Sulle tracce di Dalì in moto

Domenica 6 agosto alle ore 7.30, io e il mio compagno, abbiamo caricato la nostra Suzuki Intruder 600 e siamo partiti da Bassano del Grappa (VI) direzione Figueras (Spagna) (via autostrada), sulle tracce di Dalì. Arrivati a San Remo abbiamo deciso di fare la prima tappa sulla costa ligure. Siamo andati ad Imperia, ad Oneglia abbiamo trovato un...
Scritto da: Rosycuc
sulle tracce di dalì in moto
Partenza il: 06/08/2006
Ritorno il: 17/08/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Domenica 6 agosto alle ore 7.30, io e il mio compagno, abbiamo caricato la nostra Suzuki Intruder 600 e siamo partiti da Bassano del Grappa (VI) direzione Figueras (Spagna) (via autostrada), sulle tracce di Dalì. Arrivati a San Remo abbiamo deciso di fare la prima tappa sulla costa ligure. Siamo andati ad Imperia, ad Oneglia abbiamo trovato un buon albergo, gente accogliente e un ottimo ristorante. Il giorno dopo siamo ripartiti verso la Francia. Purtroppo l’autostrada francese è troppo ventosa e non potevamo viaggiare molto spediti, anche se poi la nostra velocità è sempre stata nei limiti, massimo 120 km/h. Stufi del vento ci siamo fermati ad Arles, una città molto carina ma troppo affollata. Abbiamo dormito presso l’hotel IBIS perchè era l’unico ad avere posto. Non male il soggiorno, ci siamo concessi anche un bagno in piscina visto che l’albergo ne era provvisto. Vi sconsiglio però di mangiare o anche solo prendere il caffè presso tale albergo però, troppo caro e la qualità è pessima. Invece ad Arles si mangia bene, basta addentrarsi un pò e scegliere un locale francese. Il giorno dopo siamo ripartiti verso la Spagna. Per fortuna dopo i Pirenei il vento si è calmato e il viaggio è stato più piacevole. Lo scopo del viaggio era quello di visitare i luoghi in cui Dalì è nato e ha vissuto di più. Quindi siamo usciti dall’autostrada all’altezza di Figueres una città che vi sconsiglio, l’unica cosa che ha è il Teatro-Museo di Dalì, che vale la pena, decisamente. Noi non abbiamo soggiornato a Figueres perchè volevamo stare sul mare e siamo andati verso Roses. Per fortuna quì non abbiamo trovato nessun albergo, tutto pieno, dico per fortuna perchè la cittadina non è un gran che, tipica città balneare. Da lì, erano ormai le 18.00, abbiamo deciso di andare a Cadaquès, le indicazioni dicevano che distava km 25, non tanto in effetti… Solo che la strada per arrivare è ripidissima, piena di curve, salite e discese, …Però ragazzi… E se ne vale la pena. Provare per credere. Lì abbiamo lasciato un pezzettino di cuore e ci torneremo.

In agosto è troppo piena di turisti, sarà più bella e suggestiva da visitare in giugno o in settembre, o in inverno. Economica, gente accogliente, sembra isolata dal mondo, quasi nascosta in una baia fra montagne aride, casette bianche, negozi semi-invisibili, piccole spiaggette, barche di pescatori e tanti sentieri da percorrere a piedi verso Cap De Creus (parco naturale) e Port Lligat (casa museo di Dalì). Posti incantevoli e ottimamente collegati con un buon servizio di autobus al resto della costa Brava.

Dopo 5 giorni siamo ripartiti verso Barcellona. Ci eravamo già stati qunidi siamo andati a vedere le cose che ci eravamo persi qualche anno fa, per esempio la Fundaciòn Mirò, ve la consiglio, i parchi del Montujic e un bellissimo giro in moto per la città. Sempre bellissimo il porto Olimpico e sicuramente più bello, tranquillo e meno turistico di Barceloneta, che invece quest’anno ci ha deluso. E’ da evitare mangiare la paella sullaRambla o a Barceloneta, meglio spostarsi verso le spiagge, costa un pò di più ma ne vale la pena. Piuttosto che bere sangria durante i pasti è meglio prenderla come aperitivo e bere del vino spagnolo a tavola, che è ottimo ed economico.

L’ultimo giorno a Barcellona abbiamo preso il treno per Tarragona, un’ora di viaggio, ma ci ha deluso, non è molto curata e il paesaggio e decisamente “deturpato” da una fabbrica che si affaccia sul mare e dalla presenza della ferrovia che praticamente costeggia il mare.

Il 15 agosto siamo ripartiti verso la Francia, passata la frontiera ci ha colto un bel temporale. Ci siamo rifugiati in un’area di servizio francese, purtroppo tutte le aree di servizio francesi sono sprovviste di pensiline e ci si può riparare solo vicino ai distributori. Abbiamo deciso di fermarci a Perpignan, per asciugarci un pò e riposare. Questa città la sconsiglio, sia per la gente che per le sue bellezze. Ha solo una strada curata, se provi ad addentrarti per visitare un monumento ti ritrovi in vie malfrequentate a qualsiasi ora ed abbiamo preferito desistere.

Il giorno dopo per fortuna non pioveva e siamo ripartiti verso l’Italia. Ci siamo fermati di nuovo sulla costa ligure, perchè ci era piaciuta. Questa volta abbiamo trovato un albergo a Diano Marina. Anche quì abbiamo mangiato bene e speso poco, ho l’impressione che sia una caratteristica della Liguria questa.

E il 17 agosto siamo ripartiti verso casa. Abbiamo speso € 2.100,00 tutto compreso… Ma non ci siamo fatti mancare niente, neanche qualche cenetta con ottimo vino imbottigliato.

Un bellissimo viaggio, meno avventuroso di quello che pensavamo, ricco di luoghi da ricordare e pieno di persone da ringraziare per la disponibilità, la generosità e la gentilezza dimostrate.



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