Su e giu’ per la francia meridionale

La nostra avventura per la Francia meridionale comincia il 5 agosto, h.6.30! Si parte presto perché dobbiamo fare un bel po’ di strada, il mio fidanzato ed io, quasi tutta senza l’autostrada e quindi si va + lentamente. Partiamo da Milano e scegliamo di andare verso Cuneo passando da Novara, Vercelli, Alba…quasi ci viene voglia di fare un...
Scritto da: supercarol
su e giu' per la francia meridionale
Partenza il: 05/08/2007
Ritorno il: 16/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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La nostra avventura per la Francia meridionale comincia il 5 agosto, h.6.30! Si parte presto perché dobbiamo fare un bel po’ di strada, il mio fidanzato ed io, quasi tutta senza l’autostrada e quindi si va + lentamente.

Partiamo da Milano e scegliamo di andare verso Cuneo passando da Novara, Vercelli, Alba…Quasi ci viene voglia di fare un break in qualche cantina del Monferrato!! Dopo Cuneo seguiamo per Vinadio e poi sconfiniamo in Francia attraverso il Colle dalla Lombarda a 2350m di altitudine: paesaggi fantastici e stradina molto stretta che si inerpica sul monte! La nostra prima tappa è Castellane, borgo di poche anime alle porte delle Gorges du Verdon. Arriviamo verso le 13.00, cerchiamo subito un campeggio dove sistemarci. Lì ce ne sono tanti ma inizialmente proviamo il Camping Notre Dame, già utilizzato altre volte da Emanuele. Per fortuna ci accolgono…Appena in tempo, perché dopo poche ore era al completo! Montiamo la tenda e poi andiamo subito alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti.

Dopo la pausa ristoratrice non teniamo + la voglia di ammirare le famose gole: il Gran Canyon du Verdon, 25 km di lunghezza per una profondità variabile da 250 a 700 m con una distanza tra i bordi di 200 – 1500 m. Lo spettacolo è davvero impressionante! La strada che costeggia il canyon è stretta e in molti punti c’è pericolo di caduta massi, inoltre è un continuo saliscendi a seguire proprio il canyon, con punti molto panoramici e tunnel a roccia viva, praticamente la strada è incastonata nella roccia, consigliamo di farsela in moto per essere ancora di più a contatto con la natura e il paesaggio! Anche se noi ci siamo limitati ad osservare, questo è il paradiso per tanti sport: la canoa, il rafting, il trekking, il free climbing, c’è anche un ponte dove è possibile fare bungee jumping! Se avete tempo l’ideale sarebbe partire da Rougon percorrendo la Rive Gauche e, una volta arrivati a Moustiers Sainte-Marie, tornare per la Rive Droite, per un tempo complessivo di viaggio di circa 5 ore.

2 consigli: Castellane o anche gli altri centri abitati vicino le gole sono molto piccoli e tutti i viaggiatori/sportivi/turisti vi si affollano la sera per cenare, quindi è meglio prenotare per non rischiare di aspettare ore o di girare a vuoto; prezzi modesti e cibo discreto; l’escursione termica tra il giorno e la notte non è da sottovalutare, assolutamente d’obbligo equipaggiarsi di pile, maglioncini e giubbottini anti-vento in caso di maltempo.

6 agosto h.7.00 – sveglia, anche oggi ci aspettano un po’ di km e poi dobbiamo smontare la tenda, quindi conviene alzarsi presto! In un’ora e mezza siamo pronti per partire alla volta di Aix-en-Provence! Percorriamo la D 952 verso Moustiers Sainte-Marie, proseguiamo per Riez e poi verso sud fino ad incrociare la D 96. Arriviamo in città proprio nel quartiere dove si trova l’atelier del pittore Cezanne, nostro obbiettivo, così in 10 minuti troviamo il parcheggio ed entriamo. Per gli amanti dell’arte è sicuramente molto suggestivo, soprattutto perché è tutto come lui lo ha lasciato, quasi fosse uscito un attimo a prendere il giornale! Inoltre molti degli elementi dei suoi quadri sono lì, in quella stanza; tuttavia mi sembra che pagare 5.50€ sia eccessivo. Via da lì facciamo un giro per il centro città passeggiando lungo Corso Mirabeau, il viale principale di Aix, dove poter ammirare gli eleganti “hotel particuliers” (residenza private rinascimentali) da un lato e il susseguirsi di caffè dall’altro; lungo Rue Mazarine e altre piccole vie…Interessante vedere tanti negozi alla moda al piano terra di antichi palazzi!E’ d’obbligo una capatina nella cattedrale di Saint Sauveur, che è molto particolare in quanto caratterizzata da una mescolanza di stili (bello sarebbe ascoltare i canti gregoriani perché dicono che abbia un’ottima acustica) prima di ripartire con destinazione Arles, la città di Van Gogh.

In realtà Arles per noi sarà soprattutto un punto dal quale, nei successivi 5 giorni, partire per esplorare la Camargue e le regioni immediatamente a nord, Gard e Vaucluse, ma non mancheremo di fare anche un giretto in centro.

Arriviamo ad Arles verso le 16.00, giusto in tempo per scoprire che con la mia carta di credito (circuito Maestro) mi è impossibile fare il check-in elettronico all’hotel da me preventivamente prenotato via internet, così occorre attendere l’apertura della reception alle 17: hotel della catena Première classe, a 40€ per camera per notte + 4.50€ di colazione a buffet. Camere piccole senza pretese, ma pulito e in posizione strategica fuori dal centro città, parcheggio annesso e colazione abbondante.

Ceniamo in uno dei ristoranti del centro consigliato dalla nostra guida e facciamo una passeggiata prima di tornarcene al nostro albergo. Ristorante: “Au brin de thym”, ottima scelta! 7 agosto Programma della giornata: Avignone e Les Baux de Provence.

Avignone: molto comodo il pass Avignon Passion, che si ritira all’ufficio del turismo, perchè permette di avere varie riduzioni sulle entrate ai siti principali d’interesse storico-turistico, vari musei della città e della vicina Villeneuve-Lez-Avignon. Se il tempo, come il nostro, è limitato e si vuole vedere solo il Ponte e il Palazzo dei Papi, consiglio di fare prima la fila, di solito molto breve, al Pont St–Bénézet e prendere il biglietto cumulativo ponte+palazzo, in modo da evitare la coda, invece interminabile, davanti alla residenza papale.

Il ponte, reso celebre da una canzoncina popolare, è una continuazione del Palazzo ed è interessante prendere l’audioguida per scoprire le numerose modifiche strutturali avvenute in seguite alle piene del fiume che l’hanno ripetutamente danneggiato. Le Palais des Papes è enorme e molto bello! Sempre con l’audioguida a descrivere le stanze, l’organizzazione del Palazzo e la vita dei 6 papi che vi hanno abitato per la visita completa occorre mettere in conto un’ora e mezza.

Pranzo in un caffè in Place de l’horloge e giro per le vie del centro storico: Avignone è molto bella. Si parcheggia con facilità, se si arriva entro le 10.00 nei parcheggi intorno alle mura, molti dei quali gratuiti.

Alle 16.00 circa riprendiamo la macchina, la nostra seconda tappa è un paesino arroccato su un monte: Les Baux de Provence. Pochi km a sud di Avignone il paesaggio cambia radicalmente: vigneti, uliveti, colline, pochissime case. Per questa e per altre occasioni abbiamo seguito delle strade segnate in verde sulla mappa in quanto strade panoramiche: molto spesso sono le + sperdute e piene di curve, ma anche le + deserte e le più belle! Arriviamo al villaggio lasciando la macchina alla Cathédrale d’Images, cava dismessa con ottima acustica dove vengono rappresentati spettacoli di suoni e luci; dista una decina di minuti a piedi dal paese ma è anche l’unico parcheggio gratuito nelle immediate vicinanze. Il villaggio, costruito su uno spuntone di roccia, offre una vista spettacolare della campagna circostante ed è ricca di negozi artigianali, gallerie d’arte di pittori locali e di dolci!! Non manchiamo di comprare qualche biscotto casereccio e di ammirare qualche quadro, ma il saliscendi delle viuzze ci ha messo appetito così riprendiamo la macchina con l’intenzione di fermarci in uno degli innumerevoli ristoranti che espongono il menù lungo la strada verso Arles e finire così la giornata. Scegliamo “Le Homard”, cucina all’olio d’oliva. Ci accoglie un vecchietto gobbo che mi fa tanta tenerezza e si rivela essere molto puntuale ed efficiente, ci serve un passato di verdura, ravioli e torta di prugne: tutto molto buono! Alle 22.00 si rientra in albergo.

8 agosto La nostra intenzione era quella di scendere a sud, in Camargue, fare un giro in uno dei pochi villaggi presenti e poi spaparanzarci al sole, ma non abbiamo fatto i conti con le nuvole che ci accolgono al nostro risveglio! Non ci abbattiamo, magari al mare è sereno – pensiamo -. Per sicurezza comunque ci organizziamo con delle alternative. Lungo la strada cade anche la pioggia…Ok, niente mare! Si va a Aigues Mortes, villaggio a 5 km dal mare cinta da mura e famosa perché lì vicino si trovano delle immense saline. Dopo un giro perlustrativo del paesino e un pranzo a base di mega-insalatona, andiamo alle saline: una navetta ci preleva e ci porta al quartier generale dove uno di quei trenini turistici che di solito girano in città ci fa fare tutto il giro delle saline. Interessante carpire i segreti della produzione di sale, anche se la guida è solo francese, e ammirare il panorama.

Alle 16.00 veniamo riportati in città, il sole ha fatto capolino dalle nuvole ma ormai è tardi per andare al mare così, prima di rientrare in albergo, ci allunghiamo verso Nîmes. Visitiamo prima di tutto l’Anfiteatro romano, che scopriamo essere molto ben conservato. Ancora oggi viene usato per spettacoli di vario genere, culturali e sportivi, e all’interno ci sono presentazioni multimediali sulle corride e sui combattimenti tra gladiatori. Affascinante stare seduti sulle gradinate ed immaginarsi di vedere entrare un toro o una belva feroce che combatte contro un uomo! Assaporiamo ancora un po’ la città ma il tempo corre e alle 19.00 il nostro stomaco reclama! Tornando verso la macchina ci fermiamo in un ristorante semi-nascosto in un angolino ma caldamente consigliato dalla guida: La côte bleue, piccolissimo, con solo una decina di tavoli all’aperto in una piazzetta, ma la cucina è ottima! Assaggiate il dolce ai marroni, delizioso!! 9 agosto Stavolta facciamo sul serio: si va al mare!! Arriviamo a Les Saintes Maries-de-la-mer verso le 10.00, troviamo subito un comodo parcheggio a 3€ per tutto il giorno, proprio sul lungomare…In tempo zero sono già sdraiata sulla spiaggia, fatta di sabbia chiara e fine con un mare calmo e limpidissimo..Fantastico!! h.10.45, il sole scotta, provo ad avvicinarmi all’acqua…Aaahhhh! In 10 secondi non ho più sensibilità ai piedi! Ok, mi limito a rinfrescarmi, niente bagno…Per ora..Magari nel pomeriggio…Per fortuna c’è un po’ di venticello fresco.

h.13.00 cerchiamo un bar per mettere qualcosa sotto i denti, troviamo un ristorantino sul lungomare a pochi metri dal nostro parcheggio a cui non si darebbe minima fiducia, ma che si rivela ottimo! Ordiamo cozze marinate, calamari fritti e un piattone di telline, con 30€ siamo soddisfattissimi!! Evitando di tornare subito sotto il sole, camminiamo per il centro storico. Il villaggio è un po’ spagnoleggiante, ad ogni angolo troviamo negozi con tutto l’occorrente per andare a cavallo, pratica qui molto diffusa, e pullula di zingari…In effetti Les Saintes Maries-de-la-mer è meta di pellegrinaggi da parte dei gitani in quanto nella chiesa principale sono custodite le reliquie di Santa Sarah, protettrice dei nomadi.

Torniamo in spiaggia, anche se nel frattempo il vento è aumentato e la sabbia fine non è più così piacevole quando ti si infila ovunque..Nelle orecchie, negli occhi…In bocca!! Cerchiamo di resistere fino alle 18.00 poi scappiamo dalla disperazione, ci ripuliamo alla bell’e meglio e ceniamo nel ristorante + rinomato del paese: Le delta, dove assaggiamo lo stufato di toro…Speziatissimo ma molto buono! Sazi e assonnati, alle 22.00 ritorniamo in albergo.

10 agosto …Il vento ha soffiato per tutta la notte, con raffiche a tratti anche piuttosto violente…Non siamo felicissimi ma abbiamo prenotato un safari in 4×4 nella Camargue, quindi non possiamo tirarci indietro… Torniamo a Les Saintes Maries-de-la-mer e troviamo, oltre al vento, anche le nuvole…Io non oso togliermi il pile mentre passeggiamo sul lungomare e ci spingiamo verso la palude a est del villaggio, incontriamo gente a cavallo, gabbiani e … fenicotteri rosa!!! Poco a poco esce il sole, noi pranziamo su una panchina con una baguette in attesa del safari.

Il giro in 4×4 si rivela molto interessante e divertente, la nostra guida, un signore di mezza età dalla faccia simpatica, parla solo in francese ma ogni tanto butta là qualche parola di italiano per renderci partecipi. Ci vengono mostrate le tipiche capanne dove vivono gli “uomini della Camargue”, i cavalli bianchi che pascolano liberi e i tori neri, scorgiamo fenicotteri rosa, aironi, gabbiani e altri uccelli. Al termine del safari il sole risplende ormai nel cielo ma il vento di maestrale non accenna a placarsi, un altro pomeriggio ad insabbiarci è fuori discussione, così rientriamo in albergo, ci cambiamo x la cena e usciamo per visitare prima un po’ Arles, dato che non l’abbiamo ancora vista.

Non entriamo nell’arena, molto simile a quella di Nîmes, ma meno conservata, ma seguiamo il “percorso Van Gogh”, cioè luoghi, disseminati nella città, che il pittore ha preso come soggetti di alcuni suoi quadri, scorci di panorama che è possibile ammirare su tavole allocate in quello che doveva essere il posto dove Van Gogh aveva messo il suo cavalletto! Cena al ristorante “La Paillotte”, vicino al ristorante della prima sera ma più deludente, e un tè caldo (visto il vento che soffia gelido) al Cafè La Nuit, soggetto del quadro + famoso di Van Gogh legato a questa città.

11 agosto Sveglia alle 7.30, in 30 minuti pronti a partire, i km non sono tanti per fortuna ma dato che scegliamo di percorre meno tratti autostradali possibile, il tempo si allunga.

Arriviamo a Carcassonne per pranzo, cerchiamo il nostro hotel, prenotato per e-mail, e ci accomodiamo; l’hotel Astoria si trova vicino alla stazione della Ville basse e costa circa 40€ la camera + 6€ di colazione, con qualche posto auto gratuito.

Facciamo subito un giro tra le vie storiche della Ville Basse, prendiamo un panino e raggiungiamo la Cité, la parte + antica e medievale di Carcassonne…È strano come siano 2 mondi distinti, la città vecchia e quella nuova, la parte traboccante di turisti e di storia e la parte con i soli abitanti, vie a scacchiera e meno cura. Della Cité vediamo il castello e la cattedrale, ci riserviamo il giro completo per il dopocena la sera e scappiamo verso il Canal du Midi prendendo di corsa il battello per navigare sul canale.

Il Canal du Midi è un canale artificiale lungo 240km costruito con lo scopo di consentire la navigazione ed il trasporto delle merci dall’Atlantico al Mediterraneo, in realtà non fu mai usato per questo ma ancora oggi è navigabile da traghetti, battelli, barche. La particolarità, oltre alla continua alimentazione del canale dovuta ad un lago artificiale appositamente costruito sulle Montagne Nere a nord della città, sono le chiuse presenti lungo il percorso, dovute al dislivello dell’acqua, più basso vicino Carcassonne e più alto a nord. Il viaggio, durato quasi 2 ore, è stato interessante ma anche molto rilassante! Per la cena torniamo alla Cité e seguiamo ancora una volta il consiglio della guida: Auberge de Dame Carcas, dove assaggiamo il famoso cassoulet, ottimo!!! 12 agosto Programma: giro a caso!! Nel senso che, trovandoci nel paese dei catari, decidiamo di percorrere in scioltezza le strade di campagna alla scoperta dei tesori e dei castelli nascosti da queste colline.

Prima tappa: Rennes le Chateaux, villaggio del famoso Abate Saunière.

Invogliati da un libro letto da nostri amici intitolato “Il tesoro dell’Abate Saunière” e trovandoci lì in zona, io ed Emanuele facciamo una capatina a vedere questo paesino di poche anime a sud di Carcassonne. Il luogo ci appare subito sinistro: il silenzio aleggia nel paese, nessuno fuori casa a parte i pochi turisti e curiosi di passaggio, un cimitero chiuso con un teschio sul cancello e la scritta in latino “ricordati uomo che polvere sei e polvere ritornerai”, una chiesa minuscola con un intenso odore di incenso senza nessuno che lo sparga, la statua del diavolo proprio sotto l’acquasantiera all’entrata! Noi non abbiamo letto il libro e forse è stato meglio perché siamo arrivati lì incoscienti di quello che ci aspettava, ma il villaggio di Rennes le Chateaux è davvero molto particolare e l’aria che tira non mi piace affatto …A completare l’opera le inquietanti statue di cera dell’Abate Saunière e della sua perpetua nella casa-museo dove lui ha vissuto. (Di sicuro ora che sono tornata leggerò il libro!) Continuiamo la nostra esplorazione con i castelli catari, ne visitiamo uno solo perché poi comincia a piovere, il più grande e il meglio conservato: il castello di Peyrepertuse.

I castelli furono costruiti dai catari per sfuggire alla persecuzione da parte della Chiesa, per farlo i castelli dovevano essere difficili da raggiungere e a prova di assalto..In effetti il castello di Peyrepertuse si trova su un crostone di roccia a 800 m di altitudine a strapiombo sulla vallata sottostante ed è lungo 120 m circa.

Pur essendo meno diroccato di altr,i ormai non è altro che un cumulo di rovine, tuttavia sono ancora ben riconoscibili la cucina, le latrine, le torri di guardia e la cappella del castello, le mura sono in piedi ormai solo per metà, ma è un luogo di un fascino particolare, anche solo per la difficoltà a raggiungerlo! Dopo km e km di stradine di campagne, attraversando borghi silenziosi e pressoché deserti, all’improvviso appare la sagoma del castello che si presenta subito in tutta la sua bellezza; per raggiungere l’entrata occorre salire a piedi lungo un sentiero in mezzo al bosco che circonda la fortezza. In questo spettacolare luogo si può assistere ad una rappresentazione dei combattimenti e delle armi dell’epoca, eseguita da una compagnia che la rendono comica e quindi piacevole da vedere e ad uno spettacolo di falconeria, impressionante vedere da vicino falchi, avvoltoi, aquile, gufi e civette! Torniamo a Carcassonne che è già ora di cena e mangiamo allo stesso ristorante per la seconda volta prima di rientrare in albergo…Domani ci aspettano 450 km di viaggio! 13 agosto Sveglia h.7.00, prepariamo i bagagli e poi scappiamo via! Pranzo al sacco, h.13.30 arrivo all’hotel Kyriad, anche questo prenotato via internet, 80€ la camera (39 perché trovata con offerta!!), località Cannes La Bocca.

Pomeriggio a Grasse, patria del profumo! A Grasse ci sono + di 80 profumerie, ma la fabbrica + grande è Fragonard, che ha anche annesso un museo del profumo e dove si può visitare la fabbrica gratuitamente, tanto poi ti fanno passare dalla boutique e figurati se non si compra qualcosa!! Dopo che il mio naso non ha capito + nulla siamo usciti all’aria aperta e abbiamo passeggiato un po’ prima di rientrare in albergo e prepararci per la cena a Cannes.

Beh…Qui siamo in Costa Azzurra e si sa che la vita è un po+ cara, ma non così! Anche nei ristoranti + abbordabili e alla buona i menù non scendono sotto i 22€ per delle porzioni e dei piatti che non li valgono…Ci rassegniamo…Risparmieremo un po’ sul pranzo… Dopo cena passeggiata sulla famosa Croisette e sogni ad occhi aperti passando accanto agli yacht giganti e incredibili attraccati al porto.

14 agosto Stavolta niente e nessuno può separarci dal mare!! In effetti finalmente riesco anche a fare il bagno! Dopo il traffico locale sperimentato la sera prima decidiamo di restare fuori tutto il giorno fin dopo cena, così ci portiamo il cambio in macchina.

Scegliamo di andare a Juan-les-pins in una di quelle spiagge libere che si trovano tra una privata e l’altra. Il mare è leggermente mosso e poco limpido ma va bene.

Ceniamo in centro a Juan-les-pins, facciamo una passeggiata e poi a nanna.

15 agosto Fotocopia di quella precedente, anche se cambiamo spiaggia, stavolta andiamo leggermente verso sud, percorriamo la costa intorno al massiccio de l’Estérel fino ad Agay, un bel golfo dove è possibile trovare rocce e calette con spiaggia + scura e + grossa di quella della Camargue, il mare non è ancora limpido ma + bello di quello di Juan-les-pins. Il massiccio de l’Estérel è una catena montuosa di roccia rossa aspra e con poca vegetazione che spicca in contrasto con l’azzurro del mare. Ceniamo sempre ad Agay e poi riprendiamo la strada costiera verso Cannes, di giorno così panoramica e di sera così buia e inquietante per le tante curve! 16 agosto Ultimo giorno, giorno di partenza, ci mancherebbero da vedere ancora Nizza e Mentone ma il tempo è tiranno! Scegliamo il Principato di Monaco, così affascinante per la sua particolarità.

Percorriamo l’autostrada costiera A 8 fino all’uscita 56 poi facciamo la costa, la Grande Corniche, la strada + spettacolare per raggiungere il Principato.

Arriviamo e andiamo subito al Palazzo del Principe per vedere il cambio della guardia alle 11.55: forte! Facciamo qualche giro nella città vecchia, un saluto alla tomba di Grace Kelly e il Principe Ranieri sepolti nella cattedrale stessa dove si sono sposati, acquistiamo qualche souvenir e un paio di panini per il viaggio e poi via verso l’Italia con la malinconia della fine… Il Principato, seppur così piccolo racchiude tutto ciò si può volere: la città, la montagna e il mare, il casinò, la storia, le favole! Conclusioni: la Francia è un Paese interessante e immenso; abbiamo visto tante cose anche se tante ce ne sono ancora da vedere. Bello evitare le autostrade e prendersela comoda, viaggiare in mezzo alla campagna e scoprire tanti piccoli e grandi tesori, spesso non segnalati da nessuna guida! I prezzi a volte sono un po’ alti ma con scelte oculate si può spendere il giusto. Noi in 11 giorni di viaggio, senza farci mancare nulla siamo riusciti a stare sotto i 1000€.



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