Sud Africa in libertà: natura e poche città

Senza particolari problemi ed ancora con prezzi ragionevoli abbiamo acquistato i voli qualche giorno prima della partenza (andata su Johannesburg; ritorno da Cape Town) … in fondo era un viaggio di nozze… perché programmarlo tanto tempo prima? Tuttavia, per sicurezza, abbiamo prenotato attraverso un’agenzia italo-sud africana le prime due...
Scritto da: silviagrandi
sud africa in libertà: natura e poche città
Partenza il: 13/06/2006
Ritorno il: 02/07/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Senza particolari problemi ed ancora con prezzi ragionevoli abbiamo acquistato i voli qualche giorno prima della partenza (andata su Johannesburg; ritorno da Cape Town) … in fondo era un viaggio di nozze… perché programmarlo tanto tempo prima? Tuttavia, per sicurezza, abbiamo prenotato attraverso un’agenzia italo-sud africana le prime due notti ed i primi 10 giorni di auto. Il posto prenotato, un piccolo curatissimo lodge in stile in una riserva privata nel Waterberg a Nord di J’burg (“Shidzidzi & Nungubane” – malaria free), si è rivelato un’eccezionale inizio del viaggio… anche se per arrivare con l’auto che ci hanno rifilato abbiamo sofferto…Una Golf Caddy (un piccolo 4×4 sarebbe stato meglio… anche se alla fine con lei abbiamo fatto anche lo sterrato del Kalahari senza intoppi, con grande sorpresa e complimenti dell’agenzia di noleggio a cui abbiamo consegnato l’auto!!!).

Sì, il primo giorno nel lodge eravamo gli unici clienti (evviva la bassa stagione)… il ranger e la cuoca tutti per noi, un panorama dal nostro bungalow verso l’infinito e senza vedere un segno di vita umana! Al nostro arrivo abbiamo conquistato subito Philip, il ranger più o meno nostro coetaneo… d’altronde vedendoci scaricare dall’auto solo un trolley piccolo ed uno zaino a testa per viaggiare quasi tre settimane ha capito chi eravamo J. Così senza guardare troppo orari e schemi predefiniti ci ha fatto fare lunghi giri guidati nella riserva alla scoperta degli animali (rinoceronti, elefanti, giraffe, zebre, vari tipi di antilopi, gnu, leoni, etc.), della vegetazione e della geomorfologia particolare di queste antiche montagne.

Con lui ben preparato abbiamo raccolto moltissime informazioni utili (orari degli animali, abitudini, tracce, pericolosità, biotopi, politiche di conservazione della natura, parchi, etc…) per orientarci meglio nei successivi parchi quando abbiamo girato autonomamente. Anche sulla questione malaria ci ha ampiamente tranquillizzato… in inverno in SA non è un problema affatto… infatti in tutto il viaggio non abbiamo visto neanche una zanzara.

Dopo questa prima pausa “ad alto livello”, si è ritornati allo stile della casa… il viaggio alla giornata o quasi. Dal Nord, quindi ci siamo diretti verso est via Pretoria e J’burg (ma senza fermarci lì per lasciar più tempo alla natura) direzione Blyde River Canyon Nature Riserve nel Drakesberg. Panorami spettacolari, possibilità di fare piccoli trekking ed i paesini con un’accoglienza di piccoli alberghi o B&B familiari e a buon mercato. Visto che non ci avevano parlato in modo esaltante del Kruger Park NP, non abbiamo preventivamente prenotato ed abbiamo pensato di dedicare solo un giorno di visita in auto… malissimo una notte andava fatta nella riserva! Ma ormai era fatta e posti non c’erano, neanche un giro con il ranger a piedi siamo riusciti a fare. Peccato, comunque da soli siamo riusciti a vedere moltissimi animali e a godere della vegetazione della zona arida.

Dopo che si fa?… Un giorno e mezzo di viaggio e da Est ci troviamo ad Ovest, alle porte del Kalahari (o più precisamente Kgalagladi Transfrontalier Park ora) con tappa anche a visitare una miniera di ferro a cielo aperto. Gentilmente rivolgendoci agli uffici comunali, ci hanno organizzato una visita estemporanea … Andava fatto, dopo aver visto giganteschi complessi estrattivi ed industriali sulla via e purtroppo non saremmo passati in zone con miniere di diamanti da visitare.

Questa volta per il Kgalagladi avevamo prenotato prima i pernottamenti nel parco (al gate “Twee Rivieren”, verso nord “Nossob”, e nelle dune rosse “Kilie Krankie”) usando sia il sito web ufficiale dei Parchi Nazionali – http://www.Sanparks.Org/ per orientarci sia il call center per confermare (N.B. Subito all’arrivo, all’aeroporto, abbiamo acquistato una scheda SIM prepagata con numero sud africano, molto comodo e conveniente per gestire le prenotazioni).

Quasi tre giorni nel Kalahari con una Golf Caddy possono essere un po’ stancanti. La flora: da ricordare i meloni tsamma … ed il loro ruolo per la sopravvivenza nel deserto e le meravigliose acacie! La fauna: molto varia anche qui nuovi tipi di antilopi, tra cui gli orici ed i piccoli springbok, mandrie di gnu, struzzi, rapaci ed altri uccelli (memorabili i nidi dei tessitori…), suricati, scoiattoli, topolini vari… niente leopardi ancora, ma il pezzo da 90: un branco di leoni che si riposava dopo aver cacciato un orice a pochi passi da noi… infine ad un’ora dalla fine del nostro viaggio nel Kalahari la vista del ghepardo ci lascia totalmente soddisfatti. Tappa a Augrabies Falls NP, passando dal Green Kalahari, per la notte in un simpatico ostello hippy amanti del rafting… ma non abbiamo tempo per questo. La mattina dopo abbiamo una mezza giornata utile per la visita alle cascate, tracking per il “Dessie trail” (facciamo conoscenza con queste simpatiche “topotte”, le procavie), pic nic sulle rocce con le aquile che gironzolavano tranquille.

Ritorniamo a Upington e con un volo organizzato i giorni scorsi, arriviamo a Cape Town. Pensavamo che il Capo fosse un luogo più famoso che affascinante, ma… anche qui ci siamo sbagliati e ne rimaniamo conquistati sia per la bellezza della Table Mountain e del Capo che per la vivacità ed il meltingpot della città! La gente sul traghetto per Robben Island ne è un’immagine.

Non avendo la macchina una scelta comoda è quella di fare un biglietto per gli autobus turistici “Hop on & Hop off”. Ci siamo poi goduti un po’ di vita notturna, le spiaggie, piccolo shopping, etc. Alla guest house in cui siamo stati, anche qui gestita da nostri coetanei ci raccontano un po’ la vita vista da giovani bianchi sud africani, un po’ insolito per noi che abbiamo sentito parlare più di Mandela e dei problemi della popolazione di colore (Ah, una curiosità utile… noi non abbiamo avuto particolari problemi di harassment, sembra che di fatto il nostro essere mediterranei e non biondi non ci abbia fatto considerare proprio bianchi ostili…Al massimo turisti!). Un’altra visita che merita è il giardino botanico di Kirstenboch, un’introduzione per riconoscere un po’ la svariatissima vegetazione della macchia del capo.

Alla fine dopo aver temporeggiato più del previsto in Cape Town, rinoleggiamo l’auto e cominciamo ad andare verso est per la famosa Garden Route, puntando a Port Elizabeth. Un paesaggio che ci ricorda la Scozia… con campi coltivati, pascoli, boschi, villaggi e parchi costieri completamente diversi dal Sud Africa che avevamo visto i giorni scorsi! Pinguini, foche, procavie, balene… Ecco gli animali che vediamo ora. Tappa a Knysna con una visita alla laguna ma in fondo abbiamo voglia di riposare anche un po’ così ultima tappa Tsitsikamma NP con cottage vista onde oceaniche e costa selvaggia e rocciosa, un giorno a fare un pezzo dell’”Otter Trail”. Il volo di ritorno era tardi la sera, così ci siam fatti tentare ed abbiamo fatto un tour di whale watching (fortunatissimi! Ci ha accompagnato tutto il tempo una foca che giocava con una mamma megattera e piccolo!), guidato attraverso il Karoo per vedere le fattorie di struzzi, quindi a cena ci siamo fermati nella zona delle vigne di colonizzazione francese alle porte di Cape Town… Insomma tutto per dimenticare che si stava tornando!



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