Sudafrica on the road nei piccoli parchi

Da Marakele all'Addo Elephant, accarezzando anche i ghepardi
Scritto da: Pitus
sudafrica on the road nei piccoli parchi
Partenza il: 07/06/2011
Ritorno il: 19/06/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €

Martedì 7/6/2011

Partenza da Milano Mpx ore 6.50 via Amsterdam per Johannesburg con Airfrance (di solito abbiamo sempre volato con Lufthansa). Dovevamo partire alle ore 20.50, ma hanno anticipato il volo. Quindi volo diurno con KLM. Siamo stati bene, a pranzo un sandwich, merenda con pizzetta e gelato e cena con salad. Addirittura c’erano anche più film in italiano!

Arrivo a Johannesburg ore 21.00. Ritiriamo le valigie e cerchiamo di chiamare il ns. hotel per il servizio navetta ma stanchi e stremati dalle insistenze degli omini che ti stressano in aeroporto, ci facciamo accompagnare all’albergo da un “tassista” che ci spilla 300rand per 5 minuti di auto!

Soggiorniamo all’Aero Guest Lodge a pochi minuti dall’aeroporto (prenotato tramite Bookimng.com). Il posto è pulito e accogliente.

Mercoledì 8/6/2011

Ci svegliamo intorno alle 8 con un nubrifagio. Facciamo colazione all’hotel e ci facciamo accompagnare dal servizio navetta in aeroporto per il ritiro dell’auto a noleggio (una Toyota Rav4 prenotata tramite drivesouthafrica.co.za con Europcar). Chiediamo il navigatore satellitare (molto utile ed evita perdite di tempo inutili).

Ci dirigiamo verso il Marakele N.P. e vicino Bela-Bela il tempo migliora. Incontriamo per strada un sacco di riserve private. Una di 500ettari è in vendita (chissà quanto vogliono… quasi quasi ci facciamo un pensierino). Durante il tragitto vediamo alcuni impala, zebre e kudu nelle riserve private e a bordo strada alcuni babbuini e velvet monkey.

Ci fermiamo a Thabazimbi (a pochi km dalla riserva) per fare spesa di viveri, legna ecc. per la nostra permanenza nel parco.

Entriamo al Marakele National Park nel primo pomeriggio. Il parco è diviso un due sezioni da una sbarra metallica che si apre schiacciando un pulsante. Nella prima sezione non ci sono predatori ma solo erbivori eccetto elefanti. Nella seconda sezione ci sono erbivori, predatori ed elefanti. Attualmente si possono trovare tutti i big five eccetto bufali a causa di un’epidemia di zecche che ha costretto a trasferire le mandrie presenti presso un altro luogo per essere curati.

Il parco è molto piccolo. La vegetazione è molto fitta e possono nascondersi facilmente. Alcune porzioni del parco sono state attraversate da un incendio credo recente poiché si possono vedere ancora il fumo e i tizzoni ardenti degli alberi bruciati.

Non avvistiamo nessun animale di “grande” importanza, forse a causa delle recenti pioggie che hanno abbassato la temperatura.

Ci dirigiamo verso il nostro alloggio. Abbiamo prenotato al Tlopy Tendent Camp (tenda Sunbird), tramite il sito del Sud Africa N.P. (www.sanparks.org). I bungalow sono molto carini, con cucina e veranda aperte e bagno in camera e si affacciano tutti su una pozza di acqua oltre la quale spesso si vedono giraffe ed altri animali.

Fa buio presto e anche freddo la sera. Ceniamo davanti al fuoco del barbecue per scaldarci. Dopo cena ci sediamo in veranda sorseggiando un caffè caldo a contemplare i suoni africani e gli orizzonti africani. Nonostante il copertone protettivo fa molto freddo e alle 20.00 siamo già a letto

Giovedì 9/6/2011

Sveglia ore 6.00, doccia e colazione frugale e partenza. Non avvistiamo nulla, solo grosse cacche e rami rotti che fanno capire del recente passaggio degli elefanti. Siamo demoralizzati. Intorno alle 10.00 torniamo al nostro lodge per una breve sosta e sulla strada che conduce al campo avvistiamo una famiglia di velvet monkey che sta andando verso il Tlopy per vedere se riescono a razziare qualcosa; infatti a “casa” li troviamo ad aspettarci in veranda e uno mi segue curioso quando entro in camera. Noi, come da indicazioni che ci hanno dato, siamo sicuri che non potranno sottrarci nulla perché abbiamo girato il frigorifero con la porta verso il muro e abbiamo messo una sedia davanti all’armadietto in cucina con i viveri.

Proseguiamo il nostro safari ma nessun avvistamento. Sfiduciati decidiamo di andare a Thabazimbi per fare benzina e comprare un paio di guanti di pile. Ci fermiamo a mangiare qualcosa al Mr Burger, un bar pulcioso ma in città non si può pretendere molto di più, forse perché ora è bassa stagione.

Rientriamo nel parco verso le 14.00 e troviamo una famiglia di cinque rinoceronti bianchi che mangiano l’erba. Fantastico ed emozionante. Non ne avevamo mai visti tanti assieme e così da vicino. Non sono aggressivi come i rinoceronti neri, ma bisogna comunque fare attenzione e soprattutto non fare rumori forti e fastidiosi per loro.

Proseguendo avvistiamo zebre, giraffe e kudu ed al punto di avvistamento anche una coppia di niala.

Passiamo dalla parte “predatori” speranzosi di avvistare gli elefanti ma nulla. Giraffe, impala, kudu.

Ci dirigiamo verso il punto panoramico molto bello in montagna ed avvistiamo tre coppie di klipspringer (delle piccole antilopi) ed in cima alla montagna una colonia di procavie con i cucciolini.

Quando torniamo a casa ci accorgiamo che le signore delle pulizie hanno messo davanti allo stipite in cucina anche il tavolo oltre alla sedia per maggior sicurezza. Ce ne accorgeremo più tardi del perché. Infatti, dopo il barbecue vogliamo riscaldarci con un bel caffè caldo e ci accorgiamo che lo zucchero ci è stato rubato, come pane, piadine e biscotti. Le “dolci” scimmiette ci hanno lasciato sale, caffè e olio però!

Venerdì 10/6/2011

Sveglia ore 6.30. Colazione con quello che è rimasto dopo il passaggio delle simpatiche scimmiette. Mentre sorseggio il caffè in veranda vedo in mezzo al bush, davanti al nostro laghetto, due giraffe che fanno anche loro colazione. La giornata promette bene. Ci addentriamo con la macchina nel bush gli animali sembra stiano ancora dormendo. Giriamo fino alle 10.00 poi decidiamo di andare al piccolo shop all’entrata del campo per comprare i viveri di cui siamo stati derubati. Chiediamo all’addetta del parco dove si possono avvistare elefanti e altri animali. Ci dice che gli elefanti si vedono spesso (?) subito dopo il tunnel d’entrata alla seconda parte del parco, avvoltoi del capo si possono avvistare in cima alla montagna dal lato opposto, e leoni (visto che ce ne sono solo 6 in tutto il campo) è questione di fortuna. Non abbiamo voglia di tornare sulla montagna per gli avvoltoi perchè la strada non è molto bella e decidiamo di girare attorno al gate. Incontriamo impala, facoceri ed una coppia di watherbuck (è la prima volta per noi) da appuntare sul nostro “curriculum avvistamenti”. Ritroviamo lì vicino la famiglia di rinoceronti bianchi che dorme tranquillamente nel bush. Non li sveglierebbe nemmeno un cannone secondo noi. Torniamo verso casa verso le 11.30 e al ns. laghetto, vicino all’ultimo chalet, i babbuini stanno facendo un party. I cuccioli sono teneri ed è divertente vederli giocare. Poi quando meno ce lo aspettiamo e stiamo riposando e bevendo una birra in veranda, eccoli lì: una famiglia di elefanti fa la sua comparsa. E noi che li abbiamo cercati per tutto il parco! Costeggiano il laghetto e si fermano proprio davanti al nostro chalet ad abbeverarsi. Che spettacolo! Se Maometto non va alla montagna… Per rendere ancora più emozionante il momento un pitone decide di fare una nuotatina a bordo riva proprio davanti a noi. Lo seguo, ma non riesco a vedere dove prosegue e lo perdo in mezzo ai canneti alcuni chalet dopo il nostro. Credo che non me ne andrò più in giro con troppa sicurezza. Intanto gli elefanti continuano ad abbeverarsi e poi proseguono il loro cammino in mezzo alla vegetazione alta. Ciao ciao. Ci fermiamo allo chalet per pranzo e per fare un riposino. Ripartiamo verso le 15.30 quando fa più fresco (la pioggia aveva abbassato la temperatura ma nelle ore centrali fa comunque ancora caldo). In una radura vicino al nostro lodge avvistiamo un rinoceronte bianco tutto solo. Sembra abbastanza aggressivo o forse è solo diffidente e ci avviciniamo con circospezione. Poi ci allontaniamo e se ne sparisce nel bush. Ci sono troppi alberi ed arbusti e se un animale anche grosso è li dentro è impossibile avvistarlo ed inoltre sono poche le strade percorribili nel parco. Torniamo verso le 17.30 all’accampamento. Il Tlopi Tend è pieno: si vede che durante il fine settimana molti del luogo ne approfittano per fare una “scapagnata”. Beati loro

Sabato 11/6/2011

Ci svegliamo più tardi del solito, facciamo colazione e subito dopo laviamo e sistemiamo tutta l’attrezzatura, in attesa di ripartire. Verso le 9,30 arrivano nell’accampamento le Velvet Monkey e si aggirano curiose anche attorno alla nostra tenda. Le piccole sono paruose ma ad un certo punto un grosso maschio con una ferita sul volto (soprannominato da me Scarface) cammina nervoso verso di me, salta sul tavolo e mi ruba una mela che vi avevo appoggiato sopra da portarla come snack per il viaggio. Che paura! E’ anarchia pura a quel punto: mosse dal coraggio del loro capo le altre scimmiette aprono il bidoncino dell’immondizia e saccheggiano quello che trovano all’interno.

Giriamo nel reparto “predatori” ma non si avvista nulla di interessante. Ci spostiamo nel reparto “erbivori” del parco in cerca della famiglia di rinoceronti ed infatti li troviamo nella grande radura vicino al gate. Li ammiriamo da vicino (ma mantenendo la giusta distanza per una via di fuga improvvisa!) mentre cercano di dormire ma la nostra presenza infastidisce il capobranco che è l’ultimo ad addormentarsi ma dopo pochi minuti cede al sonno anche lui e crolla esausto. Quando accendiamo la macchina per andarcene il capo ed il vice capo si alzano di scatto nervosi. Che spavento: se avessero deciso di attaccarci non sarebbe stato divertente ma forse sono più diffidenti che aggressivi. Usciamo da Mata Mata e ci incamminiamo verso il The Wild Cheetah Lodge a Hartbeespoort, circa 50 km a nord-ovest da Pretoria (info sito www.dewildt.org.za). La strada è piena zeppa di buche, anzi di voragini. Ci fermiamo a fare una sosta a Brits, una bella cittadina e verso le 14.00 arriviamo al The Wild Cheetah Park. Il parco è al n. 22 mentre il Lodge si trova al n. 18 di Pretoria North Roads. Si può entrare a visitare il parco solo se si ha una prenotazione. Noi facciamo un breve giro e vediamo molti recinti con i ghepardi. Addirittura sono talmente addomesticati che una ragazza addetta entra in un recinto, mette pettorina, collare e guinzaglio ad uno di essi, lo carica in macchina e parte per una passeggiata (immagino). Ci spostiamo al Lodge che è veramente stupendo. E’ immerso in un ampio marco verde con piante grasse, acacie ed altre meravigliose piante secolari. C’è una sala ristorante, una chiesa ed il lodge con un grosso salone nel quale si può cenare e riposarsi sui divani di fronte ad un ampio camino. La nostra camera è veramente lussuosa e dotata di ogni confort e si affaccia sullo stupendo giardino. Louise e Sebastian (il suo simpaticissimo dalmata) ci danno il benvenuto. Louise (che ringrazio per la immensa gentilezza e disponibilità) ci dice che il parco è a nostra disposizione se vogliamo fare passeggiate e che attorno alla casa è recintato con filo elettrificato perché al di là ci sono babbuini, iene marroni e leopardi. La sera Louise ci prepara un’insalata mista con una deliziosa salsina come starter, delle lasagne come primo e come dolce dei frutti di guava cotti nel vino rosso e porto, accompagnati da crema. Delizioso. Dopo cena ci rilassiamo sul divano di fronte al camino acceso e sfogliamo i libri fotografici a disposizione. E’ bello a volte farsi coccolare. Merita decisamente una visita al The Wild e sicuramente una sosta al suo fantastico Lodge.

Domenica 12/6/2011

Sveglia ore 6.30. Louise ci aspetta nella saletta per la colazione. Frutta fresca, yogurt, uova, bacon e pomodoro. Dopo colazione partiamo per il De Wild Cheetah Centre per il tour che abbiamo prenotato. Si inizia con 30 minuti di Cheetah run, ossia una esibizione di alcuni ghepardi nella rincorsa di una finta preda lungo un percorso a terra. Noi ci fanno riparare dietro un canneto a bordo percorso e si è fortunati (e soprattutto dotati di una buona macchina fotografica!) si possono scattare delle fantastiche fotografie dei ghepardi mentre sfrecciano. Fanno esibire Shaka (un fantastico ghepardo reale), Phantom e Charlotte. Alcuni minuti per le fotografie ai ghepardi rinchiusi nei recinti li attorno e poi facciamo un breve giro a piedi del parco. In un recinto li vicino vediamo un Honey badger bianco e nero ed una coppia color miele. Purtroppo loro non hanno recinti grossi e un po’ mi rattrista. Dopo una breve spiegazione nella sala conferenze sul centro e sulla natura dei ghepardi e ci chiedono se vogliamo fare una foto con Baron, un ghepardo mansueto che ha un ampio recinto che si affaccia sulla sala conferenze. Decidiamo che non è il caso di lasciarci scappare l’occasione di poter accarezzare un ghepardo, anche se sembra un po’ commerciale ma chi se ne frega. Fanno entrare Baron con collare e guinzaglio nella sala conferenze ma non è in vena di collaborare, quindi optano per Shaka (il bellissimo ghepardo reale della corsa) e ci spostiamo nel suo recinto per fare le foto. Mentre lo accarezziamo fa le fusa ed è un’emozione immensa, un misto di gioia, curiosità…ed anche paura (immagino se facesse come il mio gattino Leo e decidesse di morderti per giocare!). Ci spiegano che i ghepardi non sono come leoni e leopardi che attaccano gli uomini, perché sanno che sono più forti…. ma ci spiegano che non sono aggressivi con gli uomini adulti, ma solo con i bambini perché li vedono come prede: infatti alla famiglia che è con il nostro tour dicono di tenere il bambino sempre in mezzo ai genitori. Continuiamo la vista nella jeep aperta. Prima tappa altri ghepardi meno “domestici”, poi passiamo di fronte ad una coppia di wild cat e ad un’altra di caracal. I recinti non sono molto ampi. I gattini sono arrabbiati, infatti, ci spiegano che per seguire le abitudini degli animali in libertà, una volta a settimana fanno fare dieta ad un animale, ed oggi è proprio il turno di loro! Passiamo al recinto di iene brune (un maschio ed una femmina che stanno dormento e non si degnano di alzarsi) ed al recinto di licaoni “domestici”. Usciamo nel bosco dove vivono liberi impala e struzzi e poi proseguiamo nello spazio successivo dove vivono in semi-libertà un branco di licaoni. Seguono la macchina perché sanno che la pappa sta arrivando. Infatti l’addetto distribuisce in due grosse mangiatoie dei croccantini. È bello sentire il loro tipico richiamo. Nell’ultimo settore vivono tre ghepardi in semi-cattività. Si avvicina molto diffidente all’auto solo uno di essi e anche a lui viene dato del cibo. Quando si accorge del bambino sulla jeep e abbastanza incuriosito (!) e lo punta fisso; ad un certo punto cerca di attaccare, ma gli addetti prontamente lo tengono a bada con un lungo bastone. Cerca allora di riprovarci aggirando la macchina ed infine salendo sul cofano ma gli inservienti lo fermano in tempo e quindi mestamente decide di tornare ai croccantini e rinunciare definitivamente al piccolo pasto. A tour finito ritorniamo al lodge a riprendere i nostri bagagli e salutiamo la gentilissima Louise e Sebastian. Ci dirigiamo a Johannesburg per prendere l’areo direzione Porth Elizabeth. Arriviamo in tarda serata e ci aspetta la nostra “navetta” taxi prenotata tramite il nostro Hotel (Victoria & Alfred Guest Lodge, trovato sempre tramite www.booking.com) che si trova a pochi minuti dall’aeroporto.

Lunedì 13/6/2011

Dopo un’abbondante colazione torniamo in aeroporto a ritirare la nostra auto e partiamo in direzione dell’Addo Elephant. Entriamo dal Matyholweni Gate, vicino alla quale abbiamo prenotato il cottage. Le strade sono ben segnalate e belle. La vegetazione di alterna tra radure versi sterminate e zone boschive fitte. In una radura incontriamo una famiglia di dodici elefanti. Che spettacolo! Si preannuncia una giornata proficua. Infatti subito dopo il Southern Gate avvistiamo tre leoni (due maschi ed una femmina) che dormono tranquillamente al sole sopra un’altura. Proseguiamo ed avvistiamo ancora elefanti, kudu, zebre, red artebist. Ci fermiamo per una sosta all’Addo Main Camp e mangiamo un panino. Ripartiamo verso il nostro chalet ed in un’ampia radura avvistiamo il nostro primo rinoceronte nero. Fantastico! Avvistiamo anche una mangusta gialla e vicino a Gorah Loop due bufali che si crogiolano al sole. Più in la dal Kadow Lookout Point si ha una vista spettacolare su tutto il parco e se si ha a disposizione un buon cannocchiale si riesce a vedere dove sono i vari animali. Proseguiamo verso il nostro chalet perché entro le 17.30 dobbiamo essere di rientro (successivamente ci rendiamo conto che non sono fiscali come in altri parchi e si può anche tardare). Riavvistiamo i leoni e proseguiamo in fretta dato che sta diventando buoi ed avvistiamo nell’ordine: caracal, sciacallo, un altro rinoceronte nero ed una famigliola di elefanti sulla strada. La Matyholweni Gate è aperta 24 ore al giorno per poter accedere al supermercato con sovrastante ristorante del paese lì vicino (Cholchester). Alla porta, oltre all’addetto, ci aspetta un enorme elefante che sta facendo uno spuntino a bordo strada. Facciamo spesa al supermercato (sconsigliabile all’imbrunire) e torniamo verso casa per preparare la cena. Appena dopo il gate troviamo tre elefanti che giocano in mezzo alla strada e dobbiamo fare la chicane per proseguire. Lo chalet è accogliente, la cucina ben equipaggiata ed addirittura c’è anche la televisione con antenna satellitare e possiamo sentire le notizie su rai international (così scopriamo che il Novara è in serie A!)

Martedì 14/6/2011

Ci concediamo una dormitina e partiamo alle 7.30. verso le 9.00 avvistiamo sulla strada un leone maschio con una leonessa. Lui tenta di sedurla ma lei non è in vena e dopo una serie di bisboccie amorose lei se ne va via. Lui la segue nel bush. Proseguiamo sulla strada sterrata sperando di ritrovarli più avanti. Infatti siamo fortunati e così è. Lui le “canta” una bella serenata d’amore ma lei è imperterrita e non cede e fugge ancora. Proseguiamo sulla strada e poco più avanti… sorpresa! A circa 5 km di distanza troviamo a bordo strada tre leoni, un maschio adulto, uno giovane ed una femmina (probabilmente la contesa in amore che è riuscita a scappare). Spettacolare. Ci fermiamo a lungo per osservarli anche perché sono veramente vicini e si possono ammirare in tutto il loro splendore. Sono imponenti e regali. Nel pomeriggio ci dirigiamo verso Narina, il bush camp a 30 minuti dalla porta principale. E’ un campo tipo campeggio con 4 tende, cucina e bagni in comune, a riva di un fiume e dove non sono presenti predatori. Ci dicono che siamo gli unici ad aver prenotato per la notte ed abbiamo un po’ di timore. La strada per arrivare al campo è molto bella. Nei giorni precedenti ha piovuto molto e quindi in alcuni tratti dobbiamo guadare il fiume. Se avessimo avuto a disposizione un’autovettura e non una jeep non ci saremmo potuti arrivare. Al campo troviamo ad aspettarci Ruben, il guardiano. Ci aiuta a fare il fuoco e per ringraziarlo lo invitiamo a cena con il poco che abbiamo: pasta con verdure, bistecca e patate. Dopo cena ci fermiamo a parlare con lui attorno al fuoco ed andiamo a dormire abbastanza presto: le lavatacce degli ultimi giorni stanno cominciando a provarci.

Mercoledì 15/6/2011

Sveglia prestissimo: già alle 6.30 siamo nel parco. Avvistiamo una iena in lontananza ed un branco di sciacalli che corrono in una radura. Forse stanno per sferrare un attacco ma sono troppo lontani e li perdiamo nel bush. Più tardi avvistiamo due leoni maschi (uno lo riconosco: è il “romeo” di ieri) che si crogiolano al sole. Torniamo al campo Addo per farci assegnare il nostro alloggio alla Forest Cabin (bello, tutto di legno con quattro letti singoli, bagno interno e cucina in comune molto rifornita). Vista la levataccia facciamo un riposino e ripartiamo verso le 16.00. Avvistiamo moltissimi elefanti. Probabilmente c’è un Elephant Party. La sera mangiamo al ristorante del campo. Niente di che, non ha molta varietà di piatti ed è caro per quello che ti offre. Durante la notte c’è un forte temporale.

Giovedi 16/6/2011

Sveglia presto ed alle 6.30 siamo già nel bush. Vento molto forte. Gli animali sono tutti nascosti. Avvistiamo solo sciacalli, zebre, kudu, due bufali maschi e pochi elefanti. Dal punto di avvistamento vediamo che gli elefanti sono tutti in mezzo agli alberi forse per proteggersi dal fastidiosissimo vento. Rientriamo intorno alle ore 15.30 e finalmente riusciamo a vedere una vera mandria di bufali e poi… spettacolo degli spettacoli… un elefante di pochi giorni di vita che si protegge fra le zampe della mamma, la quale non è molto contenta della nostra presenza (eppure è stata lei ad avvicinarsi alla nostra auto) e ci “ringhia” contro per manifestare il proprio fastidio. Ci allontaniamo prontamente. Verso la porta di Matyholweni incontriamo sulla strada un branco di elefanti di passaggio. Le auto davanti a noi indietreggiano al loro avanzare e così decidiamo di fare l’apripista procedendo a lato dei pachidermi molto lentamente. Non sono nervosi e abbiamo deciso di fidarci. La matriarca apre imperiosa la fila, in mezzo i cuccioli ed in fondo gli altri elefanti. Che spettacolo! Alla sera usciamo dal parco e ci fermiamo a mangiare al Lenmore un ristorante a pochi chilometri dall’entrata principale di Addo. A fianco del ristorante c’è anche un piccolo shop. Il ristorante offre una discreta varietà di pietanze con un buon rapporto qualità prezzo. C’è anche un centro per rapaci e rettili (info www.lenmore-addo.com – gps: 33°33’10”S – 25°41’14”E)

Venerdì 17/6/2011

Sveglia e partenza per Jeffrey’s Bay. Piove e fa freddo. Si avvistano pochissimi animali. Solo (si fa per dire, visto che è per noi il secondo avvistamento in assoluto) un Caracal. Attraversa la strada e si piazza vicino ad un cespuglio sotto un albero aspetta un topolino probabilmente nascosto. Ce lo godiamo a lungo visto che è parecchio vicino il bel micione.

Poco prima di mezzogiorno di dirigiamo verso Jeffrey’s Bay e cerchiamo un B&B libero. Cosa molto facile vista la stagione. J.B. è molto popolata durante l’estate e frequentata dai surfisti. Noi pernottiamo all’Aquarius B&B (www.sa-venues.com). Siamo gli unici ospiti e la mattina Jay, la titolare, ci coccola con una super colazione. A merenda andiamo al Kitchen Windows a Diaz Rd. Uno dei ristoranti più prestigiosi della città con una splendida vista sul mare e specialità a base di pesce fresco. C’è un ottimo rapporto qualità-prezzo e Martino (il titolare) è molto gentile. Ci torniamo anche a cena poiché ci siamo trovati veramente bene.

Sabato 18/6/2011

Ore 12.30 areo a Porth Elizabeth per Johannesburg, quindi via Parigi per Milano

Volo fantastico con il nuovo Airbus A380. Peccato l’arrivo a Parigi (ore 6.05) che ha innervosito tutti gli italiani (e non solo) a bordo che avevano la coincidenza per Milano alle ore 7.15. Infatti all’atterraggio le 853 persone a bordo con noi sono state fermate appena fuori del tunnel di smistamento all’aeroporto da 3 (e dico 3!) poliziotti per il controllo passaporti. Poi, alla dogana un ulteriore controllo passaporti con tutti i passeggeri in arrivo al Charles De Gaulle. Molte persone si lamentavano nervosamente e si sono sfiorati attimi di tensione. Noi saliamo sul nostro volo 5 minuti prima della partenza. A tutti quindi consiglio di NON volare via Parigi (dato che ho sentito che è un’abitudine). Credo che per il futuro starò molto attenta nella mia scelta, preferendo altre rotte o compagnie aeree (Lufthansa o South African Airways per esempio). All’arrivo a Milano poi ci troviamo anche con una valigia in meno.



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