sudafrica: dai pascoli alla savana
E’ stata una decisione non facile per le preoccupanti indicazioni di alcuni siti, in modo particolare quello del Ministero degli Affari Esteri, circa i problemi legati alla delinquenza; è grazie ai report di altri viaggiatori che abbiamo maturato la nostra decisione (in effetti anche noi non abbiamo mai avuto la percezione di trovarci in situazioni di pericolo, anche se per i nostri gusti abbiamo escluso la visita delle città ).
Ci scusiamo con chi avrà la pazienza di leggere, per la lunghezza dei nostri appunti di viaggio ma è stato un così lungo giro (27 giorni) e le emozioni così belle, che abbiamo pensato di condividerle tutte con voi.
Come sempre il viaggio è stato organizzato con molto anticipo.
Abbiamo acquistato in Ottobre il biglietto aereo tramite il sito della compagnia Emirates,sia in previsione di fare uno stop di 4 giorni a Dubai (città comunque interessante), sia perché risulta la compagnia più economica per questa destinazione, fra quelle di qualità; inoltre non addebita costi aggiuntivi né per lo stop over in questione né per l’arrivo in una città e la partenza da un’altra. Facendo le previsioni di spesa, abbiamo inoltre deciso di partire da Monaco in quanto molto più conveniente, sia come biglietto aereo che com e parcheggio coperto in aeroporto (31 giorni).
Tramite un noto sito di acquisto di voli e viaggi abbiamo ci siamo procurati il biglietto per Il volo interno Port Elisabeth- Durban. Abbiamo prenotato direttamente dal sito di una nota compagnia il noleggio delle due autovetture per i due segmenti del viaggio. Quasi tutti i Bed& Breakfast sono stati prenotati tramite un sito specifico per l’Africa, per l’Addo Elephant ed il Kruger la prenotazione è stata fatta tramite il sito ufficiale. South African National Parks (già in Aprile alcuni Camp del Kruger segnalavano il tutto esaurito, per cui abbiamo scelto quanto possibile).
Sempre allo stesso sito è stata acquistata la Will Card All Cluster (versione per turisti stranieri), che ci hanno entro breve spedito a casa (ingresso valido per tutti i Parchi nazionali Sudafricani per un anno). Molto tempo abbiamo poi dedicato alla tecnologia che ci avrebbe reso molto più facile il viaggio: abbiamo installato un navigatore satellitare sul netbook (è stato veramente utile); peraltro con lo stesso netbook abbiamo potuto collegarci in Wireless (disponibile in molti alloggi) ad internet o telefonare con Skype .
Ci rimane solamente da aggiungere che non abbiamo sottovalutato il rischio della malaria (soprattutto per la zona lacustre di St. Lucia e per il Kruger) e pertanto abbiamo fatto la profilassi con il Lariam; per il resto non abbiamo seguito particolari precauzioni (abbiamo mangiato tutto con estrema tranquillità) in quanto gli standard igienici in tutto il Sudafrica sono paragonabili a quelli Europei.
25/07/09 – 29/07/09 DUBAI Ne tralasciamo la descrizione in questo report.
29/07/09 DUBAI / CAPE – TOWN / STELLENBOSCH 40Km Stellenbosch BED&BREAKFAST ORCHAD LANE *** (800Rand/ 2 notti) All’aeroporto di Dubai ci attende la prima inevitabile sorpresa: l’operatore con fare candido ci avvisa che causa over-booking dovremo partire il giorno successivo; (NO! ) in modo concitato spieghiamo che non possiamo assolutamente modificare le nostre prenotazioni. Dopo quasi 30 minuti di intensa ricerca al terminale, riescono a trovarci due posti sul volo (a questo punto speravamo addirittura in una prima classe ), separati, tuttavia una volta a bordo grazie alle hostess, riusciamo a stare vicini.
Arrivati all’aeroporto di Cape Town, altro piccolo disguido per il fatto che cerchiamo di prelevare un po’ di contanti con la nostre carte Maestro (visto che con la Visa ci sono commissioni meno vantaggiose) : non funzionano e così sarà in tutto il Sudafrica, nonostante che la nostra Banca ci abbia detto telefonicamente che non risultano problemi. (d’altro canto le abbiamo utilizzate a Dubai e in tutti i viaggi precedenti).
Nel parcheggio proprio di fronte all’aeroporto ritiriamo la nostra macchina a noleggio; forse sarebbe stato meglio scegliere una cilindrata più grande visto che il bagagliaio è troppo piccolo e viaggiare con le valige in vista in Sudafrica può esporre a qualche pericolo.
La guida a sinistra si rivela subito per Vinicio, molto meno complicata del previsto e l’uscita dalla città con il navigatore è stata veramente semplice.
Percorriamo tranquillamente i 40 Km che ci separano da Stellenbosh dove arriviamo a notte.
Ci accoglie il proprietario del bed& breakfast, un simpatico svizzero, la camera è accogliente e graziosa; fa un po’ freddo ma abbiamo il riscaldamento. Avremo modo di notare che il servizio è ottimo.
30/07/09 STELLENBOSCH- TABLE MONTAIN- BOULDERS BEACH- CAPE POINT Dopo una ottima e abbondante colazione ci dirigiamo verso le mete previste dal nostro itinerario.
TABLE MONTAIN : raggiungiamo la stazione di partenza della teleferica; in uno scenario nebbioso e invernale, gli scorci della città, nonostante la foschia, sono affascinanti; purtroppo troviamo l’impianto chiuso per lavori. Prima di lasciare Cape Town proviamo compassione e rabbia alla vista della sterminata township alla periferia della città.
Ci spostiamo perciò verso BOULDERS BEACH non senza difficoltà in quanto la M6 all’altezza di HOUTBAY è interrotta: Lungo il percorso pedonale fino alla spiaggia affollata di pinguini, si possono osservare le loro tane, alcune naturali scavate nel terreno, altre artificiali e numerate. Proviamo l’ottima cucina sudafricana proprio di fronte al parcheggio (212 R ).
Ci dirigiamo poi verso CAPE POINT e in uno spiazzo erboso lungo la strada scendiamo per fotografare un branco di babbuini, quando un grosso maschio si avvicina alla nostra auto chiusa e cerca di aprire la portiera, poi sale sul tetto e vi si siede con fare regale, fra le nostre risate.
Il sentiero che dal parcheggio conduce al faro di Cape Point ci offre panorami splendidi in un ventoso pomeriggio assolato (sentiamo caldo tuttavia il vento è gelido).
Ritorniamo a Stellenbosh appena fa buio.
31/08/09 STELLENBOSH- HERMANUS 93Km Hermanus BROWN JUG GUEST HOUSE ***(550 R / 1 notte) Ci fermiamo per una passeggiata al centro di STELLENBOSCH, ma piove a dirotto; perciò ne approfittiamo per svolgere alcune operazioni in banca e per fare una telefonata con Skype da un internet-cafè (connessione ovviamente gratuita).
Il paese è veramente grazioso, ma continua a piovere, perciò decidiamo di partire alla volta di Hermanus.
La pioggia battente ci accompagna per tutto il viaggio, ma all’arrivo ci accoglie un luminoso pomeriggio assolato.
Lasciando i bagagli alla Guest-House, ci accorgiamo di aver prenotato una camera e di avere a disposizione un appartamento (2 camere, 2 bagni, cucina e salotto, tutto arredato con gusto squisito). Ci precipitiamo subito alla marina di Hermanus nella speranza di scorgere le balene (purtroppo non siamo fortunati o non abbastanza pazienti; ci accontentiamo di un gruppo di Procavie del capo che si rincorrono fra i cespugli); il paese è incantevole, impeccabile, e il paesaggio è spettacolare; tutto più vicino ad uno scenario Nord-Europeo che Africano.
Anche il centro città è tranquillo e accogliente con svariati bei negozi di artigianato, che visitiamo pieni di curiosità.
Finalmente assaggiamo un Merlot Sudafricano in un bel ristorante Cubano in fronte alla marina (pranzo e vino 280R ).
All’imbrunire, non ci resta che tornare alla nostra dimora dove ci fanno compagnia i tanti libri che fortunatamente abbiamo portato con noi.
01/08/09 HERMANUS- CAPE AGHULAS-ARNISTON-SWELLENDAM 227 Km Swellwndam AANHUIZEN GUEST HOUSE ***(560R / 1 notte) Pensiamo di fermarci al mercato giornaliero di Hermanus, ma sembra deludente perciò ci dirigiamo verso la nostra prima meta anche se la guida riporta la definizione : “ niente di più di una cozza e un gabbiano”, tuttavia siamo attratti dal fascino di essere nel punto più a Sud del continente Africano; lungo il percorso ci accompagnano le macchie di fynbos, tipica flora della zona.
Giusto il tempo di qualche scatto fotografico e ci dirigiamo verso ARNISTON (WAENHUISKRANS ); il navigatore ci fa percorrere una strada sterrata che ci regala lo spettacolo di lussureggianti distese di pascoli e campi coltivati a perdita d’occhio. Arniston con le sue spiagge bianche e le acque trasparenti potrà essere ancora più affascinante d’estate; purtroppo in questa stagione è quasi tutto chiuso e il vecchio centro di case di pescatori a noi sembra solo uno spettacolo di povertà e miseria.
Partiamo poi alla volta di Swellendam e lungo il percorso , infinite tonalità di verde di campi coltivati e pascoli fino a scorgere le montagne che fanno da contorno alla città. (la meta è stata scelta solamente per interrompere un lungo tragitto).
Lasciati alla Guest-House i bagagli (un po’ di delusione in quanto la qualità è nettamente inferiore agli altri tre stelle anche se i proprietari sono veramente gentili e disponibili), raggiungiamo a piedi il centro della cittadina verso la Chiesa Riformata Olandese; l’edificio svetta nel suoi bianco candore e pensiamo che se si riferisce che possa essere l’edificio più fotografato dell’emisfero australe è probabilmente perché a Swellendam resta ben poco d’altro da immortalare.
Ci godiamo comunque la nostra passeggiata, per tornare all’imbrunire in camera.
02/08/09 SWELLENDAM- KNYSNA 270 Km Knysna HYDE AWAY GUEST HOUSE ****(940 R / 2 notti) Mentre consumiamo la colazione nella sala in fronte alla piscina, fa molto freddo; altri turisti sorseggiano placidamente il caffè in bermuda e t-shirt.
Oggi dobbiamo percorrere un lungo tratto di strada in direzione KNYSNA, perciò partiamo subito. Il freddo è pungente e i punti più bassi della vallata sono inondati da bianchi banchi di nebbia.
Nei molti chilometri che percorriamo lungo la Garden Route, il paesaggio cambia, il verde diventa meno intenso.
Dopo aver conosciuto i proprietari della guest-house, bella e confortevole con vista sulla laguna, che ci accolgono in modo professionalmente glaciale (per tutto il pernottamento ci sentiremo come ospiti indesiderati), raggiungiamo subito il centro dove sul porto , con lo sfondo degli alberi di alcune barche a vela, si affacciano bei negozi e ristoranti. Ancora una volta ci sembra che l’Africa sia tanto lontana da qui. Basta tuttavia percorrere un paio di chilometri per scorgere la sterminata township di Concordia e uomini e donne di colore che camminano a fianco della strada facendo l’autostop, con in mano ben in vista una banconota (evidentemente pagano il passaggio ricevuto).
Plachiamo il nostro appetito in un grazioso ristorante sulla marina (212R ) e subito dopo riprendiamo la macchina per visitare PLETTENBERG BAY: lungo il corso principale si snodano bei negozi (chiusi perché è domenica) e hotel in sintonia con una località balneare divenuta più esclusiva e alla moda .Al tramonto rientriamo in camera; a letto molto presto come al solito.
03/08/09 KNYSNA- WILDERNESS NATIONAL PARK- TSITSIKAMMA NATIONAL PARK Subito dopo colazione partiamo alla volta del nostro primo parco : Wilderness National Park.
Ben poche parole posso spendere per questa zona lacustre che a detta delle guide dovrebbe ospitare una ricca avifauna; siamo rimasti per non più di 30 minuti, giusto il tempo di percorrere con l’auto la strada sterrata, con uno o due stop per qualche scatto.
Siamo delusi, con tutta la giornata a disposizione; decidiamo perciò di raggiungere il TSITSIKAMMA N. P. Lungo il percorso ci fermiamo al BLOUKRANS RIVER BRIDGE BUNGEE dove possiamo vedere intrepidi che fanno jumping da un ponte ad un’altezza di 216 m (che brividi! ).
Il Parco si snoda su tratto di costa dove si possono osservare splendidi panorami sull’oceano oggi molto tempestoso ; percorriamo un trail nella foresta e ci fermiamo poi a rimirare incantati uno scorcio che incredibilmente ci ricorda la Na Pali Coast delle Hawaii (unica differenza, due antilopi brucano placidamente a poca distanza da noi) Ritorniamo a KNYSNA a notte (lungo la strada dei babbuini sostano in mezzo alla carreggiata incuranti del traffico) e ci fermiamo a mangiare in un ristorante italiano, dove la proprietaria, una simpatica udinese, ci intrattiene raccontandoci la storia della sua vita in Sudafrica, mentre mangiamo la nostra pizza (buona! 212 R) 04/08/09 KRYSNA- ADDO ELEPHANT NATIONAL PARK 324 Km Addo Elephant REST CAMP COTTAGE CO2 (1400 R / 2 notti) Colazione e poi via verso l’Addo Elephant N.P. Già dopo un’ora di viaggio comincia a fare caldo e noi vestiti “ a cipolla” procediamo gradualmente togliendo ogni strato fino all’essenziale abbigliamento estivo; è una bellissima giornata luminosa e solare e lungo il percorso cambia completamente il paesaggio :All’ingresso del parco due bianchi crani di elefante ci danno il benvenuto.
Per prima cosa andiamo al nostro cottage: delizioso con il consueto tetto in paglia (ci fa proprio sentire in Africa), perfettamente organizzato con cucina interna, veranda e barbecue.
Sistemiamo i bagagli e ci precipitiamo ai cancelli per il nostro primo Safari; già dopo poche centinaia di metri incontriamo il primo branco di elefanti, poi antilopi di tanti tipi, facoceri ed ancora elefanti . E’ emozionante vederli camminare con lentezza maestosa a pochi passi dalla nostra macchina. Finalmente l’Africa del nostro immaginario! Sfruttiamo fino all’ultimo minuto il tempo disponibile prima della chiusura (17.30) e all’imbrunire ci sediamo nell’unico ristorante del parco, dove inaspettatamente i prezzi non sono alti: ordiniamo carne di struzzo e di Kudu , dolci e buon vino (341 R).
Appena rientrati al cottage ci godiamo la volta stellata australe in veranda e poi a dormire.
Durante la notte veniamo svegliati da un verso ridanciano (iene? sciacalli? ).
05/08/09 ADDO ELEPHANT NATIONAL PARK Alle prime luci dell’alba varchiamo i cancelli e percorriamo molto lentamente (limite 40Km /h) quasi tutte le strade comprese quelle sterrate. Il bottino ci sembra però magro; uno sciacallo appena distinguibile all’alba, diversi tipi di uccelli e antilopi, facoceri, una tartaruga, struzzi, suricati…
Dopo essere rientrati al cottage in tarda mattinata per una colazione-pranzo in veranda, riprendiamo le strade del parco per goderci lo spettacolo fino a pochi secondi prima della chiusura: molti e folti branchi di elefanti li rivediamo proprio a quest’ora come d’altronde il giorno precedente.
Dei famosi big five possiamo dire di averne visto solo uno. Nessuna preoccupazione: ci aspettano ancora tanti giorni da trascorrere al Kruger! Passiamo la serata al ristorante (310R) a conversare amabilmente con una coppia di italiani scambiandoci le impressioni del viaggio.
06/08/09 ADDO ELEPHANT N.P:- PORT ELISABETH 73 km PORT ELISABETH- DURBAN Aereo DURBAN -S.LUCIA 253 Km S. Lucia ELEPHANT COAST GUEST HOUSE (2560R 4 notti ) Il mattino presto lasciamo il parco per raggiungere Port Elisabeth dove abbiamo il volo per Durban.
La strada, fino alle porte della città è un po’ accidentata.
Arrivati all’aeroporto, lasciamo al parcheggio la nostra macchina a noleggio e nell’attesa del volo Vinicio pensa di acquistare una SIM telefonica per internet (180R per 500MB) L’idea è eccellente, anche per comunicare con familiari ed amici tramite mail o telefonare con Skype all’interno dei parchi, tuttavia con disappunto scopriremo che saranno necessari 6 giorni e tante telefonate di sollecito, con tono non sempre gentile, per la registrazione (ci avevano detto 2 h !).
Arrivati all’aeroporto di Durban , ritiriamo la nostra macchina a noleggio e ci dirigiamo verso S. Lucia.
Il tempo è nuvoloso con un accenno di pioggia; il paesaggio è passato dal verde alle calde tonalità di giallo. Nella zona dell’estuario di nuovo ritroviamo la vegetazione rigogliosa ed ampi territori boscosi.
Arrivati, andiamo subito alla nostra guest – house: la camera è incantevole, con vista sul parco nel quale, a detta dei gestori, non è raro vedere di notte gli ippopotami.
Dopo una breve pausa per ritrovare un po’ di energie, andiamo ad esplorare la cittadina: il centro è piccolissimo e la via principale è costellata di ristoranti . La serata è calda perciò ne scegliamo uno con una terrazza all’aperto (pesce e vino 265 R), mentre diverse persone passeggiano tranquillamente nonostante sia già buio (inusuale in Sudafrica).
Dopo cena ci concediamo anche noi il lusso di una passeggiata prima a piedi, poi in macchina nelle vie più periferiche(non sappiamo se augurarci o meno di incontrare un ippopotamo).
Rientrati in camera ci godiamo la tiepida serata in veranda.
07/08/09 SANTA LUCIA Dopo colazione, raggiungiamo subito un parcheggio vicino allo SKI BOAT CLUB, dove scorgiamo i nostri amati ippopotami, immersi vicino alla riva;usciranno dall’acqua solo più tardi quando la temperatura dell’aria sarà più alta.
Nel frattempo a più riprese si alterna un tempo variabile a brevi scrosci di pioggia, ma comincia a fare caldo.
In uno shop in centro città decidiamo di acquistare un tour guidato a piedi (280R/2h/2persone); la nostra guida di etnia zulu si chiama Alpha, ci porta attraverso bei sentieri naturalistici sulla riva del lago soffermandosi in interessanti spiegazioni: ancora ippopotami tutti sdraiati uno appresso all’altro (sentono freddo) su un isolotto a pochi metri dalla riva, coccodrilli ben mimetizzati, fino ai più strani formicai (formiche Killer) che incombono sopra le nostre teste dai rami degli alberi, e manguste che scappano tra i cespugli.
Ci fermiamo a girovagare nei negozi alla ricerca dei consueti souvenir e poi i a visitare un piccolo mercato coperto. Non sappiamo deciderci.
Riprendiamo quindi la macchina per un giro dei dintorni della città, in una zona completamente rurale: casupole , quasi capanne e campi coltivati ci accompagnano per tutto il tragitto.
Rientrati in città visitiamo il Cocodrile Centre (ingresso 30 R / persona); forse si potrebbero dare definizioni più raffinate, ma a noi sembra solo un triste zoo. Vedere i coccodrilli sia pure da vicino, così, non ci interessa affatto. Interrompiamo perciò la visita, inoltre sta nuovamente piovendo.
A sera, abbiamo l’infelice idea di fermarci in un ristorante che propina anche cucina italiana: optiamo per una pessima pizza (200R). 08/08/09 SANTA LUCIA- WETLAND PARK- CAPE VIDAL Dopo colazione, varchiamo il cancello del WETLAND PARK (ingresso escluso dalla Wild Card 85 R / persona).
Da subito incontriamo branchi di zebre, antilopi e scorgiamo anche i bufali: L’incontro più emozionante è quello con tre rinoceronti bianchi (2 adulti e un piccolo)che brucano l’erba proprio al bordo della strada. A causa loro si è creata una bella ressa di macchine.
Non sappiamo dire se sia più l’emozione o il timore per essere così vicini (dicono sia un animale dal carattere poco cordiale, anche se quello nero dovrebbe essere anche peggio ).
Raggiungiamo infine Cape Vidal; la giornata è splendida e numerosi sono i bagnanti nella spiaggia, lunghissima con le dune sabbiose coperte di vegetazione.
All’uscita dal parco, dopo una breve pausa tecnica in guest house(ricarica batterie), partiamo alle 15 per un tour del lago in barca (280R/ 2 persone/ 2h ).
La visita ci offre una bella prospettiva dal lago, affascinante al tramonto, oltre a tanti ippopotami (così vicino impariamo a riconoscerne il verso), coccodrilli, aquile pescatrici e altri uccelli.
A sera ci fermiamo a cena (220R), poi un tranquillo giro in macchina seguendo le vie più periferiche del villaggio, quindi veramente spossati torniamo a dormire.
09/08/09 SANTA LUCIA- HLUHLUWE IMFOLOZI PARK Non eravamo proprio sicuri, ma abbiamo deciso: dopo colazione andiamo all’IMFOLOZI PARK: e’ un parco suggestivo , collinoso con vasti tratti di savana; in realtà non è stato facile avvistare gli animali a causa della vegetazione molto alta.
Poco dopo il Nyalazi Gate, ci accolgono branchi di zebre che brucano insieme alle antilopi di cui ne vediamo tanti tipi, di seguito giraffe, poi ancora rinoceronti bianchi e alcuni bufali.
Ci fermiamo al CENTENARY CENTRE all’interno del quale si trova un vasto mercato di artigianato che espone una gran varietà di oggetti.
Il panorama più bello lo ammiriamo dal HILLTOP CAMP; la reception è sontuosa e il ristorante ha dei tavoli all’aperto che dominano tutta la vallata; è fresco e ventoso per cui decidiamo di fermarci a mangiare per continuare a goderci il panorama mozzafiato e il lento e circolare volo degli uccelli, nonostante sia molto affollato e affatto silenzioso (140R).
Ormai stanchi decidiamo di prendere la strada del ritorno.
10/08/09 S. LUCIA- LOBAMBA (SWAZILAND) 320 .Km Lobamba MANDINGA LODGE (1140 R/ 2notti ) Dopo la solita abbondante colazione ci dirigiamo verso lo Swaziland; la frontiera ha un aspetto fatiscente e sotto il sole si snoda una lunga fila di persone in uscita.
Appena varcata la sbarra, tutto sembra più povero: misere casupole, mucche e capre che pascolano ovunque in una terra incredibilmente rossa. Lo Swaziland meridionale, dopo il primo impatto ci riserva invece l’immagine di una fertile zona con abitazioni rurali ampie, alcune di nuova costruzione. La segnaletica non è buona (il nostro navigatore non ha le mappe dello Swaziland), per cui molte volte dobbiamo chiedere informazioni.
Dopo aver attraversato la città di Manzini, ci fermiamo a Lobamba dove la ricerca dell’alloggio (non abbiamo prenotazione) ci impegna a lungo; notiamo che i prezzi sono un po’ più alti che in Sudafrica, infine scegliamo il Mandinga Lodge in una zona boscosa, lontano dalla strada principale: la camera è modesta, ma nel complesso il lodge è gradevole, con una bella vista sulle colline.
E’ ormai arrivata la sera, perciò non ci resta che rimanere in camera a leggere o navigare con connessione Wireless 11/08/09 LOBAMBA (SWAZILAND) Consumiamo la colazione nel ristorante sovrastante la piscina, mentre un cercopiteco sta rovistando allegramente nel cestino della spazzatura, poi risaliamo in macchina per visitare quello che ci offre la Elzulwini Valley o Valle del Paradiso ; la campagna è lussureggiante, e i panorami di boschi e le vedute delle montagne potrebbero essere molto più belle se non fosse per la foschia nella quale è immersa la valle; è molto caldo e umido e il traffico è poco rispettoso delle regole, con velocità sostenuta; al primo nostro rallentamento ci strombazzano nervosamente e ci sorpassano anche a sinistra. Ci sentiamo spossati.
Nel pomeriggio prima ci concediamo una lunga pausa per passare in rassegna tutti gli oggetti di artigianato nel fornito mercato lungo la M103 a pochi chilometri da Lobamba , poi a placare il nostro appetito in un ristorante nei pressi (350 R ).
All’imbrunire, come al solito ci ritiriamo in camera.
12/08/09 LOBAMBA (SWAZILAND)- NELSPRUIT 160Km Nelspruit AUBERGE LODGE (550R/ 1notte ) *** Lasciando lo Swaziland ancora una volta ci colpisce il colore incredibilmente rosso del suolo.
A Ngwenya come in una frontiera che si rispetti, rovistano fra i nostri bagagli, facendoci aprire tutto (per fortuna si limitano alle sole valige e borse chiuse nel bagagliaio). Riusciamo a stento a trattenere le risate quando l’impiegata che sta timbrando i nostri passaporti si mette a cantare un gospel con possente voce baritonale Rientrati in Sudafrica, riponiamo la cartina e percorriamo strade semideserte che si snodano fra campi gialli e arsi, poi si inerpicano fino a un passo; neanche fra i boschi, il sole cocente ci dà tregua.
Arrivati a Nelspruit (meta scelta per vedere lo stile di vita di una media città, capitale della provincia del Mpumalanga, non particolarmente turistica). Non avendo prenotazioni, ci mettiamo subito alla ricerca dell’alloggio: scegliamo l’Auberge Lodge che ci offre delle graziose camere su un piccolo giardino con piscina.
Al centro commerciale Riverside Mall approfittiamo della scelta di negozi per fare alcuni acquisti e risolvere finalmente in modo definitivo il problema della Sim per internet che solo oggi Vinicio riuscirà a far registrare (dopo lungo calvario alle 13.30 abbiamo finalmente internet sul cellulare !) ; dobbiamo anche procurarci una grossa borsa per contenere tutti gli oggetti di artigianato che finora qua e là abbiamo comperato.
Facciamo anche una buona scorta di cibo e bevande da portare con noi al Kruger.
Dopo aver pranzato in un piccolo ristorante nel centro commerciale (145R) ci spostiamo al National Lowveld Botanic Garden (2 km dalla città) : molto interessante e suggestivo.
Nella pizzeria quasi in fronte al lodge, ci procuriamo due pizze da asporto (48 R) che consumiamo ancora fumanti in fronte alla piscina. La serata è piacevolmente fresca, io scrivo il diario di viaggio fino a tardi, mentre Vinicio naviga sul netbook leggendo i quotidiani italiani.
13/08/09 NELSPRUIT- PRETORIUS-KOP (KRUGER) 50 Km.
Camp Pretorius Kop BUNGALOW BG2 (540R/ 1 notte) Il viaggio è breve per raggiungere il NUMBI-GATE: varchiamo la porta del Camp alle 10; prima del check-in cominciamo subito a vagare per le strade del parco (la strada principale è asfaltata, tuttavia sono facilmente percorribili anche quelle sterrate ) e lentamente (velocità max 50 Km/ h ) ci godiamo gli elefanti e tante antilopi ben mimetizzate nel giallo della savana.
Tornati al camp, letteralmente infestato di cercopitechi (le necessarie raccomandazioni sono affisse ovunque), andiamo al nostro bungalow.
La prima disavventura, ancora più grave visto che ci troviamo nella meta che più abbiamo sognato: cade a terra la macchina fotografica e si rompe in più pezzi lo sportello del vano- batteria! Come faremo per le nostre foto? Vinicio è veramente speciale nel riparare tutto, per cui, acquistato quanto può servire allo shop, riesce a rimettere insieme tutti i pezzi ed incredibile: funziona perfettamente! Ci concediamo ancora alcuni giri per le strade del parco e poi alla chiusura (ore 18) rientriamo al bungalow dove ceniamo in veranda .
14/08/09 PRETORIUS-KOP – OLIFANT CAMP 197 Km Olifant- Camp BUNGALOW BG2 (1060 R/ 2 notti) Dopo esserci alzati alle 5, alle 6 in punto, quando è quasi ancora buio, varchiamo i cancelli del Camp; come tutte le volte che siamo usciti all’alba, incontriamo una iena maculata che a breve distanza corre davanti alla nostra macchina.
Dobbiamo percorrere 197 chilometri fino alla nostra prossima destinazione, ma non abbiamo fretta, quindi a velocità ridotta (media 25 Km/h) , con lo sguardo vigile vediamo molto di quello che il Kruger può offrire(Stenbok, oribi, impala , niala, Kudu, zebre, giraffe e finalmente bufali).
Poi ci incuriosisce una lunga fila di macchine ferme: il protagonista è un leopardo che ha catturato un impala e l’ha portato con sé su un albero per consumare in pace il suo pasto.
Sul ponte dell’Olifant River (qui è consentito scendere) ne approfittiamo per sgranchirci le gambe e goderci gli immancabili ippopotami sdraiati sulla riva.
A quasi due chilometri dal Camp, finalmente una leonessa che scorgiamo appena dietro la vegetazione e contemporaneamente un leopardo sdraiato in posa plastica sul ramo di un albero molto vicino alla strada.
L’Olifant camp ha un aspetto dimesso soprattutto a causa dei lavori in corso che deturpano tutta la zona del ristorante e della terrazza sull’Olifant River. Sulla veranda del nostro bungalow siamo circondati da tanti uccelli e da molesti cercopitechi, pertanto, come da un avviso affisso in camera, provvediamo a girare il frigo(esterno) con lo sportello verso il muro.
15/08/09 OLIFANT CAMP Come al solito varchiamo il cancello dell’Olifant alle 6, mentre due ranger armati passeggiano all’esterno.
Poco dopo vediamo una grossa iena maculata sdraiata al centro della carreggiata: ci guarda sollevando la testa e poi si sdraia nuovamente; ci preoccupiamo pensando che sia ferita, invece si alza e con lo sguardo assonnato si muove agilmente attorno a noi , lasciandosi fotografare da tutte le prospettive. Il nostro giro mattutino ci riserva ben poco fino al CAMP LETABA dove ci fermiamo a fare colazione in veranda con vista sul LETABA RIVER.
Dopo alcuni giorni passatati nel Kruger, ci concediamo lunghe pause ad ogni pozza o cisterna alimentata da pompa eolica ad attendere pazientemente o semplicemente a goderci lo spettacolo di un quadro di autentica Africa: antilopi, zebre giraffe e gli immancabili ippopotami tutti insieme in una composizione di incredibile armonia.
Dopo un pomeriggio di riposo, (sentiamo il verso degli ippopotami dalla vallata sulla quale affaccia il nostro bungalow) non resta molto altro da fare in serata: un giro allo shop fra gli oggetti esposti (sempre gli stessi), una breve passeggiata sul belvedere e poi torniamo a dormire.
16/08/09 OLIFANT CAMP- SATARA CAMP 52 Km Satara Camp BUNGALOW BG 2 (1150 R / 2 notti) Oggi dormiamo un po’ di più e fatti i bagagli lasciamo ben volentieri l’Olifant Camp.
Il tempo è nuvoloso e sembra voglia piovere. Lungo il percorso si vedono branchi foltissimi di antilopi.
Come al solito ci fermiamo davanti ad una pozza a rimirare un branco di zebre, quando Vinicio con voce concitata dice di aver visto una leonessa attraversare la strada; una seconda sferra l’attacco passando prima dietro, poi sotto il mio finestrino (mi precipito a chiuderlo). Fra scossoni e sobbalzi riprendiamo la scena di caccia (noi tifiamo per le zebre ), poi i leoni (in realtà c’è anche un terzo) si vanno a sdraiare all’ombra a lato della pozza.
Percorso neanche un chilometro, finalmente ritroviamo un rinoceronte bianco che dalla lontana savana si sta avvicinando alla strada che poi attraversa; la ressa di macchine è preoccupante perché non offre via di fuga.
Quando siamo arrivati quasi a destinazione, vediamo ancora leoni in lontananza che si contendono con gli avvoltoi una preda a terra.
Al Satara Camp, depositiamo i bagagli al nostro bungalow che è un clone dei precedenti, e senza neanche un attimo di sosta riprendiamo la H6 fino ad arrivare al punto più vicino al confine con il Mozambico.
Al ritorno, un cercopiteco sta rovistando nel nostro cassonetto e se ne scappa via con un’arancia (ricordarsi di girare il frigo !) Dopo un po’ di riposo ceniamo al self-service del camp (324 R ); proprio di fronte ai tavoli all’aperto, oltre la recinzione un faro illumina una pozza per consentire la vista notturna degli animali (ora ci sono due iene).
Al buio (non abbiamo la torcia e ci facciamo luce con il display del cellulare, prestando attenzione ai serpenti (altro avvertimento presente in tutti i camp) torniamo a dormire.
17/08/09 SATARA CAMP Un po’ più tardi del solito, riprendiamo la consueta strada in direzione dell’Olifant, ma non sembra una buona giornata; è nuvoloso e gli avvistamenti sono scarsi.
In lontananza vediamo due leonesse chine su una preda mentre uno sciacallo vaga in cerchio a debita distanza; avvoltoi appollaiati su un ramo attendono pazientemente.
Ad una pozza, un branco di gazzelle aspetta (soltanto alcune si concedono un frettoloso sorso) che due elefanti si allontanino dopo le interminabili abluzioni.
L’Olifant River sul ponte ci accoglie come sempre con la sua vista spettacolare e due coccodrilli stesi al sole. Poi ancora zebre, bellissimi gnu, qualche solitario elefante ed un grosso branco di babbuini.
Ritornati al nostro Camp, con la torcia (acquistata proprio ora), arriviamo fino al ristorante per goderci gli animali oltre la recinzione: alcuni bufali si fermano a lungo, seguiti da due iene particolarmente guardinghe.
Comincia a piovere, appena qualche goccia, perciò torniamo al bungalow.
18/08/09 SATARA CAMP- MOPANI CAMP Km 116 Mopani Camp BUNGALOW BD4 575 R/ 1notte La nostra idea di uscire all’alba è stata solo un buon proposito.
Caricati i bagagli partiamo alla volta del Mopani: lentamente ci gustiamo il paesaggio (grosse nuvole nere sembrano promettere pioggia) scrutando avidamente tutti i rami degli alberi alla ricerca di un leopardo. Dopo i soliti avvistamenti, decidiamo di prendere un loop sterrato seguendo la sagoma di un grosso elefante, ma abbiamo la sensazione di esserci persi (nessuna paura, accendiamo il navigatore e ritroviamo la strada).
All’ingresso del Mopani Camp un branco di elefanti con molti piccoli ostruisce il passaggio sulla strada principale.
Siamo piuttosto preoccupati per il bushveld prenotato per domani (ben 12 km di strada sterrata e sembra voler piovere), perciò chiediamo in reception se è possibile sostituire con un alloggio qui al Mopani; tutto OK, stanotte un bungalow e domani notte un cottage, e con 290 R differenza, che non possono essere restituiti, ci offrono un Safari di 3 h, che faremo oggi (partenza alle16.30). Il Camp ha una bella vista sul lago; un lungo belvedere si snoda tutto intorno al ristorante e a due bar all’aperto (chiusi).Passeggiamo a lungo in attesa della partenza del Safari. Tutto sommato una interessante esperienza: un ghepardo all’imbrunire e tanti felini, dei quali a notte ormai fonda, con le potenti lampade, scorgiamo soltanto il luccicare degli occhi nel folto della vegetazione.
Al ritorno vorremmo cenare al ristorante: nel menu non sono riportati i prezzi delle pochissime pietanze, mentre sono dettagliatamente scritti solo nella fornita lista di vini; (alla nostra richiesta di chiarimento ci rispondono che il menu con prezzi è disponibile solo per pranzo). Ci sembra una scorrettezza da punire. Non importa, abbiamo ancora tanta cose nel nostro frigo che consumiamo in veranda immersi tra gli alberi di mopani. 19/08/09 MOPANI CAMP Mopani Camp Cottage 4 posti 615 R/ 1 notte Siamo costretti ancora a caricare i bagagli perché stanotte alloggeremo in un cottage.
Dopo colazione,partiamo per il nostro giro, stavolta verso Nord in direzione SHINGWEDZI; la zona, a parte la pittoresca distesa degli alberi di Mopani (il cibo preferito dagli elefanti) e un secolare Baobab che si staglia ai piedi di una collinetta poco dopo esserci immessi nella H1-6 non ci regala niente di particolarmente esaltante. Certamente lo stupore dei primi giorni viene meno: ormai potrebbe lasciarci incantati solamente un leopardo o un ghepardo proprio vicini al ciglio della strada.
Attraversiamo il Tropico del Capricorno, segnalato da un cippo, sotto un cielo completamente sereno (pensavamo dovesse piovere!), la vegetazione cambia aspetto e compare qualche palma. Rigogliosi i pochi chilometri di vegetazione fino al SHINGWEDZI CAMP, che si snodano lungo la riva del KANNIEDOOD DAM completamente prosciugato. Il camp è grazioso, perciò ci fermiamo un po’.
Sulla via del ritorno il sole è cocente, sentiamo sonno e fame. Ci fermiamo per un’ ultima foto al baobab ed ad un branco di bufali e poi al nostro cottage e di seguito al ristorante (212R), mentre gli studenti (numerosissimi) di una gita scolastica portano molto scompiglio.
In serata, nel buio attorno al cottage rimiriamo il cielo stellato con la Via Lattea così evidente come l’abbiamo vista solo negli atlanti astronomici.
Al lume delle torce ci incamminiamo per i vialetti del camp, fino al belvedere, gustando ogni momento; domani diremo addio al Kruger! 20/08/09 MOPANI CAMP- GRASKOP Km 250 Graskop GRASKOP HOTEL *** (700R/ 1 notte ) Ci dirigiamo verso PHALABORWA senza badare agli animali che incontriamo; ormai ci sentiamo mentalmente fuori dal Kruger e perciò non badiamo troppo ai limiti di velocità. Quando siamo vicini al Gate, dal folto degli alberi di Mopani, due Ranger si precipitano al centro della strada e dopo lo Stop ci avvisano che per la velocità registrata dal radar, la multa ammonta a 500 R; contrattiamo per 200 R ovviamente senza ricevuta (d’altro canto la busta paga di un ranger non crediamo sia molto ricca).
Nella piccola e graziosa cittadina di Graskop, immersa in un tipico paesaggio boschivo montano, visto che non abbiamo prenotazione, scegliamo il GRASKOP HOTEL simpaticamente arredato con bizzarre sculture di arte moderna.
Dopo una breve pausa in camera, visitiamo alcuni bei negozi di artigianato, scegliendone uno per i nostri acquisti proprio di fianco all’ingresso dell’hotel ,con un vasto assortimento soprattutto nel settore antiquariato (oggetti di squisita fattura provenienti un po’ da tutta l’Africa).
Ceniamo a menu fisso al ristorante dell’Hotel (squisito 212 R) e ci concediamo anche una bottiglia di merlot (115R).
Avendo conosciuto una comitiva di italiani, ci fermiamo a chiacchierare a lungo davanti al caminetto acceso; incredibile, abbiamo fatto le 10! 21/08/09 GRASKOP- BLYDE RIVER CANYON – SABIE 20Km Sabie VALLEY VIEW LODGE **** (2100 R /3 notti) Dopo la solita pantagruelica colazione partiamo alla volta di Sabie: la nostra macchina è carica all’inverosimile (si è aggiunto anche il pacco del nostro voluminoso ultimo acquisto).
Lentamente percorriamo la verde vallata fra boschi di conifere fino al Blyde River Canyon localita’ Bourku’s Luck Potoles (ingresso 55R /2 adulti + auto); percorriamo a piedi il breve sentiero sul canyon per scorgere le nere marmitte basaltiche scavate dall’acqua.
Su dei rustici tavoli di pietra della zona picnic, consumiamo un pasto da fast-food (servizio poco rapido ed igiene non proprio rassicurante 90R).
Giunti a Sabie, che ci appare piuttosto dimessa ci fermiamo al nostro lodge (prenotato); la camera e il salotto attiguo sono spaziosi e belli, ma poco confortevoli a causa di un arredamento che possiamo definire essenziale. Inoltre alla nostra richiesta del riscaldamento ci viene comunicato un sovrapprezzo di 50 R/ giorno per l’uso di un termosifone elettrico; fa freddo, perciò accettiamo, sia pure scandalizzati: siamo in un quattro stelle! (il giorno successivo il proprietario ci restituisce l’importo scusandosi e ci sembra di capire che credeva venisse acceso 24 ore su 24).
Dopo una breve sosta in camera, saziamo il nostro appetito in un pub-ristorante dove nella lista delle birre se ne trova persino una italiana (290R), poi dopo un breve giro in macchina della cittadina ci chiudiamo in camera a riposare.
22/08/09 SABIE GOD’S WINDOWS – PINNACLE – PILGRIM’S REST – BERLIN FALLS- LISBONA FALLS – MAC-MAC FALLS Nella fresca mattinata, fra interessanti paesaggi montani, ripercorriamo il percorso del canyon fermandoci al GOD’S WINDOWS e al PINNACLE dove dei trail ci conducono a belle terrazze con vista sull’escarpment. Il parcheggio ospita anche tanti venditori di oggetti di artigianato che guardiamo con interesse; tuttavia possiamo acquistare soltanto alcune collane, se non vogliamo superare il limite di peso dei nostri bagagli.
Per una stretta strada tortuosa ci inerpichiamo fino a PILGRIM’S REST dove la minuscola cittadina ci accoglie con un bellissimo panorama, ancora tanti venditori di souvenir e ragazzini che insistono per farci parcheggiare; dopo una passeggiata per le vie del villaggio, scendiamo ancora sulla R 532 per fermarci alle BERLIN FALLS (ingresso10R / 2 persone) e alle più belle LISBONA FALLS (stesso ingresso) e alle famose ma affatto belle MAC-MAC FALLS (ingresso 15R/ 2 persone).
Nel frattempo il sole picchia forte e fa caldo, stanchi e assonnati torniamo a Sabie fermandoc al solito ristorante-pub (220 R). Poco prima che faccia buio siamo di nuovo in camera.
23/08/09 SABIE – HAZYVIEW 42 Km In direzione HAZYVIEW percorriamo una strada fra discese, salite, e boschi di conifere. Alcuni chilometri prima della nostra meta troviamo vaste coltivazioni di banane e agrumeti, poi una serie ininterrotta di hotel di lusso e campi da golf. Dopo una certa selezione, in quanto la zona ci sembra poco sicura (forse siamo suggestionati in quanto abbiamo letto qualcosa in proposito), ci fermiamo a mangiare in un pub (140R) e poi riprendiamo la strada del ritorno; il resto del pomeriggio lo dedichiamo alla preparazione dei bagagli (come al solito fra acquisti vari le nostre borse e valigie sono piene fino a scoppiare).
24/08/09 SABIE- JOHANNESBURG 400 Km Percorriamo i chilometri che ci separano da JOHANNESBURG salendo fino ad un passo di oltre 2000 m, da dove avremmo potuto godere di un bel paesaggio se non ci fosse una fitta nebbia che ci fa preoccupare non poco.
Il tutto si complica quando notiamo che una delle gomme è decisamente sgonfia; per fortuna riusciamo ad arrivare al più vicino distributore, dove la facciamo sostituire.
Arriviamo con netto anticipo all’aeroporto, e alle 19 diciamo addio al Sudafrica
Luisa e Vinicio