Sudafrica nel cuore

Un viaggio che ci ha portato più di due settimane tra Kruger, Garden Route e Cape Town. Consigli utili per chi si appresta a fare un tour tanto bello quanto impegnativo da organizzare
Scritto da: monica.trento
sudafrica nel cuore
Partenza il: 07/08/2015
Ritorno il: 24/08/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
Un diario di viaggio a cui seguono vari consigli che a me e al mio ragazzo sarebbero stati utili nel momento in cui abbiamo deciso di organizzare questa avventura.

Venerdì 7 Agosto: Milano-Doha, Doha-Johannesburg

Ore 22.30, un volo della Qatar ci porta a Doha, dove atterriamo dopo 6 ore, in perfetto orario. E meno male! Perché lo scalo ha una durata improbabile: solo 50 minuti per scendere dall’aereo, sperimentare l’umidità di Doha, prendere il bus che va 10 km/h, saltare la fila per il controllo bagagli urlando “stiamo perdendo l’aereo” , correre lungo tutto l’aeroporto e arrivare al gate che, manco a dirlo, si trova esattamente dal lato opposto del terminal. Il mio ragazzo arriva per primo e l’hostess di terra gli dice di salire, che io arriverò.. -_- Per un soffio riusciamo ad imbarcarci. Fiuf! Ci aspettano altre 8 ore e passa di volo.

Sabato 8 Agosto: Johannesburg

Arriviamo a Johannesburg verso le 13.45. Dopo il controllo passaporti e il ritiro dei bagagli, andiamo subito a cambiare circa 500 Euro, poi al negozio Vodacom per ritirare il GPS e una SIM con numero africano, e infine, a ritirare una macchina noleggiata dall’Italia. Alle 16.30 circa siamo pronti per raggiungere l’hotel Garden Court OR Tambo, in cui arriviamo sani e salvi in circa 5 minuti, e in cui staremo una notte. Sperimentiamo la guida a sinistra, la quale, con un po’ di attenzione, non risulterà essere un problema nel resto della vacanza. Sapendo della pericolosità di Johannesburg, la sera evitiamo di uscire, mangiando nel ristorante dell’hotel. Non male.

Domenica 9 Agosto: Johannesburg-Kruger National Park (Skukuza rest camp)

Finalmente inizia la vacanza vera e propria! A colazione c’è il burro di noccioline, e io sono felice. Partiamo per le 9 da Johannesburg e in circa 5 ore senza soste raggiungiamo il primo rest camp: lo Skukuza! Posiamo i bagagli nel nostro bungalow e iniziamo l’esplorazione del posto. Il clima è perfetto e non si vedono zanzare. Il camp è bello, uno dei migliori visitati. Si affaccia su un fiume e c’è un ristorante con una bella terrazza. Ceniamo presto (attenzione, servizio lentissimo!) e alle 20 facciamo la nostra prima attività: la Night Drive. Vediamo iene, che si avvicinano incuriosite, due leonesse in lontananza che mangiano un preda e qualche uccello notturno. Ovviamente anche tanti Impala, l’unico animale che non potrete non vedere, vista la numerosità degli esemplari. Essendo stata la prima Drive, è stata carina, ma se l’avessimo fatta alla fine non ci avrebbe fatto vedere niente di interessante.

Lunedì 10 Agosto: Kruger National Park (Olifants rest camp)

Alle 6.30 siamo già fuori dai cancelli direzione Olifants! Bel rest Camp, lungo il fiume omonimo. Insieme a Skukuza il migliore. Nel lungo tragitto (circa 6 ore) vediamo tanti animali soprattutto nella zona del Satara: elefanti, rinoceronti, bufali, giraffe, due ghepardi, un leopardo su un albero, scimmie, ippopotami ecc.. Arriviamo all’Olifants per pranzo e dopo aver fatto il check-in decidiamo di prenotarci per una Sunset Drive che non era in programma. Ottima scelta visto che troviamo il nostro primo leone maschio.

Martedì 11 Agosto: Kruger National Park (Satara rest camp)

Alle 5, insieme alle maledizioni del mio ragazzo per la levataccia, facciamo una Morning Drive, senza lode senza infamia, e dopo una bella colazione partiamo in direzione Satara. Questa volta il tragitto è relativamente breve, ma comunque ricco di incontri interessanti. Arriviamo al camp per pranzo, e dopo il check-in ci dirigiamo nel nostro bungalow. Il rest camp è meno bello degli altri ma i bungalow che abbiamo preso sono quasi tutti identici. Avevamo in programma una Sunset Drive, che secondo le mie informazioni sarebbe dovuta essere la drive più bella e quella che io aspettavo impazientemente di fare (la zona del Satara è una delle migliori per trovare felini, la Sunset drive è, a detta di molti la migliore delle 3 drive e, per non farsi mancare niente, quello è anche stato l’unico giorno con un tramonto senza nuvole) ma caso vuole che…. ci siamo addormentati! :/ Io ero troppo arrabbiata con non si sa chi per pensare lucidamente, ma il mio ragazzo ha avuto l’idea di chiedere se era possibile sostituire la Sunset Drive persa, con una Night Drive. In teoria non avremmo potuto ma ce l’hanno fatto fare e, udite udite, si è rivelata essere la migliore Drive ed esperienza in quei 5 giorni al Kruger!! Come sempre ci avviciniamo 15 min prima della partenza al punto di ritrovo e nel frattempo stava tornando il camioncino della Sunset Drive ( non hanno visto i leoni.. e questo mi fa stare meglio:) ).. Per qualche motivo che non conosciamo ci mettono sulla jeep da 10 posti invece che sul camioncino da 20, e questo mi fa stare ancora meglio. Inizialmente non vediamo molto ma ad un certo punto… spuntano 4 leoni maschi, sdraiati, in una zona con erba bassa. Bellissimi! E anche vicinissimi! la guida esce dalla strada e si posiziona letteralmente tra 2 leoni. Un’emozione unica. Rimaniamo un po’, poi ci allontaniamo per fare inversione e tornare indietro ma la guida torna dai leoni sempre più vicino! Quando abbiamo indietreggiato per andare via uno dei due leoni più vicini si è spaventato (credo) ed è balzato in piedi, con conseguenti infarti multipli di noi turisti. Ma non è finita qui! la guida ci ha poi portati in un punto con vegetazione bassa, in cui potevamo vedere l’orizzonte a 360°. Ci ha fatto spegnere le torce, ha spento il motore e ci ha detto di guardare su: spettacolo! Nessuna luce visibile neanche in lontananza, un cielo blu scuro, una distesa di stelle mai vista e proprio sopra di noi la via lattea. L’emozione per aver appena visto quattro leoni poi rendeva tutto ancora più bello. Ritorniamo alla base soddisfatti e felici di esserci addormentati nel pomeriggio!

Mercoledì 12 Agosto: Kruger National Park (Pretoriuskop rest camp)

Colazione take-away e alle 7 siamo già in macchina. Appena fuori dal Satara vediamo dei bufali a destra della strada, molte macchine ferme e… un leone e un bufalo morto a sinistra! Siamo arrivati tardi, forse avremmo potuto vedere il leone cacciare, ma siamo comunque arrivanti in tempo prima che la visuale fosse completamente oscurata dalle macchine ferme. Il leone è visibilmente malmesso, e probabilmente si riposa, lasciando mangiare la sua preda a due piccoli sciacalli. Dall’altro lato della strada una decina o più di bufali attende forse di vendicarsi (secondo le nostre conoscenze da documentario, i bufali cercano di difendere il compagno), ma le troppe macchine in mezzo sono un ostacolo, così dopo quasi un’ora se ne vanno, e noi pure: la strada verso Pretoriuskop è lunga! Arrivati a Pretoriuskop mangiamo ed evitiamo di addormentarci ancora, facendo un giro nel camp e prendendo un pò di sole nella zona piscina. L’ultima attività che facciamo è una Sunset Drive: troviamo un rinoceronte molto vicino a noi e facciamo arrabbiare un ippopotamo che ci fa vedere i denti.

Giovedì 13 Agosto: Kruger – Panorama Route, Blyde River Canyon e White River

Diciamo addio al Kruger verso le 7.30 e ci dirigiamo verso la prima tappa della giornata, Graskop, dove faremo colazione. Ci fermiamo da Harrie’s Pancakes, posto nominato in molti diari di viaggio. Il pancake burro di noccioline e banane è mio! Mangiamo e con la pancia piena partiamo verso le Lisbon falls, le Bourke’s Luck Potholes, le three Rondavels, God’s Window e Wonder View. L’ultima tappa di questa giornata è White River, paesino scelto per pernottare, a soli 15 min dall’aeroporto. La Guest House è il Nut Grove Manor: bellissima. Tramite l’hotel prenotiamo la cena al ristorante Magnolia. Davvero buono!

Venerdì 14 Agosto: White River – Port Elizabeth

Apriamo noi l’aeroporto praticamente; a un’ora e mezza dal nostro volo, non si vede ancora nessuno, neanche nella zona check in. Alle 6 inizia a vedersi del movimento e aprono il check in solo dopo la richiesta di una signora -_- Dopo due voli arriviamo a Port Elizabeth. Prendiamo la seconda macchina a noleggio e ci dirigiamo verso l’hotel: il Beachwalk B&B. Molto carino a due passi dal mare e dai ristoranti. Posiamo le valigie e andiamo alla Kwantu Private Game Reserve, dove faremo una passeggiata sul dorso di un elefante! Solo 20 minuti ma ricchi di emozione/paura. Abbiamo poi dato loro da mangiare e fatto divertenti foto. Rientriamo a PE e ceniamo al ristornate Ginger. Buono.

Sabato 15 Agosto: Port Elizabeth – Plettenberg Bay

Dopo una bella colazione in cui finalmente ricompare il burro di noccioline, partiamo in direzione Tzitzikamma National Park, e in particolare Storm River Mouth. Facciamo il percorso che ci porta ai ponti sospesi e rimaniamo incantati ad osservare le onde che si infrangono sugli scogli. Pranziamo nella terrazza del ristorante e partiamo verso Plettenberg Bay. Soggiorneremo 3 notti al Milkwood Manor on Sea: hotel bellissimo direttamente sul mare. Consigliato, anche se non avevano il burro di noccioline. Facciamo una passeggiata sulla spiaggiona, e appena il sole scompare dietro la collina, torniamo in hotel. La sera ceniamo al Lemon Grass, ristorante indipendente dall’hotel, ma annesso ad esso. Molto buono!

Domenica 16 Agosto: Plettenberg Bay

È la giornata degli incontri ravvicinati. Passiamo la mattinata tra Birds of Eden e Monkeyland: il primo una gigantesca voliera, con centinaia di specie di uccelli; il secondo una foresta piena di scimmie, e le 11 specie presenti riusciamo a vederle tutte. Mangiamo velocemente al Blue Monkey ad un costo irrisorio e subito dopo ci spostiamo al Tenikwa Wildlife Awareness Center, dove ci aspetta la Sunset Cheetah Walk! Per quasi un’ora, accompagnati da una guida, e sotto la pioggia, portiamo al guinzaglio un ghepardo nella sua uscita pomeridiana, emozionati e spaventati perché per quanto abituato alla presenza dell’uomo, si tratta pur sempre di un animale selvaggio. Come ci dicevano le guide, non sei tu a portare il ghepardo.. è il ghepardo che porta te! Bella esperienza! Tornati in hotel scopriamo che il Lemon Grass è chiuso e ci mettiamo alla ricerca di un altro ristorante. Optiamo per il Fat Fish. Buono!

Lunedì 17 Agosto: Plettenberg Bay

Oggi ci aspetta una bella camminata sulla Robberg Peninsula. Scegliamo di fare il percorso più lungo, circa 10 km, che ci impegnerà per 6 ore! Il tempo non è dalla nostra parte ma i panorami sono bellissimi lo stesso. Il percorso è spesso pianeggiante ma presenta dei punti pericolosi. La camminata che abbiamo fatto noi è impegnativa e non è adatta ai bambini, le altre due camminate invece sono più corte e facili. Alle 16.30 ritorniamo alla macchina e stanchi ma soddisfatti torniamo in hotel. Scopriamo che anche oggi il Lemon Grass è chiuso e questa volta optiamo per un ristorante più tipico: LM in Plett. Buono!

Martedì 18 Agosto: Plettenberg Bay – Oudshoorn – Mossel Bay

È tempo di salutare Plett. Partiamo in direzione Mossel Bay, deviando verso Oudshoorn per visitare le Cango Caves, e una fattoria di struzzi (Safari Ostrich Show Farm) in cui ci danno qualche info su questi animali, ci mostrano la fattoria, ci fanno salire sulle loro uova e per chi vuole c’è anche la possibilità di salire a cavalcioni di uno struzzo. Nessun must see, ma nel complesso una giornata carina. Accolti da un aperitivo di benvenuto arriviamo nell’hotel di Mossel Bay: Aquamarine Guest House. Proprio bello e curato! Abbiamo la camera con la piscina appena fuori dalla finestra.. bellissima! Inoltre la stanza ha anche la vista sul mare. Ceniamo in un ristorante che ci consigliano le due ragazze dell’hotel, che prevede anche la navetta gratuita: The Kingfisher seafood. California rolls come antipasto e un mega piatto di pesce per due. Molto buono!

Mercoledì 19 Agosto: Mossel Bay – Hermanus

Decidiamo di saltare la visita al punto più a sud dell’Africa, che ci avrebbe fatto perdere almeno 2 ore, e andiamo diretti ad Hermanus, passando per infiniti campi di Canola che colora il paesaggio di giallo. Arriviamo ad Hermanus verso le 13.30, e raggiungiamo il nostro hotel: l’Auberge Burgundy. Bello, in stile provenzale, con piscina e parcheggio privato. Avevamo una suite, molto ampia e con vista sull’oceano. Non la più curata ma comunque bella! La signora alla reception ci chiede se vogliamo fare l’escursione in barca per vedere le balene. Soffro il mal di mare, ma avendo la pastiglia con me e vedendo che il tempo è bello, mi convinco e la facciamo. Tempo di mettere piede fuori dall’hotel, e iniziano ad arrivare i nuvoloni, che per fortuna non rovinano l’escursione. Dopo un interessante briefing usciamo in mare e vediamo molte balene e anche foche! Ceniamo nel ristornate di fronte all’hotel. Non male.

Giovedì 20 Agosto: Hermanus – Cape Town

Si parte per Cape Town! Deviamo per vedere prima Betty’s Bay, con la sua colonia di buffi pinguini, e poi la famosa spiaggia di Muizenberg con le casette in legno colorate, che poi in realtà sono bagni. Evitabile. E il mio ragazzo brontola dicendo che per colpa di queste casette non gli ho fatto vedere le township che avremmo visto se non avessimo deviato e fossimo rimasti sulla N2. Arriviamo a Cape Town nel primo pomeriggio, non ci sono nuvole, la temperatura è quasi estiva e così sarà anche i prossimi due giorni. Dopo esserci sistemati al Commodore Hotel e aver prenotato tramite quest’ultimo la visita a Robben Island per il 22 agosto, decidiamo di salire su Lion’s Head (al posto della più gettonata Table Mountain). Mai scelta fu più azzeccata! Una bella, impegnativa e a tratti pericolosa passeggiata ci porta fino alla cima da cui si gode di un panorama pazzesco sull’oceano e su Città del Capo. Per chi non soffre di vertigini, delle rocce sporgenti permettono di scattare foto spettacolari. La sera ceniamo al Waterfront, carino con tantissimi ristoranti e turisti.

Venerdì 21 Agosto: Cape Town

La giornata parte alla grande: la colazione dell’hotel è ricchissima, con un’ampia scelta ma.. manca il burro di noccioline. Senza speranza lo richiedo ..et voilà, detto fatto, me lo portano dicendomi che nei due giorni successivi me lo avrebbero fatto trovare. Ora sono felice e posso anche tornare a casa J Ah no, oggi ci aspetta la Cape Peninsula! Ma prima decido di riscattarmi con le case colorate andando a visitare BoKaap, quartiere malese caratteristico. Inserisco nel GPS l’indirizzo sbagliato e finiamo chissà dove. Niente, capiamo che le case colorate non fanno per noi. Iniziamo la discesa verso la penisola fermandoci a Hout Bay. Al porto decidiamo di comprare due biglietti per un’escursione di 1 ora che ci porterà a vedere l’isola delle otarie. Carina! Affamata non vedo l’ora di arrivare sulla punta della penisola, dove so esserci un ristorante con vista sull’oceano. Proseguiamo quindi verso sud, passando, prima lungo la bella Chapman’s Peak Drive e poi continuando sulla costa orientale. Entriamo nella riserva e dopo un po’ finalmente arriviamo al parcheggio e troviamo il ristorante. Ordiniamo del sushi e ci godiamo la vista scorgendo, di tanto in tanto, gli spruzzi delle balene. Il tempo è magnifico, senza una nuvola e fa caldo. Ad eccezione del ristorante che in qualche modo era riparato, soffia un vento forte, che però visto il caldo è quasi piacevole. Dopo pranzo saliamo a piedi al faro, neanche a dirlo, i paesaggi sono bellissimi, disturbati solo dalla presenza di un intero pullman di cinesi che urlano come fossero al mercato. Tornando verso nord ci fermiamo prima a Simon’s Town per vedere la famosa spiaggia dei pinguini, che però ha appena chiuso, pazienza avevamo già visitato Betty’s Bay, e poi lungo la Chapman’s Peak Drive, dove guarderemo scendere il sole in un tramonto bellissimo. Torniamo in hotel e ceniamo in un ristorante particolare su Long Street: Fork, tante portate a scelta con quattro piccoli assaggini ognuna. Buono!

Sabato 22 Agosto: Cape Town

Oggi la mattina la passiamo girovagando al Waterfront e spostandoci un po’ verso lo stadio troviamo un mercato carinissimo. Alle 13 partiamo in direzione Robben Island, isola in cui si trova la prigione di massima sicurezza in cui è stato rinchiuso, tra i tanti, anche Nelson Mandela. La visita compresa di spostamenti da/per l’isola, dura circa 4 ore. Ci hanno fatto fare un giro in pullman con una guida che ci ha dato informazioni su ogni angolo dell’isola, e successivamente un ex prigioniero politico ci ha portato all’interno della prigione. Necessario conoscere l’inglese. Molto interessante! La sera torniamo al Waterfront e ceniamo al Greek Fisherman: buono!

Domenica 23 Agosto: Cape Town-Dubai, Dubai-Milano

Ultimo giorno a Cape Town e in Sudafrica. Dopo aver mangiato l’ultimo quintale di burro di noccioline, chiudiamo le valigie e partiamo per l’aeroporto. Finalmente vediamo qualche township grande.. Evviva, il mio ragazzo è contento e forse tra due anni avrà dimenticato la storia delle casette colorate di Muizenberg.. Arrivati in aeroporto consegniamo la macchina, restituiamo il GPS e la SIM alla Vodacom, e dopo poco ci imbarchiamo per Dubai dove, dopo uno scalo di circa 2 ore, prenderemo l’ultimo volo direzione Milano.

CONSIGLI

Organizzazione

Abbiamo iniziato a pianificare questo viaggio a gennaio/febbraio. Dopo aver letto tutti i diari di viaggio sul web, abbiamo iniziato ad abbozzare un itinerario e a controllare le disponibilità degli hotel e degli alloggi al Kruger. A marzo abbiamo prenotato i voli e subito dopo tutti gli alloggi. Sempre a marzo ho iniziato la corrispondenza con diversi broker per il noleggio della macchina, la quale è continuata solo con Around Abaut Cars tramite i quali a luglio ho prenotato le 2 macchine. A luglio ho anche prenotato 4 delle 5 Drives che abbiamo fatto al Kruger e la Cheetah Walk a Plett. Consiglio di farsi un file excel per tenere sott’occhio i costi. Nel mio file avevo segnato le tappe giorno per giorno, con i nomi degli hotel, i codici delle prenotazioni, orari e numeri dei voli, numeri di telefono, coordinate gps, indirizzi e indirizzi e-mail, ecc

Voli

Abbiamo volato Qatar all’andata, Emirates al ritorno, e con South African Airlines e British Airways per i due voli interni. Niente di cui lamentarci se non per il primo scalo, troppo breve. La Qatar sostiene che a Doha il tempo minimo di uno scalo può essere 45 min, tuttavia a noi, rispettando la fila del controllo bagagli e camminando normalmente, 50 min non sarebbero mai bastati.

Soldi

Abbiamo pagato quanto più possibile con la carta, anche in alcuni benzinai. Invece l’autostrada, a volte la benzina e qualche ingresso ai parchi li abbiamo pagati in contanti. Dei 500 Euro che avevamo cambiato in Rand, ce ne sono avanzati 50. I cambi Euro-Rand e Rand-Euro li abbiamo fatti entrambi in aeroporto.

Noleggio

È stata una delle cose più difficile da organizzare. Alla fine abbiamo scelto Around About Cars (che è un broker, la compagnia di noleggio era la Tempest) e per ora, se non mi addebitano cose strane, siamo molto soddisfatti per diversi motivi: 1) Velocissimi nel rispondere alle mail, e io ne ho mandate davvero tante, da marzo ad agosto. Rispondono giorno e sera, festivi e non. 2) Il costo era nettamente più basso rispetto ad altri car rentals. 3)Non è famoso quanto Hertz e Avis per cui arrivati in aeroporto non c’era la fila per sbrigare le ultime pratiche e ritirare la macchina.

Noi abbiamo fatto la super cover, che comunque, sappiate, non copre nulla. Ma questo è un problema di tutte le assicurazioni. La super cover azzera le franchigie e permette di avere un deposito con importo più basso (5000 Rand per ognuna delle due macchine). Abbiamo poi assicurato vetri e gomme. Dall’Italia abbiamo pagato il noleggio per entrambe le macchine, mentre in loco (a Johannesburg prima, e a PE dopo) l’assicurazione vetri e gomme, la quota amministrative, il drop off in una destinazione diversa, e il costo ritiro della prima auto direttamente in hotel.

Necessaria la carta di credito! No carta prepagata, no bancomat no contanti.

GPS e SIM

Il GPS l’avevamo prenotato con Around About Cars. L’abbiamo ritirato alla Vodacom con un deposito di 1000R e una effettiva spesa al giorno di 39R. Abbiamo poi deciso di comprare anche una SIM con numero africano, con 500R di deposito. Alla fine in 16 giorni abbiamo speso circa 20 euro per chiamate in Italia quasi quotidiane. Le tariffe con l’Italia erano le stesse di quelle con l’Africa. Infine abbiamo preso un adattatore che abbiamo usato quasi sempre soprattutto al Kruger, insieme ad una ciabatta che mi ero portata da casa.

I nostri Hotels

Johannesburg, Garden Court OR Tambo: comodo per la vicinanza all’hotel e la presenza di ristorante interno, pulito. Consigliato per chi è di passaggio come noi.

White River, Nut Grove Manor: spettacolo. La camera era in realtà un appartamento. Peccato averci fatto solo una notte. Stra consigliato per chi è di passaggio come noi, ma anche a chi non dovesse trovare posto dentro al Kruger.

Port Elizabeth, Beachwalk B&B: bello. Le stanze sono poche e disposte intorno ad una piscina. La nostra era molto carina. L’hotel si trova vicino al mare e alla zona con i ristoranti. Consigliato

Plettenberg Bay, Milkwood Manor on Sea: hotel bellissimo direttamente sulla spiaggia a cui si accede grazie ad un ingresso privato. È molto romantico e noi dalla camera vedevamo l’oceano. Consigliato sicuramente.

Mossel Bay, Aquamarine Guest House. L’hotel ha solo 3 o 4 stanze ed è molto curato. Avevamo la camera con la piscina appena fuori dalla finestra.. bellissima! Sicuramente 3 di quattro stanze hanno la vista sul mare. Consigliato

Hermanus, Auberge Burgundy, hotel in stile provenzale con piscina e parcheggio privato. Bello, avevamo la suite vista mare, molto spaziosa. Più caro rispetto agli hotel precedenti.

Cape Town, Commodore Hotel, nella zona Waterfront che è la migliore in termini di sicurezza, camera pulita e colazione con scelta ampissima. Consigliato

Kruger

I rest camp:

Noi siamo stati a Skukuza, Olifants, Satara e Pretoriuskop. I primi due sono i rest camp più carini che abbiamo visitato. I 4 bungalow però erano tutti pressoché identici. Spartani, con il necessario. Lenzuola, asciugamani e saponi sono forniti. Consigliamo di fermarsi una notte al Satara perché è lì che abbiamo fatto gli avvistamenti più interessanti. La notte allo Skukuza era necessaria perché arrivavamo da Johannesburg e ci serviva un rest camp abbastanza comodo da raggiungere. Allo stesso modo la notte al pretoriuskop è stata utile per uscire velocemente dal Kruger la mattina successiva.

Consigliato prenotare con parecchi mesi di anticipo.

Orari:

Tenete presente negli spostamenti che in agosto si può uscire dal camp alle 6.00 e alle 18.00 bisogna essere dentro. Sul sito SAN Parks nella sezione Kruger trovate una tabella con le distanze tra i camp e la durata stimata. La velocità massima è 50 km/h e spesso ci si ferma per osservare gli animali per cui i percorsi, se anche fossero corti, non sono rapidi.

Malaria:

Non abbiamo fatto nessun vaccino sapendo che agosto non è un mese pericoloso da questo punto di vista. Abbiamo comprato lo spray anti-zanzare ma non ne abbiamo vista neanche una.

Attività

Noi abbiamo fatto due Night Drives, una Morning Drive, e tre Sunset Drive. Per gli avvistamenti va a fortuna, ma nella zona Satara abbiamo fatto quelli migliori. Si arriva al punto di ritrovo 15 min prima, la guida si presenta e vi spiega che non è detto che vedrete qualcosa e che lui farà il possibile. Dopodiché si parte; per la Morning Drive, all’inizio alcuni partecipanti dovranno tenere delle torce perché è buio, e bisognerà cercare il riflesso degli occhi degli animali, urlare STOOOP, e sperare che l’animale sia rimasto lì, e che non sia un impala. Appena sorge il sole si possono spegnere le torce. Per la Sunset Drive avviene il contrario, si parte ocn la luce e si termina con il buio. Mentre la Night Drive è totalmente al buio. Consiglio di chiedere alla guida le coperte. Anche se la temperatura non è bassa, quando si è in movimento arriva molta aria che, soprattutto di notte, è fredda.

Da fare

Oltre alle varie Drives al Kruger, se si ha tempo prima di entrare al parco o, come noi, dopo essere usciti, è bello guidare lungo la Panorama Route fino alle Three Rondavels. Impostate Graskop sul navigatore e da li seguite le indicazioni per i vari punti di interesse.

Vicino a Port Elizabeth ci sono diverse riserve, se non si ha avuto modo di passare per il Kruger. In una di queste abbiamo fatto la Elephant Drive.

La camminata fino ai ponti sospesi sul fiume River, allo Tzitzikamma National Park, è stata molto carina. Per arrivarci, lungo la N2 svoltare a sinistra al cartello Storm River Mouth, non prima!

Ora pensiamo che avremmo potuto fermarci una notte allo Tzitzikamma in una casetta direttamente sull’oceano e togliere una notte a Plett.

A Plett, carini Monkeyland e Birds of Eden. E a poca distanza il Tenikwa Wildlife Awareness Centre, dove abbiamo fatto la Sunset Cheetah Walk ( necessario essere alti almeno 1.50 e avere più di 16 anni). Sempre a Plett molto bella la camminata sulla Robberg Peninsula, con uno dei suoi 3 percorsi.

Ad Oudshoorn, carine le Cango Caves e una delle tate fattorie di struzzi. Ma non imperdibili.

Ad Hermanus, abbiamo fatto l’escursione per vedere le balene con Southern Right Charters, un po’ cara (50 Euro) ma non capita tutti giorni di fare certi incontri, per cui ne vale la pena.

A cape Town, bellissima la salita su Lion’s Head se non si soffre di vertigini e si è un po’ allenati ( altrimenti è meglio salire con la funicolare su Table Mountain).

Merita sicuramente anche la penisola del Capo, fino al Capo di Buona Speranza e fino al faro di Cape Point. Infine il tramonto sulla Chapman’s Peak Drive.

Probabilmente sarebbe stato bello anche BoKaap, ma non lo sapremo mai



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