Sua maestà Londra
ITINERARIO
VENERDÌ 12 MARZO: Siamo partiti alle 6.15 da casa, il cielo sembrava salutarci con un pallido sole. Prima tappa della lunga giornata parcheggiare l’auto all’aereoporto di Orio al Serio, siamo entrati tranquilli (intanto il ceck in lo avevamo fatto on-line, lo consiglio!) abbiamo fatto la “stima” del bagaglio…max 10 kg, tutto ok, quindi tutto era pronto per la partenza! Il volo è partito con una decina di minuti di ritardo, ma magia delle magie siamo comunque arrivati con qualche minuto di anticipo. Fantastico sorvolare le Alpi, il cielo era terso e soleggiato e dall’alto è davvero emozionante vedere le vallate e le vette completamente innevate. Poi non appena s’intravede l’Inghilterra, il cielo si fa coperto e quando siamo pronti per l’atterraggio alcune gocce di pioggia bagnano i finestrini…l’atmosfera londinese ci accoglie non appena arriviamo! Atterriamo a Stansted, le alternative per arrivare a Londra sono due: o l’autobus, un’oretta e un quarto (più economico) o il treno che evita ogni tipo di code, poco meno di un’oretta (un po’ più costoso). Alla fine abbiamo optato per l’autobus, compagnia Terravision, devo dire che si è rivelata una scelta azzeccata, ci siamo gustati tutta la campagna londinese ed è bellissimo il giro panoramico che ti fa fare quando arrivi a Londra, infatti si passa vicino alle attrattive più famose di Londra, dandoti un assaggio di quello che sarebbe stata la nostra visita nei giorni a seguire. L’autobus ferma alla stazione Victoria Station, dove non appena arriviamo dobbiamo decidere che tipo di biglietto per i trasporti (metro e autobus) acquistare. Devo dire la verità, l’accoglienza del turista ha lasciato un po’ a desiderare: alla stazione ci fermiamo ad un piccolo ufficio informazioni e cerchiamo di capire e farci capire. Su internet prima di partire abbiamo visto che ci potevano essere diverse possibilità per utilizzare i mezzi pubblici: si parlava di una travel card della durata di 3 giorni, della Oyster card, la card magnetica ricaricabile e alla fine nessuna di queste opportunità ci è stata consigliata, ma ci hanno direzionato su un semplice biglietto giornaliero per utilizzare i mezzi pubblici (valido per metro zone 1 e 2, quelle “turistiche” e autobus)! Subito dopo un salto al classico Mc Donald’s, eravamo esausti, erano ormai oltre le due del pomeriggio e dovevamo ancora iniziare a vedere qualcosa…il mio piano di viaggio era infinito!!! Così dopo un boccone al volo, ci siamo diretti al nostro hotel, il Kingsway Park Hotel ***, al n. 139 di Sussex Gardens, a circa 400 mt. Dalla fermata della metro Paddington. L’hotel che di certo non rispecchia i nostri standar di hotel a tre stelle, tuttavia era in ottima posizione e alla fine per quanto avevamo intenzione di utilizzare la stanza noi, andava più che bene. Quando siamo arrivati la nostra stanza non era ancora pronta, così abbiamo lasciato i bagagli nella hall e ci siamo diretti ai vicini Hyde Park e Kensington Garden, iniziando così a respirare la verde aria londinese. Abbiamo fatto alcune foto alle fontane e al giardino all’italiana poi una breve passeggiata sino alla statua di Peter Pan che non vedevo l’ora di vedere e invece un po’ una delusione, si tratta di una piccola statua, quasi nascosta in una nicchia di verde, se la guida non me la segnalava sarebbe passata inosservata e io che invece avrei voluto trasformarmi in Trilly con la sua polvere magica! Poi abbiamo proseguito per il sentiero che costeggia il fiume che separa i due parchi, The Long Water, poi The Serpentine, fino ad arrivare alla fontana dedicata a Lady Diana Spencer, la principessa tanto amata dagli inglesi. Proprio qui ci ha sopraggiunti un breve temporale e così abbiamo deciso di ritornare costeggiando la sponda opposta del fiumiciattolo, passando per Hyde Park. Arrivati in hotel la nostra stanza era pronta, abbiamo lasciato i bagagli e dato una sguardo alla stanza e al bagno, poi poco convinti siamo partiti per la vera e propria visita della città. Erano ormai le 17.00 passate. Prendiamo la fermata metro più vicina e ci inoltriamo nel centro di Londra, fermata King Cross per Trafalgar Square. Uno sguardo con il naso all’insù alla statua di Nelson, il famoso ammiraglio che perse la vita sconfiggendo i nemici francesi nella famosa battaglia di Trafalgar. Poi decidiamo di fare una capatina al National Gallery. Il bello di Londra è che tutti i musei sono gratuiti (all’entrata si può sempre lasciare un’offerta), il brutto è che non c’è tempo a sufficienza per fare una visita come si deve! Abbiamo deciso di non prendere l’audioguida, ci avremmo messo troppo tempo per la visita completa, quindi un giro veloce, fermandoci davanti alla opere più famose, con uno sguardo in più forse a quella più famosa di Van Gogh: “I Girasoli”. Usciti, una fermata ad uno degli innumerevoli pub londinesi per una birra. A questo punto è già l’imbrunire e decidiamo di goderci la serata in giro per la città. Un passaggio per Leicester Square, una capatina a Chianatown, che mi incuriosiva tanto, ed infatti è davvero caratteristica: appesi ai lampioni ancora i festoni del capodanno cinese da poco terminato, ma la cosa più strana è stato vedere in ogni negozio, ristorante, barettino, esposti in vetrina animali o pesci (fra cui calmari giganti!) già cotti e arrostiti, pronti per essere mangiati. Poi da qui siamo andati a Covent Garden, purtroppo a quell’ora il mercato e i negozi intorno erano già chiusi o stavano chiudendo, ma soprattutto gli artisti di strada tipici della piazza purtroppo non c’erano. Erano rimasti solo un clown e un suonatore ma che a quell’ora e con così poca gente intorno rendevano il tutto molto triste e malinconico. Il quartiere di sera non ci ispirava, così abbiamo deciso di tornare verso Leicester Square e visto che la fame iniziava a farsi sentire dopo aver fatto un giro nella zona piena di botteghini (e bagarini!) che vendono biglietti per i teatri e i musical, abbiamo deciso di mangiarci qualcosa…decisione ardua e alla fine abbiamo optato per la catena Angus Steak House dove ho potuto assaggiare il mitico “Fish and Chip”, pesce bianco fritto e impanato accompagnato da patatine fritte! Poi per digerire abbiamo deciso per un ultimo giretto sino a Piccadilly, pieno di luci e colori…a questo punti stanchi dopo la lunga giornata siamo rientrati, concedendoci una bella dormita perché il giorno dopo ci aspettava una gran giornata!
SABATO 13 MARZO: le cose che avevamo in programma da vedere erano talmente tante che la sveglia è suonata alle 7.30, poi la colazione in hotel, beh io che al mattino non ho mai fame, ho provato la tipica colazione inglese: uova fritte, bacon, fagioli, pomodori bolliti e pane tostato…ci credo che questi inglesi non hanno bisogno della pasta a pranzo, si fanno una colazione che li riempie fino a sera! Comunque, dopo esserci rinfocillati, alla stazione della metro prendiamo il solito biglietto giornaliero per i trasporti poi decidiamo dopo qualche perplessità di acquistare il London Pass, carta che ti permette di entrare in diverse attrazioni, valida per due giorni al prezzo di £ 55,00 a persona. Chiediamo informazioni al botteghino in stazione, ci dicono che la possiamo comprare lì (ma l’apertura è alle 9.30) oppure poco lontano si trova uno dei pochi uffici informazioni. Ci dirigiamo a piedi all’ufficio turistico, ma apre alle 10.00, quindi un po’ innervositi dal fatto che ci sembrava di perder tempo (le cose da vedere erano moltissime!) decidiamo di aspettare le 10.00 davanti a brioche e caffè…che per quanto fosse “espresso” è ben lontano dal nostro! Alle 10.00 finalmente l’ufficio apre e poco dopo riusciamo ad uscire con il nostro London Pass. La prima visita della giornata è la St. Paul’s Cathedral. Dopo aver fatto qualche foto dall’esterno alla cupola, mi sono quasi emozionata a vedere la scalinata esterna, proprio quella dove nel film “Mary Poppins” la vecchietta dava da mangiare ai piccioni! A questo punto, mostriamo il nostro London Pass e ci fanno entrare per una via preferenziale (la cripta) e iniziamo a visitare la cattedrale. Dopo aver fatto un giretto all’interno, decidiamo di salire (con una scala a chiocciola) alla cupola, veramente bella vista dall’alto, poi non contenti andiamo ancora più su sino alla lanterna e da qui la vista sulla città è mozzafiato, a 360 gradi e le foto partono senza finire, si vede il Tamigi in tutto il suo delinearsi, dal Londn Eye sulla destra, sino al Tower Bridge, sulla sinistra. A questo punto, scendiamo e un po’ alla veloce facciamo un giro per la City, purtroppo è sabato, tutti gli Uffici e le Banche sono chiusi, il quartiere che durante i giorni lavorativi deve essere un caos infernale, di sabato è stranamente tranquillo. La prossima tappa è la Tower of London, ma prima, quasi senza accorgercene, vediamo da lontano una colonna dorica che svetta in alto, è semplicemente The Monument, costruito in memoria dell’incendio che ha devastato la città nel 1966. Decidiamo di salire (con il London Pass è gratuito). Anche qui scale a chiocciola che ti portano fino in cima e ancora la vista della città è spettacolare. Scendiamo e all’uscita ci viene consegnato un certificato che si congratula con noi per aver salito ben 311 ed essere arrivati in cima! A questo punto la Tower of London non è lontana, decidiamo di raggiungerla a piedi facendo la passeggiata che costeggia il Tamigi. Anche la visita alla Tower of London è compresa nel London Pass. Prima di addentrarci nella magia medievale di questa imponente costruzione, ci mangiamo un hot dog al volo sulle panchine davanti l’entrata. Una birra e un boccone, poi via che si riparte, la giornata è ancora molto lunga. Già all’ingresso sembra di entrare in un castello medievale con tanto di ponte circondato da fossato. All’interno della fortezza, troviamo diverse costruzioni, dalla Bloody Tower, la torre sanguinaria dedicata all’internamento dei prigionieri e poi alla loro esecuzione sino ad arrivare allo spettacolo della Jewel Tower, la torre dove sono conservati i Gioielli della Corona. Qui un’entrata blindata con tanto di controllo di zaini e borsette. All’inizio un filmato che ricorda l’incoronazione di una giovane regina Elisabetta, sino ad arrivare ad ammirare corone, gioielli e paramenti della famiglia reale: oro, diamanti, rubini, zaffiri…incredibilmente regale! Poi dopo avere gironzolato un poco e fatto alcune foto, siamo entrati forse nella torre più famosa, la White Tower al cui interno vi è un museo sulla storia della torre e una chiesetta considerata la più antica di Londra. All’uscita alcune foto al Tower Bridge alle nostre spalle e che oramai ci aspettava per essere visitato, l’emozione di salire e superare il simbolo di Londra è davvero grande. La visita (sempre compresa con il London Pass) inizia con la salita per un’ampia scala squadrata, il primo torrione delle due torri è raggiunto. In cima un filmato che racconta la storia della costruzione e dell’evoluzione di questo ponte simbolo di Londra. Poi lo attraversiamo e vedere il Tamigi sotto di noi e a quell’altezza devo dire che fa un po’ effetto ma ne vale la pena. Arrivati dall’altra parte del ponte scendiamo per l’altro torrione e ci ritroviamo sull’altra sponda del Tamigi. Una capatina al Tower Bridge Exhibition dove apprendiamo la storia del ponte e della sua costruzione fino a scendere nella sala macchine vittoriana, contenente i motori a vapori originali che servivano per l’apertura del ponte. Infatti, anche se non sembra, il Tower Bridge è un ponte levatoio che si alza anche diverse volte al giorno per permettere a navi di certe dimensioni di superare il ponte e continuare la loro rotta sul Tamigi. A questo punto il pomeriggio è ormai inoltrato, l’idea inizialmente era quella di percorrere tutta la riva sinistra del Tamigi, percorrendo la cosiddetta Queen’s Walk, sino ad arrivare ad una delle mie mete più ambite: il Shakespeare Globe Theatre, che chiudeva alle ore 17.00. Considerando che i tempi stringevano (anche perché nella zona non ci sono molte stazioni metro se non distanti), abbiamo deciso di visitare la nave – museo HMS Belfast (entrata sempre compresa nel London Pass). Devo dire che inizialmente l’idea non mi attirava, invece ne consiglio la visita. Si tratta di una nave da guerra ormeggiata sulle rive del Tamigi e che al suo interno fa rivivere al visitatore ogni aspetto della vita che si svolgeva a bordo: dalla stiva, alla zona macchine, dalle cucine, agli alloggiamenti, tutto con materiale rigorosamente originale, ne vale davvero la pena fare una visita! Una volta tornati sulla Queen Walk erano già oltre le 17.00 la visita al Shakespeare Globe Theatre non era più possibile e così visto che il nostro London Pass valeva due giorni abbiamo guardato dove ci permetteva di entrare gratuitamente in quella zona e cosi abbiamo optato per The London Bridge Experience (il Museo del Brivido), certo non aspettatevi quello che trovate solitamente in un museo: si tratta di un’attrazione che si volge in due parti: la prima racconta la storia del London Bridge, facendo incontrare alcuni raccapriccianti personaggi lungo il cammino, poi ci si inoltra nelle Tombe di Londra per un incontro con i morti viventi…se non avete di meglio da fare fateci un salto, ma credo ne valga la pena solo con il London Pass che è gratuito perchè il prezzo di entrata normale è di oltre 20,00 sterline! Il museo appunto si trova a due passi dal London Bridge e dall’omonima fermata metro, quindi un po’ stanchi di camminare decidiamo di prendere la metro fino alla fermata Waterloo e ci dirigiamo al Londnon Eye, la grande ruota panoramica di Londra. Quando arriviamo è già buio, decidiamo di non salire visto che il fascino di una ruota panoramica è appunto il panorama che si ammira dall’alto e con il buio è da un lato affascinante vedere tutta Londra illuminata, ma dall’altro non puoi spaziare con lo sguardo, così ci dilettiamo a fare un sacco di foto: da un lato il London Eye illuminato e dall’altro Westminster e il suo svettante Big Ben. Oramai siamo distrutti, ma decidiamo di non perdere tempo a tornare in Hotel, rimanendo direttamente fuori per la cena. Torniamo nella zona in cui siamo stati la sera prima e cercare un pub dove rinfocillarsi di cibo e di energie. A Leicester Square, entriamo in un pub che avevamo già addocchiato la sera prima, subito non c’è posto a sedere, aspettiamo un po’, poi finalmente il nostro tavolo e due sedie: la salvezza per le nostre membra stanche. Nessuno viene a chiedere le ordinazioni pertanto dopo una decina di minuti andiamo al bancone, ma sorpresa delle sorprese: la cucina è chiusa! Sono appena le 20.45 e già la cucina è chiusa, quindi dobbiamo optare per qualcosa di diverso dal pub, ormai distrutti ci accontentiamo di una cena al Garfunkels, dove ceniamo alla bene e meglio, senza lode e senza infamia. Usciti decidiamo di farci un giretto a piedi, sino a Piccadilly Circus, è sabato sera in giro c’è un gran movimento, ma noi siamo distrutti e dopo aver passeggiato sino alla fermata metro di Green park, decidiamo di concederci finalmente il meritato riposo.
DOMENICA 11 MARZO: se la prima mattina la mia curiosità mi aveva fatto optare per l’English breakfast, la seconda colazione ho voluto farla tipicamente all’italiana: latte e caffè con pane e marmellata, il mio stomaco già non ne poteva più di intigoli vari, figuriamoci uova fritte di prima mattina! Subito dopo colazione acquisto del biglietto giornaliero per i trasporti e ci dirigiamo nella zona di Whitehall, il viale di rappresentanza di Londra, simbolo del potere esecutivo. Entriamo a dare una sbirciata alla Horse Guards, il palazzo delle guardie a cavallo, un occhio su Downing Street, sempre sorvegliata da qualche bobby, dove al n. 10 c’è la residenza del primo ministro, sino ad arrivare a Westminster, simbolo invece del potere legislativo. Qui svetta il simbolo in assoluto di Londra, l’orologio più famoso del mondo: il Big Ben. Alcune foto all’orologio da ogni angolazione, poi andiamo dall’altra parte del Tamigi, superando il Westminster Bridge, foto a tutto il palazzo che con i sui pinnacoli dorati da’ davvero l’idea della regalità, poi torniamo per vedere il tutto da vicino, essendo domenica purtroppo è tutto chiuso, non è possibile nessuna visita e quindi ci accontentiamo di vedere il palazzo in tutta la sua imponenza solo dall’esterno. Di fronte all’entrata che è dedicata alle visite, troviamo la Jewel Tower una piccola torre ora destinata a museo (entrata sempre compresa nel London Pass), un tempo utilizzata come guardaroba dei reali! Una volta usciti ci dirigiamo verso Westminster Abbey sperando di poter entrare, per ammirare l’istituzione in cui hanno luogo le incoronazioni e i matrimoni dei reali e molti altri avvenimenti ufficiali della vita reale inglese. Arriviamo davanti all’Abbazia e vediamo diverse persone ferme davanti all’entrata, leggiamo sconsolati che l’imponete chiesa è chiusa alle visite alla domenica. Ci allontaniamo per fare alcune foto, poi ripassando davanti all’entrata vediamo che diverse persone entrano tranquillamente così (da bravi italiani!), ci intrufoliamo dietro a questi, nessuno ci chiede nulla, anzi all’entrata ci viene consegnato il libretto della S. Messa. L’abbazia era chiusa per le visite, ma alle ore 11.15 si celebrava la Messa, che devo dire è stato forse uno dei momenti più emozionanti di tutto il viaggio. Eravamo seduti in seconda fila, nella zona destinata agli ospiti, la messa è stata celebrata da 5 sacerdoti, fra i quali una donna (il rito anglicano lo permette), l’omelia è stata recitata dal pulpito, il Padre Nostro recitato ognuno nella sua lingua, un coro di voci stupende, dai bambini di 7 anni, sino agli adulti e all’uscita una stretta di mano da parte dei sacerdoti a tutti i partecipanti con un augurio di trascorrere una Buona Domenica. La visita alla Westmoster Abbey non poteva essere più coinvolgente! Ricaricati da questa visita non prevista, decidiamo di sfruttare al meglio il nostro London Pass e decidiamo di prendere il battello, il Themes River Cruise che fa il giro sul Tamigi da Westminster sino alla Tower of London, passando sotto il Tower Bridge. Devo dire che è stato davvero carino, anzi lo consiglio, peccato che la tappa successiva successiva fosse il Shakespeare Globe Theatre che è sulla sponda opposta del Tamigi rispetto alla Tower of London. Così una volta sbarcati dal battello, cerchiamo di prender la metro (ma è chiusa) e così decidiamo di prender il classico bus rosso a due piani. Scendiamo poco distante dal Millennium Bridge. Una qualche foto con la cupola della St. Paul’s Cathedral alle spalle, percorriamo il Millenium Bridge, il ponte pedonale inaugurato per l’inizio del nuovo millennio e subito dall’altra parte il Tate Modern, una ex centrale elettrica trasformata in uno dei musei più famosi di arte contemporanea, che però abbiamo deciso di saltare. Al suo fianco il Shakespeare Globe Theatre. Fin dai tempi della scuola, quando avevo studiato in ogni minimo dettaglio il periodo elisabettiano e il teatro shakespiriano, desideravo vedere come si svolgevano le rappresentazioni teatrali del più famoso drammaturgo inglese. Questo aspetto è stato ben rappresentato nel film “Shakespeare in love”, chi lo ha visto, ricorderà bene le scene in cui i personaggi facevano le prove e poi la rappresentazione finale, tutto avveniva nel tipico teatro elisabettiano, proprio questo ben ricostruito qui a Londra. La visita era guidata, ossia ogni mezz’ora partiva una visita con una ventina di persone e una guida che ci spiegava in ogni dettaglio prima di tutto di chi è stata l’idea di ricostruire così fedelmente il teatro, e poi entrando in teatro tutte le varie funzioni del palco e dei posti a sedere e in piedi. Per me che per tanti anni ho fatto parte di una compagnia teatrale è stato il massimo sentire parlare di come è nato quel teatro e avrei tanto voluto salire su quel palco e recitare un bel “Essere o non essere”…ma la visita era ormai finita e così abbiamo proseguito il nostro giro facendo una sosta per una birra in uno dei pub più antichi e famosi di Londra, “The Anchor”. Oramai era l’imbrunire e abbiamo deciso per un giretto a Buckingham Palace, metro da London Bridge, poi fermata Green Park, siamo davanti al palazzo reale che ormai è buio, un paio di foto che però non rendono la maestosità del palazzo, così ci ripromettiamo di tornarci il giorno dopo, alle 12.00 ci sarebbe stato il cambio della guardia, non ce lo saremmo fatto scappare. A questo punto, dobbiamo decidere dove andare a cena, la voglia di cenare in un pub è tanta, così ci riproviamo, decidiamo di tornare nella zona del Globe Theatre, la guida diceva che avrebbe dovuto essere piena di localini e di movimento. Dopo tantissima strada a piedi torniamo in quella zona che avevamo lasciato solo un paio di ore prima, era a dir poco desolata, qualche locale, ma che non ci ispirava proprio per niente, così proviamo a cenare al pub che ci aveva accolto al pomeriggio per la birra, sperando che la cucina non fosse chiusa. Al “The Anchor” ci dicono che la cucina offre solo “fisch and chip” e vai, il fegato grida aiuto, ma la fame e la voglia di sentire un po’ di spirito londinese è tanto, allora, ok, vada per pesce e patate fritte! Finita la cena, eravamo davvero ormai esausti, quindi decidiamo di andarcene a nanna…il giorno dopo era l’ultimo!!!
LUNEDÌ 12 MARZO: beh, eccoci arrivati all’ultimo giorno, fatti i bagagli e lasciati in hotel, colazione veloce e poi via, alle 8.30 eravamo già in stazione metro, acquisto del biglietto giornaliero (attenzione che se lo si acquista prima delle ore 9.00 costa qualche sterlina in più!), poi ci dirigiamo a Notting Hill. Arrivati alla fermata metro e saliti in superficie credevo (o speravo!) di trovare Hugh Grant che mi accompagnava nella sua libreria e poi magari sulla famosa panchina del film omonimo del quartiere così alla moda, invece un gran via vai di auto, per poi andare a Portobello Road. Non vedevo l’ora di vedere il mercatino così famoso e magari canticchiare, come nel film “Pomi d’ottone e manici di scopa”, “Portobello road, Portobello Road, tutto trovi, a Portobello Road” e invece…il mercatino c’è solo di sabato e noi eravamo lì di lunedì!!! In ogni caso è valsa la pena andarci, la zona è un susseguirsi di negozi e negozietti tutti con le vetrine colorate, e particolarmente tipiche, così come le case, zona residenziale con le case tipicamente inglesi, una attaccata all’altra, basse, ordinate e ben pulite…sarebbe davvero bello abitarci! Dopo questa in parte delusione, decidiamo di fare una capatina da Harrods, saliti dalla fermata della metro Knightsbridge, subito ti accoglie il palazzone di Harrods con le capottine verdi e le sue vetrine coloratissime e che ti invogliano ad entrare…tuttavia il tempo era troppo poco,così abbiamo deciso di prenderci un muffin alla pasticceria lì vicina e poi siamo scappati a Buckingham Palace, il cambio della guardia era alle 12.00. Dalla fermata della metro Green Park, si attraversa tutto il parco, poi si arriva davanti ad un cancello con il tipico stemma reale dorato e una miriade di gente in attesa della famosa cerimonia. Arriviamo che la banda ha già iniziato a suonare, credevamo che essendo la banda reale la musica fosse anche un po’ formale e pallosa, invece un midley degli Abba, con “Mamma Mia” in testa, ci ha accolto, portando una ventata di euforia in una cerimonia estremamente formale. Dopo la banda una serie di cavalleria e fanteria che preannuncia il momento del cambio della guardia e da qual momento le guardie si scambiano di ruolo e inizia per così dire il loro turno. La bandiera inglese era in cima al palazzo, questo stava a significare che la regina era a palazzo, ma nessuno ha visto, nè la regina, né Carlo e Camilla, né i principini…pazienza, siamo tornati alla nostra realtà, mancavano poche ore poi saremmo dovuti tornare a casa. A questo punto il tempo che rimaneva era poco, ma per sfruttarlo al meglio abbiamo deciso di fare una visita la museo della scienza (fermata Gloucester Road), qui più che una visita al museo abbiamo fatto una rilassante passeggiata fra i vari mezzi di trasporto: dalle locomotive, agli aereovolanti, dalle navi, agli Shuttle…orami sentivamo che il tempo stringeva, così siamo tornati al nostro hotel, recuperati i bagagli, pranzo veloce al Dickens Pub (hamburger e jakets potato), poi con la metro sino alla fermata alla stazione Victoria Station dove era già pronto il nostro autobus che ci avrebbe accompagnato fino a Stansted. Dopo un po’ di coda usciamo a fatica da Londra ma arriviamo comunque puntualmente in aeroporto, il nostro volo è già pronto. Ci imbarchiamo con nessun tipo di problema e visto che l’aereo è già al completo, partiamo con qualche minuto di anticipo e arriviamo in perfetto orario a Bergamo! Her Majesty London, Goodbye…