Sudafrica fly & drive

Viaggio attraverso un Paese con natura e animali meravigliosi... e con un equilibrio sociale che rischia di frantumarsi
Scritto da: ENRY70
sudafrica fly & drive
Partenza il: 19/06/2015
Ritorno il: 04/07/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €

Sud Africa: drive intenso e un “fly” che sa molto di larva che si trasforma in farfalla!

“Questa estate voglio andare a visitare il Sudafrica” “davvero?! Vengo anche io mi risponde Monica, un brillante medico dell’Aquila che ha deciso di fare uno step forward to a better life. Ecco come è nato questo splendido “fly&drive” sudafricano classico con una puntata nello Zululand…

Costi a persona

Volo GENOVA-JOHANNESBOURG, VIA PARIGI: 776,63

Assicurazione COLUMBUS: due settimane, 65,22

Volo DURBAN-PORT ELIZABETH: 160€

Cambio 14 RAND= 1 €URO (buono, ma oggi Gennaio 2015 è 17…..)

Noleggio 6 GIORNI DA JOHANNESBOURG TEMPESTE CAR: 215€ + 30€ TOM TOM

Noleggio 9 GIORNI DA PORT ELIZABETH EUROPECAR 408 €

SICUREZZA

Il paese è meraviglioso ma potenzialmente rischioso a causa della dilagante criminalità non immaginabile per noi europei. Ringrazio molto il mio collega Lorenzo, profondo conoscitore del Paese, che mi ha dato preziosi consigli su luoghi e ristoranti, ma soprattutto sulla sicurezza. Mai guidare con il buio, mai fermarsi ai semafori oppure, se obbligati, lasciare una discreta distanza per fuggire in caso di rapina e mai concedere autostop. Durante il viaggio abbiamo visto molte case con recinzioni di filo spinato elettrificato, e molti confermano che Johannesburg ha perso vita sociale in quanto le famiglie ed amici si incontrano al sicuro delle loro case e tutti hanno un fucile sotto il proprio letto. Ciò detto, noi non abbiamo mai avuto la sensazione di pericolo, soprattutto lungo la Garden Route.

ITINERARIO DI DUE SETTIMANE

21-23 GIUGNO: KRUGER PARK

24 GIUGNO: IMFOLOZI PARK

25 -28 GIUGNO: GARDEN ROUTE e CAPE AGHULAS

29 GIUGNO: GANSBAAI BAGNO con gli SQUALI

30 GIUGNO: STALLENBOSH

1 -4 LUGLIO: CAPE TOWN, TABLE MOUNTAIN, CAPO BUONA SPERANZA, ROBBEN ISLAND, LANGA TOWNSHIP e PINGUINI BETTY’S BAY

VENERDì 19 GIUGNO: GENOVA-PARIGI-JOHANNESBOURG-OVERBOOKING e FLIGHT CANCELLED

All’arrivo di Monica a Genova andiamo a casa dei miei a mangiare e mia madre, saputo che lei è un medico, comincia a parlare dei suoi problemi, sin dall’influenza che l’aveva colpita a l’età di due anni… strappata dalle sue grinfie alle 16.00 siamo in aeroporto e si presenta una grana mai gestita prima: l’overbooking!

Non eravamo riusciti a fare il check-in online per problemi di link e quando ci presentiamo al desk l’assistente, che mi riconosce dopo 20 venti anni dall’università, mi comunica la ferale notizia…Monica entra in panico perché sino al giorno dopo non c’erano voli disponibili!

Dopo una snervante attesa riusciamo a salire sul volo, ma ad una famiglia con bambino piccolo che attendeva di andare ad eurodisney da un anno il volo viene negato: è l’Europa che consente questa infame pratica delle aerolinee tradizionali.

All’arrivo a Parigi la nostra connessione non appare: mah….scopriamo poi che il nostro volo delle 22,30 è stato posticipato alle 10,30 del mattino successivo: voce del verbo perdiamo il museo dell’apartheid di Johannesburg.

Al ritorno abbiamo attivato la procedura di reclamo ed abbiamo ottenuto 600€ di rimborso a testa, oltre che 20€ dalla Columbus. http://europa.eu/youreurope/citizens/travel/passenger-rights/air/index_it.htm

Aggiungo che Airfrance ha messo a ns disposizione pasto ed albergo, vita da marines…

SABATO 20 GIUGNO: ARRIVO A JOHANNESBURG

Sbarchiamo alle 22,00, con difficoltà troviamo la macchina ed andiamo all”Aero Guest Lodge” per la notte, facendo attenzione a non fermarci ai semafori per evitare rapine ed altri inconvenienti: la criminalità in Sudafrica e a Johannesburg in particolare è a livelli inimmaginabili per noi europei, come detto in prefazione.

DOMENICA 21 GIUGNO: INGRESSO KRUGER PARK DA PHALABORWA GATE-OLIFANTS CAMP

In circa 6 ore di viaggio, attraversando paesaggi di collina molto interessanti, con coltivazione di frutta in ogni dove, leggendo che nei ristoranti la security fornisce “Armed response” (stikazz)arriviamo al gate Phalaborwa. Lungo la strada per Olifants camp incrociamo la tana delle Iene sotto la strada..e le sentiamo ridere… Il camp, incluso il ticket per due giorni, ci è costato 110€ a testa mentre le escursioni 65€ in due. La sua posizione domina il fiume sottostante ed è particolare sorseggiare una birra con coccodrilli ed elefanti sotto di te… Alle 20.00 usciamo per la Night-drive con la camionetta e vediamo: ippopotami, sciacalli ed un magnifico leopardo, sul ciglio della strada, che totalizza 280 visualizzazioni su facebook. Il Kruger è incredibile, gli animali più difficili da vedere sono i leoni, i leopardi ed i ghepardi… sappiate che non potete scendere dalla macchina e dovete tenere i finestrini alzati ed evitare quanto successo nel giugno 2015 quando una producer americana fu sbranata dentro la sua macchina da una leonessa, credendo che i leoni fossero dei gattoni.

LUNEDì 22 GIUGNO: DA OLIFANTS A SKUKUZA CAMP

Sveglia alle 7 e siamo subito in viaggio. Nel corso della giornata incontriamo elefanti, zebre, giraffe, tutto magnifico ed arriviamo al camp alle 16,00 dopo avere intravisto un leopardo coperto da dieci macchine che scattavano foto! Nel lodge incontriamo una coppia di italiani veri appassionati degli animali che frequentemente visitano il Kruger, dicono che nonostante la siccità le pozze sono piuttosto povere di animali, peccato.. Il sunset-drive è un’altra escursione che dovete fare. Siamo stati fortunati a vedere sua maestà il leone addormentato sulla strada, un altro leopardo ed altri animali: che spettacolo!

MARTEDì 23 GIUGNO: DA SKUKUZA A PIET RETIFE, VIA MALELANE

Il viaggio verso la gate a sud è ricco di immagini e di un inconveniente: chiedo a Monica di guidare un po’ e dopo alcune centinaia di metri sento un “shhhhhhhhhhhhh” sinistro…abbiamo bucato! Il problema è che non si può scendere e chiamiamo il numero di emergenza cui nessuno risponde… nel frattempo vediamo un branco di elefanti nei paraggi: questi simpaticoni a volte prendono a testate le utilitarie, una bella prospettiva. Dopo un’oretta fermi, compaiono due rangers che stavano facendo delle riprese con la telecamera e ci cambiano la gomma… really adventurous! A Malelane cambiamo ruota e ci mettiamo in viaggio verso Piet Retife, circa 5 ore, in mezzo a piantagioni di alberi e segnali stradali che indicano pericolo di rapine durante le soste e non prendere a bordo nessuno! Ad un punto intermedio compriamo 3kg di ottime arance ed il sottoscritto compra una statuetta di pietra lavorata convinto che fosse artigianale ma Monica, più sgamata di me, mi farà notare che era piena di ammaccature e chissà che origine avesse. Giunti a PR ci capita un altro inconveniente: abbiamo seguito le coordinate gps per arrivare alla Rohrs guesthouse (35€ la camera doppia molto confortevole), bene. Ancora, la descrizione diceva che la guesthouse fosse fuori dall’abitato e si dovesse seguire una strada sterrata per circa 800 metri prima di giungere a destinazione… ecco che il gps ci porta lì ma non c’è nessuna luce. Suono al cancello, niente. Telefono e si accende una luce ma non capisco bene… alla fine sento urlare: “Who are you!?” fortunatamente senza avere un fucile puntato contro di me il ragazzo mi dice che quello che stiamo cercando si trova qualche km a nord… così ci rimettiamo in moto e giunti lì la proprietaria afferma che aveva messo le coordinate della fattoria del cognato! Comunque la camera era enorme, si mangiano prodotti genuini e facciamo due discorsi con dei bianchi locali. Raccontano che per loro la situazione è peggiorata, molti abbandonano, la criminalità è bestiale e molti incarichi pubblici sono riservati alle persone di colore… diciamo che un bianco che ha vissuto la sua vita in Sudafrica morendo prima del crollo dell’apartheid se la è stragoduta. L’avo della proprietaria tedesca era arrivato lì nel 1850 e si era impossessato di chissà quante migliaia di ettari aggratis…

MERCOLEDì 24 GIUGNO: IMFOLOZI PARK

Alla mattina ci mettiamo in moto direzione Himfolozi: un parco dedicato ai rinoceronti bianchi dove però incontriamo dei leoni. Da lontano sembrano una coppia borghese che passeggia senza dare conto a nessuno, capiamo il perché di tutti gli aggettivi dati a sua Maestà il re della foresta… spettacolo… dormiamo allo Zulu lodge, molto lussuoso per 150€ e cena per 40€ un’esagerazione per gli standard sudafricani.

GIOVEDì 25 GIUGNO: VISITA ZULULAND-PORT ELIZABETH

Alla mattina torniamo a fare visita allo shop dello Imfolozi park dove sono esposti bellissimi oggetti di artigianato ed il mio morbo di acquisito souvenir attacca anche Monica che, fortunatamente, ha un po’ di self control più di me e limita i danni… sulla strada del ritorno ci fermiamo allo Zulu center dove ti spiegano la vita del villaggio di questo popolo guerriero che però ha capitalizzato poco dalla fine dell‘apartheid a differenza degli Xhosa, come mi spiegherà la guida durante la visita della Township di Cape Town.

Il centro è carino ed assume forme esilaranti quando i ragazzini della scuola si fermano ad assistere insieme a noi alla danza di guerra di uno zulu… affetto da nanismo! E vabbè, sei per l’impegno. Molto interessante, invece, la cerimonia religiosa cui assistiamo lungo la strada fatta di balli ritmati di donne tutte agghindate… Monica si diverte un mondo a ricevere le spiegazioni delle persone di colore. Avremmo voluto avventurarci autonomamente in qualche villaggio per capire meglio la vita di queste persone ma la sicurezza è prioritaria in questo paese e soprassediamo. Il viaggio sino all’aeroporto di Durban dura circa 4 ore, ma fate attenzione che esiste più di un aeroporto! Il volo è in ritardo di tre ore ma poi arriviamo a Port Elisabeth (PE come la chiamano loro) ed andiamo alla Victoria and Alfred Guest House, molto carina e funzionale per 32€.

VENERDì 26 GIUGNO: INIZIO GARDEN ROUTE-STORM RIVER- PONTE TIBETANO

Al mattino, complice una bella giornata iniziamo il viaggio verso la magnifica Garden Route. Va detto che fine Giugno è l’inizio dell’inverno ma siamo stati molto fortunati da un punto di vista climatico. Allo storm river facciamo una bella passeggiata lungo l’oceano ed attraversiamo il ponte tibetano con sosta al sole..al tramonto andiamo al Misty Mountain Lodge and chalets, un super lussuoso chalet a picco sull’oceano, spaziale.(180€ a notte). Vicino c’è un villaggetto dove compriamo della ottima birra locale.

SABATO 27 GIUGNO: PLATTEMBERG-KNYNSA-MOSSEL BAY

Oggi visiteremo Plattemberg, una ridente cittadina sull’oceano e la sfiziosa Knynsa ed il suo waterfront dove puoi mangiare delle ottime ostriche. Queste cittadine ricordano molto Santa Margherita Ligure, con la loro opulenza ed il mare di fronte…sosta nella spettacolare Wilderness beach, un’enorme lunga distesa di sabbia sferzata dal vento, con un sentierino in mezzo alla vegetazione…arriviamo a Mossel bay all’hotel Golf Inn guesthouse per 35€, sconsigliata per stanze fredde e con muffa. La sera ci avventuriamo con la macchina in giro per la città, prima volta che guidiamo di sera, in quanto attività estremamente sconsigliata in SA, pericolosissimo soprattutto fuori dai centri abitati.

DOMENICA 28 GIUGNO: CAPE AGHULAS-GANSBAAI

In circa tre ore giungiamo al southernmost tip of the african continent… che non è il Capo di Buona Speranza come molti credono, bensì Cape Aghulas. La strada che conduce al parco è carina. Al termine c’è un faro che si può visitare e fornisce interessanti informazioni sull’evoluzione della navigazione. L’incontro fra i due oceani è emozionante… nessuna riga in mezzo al mare a delimitarli, come supposto dalla mia collega Laura cui invio subito una foto a prova! Il viaggio sino a Gansbaai poi è spettacolare, lungo l’oceano passando da Hermanus e scorgendo alcune balene in mezzo al mare che cominciano ad arrivare e popoleranno la baia da metà agosto per figliare… la zona di Gansbaai e DeKelders è in stile ocean road in California: finalmente ci sentiamo sicuri, abitazioni chiccose, contesto extralusso tipicamente anglosassone, delizioso. Chiudiamo alla grande andando a dormire al White Shark guest house, 1100 zar circa 80€, ma è davvero spettacolare la vista, la camera ed il trattamento che la proprietaria riserva. Reneè è sulla cinquantina ha vissuto a Joha per poi scegliere la tranquillità di questa località amena…ceniamo al ristorante di fronte, dove conosciamo un ragazzo olandese che racconta di capire il linguaggio Afrikaner e racconta la sua esperienza in questo paese.

LUNEDì 29 GIUGNO: ONCE IN A LIFETIME, SHARK CAGE DIVING!

Questa è una di quelle esperienze che ti elettrificano! Costa 1600rand (scontato per la bassa stagione, 1350 rand, quasi 92€ http://www.sharkcagediving.net/). Appuntamento nei loro uffici per briefing ed abbondante colazione, insieme a turisti da tutto il mondo….partiamo con giubbotto di salvataggio, condizione dell’oceano Indiano tranquille e dopo un’oretta di navigazione la maggior parte dei passeggeri restituisce l’ottima colazione ai pesci! Monica assume un colore che va dal cianotico al bluastro, il sottoscritto comincia ad avere allucinazioni per il mal di mare, sembrava un’esercitazione dei navy seals! Finalmente fa capolino il primo squalo, creature bestiale e meravigliosa al tempo stesso ed ecco che cominciamo a prepararci con la muta, temperatura acqua 13°, per la prima calata dentro la gabbia: ho un freddo becco ed i miei denti non cessano di battere durante tutta l’immersione….da sopra, il tizio getta l’esca per attirare lo squalo il quale si avvicina alla barca e noi, con le maschere, ci infiliamo sott’acqua: vedere uno squalo a trenta cm da te, con la sua perfetta cremagliera dentale beh…lascio a voi il commento….le urla delle ragazze si sprecano…dopo circa 10 minuti diamo il cambio ad altri..Monica nel frattempo è diventata più bianca dello scafo…..vita da marine! terminata la visita degli squali, 4, che lo skipper considera un’ottima numerata, ci dirigiamo a nord verso Geyser rock un isolotto dove stazionano circa 30.000 foche, degno pasto per gli squali….il suono ed i tuffi pirotecnici aggiungono altra meraviglia ad una giornata da ricordare, persino il mal di mare passa e Monica riacquista un colorito più umano!

Torniamo a terra e la straordinaria Renèè ci consente di farci una doccia nella stanza. Partiamo alla volta di Stallenbosch con sosta a Hermanus, dove vediamo qualche balena solo in lontananza ma Monica vorrebbe tornare qua a settembre per assistere allo spettacolo delle balene che si riproducono a dieci metri dalla spiaggia……in circa due ore giungiamo a Stallenbosch, tranquilla e sicura cittadina universitaria. Dormiamo al Villa Fynbos, 42 euro.

MARTEDì 30 GIUGNO: STALLENBOSCH e CANTINE

La cittadina è graziosa, ricca di storia e di negozietti sfiziosi, con edifici monumenti nazionali…..a metà mattina facciamo un bel giro con clima autunnale nelle cantine della zona: scegliamo la Lanzerac per effettuare una degustazione. I vini sudafricani sono apprezzabili ed anche l’olio, ma i prezzi sono decisamente alti! Al termine del tour enologico ci dirigiamo in due ore verso verso Camp’s bay, sobborgo residenziale di Cape Town. L’appartamento prenotato era in realtà un garage riadattato e Monica si rifiuta di dormire lì. Il manager, terrorizzato dalla recensione negativa su booking, ci offre in alternativa un soggiorno in altra struttura del gruppo: eccezionale. Vista su oceano con tutte le comodità di un residence di lusso per circa 292€ per 4 notti. Ceniamo i casa con super spesa e Monica di diverta a cucinare in terra sudafricana un’ottima cena!

MERCOLEDì 1 LUGLIO: CAPE TOWN-TABLE MOUNTAIN- WATERFRONT

Oggi giornata dedicata alla scoperta delle meraviglie naturali: per 225 rand a testa prendiamo la cable car destinazione Table Mountain, una delle sette meraviglie naturali del mondo. La giornata presenta una visibilità perfetta, cosa rarissima in una città dove puoi sperimentare le quattro stagioni in una sola giornata…non vediamo neppure la mitica tablecloth…lassù camminiamo in lungo ed in largo, scattiamo una miriade di foto e soddisfatti andiamo a visitare Signal Hill, sopra lo stadium per poi chiudere al turistico ma sicuro waterfront: la solita globalizzazione, per farti spendere ti costruiscono i negozi in posti meravigliosi……..serata a Bakoven nella zona residenziale di Camps Bay dove abbiamo l’appartamento.

GIOVEDì 2 LUGLIO: CAPO DI BUONA SPERANZA-PINGUINI BETTY’S BAY

Giornata dedicata all’esplorazione del mitico capo e della False bay. Come al solito, sarà Monica che porta fortuna, giornata assolata, visibilità ottima ed andiamo a visitare il capo, dove c’è un nuovo faro da cui si può vedere….l’infinito. Potete salire sulla collina a piedi o con cremagliera, lassù danno interessanti statistiche sul fenomeno dell’inquinamento, in quanto laggiù in fondo i dati risulterebbero essere più puri…beh anche le statistiche segnalano un progressivo peggioramento dei livelli di inquinamento sia degli oceani sia dell’aria…..al termine circumnavighiamo la penisola con Laden Powell road, strada sabbiosa spazzata dal vento per la gioia dei windsurfisti e mi viene in mente la mia amica Luisa neozelandese che pratica anche in dicembre! A Betty’s bay incontriamo i simpaticissimi pinguini, davvero carini con le loro casette e la loro storia fatta di ripopolamento e migrazione forzati dall’uomo per preservarne il numero. Prima del tramonto rientriamo alla base.

VENERDì 3 LUGLIO: ROBBEN ISLAND-TOWNSHIP LANGA

L’escursione a Robben Island costa 300 rand a persona ed è un must per capire meglio la storia del Paese e della realizzazione parziale delle teorie naziste tramite l’apartheid. Il ferry parte dal waterfront alle 9, in un’ora circa si attracca e si è presi in cura da una guida molto speciale: un ex prigioniero politico. Fa impressione ascoltare un personaggio di tale statura morale. La visita è toccante, ovviamente incentrata sul suo ospite più illustre: Nelson Mandela. La visita della sua cella, stretta rispetto alla sua statura, è emozionante ed il pensiero corre al film “Invictus”, quando Matt Damon, il capitano Bianco della nazionale di Rugby va a visitarla ed allargando le braccia si rende conto delle condizioni disumane cui erano sottoposti i carcerati. Ricordo molto bene il periodo in cui il regime cominciò a collassare, soprattutto grazie alle campagne internazionali. Nel 1980 Peter Gabriel scrisse una bella canzone BIKO, in memoria di un leader nero assassinato dalla polizia. Uno che ci ha messo la faccia, Peter. Anche il Mandela Day, Artists Against Apartheid del 1988, fu un enorme legnata contro questo insensato regime, molte rock stars cantarono a Wembly ed inviarono un forte messaggio al mondo sul fatto che l’apartheid dovesse terminare. Certo, anche le sanzioni economiche in vigore dal 1985 ebbero i loro meriti, in particolare quelle americane, mentre ricordo che la GB Thactheriana, fedele alla sua stupidità, non le applicò e neppure un altro stato di cui ora non ricordo il nome. Tornando alla visita è ricca di testimonianze, molte che non ho potuto apprendere al museo dell’apartheid, persa per il ritardo del volo!

Rientrati al waterfront ci dirigiamo all’incontro con la visita (250rand pp) della Township Langa, con guida locale Nr.+27 784928492 E-Mail thamanyana@gmail.com. Abbiamo imparato molte cose, per esempio che il senso di comunità è molto forte, un abitante che migliora la sua condizione abbandona la casa in lamiera per trasferirsi in una in cemento, me sempre dentro la township, oppure che molte case abusive vengono poi sanate con l’avvicinarsi delle elezioni….l’italianizzazione del mondo. Thami, la guida, spiega poi che il problema principale della ascesa sociale è che le università sudafricane non sono gratuite e che ovviamente i neri sono esclusi. Ci racconta anche un’altra chicca della storia del suo paese: perché l’etnia Hxosa, quella di Mandela, ha guidato il paese nel dopo apartheid. In SA ci sono molte etnie che hanno anche combattuto fra loro, ma durante le guerra con gli inglesi gli HXOSA trattarono la resa in cambio di scuole, motivo per cui tutti i primi membri dell’ANC furono di quell’etnia mentre i guerrieri ZULU si dovettero accontentare dello ZULULAND… il tour si snoda attraverso vie pulite di lamiera, fabbrica della birra ed aree con case di cemento. Ultima fermata il centro di lavorazione ceramica e mostra di dipinti stupendi che lacerano Monica sul comprarne uno o meno…

SABATO 4 LUGLIO: CAPE TOWN E RIENTRO ITALIA

“Questa volta sceglilo tu, il regalo” mi disse con nonchalance la mia adorata nipotina Serena, cui rischio sempre di portare regali “non graditi”… ed in effetti finiamo per fare una videochiamata skype e Monica che si presta a fare da indossatrice di stupendi gingilli prodotti da una ragazza Zulu nel suo shop per permettere alla viziata (dal sottoscritto) la scelta del regalo migliore… il centro di Cape Town è carino conn la via con molti negozi. Spendiamo poi l’ultima parte del pomeriggio al waterfront assistendo a spettacoli e facendo shopping, malattia che finisce per colpire anche la morigerata Monica… alle 19.00 siamo in aeroporto riconsegniamo la macchina e partenza.

Il Sudafrica? Un paese con una natura strepitosa, il Kruger è imbattibile, la garden route è un autentico gioiello. Politicamente ed economicamente ha davanti a sé delle sfide cruciali, se la nuova generazione di leaders sarà in grado di progredire in armonia con le etnie il miracolo post 1994 si consoliderà, diversamente il futuro sarà fatto di scontri ed emarginazione delle nuove vittime bianche e le recinzioni elettrificate delle case aumenteranno a dismisura. Biko Biko ohohoh Biko…

Per qualsiasi suggerimento scrivetemi: petrocch@hotmail.com



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