossa tartaruga che incontravamo ogni giorno, dentici, carangidi, e tanti bei coralli. Non conviene andare a fare l’escursione guidata alla barriera (18 $): ci si sciroppa 45 minuti di barca, per vedere solo qualche corallo in più, ma sicuramente ci sono molti più pesci sotto casa! Dal lato nord c’è anche la piscina, molto scenografica, i ristoranti e i bar del villaggio. Il lato sud è invece molto più selvaggio: la spiaggia è cortissima, con l’alta marea anche solo un paio di mt, con le palme che arrivano a sfiorare l’acqua, c’è il pontile dei water bungalow e il ristorante thai, molto suggestivi, soprattutto al tramonto. Non c’è un filo di vento, l’acqua è immobile e anche più calda oltre 1 C° (29-30, mentre è 28 a nord), però è bassissima. Potete arrivare a piedi, con l’acqua alle ginocchia, fino al reef (almeno 200 mt, ma non fatelo: noi ci abbiamo messo un pomeriggio, e una volta arrivati al reef ci siamo accorti che non c’era niente da vedere, perchè le onde si infrangono impetuose), e con la bassa marea diventa davvero difficile nuotare e fare snorkeling. Già, perchè, a differenza del lato nord, che fino allla barriera offre solo sabbia (ci sono solo due ciuffi di coralli con pesciolini annessi), il lato sud a pochi metri da riva è tempestato di bellissimi coralli ramificati, in gruppi sempre più fitti, tali da creare un labirinto nel quale ci si perde volentieri ammirando tutti i pesci che ci vivono, da molto vicino. Questo nella zona est, prima del pontile, dove l’acqua talvolta arriva a 1 mt (!) e si incontrano anche dei simpatici squaletti pinna nera, di circa 1- 1,5 mt. Ma con la bassa marea, scordatevelo: tutto il corallo affiora e non ci si può neanche fare il bagno, al massimo il pediluvio! La sera, poi, nella punta ovest dell’isola (Sting ray beach, appunto), non perdetevi lo spettacolo di poter stare in acqua ad accarezzare e nutrire con pezzi di pesce circa 20 razze enormi, nere e maculate, fino a 1,5 mt di diametro, oltre ai solitti squaletti. A dirlo sembra un’americanata, ma vi dirò che è emozionante, fatelo. Il villaggio: è enorme (oltre 400 camere-villette), molto bello, ben fatto, buffet ottimi e con abbondante varietà, sia di pietanze asiatiche (le migliori!) che internazionali, non manca la pasta, talvolta anche buona (non è un villaggio italiano!). Ah, dimenticavo: se è vero che era pieno, ci saranno state quasi mille persone, ma mi chiedevo dove fossero, in spiaggia eravamo quattro gatti, in acqua due. Forse perchè erano praticamente tutti russi, li vedevi solo in piscina, o a giocare a ping-pong, a biliardo, ai videogiochi (!): contenti loro! Le camere sono ampie, forse un pò spartane (anche se non manca nulla, il bagno è molto grande e c’è anche la doccia maldiviana all’aperto) e comunque tutte si affacciano sul mare con un bel terrazzino, munito di sedie a sdraio e lettini in legno, e, udite udite, in dotazione c’erano anche, già gonfiati, due grossi materassini pneumatici! Per chi vuole, si può fare tanto sport, d’acqua e non, a pagamento. Ci sono poi anche dei discreti negozi, nella hall, ed una suggestiva SPA: ma è difficile lasciare il mare per fare qualsiasi altra cosa! Il clima, poi è stato ottimo: ha piovuto solo un paio di notti, ed un pomeriggio. Il sole è micidiale, non è possibile “stare a prendere il sole”, perchè perfino con la 50, dopo 15 minuti eri bello e cotto. Per fortuna spesso viene la nuvoletta in aiuto, e come ho già detto, c’è sempre vento. Attenzione, anzi: a differenza del periodo estivo, dove è sicuramente più umido e piove di più, d’inverno il vento è “quasi” fresco, cosa molto piacevole perchè mantiene la temperatura sui 29-30 °C, però se si sta sotto l’ombrellone e se ne va il sole, ci può essere bisogno della magliettina. Già, noi per esempio ci siamo addormentati un pomeriggio sotto l’ombrellone, e fin quando c’era il sole il vento rendeva tutto vivibile, ma il sole se n’è andato e ci siamo svegliati infreddoliti, tanto da ritrovarci…Raffreddati! Questo lato negativo del clima invernale lo subivamo anche la sera: in tutta l’isola faceva caldo, tranne che sulla spiaggia esposta al vento, dove però c’erano i bar, per cui non riuscivamo a goderci una serata al bar, a meno di non sfidare la sinusite, perchè il vento era davvero fastidioso. Ricordo ad es. Un agosto a Giravaru, e passavamo le serate in costume in spiaggia, a veder le stelle, cosa che assolutamente non abbiamo potuto fare (i russi si, ma loro non fanno testo!). Quindi, in conclusione: voto all’isola: 9, voto al mare: 9,5, voto al villaggio: 8,5,. Voto al T.O.: 2. Ciao, ai prossimi racconti (saranno Cuba e Dubai)


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