Sulle strade del Messico

Viaggio organizzato comodamente nel salotto di casa: Puerto Morelos, Tulum, Calakmul, Campeche, Uxmal, Merida, Cancun
Scritto da: Pilusoro
sulle strade del messico
Partenza il: 01/01/2017
Ritorno il: 09/01/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Il nuovo anno è iniziato al lavoro, ma poco importa siccome dopo qualche ora sarei partita per il Messico.

E così il 2017 non poteva iniziare in modo migliore. A novembre mi viene l’idea di approfittare di 9 giorni di vacanza e partire per qualche destinazione. Il periodo non poteva essere peggiore, nelle vacanze di Natale, ma non posso partire altrimenti, quindi vado subito alla ricerca di un volo. Riesco a trovare con Air Europe un volo per Cancun (Zurigo – Madrid – Cancun) a € 1’000.-/pp (un prezzo fuori di testa ma non riesco a trovare di meglio – quindi si risparmierà sugli alloggi). Il tutto è stato organizzato comodamente nel salotto di casa con l’aiuto della fedele Lonely Planet, curiosando nei diari di Turisti per Caso e gironzolando in internet.

L’itinerario sarà il seguente: Puerto Morelos – Tulum – Calakmul – Campeche – Uxmal – Merida – Cancun

1.01.2017

La giornata passa tra aeroporti e in volo. Atterriamo alle 20.00 circa all’aeroporto di Cancun e andiamo a ritirare la nostra auto da Europcar (prenotata su rentalcars.com). Ho prenotato la prima notte alla Buenos Dias Guest House a Puerto Morelos, un paesino polveroso a 36km a sud di Cancun.

2.01.2017

Naturalmente sveglia prima dell’alba, il fuso orario si fa sentire. Ma per una dormigliona come me è solo un fatto positivo, così almeno non sarà una tragedia svegliarsi presto e ci potremo godere la vacanza ancora meglio.

In due minuti (in auto) raggiungiamo la spiaggia per la prima passeggiata all’alba. I piedi sulla sabbia e il suono del mare riescono in pochi secondi a far svanire la stanchezza e lo stress accumulati nell’ultimo periodo. Rientriamo a fare colazione e partiamo finalmente all’avventura: che il viaggio abbia inizio. Dopo un’ora di auto sulla caretera 307, facciamo tappa ad Akumal per lo snorkeling con le tartarughe. C’ero stata nel 2009 ed era stata un’esperienza fantastica. Ora a distanza di qualche anno, mi sembrava di essere a Rimini la settimana di ferragosto talmente c’era tanta gente. Lo snorkling lo si paga, perché a loro dire, si può fare solo unicamente indossando un giubbotto di salvataggio e bisogna essere accompagnati da una guida. Sarà vero? Non so e non ho voluto discutere in merito. Le tartarughe nuotano tranquille a pochi metri dalla spiaggia, e volendo, se ci si allontana un po’, ci si potrebbe benissimo tuffare e fare snorkeing senza pagare ma dall’altra parte, è anche un modo per far guadagnare la gente del posto. Quindi, paghiamo $25 /persona e nuotiamo un’ora con le tartarughe. È sempre e comunque un’esperienza magica e magnifica.

Dopo la nuotata ci rilassiamo qualche minuto, ci fermiamo a mangiare i primi tacos e poi guidiamo fino a Tulum per ca 30 minuti. Posteggiamo l’auto e dopo aver camminato ca 15 minuti arriviamo alla biglietteria. (M$ 70.-/pp). La tappa è d’obbligo ma dato il suo fascino è anche meta di altre centinaia di visitatori. Troviamo una lunga colonna e attendiamo almeno 45 minuti prima di poter fare i biglietti (e per fortuna abbiamo scelto la coda “veloce” al distributore automatico con carta di credito). Sfortunatamente per le foto ma fortunatamente per noi è un po’ nuvoloso quindi si riesce a visitarlo piacevolmente in un’oretta, a piedi su e giù per le collinette a godersi la vista delle rovine e dell’oceano. La temperatura e l’umidità sono alte. Riprendiamo l’auto e andiamo alla ricerca del nostro alloggio lungo la strada che costeggia il mare. Gli alberghi sono tutti molto costosi dato l’altissima stagione e quindi abbiamo optato per la soluzione più economica possibile: una tenda al Turquesa Jungle Camping. Si tratta di una sistemazione inusuale ma alla fine (per una sola notte) è stata anche piacevole, direi selvaggia. Il sole è tramontato e andiamo a farci un aperi/cena all’albergo in faccia al campeggio proprio sulla spiaggia.

3.01.2017

Sta diventando una piacevole abitudine la passeggiatina sulla spiaggia al sorgere del sole. Rientriamo per colazione e poi via, direzione Laguna Bacalar (lungo la strada a Felipe Carrillo Puerto c’è una deviazione obbligatoria e si trova un pedaggio da pagare). Prima di partire avevo prenotato con Bacalar Sailing (si trovano alla Casa Tortuga) una barca a vela privata per fare un giro sulla Laguna dei 7 colori. Inutile dire che la Laguna, formatasi anni e anni fa dallo straripamento di diversi cenote, è a dir poco stupenda. I colori cambiano in base al sole e veleggiando lungo la riva, vicino alle mangrovie, si sente solo il rumore del vento. Facciamo un paio di soste: un tuffo nella laguna e uno nel Cenote Negro, dove si può notare sul bordo del cratere e poi perdersi nel nero profondo (il cenote è profondo 60m). Ripartiamo alla vota di Xpujil, dove passeremo la notte a Casa Ka’an, in una bellissima casetta in mezzo alla foresta con salotto, cucina, camera da letto e bagno. Sono super organizzati, infatti se non si vuole andare a cena nella cittadina (ca 10km), a pagamento, ci sono degli ingredienti per cucinarsi la cena.

4.01.2017

Al mattino, una signora, ci prepara una tipica colazione messicana in cucina. Alle 7.30 ci vengono a prendere. Abbiamo prenotato un tour per la visita di Calakmul (che consiglio vivamente, da soli sarebbe complicato a mio parere e non potreste capire e godervi il sito). In 50 minuti si arriva all’entrata per il sito, posteggiamo la nostra auto e saliamo sul bus insieme ad altri viaggiatori che arrivano da Germania, Colombia e Canada. Da lì ci aspettano 60km di strada fatta di curve e buchi. Da calcolare con comodo almeno 1h15/1h30 fino al posteggio (ci sarà un altro pagamento da fare a metà strada). Ci carichiamo di acqua, tappa pipì, pagamento dell’entrata e ci si immerge nella foresta pluviale. Si camminerà parecchio, almeno 6km. Ad un tratto, si sente un urlo. Ci fermiamo, guardiamo bene tra gli alberi e scoviamo una scimmia urlatrice che fa un casino pazzesco, tutto da sola poi. Passeremo la mattina tra le varie abitazioni Maya, su e giù fino a toccare il cielo con un dito, fino a 50m di altezza. Dall’alto la vista è qualcosa di surreale e magnifica allo stesso tempo. Foresta a perdita d’occhio. E qua e là spuntano alcune rovine strappate alla giungla. Si stima che ce ne siano 6000 inghiottite dalla foresta. Alcune scimmie ragno si fanno vedere sugli alberi, C’è probabilmente una famigliola dato che si vendono anche delle scimmiette piccole. Per pranzo ci mangiamo un panino e della frutta fresca prima di ritornare al posteggio principale. Al ritorno la nostra guida come un pazzo ma ci permette di arrivare già alle 15.00. A noi infatti spetta la tratta fino a Campeche, 3 ore di macchina, che preferiamo fare alla luce del sole e non al buio. Attraversiamo Champoton al tramontare del sole e arriviamo a Campeche a fine giornata (prima di arrivare c’è un casello da pagare). L’Hotel Francis Drake è in posizione perfetta a due vie di distanza da Calle 59, la via pedonale piena di bar e ristorantini, vicino alla Cattedrale.

5.01.2017

Campeche è una bellissima sorpresa, molto facile da girare senza cartina perché è stata creata a “scacchiera”. Le Calle con le tipiche casette basse dalle tinte pastello, pulite e ordinate. Pagando M$ 70.-/pp si può visitare il museo e salire sulle mura per vedere la cittadina dall’alto. All’inizio di Calle 53 si trova il mercato. Una parte al coperto, più tradizionale, con carne, pesce, verdure, frutta… e una parte di bancherelle con infradito, scarpe e giocattoli. Verso le 12.00 ritorniamo alla macchina e partiamo alla volta di Uxmal. Arriviamo verso le 14.00, tempo di fare un tuffo in piscina per rinfrescarci, alle 15.00 andiamo a visitare il sito archeologico (dista 1km dall’hotel) M$ 160.-/pp. La visita la si fa comodamente in un’oretta. Rientriamo e facciamo una sorta di pranzo/merenda/cena perché poi ritorniamo al sito per lo spettacolo di luci e suoni. Il biglietto per la sera lo si può acquistare alla biglietteria dalle 18.15. Lo spettacolo è in spagnolo e racconta delle origini del sito e un paio di storie di tradimento o altro (per quel poco che ho capito). Dura 45’ e non è tutto questo spettacolo eccezionale a dire il vero.

6.01.2017

Altro giorno, altro spostamento. La prima destinazione è la Riserva Ria Celestun. Nelle vicinanze della cittadina, subito a sinistra dopo il primo ponte si trova un posteggio e un piccolo centro informazione. Da lì partono le barchette (costo della barca M$ 1500.-, chiaramente più persone sarete – fino ad un max di 8 – e meno pagherete a persona) per andare alla scoperta della Riserva e alla ricerca dei fenicotteri. Noi non siamo tanto fortunati, colpa dell’alta marea e della stagione, ne vediamo solo 6. Ci consoliamo poi passando qualche ora in spiaggia a prender il sole e fare il bagno. Una bella birra fresca e del cheviche per pranzo, in un ristorantino proprio sulla spiaggia concludendo la visita in questa zona. Si riparte poi alla volta di Merida, la Ciudad Blanca (anche se di bianco non è rimasto più niente dopo l’arrivo dei conquistatori spagnoli). Dopo una doccia all’Hotel Santa Ana, scendiamo sulla Calle 60 fino ad arrivare alla Cattedrale. Siamo arrivati il giorno del 475° anno di fondazione della città e nella Plaza Grande c’è musica e proiezioni sulla facciata della Cattedrale.

7.01.2017

Ritorniamo in centro (20 minuti a piedi) e dopo essere entrati in Cattedrale andiamo al Mercato Lucas de Galvez, un dedalo di stradine, una città nella città, caotica, animata, vera. Un mercato immenso con ogni tipo di merce vendibile: pesce (anche lo squalo), frutta e verdura, spezie, attrezzi da lavoro, cibo per cani, animali vivi, succhi freschi di ogni colore, compro oro, telefonia e sicuramente mi sono dimenticata qualcosa. Ah tutti mangiavano. Alle 9 i banchetti/bar servono già pesci vari crudi al limone o grigliati e carne arrosto con tortilla come se non ci fosse un domani. Dopo aver gironzolato per un paio di ore, inizia a piovere e corriamo in hotel. Si riparte, per l’ultima tratta fino a Cancun. Facciamo sosta a Izamal, la Ciutad Amarilla, dove visitiamo il Santuario di Sant’Antonio di Padova. Si ritorna in strada e decidiamo di fare una deviazione in qualche Cenote a fare un tuffo. Decidiamo di fermarci a sud di Valladolid, vicino a Dzitnup. Si può scegliere di visitarli tutti e due (M$ 160.-/pp): X’quequen e Samula. Siamo fortunati e sfortunati allo stesso tempo: c’è pochissima gente ma niente sole che entra per farci ammirare i colori dell’acqua. Per l’ultima volta riprendiamo il viaggio per la destinazione finale di Cancun.

8.01.2017

Il viaggio termina quindi a Cancun che ricorda più una città americana a dire il vero, di messicano ha ben poco. Solo alberghi enormi e locali per fare fiesta. Ma di una città creata a tavolino negli anni ’70 per contrastare il boom turistico di Acapulco, non puoi aspettarti altro. La giornata è all’insegna del relax prima di prendere il volo alle 22.00. O meglio, l’avevo pensata così: fare la lucertola sulla sdraio almeno un giorno. Il tempo però non è dei migliori. C’è un vento pazzesco che se fosse in un altro periodo penserei all’arrivo di un uragano. Almeno non piove e qualche raggio di sole ogni tanto si fa vedere. Si rimane in spiaggia fino alle 14.00 poi andiamo facciamo un giro nella zona Hotelera e ci fermiamo all’Outlet La Isla. Ormai la vacanza è finita, aspettiamo solo il volo di rientro. Se avete bisogno di altre info mi potete contattare direttamente su Fb: @lapilusempreingiro

Commenti sugli hotel

Puerto Morelos / Guest house Buenos Dias: nel paesino polveroso, si fa un po’ fatica a trovarlo. Vedrete un doppio cancello bianco con la scritta della Guesthouse in mosaico colorato. Piccolino, carino con colazione continentale servisol sul terrazzino. Posteggio in strada (quartiere tranquillo). Hippy style. Consigliato

Tulum / Turquesa Jungle Camping: sulla strada costiera venendo da Tulum, sulla destra. Troverete solo una piccola scritta Turquesa e non si trova, come indica google map, in faccia al Sanara Tulum/La Zebra, ma più avanti in faccia all’Alma (si può passare poi dalla Reception di questo albergo per raggiungere la spiaggia). Si tratta di un campeggio, con bagni in comune, doccia all’aria aperta (acqua fredda e salmastra), tenuto abbastanza bene. Colazione semplice servita al ristorantino. Prenotato unicamente per il prezzo super vantaggioso (solo per fare un esempio, l’hotel Alma costa ca 10 volte di più). Wifi nelle zone comuni. Posteggio. Esperienza carina. Una notte però basta e avanza

Xpujil / Casa Ka’an: bellissima casetta unifamiliare nel verde con salotto, cucina, camera da letto e bagno. Wifi. Patio. La mattina una signora entra in cucina (entrata secondaria) e prepara la colazione messicana (uova con salsa al pomodoro e peperoni, tortilla e caffè). Posteggio davanti alla casa. Consigliatissimo.

Campeche / Hotel Francis Drake: alberghetto 4 stelle carino su Calle 12 a pochi passi da Calle 59, la via pedonale con ristoranti, e nelle vicinanze della Cattedrale. Posteggio proprio davanti all’hotel. Colazione americana inclusa. Consigliato.

Uxmal / Uxmal Resort Maya: albergo ad 1km dal sito archeologico. Bella camera grande con terrazzo e vista sulla piscina e sulle rovine nella foresta. Colazione americana compresa. Piscina. Wifi. Consigliato.

Merida / Hotel Santa Ana: alberghetto carino un po’ distante dal centro (20 minuti a piedi scendendo su Calle 60). Colazione non compresa. Wifi. Posteggio. Consigliato ma magari cercherei qualcosa più vicino al centro storico.

Cancun / Beachscape Kin Ha Villas: scelto perché non si trattava di un super mega albergo grattacielo. Edifici di due piani. Bellissima camera luminosa (grande terrazzo), con cucina, salotto, camera da letto, anticamera e bagno. Peccato il pessimo servizio alla Reception (info inesistenti) e il pessimo cibo (ordinato room service visto che eravamo stanchi dopo ore di auto e perché fuori c’era un vento pazzesco). Colazione inclusa a buffet. Sulla spiaggia. Grande piscina. Consigliato ma se dovessi tornare a Cancun cercherei qualcosa d’altro.

AirEurope: classica compagnia stile voli charter/low cost per tipo di servizio (niente schermi di intrattenimento). Peccato che il prezzo era da compagnia di lusso. Da consigliare solo se non ci sono alternative.

È stato un gran bel viaggio, breve ma intenso. Il popolo messicano è molto gentile e fiero. I venditori non sono per niente insistenti e chiunque appena ti vede ti da informazioni sulla città, ed elargisce consigli su cosa visitare e dove comprare. Se avete bisogno altre info mi potete contattare direttamente sulla mia pagina fb.

Alcuni riflessioni ad alta voce

Prima di partire ci si fa sempre tante domande quindi dopo esser tornata posso dare risposta alle preoccupazioni che avevo.

– Viaggiare di notte non è poi così una tragedia. Le strade sono belle e asfaltate bisogna solo rispettare i limiti e fare attenzione ai dossi e ai cani (tanti ma tanti cani randagi tutti molto dolci e calmi). A gennaio il sole tramonta presto, già alle 17.30

– Polizia: vedrete un sacco di Polizia in giro (Municipal, Turistica, Federal, Marina), ci sono diversi posti di blocco. Spesso e volentieri non ti fermano neanche. Quando ti fermano ti chiedono da dove arrivi, un paio di battute e basta. Sembra che ci sia anche tanta Polizia corrotta (che fortunatamente noi non abbiamo incontrato) che ti vuole fare una multa per un’infrazione inventata. Per non farti andare in caserma, ti chiedono una “tangente”. Ci hanno consigliato di chiudere un occhio e dare sui M$ 300.- (ca € 15.- per loro tantissimi soldi). Per una somma del genere non farei né l’eroe né mi rovinerei la vacanza ma…vedete voi.

– Alla partenza all’aeroporto, il vostro check in online non è valido. Dovrete comunque andare al desk check in perché lì fanno anche le pratiche per l’immigrazione

Calakmul: consiglio vivamente di fare un tour organizzato. Ma soprattutto portatevi tanta acqua (in inverno 2L a testa ma se andate d’estate pensate anche a 4L e cibo. Ci vuole molto per arrivare, si cammina molto e nel sito non vendono NIENTE!

– Doccia/acqua calda: il getto dell’acqua di ogni doccia è quasi inesistente e vi capiterà di non avere acqua calda. Spesso e volentieri non troverete l’asciugacapelli

– Strada Merida/Cancun: ad un certo punto sarà segnato Cancun libre (non a pagamento) o Cancun cuota (a pagamento M$ 160.-). La strada a pagamento è veloce 110 km/h mentre quella “libre” si va al massimo a 90km/h ma ci si ferma spesso per le “tope”

– Dossi/tope: abbiamo optato per una macchina con cambio automatico per semplificare la guida. Lungo la strada ci sono tantissimi paesini e dato che le strade sono dritte per km e km è pieno di “tope” dossi per rallentare la velocità.

– Navigatore: non l’abbiamo preso. Abbiamo utilizzato google maps in modalità offline. È stato super efficiente. L’importante è creare l’itinerario della tappa quando si trova la connessione internet e poi seguire in offline. Semplicissimo e sicuramente economico.

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Campeche

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Cancun

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Calakmul

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Puerto Morelos

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Tulum

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Laguna Bacalar

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