Sudafrica fai da te 3

Da Johannesburg a Cape Town, 21 giorni nella terra dei mille paesaggi
Scritto da: scarlett_rossy
sudafrica fai da te 3
Partenza il: 24/01/2015
Ritorno il: 13/02/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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Prima di tutto ci tengo a precisare che questo viaggio è stato davvero organizzato in pochissimo tempo, meno di un mese. Avevo letto molti diari di viaggio dove consigliavano di organizzare il viaggio un anno prima o comunque mesi prima. Sicuramente per chi decide di visitare il parco Kruger nei mesi di luglio, agosto e settembre (essendo alta stagione) è consigliabile prenotare per tempo il pernottamento all’interno del Parco, ma noi abbiamo prenotato con un anticipo di sole 3 settimane e non abbiamo avuto difficoltà.

Devo inoltre dire che abbiamo visto tantissimi animali e che l’erba alta non è stata un problema durante gli avvistamenti, anzi con una così poco alta concentrazione di macchine all’interno del Kruger, è stato piacevolissimo muoversi e fermarsi ore e ore davanti agli animali senza altri veicoli in giro!

Veniamo al dunque.

Partenza il 24 gennaio e rientro il 13 febbraio con volo British Airways (€ 600) andata da Bologna su Johannesburg e ritorno da Capetown.

Abbiamo incluso un volo interno il 4 febbraio: volo Durban-Capetown con Britishairways (€70)

Itinerario:

Johannesburg-Phalaborwa-Kruger National Park-Swaziland-St Lucia-Durban-Capetown-Stellenbosch-Capetown-Italia

Chilometri totali percorsi 2900km

25 Gennaio-Johannesburg

Arrivati in aeroporto di prima mattina abbiamo ritirato l’auto prenotata tramite Budget (una Nissan Almera), cambiato i soldi e acquistato una sim della compagnia Virgin.

Impostiamo il navigatore portato dall’Italia dopo aver installato le mappe del Sudafrica acquistate sul sito del Tomtom, ci dirigiamo alla guest house Mi Pi Chi a Johannesburg, nel quartiere di Melville. Gentilissima accoglienza, ci fanno fare check in anticipato e ci offrono la colazione.

Tempo di riposarci un pò e usciamo a passeggio, pranziamo con una bella insalata e una bibita fresca, Joburg ci ha accolti con i suoi 30 gradi e ci siamo lasciati alle spalle il gelido inverno italiano.

La sera ci spostiamo a Parkhurst, ci regaliamo subito il primo calice di vino sudafricano, un bel tagliere di pane e formaggi e andiamo a letto presto.

26 gennaio: Johannesburg-Phalaborwa circa 550km

Partiamo da Johannesburg e ci fermiamo subito al supermercato a prendere un po’ di frutta, acqua e scorte per il viaggio.

Prendiamo la Panorama Route, attraversiamo l’Escarpement, nella regione del Mpumalanga: ci sorprendono panorami altamente scenografici.

Ci fermiamo a numerosi punti panoramici, World’s view, Mac Mac Falls (cascate mozzafiato alte 65m), Pilgrim’s rest, God’s window e ancora Berlin Falls e Lisbon Falls, Three Rondavels fino allo spettacolare Blyde River Canyon. Non ci aspettavamo paesaggi così verdi e panorami a perdita d’occhio. Siamo entusiasti! Arriviamo all’ora di cena a Phalaborwa, abbiamo prenotato 2 notti al Kaia Tani Lodge.

27 gennaio: Phalaborwa

Oggi ce la prendiamo con calma, abbiamo deciso di fare un giro nei dintorni e al pomeriggio andremo al Moholoholo Rehabilitation Centre, un centro dove vengono portati animali orfani, feriti, avvelenati e che hanno bisogno di aiuto. Riesco addirittura ad accarezzare un ghepardo che ormai è cresciuto insieme ai volontari e veterinari dello staff, l’emozione è alle stelle! La sera ceniamo al nostro bellissimo lodge, dopo un bicchiere di vino a bordo piscina. L’indomani entreremo al Kruger.

28 gennaio: Phalaborwa-Olifant Rest Camp

Svegli all’alba, alle 6,30 siamo già davanti al Phalaborwa Gate: mostriamo la prenotazione agli uffici, acquistiamo la guida ufficiale del Kruger National Park, paghiamo la tassa di ingresso e entriamo! Non stiamo nella pelle! Il limite di velocità per le strade del Kruger è di 50km/h nella strada asfaltata e 40km/h nelle sterrate (a volte di difficile percorribilità se non in possesso di un 4×4). Subito i primi avvistamenti: alcuni dolcissimi impala sul bordo della strada, due bufali e dopo pochi minuti una timidissima giraffa che si nasconde dietro alle piante appena ci vede!

La natura e il paesaggio cambiano in continuazione, vediamo tantissimi animali! Arriviamo all’Olifants, pranziamo nella catena di fast food che ha preso in gestione tutti i ristoranti dei campi del Kruger, Mug and Bean. A mio avviso pessimi e di scarsa qualità, per me poi che son vegetariana la scelta è misera e dopo un po’ che noia mangiare sempre le stesse cose!

Prenotiamo un game drive per le 16,30 (durata 3 ore) così per un po’ non guideremo e vedremo tanti animali con un sapiente ranger. Continuiamo gli avvistamenti: elefanti, gnu, facoceri, zebre, waterbuck e aquile!

29 gennaio: Olifant Rest Camp-Satara Camp

Anche oggi ci svegliamo impazienti di andare a vedere gli animali: e subito siamo accontentati perché ne vediamo ancora tantissimi! Arriviamo nel pomeriggio al Satara Camp e ci regaliamo un altro bellissimo Sunset game drive: ancora non lo sappiamo, ma oggi il nostro sarà un safari molto fortunato! Dopo neanche mezz’ora in giro per le strade sterrate il nostro ranger avvista qualcosa: le orecchie di un leone! Ci avviciniamo con la jeep e subito notiamo che in realtà son 4 le orecchie! Un leone e la sua bellissima compagna! Stiamo più di un’ora a guardarli! Sono davvero vicinissimi, a meno di 5 metri: si accoppiano ogni 15 minuti e poi si rilassano! Un’emozione unica averli visti così da vicino e in accoppiamento! Dopo un’ora ripartiamo e a pochi metri di distanza ecco un altro leone! E qualche metro più avanti un’altra coppia: un leone e una giovane leonessa! Oggi la fortuna è davvero dalla nostra parte! Non potevamo chiedere di più! Gli avvistamenti continuano: impala, zebre, bufali, gnu, kudu, nyala, elefanti, ippopotami e avvistiamo anche un rinoceronte che dorme sotto un albero e una civetta africana!

30 gennaio: Satara Camp-Lower Sabi rest camp

Devo dire che gli avvistamenti nella zona sud del Kruger sono molto più frequenti, infatti anche oggi vediamo tantissimi animali: impala, giraffe, zebre, gnu, bufali, struzzi, babbuini, elefanti, ippopotami, coccodrilli… e al tramonto sorprendiamo una coppia di leonesse intente a cacciare degli enormi bufali!

Le abbiamo guardate attentamente per quasi due ore, osservando le tattiche di caccia ..è stato molto emozionante!

31 gennaio: Lower Sabi Rest Camp-Swaziland

Stamattina, a malincuore, salutiamo il Kruger Park. Ci mancano già gli occhietti dei dolci impala che ci danno il buongiorno al mattino!

Usciti dal Kruger prendiamo la N4 e svoltiamo alla R570 per arrivare al punto di confine Jeppe’s Reef. Le pratiche di attraversamento del confine sono molto veloci. Entriamo in Swaziland e il paesaggio cambia. Siamo in montagna, con prati verdissimi, strade a curva, cime piuttosto alte e mucche che pascolano. Attraversiamo vari paesini e arriviamo nella Ezulwini Valley, abbiamo prenotato una notte al Mantenga Lodge. Pranziamo con calma e nel pomeriggio ahimè inizia a piovere e usciamo tardi, andiamo a vedere il Mantenga Culturale Village, anche se arriviamo ormai in chiusura (alle 17) e riusciamo solo a vedere le Mantenga Falls, delle bellissime cascate di 95 m di altezza. La sera ci concediamo una cena rilassante al nostro lodge, l’indomani partiamo per Santa Lucia.

1 febbraio: Swaziland-Santa Lucia

Stamattina, dopo una buona colazione, partiamo e ci dirigiamo verso il confine Lavumisa/Golela a sud-est, vicino alla costa del KwaZulu-Natal. Lo Swaziland l’abbiamo visto praticamente solo dalla macchina: attraversiamo Manzini, la capitale, ci sono villaggi, gente per strada, mercati, scuole, bambini. Ma fuori dalla città le persone sono molto povere, vediamo solo capanne e non case, bambini per le strade e tanti animali magrissimi. Arriviamo al punto di frontiera, pratiche velocissime e riprendiamo la strada N2.

Arriviamo all’uscita della N2 per l’Hluhluwe-Umfolozi Game Reserve e entriamo al parco dal Memorial Gate. Paghiamo l’ingresso e acquistiamo una guida con le mappe per questo parco e dell’iSimangaliso Wetland Park. L’Hluhluwe-Umfolozi è la più importante riserva faunistica del KwaZulu-Natal. Anche se non può competere con le dimensioni del Kruger (grande venti volte tanto) ha un’atmosfera più selvaggia e con una vegetazione con tratti di foresta subtropicale che accresce la sensazione di avventura. Questo parco ha ampie valli e altissimi monti, le strade però non sono ben asfaltate e piene di buche, avrebbero bisogno di una sistemazione. Abbiamo visto un gruppo di rinoceronti neri, bellissimi, e qualche altro animale come impala, giraffe, bufali. Ma, a parte i rinoceronti, non abbiamo avuto molta fortuna con gli avvistamenti! Usciamo a metà pomeriggio dalla zona sud del parco, dalla sezione Umfolozi e passiamo dal Nyalazi Gate per uscire e prendere la strada verso St Lucia. In meno di un’ora arriviamo alla nostra St Lucia Guest House. Ci accolgono dei gentilissimi proprietari e un cagnolino, la casa è bellissima e il letto grandissimo! La sera ceniamo all’Ocean’s Basket, buon pesce!

2 febbraio: Saint Lucia

Purtroppo oggi il tempo è brutto. Fino ad ora siamo stati abbastanza fortunati, sempre sole e splendide calde giornate, ma proprio oggi che volevamo andare a Cape Vidal piove a dirotto! Dopo una fantastica colazione, usciamo e decidiamo di entrare al iSimangaliso Wetland Park, percorriamo in macchina la parte sud del parco (32km), una stretta striscia di terra tra il lago e l’oceano: incontriamo qualche animale, zebre, impala, kudu, bufali..arriviamo alla bellissima spiaggia di Cape Vidal. Scendiamo e facciamo una passeggiata lungo la spiaggia bianca e l’oceano indiano: ci siamo solo noi. Peccato sia brutto tempo oggi, sarebbe stato fantastico poter fare il bagno e prendere un po’ di sole!

Torniamo indietro e andiamo a pranzo. Nel pomeriggio decidiamo di visitare il St Lucia Crocodile Centre, un centro che cerca di riabilitare la reputazione di questi animali denigrati, con alcune mostre e uno stupefacente numero di specie che vagano negli stagni recintati.

3 febbraio: Saint Lucia

Oggi finalmente è bel tempo. Al mattino facciamo un giro in paese, un po’ di shopping e una passeggiata nella zona dello Ski Boat Club, dove pescatori impavidi attendono di abboccare un bel pesce sperando di non incappare in qualche ippopotamo o coccodrillo!

Nel pomeriggio finalmente facciamo una bella gita che la gentilissima proprietaria della guest house ci ha prenotato tramite Shakabarker tours: andiamo in barca lungo l’estuario St Lucia! Ci vengono a prendere addirittura alla guest house con un mezzo fantastico risalente alla guerra: Ivan è felice come un bimbo!Vorrebbe guidarlo!

Saliamo sulla barca: il paesaggio lungo il lago è bellissimo! Avvistiamo coccodrilli, bellissimi uccelli, cicogne e tantissimi ippopotami che giocano, dormono, sbadigliano! E’ uno spettacolo davvero unico! Al tramonto ci rilassiamo ascoltando dalla barca i suoni degli uccelli e l’acqua brilla e riflette i raggi del sole ormai tramontato. Suggerisco a tutti una gita su questo bellissimo estuario!

4 febbraio: Durban-Cape Town

Oggi voliamo a Cape Town dall’aeroporto di Durban.

Partiamo con calma da Santa Lucia e in 2 ore e mezza arriviamo al King Shaka Airport. Consegniamo la macchina e aspettiamo il nostro volo British Airways operato da Comair. Volo tranquillo e alle 17 siamo già a Cape Town. Ritiriamo la macchina (una Polo grigia), impostiamo il navigatore verso la guest house che abbiamo prenotato per 3 notti: Cape Standard nel quartiere Green Point, in buona posizione centrale, non lontano dai V&A Waterfront, dal centro città, vicina a tutti i luoghi di interesse.

Siamo già pratici della guida a destra ma c’è parecchio traffico a quest’ora a Cape Town. Appena usciti dall’aeroporto notiamo una township, i quartieri coloured, emblema dell’apartheid.

Nel giro di neanche 20 minuti arriviamo al quartiere Green Point, situato su una collinetta, d’altronde Capetown è un saliscendi di strade e mai monotona.

Dall’alto si vede lo Stadio, realizzato per i mondiali di calcio 2010, bell’opera architettonica. La guest house è davvero carina, il personale estremamente gentile e disponibile, (caratteristica riscontrata ovunque in questo paese). Ogni tanto in tutto il Sudafrica viene a mancare la corrente per lunghi periodi, ma nessuno pare si preoccupi di questo problema, è normale!

La sera andiamo a cena ai bellissimi V&A Waterfront, c’è una vasta gamma di ristoranti e una buona scelta di posti dove cenare!

5 febbraio: Cape Town

Dopo una gustosa colazione con frutta fresca e tanto altro alla nostra guest house, andiamo in centro, parcheggiamo e camminiamo verso la zona di Green Market, St. George’s Mall con le sue caratteristiche bancarelle, suonatori ambulanti, caffè. Passeggiamo fino ai Company’s Gardens (orto botanico) da dove scattiamo la prima foto della Table Mountain, la montagna piatta che sovrasta tutta la città. A pranzo ci spostiamo in macchina da “The kitchen”, nel quartiere colorato Woodstock, dove gustiamo prelibatezze vegetariane in una location originale.

Pomeriggio andiamo ai Waterfront, esploriamo le strade lungo il porto ricco di canali, locali, rimaniamo davvero entusiasti. Riusciamo a vedere anche delle foche che ignare della folla dormono e prendono il sole sugli scogli.

6 febbraio: Capetown-St James-Boulders Beach-Cape of good hope

Stamattina ci muoviamo verso sud: prendiamo la M3 e in una mezzora arriviamo a Saint James, subito dopo Muizenberg, due località balneari con pozze naturali e cabine colorate. Ci fermiamo per fare una passeggiata e un bagno, l’acqua è davvero fredda! Ma il sole ci scalda subito!

Proseguiamo per Simon’s Town, dove si trova la famosa spiaggia con i pinguini africani, Boulders Beach (tassa di ingresso 60 Rand). Ne vediamo tantissimi, sono buffi camerieri alti 50 cm e la baia che si sono scelti è davvero incantevole!

Pranziamo a The Meeting Place, un posticino troppo carino a Simon’s Town, dove al piano di sotto ospita un delizioso negozio di artigianato e cibi locali.

Ripartiamo e i panorami che incontriamo sono davvero superbi. Raggiungiamo Cape of Good Hope, la riserva si trova in cima alle scogliere che sovrastano il mare burrascoso: il paesaggio è mozzafiato. Una volta entrati nella riserva (110 Rand a persona) e raggiunto Cape Point, a piedi o con la funicolare si arriva al faro e il paesaggio dell’incontro dei due oceani parla da sé. Poi siamo scesi nuovamente arrivando a Capo di Buona Speranza, dove la foto accanto al cartello che indica le coordinate del punto più a sud-ovest del continente africano è d’obbligo.

Rientriamo a Capetown in un’oretta e mezza e stasera ceniamo a base di mezzeh e prelibatezze turche da Anatoli – tra il Bo-kaap e Green Point – un ex magazzino dei primi anni 20, davvero consigliato!

7 febbraio: Capetown-Woodstock-Robben Island

Stamattina cambiamo guest house perchè era full-booking, spostandoci al 4 on varneys a poche centinaia di metri di distanza dal precedente.

Il sabato mattina dalle 9 alle 14 a CapeTown NON potete assolutamente perdervi il mercato “Neighbourgoods Market” all’ Old Biscuit Mill a Woodstock: una vecchia fabbrica di biscotti ristrutturata, ricca di negozi di artisti, designer emergenti e tantissime bancarelle dove poter gustare deliziosi prodotti freschi biologici. A nostro avviso questo mercato, e più in generale, tutto questo quartiere, è il miglior luogo dove fare un po’ di shopping e acquistare souvenir non convenzionali.

A malincuore, dopo aver gustato un ottimo hamburger di pesce e un cous cous, andiamo verso i waterfront al Nelson Mandela Gateway: alle 3 parte il traghetto che in circa 45 min arriva all’isola di Robben Island (prenotato con doveroso anticipo su internet, www.robben-island.org.za).

Un paio di ore abbondanti tra le prigioni e i luoghi dove Mandela e altri leader politici, imprigionati perché contro il regime, hanno vissuto molti anni in condizioni disumane. Interessante e toccante.

Chiudiamo la giornata con una piacevole cena spagnola, buone tapas e birra a La Parada Tapas&Bar, quartiere City Bowl.

8 febbraio: Capetown-Kirstenbosch

Dovete sapere che a Capetown d’estate è molto di moda andare ai giardini botanici di Kirstenbosch, e soprattutto di domenica. Avendo come cornice la Table Mountain, è tradizione organizzare concerti all’ora del tramonto e non potete esimervi dal portare un telo, un pò di buon vino e qualcosa da spizzicare mentre fate un bel pic-nic pre-concerto insieme a tutti gli altri “matti” che vi circondano. Farete amicizia in cinque minuti con una splendida vecchina in superforma o con un’allegra famiglia lì per ascoltare buona musica. Unico accorgimento per questa attività (altamente consigliata anche se siete solo di passaggio) è acquistare il biglietto con largo anticipo, vanno a ruba.

9 febbraio: Capetown-Stellenbosch

Subito dopo una buona colazione e con qualche suggerimento (gradito) dal simpatico gestore del 4 on Varneys partiamo alla volta di Stellenbosch, alla scoperta delle vie del vino. Dopo circa un’ora di guida, raggiungiamo Stellenbosch dove abbiamo prenotato due notti c/o Twice Guesthouse, una location deliziosa davvero straconsigliata. Ci avventuriamo lungo la strada e incontriamo subito diverse indicazioni di cantine vinicole.

Considerate che le cantine, tutte straordinariamente tenute e visitabili senza prenotazione e con possibilità di degustare, rimangono aperte dalle 10 alle 16 circa. Se vi organizzate con un’auto con conducente (tipo UBER, molto economica) ve la godete al 100%.

Ci fermiamo al Delaire Graff Estate dove avevamo prenotato il pranzo c/o il ristorante Indochina (in quanto il Graff Estate era al completo) ma è stata un’esperienza culinaria unica accompagnata da vini ottimi e con una vista davvero mozzafiato.

Proseguiamo il nostro wine tour fermandoci da Meerlust (ottimo davvero il Rubicon) e da Neil Ellis dove con circa 2-3€ ti fanno degustare ben 5 assaggi dei vini di loro produzione.

Rientramo alla base per andare a cena da Man’oushe, ottimo ristorante libanese in città.

10 febbraio: Stellenbosch

Riprendiamo il giro degustazione e scoperta delle Wine Yards, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Noi ci siamo fermati da Tokara (meravigliosa), Thelema e Boschendal a Franschoek dove ne abbiamo approfittato per un ottimo spuntino. E la giornata si conclude così, tra un vino e l’altro…

11 febbraio: Stellenbosch-Capetown

Prima di rientrare a Capetown ci concediamo una visita all’ultima cantina, Babylonstoren. Davvero splendida e dopo una lunga passeggiata nello strepitoso orto botanico (ed una degustazione dei loro vini, davvero buoni) abbiamo pranzato nel ristorante della loro proprietà dove ci hanno portato tutti prodotti di propria produzione. Bio e buono!

Nel tardo pomeriggio rientriamo a Capetown e ci regaliamo un aperitivo al tramonto delle bianche spiagge di Camps Bay (che meritano più di un semplice passaggio) e ceniamo da Codfather. Posto originale dove puoi scegliere il pesce che preferisci direttamente dal bancone.

12 febbraio: Capetown-Bologna (via Londra)

Stamattina ci alziamo presto. Dopo aver controllato le condizioni meteo ed aver appurato che erano perfette, trascino il mio compagno a prendere la funivia che conduce in cima alla Table Mountain (una delle 7 meraviglie del mondo naturale). 5 minuti di terrore per scalare 1000 metri con un’inclinazione davvero impervia, soprattutto perchè lui soffre di vertigini! Col senno di poi lo rifarebbe sempre! La vista dalla cima è imperdibile, si vede Capetown da tutte le angolazioni. Luogo magico per salutare la città.

In attesa di andare in aeroporto pranziamo a Camps Bay al ristorante Paranga (ottimo cibo) e ci rilassiamo sulla spiaggia dove conosciamo e chiacchieriamo con un simpatico ragazzo del Malawi che vive nelle Township.

E’ giunta l’ora del rientro a casa.

Vacanza indimenticabile! Posti meravigliosi. Cibo ottimo. Gente accogliente. Ci abbiamo lasciato il cuore e, ora che stiamo scrivendo queste righe, vorremmo essere di nuovo lì. Forse questo è il mal d’Africa?!



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