Suggerimenti per Vienna
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Viaggio 20-24 aprile. Easyjet.
Abbiamo trascorso 4 giorni pieni a Vienna (il quinto siamo partiti alle 8 del mattino) riuscendo a vedere quasi tutto il prefissato grazie alla grande efficienza dei mezzi pubblici viennesi.
Un biglietto costa 2,20 euro e sicuramente non lo consiglio.
Il biglietto shopping, che va dalle 8 alle 20, costa 6,10 €.
Se prevedete di stare fuori dalle 8 a dopo le 20 allora acquistate il giornaliero.
Noi abbiamo acquistato due Vienna card 72 ore –il bimbo è incluso- (utile solo se avete intenzione di vedere diversi musei e fare molte attività, come al Prater, in diversi cafè o localini; in caso contrario consiglio più semplicemente un abbonamento ai mezzi pubblici da 72 ore) + due biglietti shopping+ due da corsa da 2,2€ ( da aggiungere al Vienna card o all’abbonamento per spostarsi dall’aeroporto a Vienna).
Esiste anche il Vienna pass con entrata libera a 60 attrazioni, costo 1 giorno -59€; 2gg-74€; 3 gg-89€…
Ricordate che anche a Vienna come in Italia e resto d’Europa la prima domenica del mese molte attrazioni sono gratuite.
La maggior parte dei negozi e musei chiudono intorno alle 18/19.
C’è un numero indescrivibile di negozi stranieri, soprattutto cinesi venditori di noodle e mediorientali che vendevano kebab.
Vienna è carissima per cui fate bene i vostri conti (pensate che in Baviera l’abbonamento ai castelli per la famiglia 4 persone costa 40 euro 14 giorni, compreso il castello di Linderhoff e Neuschwainstein; qui 70 euro famiglia 3 persone, due castelli ed un museo del Mobile; se invece si è soli il prezzo è ottimo, intorno ai 10 euro ad attrazione turistica)
Da casa, per evitare le lunghe file (che in realtà non ho trovato per niente! Forse perché era un mercoledì di aprile) ho acquistato il pacchetto Sissi ticket, che comprende il Palazzo di Hofburg, il Gran Tour di Schonbrun ed il Museo del Mobile. Tenete presente che in relazione ad Hofburg non è incluso il museo del tesoro (Kaiserliche Schatzkammer), il museo del mobile è quasi evitabile a meno che non vogliate vedere anche qualche cosa usata nel film, infine in relazione a Schonbrun sono incluse 40 stanze, niente giardini, fontane, labirinto o altro. Suggerimento: visitate il palazzo nel pomeriggio troverete meno persone e lo godrete maggiormente.
In giro accanto alle metro o dentro le metro, la sera o la mattina presto, abbiamo trovato gente che urinava, che beveva, che si masturbava o masturbava, nelle stazioni principali c’era anche tanta polizia.
PRIMO GIORNO
Siamo giunti in aeroporto alle 8 del mattino ed arrivati in albergo (Hotel Senator, 4 stelle, non centrale ma stanza tripla molto ampia, non cara per gli standard viennesi – 75 euro a notte- e con il tram 43 e le metro si è ovunque in poco tempo) alle ore 9,30, poiché la nostra camera non era pronta abbiamo semplicemente lasciato i bagagli e ci siamo subito incamminati.
Il nostro tour è iniziato dal palazzo di Hofbourg, metro U 3 gialla fermata Herrengasse, che è splendido. Vicino al palazzo si trova il parco Volksgarten, purtroppo il famoso roseto non era ancora fiorito, in compenso vi erano tantissimi tulipani e sedie dove riposarsi e prendere il sole; nel parco vi sono anche il tempio di Teseo ed il monumento a Sissi. Dal parco se uscite su Stadiongasse vi trovate di fronte al Parlamento (stile tempio greco) e prendendo a volo uno dei tram 21 -1 -2 in una fermata siete al Rathaus (il comune del 1872) oppure a piedi il passo è comunque breve; si entra lateralmente(all’entrata principale c’è un ristorante), all’interno so che organizzano visite guidate gratuite in tedesco ma non conosco gli orari; noi siamo semplicemente entrati ed abbiamo circolato su tutti i piani alla ricerca della sala delle feste (vi dò una mano dovete salire al terzo piano), vi assicuro che merita di essere vista ed è una delle poche cose gratuite a Vienna.
Ritornati sulla strada principale abbiamo continuato a percorrere la via dell’Università (Via Universitsring), ci siamo fermati al McDonald’s a Schottentor (qui ferma la metro U2 viola), discusso con la cassiera che pretendeva comprendessimo il tedesco senza fare neanche dei movimenti con le mani per venirci incontro (sappiate che Klein e Grosse significano piccolo e grande), fortuna che è arrivata il supervisore che conosceva l’inglese! Dopo il pranzo abbiamo semplicemente attraversato il parco di Freud (non potete neanche immaginare la quantità di universitari sul prato a prendere il sole) e siamo entrati nella chiesa di Votivkirche, del 1856 costruita per ex voto dopo l’attentato fallito a Franz Joseph I ed è stata inaugurata per le nozze d’argento di Sissi e l’imperatore.
ATTRAVERSATE SEMPRE SULLE STRISCE PEDONALI, ATTENTI AI SEMAFORI E ALLE PISTE CICLABILI.
A questo punto abbiamo abbandonato la zona e preso la metro per raggiungere la cattedrale di Santo Stefano (U1 rosso, U3 giallo). Nella piazza Stephandom tantissimi uomini in costume, ognuno sosteneva la propria causa, ossia un concerto presso un luogo x ad un prezzo x, noi siamo entrati direttamente in chiesa (all’interno vi sono le catacombe con le cripte dei vescovi €5,5 – non le ho visitate).
A pochi minuti a piedi si arriva all’Ankeruhr, orologio con vari personaggi (a mezzogiorno escono tutti, ma noi siamo arrivati alle 17, molti personaggi erano già a nanna!), dopo aver preso un gelato da Zanoni e Zanoni (gelateria fondata da italiani e dove è possibile trovare alcuni gelatai italiani) abbiamo passeggiato sulla via pedonale di Graben, piena di localini, bar, negozi di souvenir- tra i più cari di Vienna-.
A questo punto eravamo stanchi ma sono riuscita a convincere marito e figlio ad arrivare fino alla chiesa di Augustinerkirche, trovata chiusa per le prove del coro, ci siamo accontentati di proseguire in direzione Museo Albertina, poiché di fronte si trovano da un lato un punto informazione turistica dall’altro l’hotel Sacher (la cui entrata è su Philarmoniker strasse 4), dov’è stata creata la famosa torta.
Al punto informazione turistica, avendo noi il Vienna card, oltre ad una serie di depliant in italiano ci hanno fornito un pacchetto contenente sconti per il compleanno del Prater.
Per i più coraggiosi, nello stesso palazzo dell’hotel Sacher, su Maysedergasse, vi è il Crossfield’s Australian Pub, un pub australiano dove si mangiano insetti e cavallette, carne di canguro e coccodrillo.
Come ultima cosa siamo saliti sullo Sky cafè bar restaurant, su Karntner Strasse 19, ci avevano detto che dal settimo piano avremmo potuto godere di una vista free su Vienna, ma proprio free non è poiché all’uscita dell’ascensore vi è qualcuno che ti dice “o ordini o vai via!” Siamo andati via, direttamente in albergo perché stanchissimi e cenando in camera con una wiener schnitzel con patate fritte ed un’insalata di patate (Kartoffelkase: patate-purea di patate-panna acida) acquistati in un locale poco distante dall’albergo. Non è stata la miglior wiener schnitzel assaggiata (quelle più buone le ho mangiate a Villach al confine con l’Italia) ma valeva comunque la pena.
SECONDO GIORNO
Con calma siamo andati a prendere la U6 fermata Alt Erlaa (zona ricca di centri commerciali) + BUS 66 fermata Purkytgasse ed in una trentina di minuti dal nostro albergo siamo arrivati allo Shokomuseum, dove vengono prodotti i cioccolatini Heindl, 5 € per una visita autonoma (vi sono anche le visite guidate in tedesco o in inglese, 2 euro in più, tutto ben spiegato sul loro sito), assaggi vari, possibilità di toccare i semi di cacao, di fare foto ovunque, ed al piano superiore di vedere l’assemblaggio dei prodotti, non la preparazione. A parere mio la visita della Perugina, + costosa e con obbligo di prenotazione è molto + bella, ma comunque vale la pena fare anche questa esperienza. Nello stabile, ovviamente, anche il negozio, dove poter acquistare prodotti con il 10% di sconto. All’uscita abbiamo sbagliato a prendere il bus e dopo una quindicina di fermate ci siamo accorti di essere arrivati al capolinea: Reumannplatz, ma con i mezzi pubblici di Vienna non si può mai dire di sbagliare, infatti se ci fossimo diretti verso Alt Erlaa avremmo preso la U6, invece dirigendoci verso Reumannplatz abbiamo preso la U1 rossa, senza perderci d’animo. Tantissimi tulipani, moltissime persone sulle panchine, miriadi di locali dove mangiare, palazzi bellissimi.
Sembra che a Vienna il pensiero principale sia mangiare, e mangiare soprattutto noodle giappo/cinesi.
Con la U1 rossa siamo scesi a Sudtirolerplatz e dopo una decina di minuti di cammino siamo arrivati a Palazzo Belvedere, dove abbiamo acquistato solo il biglietto per il Belvedere superiore (Upper) (2 adulti bimbo non paga 25 € con Vienna card), inutile negarlo l’obiettivo era arrivare al “Bacio” di Klimt, poi anche Monet, Manet, Van Gogh… Vietato fare foto, i controlli sono serrati nelle stanze più importanti, ma per venire incontro alle esigenze dei turisti hanno creato una copia su cartone del famoso quadro, nella stanza accanto a quella del famoso quadro, chiamata Bacio selfie o Klimt selfie.
Come quasi tutti i palazzi imperiali viennesi anche il Belvedere ha dei giardini magnifici.
Attratti da una chiesa in lontananza siamo arrivati a Piazza Santa Elisabetta, purtroppo la chiesa, per quanto aperta, ha all’interno una cancellata che non permette di percorrerla.
Ritornati a Sudtirolerplatz abbiamo ripreso la U2 fermata Karlplatz (a Karlplatz fermano sia la U1 rossa, la U4 verde e la U2 viola), dove si trova la KarlKirche (8 euro il biglietto, 4 con la card, niente nel nostro caso la biglietteria era chiusa, ma non so la motivazione, forse perché c’era la messa). La chiesa è imponente e merita sicuramente la visita (forse non 8 euro, io sono sempre contraria al pagamento di un ticket in chiesa), all’interno anche un Bambin Gesù di Praga ed un quadro dedicato a Santa Teresa del Bambin Gesù. Di fronte alla chiesa, un ampio giardino, un piccolo laghetto poco curato, il Politecnico ed un parco giochi per bambini. Sempre a Karlplatz, sopra la metro si trova un edificio stile liberty (Stadbanhn-Pavillons).
Non ancora stanchi per la giornata intensa, siamo andati a vedere l’Hundertwasserhaus, U4 verde fermata Schwedenplatz + BUS 1 direzione Prater fermata Kegelgasse. La haus è la casa più colorata ed originale di Vienna ed è dell’artista Hundertwasser, all’interno non è visitabile, di fronte vi è una sorta di centro commerciale opera dello stesso artista, ma che al nostro arrivo era già chiusa ( chiude alle 18,30).
Davanti alla casa anche una rossa cabina telefonica inglese. Ripreso il bus direzione Prater abbiamo fatto una sorta di comodo (perché eravamo seduti) giro panoramico dell’ampio parco del Prater, quello generalmente boicottato dai turisti, dove si trovano anche due campi da baseball; siamo stati belli comodi finchè non siamo ritornati a Schwedenplatz dove siamo dovuti scendere per prendere la metro.
Col tragitto del bus in lontananza è possibile vedere una serie di edifici moderni.
VORREI FAR PRESENTE CHE A SCHWEDENPLATZ C’E’ UN PONTE DOVE FARE FOTO SUL DANUBIO E DOVE PRENDERE LA NAVE PER BRATISLAVA, compagnia Twin City Liner, ovviamente la tratta è più cara del treno ma molto romantica. Sempre qui, vista fiume, un elegantissimo e romantico ristorante di Bernd Schlacher. Sempre qui abbiamo beccato gli unici giapponesi che non sapevano farci una foto!
TERZO GIORNO
Dopo aver preparato i panini da Lidl il nostro obiettivo è stato lo zoo Tiergarten, U4 stazione Hietzing, (2 adulti 1 bambino 40 € con Vienna card) vi suggerisco di stamparvi gli orari pranzo degli animali dal sito, ve li daranno con la piantina dello zoo anche dopo aver acquistato il biglietto ma è in inglese o tedesco. Molto bello è stato vedere pinguini, scimmie e leoni marini fare la pappa, meno bello è stato sentire un caldo pazzesco nella foresta equatoriale dove si trovano specie tipiche. Particolare il passaggio tra i pipistrelli liberi, provateci se avete coraggio! La zona giraffe era in costruzione. Panda e koala incantevoli.
Verso le 15.30 siamo usciti dallo zoo, ci siamo fermati ad un McDonald’s nelle vicinanze per un gelato al caramello (che costa meno rispetto all’Italia), abbiamo ripreso la U4 fermata Schonbrun e mentre tantissimi turisti andavano via noi eravamo tra i pochi che si sono goduti il castello nella tranquillità più assoluta. Il castello chiude alle 17,30 (in aprile) ed occorrono 50 minuti per il gran tour ( 40 stanze), non ho comprato altro-né giardini, né Orangerie…
Inutile dire che il castello è splendido, vi sono alcuni abiti di Sissy, la lima che l’assassinò, una stella di diamante originale ed un centro tavola dorato lungo 30 metri.
All’interno del cortile del castello il Cafè Residenz, famoso per il suo strudel (una fetta 5 euro), che secondo me non va servito freddo, ma è questione di gusti; io l’ho mangiato semplice, ma se volete con un euro in più ve lo portano con la panna, con 3 euro con una palla di gelato e con 5 affogato in una crema alla vaniglia.
Ore 18. Non essendo ancora stanchi abbiamo deciso di andare al Prater, U1 rosso fermata Praterstern (ma va bene anche U2 viola). La zona metropolitana del Prater non è per niente rilassante, non per i clochard ma per gli ubriaconi, i ladri (un episodio è accaduto proprio poco distante da noi e due ragazze giapponesi sono dovute andare a cercare la POLIZEI), est europei che ti fermano ubriachi per proporti di ballare o di dargli qualche sigaretta; intorno puzza di urina, alcool e marijuana.
Il Prater, conosciuto soprattutto per la famosa ruota, è ricco di giostre soprattutto adrenaliniche, per cui se non ne siete amanti è un’attrazione evitabile. Ogni giostra ha un suo prezzo sono aperte quasi tutte 24 ore su 24, tranne la ruota che la notte chiude. Bellissima da vedere un’attrazione tipo galleria del vento che simula le discese con paracadute, costa un bel po’.
Alle 21,30, stanchi morti ci siamo ritirati, fortuna che i mezzi pubblici funzionano bene e sono assai efficienti.
QUARTO GIORNO
Il quarto giorno abbiamo deciso di vedere tutto ciò che ci siamo trascinati fino alla fine:
l’Augustinerkirche U3 giallo fermata Herrengasse, vista internamente e sicuramente merita, già solo per il fatto che qui si sono sposati Sissy e Franz;
Palazzo della Secessione, noi l’abbiamo raggiunto a piedi ma si può arrivare anche con la U1 rossa (ma anche U2-U4) fermata Karlplatz, anche questo è a pagamento, ma visto che Vienna è cara ed è anche troppo ricca di musei, questo l’abbiamo visto solo esternamente. Per comprenderci è il palazzo con sopra una palla fatta con foglie dorate al cui esterno vi è una statua di Marco Antonio;
Naschmarkt, si trova di fronte al Palazzo della Secessione e si raggiunge o con la U1-2-4 fermata Karlplatz oppure U4 fermata Kettenbrückengasse. Il mercato si allontana dall’idea dei soliti mercati, è ricca di ristoranti vari, infatti odori di spezie si confondono con quelli del pesce fresco, nessuno grida nonostante ci siano miriadi di persone, c’è rispetto; vediamo passare davanti a noi camerieri con piatti di ostriche su ghiaccio, bistecche alla fiorentina, ma anche piatti giapponesi, o fette di torta, ce n’è per tutti i palati e per gli occhi, cucina vegetariana, cucina israeliana, orientale. Nel frattempo man mano che passeggiamo nel mercato non possiamo far a meno di notare gli splendidi edifici che si affacciano sul mercato, di cui c’è una zona interamente dedicata all’usato (SOLO IL SABATO).
Finito il mercato siamo saliti per Eggerthgasse, passati davanti al Museo dei Mari (Haus des Merees), abbiamo proseguito per Shadekgasse e Mariahilfer strasse, dove abbiamo incontrato un corteo animalista e siamo infine arrivati al Museo del Mobile, o meglio Hofmobiliendepot-Mobel museum Wien. Il museo si raggiunge anche con la U3 gialla fermata Zieglergasse. È ricco di mobili provenienti da vari palazzi reali austriaci, una Sissy in cera opera di Madame Tousseaud, il coltello con cui hanno provato ad assassinare Francesco Giuseppe, mobili utilizzati nella trilogia di Sissy. Bello o brutto è solo una questione di gusti.
Siamo ritornati sulla Mariahilfer strasse, strada veramente molto carina, ricca di negozi e non solo bar-cafè, qui anche un McDonald’s dove poter ordinare a computer senza dover parlare in inglese o tedesco con la cassiera, si ottiene il numero, si aspetta al tavolo che il proprio numero appaia sullo schermo e si ritira l’ordine pronto. La strada porta direttamente alla Westbanhof.
Sono le 18 e dal momento che il giorno dopo dobbiamo svegliarci molto presto decidiamo di tornare in albergo ed evitiamo di andare a vedere lo Stadpark (U4 fermata omonima) con la famosa statua dorata di Strauss.
La mattina la partenza dall’albergo Senator è alle 6.15 con tram 43, metro U6 da Alsestrass a Westbanhof, U3 gialla fino a Landstrasse/Wien Mitte ed infine S7 fino all’ultima fermata (Flughafen Wien)
NON SCENDETE CON LA S7 ALLA FERMATA SCHWECHAT MA ALLA SUCCESSIVA FLUGHAFEN WIEN.
Cose rimaste in sospeso per noi
Lo Stadpark: U4 fermata Stadpark.
La piazza Am Hof con la chiesa Zu den neun Choren der Engel : U 3 gialla fermata Herrengasse.
Musikverein, sede dell’orchestra filarmonica di Vienna, vicino Karlplarz.
Brunnenmarkt, mercato popolare.